IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO"

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1 IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO" CLASSE III UNITA' DI APPRENDIMENTO 2: LA DIVERSITA BIOLOGICA NELLA LEGISLAZIONE AMBIENTALE

2 PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE

3 CHE COS'È IL PTCP? La Provincia definisce attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento (PTCP), ai sensi della l.r. 11 marzo 2005 n. 12, gli obiettivi generali relativi all assetto e alla tutela del proprio territorio connessi ad interessi di rango provinciale o sovracomunale o costituenti attuazione della pianificazione regionale. (

4 Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è un atto di pianificazione strategica che consente lo sviluppo sostenibile del territorio e la tutela degli interessi sovracomunali. Fra gli altri, gli obiettivi perseguiti dal PTCP della Provincia di Como qui trattati sono: - L assetto idrogeologico e la difesa del suolo; - La tutela dell ambiente e la valorizzazione degli ecosistemi; - La costituzione della rete ecologica provinciale per la conservazione delle biodiversità.

5 Il PTCP è formato da: Relazione illustrativa e allegati Norme tecniche attuative Elaborati Cartografici Il PTCP fornisce sia norme obbligatorie per i Comuni che articoli solo indirizzativi. La Provincia di Como persegue l obiettivo della tutela, della valorizzazione e del miglioramento del paesaggio attraverso: La conservazione dei caratteri che definiscono l identità e la leggibilità del paesaggio mediante indirizzi di tutela del paesaggio per la pianificazione comunale e sovracomunale ; Il miglioramento della qualità paesaggistica e architettonica degli interventi di trasformazione del territorio; La diffusione della consapevolezza dei valori paesisticoambientali e la loro fruizione da parte dei cittadini.

6 Il PTCP identifica e definisce la rete ecologica provinciale, ovvero l insieme delle unità ecologiche del territorio la cui funzione è proteggere la biodiversità e la riproduzione delle specie del territorio. Il PTCP individua le aree facenti parte della rete ecologica, inserendo sia aree già istituite sia nuovi ambienti meritevoli di tutela per le proprie caratteristiche.

7 Per definire la rete ecologica si utilizzano diverse unità ecologiche fondamentali, le quali sono: Sorgenti di biodiversità di primo e secondo livello: Zone con molta varietà biologica che fungono da nuclei di diffusione delle specie. Corridoi ecologici di primo e secondo livello: Sono aree prevalentemente lineari che collegano due o più sorgenti di biodiversità e consentono il mantenimento dei flussi riproduttivi tra le popolazioni. Elementi areali di appoggio alla rete ecologica: Sono aree di ridotte dimensioni che in assenza di corridoi continui svolgono un importante supporto alla rete ecologica.

8 Zone di riqualificazione ambientale: Sono aree per le quali è necessario intervenire per ripristinarne la naturalità. Ambiti di massima naturalità: Sono le aree con la più alta naturalità ambientale. Zone tampone di primo e secondo livello: Sono territori marginali delle aree più importanti che svolgono un ruolo chiave nel proteggere l ambiente circoscritto dalle pressioni esterne e nel mantenere l equilibrio degli ecosistemi all interno dell area.

9 LE AREE PROTETTE Il PTCP individua le aree protette già istituite e può istituire nuove aree protette, partendo dalle iniziative locali o da aree di rilevante pregio naturalisticoambientale. Tra i diversi tipi di aree protette possiamo riconoscere: I Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS): sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacustri ed eventualmente da tratti di mare affacciati alla costa, di valore ambientale e naturalistico, che costituiscano, nell'ambito di uno o più Comuni adiacenti, un sistema omogeneo, individuato dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali.

10 Le Riserve Naturali: a differenza dei parchi, le riserve naturali limitano fortemente la presenza umana, possono essere Riserve Naturali Integrali o Riserve Naturali Orientate. Nelle prime la presenza umana è ammessa solo per scopi strettamente scientifici o di sorveglianza, mentre le seconde sono vocate non solo alla conservazione ma anche a una fruizione delle potenzialità naturalistiche del territorio, promuovendo anche forme di turismo compatibile nel rispetto dell'ambiente

11 I boschi: Il PTCP promuove la tutela e la valorizzazione dei boschi in funzione naturalistica, protettiva, faunistica, ricreativa e produttiva. Le aree boscate vengono individuate e suddivise, in aree di elevato valore naturalistico-ambientale, aree fruibili per scopi socio-culturali e ricreativi, aree di produzione e aree boschive secondarie. All'interno delle aree boscate vengono definiti sistemi per la salvaguardia di specie pregiate autoctone e specie in via d'estinzione a livello locale, vengono pianificate le problematiche fitosanitarie, degli incendi boschivi, dell'utilizzo di mandrie per la ripulitura boschi e della viabilità nelle aree.

12 I monumenti naturali: I monumenti naturali sono elementi naturali singoli come ad esempio alberi, sorgenti, cascate, laghi alpini, formazioni rocciose e di ghiaccio, caverne, giacimenti minerari e fossili, affioramenti geologici, che per la loro peculiarità, rarità o tipicità paesaggistica si sono rivelati degni di tutela.

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