A prova di furto Protezione attiva con o senza cavi

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1 In base alle più recenti statistiche, gli italiani non si sentono sicuri, ma pochi sono coloro che dispongono nella loro abitazione di un impianto di allarme intrusione Tutte le più recenti indagini confermano che il reato maggiormente temuto dagli italiani è il furto nella propria abitazione, una paura confermata dai dati: nel corso del 2013 le violazioni domestiche sono cresciute del 5,9 per cento rispetto al 2012 e del 48,6 per cento rispetto al Sentirsi sicuri a casa è oggi unʼesigenza molto forte, tanto da essere prioritaria rispetto alle preoccupazioni sul proprio stato di salute e seconda solo rispetto alle ansie dovute alla crisi economica. Per far fronte a questo disagio gli italiani si affidano sempre di più ai sistemi di sicurezza. E più tecnologiche sono le soluzioni adottate, maggiore è la percezione di protezione: se fra chi ha adottato sistemi tradizionali si sente molto sicuro il 22%, fra chi è passato a tecnologie più innovative la percentuale sale al 33%. Purtroppo, nonostante tre italiani su quattro posseggano un sistema di sicurezza, sono ancora la minoranza (48%) le famiglie che delegano la

2 A prova di furto protezione delle loro case a un impianto di allarme intrusione, limitandosi nella maggior parte dei casi allʼinstallazione di una porta blindata, che risulta lo strumento di dissuasione più diffuso. Addirittura, molti si affidano solamente a metodi empirici, quale il lasciare accese le luci quando si esce. In ogni caso, porte blindate, finestre con chiusure di sicurezza e inferriate sono solamente la base, quella che viene definita protezione passiva, che, per quanto robusta e accurata, può essere forzata da malviventi dotati di tempo sufficiente e di attrezzature adatte. Ecco perché un corretto piano sicurezza deve essere integrato da una protezione di tipo attivo, cioè dallʼinstallazione, da parte di tecnici qualificati, di dispositivi che contribuiscano dinamicamente ad accrescere i livelli di sicurezza: impianti di allarme intrusione, di videosorveglianza, di controllo accessi, ecc. Protezione attiva con o senza cavi Uno dei primi problemi cui ci si trova di fronte dopo aver deciso dʼinstallare un impianto di allarme intrusione è la scelta tra sistema cablato o wireless. In realtà, entrambi presentano vantaggi e svantaggi.

3 Impianti con cavi Lʼimpianto dʼallarme cablato, alimentato da un circuito a bassa tensione, richiede che tutti i componenti del sistema vengano collegati da una rete di cavi elettrici, generalmente da incassare nel muro. Alcuni modelli possono essere inseriti, con i dovuti accorgimenti, nellʼimpianto elettrico preesistente, senza dover effettuare lavori sulle strutture murarie. Il vantaggio di questo tipo dʼinstallazione è la sicurezza: infatti, i sistemi sono maggiormente immuni ai disturbi, grazie ai collegamenti fisici dei diversi dispositivi, e ogni tentativo di manomissione dei cavi può essere immediatamente segnalato. A sfavore, invece, sia i costi dʼinstallazione elevati, sia la necessità di ricorrere a costose e disagevoli opere murarie, soprattutto in caso dʼintervento in fase di ristrutturazione di ambienti già esistenti (sempre che il pregio architettonico non impedisca addirittura ogni lavoro). Impianti senza cavi (a radiofrequenza) In questo tipo dʼimpianto, i componenti non hanno bisogno di alcun cablaggio e comunicano tra loro via radio, sfruttando le onde elettromagnetiche. Ogni dispositivo è alimentato da batterie a lunga durata. Un primo vantaggio è sicuramente quello di poter effettuare più velocemente ed economicamente lʼinstallazione, senza pesanti lavori di muratura. Inoltre, gli impianti possono essere modificati e ampliati nel tempo in funzione dellʼevoluzione delle esigenze e, in caso di trasloco, i componenti possono essere facilmente reinstallati nella nuova casa. A svantaggio devono essere considerate le problematiche legate alle interferenze radio (lʼetere è utilizzato per tante altre trasmissioni), anche se oggi

4 la tecnologia si è molto raffinata, offrendo prodotti più stabili e affidabili. Bisogna, però, affidarsi a produttori di assoluta qualità ed a installatori qualificati e questo unitamente al fatto che i componenti dellʼimpianto devono includere non solo il trasmettitore/ricevitore, ma anche una serie di tecnologie che consentano la supervisione da parte della centrale e che riducano i consumi elettrici per aumentare al massimo la vita delle batterie porta ad una lievitazione dei costi. Sistemi a protezione volumetrica o perimetrale Oltre il 70 per cento dellʼefficacia di un sistema dʼallarme è legato a una corretta progettazione e installazione, ad opera di aziende specializzate, che utilizzino apparecchiature certificate e conformi alle Norme CEI ed eseguano i lavori in conformità alla normativa tecnica vigente. Fondamentale è, quindi, affidarsi ad un progettista competente, in quanto lʼimpianto di allarme intrusione deve essere studiato su misura e in funzione delle caratteristiche dellʼabitazione. Occorre tener conto attentamente della planimetria, per evidenziare i punti critici a rischio di effrazione, della dislocazione dei locali, del tipo di accessi alla casa e della presenza di terrazzi o balconi. Inoltre, se i punti di passaggio sono pochi e obbligati, è possibile avere un buon livello di sicurezza con impianti dotati di pochi sensori e, quindi, più economici. I sistemi di allarme più diffusi sono due: a protezione perimetrale o volumetrica. Protezione volumetrica La protezione volumetrica permette la rilevazione di movimenti allʼinterno di unʼarea di estensione variabile, in funzione del tipo di sensore. Normalmente si

5 realizza con sensori ad infrarossi (che registrano, cioè, i cambiamenti di temperatura nellʼambiente provocati dal corpo umano) oppure a microonde (che rilevano la variazione di riflessione delle microonde emesse). Le due tecnologie sono spesso integrate a bordo del medesimo sensore (come i radar a doppia tecnologia). A volte può essere necessario installare sensori dotati anche di una tecnologia idonea a proteggere il dispositivo stesso da attacchi come lʼaccecamento e il cambio di orientamento, una protezione che interviene anche se lʼimpianto è disinserito. I sensori da interno hanno costi contenuti e prestazioni molto elevate, anche grazie alle buone condizioni in cui si trovano generalmente a lavorare, mentre quelli da esterno o per applicazioni industriali, invece, sono più costosi a causa della maggiore capacità di copertura e ad alcune caratteristiche che permettono al sensore stesso di adattarsi a condizioni particolari come il repentino cambio di temperatura, lʼesposizione alle intemperie e la discriminazione di eventi. Il principale vantaggio della protezione volumetrica sta nel fatto che è possibile coprire intere aree con un unico sensore (ad esempio, unʼintera stanza o una grande porzione di ufficio). Protezione perimetrale La protezione perimetrale interna si realizza normalmente attraverso lʼutilizzo di contatti magnetici (esterni o ad incasso) su porte, finestre, veneziane, cancelli, portoni, o con contatti a fune nel caso di tapparelle avvolgibili. Appositi sensori di tipo inerziale o microfonico permettono, poi, la rilevazione dei tentativi di sfondamento di vetrate o di rimozione di barriere fisiche. Si stanno diffondendo anche barriere ad infrarossi o microonde da installare nello spazio compreso tra la finestra e la veneziana o la tapparella: è un sistema

6 economicamente più dispendioso, ma permette di tenere i serramenti aperti senza compromettere eccessivamente la sicurezza dellʼimpianto. I vantaggi delle protezioni perimetrali interne sono la possibilità di rilevare il tentativo di intrusione quando questo è ancora in corso sul perimetro dellʼarea da proteggere e lʼidentificazione precisa dellʼingresso (porta, finestra, ecc.) interessato. La protezione perimetrale esterna è forse quella più dispendiosa, ma anche più utile, perché garantisce la rilevazione del tentativo di effrazione nel punto più lontano possibile dalle aree sensibili (ad esempio, nel giardino di unʼabitazione o nel piazzale di una ditta). Può essere realizzata utilizzando barriere ad infrarosso a tecnologia molto innovativa, con fasci paralleli od incrociati e con portate anche elevate, oppure con barriere a microonde, con sensori di calpestio, che misurano il cambiamento di pressione sul suolo, o con sensori di rilevazione dellʼarrampicamento sulle recinzioni. Tutti sistemi molto complessi e la cui affidabilità è garantita solo da unʼaccurata taratura e da materiali di elevata qualità. Componenti di un sistema dʼallarme Un impianto di allarme intrusione è composto da tre elementi: - la centrale di allarme, completa di alimentatore e batteria di accumulatori, che consente allʼimpianto di funzionare anche in mancanza di energia elettrica; - i sensori, che captano i tentativi dʼintrusione; - i dispositivi dʼallarme locali e/o remoti (sirene, combinatori telefonici).

7 Centrale di allarme È il componente centrale dellʼimpianto, in quanto è lʼunità nella quale si concentrano i segnali provenienti dai sensori e da cui vengono attivati i dispositivi dʼallarme quando ci si trova in presenza di una situazione di pericolo. Normalmente è una scatola metallica o di plastica, di piccole dimensioni, che contiene lʼelettronica, la batteria di riserva e, eventualmente, un dispositivo di comando, ad esempio, una tastiera mediante la quale, con un codice di sicurezza personale, sʼimpartiscono gli ordini alla centrale per attivare o disattivare lʼimpianto. Il dispositivo di comando può essere dotato anche di un codice antirapina, utile quando il ladro costringe con la forza il proprietario di casa a disattivare lʼallarme intrusione: digitandolo, vengono inviati segnali di allarme silenziosi attraverso il combinatore telefonico. Le funzioni principali della centrale di allarme sono: - gestire i circuiti in ingresso; - controllare gli organi di comando operatore; - elaborare i segnali ricevuti; - attivare i circuiti di segnalazione in uscita; - assicurare lʼalimentazione elettrica.

8 Sul mercato sono disponibili diversi tipi di centrali di allarme, ma le caratteristiche principali che devono guidare la scelta sono: - ad ogni sensore deve corrispondere un circuito della centralina, in modo che, in caso di guasto o di altre necessità, si possa escludere la singola zona interessata, mantenendo attivo il resto dellʼimpianto; - le operazioni di attivazione e spegnimento dellʼimpianto devono essere semplici e le indicazioni chiare e di facile comprensione; - la centralina deve essere provvista di una batteria di alimentazione che consenta unʼadeguata autonomia dellʼimpianto, anche in mancanza di alimentazione da rete. Infine, un notevole vantaggio delle centrali dei moderni impianti di allarme intrusione è la possibilità dʼintegrare nel sistema altri sensori di situazioni di rischio, che non hanno nulla a che vedere con la criminalità, come, ad esempio, rivelatori di gas, per segnalare tempestivamente perdite e situazioni anomale, o quelli di allagamento, meglio se dotati di elettrovalvola di chiusura. Sensori Sono i dispositivi che consentono di rilevare la presenza di un intruso, riconoscendo modificazioni fisiche nellʼarea protetta che non sono riconducibili a semplici variazioni ambientali. Lʼevoluzione tecnologica ha consentito, nel corso degli anni, di perfezionare sensori basati su diversi principi fisici, cercando di migliorarne la qualità e di renderli insensibili ai disturbi dovuti, ad esempio, ad animali domestici, spifferi, foglie che cadono, ed evitando così falsi allarmi. Oggi sono disponibili sul mercato vari tipi di sensori: alcuni rilevano il movimento dellʼintruso (rivelatori a microonde e ad ultrasuoni), altri registrano il

9 calore emanato dal corpo (rivelatori a infrarossi passivi), altri, detti puntuali (contatti magnetici), segnalano lʼapertura non autorizzata di porte e finestre. Rilevatore di presenza volumetrico Recentemente, sono comparsi anche i sensori a doppia tecnologia, così chiamati in quanto hanno la caratteristica di racchiudere in una stessa unità sensori sensibili a stimoli di natura diversa (microonde + infrarossi passivi; ultrasuoni + infrarossi passivi). La loro peculiarità consiste nellʼintegrazione delle tecnologie di rilevazione, che consente di avere dispositivi che si attivano solo quando la segnalazione proviene da ognuna di esse, con il vantaggio di ridurre in modo significativo lʼincidenza dei falsi allarmi. Dispositivi di allarme La segnalazione è la funzione finale dellʼimpianto di allarme intrusione. Una volta che lʼinformazione di allarme proveniente dai sensori arriva alla centrale, questa la memorizza e attiva i dispositivi previsti per segnalare tale situazione. Diverse sono le tecniche di segnalazione in uso. La più comune è quella di emettere suoni di elevata intensità, utilizzando dispositivi acustici, come le sirene. Dato il loro costo limitato, è sempre opportuno prevedere lʼinstallazione anche di più dispositivi acustici affacciati su due pareti diverse, al fine di

10 renderne più difficile la neutralizzazione. Inoltre, la sirena può essere dotata di lampeggiatore, per facilitare lʼindividuazione dellʼabitazione da cui proviene lʼallarme. Dispositivo di segnalazione acustica e luminosa Per estendere il raggio della segnalazione, è consigliabile affiancare alle sirene un combinatore telefonico in grado di inviare uno o più messaggi vocali preregistrati di allarme, utilizzando la normale linea telefonica commutata o la rete GSM, a persone di fiducia o alla sala operativa delle Forze dellʼordine oppure ad un Istituto di Vigilanza privato. Sicurezza e domotica Grazie alle possibilità offerte dai più moderni impianti di domotica, è possibile oggi integrare completamente lʼimpianto di allarme intrusione con lʼimpianto elettrico e di automazione della casa. È così possibile controllare a distanza lo stato degli impianti di sicurezza da uno smartphone, da un computer o da qualsiasi dispositivo connesso in rete. Ciò consente non solo la possibilità di vedere in tempo reale le immagini di una

11 telecamera, piuttosto che lo stato di un sensore, ma anche di controllare il registro eventi, inserire o disattivare le varie zone, ecc. Il comando centralizzato permette, inoltre, una semplicità di gestione comune a tutti gli impianti (elettrici, termoidraulici, ecc), soprattutto nel caso di edifici industriali, uffici, ecc.