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1 Piano di zona DISTRETTO SOCIO SANITARIO N. 24 PIAZZA ARMERINA, BARRAFRANCA, PIETRAPERZIA, AIDONE

2 SEZIONE I - DINAMICHE DEMOGRAFICHE 1.1 Indicatori 1.2 Analisi ragionata delle dinamiche demografiche PAG. 5 SEZIONE II - AREA POVERTA 2.1 Indicatori della domanda sociale 2.2 Indicatori dell offerta sociale 2.3 Analisi ragionata della domanda e dell offerta sociale PAG. 9 SEZIONE III - AREA ANZIANI 3.1 Indicatori della domanda sociale 3.2 Indicatori dell offerta sociale 3.3 Analisi ragionata della domanda e dell offerta sociale PAG. 11 SEZIONE IV - AREA DIPENDENZE 4.1 Indicatori della domanda sociale 4.2 Indicatori dell offerta sociale 4.3 Analisi ragionata della domanda e dell offerta sociale PAG. 14 SEZIONE V - AREA DISABILI 5.1 Indicatori della domanda sociale 5.2 Indicatori dell offerta sociale 5.3 Analisi ragionata della domanda e dell offerta sociale SEZIONE VI - AREA IMMIGRATI 6.1 Indicatori della domanda sociale 6.2 Indicatori dell offerta sociale 6.3 Analisi ragionata della domanda e dell offerta sociale PAG. 16 PAG. 19 SEZIONE VII - AREA FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI 7.1 Indicatori della domanda sociale 7.2 Indicatori dell offerta sociale 7.3 Analisi ragionata della domanda e dell offerta sociale PAG. 22 SEZIONE VIII AZIONI DI SISTEMA 8.1 Descrizione sintetica delle azioni di sistema attivate 8.2 Definizione delle azioni di sistema da attivare PAG. 26 Pag. n. 2

3 SEZIONE IX - VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL SITEMA DEI BISOGNI 9.1 Descrizione sintetica del profilo di comunità 9.2 Definizione delle priorità, dei servizi e degli interventi da attivare PAG. 27 LE AZIONI PROGETTUALI PAG. 29 IL RIEPILOGO AZIONI PROGETTUALI PAG. 78 GLI ALLEGATI PAG. 80 Pag. n. 3

4 LA RELAZIONE SOCIALE Pag. n. 4

5 SEZIONE I - DINAMICHE DEMOGRAFICHE 1.1 Indicatori Per ciascun indicatore riportare la tabella o il valore calcolato N. Indicatore Fonte/definizione 1 2 Trend popolazione residente negli ultimi 3 anni nel Distretto Popolazione suddivisa per genere (M/F) negli ultimi 3 anni nel Distretto M F M F M F Periodo di riferimento Popolazione residente negli ultimi 3 anni <14 anni nel Distretto Popolazione residente negli ultimi 3 anni anni nel Distretto Popolazione residente negli ultimi 3 anni >64 anni nel Distretto Popolazione residente negli ultimi 3 anni anni nel Distretto Popolazione residente negli ultimi 3 anni >74 anni nel Distretto Indice di dipendenza (o indice di carico sociale) [Italia=52 Sicilia=51] , Indice di vecchiaia [Italia=143 - Sicilia=117] 109, Età media per distretto [Italia=43 Sicilia=41] 17, Pag. n. 5

6 11 Tasso di natalità [Italia=9,6 - Sicilia=9,8] 35, Tasso di mortalità [Italia= 9,7 - Sicilia=9,2] Numero famiglie residenti nel distretto Media componenti nucleo familiare 2, Numero di convivenze N. famiglie senza nuclei (persone sole, due fratelli/sorelle, un genitore con figlio separato/divorziato o vedovo, ecc.) n.p N. famiglie con un nucleo senza altri membri aggregati 26, N. famiglie con un nucleo ed altri membri aggregati n.p N. famiglie con due o più nuclei n.p Analisi ragionata delle dinamiche demografiche L'analisi della struttura per classi della popolazione è uno degli aspetti centrali della demografia, in quanto tutti i fenomeni demografici sono strettamente dipendenti dall'età e tutti i fenomeni di natura sociale ne sono profondamente influenzati: dall'offerta di lavoro, ai fenomeni di devianza, alla capacità delle famiglie di fronteggiare i bisogni di specifici target di potenziali utenti dei servizi sociali (minori, anziani, disabili, tossicodipendenti, ecc.). Tenuto conto degli ultimi dati ufficiali la popolazione del Distretto 24 è così distribuita: Comune Maschi Femmine Totale Aidone Barrafranca Piazza Ar Pietraperz Prov. EN Rispetto alla distribuzione per classi di età osserviamo la seguente situazione: Comuni 0-14 anni anni 65 a. e più Aidone Barrafranca Piazza Armerina Pietraperzia Prov. EN Pag. n. 6

7 L analisi degli indicatori socio demografici comporta la seguente valutazione: Comune Dinamica Natalità x Mortalità x Aidone - 31,2 7,3 11,6 Barrafranca - 18,7 9,1 9,2 Piazza Armerina - 8,0 11,4 9,7 Pietraperzia - 32,0 7,4 12,2 Prov. EN - 15,0 9,5 9,9 Sicilia 1,6 10,1 9,2 Comune Dimens. Famiglia Giovani Anziani Familiar unipers. Aidone 2,5 29,2 14,3 153,5 Barrafranca 2,9 18,5 16,6 125,8 Piazza Arm 2,7 26,2 15,3 126,2 Pietraperzia 2,6 28,5 15,9 145,0 Prov. EN 2,7 25,1 15,8 127,2 Sicilia 2,8 22,5 16,2 111,1 Rispetto alla distribuzione per classi di età anziane questa la situazione della popolazione: Femminile Comune 65/69 a. 70/74 a. 75/80 a. 81/84 a. 85 a.> Piazza Aidone Barrafr Pietrap Distretto Maschile Comune 65/69 a. 70/74 a. 75/80 a. 81/84 a. 85 a. > Piazza Aidone Barrafr Pietrap Distretto Pag. n. 7

8 La riduzione della natalità osservata ha prodotto inevitabilmente degli effetti sulla struttura per età della popolazione con conseguenti ripercussioni sul mercato del lavoro, sulle opportunità di sviluppo economico del distretto, sui consumi ed in generale su tutti gli aspetti della società. Si nota inoltre un graduale lento processo di invecchiamento della popolazione residente nel distretto. Per quanto attiene alla composizione dei nuclei familiari si osserva nel distretto un restringimento delle unità familiari che segue quello in atto a livello nazionale anche se con un ritmo più lento. Pag. n. 8

9 SEZIONE II - AREA POVERTA 2.1 Indicatori della domanda sociale 1. LA DOMANDA SOCIALE N Indicatore Fonte/definizione 1 N. di richieste per assistenza economica Periodo di riferimento N. di richieste per sostegno abitativo N. di senza fissa dimora presenti nel distretto Residenti in stato di disoccupazione, per genere, nel distretto e per singoli comuni. Anno 2008 Tasso di disoccupazione, per genere, nel distretto. Altro (informazioni utili ad approfondire i bisogni dell area di riferimento) n.p n.p. dal centro per l Impiego Ultimi 3 anni 2.2 Indicatori dell offerta sociale 2. L OFFERTA SOCIALE N Indicatore Fonte/definizione 1a 2b 3b 4b N. di strutture presenti (attive) nel distretto, per tipologia, ricettività e localizzazione (residenziale o semiresidenziale) N. di soggetti che hanno usufruito di una assistenza economica, per tipologia e fonte di finanziamento. N. di soggetti che hanno usufruito di un sostegno abitativo. N. di servizi territoriali centralizzati per tipologia, utenza e fonte di finanziamento (pronto intervento sociale, segretariato sociale, sostegno per l inserimento socio-lavorativo, ecc.) a) Le strutture b) Servizi, interventi e prestazioni Periodo di riferimento Fondi Comunali Sussidi L.R. 431/ Progetti Fondi Regionali (Risanamento Economico L.R.2/02) 50 L.328/00 (Area Povertà Inserimenti Lavorativi) 2008 Pag. n. 9

10 5b Altri progetti e interventi attivati nell area di riferimento, suddivisi per tipologia e target, attivati con altre fonti di finanziamento ( APQ, FSE, Programmi di Iniziativa Comunitaria, ) - Ultimi 3 anni 2.3 Analisi ragionata della domanda e dell offerta sociale Rispetto alle povertà, constatato che a livello locale sino ad oggi non si è avviata una efficace politica di contenimento e di contrasto delle situazioni di povertà emergenti, che devono essere sicuramente attenzionate, i bisogni rilevati sono: servizio di pronto intervento per le situazioni di emergenza personale e familiare sia da un punto di vista sociale che sanitario borse lavoro Inserimenti Lavorativi centri di accoglienza e di aggregazione sociale centri di sostegno strutture residenziali per soggetti con fragilità sociali,organizzati nella forma di strutture comunitarie di tipo familiare assistenza economica, scolastica e sanitaria informazione e formazione al lavoro osservatorio permanente per la classificazione e quantificazione delle diverse forme di disagio sinergia e raccordo con il mercato del lavoro, gli Enti di formazione, le agenzie dell impiego; i punti formativi esistenti servizio di segretariato sociale per informazione e consulenza al singolo ed alle famiglie; Pag. n. 10

11 SEZIONE III - AREA ANZIANI 3.1 Indicatori della domanda sociale 1. LA DOMANDA SOCIALE N. Indicatore Fonte/definizione N. richieste ricovero presso strutture residenziali (casa di riposo, RSA, ) N. richieste servizi semi-residenziali (centri diurni, centro socioriabilitativi,università del tempo libero..) N. richieste di interventi a carattere domiciliare (SAD, ADI, Telesoccorso ) N. domande di regolarizzazione assistenti familiari straniere N. richieste di indennità d'accompagnamento ad anziani invalidi > 65 anni N. richieste di buono socio sanitario per anziani > 65 anni Periodo di riferimento Altro (Richieste di Dimissioni Protette) 30 Ultimi 3 anni 3.2 Indicatori dell offerta sociale 2. L OFFERTA SOCIALE N Indicatore Fonte/definizione 1a 2a 3b 4b 5b N. di strutture residenziali presenti e attive nel distretto, per tipologia e ricettività N. di strutture semiresidenziali presenti e attive nel distretto, per tipologia e ricettività N. di persone che hanno usufruito di interventi a carattere domiciliare (SAD, ADI, Telesoccorso ) N. assistenti familiari straniere regolarizzate N. di indennità d'accompagnamento riconosciute ad anziani invalidi > 65 anni a) Le strutture Periodo di riferimento N.1 R.S.A Pietraperzia N.1 Casa di Riposo Piazza Armerina 2008 N.1 C.S.R. Barrafranca N.1 C.S.R AIAS Piazza Armerina b) Servizi, interventi e prestazioni Pag. n. 11

12 6b 7b N. di buoni socio sanitari erogati per anziani > 65 anni, suddivisi per buono sociale e buono servizio Altri progetti e interventi attivati nell area di riferimento, suddivisi per tipologia e target, attivati con altre fonti di finanziamento ( APQ, FSE, Programmi di Iniziativa Comunitaria, ) Ultimi 3 anni 3.3 Analisi ragionata della domanda e dell offerta sociale Il processo di invecchiamento della popolazione è un fenomeno che si è ormai consolidato negli anni con dati che collocano la popolazione anziana ultrasessantacinquenne al 21,81% rispetto alla popolazione complessiva e la popolazione caratterizzata da patologie gravi intorno al 3,6% della popolazione totale. In tale contesto risulta essenziale privilegiare quelle politiche che in prima istanza investono in azioni fortemente caratterizzate dalla prevenzione dello stato di non autosufficienza. Il tema della non autosufficienza legata all età avanzata sta, quindi, diventando sempre più oggetto di attenzione su tre piani di riflessione: quello dell analisi sociale dei fenomeni connessi all invecchiamento della popolazione, quello dei servizi alla persona e della loro possibile adeguatezza rispetto ai bisogni di questi cittadini deboli e delle loro famiglie, quello delle risorse economiche e della loro distribuzione, cioè delle politiche di welfare. Le leggi sia in campo sociale che in campo sanitario indicano proprio nella domiciliarità delle cure il senso primario degli interventi a favore degli anziani con problemi di autosufficienza, individuando percorsi e strumenti ( dalla valutazione all ADI, all aiuto domestico, al soste4gno economico,etc.) strumenti ed interventi che devono prevedere l integrazione delle competenze professionali e dei programmi, in quanto tutti gli aspetti della vita dell anziano sono compromessi. Si accentua sempre di più l attenzione sulla prevenzione, indispensabile ottica in presenza di progressive malattie invalidanti come le demenze senili ed il morbo di Alzheimer. L'area anziani promuove una visione positiva della persona anziana e sostiene il suo inserimento nel contesto socio-culturale ed economico. I servizi attivati, nell anno 2008, sono: - servizi domiciliari; - telesoccorso e tele compagnia. Pag. n. 12

13 Questi servizi hanno ridotto il numero di istituzionalizzazione, favorendo il mantenimento dell'anziano nel proprio contesto sociale ed abitativo. Bisogni emergenti al livello di distretto socio sanitario. La domanda di servizi in favore degli anziani è alta in funzione oltre che delle esigenze di assistenza sociosanitaria anche della complessiva trasformazione sociale della famiglia nel distretto. Infatti, vivendo sempre più l anziano da solo, venendo meno la disponibilità del nucleo all assistenza per diversificati motivi, in carenza o assenza di valide reti di solidarietà sociale, la domanda è costantemente rivolta alle strutture pubbliche. In tal senso i bisogni emersi sono: - Assistenza domiciliare - Ricovero in strutture residenziali - Centri diurni - Contributi per il servizio di trasporto - Centri d incontro per attività di aggregazione, tempo libero - Inserimento in attività lavorative I bisogni latenti sono: - Richiesta di qualificazione dell anziano quale portatore di plusvalore sociale - Privilegio del criterio di domiciliarità per il mantenimento nel proprio ambiente di vita - Sostegno alla vita relazionale - Valorizzazione delle potenzialità residue, mediante inserimento lavorativo, sviluppo e mantenimento di relazioni, socializzazione, attività di svago, intrattenimento, gite sociali, attività che contribuiscono al superamento della solitudine e dell esclusione sociale - Miglioramento della qualità della vita, diritto a sentirsi vitali ed utili - Supporto nelle spese economiche ed organizzazione della vita quotidiana. Pag. n. 13

14 SEZIONE IV - AREA DIPENDENZE 4.1 Indicatori della domanda sociale Indicatore 1. LA DOMANDA SOCIALE 1 N. utenti in carico ai Sert per fasce d'età e per genere Fonte/definizione Periodo di riferimento M 242 F 23 Tot 265 Tossicodipendenti Alcolisti n. 3 < 19 n n n n n n n n n.16 > 39 n. 29 < 60 n N. utenti in carico ai Sert per titolo di studio nessuno n.6 elementare n.43 medie inferiori n.131 scuole professionali n.5 medie superiori n.41 diploma universitario n.0 laurea n.3 non rilevato n N. utenti in carico ai Sert per condizione occupazionale 6 N. utenti in carico ai Sert per forme di dipendenza (stupefacenti, alcool, gioco d'azzardo, tabacco, ecc.) 7 N. utenti immigrati in carico ai Sert 8 N. di casi da infezione HIV Studente n. 4 Occupato stabilmente n.73 Sottoccupato n.63 Disoccupato n In cond. Non prof. n.5 Dipendente n.0 Non rilevata n.30 Stupefacenti n.206 Alcool n Utenti in carico c/o la Casa Circondariale di Piazza Armerina 75 N. 2 HIV N. 119 Positivi Epatite B-C Altro (n. utenti afferenti al Ser.t di passaggio e/o per certificazioni varie) 85 Ultimi 3 anni Pag. n. 14

15 4.2 Indicatori dell offerta sociale 2. L OFFERTA SOCIALE N Indicatore Fonte/definizione 1a a) Le strutture N. di strutture presenti e attive nel distretto, per tipologia (comunità terapeutiche, di pronta accoglienza ) e ricettività N.1 Comunità Terapeutica N. 2 C.A.T. (Club Alcolisti Anonimi) N.1 Centro Diurno Giovanile Periodo di riferimento a N. di strutture di accoglienza/ricovero per malati di AIDS b) Servizi, interventi e prestazioni 3b Servizi, progetti e interventi attivati nell area di riferimento, suddivisi per tipologia e target L.328/00 Progettualità Sostegno all inserimento socio-lavorativo Ultimi 3 anni 4.3 Analisi ragionata della domanda e dell offerta sociale Dalla relazione sociale si evidenzia che nel distretto è aumentato il tasso di incidenza del fenomeno delle dipendenze, il tasso di casi con doppia diagnosi, nonché la necessità di interventi economici, considerato che i soggetti seguiti presentano ridotte possibilità produttive e lavorative. I bisogni espressi nell area della dipendenza sono: - Lavoro - Centri di ascolto e consulenza psico-sociale - Centri di informazione - Prevenzione primaria e secondaria - Piano integrato degli interventi - Recupero scolastico e formazione per l inserimento lavorativo - Centri di accoglienza - Piani sanitari-riabilitativi - Osservatorio per la rilevazione quantitativa e qualitativa del vecchio e nuovo fenomeno Pag. n. 15

16 SEZIONE V - AREA DISABILI 5.1 Indicatori della domanda sociale 1. LA DOMANDA SOCIALE N. Indicatore Fonte/definizione N. richieste ricovero presso strutture residenziali (Dopo di noi, comunità alloggio, ) N. richieste servizi semi-residenziali (centri diurni, centro socioriabilitativi ) N. richieste di interventi a carattere domiciliare (SAD, ADI, Teleassistenza ) N. richieste di assegno di accompagnamento nel distretto N. richieste di buono socio sanitario per disabili Alunni disabili iscritti nelle scuole: materne, elementari, medie e superiori, nel distretto Iscritti al collocamento mirato (legge 68/99), per livello di invalidità, nel distretto Numero di persone con disagio mentale seguiti dai servizi attivati dal distretto. Altro (Richieste Indennità di Frequenza) 5.2 Indicatori dell offerta sociale 14 Comunità Alloggio 28 R.S.A Periodo di riferimento n.p. dal Centro per l impiego Ultimi 3 anni 2. L OFFERTA SOCIALE N. Indicatore Fonte/definizione 1a 2a N. di strutture residenziali presenti e attive nel distretto, per tipologia e ricettività N. di strutture semiresidenziali presenti e attive nel distretto, per tipologia e ricettività a) Le strutture N.1 C.T.A N.1 Comunità Alloggio N.1 R.S.A N.1 Gruppo Appartamento N.2 Case Famiglie per Minori N.2 C.S.R. A.I.A.S. N.2 Centri Diurni Periodo di riferimento Pag. n. 16

17 3b 4b 5b 6b N. di persone che hanno usufruito di interventi a carattere domiciliare (SAD, ADI, Teleassistenza ) N. di assegni di accompagnamento riconosciuti N. di buoni socio sanitari erogati per disabili, suddivisi per buono sociale e buono servizio Servizi, progetti e interventi attivati nell area di riferimento, suddivisi per tipologia (Servizio di inserimento lavorativo, integrazione scolastica, servizi di socializzazione,.) b) Servizi, interventi e prestazioni Ultimi 3 anni 5.3 Analisi ragionata della domanda e dell offerta sociale Rispetto ai servizi rivolti all'area delle disabilità si sta assistendo ad un graduale passaggio da una cultura assistenziale ad una cultura dell'integrazione ed una sempre maggiore attenzione anche ai bisogni e,ergenti nell età della adolescenza e dell'età adulta. Al fine di evitare quindi che il termine dell'iter scolastico coincida con il concentrarsi di una sommatoria di problematiche, con tendenza a nuove forme di emarginazione, o peggio ancora, fenomeni di segregazione familiare o sociale, bisogna intervenire in forma multidisciplinare e sistematica durante le varie fasi della vita. Occorre dare, quindi, soluzioni diversificate, graduate e flessibili che tengano conto dei reali bisogni della persona e del suo contesto sociale. Le svariate offerte sono state orientate al miglioramento della qualità del supporto educativo e alla personalizzazione degli interventi in base alle esigenze di singoli destinatari sviluppandone e mantenendole le caratteristiche personali, favorendo la socializzazione, l integrazione al fine di prevenire e ridurre processi di isolamento sociale e di regressione. Complessivamente le politiche attivate in favore dei disabili, in ragione dell incertezza e della frammentarietà che le ha contraddistinte, non hanno garantito i livelli essenziali di assistenza in termini di misure assistenziali educative, riabilitative, lavorative, di integrazione sociale, così come non hanno valorizzato la partecipazione dei singoli, delle famiglie e dei soggetti sociali alla progettazione ed attuazione degli interventi realizzati. In particolare i disabili esprimo i seguenti bisogni: - Assistenza sanitaria e socio-riabilitativa - sostegno ed integrazione scolastica Pag. n. 17

18 - Assistenza domiciliare - Centri residenziali per i soggetti più gravi (.R.S.A., C.T.A., Case Protette, Dopo di noi ) - Sostegno economico - Centri di aggregazione sociale - Servizi di supporto alla famiglia in modo da consentire ai membri la normale vita di relazione - Centri culturali, ricreativi, musicali. I Bisogni latenti presunti sono: - Diritto alla qualità della vita relazionale del soggetto - Diritto all integrazione sociale e culturale - Diritto alla formazione ed all integrazione lavorativa - Diritto alla sessualità - Diritto all espressione e realizzazione del sé Pag. n. 18

19 SEZIONE VI - AREA IMMIGRATI 6.1 Indicatori della domanda sociale 1. LA DOMANDA SOCIALE N. Indicatore Fonte/definizione Periodo di riferimento 1 Popolazione straniera residente per genere, nel distretto. M 235 F 397 TOT gennaio Incidenza % della popolazione straniera sulla popolazione totale residente nel distretto. Popolazione minorenne straniera residente 0-18 anni nel distretto. Incidenza % dei minorenni stranieri sulla popolazione straniera totale nel distretto. Popolazione residente straniera per paese di cittadinanza, UE ed extra-ue, per genere, nel distretto. Incidenza % della popolazione extracomunitaria sulla popolazione totale residente, nel distretto. Incidenza % della popolazione extracomunitaria sulla popolazione straniera residente nel distretto 1,36% 1 gennaio gennaio ,56% 1 gennaio 2008 U.E. M 154 F 265 TOT. 419 EXTRA-UE M 81 F 132 TOT % 33,70% 31 dicembre dicembre dicembre Minori stranieri iscritti ai vari ordini scolastici Altro (informazioni utili ad approfondire i bisogni dell area di riferimento) - Ultimi 3 anni 6.2 Indicatori dell offerta sociale 2. L OFFERTA SOCIALE N. Indicatore Fonte/definizione a c a) Le strutture N. di strutture presenti e attive nel distretto, per tipologia (centri di prima accoglienza e centri di accoglienza) e ricettività b) Servizi, interventi e prestazioni Servizi, progetti e interventi attivati nell area di riferimento, suddivisi per tipologia (Mediazione culturale, mediazione legale, mediazione linguistica, centri di ascolto, servizi formativi) N.1 Casa Famiglia per immigrati N.1 Sportello Ascolto (Caritas) - Centro d Ascolto - Corsi di Lingua Italiana Periodo di riferimento 2008 Ultimi 3 anni 6.3 Analisi ragionata della domanda e dell offerta sociale Pag. n. 19

20 Nella realtà locale il fenomeno dell immigrazione, soprattutto quella proveniente dai paesi extra comunitari, ha aperto un grande dibattito tra le forze politiche, sociali del mondo produttivo e sindacale. Dibattito che ha riguardato temi come la garanzia dei diritti, al lavoro, all assistenza, alla casa, all istruzione, alla salvaguardia della propria etnia e della propria religione, etc. L immigrato dovrà necessariamente fruire dei servizi rivolti all intera collettività, in quanto non è pensabile che vengano istituiti servizi specifici per gli immigrati, perché è opportuno evitare forme di isolamento e di emarginazione. In tale ottica sarà necessario evitare forme di passività ed assistenzialismo, valorizzando il più possibile le risorse del migrante, informandolo e rendendolo protagonista attivo ed interlocutore legittimo delle politiche istituzionali. Ai Servizi Sociali verrà richiesta una maggiore apertura all altro con capacità tecniche ed empatiche di relazione con chi ha culture diverse dalla nostra e di consentire l interrelazione tra le varie culture attorno a valori umani comuni. E indispensabile per un operatività di apertura all emarginazione abbandonare l atteggiamento etnocentrico di fondo, per cui l altro diverso da noi deve adattarsi o assimilarsi alla nostra cultura, così come è opportuno evitare un certo relativismo culturale,che pretende la coesistenza di diverse culture o multiculturalità, senza una reale interazione delle stesse. E necessario rispondere alla pluralità dei bisogni attraverso una adeguata disponibilità delle istituzioni, che attraverso servizi flessibili, non si limitino a tollerare la diversità ma che siano anche disposte a valorizzarle, sperimentando strategie operative nuove. Per gli immigrati che vivono nel distretto è necessario: - dare priorità all'obiettivo di eliminare o quanto meno ridurre le barriere linguistiche e o culturali che ostacolano la fruibilità dei servizi da parte degli immigrati; - diffondere corsi di lingue e cultura italiana a tutti i livelli; - promuovere la diffusione delle informazioni sui diritti di cittadinanza e sui doveri; - rimuovere, con opportune campagne di sensibilizzazione anche a livello locale, ogni forma di intolleranza e discriminazione, sostenendo le rappresentanze delle comunità degli stranieri al fine di favorire la partecipazione alla realtà locale; - creare alloggi sociali per offrire ospitalità ai lavoratori immigrati con partecipazione alle spese; Pag. n. 20

21 - promuovere la creazione di agenzie di intermediazione e di garanzia per favorire l'accesso degli immigrati al mercato delle abitazioni e o agli alloggi di edilizia residenziale pubblica; - tutelare le donne ed i minori attraverso la presenza di mediatori interculturali all'interno dei consultori familiari. assicurare l assistenza sanitaria, con particolare attenzione per le donne e i bambini. Pag. n. 21

22 SEZIONE VII - AREA FAMIGLIA, MINORI E GIOVANI 7.1 Indicatori della domanda sociale 1. LA DOMANDA SOCIALE N. Indicatore Fonte/definizione Periodo di riferimento 1 N. di iscritti asili nido/servizi integrativi per la prima infanzia Tasso di copertura posti asili nido/ servizi integrativi per la prima infanzia per la popolazione della classe di età 0-2 anni 8,16% N. di iscritti scuole materne Tasso di frequenza scuole materne 95,06% N. di iscritti scuole dell obbligo Tasso di frequenza scuole dell obbligo n.p. C.S.A N. di casi di abbandono e dispersione scuole dell obbligo N. di richieste di affidi ed adozioni N. minori in carico ai Servizi sociali territoriali N. segnalazioni casi di violenza ai minori Altro (informazioni utili ad approfondire i bisogni dell area di riferimento) - Ultimi 3 anni 7.2 Indicatori dell offerta sociale 2. L OFFERTA SOCIALE N. Indicatore Fonte/definizione Periodo di riferimento a) Le strutture 1a N. di strutture presenti e attive nel distretto, per tipologia (Comunità di tipo familiare, comunità alloggio, asili nido, centri sociali e di aggregazione ) e ricettività b) Servizi, interventi e prestazioni Servizi, progetti e interventi attivati nell area di riferimento, suddivisi per tipologia (Educativa domiciliare, mediazione familiare, centri di 2b ascolto, consultori familiari, sportelli informa famiglia, sostegno scolastico, assistenza post-penitenziaria ) 7.3 Analisi ragionata della domanda e dell offerta sociale N. 2 Asili Nido N.2 Case Famiglie per Minori N.1 Centro Diurno Educativa Domiciliare 2008 Ultimi 3 anni Pag. n. 22

23 Le politiche sociali devono caratterizzarsi, sempre di più, per interventi ed azioni dirette a privilegiare la qualità della vita e il benessere della famiglia, col preciso intento di dovere sostenerne le forze e le energie al fine di garantire una crescita psicofisica e materiale dei propri figli. Occorre, infatti, riconoscere alla famiglia il costo economico che la crescita dei figli comporta, eliminando o riducendo al minimo la vulnerabilità economica attraverso azioni di prevenzione delle condizioni di necessità Per queste motivazioni l'impegno delle istituzioni pubbliche deve poter mirare un suo adeguato sistema di sostegno, rafforzando il ruolo all'interno della comunità, nel rispetto della sua autonomia. BISOGNI EMERGENTI AL LIVELLO DI DISTRETTO SOCIO-SANITARIO ridurre il rischio di emarginazione economica garantire l'accesso alla fruibilità dell'offerta delle strutture socio educative, presenti sul territorio, per accompagnarla nel processo di cure e di crescita dei propri figli sostenere la genitorialità valorizzare e sostenere le responsabilità familiari, relativamente ai diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, garantendo continuità dei servizi e il loro potenziamento. promuovere una rete di "community care" attraverso la strutturazione di un sistema di servizi stabili e flessibili rispondere alle esigenze di bambini e adolescenti, affrontandone le problematiche evolutive legate allo sviluppo cognitivo ed affettivo, avendo particolare attenzione a quei minori che provengono le situazioni familiari disagiate spesso povere di stimoli che contribuiscono all'insuccesso scolastico e a determinare un'eventuale dispersione scolastica. realizzare attraverso i centri polifunzionali, criteri di aggregazione e socializzazione attraverso laboratori tematici promuovere interventi specifici di orientamento scolastico e professionale nonché tirocini formativi rivolti agli adolescenti, nel passaggio tra scuole di diverso grado e per coloro che hanno scelto di non proseguire negli studi, realizzando opportuni interventi per la definizione di progetti formativi di prima socializzazione. promuovere interventi di sostegno dell'affido familiare, quale intervento eccellente di "economia sociale" risparmio sui "costi emotivi" (rispetto agli inserimenti strutture residenziali, anche se di tipo familiare), risparmio sui costi economici, incremento dell'offerta di servizi flessibili (affido diurno, etc.) incremento della cultura dell'accoglienza con intervento di sostegno alle coppie affidatarie ed adottive garantire gli interventi di tutela per l'abuso e il maltrattamento Pag. n. 23

24 coordinamento con gli ordini periferici della giustizia minorile e con il distretto formativo scolastico95 garantire azione di promozione dei diritti dell'infanzia dell'adolescenza con particolare attenzione ai minori immigrati ed alla dispersione scolastica In sintesi, i bisogni che le famiglie del Distretto esprimono sono: - reti sociali per il sostegno delle forme di povertà culturali ed economiche - sostegno alla genitorialità responsabile - équipe multidisciplinare per interventi domiciliari di sostegno alla famiglia - mediazione familiare e sociale per il superamento dei momenti di crisi o delle situazioni conflittuali - gruppi ed associazioni di auto o mutuo aiuto - sostegno e supporto alle famiglie per la gestione degli anziani, dei soggetti non autosufficienti, dei disabili fisici e psichici, dei soggetti dipendenti, dei minori a rischio. Rispetto ai minori i bisogni rilevati sono: - tutela del diritto di crescita e dello sviluppo armonico del sé bio-psichico-sociale - figure genitoriali capaci, competenti ed adeguate - asili nido con funzioni socio-educative - sviluppo della cultura, sensibilizzazione e censimento nel distretto delle famiglie disponibili all affido familiare - punti di riferimento extrafamiliari credibili, adeguati, ed organizzati con cui interrelazionarsi, costituendo essi un supporto ed un alter alla famiglia - centri aggregazionali, comunità del tempo libero, centri per attività sportive, ludiche, musicali - spazi verdi - centri di ascolto e di orientamento, dove gli adulti, piuttosto che esprimere la loro protettiva autorevolezza, possano recuperare la funzione educativa, che garantisca la trasmissione di valori e di espe- Pag. n. 24

25 rienze tra generazioni; dove la comunità territoriale riconosca che il suo ruolo pedagogico e il diritto del minore ad essere tutelato ed accompagnato nel processo di crescita. Infine, un problema da affrontare riguarda il fatto che i servizi erogati sinora in favore dell infanzia e dell adolescenza non sono stati in grado di coinvolgere la fascia giovanile (15-18 anni) che vive fenomeni di forte disagio e le cui manifestazioni più eclatanti riguardano la diffusione delle droghe ricreazionali e l abuso di bevande alcoliche. Pag. n. 25

26 SEZIONE VIII AZIONI DI SISTEMA 8.1 Descrizione sintetica delle azioni di sistema attivate Le priorità di sistema che i Comuni hanno individuato per gestire con modalità associate le politiche sociali del territorio si possono così riassumere: Generalità delle persone in condizione di disagio, Persone anziane non autosufficienti, parzialmente autosufficienti, in condizione di isolamento sociale ed individuale, Persone in stato di disabilità grave, Minori in stato di disagio, Dipendenze, Integrazione scolastica alunni disabili, Centri per malati di Alzheimer, Sostegno all inserimento lavorativo e all inclusione sociale, Azioni di sostegno alla lotta contro l abuso dei minori, Sistema informativo e azioni di ricerca. 8.2 Definizione delle azioni di sistema da attivare In riferimento alle priorità individuate il presente Piano di Zona si pone i seguenti obiettivi: Diffusione del modello di benessere locale ed incremento della qualità della vita Facilitazione dell accesso ai servizi socio-assistenziali Sviluppo delle responsabilità sociali dei cittadini e sviluppo delle forme di informazione e partecipazione Miglioramento della qualità della vita delle persone anziane e mantenimento presso la propria abitazione e nei luoghi familiari Miglioramento della qualità della vita delle persone disabili rispetto all integrazione sociale, alla promozione dei diritti e al recupero di abilità funzionali Miglioramento della qualità della vita dei minori e delle famiglie attraverso forme di sostegno globali. Pag. n. 26

27 SEZIONE IX - VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL SITEMA DEI BISOGNI Per la realizzazione degli obiettivi prefissati è stato fondamentale il coinvolgimento e la partecipazione diretta di tutti i soggetti istituzionali e sociali che sono presenti ed operano sul territorio, soggetti tutti invitati ai diversi tavoli tematici tenutisi presso il Comune capofila: 1. Le IPAB, organizzazioni sindacali, centro di giustizia minorile, associazioni di volontariato, Tribunale per i minori. UEPE, ecc. 2. Le cooperative sociali quali enti gestori per una opportuna qualità dei servizi erogati ed uno sviluppo del livello occupazionale del territorio. 3. I comuni dell ambito territoriale del distretto socio-sanitario 24 che possono integrare gli interventi attraverso una maggiore capacità di rapporto con i cittadini 4. ASL 4 di Enna per l integrazione socio-sanitaria, la definizione e condivisione delle aree integrate e di quelle di esclusiva competenza. 5. Istituzioni scolastiche per la definizione di aree di integrazione socio-educativa. 6. Associazioni Onlus e no profit, ecc. 9.1 Descrizione sintetica del profilo di comunità L analisi del contesto territoriale di riferimento parte dalla considerazione dell uomo quale risorsa per lo sviluppo del Distretto ma anche, inevitabilmente, dalla rilevazione dei bisogni socio-sanitari emersi dai tavoli tematici; dalla necessità di potenziare l offerta dei Servizi Socio-Sanitari. Qualificare e potenziare i Servizi Sociali Distrettuali rappresenta per l ente l espressione d apertura alle necessità del contesto sociale in cui opera e, più direttamente, una forma d attenzione per le esigenze dei cittadini più deboli. L Obiettivo Sociale diventa quindi quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini e offrire elevati standard qualitativi dei servizi offerti. Pag. n. 27

28 9.2 Definizione delle priorità, dei servizi e degli interventi da attivare (Il libro dei sogni). Sulla base dei bisogni molteplici emersi dai tavoli tematici, le priorità avanzate risultano essere le sottoelencate: Azione Emergenze socio-sanitarie Azione Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) Centro Alzheimer Azione Borsa Lavoro Tossicodipendenti Azione Borsa Lavoro Disabili Psichici Azione Sostegno ed integrazione scolastica per alunni disabili Carta dei servizi Azione Borsa Lavoro ex detenuti e in regime di sicurezza Centro affidi distrettuale Servizio di educativa professionale territoriale Pag. n. 28

29 LE AZIONI PROGETTUALI Pag. n. 29

30 FORMULARIO DELL AZIONE 1. NUMERO AZIONE 1 2. TITOLO AZIONE EMERGENZE SOCIO-SANITARIE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ L assistenza economica deve ritenersi un intervento integrativo alle necessità ed esigenze primarie della famiglia. Non deve intendersi come intervento continuativo altrimenti si trasforma in intervento assistenziale tout court; deve essere finalizzato a rendere meno precaria le necessità quotidiane della famiglia e rappresentare un sostegno economico rivolto a fronteggiare esigenze immediate ed urgenti. La somma messa a disposizione deve ritenersi all'80% per le emergenze di carattere sociale attraverso l inserimento socio-lavorativo e al restante 20% per le emergenze di carattere sanitario. L attribuzione di un sostentamento economico avverrà in favore delle fasce socialmente più deboli individuate autonomamente dai servizi sociali professionali dei comuni con priorità per quei nuclei già in carico agli stessi servizi. In cambio della prestazione i fruitori potranno essere utilizzati a supporto per l espletamento di lavori di pubblica utilità. Le emergenze sanitarie sono riferite alla necessità di acquistare farmaci non forniti dal SSN ed ausili medici. I beneficiari della misura non dovranno godere di altri benefici quali: indennità di accompagnamento, buono socio-sanitario, cantieri di servizio, etc. 4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE La rete di collaborazione è costituita dai servizi sociali comunali, dai servizi sociali e sanitari dell'asp e dagli enti di volontariato e del terzo settore operanti nel distretto e dalle aziende fornitrici dei beni richiesti. Le risorse umane sono costituite a livello di p.a. de 4 assistenti sociali comunali, da 1 responsabile dell azione e da un amministrativo. Pag. n. 30

31 5. FIGURE PROFESSIONALI Tipologia A carico delle amministrazioni pubbliche coinvolte (Enti Locali, ASP (EX AUSL), T.M., Scuole ) In convenzione Responsabile azione Assistente sociale Operatore amministrativo Totale 6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5) PIANO FINANZIARIO AZIONE - 1a ANNUALITA' N. Azione 1 - Titolo Azione Emergenze socio-sanitarie Voci di spesa Quantità Tempo ore/mesi Costo unitario RISORSE UMANE Costo Totale RISORSE STRUTTURALI RISORSE STRUMENTALI Subtotale Subtotale Pag. n. 31

32 - SPESE DI GESTIONE Subtotale Subtotale ALTRE VOCI Sostegno economico (80%) Pronto intervento sanitario (20%) Subtotale TOTALE , , , , ,25 FNPS Ripartizione del costo totale dell azione per fonte di finanziamento N. Azione 1-1a Annualità 3 per abitante utenti Compartecipazione Cofinanziamento[3] ,75 Totale ,00 Pag. n. 32

33 Allegato 5 PIANO FINANZIARIO AZIONE - Riepilogo della Triennalità N. Azione 1 - Titolo Azione Emergenze socio-sanitarie Voci di spesa Quantità Tempo ore/mesi Costo unitario RISORSE UMANE Costo Totale RISORSE STRUTTURALI RISORSE STRUMENTALI SPESE DI GESTIONE Subtotale Subtotale Subtotale Subtotale ALTRE VOCI Sostegno economico (80%) ,00 Pronto intervento sanitario (20%) ,00 Subtotale ,00 TOTALE ,00 Pag. n. 33

34 N. Azione 1 Ripartizione del costo triennale totale dell azione per fonte di finanziamento FNPS 3 per abitante Compartecipazione Cofinanziamento[3] utenti Totale , , ,00 7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE diretta Pag. n. 34

35 FORMULARIO DELL AZIONE 2. NUMERO AZIONE 2 2. TITOLO AZIONE SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE DISTRETTUALE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Bisogni originanti l intervento L azione consiste nella presa in carico domiciliare della persona anziana o disabile residente nel distretto, in condizioni di disagio socio-ambientale, sanitario ed individuale. L intervento si configura ad elevata integrazione sociale e sanitaria, al cui perfezionamento dovranno concorrere le seguenti azioni di collaborazione istituzionale: Costituzione equipe SAD-Cure domiciliari (UVM), finalizzata alla valutazione interprofessionale del bisogno socio-sanitario della persona. L UVM si riunirà ogni qualvolta si presentino nuove richieste d accesso e all occorrenza. Attività di sistema Progettazione esecutiva con l'elaborazione del PAI (piano di assistenza individualizzato) al fine di definire gli interventi per ciascun utente. Coordinamento, monitoraggio e valutazione dell'azione attraverso incontri periodici con gli addetti, con i servizi sociali comunali e con l ASP. Obiettivi dell intervento L obiettivo primario in particolare consiste nell ampliamento dei servizi del territorio, capaci anche di saper offrire un iter diagnostico completo e un percorso terapeutico e assistenziale. In tale contesto è evidente l importanza che potranno avere: - il mantenimento della persona anziana e della persona disabile nella propria abitazione, - la costruzione di percorsi individualizzati per il recupero dell autonomia persa, - risocializzazione ed integrazione nel contesto sociale. Attività rivolte ai destinatari Assistenza domiciliare da parte di operatori specializzati per l erogazione delle seguenti prestazioni: aiuto domestico, igiene e cura della persona, disbrigo pratiche, prestazioni specialistiche, infermieristiche e fisioterapiche. Destinatari dell intervento 108 utenti: - 84 anziani, ad integrazione di quelli attualmente assistiti nei comuni del distretto, individuati dai comuni medesimi; - 24 disabili individuati dall UVM. Pag. n. 35

36 4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE La rete di collaborazione è costituita dai servizi sociali comunali, dal soggetto del privato sociale attuatore dell'azione, dai servizi sociali e sanitari dell'asp e dagli enti di volontariato e del terzo settore operanti nel campo degli anziani e dei disabili. Laddove possibile l'accesso avverrà secondo il principio delle porte girevoli, per cui una volta risolte le criticità derivanti p.e. dalla dimissione da una struttura ospedaliera si uscirà dal programma per far posto ad altri utenti. L'integrazione socio-sanitaria avverrà con l'azione progettuale dell'asp relativa alle cure domiciliari (vedi scheda n. 3 - Cure sanitarie domiciliari). Le risorse umane sono costituite: 4 assistenti sociali comunali; 1 responsabile dell azione del comune capofila; 1 amministrativo del comune capofila; 1 assistente sociale in convenzione; 9 assistenti domiciliari per 18 ore settimanali in convenzione; 2 ausiliari/addetti disbrigo pratiche per 15 ore settimanali in convenzione. Le risorse necessarie in termine di strutture e attrezzature sono costituite da locali idonei ove allestire l'ufficio che coordina il servizio, personal computer, fotocopiatrici, telefax e telefoni mobili. 5. FIGURE PROFESSIONALI Tipologia A carico delle amministrazioni pubbliche coinvolte (Enti Locali, ASP (EX AUSL), T.M., Scuole ) In convenzione Responsabile azione Assistente sociale Assistente domiciliare Ausiliario/addetto disbrigo pratiche Operatore amministrativo Totale Pag. n. 36

37 COMUNI DI PIAZZA

38

39 7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE X Esternalizzata (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare) secondo le norme contenute nella l. 328/2000, nella l.r. 4/96 e smi e nel DPCM 30/03/2001. In caso di coprogettazione/cofinanziamento si provvederà all affidamento ai sensi del comma 4 dell'art. 1 e all'art. 10 della L. 328/2000 al soggetto che si impegna, sottoscrivendo l'accordo di programma, a cofinanziare il servizio con un apporto superiore al 20% del totale previsto. In mancanza di cofinanziamento si farà riferimento alle norme citate in epigrafe e alla circolare dip. 548 del 6/04/2005. Pag. n. 39

40 FORMULARIO DELL AZIONE 3. NUMERO AZIONE 3 2. TITOLO AZIONE Centro Alzheimer 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Attività di sistema Progettazione esecutiva con l'elaborazione del PAI (piano di assistenza individualizzato) al fine di definire gli interventi per ciascun utente. Coordinamento, monitoraggio e valutazione dell'azione attraverso incontri periodici con l UVM, gli addetti e con i servizi sociali comunali e attraverso la somministrazione di questionari al fine di verificare la Customer satisfaction. Attività rivolte ai destinatari Dirette (dal lunedì al sabato per minimo tre ore giornaliere). Accoglienza, riabilitazione cognitiva e attività di socializzazione, assistenza alla persona di tipo sociale e infermieristico. Indirette Segretariato sociale, sollievo per alcune ore del giorno, counceling. 4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE La rete di collaborazione è costituita dai servizi sociali comunali, dal soggetto del privato sociale attuatore dell'azione, dai servizi sociali e sanitari dell'asp e dagli enti di volontariato e del terzo settore operanti nel campo degli anziani. Il coinvolgimento dei soggetti predetti avverrà attraverso l'elaborazione di procedure e protocolli per la segnalazione di casi che necessitano del servizio in modo da garantire l'accesso agli aventi diritto in maniera tempestiva. L'integrazione sociosanitaria è assicurata dall ASP. Le risorse umane sono costituite a livello di p.a. da 1 medico e 1 infermiere professionale forniti dall ASP, da 4 assistenti sociali comunali, da 1 responsabile dell azione e da un amministrativo, in convenzione da 4 operatori socio-assistenziali (300 ore annuali) e da 1 ausiliario ( 250 ore annuali). Pag. n. 40

41 5. FIGURE PROFESSIONALI Tipologia A carico delle amministrazioni pubbliche coinvolte (Enti Locali, ASP (EX AUSL), T.M., Scuole ) In convenzione Responsabile azione Amministrativo Medico UVM Infermiere Professionale Assistente sociale Operatore socio-assistenziale Ausiliario Volontari Totale 6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5) Allegato 4 PIANO FINANZIARIO AZIONE - 1a ANNUALITA' N. Azione 3 - Titolo Centro Alzheimer Voci di spesa Quantità Tempo ore/mesi Costo unitario Costo Totale RISORSE UMANE Ausiliario , ,91 Operatore socio assistenziale , ,00 RISORSE STRUTTURALI RISORSE STRUMENTALI SPESE DI GESTIONE Subtotale ,91 Subtotale Subtotale Pag. n. 41

42 Subtotale ALTRE VOCI IVA 1.037,40 Subtotale 1.037,40 TOTALE ,67 FNPS Ripartizione del costo totale dell azione per fonte di finanziamento N. Azione 3-1a Annualità 3 per abitante Compartecipazione Cofinanziamento[3] utenti Totale , , ,67 Allegato 5 PIANO FINANZIARIO AZIONE - Riepilogo della Triennalità N. Azione 4 - Titolo Centro Alzheimer Voci di spesa Quantità Tempo ore/mesi Costo unitario Costo Totale RISORSE UMANE Ausiliario , ,78 Operatore socio assistenziale , ,00 RISORSE STRUTTURALI RISORSE STRUMENTALI Subtotale ,78 Subtotale Pag. n. 42

43 SPESE DI GESTIONE Subtotale Subtotale ALTRE VOCI IVA 3.112,23 Subtotale 3.112,23 TOTALE ,01 N. Azione 3 Ripartizione del costo triennale totale dell azione per fonte di finanziamento FNPS 3 per abitante Compartecipazione Cofinanziamento[3] utenti Totale , , ,01 7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE X Esternalizzata (specificare la procedura di affidamento che si intende adottare) secondo le norme contenute nella l. 328/2000, nella l.r. 4/96 e smi e nel DPCM 30/03/2001. In caso di coprogettazione/cofinanziamento si provvederà all affidamento ai sensi del comma 4 dell'art. 1 e all'art. 10 della L. 328/2000 al soggetto che si impegna, sottoscrivendo l'accordo di programma, a cofinanziare il servizio con un apporto superiore al 20% del totale previsto. In mancanza di cofinanziamento si farà riferimento alle norme citate in epigrafe e alla circolare dip. 548 del 6/04/2005. Pag. n. 43

44 FORMULARIO DELL AZIONE 4. NUMERO AZIONE 4 2. TITOLO AZIONE BORSA LAVORO PER TOSSICODIPENDENTI 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Attività di sistema Progettazione esecutiva al fine di definire gli interventi per ciascun utente. Coordinamento, monitoraggio e valutazione dell'azione attraverso incontri periodici con gli addetti e con i servizi sociali comunali e attraverso la somministrazione di questionari al fine di verificare la Customer satisfaction. Attività rivolte ai destinatari Inserimento socio-lavorativo realizzato mediante la stipula di convenzioni tipo sottoscritte dagli interessati e da aziende e/o cooperative del privato sociale previa redazione di progetti individualizzati nei quali vengono definiti di concerto con i servizi territoriali (SERT) gli obiettivi, le azioni specifiche, la tipologia delle prestazioni e modalità e tempi di realizzazione. L importo mensile di ciascuna borsa lavoro è determinato in 250,00 mensili in favore di 5 utenti da distribuire ogni anno nel distretto. 4. DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE La rete di collaborazione è costituita dai servizi sociali comunali, dalle aziende e/o cooperative del privato sociale, dai servizi sociali e sanitari dell'asp (SERT). Il coinvolgimento dei soggetti predetti avverrà attraverso l'elaborazione di procedure e protocolli per la segnalazione di casi, a cura degli enti che hanno in carico i soggetti interessati, in modo da garantire l'accesso agli aventi diritto in maniera tempestiva. 5. FIGURE PROFESSIONALI Tipologia A carico delle amministrazioni pubbliche coinvolte (Enti Locali, ASP (EX AUSL), T.M., Scuole ) In convenzione Responsabile azione Assistente sociale Operatore amministrativo Totale Pag. n. 44

45 5. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5) PIANO FINANZIARIO AZIONE - 1a ANNUALITA' N. Azione 4 - Titolo Azione Borsa Lavoro Tossicodipendenti Voci di spesa Quantità Tempo ore/mesi Costo unitario RISORSE UMANE Allegato 4 Costo Totale RISORSE STRUTTURALI RISORSE STRUMENTALI SPESE DI GESTIONE Subtotale Subtotale Subtotale Subtotale ALTRE VOCI BORSA LAVORO , ,00 Subtotale ,00 TOTALE ,00 Pag. n. 45

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