La Casa della Salute in Emilia Romagna

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1 Gestire la salute al di fuori degli ospedali: reti, spazi e pratiche di cura Trento, 20 marzo 2015 La Casa della Salute in Emilia Romagna Pierpaola Pierucci Laboratorio Paracelso Dipartimento di Studi Umanistici

2 Che cos è la «Casa della Salute» E un presidio distrettuale luogo di ricomposizione in un unico spazio fisico delle Cure Primarie e della continuità assistenziale. [ New Deal della Salute, Livia Turco] Obiettivo generale Superare la frammentarietà dei servizi territoriali e porre al centro del sistema salute la persona Obiettivi specifici presa in carico globale; continuità dei percorsi assistenziali; integrazione a rete dei servizi sanitari; integrazione socio-sanitaria; complementarietà con le cure ospedaliere

3 Scopi conoscitivi: La ricerca Comprendere se e come la CdS possa costituire il cardine per il raggiungimento degli obiettivi della presa in carico globale e della continuità assistenziale soprattutto nel caso delle fragilità e cronicità. Metodologia: Studio di casi (Case study): CdS di Colorno-Torrile e di San Secondo Parmense (Asl di Parma) Approccio integrato quali/quantitativo: - interviste semi-strutturate: dirigenza e figure professionali (dimensione organizzativa e della cultura professionale) - questionario: utenza (dimensione delle attese e delle aspettative per il nuovo )

4 Programmazione delle «case» in E.R. D.G.R. n. 291/2010 n. 104 CdS a livello regionale [Dicembre 2014: n. 63 funzionanti] Az. USL di Parma avvia una programmazione specifica istitutiva di n. 26 CdS a livello provinciale [Dicembre 2014: n. 15 operative] Tipologia delle case Tre tipologie di case : piccola (prima accoglienza, orientamento ai servizi, Cup, MMG, ufficio di coordinamento cure domiciliari e figura dell assistente sociale); media (si arricchisce della medicina specialistica ambulatoriale e della diagnostica di base, della sanità pubblica per screening e vaccinazioni); grande (garantisce le attività di assistenza primaria, della sanità pubblica, della salute mentale e del servizio delle dipendenze patologiche).

5 I risultati della ricerca Le innovazioni professionali: il nuovo volto della medicina generale Centralità dell associazionismo della MG per l essenza stessa della CdS Primo anello di revisione organizzativa e di cambiamento culturale per i medici di famiglia. Uscita dal tradizionale modus operandi individualistico della MG. Punti di forza: Storia pregressa: Nuclei di CP ed attivazione dei Profili di Nucleo ; Inserimento della MG in forma associata all interno del nuovo modello assistenziale: amplificazione ed arricchimento dell agire collegiale inter ed intra professionale; Ri-acqusizione, entro ed attraverso la casa, dell originario mandato del medico di famiglia di promotore e garante della salute dei cittadini e di responsabilecoordinatore della presa in carico complessiva degli assistiti.

6 L integrazione disciplinare e operativa LAVORO DI SQUADRA Le innovazioni organizzative: Sede unica: facilitante e predisponente la nascita di un identità comune e l unitarietà d approccio ai nuovi bisogni di salute. Reciproco riconoscimento ed abbattimento del corporativismo professionale Criticità rilevate: permanenza di una pianta organica eterogenea -> possibilità di sperequazioni (cfr. rapporto di pubblico impiego vs. lavoro autonomo); percezione di un riconoscimento parziale delle professioni tecniche da parte di quelle mediche; qualche resistenza al rinnovamento da parte dei professionisti di maggior anzianità lavorativa.

7 Gli altri attori della cura Cura formale [+] Cura informale Presidio della comunità locale [Proposta ministeriale del 2006] Livello di cultura professionale Partnership terapeutica allargata Adozione del Chronic Care Model Punti di forza: Cittadinanza attiva [Partecipazione diretta alla tutela della salute] Livello organizzativo e gestionale Partecipazione gestionale comunitaria [mondo del volontariato] Criticità: Assenza di meccanismi di raccordo tra sapere esperto e sapere profano allo scopo di garantire l integrazione necessaria tra di essi nonché il rispetto delle caratteristiche proprie la cura informale

8 L integrazione istituzionale Sociale e Sanità [+] collaborazione e condivisione del progetto CdS tra Azienda Asl ed [--] Ente locale (fattore di rinforzo) inclusione permanente della figura dell AS entro la casa (interfacciamento sistematico tra azioni assistenziali e terapeutiche). [-] mancanza di un linguaggio comune (differenza normativa e di sviluppo dei due settori) Territorio e Ospedale [-] autoreferenzialità e chiusura sistemica dell ospedale disinteresse e non conoscenza del territorio (ma non viceversa) mancato riconoscimento della professionalità degli operatori dell assistenza primaria. [-] depauperamento dell obiettivo della centralità del paziente nei sistemi curanti compromissione della continuità assistenziale

9 Valutazione generale: La visione e il vissuto dell utenza Percezione del miglioramento assistenziale e di cura introdotto dalla CdS Valutazione organizzativa: Utenza generale Punti di forza: unicità della sede integrazione professionale/lavoro di squadra coinvolgimento della comunità Presenza di cronicità Punti di forza: presa in carico globale personalizzazione delle risposte coinvolgimento della rete familiare Valutazione delle relazioni: Molto positiva complessivamente Utenza generale Aspetto qualificante: ruolo attivo nel proprio percorso di cura Presenza di cronicità Aspetto qualificante: il caring Criticità: integrazione istituzionale tra livelli di cura

10 Grazie per la cortese attenzione Recapiti di riferimento: (+39)

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