Corso di Idraulica Agraria ed Impianti Irrigui
|
|
- Rocco Barbato
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Corso di Idraulica Agraria ed Impianti Irrigui Docente: Ing. Demetrio Antonio Zema Lezione n. 7: Correnti a superficie libera Anno Accademico Caratteri cinematici ed energetici delle correnti (cenni). Stato critico (cenni). Canali a debole e forte pendenza (cenni). Moto uniforme (cenni).
2 Generalità Una corrente a superficie libera (o a pelo libero) presenta una superficie a contatto con l atmosfera, l sulla quale pertanto la pressione relativa è nulla La superficie libera è dunque isobarica 3 Generalità Sezione trasversale A = area L = larghezza in superficie h = altezza, profondità o tirante idrico 4
3 Formula di Chezy Si definisce raggio idraulico della generica sezione il rapporto: R = A C dove: R = raggio idraulico A = area della sezione C = contorno bagnato 5 Generalità Sezione longitudinale Si distinguono: la linea del fondo la linea o profilo della superficie libera 6
4 Generalità Ipotesi: 1) corrente lineare le traiettorie sono sensibilmente rettilinee e parallele 7 Generalità ) pendenza del fondo piccola il tirante idrico (ortogonale alla linea di fondo) ) si può confondere con la verticale Ad esempio per α = (i = tg 10 = = 17.6%) risulta cos α
5 Generalità Se si verificano le ipotesi 1 e, potremo considerare le pressioni variabili con legge idrostatica lungo la normale alla linea di fondo Preso un riferimento coincidente col fondo di una sezione,, risulterà: p z + = h γ 9 Espressione dell'energia specifica Energia specifica o carico totale (H) (rispetto al piano di riferimento z = 0): 0 H = p V z + γ +α g Energia specifica o carico totale riferiti al fondo (E): E V = h + α g 10
6 Espressione dell'energia specifica Introducendo la portata Q: Q E = h + α Q g A In una data sezione, a parità di portata Q, l energia l specifica riferita al fondo E ed il tirante idrico h sono legati matematicamente 11 Espressione dell'energia specifica E = h + α Q g A Studio qualitativo della funzione E = f(h),, per Q fissata e costante: per h 0 A 0 E per h Q /ga 0 E h 1
7 Stato critico Stato critico: minima energia specifica E rispetto al fondo con cui una fissata portata Q può transitare in una data sezione energia critica (E( c ) altezza critica o tirante critico (h( c ) velocità critica (V( c ) 13 Correnti lente e veloci Le correnti con h > h c si dicono correnti lente ; ; esse hanno V < V c Le correnti con h < h c si dicono correnti veloci ; ; esse hanno V > V c 14
8 Correnti lente e veloci Una corrente idrica di generica energia specifica E e fissata portata Q può transitare in condizioni di corrente lenta o di corrente veloce 15 Scala delle portate Sotto altro approccio, possiamo ricavare il tirante idrico h in funzione dell energia energia specifica E e della portata Q: Q h = E α Q g A In una data sezione, a parità di energia specifica E, il tirante idrico h e la portata Q sono legati matematicamente Tale relazione ed il corrispondente grafico denominati scala delle portate sono 16
9 Scala delle portate h = E α Q g A Q = A g α ( E h) Studio qualitativo della funzione h = f(q),, per E fissata e costante: per h = 0 A = 0 Q = 0 per h = E Q = 0 17 Portata critica Stato critico: massima portata Q che può transitare in una sezione con una data energia specifica E portata critica (Q( c ) altezza critica o tirante critico (h( c ) velocità critica (V( c ) 18
10 Portata critica Le correnti con h > h c si dicono correnti lente ; ; esse hanno V < V c Le correnti con h < h c si dicono correnti veloci ; ; esse hanno V > V c 19 Portata critica Una corrente idrica di generica portata Q e fissata energia specifica E può transitare in condizioni di corrente lenta o di corrente veloce 0
11 Portata critica Esiste, dunque, una relazione univoca tra una fissata portata Q e l altezza critica h c, che dipende dalla forma della sezione trasversale,, ma non dalle altre caratteristiche idrauliche del canale 1 Espressione dell'energia critica nella sezione rettangolare Se ci riferiamo ad una sezione rettangolare di larghezza L, l energia l specifica rispetto al fondo è,, se poniamo α = 1: 1 E = h + Q g L h La minima energia E c si trova ponendo: da cui: Q h + h g L h = 0 E h = 0 Q g L h 1 3 = 0
12 Espressione dell'energia critica nella sezione rettangolare Se h c è il valore di h per cui l equazione l è soddisfatta e Q c la corrispondente portata,, si ottiene: h c = 3 Q g L c d altra parte si ha: e sostituendo: Q = g L 3 c h c g L h 3 Qc Qc c V c = = = = A Lhc Lhc g h c 3 Espressione dell'energia critica nella sezione rettangolare da cui: E c = h c Vc + g = h c + 1 h c = 3 h c In una corrente a superficie libera con sezione rettangolare l'energia critica è pari a 3/ dell altezza critica 4
13 Il moto uniforme di una corrente a superficie libera Nel moto uniforme la corrente presenta in tutte le sezioni la stessa velocità,, lo stesso tirante idrico e la stessa area della sezione Segue da ciò che nel n moto uniforme la cadente piezometrica coincide con la pendenza del fondo i = J Anche la linea dei carichi totali sarà parallela al fondo 5 Canali a pendenza critica e a debole/forte pendenza Fissata la portata Q e calcolati il tirante idrico di moto uniforme h 0 (con la formula di Chezy,, cfr. infra) e il tirante critico h c (con le formule precedenti), se risulta: h 0 > h c si dice che il moto uniforme è in corrente lenta Se invece risulta: h 0 < h c si dice che il moto uniforme è in corrente veloce 6
14 Canali a pendenza critica e a debole/forte pendenza Definiamo canali a a pendenza critica (i c ) quelli in cui il tirante di moto uniforme h 0 coincide con l altezza critica h c i = i c = 7 Canali a pendenza critica e a debole/forte pendenza Se risulta: i < i c definiamo il canale a a debole pendenza uniforme si svolge in corrente lenta h 0 > h c il moto 8
15 Canali a pendenza critica e a debole/forte pendenza Se risulta: i > i c definiamo il canale a a forte pendenza il moto uniforme si svolge in corrente veloce h 0 < h c 9 Verifica e progetto dei canali in condizioni di moto uniforme 30
16 La formula di Chezy Il dimensionamento e la verifica dei canali in cui la corrente si muove di moto uniforme si basano sulla formula di Chezy,, valida per il regime di moto puramente turbolento v = C R J = C R i C è un coefficiente di velocità (o o di scabrezza) γ, m, k e n sono indici di scabrezza (tabellati nei manuali in funzione della tipologia del materiale) 31 Altre formule di moto uniforme Formula di Gauckler-Strickler v = k R 3 i J 1 1 R n Formula di Manning 3 1 k ha dimensioni [L 1/3 T -1 ] n ha dimensioni [L [L -1/3 T] v = i J 3
17 Indici di scabrezza 33 Verifica dei canali Data la forma e le dimensioni della sezione trasversale di un canale di nota scabrezza e pendenza i, determinare la portata Q corrispondente ad un assegnato tirante idrico di moto uniforme h 0 34
18 Verifica dei canali Abbiamo visto che esiste una relazione univoca fra il tirante idrico di moto uniforme h 0 e la portata Q, data ad esempio dalla formula di Chezy Q = AV = Aχ Ri = A h ) ( h ) R( h ) i ( 0 χ 0 0 Tale equazione ed il corrispondente grafico sono denominati scala delle portate di moto uniforme 35 Verifica dei canali In generale tale relazione ha espressione esponenziale, del tipo: b Q = a h0 36
19 Verifica dei canali 37 Verifica dei canali Sezione rettangolare Se si sceglie la formula di Chézy zy, per la sezione rettangolare si ha: Q = A χ R i 38
20 Verifica dei canali essendo: Q = VA si ha: A = Lh 0 R = A/ C = Lh0 0 Q Lh χ L + h i 0 1/ = Lh0 L + h 0 39 Verifica dei canali Data la forma e le dimensioni della sezione trasversale di un canale di nota scabrezza e pendenza i, i determinare il tirante idrico h 0 relativo alla corrente di moto uniforme di assegnata portata Q 0 La soluzione del problema necessita il ricorso ancora alla formula di Chezy,, che tuttavia non può essere risolta immediatamente rispetto al tirante idrico h 40
21 Verifica dei canali Si procede: analiticamente per tentativi, cercando il valore di h 0 che risolve l equazione l per portata Q 0 assegnata (anche con l ausilio l del foglio elettronico Microsoft Excel ) Q = AV = Aχ Ri = A h ) ( h ) R( h ) i 0 ( 0 χ Verifica dei canali graficamente costruendo la scala delle portate di moto uniforme h 0 Q 0 4
22 Progetto dei canali Consiste nello stabilire le dimensioni (nel caso di sezione rettangolare l altezza l h e la larghezza L) da assegnare alla sezione del canale, affinché sia in grado di convogliare, per assegnati valori della pendenza i e della scabrezza,, la corrente di assegnata portata Q Il ricorso alla sola formula di Chezy rende il problema analiticamente indeterminato, dato che il numero delle incognite è almeno pari a due (nel( caso di sezione rettangolare le due dimensioni della sezione L ed h) Q = AV = Aχ Ri = A h ) ( h ) R( h ) i ( 0 χ 0 0 E necessario pertanto adottare un ulteriore criterio di progettazione che riduca il numero delle variabili incognite 43 Bisogna inoltre prevedere la presenza di un opportuno franco (zona di sicurezza non occupata dall acqua) acqua) Per tenere conto del grado di incertezza nel dimensionamento (es. coefficiente di scabrezza, presenza di vegetazione, ecc.), al tirante massimo di esercizio risultante dal calcolo - h = f (Q) - si aggiunge il franco (f), variabile in funzione del tipo di canale e del suo impiego Indicativamente: Progetto dei canali piccole canalette di distribuzione f = 0,10 0,0 m piccoli canali non rivestiti f = 0,5 0,50 m grossi canali di adduzione f > 0,5 m 44
23 Progetto dei canali 1 criterio di progettazione: minimizzazione delle resistenze al moto Dal punto di vista idraulico è possibile definire sezioni di minima resistenza,, ossia le sezioni che, a parità di area,, hanno il massimo raggio idraulico (R = A/C), ossia il minimo contorno bagnato (C) 45 Progetto dei canali 1 criterio di progettazione: minimizzazione delle resistenze al moto sezione rettangolare la sezione di minima resistenza presenta L = h sezione trapezia la sezione di minima resistenza è il semiesagono regolare (s = 0.577) circoscritto ad un semicerchio (raramente possibile nei casi reali) 46
24 Progetto dei canali criterio di progettazione: minimizzazione dei costi di costruzione In genere esistono vincoli progettuali sulla larghezza di fondo,, per ragioni economiche: il costo di scavo è funzione della profondità il costo del terreno è funzione della superficie Minima larghezza/altezza compatibile con la funzionalità del canale 47 Progetto dei canali 3 criterio di progettazione: limiti alla velocità media della corrente Ridotte velocità originerebbero fenomeni di sedimentazione con interrimento, ostruzione e parzializzazione della sezione idrica il valore minimo della velocità media per evitare eccessiva sedimentazione è m/s Eccessive velocità della corrente potrebbero condurre nei canali in terra a fenomeni di erosione del fondo e delle sponde 48
25 Progetto dei canali 3 criterio di progettazione: limiti alla velocità media della corrente Valori massimi della velocità media della corrente idrica che evita il verificarsi di fenomeni di erosione del canale 49 Progetto dei canali 3 criterio di progettazione: limiti alla velocità media della corrente Talvolta, per non avere velocità eccessive,, si devono adottare pendenze minori di quella del terreno si realizzano discontinuità nella pendenza del canale con riduzioni di quota localizzate ( salti( di fondo ) 50
26 Progetto dei canali Se si utilizzano il 1 ed il criterio di progettazione, procedendo per tentativi,, per ogni tirante idrico h ipotizzato si calcola la corrispondente portata Q con la formula di Chezy Q = AV = Aχ Ri = A h ) ( h ) R( h ) i ( 0 χ 0 0 Il canale avrà l altezza pari al tirante idrico h 0 (+ il franco f) f cui corrisponde la portata assegnata di progetto Q 0 51 Se si utilizza il 3 criterio di progettazione,, si fissa il valore massimo della velocità media della corrente V a, che consente la conservazione del materiale del canale in terra Dato che: si ha: Progetto dei canali Q = A V a A = Q/V a 5
27 Progetto dei canali Ipotizzando, per semplicità,, una sezione di forma rettangolare: A = L h ed, essendo per il criterio di minima resistenza L = h, h si ha: A = h da cui: h = A = Q V a 53 Progetto dei canali Dal valore trovato del tirante h, si calcola L = h e quindi il raggio idraulico R: R L h h R = = = L + h 4h h Applicando una delle note formule per il calcolo del coefficiente di scabrezza χ,, con la formula di Chezy, si verifica il valore della velocità media V I V I = Aχ R i 54
28 Progetto dei canali Se la differenza percentuale % tra il valore V I appena determinato ed il valore V a ipotizzato è inferiore al 10%, il tirante idrico h calcolato (Q/V a ) 1/ viene assunto (aggiungendovi il franco) quale altezza del canale I V Va % = 100 < 10% V a In caso contrario, si fissa un valore di secondo tentativo V II, finchè % fra la velocità media calcolata e quella ipotizzata V a diviene inferiore al 10% V II V = I + V a 55 Profili di moto permanente (cenni). Tracciamento dei profili in canali cilindrici (cenni). Il risalto idraulico. 56
29 Il moto permanente in correnti a superficie libera Nel moto permanente la portata deve restare costante in tutte le sezioni secondo l equazione l di continuità: Q = AV = 1 1 AV Lungo l'ascissa s può variare l area e quindi la velocità ed il tirante idrico; ; la superficie libera della corrente, in una sezione longitudinale, presenterà quindi un profilo non parallelo al fondo,, detto profilo di moto permanente 57 Il moto permanente in correnti a superficie libera Date la portata Q e la sezione di area A, si può valutare l altezza critica h c Date, inoltre, la pendenza i e la scabrezza del canale, si può valutare il tirante di moto uniforme h 0 Si potrà stabilire quindi se il canale è a debole o a forte pendenza 58
30 Profili di corrente in canale a debole pendenza Il tirante di moto uniforme h 0 è superiore all altezza altezza critica h c TRE PROFILI Profilo al di sopra del tirante di moto uniforme Profilo compreso tra l altezza l critica e il tirante di moto uniforme Profilo compreso tra il fondo e l altezza l critica 59 Profili di corrente in canale a debole pendenza Il moto uniforme viene raggiunto all infinito a monte Allo stato critico si tende sempre verso valle 60
31 Profili di corrente in canale a debole pendenza Originata in una sezione qualsiasi di una corrente lenta una perturbazione,, che determina lo scostamento dal regime di moto uniforme, può risalire lungo il canale verso l infinito l a monte le correnti lente vengono governate da valle I profili di corrente lenta devono essere tracciati da valle verso monte 61 Profili di corrente in canale a forte pendenza Il tirante di moto uniforme h 0 è inferiore all altezza altezza critica h c TRE PROFILI Profilo al di sopra dell altezza critica Profilo compreso tra l altezza l critica ed il tirante di moto uniforme Profilo compreso tra il fondo ed il tirante di moto uniforme 6
32 Profili di corrente in canale a forte pendenza Il moto uniforme viene raggiunto all infinito a valle Allo stato critico si tende sempre verso monte 63 Profili di corrente in canale a forte pendenza Originata in una sezione qualsiasi di una corrente veloce una perturbazione,, che determina lo scostamento dal regime di moto uniforme, deve necessariamente propagarsi verso valle le correnti veloci vengono governate da monte I profili di corrente veloce vengono tracciati da monte verso valle 64
33 Profili di corrente in canale a debole/forte pendenza Canale a debole pendenza Canale a forte pendenza Dei sei profili quattro corrispondono a correnti ritardate, due a correnti accelerate: : questi ultimi si svolgono nell intervallo di altezze comprese fra quella critica e quella di moto uniforme,, qualunque sia la pendenza del canale 65 Trasformazione di una corrente lenta in una corrente veloce e viceversa Una corrente lenta può trasformarsi in corrente veloce senza discontinuità,, passando per lo stato critico Ciò avviene per l unico l profilo di corrente lenta accelerata (D),, che termina con lo stato critico e per l unico l profilo di corrente veloce che parte dallo stato critico (F) 66
34 Trasformazione di una corrente lenta in una corrente veloce e viceversa Deve esserci una causa perturbatrice che faccia localizzare lo stato critico in una determinata sezione (a( valle del tratto di corrente lenta ed a monte del tratto di corrente veloce), che si localizza in corrispondenza di un cambio di pendenza del canale 67 Trasformazione di una corrente lenta in una corrente veloce e viceversa A differenza del caso precedente, il profilo D3 (corrente veloce in canale a debole pendenza) deve essere determinato da una perturbazione a monte Il profilo F1 (corrente lenta in canale a forte pendenza) deve essere determinato da una perturbazione a valle 68
35 Trasformazione di una corrente lenta in una corrente veloce e viceversa Nei casi reali non si verifica mai che possano coesistere un cambio di pendenza e due cause perturbatrici poste nella esatta posizione tale che lo stato critico si trovi esattamente nella sezione in cui cambia la pendenza La trasformazione di una corrente veloce in corrente lenta non avviene mai con continuità con un passaggio per lo stato critico 69 Il risalto idraulico M 1 Π 1 G senα G Π α -M La trasformazione di una corrente veloce in corrente lenta avviene attraverso un fenomeno noto come risalto idraulico o salto di Bidone 70
36 Il risalto idraulico M 1 Π 1 G senα G Π α -M Il fenomeno si presenta come un vortice ad asse orizzontale con rilevante dissipazione di energia,, che si sviluppa in un tronco di canale in cui: a monte si trova un profilo di corrente veloce (D3 se è i < i c, oppure F o F3 se è i > i c ) a valle si trova un un profilo di corrente lenta (D1 o D se è i < i c, F1 se è i > i c ) 71 Il risalto idraulico M 1 Π 1 α -M G senα G Π La somma della spinta idrostatica Π e della spinta idrodinamica M è detta spinta totale della corrente (S): S = Π + M 7
37 Il risalto idraulico M 1 Π 1 G senα G Π α -M L equazione globale dell idrodinamica evidenzia che nelle sezioni 1 e : S = Π 1 + M 1 = Π + M In particolare, per la sezione rettangolare si ha: S = 1 ρq γ h L + Lh 73 Il risalto idraulico Π = f(h) M = f(h) Si può studiare la funzione S(h): per h 0 Π 0 e M (V ) S(h) per h Π em 0 (V 0) S(h) La funzione S(h) avrà allora un minimo per h = h c 74
38 Il risalto idraulico Il diagramma delle spinte totali S viene perciò diviso in due rami: quello delle correnti lente (h > h c ) e quello delle correnti veloci (h < h c ) Esistono sempre due altezze, una di corrente lenta h 1 e una di corrente veloce h, che presentano la stessa spinta totale assegnata S; esse si dicono altezze coniugate del risalto 75 Il risalto idraulico Il risalto si localizza nella sezione in cui è soddisfatta l equazione globale dell idrodinamica idrodinamica,, cioè dove si ha: S(h 1 ) = S(h ) 76
39 Applicazioni 77 Passaggio sotto una paratoia in un canale a debole pendenza a valle Allo sbocco si forma l altezza critica k Procedendo dallo sbocco verso monte, si trova un profilo di corrente lenta accelerata (D),, che tenderebbe a raggiungere il moto uniforme all infinito a monte 78
40 Passaggio sotto una paratoia in un canale a debole pendenza a valle Immediatamente a valle della paratoia si realizza un profilo di corrente veloce ritardata (D3),, che si raccorda con un risalto idraulico al profilo di corrente lenta (D) A monte della paratoia si realizza un profilo di corrente lenta ritardata (D1) 79 Passaggio sotto una paratoia in un canale a forte pendenza a valle A monte della paratoia si forma un profilo di corrente lenta in canale a forte pendenza (F1) 80
41 Passaggio sotto una paratoia in un canale a forte pendenza a valle A valle della paratoia si realizza un profilo di corrente veloce, ritardata (F3) o accelerata (F), a seconda che l apertura l a risulti minore o maggiore di h 0 81 Passaggio su una soglia La corrente sia lineare in una sezione a monte della soglia (1) e in una sezione sulla soglia () Inoltre consideriamo nulla la perdita di energia in prossimità della soglia 8
42 Passaggio su una soglia Per il teorema di Bernoulli applicato tra le sezioni 1 e, avremo: V1 V h1 = a + h + g g + E 1 a = E Nella sezione si ha un energia rispetto al fondo minore rispetto alla sezione 1 83 Passaggio su una soglia Se la corrente a monte è veloce,, il tirante idrico sulla soglia è maggiore di quello a monte (h > h 1 ) Se invece la corrente a monte è lenta,, il tirante sulla soglia è minore di quello a monte (h < h 1 ) La corrente lenta si deprime La corrente veloce si solleva 84
43 Passaggio su una soglia Se però la soglia è abbastanza alta,, quando ci si abbassa di a dal punto (E 1, h 1 ) relativo alla corrente a monte della soglia, è possibile che risulti: E - a < E c 85 Passaggio su una soglia In questo caso la corrente non può transitare sulla soglia nelle condizioni previste: essa infatti non possiede l energia minima necessaria,, che dovrà guadagnare aumentando il suo livello a monte 86
44 Passaggio su una soglia Poiché la soglia agisce controllando la corrente,, essa a monte della soglia dovrà essere lenta La corrente si troverà allo stato critico sulla soglia stessa e con energia E = a + E c immediatamente a monte di essa 87 Passaggio su una soglia In un canale a debole pendenza (h 0 > h c ), si avrà: a monte della soglia un profilo di corrente lenta ritardata (D1) con h m > h 0, che si raccorda all infinito verso monte al moto uniforme a valle della soglia un profilo di corrente veloce ritardata (D3) con h v < h c < h 0, che si raccorda all infinito verso valle al moto uniforme mediante un risalto idraulico 88
45 Applicazioni Passaggio su una soglia In un canale a forte pendenza (h 0 < h c ), si avrà: a monte della soglia un profilo di corrente lenta ritardata (F1) con h m > h c > h 0, che si raccorda all infinito verso monte al moto uniforme con un risalto idraulico a valle della soglia un profilo di corrente veloce ritardata (F3) se h v < h 0 o veloce accelerata (F) se h v > h 0, che si raccordano all infinito verso valle al moto uniforme 89
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale Docente: Prof. Santo Marcello Zimbone Collaboratori: Dott. Giuseppe ombino - Ing. Demetrio Zema Lezione n. 6: Teorema di ernoulli moto in condotta dei liquidi
DettagliCorso di Laurea Ingegneria Civile e Ambientale
Corso di Laurea Ingegneria Civile e Ambientale UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ENNA KORE FACOLTÀ DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA Correnti non lineari a superficie libera Complementi di Idraulica Ambientale Prof.
DettagliINDICE 1. PREMESSA VERIFICA FUNZIONALITA SFIORATORE... 2
INDICE 1. PREMESSA... 2 2. VERIFICA FUNZIONALITA SFIORATORE... 2 2.1. Calcolo portata media nera giornaliera... 2 2.2. Calcolo portata limite... 3 2.3. Calcolo coefficiente di diluizione e verifica funzionalità
DettagliCorso di Idraulica ed Idrologia Forestale
Corso di Idraulica ed Idrologia Forestale Docente: Prof. Santo Marcello Zimbone Collaboratori: Dott. Giuseppe Bombino - Ing. Demetrio Zema Lezione n. 9: Le lunghe condotte pompe ed impianti di sollevamento
DettagliDinamica dei Fluidi. Moto stazionario
FLUIDODINAMICA 1 Dinamica dei Fluidi Studia il moto delle particelle di fluido* sotto l azione di tre tipi di forze: Forze di superficie: forze esercitate attraverso una superficie (pressione) Forze di
DettagliESERCIZIO SOLUZIONE. 13 Aprile 2011
ESERCIZIO Un corpo di massa m è lasciato cadere da un altezza h sull estremo libero di una molla di costante elastica in modo da provocarne la compressione. Determinare: ) la velocità del corpo all impatto
DettagliTecnologia Meccanica. Esercitazione di fonderia
A.A. 2011/2012 Tecnologia Meccanica Esercitazione di fonderia Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione Esercizio: Proporzionamento di un
DettagliUniversità del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Secondo esonero di FISICA GENERALE 2 del 16/01/15
Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Secondo esonero di FISICA GENERALE 2 del 16/01/15 Esercizio 1 (7 punti): Nella regione di spazio compresa tra due cilindri coassiali
DettagliQuadro riassuntivo di geometria analitica
Quadro riassuntivo di geometria analitica IL PIANO CARTESIANO (detta ascissa o coordinata x) e y quella dall'asse x (detta ordinata o coordinata y). Le coordinate di un punto P sono: entrambe positive
DettagliIl Metodo Cinematico lineare, comunemente anche detto Metodo della Corrivazione, si basa su alcune considerazioni:
Teoria del metodo Cinematico Il Metodo Cinematico lineare, comunemente anche detto Metodo della Corrivazione, si basa su alcune considerazioni: - gocce di pioggia cadute contemporaneamente in punti diversi
DettagliPunti nel piano cartesiano
Punti nel piano cartesiano In un piano consideriamo due rette perpendicolari che chiamiamo x e. Solitamente, disegniamo la retta x (ascisse) orizzontalmente e orientata da sinistra a destra, la retta e
DettagliEQUAZIONE DELLA RETTA
EQUAZIONE DELLA RETTA EQUAZIONE DEGLI ASSI L equazione dell asse x è 0. L equazione dell asse y è 0. EQUAZIONE DELLE RETTE PARALLELE AGLI ASSI L equazione di una retta r parallela all asse x è cioè è uguale
DettagliQuesto paragrafo e quello successivo trattano gli stessi argomenti del capitolo B6 relativo alla soluzione grafica dei sistemi di primo grado.
D1. Retta D1.1 Equazione implicita ed esplicita Ogni equazione di primo grado in due incognite rappresenta una retta sul piano cartesiano (e viceversa). Si può scrivere un equazione di primo grado in due
DettagliC I R C O N F E R E N Z A...
C I R C O N F E R E N Z A... ESERCITAZIONI SVOLTE 3 Equazione della circonferenza di noto centro C e raggio r... 3 Equazione della circonferenza di centro C passante per un punto A... 3 Equazione della
DettagliGraficazione qualitativa del luogo delle radici
.. 5.3 1 Graficazione qualitativa del luogo delle radici Esempio. Si faccia riferimento al seguente sistema retroazionato: d(t) G(s) r(t) e(t) K 1(s 1) s(s + 1)(s + 8s + 5) y(t) Per una graficazione qualitativa
DettagliEquazioni, funzioni e algoritmi: il metodo delle secanti
Equazioni, funzioni e algoritmi: il metodo delle secanti Christian Ferrari 1 Introduzione La risoluzione di equazioni in R ci ha mostrato che solo per le equazioni polinomiali di primo e secondo grado,
DettagliIntegrazioni al corso di Economia Politica (anno accademico ) Marianna Belloc
Integrazioni al corso di Economia Politica (anno accademico 2013-2014) Marianna Belloc 1 L elasticità Come è già noto, la funzione di domanda di mercato indica la quantità che il mercato è disposto ad
DettagliB6. Sistemi di primo grado
B6. Sistemi di primo grado Nelle equazioni l obiettivo è determinare il valore dell incognita che verifica l equazione. Tale valore, se c è, è detto soluzione. In un sistema di equazioni l obiettivo è
DettagliFunzioni di secondo grado
Definizione della funzione di secondo grado 1 Funzioni di secondo grado 1 Definizione della funzione di secondo grado f: R R, = a +b +c dove a, b, c ǫ R e a definisce una funzione di secondo grado. A seconda
DettagliCorrenti a pelo libero
Capitolo 3 Correnti a pelo libero 3.1 Generalità Si tratta essenzialmente delle correnti idriche che percorrono i corsi d acqua naturali (fiumi, torrenti) o i canali artificiali (di bonifica, di irrigazione,
DettagliSTATICA DEI FLUIDI (Giuseppe Frangiamore con la collaborazione di Michele Sorce)
STATICA DEI FLUIDI (Giuseppe Frangiamore con la collaborazione di Michele Sorce) Definizione Di Pressione In questo capitolo si analizzeranno le caratteristiche meccaniche dei fluidi in condizioni di equilibrio
Dettagli1. LA VELOCITA. Si chiama traiettoria la linea che unisce le posizioni successive occupate da un punto materiale in movimento.
1. LA VELOCITA La traiettoria. Si chiama traiettoria la linea che unisce le posizioni successive occupate da un punto materiale in movimento Il moto rettilineo: si definisce moto rettilineo quello di un
Dettaglipercorso 4 Estensione on line lezione 2 I fattori della produzione e le forme di mercato La produttività La produzione
Estensione on line percorso 4 I fattori della produzione e le forme di mercato lezione 2 a produzione a produttività Una volta reperiti i fattori produttivi necessari l imprenditore dovrà decidere come
DettagliSISTEMI LINEARI MATRICI E SISTEMI 1
MATRICI E SISTEMI SISTEMI LINEARI Sistemi lineari e forma matriciale (definizioni e risoluzione). Teorema di Rouché-Capelli. Sistemi lineari parametrici. Esercizio Risolvere il sistema omogeneo la cui
DettagliRobotica industriale. Richiami di statica del corpo rigido. Prof. Paolo Rocco
Robotica industriale Richiami di statica del corpo rigido Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) Sistemi di forze P 1 P 2 F 1 F 2 F 3 F n Consideriamo un sistema di forze agenti su un corpo rigido.
DettagliCORSO ZERO DI MATEMATICA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTÀ DI ARCHITETTURA CORSO ZERO DI MATEMATICA EQUAZIONI E DISEQUAZIONI DI SECONDO GRADO Dr. Erasmo Modica erasmo@galois.it EQUAZIONI DI SECONDO GRADO Definizione: Dicesi
DettagliEsercizi sui sistemi di equazioni lineari.
Esercizi sui sistemi di equazioni lineari Risolvere il sistema di equazioni lineari x y + z 6 x + y z x y z Si tratta di un sistema di tre equazioni lineari nelle tre incognite x, y e z Poichè m n, la
DettagliApplicazioni lineari e diagonalizzazione. Esercizi svolti
. Applicazioni lineari Esercizi svolti. Si consideri l applicazione f : K -> K definita da f(x,y) = x + y e si stabilisca se è lineare. Non è lineare. Possibile verifica: f(,) = 4; f(,4) = 6; quindi f(,4)
DettagliAppunti sul moto circolare uniforme e sul moto armonico- Fabbri Mariagrazia
Moto circolare uniforme Il moto circolare uniforme è il moto di un corpo che si muove con velocità di modulo costante lungo una traiettoria circolare di raggio R. Il tempo impiegato dal corpo per compiere
DettagliCORRENTI A PELO LIBERO
CORRENTI A PELO LIBERO 1 1) CORRENTI LINEARI rvatra delle singole traiettorie trasrabile filetti flidi sensibilmente rettilinei e paralleli sezioni trasversali sensibilmente piane legge idrostatia delle
DettagliTEOREMA DEL RESTO E REGOLA DI RUFFINI
TEOREMA DEL RESTO E REGOLA DI RUFFINI ALCUNI TEOREMI IMPORTANTI Prendiamo una divisione intera tra numeri: 6 : 3 = 2. Il resto di questa divisione è 0, e questo significa che moltiplicando il quoziente
DettagliFUNZIONI ELEMENTARI, DISEQUAZIONI, NUMERI REALI, PRINCIPIO DI INDUZIONE Esercizi risolti
FUNZIONI ELEMENTARI, DISEQUAZIONI, NUMERI REALI, PRINCIPIO DI INDUZIONE Esercizi risolti Discutendo graficamente la disequazione x > 3 + x, verificare che l insieme delle soluzioni è un intervallo e trovarne
DettagliEquazioni lineari con due o più incognite
Equazioni lineari con due o più incognite Siano date le uguaglianze: k 0; x + y = 6; 3a + b c = 8. La prima ha un termine incognito rappresentato dal simbolo letterale k; la seconda ha due termini incogniti
DettagliAppunti ed esercizi sulle coniche
1 LA CIRCONFERENZA 1 Appunti ed esercizi sulle coniche Versione del 1 Marzo 011 1 La circonferenza Nel piano R, fissati un punto O = (a, b) e un numero r > 0, la circonferenza (o cerchio) C di centro O
DettagliCORSO DI TECNICA ED ECONOMIA DEI TRASPORTI A.A. 2006-07 DIAGRAMMI DEL MOTO SEMPLIFICATI
POLITECNICO DI BARI II FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI TECNICA ED ECONOMIA DEI TRASPORTI A.A. 2006-07 DIAGRAMMI DEL MOTO SEMPLIFICATI Diagrammi del moto semplificati slide 1 di 21 DESCRIZIONE DEL MOTO DI
DettagliDIODO. La freccia del simbolo indica il verso della corrente.
DIODO Si dice diodo un componente a due morsetti al cui interno vi è una giunzione P-N. Il terminale del diodo collegato alla zona P si dice anodo; il terminale collegato alla zona N si dice catodo. Il
DettagliAnno 3 Equazione dell'ellisse
Anno Equazione dell'ellisse 1 Introduzione In questa lezione affronteremo una serie di problemi che ci chiederanno di determinare l equazione di un ellisse sotto certe condizioni. Al termine della lezione
DettagliTOLLERANZE DIMENSIONALI DESIGNAZIONE DI FORI E ALBERI
TOLLERANZE DIMENSIONALI DESIGNAZIONE DI FORI E ALBERI Nel ciclo di lavorazione di un pezzo meccanico ci sono inevitabili errori che rendono impossibile il rispetto delle esatte misure riportate nel disegno.
DettagliRecupero primo quadrimestre CLASSE QUARTA FUNZIONE REALE IN UNA VARIABILE REALE IL CAMPO DI ESITENZA
Recupero primo quadrimestre CLASSE QUARTA FUNZIONE REALE IN UNA VARIABILE REALE IL CAMPO DI ESITENZA Si dice campo di esistenza (C.E.) di una funzione = f(), l'insieme di tutti i valori reali che assegnati
DettagliChi non risolve esercizi non impara la matematica.
5.5 esercizi 9 Per trovare la seconda equazione ragioniamo così: la parte espropriata del primo terreno è x/00, la parte espropriata del secondo è y/00 e in totale sono stati espropriati 000 m, quindi
DettagliEsercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2)
Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2) Un disco di massa m D = 2.4 Kg e raggio R = 6 cm ruota attorno all asse verticale passante per il centro con velocità angolare costante ω = 0 s. ll istante
DettagliElementi costruttivi: le scale
Elementi costruttivi: le scale Quando si devono mettere in comunicazione spazi giacenti a quote differenti è necessario introdurre elementi costruttivi di collegamento verticale. Essi si dividono in: -
DettagliDisequazioni di secondo grado
Disequazioni di secondo grado. Disequazioni Definizione: una disequazione è una relazione di disuguaglianza tra due espressioni. Detti p() e g() due polinomi definiti in un insieme A, una disequazione
DettagliEnergia meccanica. Lavoro Energia meccanica Concetto di campo in Fisica. Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_)
Energia meccanica Lavoro Energia meccanica Concetto di campo in Fisica Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_) Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro potete
Dettagli3 Geometria delle masse e momento di 2 ordine 3.3 Ellisse centrale d inerzia e nocciolo centrale d inerzia
3 Geometria delle masse e momento di ordine ESERCIZI SVOLTI Considerata la sezione rappresentata in figura, calcolare i raggi d inerzia massimo e minimo, tracciare l ellisse d inerzia e il nocciolo centrale
DettagliAlgebra Lineare (Matematica C.I.), 12.11.13. Sistemi di equazioni lineari. 1. Un equazione lineare in una incognita reale x e un equazione del tipo
Algebra Lineare (Matematica C.I.), 12.11.13 Sistemi di equazioni lineari 1. Un equazione lineare in una incognita reale x e un equazione del tipo ax = b, dove a e b sono numeri reali dati; a e il coefficiente
DettagliArgomento 13 Sistemi lineari
Sistemi lineari: definizioni Argomento 3 Sistemi lineari I Un equazione nelle n incognite x,,x n della forma c x + + c n x n = b ove c,,c n sono numeri reali (detti coefficienti) eb è un numero reale (detto
Dettagli3) INTERVENTI DI PROGETTO
INDICE 1) PREMESSA... 2 2) STATO ATTUALE... 3 3) INTERVENTI DI PROGETTO... 4 3.1) OPERA DI PRESA... 4 3.2) COLLEGAMENTO TRA L OPERA DI PRESA E IL TEMPIO DI DIANA... 5 3.2.1) VERIFICA TUBAZIONE =800 mm...
DettagliS 2 S 1 S 3 S 4 B S 5. Figura 1: Cammini diversi per collegare i due punti A e B
1 ENERGI PTENZILE 1 Energia potenziale 1.1 orze conservative Se un punto materiale è sottoposto a una forza costante, cioè che non cambia qualunque sia la posizione che il punto materiale assume nello
DettagliDistribuzioni di Probabilità
Distribuzioni di Probabilità Distribuzioni discrete Distribuzione uniforme discreta Distribuzione di Poisson Distribuzioni continue Distribuzione Uniforme Distribuzione Gamma Distribuzione Esponenziale
DettagliESERCIZI SVOLTI SUL CALCOLO INTEGRALE
ESERCIZI SVOLTI SUL CALCOLO INTEGRALE * Tratti dagli appunti delle lezioni del corso di Matematica Generale Dipartimento di Economia - Università degli Studi di Foggia Prof. Luca Grilli Dott. Michele Bisceglia
DettagliCirconferenze del piano
Circonferenze del piano 1 novembre 1 Circonferenze del piano 1.1 Definizione Una circonferenza è il luogo dei punti equidistanti da un punto fisso, detto centro. La distanza di un qualunque punto della
DettagliSistemi di equazioni di secondo grado
1 Sistemi di equazioni di secondo grado Risoluzione algebrica Riprendiamo alcune nozioni che abbiamo già trattato in seconda, parlando dei sistemi di equazioni di primo grado: Una soluzione di un'equazione
DettagliFUNZIONI. y Y. Def. L insieme Y è detto codominio di f. Es. Siano X = R, Y = R e f : x y = 1 x associo il suo inverso). (ad un numero reale
FUNZIONI Siano X e Y due insiemi. Def. Una funzione f definita in X a valori in Y è una corrispondenza (una legge) che associa ad ogni elemento X al piú un elemento in Y. X Y Def. L insieme Y è detto codominio
DettagliLa corrente alternata
La corrente alternata Corrente continua e corrente alternata Le correnti continue sono dovute ad un generatore i cui poli hanno sempre lo stesso segno e pertanto esse percorrono un circuito sempre nello
DettagliProblema 1: SOLUZIONE: 1) La velocità iniziale v 0 si ricava dal principio di conservazione dell energia meccanica; trascurando
Problema : Un pallina di gomma, di massa m = 0g, è lanciata verticalmente con un cannoncino a molla, la cui costante elastica vale k = 4 N/cm, ed è compressa inizialmente di δ. Dopo il lancio, la pallina
DettagliCapitolo 34 TRASPORTO A SUPERFICIE LIBERA
Capitolo 4 TRASPORTO A SUPERFICIE LIBERA CARATTERISTICHE ENERGETICHE. CARICO IDRAULICO Nelle correnti a superficie libera l acqua scorre in canali aperti o chiusi (figura.), mantenendo una superficie a
DettagliFUNZIONI QUADRATICHE
f: R R si dice funzione quadratica se è del tipo f(x) =ax 2 +bx+c, dove a,b,c sono costanti Il grafico di una funzione quadratica è una curva detta parabola Abbiamo incontrato funzioni di questo tipo quando
DettagliUniversità degli Studi di Cassino Polo di Frosinone Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria dell Ambiente e del Territorio
Università degli Stdi di Cassino Polo di Frosinone Faoltà di Ingegneria Corso di Larea in Ingegneria dell Ambiente e del Territorio PROFILI DI CORRENTE Corso di Idralia A.A. 011-01 1 Università degli Stdi
DettagliLa circonferenza nel piano cartesiano
La circonferenza nel piano cartesiano 1. Definizione ed equazione. Si chiama circonferenza C, di centro C( α, β ) e raggio r, l insieme di tutti e soli i punti del piano che hanno distanza r da C. L equazione
DettagliCORSO DI PROGETTAZIONE COSTRUZIONI ED IMPIANTI
CORSO DI PROGETTAZIONE COSTRUZIONI ED IMPIANTI ANALISI DEI CARICHI - NTC 2008 AZIONI VENTO E NEVE AZIONI TIPO Qs Il peso della neve sulle strutture viene assunto dalla normativa come variabile-gravitazionale,
DettagliSistemi di 1 grado in due incognite
Sistemi di 1 grado in due incognite Problema In un cortile ci sono polli e conigli: in totale le teste sono 7 e zampe 18. Quanti polli e quanti conigli ci sono nel cortile? Soluzione Indichiamo con e con
DettagliFondamenti di Infrastrutture Viarie
Politecnico di Torino Fondamenti di Infrastrutture Viarie Relazione esercitazioni. Anno Accademico 2011/2012 Corso di Fondamenti di Infrastrutture Viarie Professore: Marco Bassani Esercitatore: Pier Paolo
DettagliOpere di accumulo. I Serbatoi - Funzioni
I Serbatoi - Funzioni Fissare il piano dei carichi iniziali Compenso Riserva Riserva antincendio Sconnessione idraulica (eventuale) Trattamento dell acqua 1 Y R I Serbatoi - Funzioni Fissare il piano dei
DettagliLe coniche: circonferenza, parabola, ellisse e iperbole.
Le coniche: circonferenza, parabola, ellisse e iperbole. Teoria in sintesi Queste curve si chiamano coniche perché sono ottenute tramite l intersezione di una superficie conica con un piano. Si possono
DettagliNavigazione Tattica. L intercettazione
Navigazione Tattica I problemi di navigazione tattica si distinguono in: Intercettazione, che riguarda lo studio delle procedure atte a raggiungere nel minor tempo possibile un aeromobile o un qualsiasi
DettagliGeometria analitica di base (seconda parte)
SAPERE Al termine di questo capitolo, avrai appreso: il concetto di luogo geometrico la definizione di funzione quadratica l interpretazione geometrica di un particolare sistema di equazioni di secondo
DettagliADEGUAMENTO E MESSA IN SICUREZZA DELLA EX SS
PROVINCIA DI CHIETI PROGETTO ESECUTIVO ADEGUAMENTO E MESSA IN SICUREZZA DELLA EX SS 524 LANCIANO FOSSACESIA CON SISTEMAZIONE INTERSEZIONE A RASO NELL ABITATO DI MOZZAGROGNA ataengineering via Alto Adige,
DettagliEFFETTI FISIOLOGICI DELLA PRESSIONE IDROSTATICA
LEZIONE n.5 ENERGIA NEI FLUIDI TEOREMA DI BERNOULLI E APPLICAZIONI PRESSIONE IDROSTATICA EFFETTI FISIOLOGICI DELLA PRESSIONE IDROSTATICA TEOREMA DI BERNOULLI IL TEOREMA DI BERNOULLI, ESPRIME LA LEGGE DI
DettagliEsercizi sulle Macchine Operatrici Idrauliche
Esercizi sulle Macchine Operatrici Idrauliche 17 CAVITAZIONE POMPE (Appello del 06.12.02, esercizio N 1) Testo Una pompa invia una portata Q = 16 dm 3 /s di acqua ad un serbatoio sopraelevato di 8 m. In
DettagliUn convertitore D/A o digitale/analogico è un dispositivo che ha lo scopo di
Convertitore D/A Un convertitore D/A o digitale/analogico è un dispositivo che ha lo scopo di trasformare un dato digitale in una grandezza analogica, in generale una tensione. Naturalmente vi deve essere
DettagliFISICA Corso di laurea in Informatica e Informatica applicata
FISICA Corso di laurea in Informatica e Informatica applicata I semestre AA 2004-2005 G. Carapella Generalita Programma di massima Testi di riferimento Halliday Resnick Walker CEA Resnick Halliday Krane
DettagliEsercizi sui vettori liberi (i, j, k è una base ortonormale positiva)
Esercizi sui vettori liberi (i, j, k è una base ortonormale positiva) Esercizio 1 Siano v e w due vettori non paralleli.sapendo che v è un versore e che v w =3 trovare l espressione di tutti i vettori
DettagliCORSO DI LAUREA IN MATEMATICA
CORSO DI LAUREA IN MATEMATICA ESERCITAZIONI DI ANALISI MATEMATICA I BREVI RICHIAMI DELLA TEORIA DEI LIMITI. Confronto di infinitesimi. Sia A sottoinsieme di R, sia 0 punto di accumulazione di A nella topologia
DettagliCalcolo della deformazione a rottura di un tirante metallico
MICHELE VINCI Calcolo della deformazione a rottura di un tirante metallico Collana Calcolo di edifici in muratura (www.edificiinmuratura.it) Articolo 1 Marzo 014 Bibliografia: Michele Vinci Metodi di calcolo
DettagliESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D)
ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI () Calibrazione intrinseca Spesso risulta utile calibrare la sola componente intrinseca di un sistema di visione (matrice K), e non si dispone di oggetti di forma
DettagliAnno 3 Rette e circonferenze
Anno 3 Rette e circonferenze 1 Introduzione In questa lezione esamineremo le reciproche posizioni che possono sussistere tra retta e circonferenza o tra due circonferenze. Al termine della lezione sarai
DettagliTempo a disposizione: 150 minuti. 1 È dato l endomorfismo f : R 3 R 3 definito dalle relazioni
Università degli Studi di Catania Anno Accademico 2014-2015 Corso di Laurea in Informatica Prova in itinere di Matematica Discreta (12 CFU) 17 Aprile 2015 Prova completa Tempo a disposizione: 150 minuti
DettagliPeso della colonna di aria che ci sovrasta di altezza quindi pari all altezza dell atmosfera
PRESSIONE ATMOSFERICA Peso della colonna di aria che ci sovrasta di altezza quindi pari all altezza dell atmosfera p atm = d g h con d densita aria h altezza atmosfera 1 MISURA DELLA PRESSIONE ATMOSFERICA:
Dettagli1. riconoscere la risolubilità di equazioni e disequazioni in casi particolari
Secondo modulo: Algebra Obiettivi 1. riconoscere la risolubilità di equazioni e disequazioni in casi particolari 2. risolvere equazioni intere e frazionarie di primo grado, secondo grado, grado superiore
Dettaglideterminare le coordinate di P ricordando la relazione che permette di calcolare le coordinate del punto medio di un segmento si
PROBLEMA Determinare il punto simmetrico di P( ;) rispetto alla retta x y =0 Soluzione Il simmetrico di P rispetto ad una retta r è il punto P che appartiene alla retta passante per P, perpendicolare ad
DettagliCalcolare il livello di pressione sonora ed il livello di pressione sonora ponderato A per gli spettri di pressione sonora riportati in tabella.
1 GENERALITÀ 1.1 Calcolare il livello di pressione sonora ed il livello di pressione sonora ponderato A per gli spettri di pressione sonora riportati in tabella. 1.2 F (Hz) L1 (db) L2 (db) 63 74 56 125
DettagliFunzioni Pari e Dispari
Una funzione f : R R si dice Funzioni Pari e Dispari PARI: se f( ) = f() R In questo caso il grafico della funzione è simmetrico rispetto all asse DISPARI: se f( ) = f() R In questo caso il grafico della
DettagliALLEGATO 1 METODO E DATI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELLE QUANTITÀ DI PIOGGIA PER EVENTI ESTREMI
Regione Toscana Autorità di Bacino del Reno PROCEDURE, METODI E DATI DI RIFERIMENTO DA ADOTTARE NELLA PREDISPOSIZIONE DEI PIANI CONSORTILI INTERCOMUNALI ALLEGATO 1 METODO E DATI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE
DettagliEsercitazione Fonderia
Esercitazione Fonderia PROPORZIONAMENTO DI UN GETTO IN TERRA VERDE -Componente da finire alle macchine utensili -Materiale: Ghisa grigia (peso specificoγ g =73 N/dm 3 ) -Processo di colata in terra a verde
DettagliOFFERTA DELL INDUSTRIA
Università degli studi di MACERATA Facoltà di SCIENZE POLITICHE ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2010/2011 OFFERTA DELL INDUSTRIA Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@unimc.it Web: http://docenti.unimc.it/docenti/fabio-clementi
DettagliEsercitazioni di statistica
Esercitazioni di statistica Misure di associazione: Indipendenza assoluta e in media Stefania Spina Universitá di Napoli Federico II stefania.spina@unina.it 22 ottobre 2014 Stefania Spina Esercitazioni
DettagliPrecorso di Matematica
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE FACOLTA DI ARCHITETTURA Precorso di Matematica Anna Scaramuzza Anno Accademico 2005-2006 4-10 Ottobre 2005 INDICE 1. ALGEBRA................................. 3 1.1 Equazioni
Dettagliax 1 + bx 2 + c = 0, r : 2x 1 3x 2 + 1 = 0.
. Rette in R ; circonferenze. In questo paragrafo studiamo le rette e le circonferenze in R. Ci sono due modi per descrivere una retta in R : mediante una equazione cartesiana oppure mediante una equazione
DettagliPENSIONI MINIME E MAGGIORAZIONI 2013: ATTENZIONE AI REDDITI
PENSIONI MINIME E MAGGIORAZIONI 2013: ATTENZIONE AI REDDITI Già da qualche anno sono stati cambiati i parametri con i quali i pensionati possono ottenere le prestazioni pensionistiche legate al reddito.
Dettagli04 - Numeri Complessi
Università degli Studi di Palermo Scuola Politecnica Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche Appunti del corso di Matematica 04 - Numeri Complessi Anno Accademico 2015/2016 M. Tumminello,
DettagliLezione n. 7 del 14 marzo 2012
Alessandro Mandolini Dipartimento di Ingegneria Civile Corso di OPERE DI SOSTEGNO A.A. 2011-2012 Muro a mensola Muro a gravità Terre rinforzate Paratia Gabbionate Crib wall Lezione n. 7 del 14 marzo 2012
Dettagliconcorrenza perfetta vs. monopolio
Lezione di Giacomo Degli Antoni, 20-3- 13 concorrenza perfetta vs. monopolio (Cap. 3 e 4 Carlton - Perloff) Piano della lezione Caratteristiche principali della concorrenza perfetta Caratteristiche principali
DettagliFunzioni elementari: funzioni potenza
Funzioni elementari: funzioni potenza Lezione per Studenti di Agraria Università di Bologna (Università di Bologna) Funzioni elementari: funzioni potenza 1 / 36 Funzioni lineari Come abbiamo già visto,
Dettaglix 2 + (x+4) 2 = 20 Alle equazioni di secondo grado si possono applicare i PRINCIPI di EQUIVALENZA utilizzati per le EQUAZIONI di PRIMO GRADO.
EQUAZIONI DI SECONDO GRADO Un'equazione del tipo x 2 + (x+4) 2 = 20 è un'equazione DI SECONDO GRADO IN UNA INCOGNITA. Alle equazioni di secondo grado si possono applicare i PRINCIPI di EQUIVALENZA utilizzati
DettagliINTERPRETAZIONE CINEMATICA DELLA DERIVATA
INTERPRETAZIONE CINEMATICA DELLA DERIVATA Consideriamo un punto mobile sopra una qualsiasi linea Fissiamo su tale linea un punto O, come origine degli archi, e un verso di percorrenza come verso positivo;
Dettaglil'attrito dinamico di ciascuno dei tre blocchi sia pari a.
Esercizio 1 Tre blocchi di massa rispettivamente Kg, Kg e Kg poggiano su un piano orizzontale e sono uniti da due funi (vedi figura). Sul blocco agisce una forza orizzontale pari a N. Si determini l'accelerazione
Dettagli2. APPUNTI SUI FASCI DI CIRCONFERENZE (raccolti dal prof. G. Traversi)
2. APPUNTI SUI FASCI DI CIRCONFERENZE (raccolti dal prof. G. Traversi) La circonferenza è la curva di 2^ grado che viene individuata univocamente da tre punti non allineati e possiede la seguente proprietà:
DettagliECONOMIA APPLICATA ALL INGEGNERIA (Docente: Prof. Ing. Donato Morea) Microeconomia Esercitazione n. 1 - I FONDAMENTI DI DOMANDA E DI OFFERTA
ESERCIZIO n. 1 - Equilibrio di mercato e spostamenti delle curve di domanda e di offerta La quantità domandata di un certo bene è descritta dalla seguente funzione: p (D) mentre la quantità offerta è descritta
Dettaglia rappresenta l intercetta o termine noto della retta, ossia il valore della y quando x = 0.
Esercitazioni sulla prima parte delle lezioni di Micro Richiamo di Analisi Matematica La forma funzionale più semplice è la retta, la quale può essere genericamente descritta dalla seguente relazione:
Dettagli