Le fragilità sociali: gli anziani e il ruolo della rete socio sanitaria. Gli anziani nel territorio
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1 Le fragilità sociali: gli anziani e il ruolo della rete socio sanitaria. Gli anziani nel territorio Rel. sig.ra Rita Pillon Ass. A.P.I.O. Conferenza dei Servizi - Treviso 26 settembre 2012
2 Il libro bianco sul futuro modello sociale italiano indica come primo valore la centralità della persona. La persona al centro, al centro del territorio- al centro della cura. In questo caso il tema è quello della fragilità dell anziano. 2 7
3 La famiglia in passato era un vero e proprio pilastro del Welfare italiano. Ma le recenti tendenze demografiche (invecchiamento della popolazione) e le trasformazioni che hanno modificato la struttura della famiglia italiana hanno portato ad un progressivo indebolimento dell offerta di cure informali da parte della famiglia stessa. Le famiglie non sono più in grado, se non aiutate in maniera idonea, a garantire l apporto assistenziale e continuo all anziano non autosufficiente 3 7
4 COSA SIGNIFICA QUESTO? 4 7
5 Problemi connessi all invecchiamento Due sono le questioni fondamentali connesse all invecchiamento della popolazione: la prima è legata all aumento della condizioni di disabilità e di non autosufficienza e all aumento di soggetti con patologie altamente invalidanti quali la demenza e l Alzheimer; la seconda questione è la presenza di grandi vecchi e si ipotizza che ne 2050 ci saranno ci saranno ultra centenari. 5 7
6 Problemi connessi alle famiglie La crisi economica attuale ha ulteriormente modificato gli equilibri all interno della famiglia (scarsità o mancanza di lavoro giovanile, precarietà, della non uscita o del ritorno in famiglia per mancanza di autonomia, disoccupazione degli adulti). La figura dell anziano diventa una possibile fonte di reddito nella modificata e precaria economia familiare. 6 7
7 Problemi connessi alle famiglie Il carico di cura da riservare ad una persona non autosufficiente, per chi lavora, è una situazione quasi sempre difficilissima se non impossibile da gestire. Nel contempo sembra che la richiesta di ricovero in casa di riposo si stia modificando alla luce del fenomeno della disoccupazione soprattutto femminile. Sembra perciò il caso di verificare attentamente la mappa dei bisogni delle famiglie, magari attraverso nuovi questionari da fare con i Comuni e le Associazioni che rappresentano le famiglie per monitorare questo nuovo fenomeno. 7 7
8 Punti critici e proposte per la permanenza degli anziani a domicilio I Piani di Zona hanno l obiettivo di favorire la permanenza degli anziani a domicilio. Tale obiettivo incontra diverse difficoltà, pur riconoscendo il grande lavoro svolto nell integrazione dei servizi socio sanitari (Prog. CURA e Sportello Unico Integrato) e le grandi risorse impegnate. 8 7
9 Punti critici La difformità dei servizi erogati nei vari Comuni è valutata negativamente, e di difficile soluzione, perché riguarda l autonomia dei Comuni stessi. Proposte La proposta di delega all Ulss non trova parere unanime nel gruppo di lavoro, e va valutata in sede di incontri per i PDZ e nella Conferenza dei Sindaci; 9 7
10 Punti critici 2) problema dell informazione al paziente e alla famiglia. Proposte 2) Si propone di migliorare gli aspetti relativi alla U.V.M.D., con analisi a tutto campo delle problematiche sociali e sanitarie del paziente (analisi della check list) e nel contempo di migliorare l informazione al paziente e alla famiglia in fase di dimissione (verificare strumenti Case Manager). Si propone di migliorare ed estendere la valutazione multidimensionale in ingresso; 10 7
11 Punti critici 3) il problema della mancata risposta dei MMG alle richieste del paziente. Senza generalizzare, perché ci sono molti esempi di grande professionalità, umanità e dedizione, sottolineiamo la presenza di difficoltà di comunicazione, di informazione, di continuità assistenziale al momento delle dimissioni protette ospedaliera. Proposte 3) e auspicabile implementare le forme aggregative della medicina generale, come prevede la legge Regionale, nell ottica di un miglioramento della qualità del servizio. Il passaggio successivo è quello di raccordarsi veramente con la Continuità Assistenziale. 11 7
12 Punti critici 4) Ritardi nella fornitura dei presidi medici. Proposte 4) Individuare un percorso per il quale sia possibile gestire in tempi molto brevi la consegna di alcuni presidi (carrozzina, letto ecc ). Il quesito verrà inviato al nucleo Aziendale. Fornire strumenti informativi all utente per la richiesta dei presidi. 12 7
13 Punti critici 5) Strutture per anziani. Invariabilità del numero dei posti nell arco dell anno. Non è previsto un aumento dei posti nei mesi estivi. Proposte 5) Uniformare la quota di accesso presso le varie strutture. Richiesta già avanzata dalla Conferenza dei Sindaci. 13 7
14 Altri punti critici riscontrati Ritardi, in particolare nel 2011, nell erogazione dell assegno di cura, dovuti alla Regione, ma che hanno messo in grossa difficoltà le famiglie; ritardi nel riconoscimento dell indennità di accompagnamento; l accesso al pronto soccorso è stato già stato ricordato come un punto critico per le modalità di accoglienza; le liste di attesa per i trattamenti fisioterapici, per la riabilitazione o il mantenimento, sono spesso così lunghe che obbligano a rivolgersi al privato andando ad erodere le risorse economiche del singolo; 14 7
15 Altri punti critici riscontrati difficoltà con le badanti di tipo culturale ma anche operativo, per non parlare della conflittualità a fine rapporto; problema del sostegno al care-giver soprattutto nei casi difficili di Alzheimer problemi del trasporto: sempre di più visite, controlli, terapie, day-hospital, fisioterapie riabilitative vengono a gravare sulle famiglie, ed è sempre più difficile avere il riconoscimento della legge
16 Prevenzione Un tema su cui puntare è la prevenzione con la PROMOZIONE DI STILI DI VITA ATTIVI. In collaborazione con il dipartimento di prevenzione vedi attività fisica adattata- 16 7
17 CONSIDERAZIONI FINALI E necessaria la consapevolezza del valore del confronto, perché nonostante si operi in ambiti e realtà diverse, se vogliamo che al centro ci sia la PERSONA, è necessario lavorare in rete. 17 7
18 Ecco che i gruppi di A.M.A. e le Associazioni di volontariato sono molto sollecitati ad intervenire. In futuro bisognerà lavorare per incrementare ulteriormente questo tipo di risposta con progetti da incentivare in tutto il territorio nell ambito degli accompagnamenti, dell informazione alle famiglie con servizi di segretariato sociale e della prevenzione. 18 7
19 CONSIDERAZIONI FINALI Si propone di: realizzare una mappatura territoriale dei servizi; promuovere progetti personalizzati; incrementare e favorire le buone prassi, attivando relazioni significative e percorsi inclusivi nel rispetto dell'identità unica e irripetibile di ciascuno; attivare l empowerment, favorire cioè la persona quale protagonista del proprio cambiamento, la responsabilità personale, la presa in carico. 19 7
20 GRAZIE PER L ATTENZIONE 20 7
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