Lezione 13. Moneta e inflazione. Leonardo Bargigli

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1 Lezione 13. Moneta e inflazione Leonardo Bargigli

2 La Moneta La moneta è tutto ciò che viene accettato come mezzo di acquisto di beni e servizi. E il medium dello scambio che consente di superare il baratto come forma di transazione economica Evita cioè la altrimenti necessaria coincidenza di bisogni tra venditori e compratori. Con la moneta acquisita il venditore può comprare ciò di cui ha bisogno, non deve riceverlo direttamente dalla controparte

3 Le funzioni della moneta La moneta svolge tre funzioni: 1) E un mezzo di scambio 2) E un unità di conto (numerario), serve a calcolare il valore dei beni e a metterli a confronto 3) E una riserva di valore, perché consente di trasferire potere di acquisto nel futuro

4 Moneta e liquidità La moneta non è l unico mezzo per trasferire potere d acquisto nel tempo La «ricchezza» è l insieme di riserve di valore a disposizione di un individuo (immobili, obbligazioni, azioni ) Le diverse riserve di valore si dicono liquide se sono facilmente convertibili in moneta La moneta è la riserva più liquida!

5 Le forme della moneta Moneta-merce: la moneta è rappresentata da un bene che ha un valore intrinseco (oro, argento): il valore intrinseco dell oro è dato dal suo impiego industriale e nel settore dei gioielli Moneta a corso legale, priva di valore intrinseco (es. moneta cartacea): Convertibile in metalli preziosi (gold standard) Moneta-credito, «agganciata» all economia reale sottostante (il suo valore è dato da merci / servizi che rende possibile acquistare)

6 La quantità di moneta La moneta è l insieme di tutto ciò che permette di operare gli scambi, ovvero è accettato come mezzo di pagamento. La quantità di moneta è quindi è proporzionale alla quantità di scambi che si possono eseguire ( domanda transattiva ). Le banconote sono moneta. E la carta di credito? Quanta è la moneta presente in un economia?

7 Il circolante L'insieme delle banconote e delle monete metalliche detenuto dai cittadini costituisce il circolante. Il circolante costituisce una componente della quantità di moneta esistente in un economia

8 I conti correnti e le carte di debito In qualunque momento posso prelevare dal conto corrente e utilizzare tali prelevamenti come mezzo di pagamento. Quindi, anche le somme depositate nei conti correnti sono moneta. La carta di debito (bancomat) permette direttamente tale operazione. La carta di credito, al contrario, fornisce effettivamente del credito.

9 Gli aggregati monetari Non sempre è semplice tracciare un confine su cosa è moneta e cosa no. Le obbligazioni, sono moneta? A seconda dei confini che tracciamo, otteniamo che la quantità di moneta presente nell economia è diversa. Esistono dei confini standard che determinano gli aggregati monetari.

10 Gli aggregati monetari Aggregato M0: circolante + depositi detenuti dalle banche commerciali presso la banca centrale, le cosiddette riserve, si chiama base monetaria, interamente controllato dalla Banca Centrale Aggregato M1: il circolante + i depositi a vista (i conti correnti) dei privati (famiglie, imprese) presso le banche ordinarie Aggregato M2: M1+ i depositi a breve scadenza. Aggregato M3: M2 + alcuni titoli di credito (ad es. le obbligazioni a breve scadenza). La quantità di moneta presente in un economia (definita secondo uno degli aggregati sopra indicati) viene chiamata Offerta di Moneta

11 Perchè si detiene moneta? Per fini transattivi, per poter scambiare beni. Per fini precauzionali, per potersi premunire da eventi imprevisti. Per fini speculativi, ovvero per trasferire ricchezza nel tempo. La quantità di moneta che gli individui desiderano tenere per i motivi sopra indicati viene chiamata Domanda di Moneta

12 La creazione della moneta La moneta fisica (banconote e monete) è creata da apposite istituzioni che poi devono immetterla nel sistema. Occorre considerare: 1) Come si immette la moneta fisica nel sistema e chi lo fa. 2) Come si determina la quantità di moneta (offerta di moneta) nel sistema. 3) Quali sono gli effetti dell'immissione di moneta.

13 Chi crea la moneta? Nelle economie moderne, la creazione della moneta fisica (banconote e monete metalliche) viene effettuata dalla banca centrale. Le banche centrali stampano e coniano la moneta fisica. Quindi determinano la Base Monetaria. La banca centrale è un istituzione adibita alla stampa della moneta e al controllo e alla regolamentazione del sistema bancario. Le banche centrali tipicamente non sono enti pubblici ma sono regolamentate da leggi speciali.

14 La Banca Centrale Europea (BCE) All interno dell Unione Europea è stata creata la BCE con lo scopo di provvedere all emissione di moneta per gli Stati aderenti all Euro. Le banche centrali dei singoli paesi (la Banca d Italia ad esempio), continuano ad esistere ma non possono più stampare moneta. Al contrario, continuano a occuparsi del controllo e della supervisione del sistema bancario dei singoli paesi. In particolare controllano che le banche private si attengano a determinati standard e requisiti per poter tutelare il risparmio che tali banche raccolgono.

15 Come si immette moneta nel sistema Le banche centrali stampano moneta, ma come la distribuiscono? I due principali canali di creazione della moneta sono: 1) Operazioni di mercato aperto: la banca centrale acquista titoli di Stato (obbligazioni) dalle banche e ne accredita l importo sulle riserve detenute dalle banche presso la banca centrale stessa 2) Prestiti alle banche: la Banca Centrale concede prestiti alle banche private e ne accredita l importo sulle riserve. In pratica la Banca centrale fissa il Tasso di Rifinanziamento noto anche come Tasso di Sconto Ufficiale, a valere su questi prestiti. Successivamente le banche soddisfano la domanda di circolante dei clienti (es. in conseguenza di un prestito erogato) attingendo alle proprie riserve. Così il circolante «entra» nel sistema economico.

16 Creazione di moneta e offerta di moneta Le banche centrali stampano moneta fisica e la distribuiscono, ma come si determina l'offerta di moneta (ovvero la quantità di moneta presente nel sistema)? Il collegamento fra moneta fisica stampata e offerta di moneta viene determinato nel sistema bancario Le banche operano in due modi: 1) Raccolgono denaro dai clienti. 2) Concedono prestiti a privati e imprese.

17 Creazione di moneta e offerta di moneta I cittadini depositano i propri soldi in banca nei conti correnti e questa li raccoglie. Una parte dei fondi raccolti nei conti correnti deve essere depositata presso la banca centrale. La quota di moneta raccolta che la banca deve trattenere è detta Riserva Obbligatoria. N.B. il livello delle riserve può essere maggiore (Riserva discrezionale). Il volume massimo dei prestiti che una banca può erogare è determinato, in molti sistemi nazionali, come un multiplo della riserva obbligatoria

18 Creazione di moneta e offerta di moneta Le unità monetarie presenti nel sistema sono ripartite fra: Quantità detenuta dai cittadini. (A) Quantità depositata in banca e trattenuta come riserva, obbligatoria o discrezionale (B) Quantità depositata in banca e da essa data in prestito. (C) Attenzione: 1) La moneta immessa è pari a A+B+C 2) I fondi depositati nei conti correnti sono pari a B+C

19 Schema di bilancio bancario Riserve (B) ATTIVO Impieghi: prestiti (C) PASSIVO Depositi (B + C) L attivo include le risorse («asset») detenute dalla banca Il passivo gli obblighi («liabilities») verso terzi Totale attivo = Totale passivo (partita doppia)

20 Creazione di moneta e offerta di moneta Consideriamo l'offerta di moneta definita come aggregato monetario M1 Offerta di Moneta= M1 = Circolante + Conti Correnti dei privati Circolante = A Conti Correnti dei privati = B + C Quindi: Offerta di Moneta= M1 =A+B+C = circolante + riserve + prestiti

21 Le banche creano moneta Supponiamo che la banca A abbia depositi pari a 100. La riserva obbligatoria è al 10% L impresa X chiede un prestito di 90, e la banca decide di concederlo (prestito massimo = 90), accreditandone l importo su un deposito della banca B intestato a X Il totale dei depositi ora è = 190 L offerta di moneta è aumentata!

22 Il moltiplicatore monetario La banca B può prestare per un importo massimo pari a 81 = 90 * (1 0,1) Supponiamo che eroghi il prestito all impresa Y che deposita presso la banca C La banca C può prestare fino a un massimo di 72,9. La somma totale concessa in prestito è un multiplo (finito) dei depositi originari

23 Il moltiplicatore monetario La grandezza del moltiplicatore dipende inversamente dal coefficiente di riserva obbligatorio Più piccolo il coefficiente, maggiore il livello massimo di prestiti che possono essere concessi Il limite si applica solo ai depositi, non agli altri tipi di passività (es. obbligazioni)

24 Strumenti di regolazione del settore bancario Coefficiente della riserva obbligatoria, aumenta / diminuisce il livello dei prestiti se i depositi sono l unica o la principale passività delle banche: Efficace per frenare l aumento dei prestiti o indurne una riduzione Non necessariamente efficace per stimolarne la crescita: la banca centrale non può obbligare le banche a concedere prestiti (problema delle «riserve in eccesso»)

25 Strumenti di regolazione del settore bancario Coefficienti di capitalizzazione, ovvero rapporto tra valore delle Attività (prestiti, titoli, etc.) e valore del capitale proprio della banca Infatti, se si riduce il valore delle attività, si riduce il valore del capitale, aumenta il rischio di fallimento (E = 0); correntisti e creditori devono essere rimborsati, se possibile, in caso di fallimento: se le perdite superano il valore capitale, invece, subiranno delle perdite potenziali ATTIVO Riserve Prestiti Titoli PASSIVO Depositi Obbligazioni Capitale (E)

26 Regolazione e politica monetaria Riserva obbligatoria e coefficienti di capitalizzazione servono principalmente per «limitare» la crescita del credito e proteggere la solvibilità delle banche da eventi imprevisti Le variazioni dell offerta di moneta si attuano con gli strumenti già menzionati: Operazioni di mercato aperto Operazioni di rifinanziamento (prestiti di riserve alle banche) I secondi sono strumenti più duttili perché non tutte le banche sono obbligate a partecipare, mentre i primi si applicano uniformemente a tutte le banche

27 Il controllo dell offerta di moneta La banca centrale non ha un controllo completo sull offerta di moneta, che dipende in modo decisivo dalla propensione delle banche ordinarie a fare prestiti Inoltre, non ha un controllo completo sulla propensione degli individui a detenere depositi; in caso di «crisi di fiducia» nel settore bancario, la «corsa agli sportelli» Per questo politica monetaria e regolazione del settore bancario sono in capo alla stessa istituzione

28 Che succede se creiamo moneta? La stampa della moneta viene effettuata dalle nazioni sovrane e, in particolare, dalle banche centrali Supponiamo di stampare moneta e distribuirla alla popolazione. Saremmo tutti più ricchi? Apparentemente il nostro potere di acquisto sarà aumentato e la nostra domanda dovrebbe aumentare di conseguenza.

29 Effetti reali della moneta Se la quantità di merci resta la medesima, l unico effetto possibile è un aumento del livello dei prezzi D altro canto, la crescita della domanda può indurre un aumento dell offerta, ovvero della quantità di merci prodotta

30 30 Un aumento delle disponibilità monetarie Supponiamo di avere a disposizione più moneta. A parità di prezzo ogni individuo desidera acquistare più beni, la domanda di mercato trasla verso destra. La nuova curva di domanda diviene D2. Prezzo Pe2 Pe1 D1 O1 D2 Variazione della curva di domanda dovuta all'aumento delle disponibilità monetarie Qe1 Qe2 Quantità domandata, quantità offerta In seguito alle maggiori diponibilità monetarie registriamo un nuovo equilibrio ad un prezzo e una quantità più alti. Questo accade in tutti i mercati e quindi il livello generali dei prezzi aumenta insieme alla produzione.

31 Che succede se creiamo moneta? Noi abbiamo più moneta ma il livello generale dei prezzi aumenta insieme alla quantità prodotta Se l'aumento dei prezzi fosse immediato e molto forte questo potrebbe controbilanciare immediatamente la nostra maggiore disponibilità di moneta e in realtà la nostra domanda non aumenterebbe (es. la nostra disponibilità monetaria raddoppia ma anche i prezzi immediatamente raddoppiano).

32 Aumento delle disponibilità monetarie con offerta perfettamente anelastica Prezzo O1 D1 D2 Qe1 Quantità domandata, quantità offerta

33 Creazione di moneta e inflazione In ogni caso, in base al ragionamento fatto, la creazione di moneta fa aumentare i prezzi e quindi genera inflazione. Un filone di pensiero economico sostiene la Teoria Quantitativa della Moneta secondo la quale il livello dei prezzi è direttamente proporzionale alla quantità di moneta e ogni variazione di quest'ultima si ripercuote direttamente e soltanto sui prezzi lasciando invariata la quantità di beni domandata e prodotta. Altre teorie contestano questa conclusione, sottolineando che le variazioni monetarie hanno effetti sulla quantità prodotta

34 La neutralità della moneta Gli economisti della scuola neoclassica credono nella Teoria quantitativa della moneta e sostengono che variazioni della quantità di moneta non hanno effetti sul potere di acquisto e sul reddito reale: la moneta è neutra. Tuttavia, molti economisti sostengono che la variazione della quantità di moneta ha degli effetti reali. Vi è quindi disaccordo fra i monetaristi (moneta neutra) e gli altri filoni di pensiero (keynesiani, neokeynesiani, postkeynesiani )

35 La teoria neoclassica della moneta La moneta è usata esclusivamente per gli scambi (esclude domanda precauzionale e speculativa, ovvero la funzione della moneta come riserva di valore) Tanto più elevato il livello dei prezzi P, tanto maggiore la domanda di moneta Ovvero, tanto più basso il potere di acquisto di una unità monetaria, dato da 1/P, tanto maggiore la domanda di moneta

36 Equilibrio sul mercato della moneta secondo l approccio «monetarista» 1/P Offerta N.B. l offerta non dipende da P 1/Pe Domanda M

37 Effetto di una espansione monetaria 1/P 1/Pe1 1/Pe2 I prezzi aumentano, tutta la moneta in più viene impiegata per acquistare beni e servizi. N.B. Non possiamo dire nulla sulla produzione Domanda M

38 Esclusione di effetti reali Dipende dall anelasticità della curva di offerta dei beni Ovvero, dal fatto che tutti i fattori produttivi esistenti (lavoro, capitale) sono già pienamente impiegati («piena occupazione») in questo caso la produzione non può aumentare Se invece esiste capacità in eccesso (capitale inutilizzato, disoccupati) la curva di offerta non è verticale, la produzione aumenta («effetti reali») Per cui la teoria neoclassica dipende dall ipotesi di piena occupazione

39 Equazione quantitativa della moneta La teoria «monetarista» si riassume nell equazione M V = P Y Dove M = offerta di moneta, V = velocità di circolazione, P = indice dei prezzi, Y = PIL reale, ovvero P Y= PIL nominale E la condizione di equilibrio sul mercato della moneta: offerta = domanda Offerta: M V Domanda: P Y Graficamente, si rappresenta con le curve viste nelle slides precedenti

40 La velocità di circolazione della moneta V misura il numero di transazioni per unità monetaria, la teoria «monetarista» suppone sia costante Questa è una ipotesi ragionevole se la domanda di moneta è esclusivamente per le transazioni (tutta la moneta viene sempre e comunque spesa per acquistare beni e servizi) Allora V dipende solo dalla «tecnologia» dei pagamenti, non fluttua nel breve termine

41 Equazione quantitativa della moneta Quindi V è una costante, V = V M V = P Y Se aumenta M, P o Y devono aumentare Ma, se siamo in piena occupazione, Y non può aumentare Per cui deve necessariamente aumentare P

42 Iperinflazione I costi dell inflazione sono ben percepibili quando l inflazione diventa molto elevata, e possibilmente crescente, es.: Difficoltà tecniche nelle transazioni di mercato (es. necessità di aggiornare continuamente i prezzi, stampare banconote di importi crescenti..) Gli episodi di iperinflazione sono associati a una «crisi fiscale» dello Stato, che paga le proprie spese «stampando moneta» - ovvero ricevendo fondi direttamente dalla Banca Centrale in cambio di Titoli di Stato

43 Inflazione e redistribuzione Gli effetti seguenti si presentano di frequente in caso di inflazione crescente: I salari nominali non si adeguano alla crescita dei prezzi, cade il potere di acquisto Il tasso d interesse reale (= interesse nominale inflazione) diminuisce, e i risparmi ricevono una remunerazione reale minore (tassa d inflazione) Si tratta di una redistribuzione di reddito a favore Delle imprese (salario reale diminuito) Dei debitori (imprese, Stato)

44 I costi della deflazione In questo caso la redistribuzione è a sfavore: Delle imprese (minori ricavi) Dei debitori (maggiore tasso d interesse reale, aumento valore reale del debito) I (molto) probabili effetti sono una riduzione degli investimenti (minore domanda di prestiti) e della produzione in generale (caduta dei profitti = ricavi - costi) La «spirale deflattiva» conduce alla recessione!

45 Obiettivo della politica monetaria Inflazione positiva e stabile: Secondo la BCE, «un incremento annuo dei prezzi inferiore al 2%» (prima del 2003) Dopo il 2003, «un incremento annuo dei prezzi inferiore, ma prossimo, al 2%» La seconda formulazione incorpora esplicitamente l obiettivo di evitare la deflazione

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