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1 Indice Indice... 1 Introduzione... 3 Per le mamme... 4 Congedo di maternita... 4 Anticipazione del congedo di maternità... 4 Prolungamento del congedo di maternità... 5 Flessibilità del congedo di maternità... 5 Congedo di maternità e parto prematuro... 6 Congedo di maternità: madri adottive e affidatarie... 6 Controlli medici durante la gravidanza... 6 Se la lavoratrice non è una dipendente a tempo indeterminato ma è:... 6 Lavoratrice part-time... 6 Lavoratrice interinale... 7 Socie di cooperative... 7 Lavoratrice autonoma... 7 Lavoratrice libera professionista... 8 Collaboratrice coordinata e continuativa... 9 Congedo Parentale Congedi e permessi per la malattia di tua figlia o tuo figlio Riposi giornalieri I diritti Mantenimento del tuo posto di lavoro: mansioni, sede e ruolo Divieto di licenziamento Dimissioni Divieto lavoro notturno Possibilità di richiedere un anticipo della liquidazione Figlia/o con grave handicap Per i papà Congedo di paternità Riposi giornalieri Congedo parentale Se il lavoratore non è un dipendente a tempo indeterminato ma è: Lavoratore part-time Lavoratore interinale Socio di cooperative Collaboratore coordinato e continuativo Congedi e permessi per la malattia dei figlio I Diritti Mantenimento del tuo posto di lavoro: mansioni, sede e ruolo

2 Divieto di licenziamento Dimissioni Divieto lavoro notturno Possibilità di richiedere un anticipo della liquidazione Figlia/o con grave handicap Per saperne di più

3 Introduzione Il presente documento, previsto dal progetto Genitori domani quale strumento operativo di informazione rivolto ai genitori, si propone di veicolare in forma semplice e sintetica i principali contenuti previsti dall attuale normativa vigente per la tutela della maternità e paternità. In tal senso, la guida non va a sostituire il testo delle leggi vigenti, la l..53/2000 e il Testo Unico, d.lgs. 151/20001, cui anzi si rimanda per i necessari approfondimenti, ma si propone piuttosto di porre in evidenza i principali ambiti normati e le tutele previste per entrambi i genitori lavoratori, indicando dunque quelle parti che si riferiscono in modo specifico ai congedi di maternità, paternità e parentali. La guida è stata suddivisa, per favorirne la consultazione, in due parti distinte, la prima si rivolge alle madri, la seconda ai padri, cui vengono illustrati in forma semplificata: il congedo di maternità e paternità, i congedi parentali, i congedi e permessi per la malattia dei figli, i riposi giornalieri, i principali diritti previsti in materia di mantenimento del posto di lavoro, il divieto di licenziamento, le dimissioni, il divieto di lavoro notturno e la possibilità di chiedere un anticipo della liquidazione. In linea con quanto previsto dalla normativa, si pongono inoltre in evidenza le fattispecie connesse a figli adottivi o affidatari o portatori di handicap. Infine, nella parte conclusiva del testo di riportano i soggetti (istituzioni e rappresentanti dei lavoratori) cui ci si può rivolgere e i siti internet da cui è possibile scaricare la normativa o la modulistica di riferimento. 3

4 Per le mamme Congedo di maternita Dopo la nascita della figlia o del figlio la madre deve stare a casa dal lavoro per un periodo che si chiama congedo per maternità. Dura 2 mesi prima della nascita e 3 mesi dopo oppure 1 mese prima della nascita e 4 dopo. Se la bimba o il bimbo sono nati prematuri, rispetto alla data prevista, la mamma può stare a casa anche i giorni che non hai utilizzato prima del parto. Ai fini della tutela della madre e del bambino è vietato far lavorare la donna in gravidanza: - durante i due mesi antecedenti la data presunta del parto; - ove il parto avvenga oltre tale data, per il periodo intercorrente fra la data presunta e la data effettiva del parto; - durante i tre mesi dopo il parto. Tali disposizioni si applicano anche alle lavoratrici a domicilio e alle lavoratrici addette ai servizi domestici e familiari (colf). Presentando al datore di lavoro il certificato di nascita o una dichiarazione sostitutiva entro trenta giorni, la madre riceverà l 80% dello stipendio (molti contratti di lavoro prevedono l integrazione al 100%) e il periodo di assenza conta come anzianità di servizio, anche ai fini della 13ª e delle ferie. Se la madre intende godere di ferie o permessi ha diritto di chiederli in aggiunta rispetto al congedo per maternità. Anticipazione del congedo di maternità Il periodo di congedo di maternità può essere anticipato dall Ispettorato del lavoro su richiesta della lavoratrice e/o a seguito di accertamenti ispettivi: - fino a tre mesi dalla data presunta del parto nel caso in cui la lavoratrice risulti occupata in lavori che in relazione allo stato di gravidanza siano da ritenersi gravosi e pregiudizievoli; - per periodi stabiliti dall Ispettorato del lavoro: a) quando vi siano gravi complicanze della gestazione o preesistenti forme morbose che possono essere aggravate dallo stato di gravidanza; 4

5 b) quando le condizioni di lavoro o ambientali siano ritenute pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino; c) quando la lavoratrice non possa essere spostata ad altre mansioni. La lavoratrice che intende chiedere il congedo di maternità anticipato deve presentare domanda all Ispettorato del lavoro del luogo di residenza abituale con raccomandata AR, indicando i motivi della richiesta. Alla domanda deve essere allegato il certificato di gravidanza rilasciato dallo specialista convenzionato. Nei casi di richiesta di congedo anticipato per gravi complicanze della gestione o di preesistenti forme morbose che possono essere aggravate dallo stato di gravidanza, la lavoratrice deve allegare anche un certificato medico rilasciato dall ASL competente, attestante le condizioni di salute. L anticipazione del congedo di maternità si applica anche alle lavoratrici a domicilio e alle lavoratrici addette ai servizi domestici e familiari (colf). Prolungamento del congedo di maternità Il congedo di maternità può essere prolungato fino a sette mesi dopo il parto quando la lavoratrice, addetta a lavori insalubri e nocivi, non possa essere spostata ad altre mansioni. La lavoratrice deve presentare apposita domanda, con raccomandata AR, all Ispettorato del lavoro del luogo di residenza. Flessibilità del congedo di maternità Ferma restando la durata complessiva del congedo di maternità (cinque mesi), la lavoratrice può scegliere di lavorare fino all ottavo mese di gravidanza a condizione che il medico specialista del SSN o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro, attestino che tale scelta non arrechi pregiudizio alla salute della futura mamma e del nascituro. La futura mamma potrà richiedere al datore di lavoro di lavorare fino alla fine dell ottavo mese di gravidanza solo nel caso in cui: - sia regolare la gravidanza al momento della richiesta; - non vi sia un provvedimento di interdizione anticipata dal lavoro; - siano venute meno le cause che abbiano in precedenza portato a un provvedimento di interdizione anticipata dal lavoro nelle prime fasi della gravidanza; - non vi sia pericolo per la gravidanza derivante dalle mansioni svolte, dall ambiente di lavoro e/o dall articolazione dell orario di lavoro senza possibilità di spostamento o di modifica delle mansioni e/o dell orario; - non vi siano controindicazioni derivanti dalle modalità di raggiungimento del posto di lavoro. La lavoratrice che intende avvalersi del congedo di maternità flessibile deve presentare apposita domanda al datore di lavoro e all ente erogatore dell indennità di maternità 5

6 allegando le certificazioni sanitarie che devono essere acquisite nel corso del settimo mese di gravidanza. Congedo di maternità e parto prematuro Qualora il parto avvenga in anticipo rispetto alla data presunta, i giorni di astensione obbligatoria non goduti prima del parto andranno aggiunti al periodo di congedo di maternità dopo il parto. La neomamma è tenuta a presentare, entro 30 giorni, il certificato attestante la data del parto. Congedo di maternità: madri adottive e affidatarie Il congedo di maternità spetta anche alle madri adottive e/o affidatarie per i tre mesi successivi all ingresso nella famiglia del bambino a condizione che lo stesso, al momento dell adozione o dell affidamento, non abbia superato i sei anni di età. Nel caso di adozione e/o affidamento internazionale il congedo di maternità spetta anche se il minore adottato o affidato ha superato i sei anni di età e fino al compimento della maggiore età. Per l adozione e l affidamento preadottivo internazionale la lavoratrice e il lavoratore hanno, inoltre, diritto di fruire di un congedo di durata corrispondente al periodo di permanenza nello Stato straniero richiesto per l adozione e/o l affidamento. Il periodo di congedo non è nè retribuito, nè indennizzato. Controlli medici durante la gravidanza Le lavoratrici gestanti hanno diritto a permessi retribuiti per l effettuazione di esami prenatali, accertamenti clinici ovvero visite mediche specialistiche, nel caso in cui debbano essere effettuate durante l orario di lavoro. La lavoratrice deve presentare al datore di lavoro apposita domanda e la relativa documentazione attestante la data e l orario di effettuazione degli esami. Se la lavoratrice non è una dipendente a tempo indeterminato ma è: Lavoratrice part-time Per le lavoratrici e/o lavoratori, compresi quelli adottivi e/o affidatari, a part-time orizzontale, verticale o ciclico valgono tutte le disposizioni stabilite dalla legge per le lavoratrici a tempo pieno, ad eccezione dei riposi giornalieri per l'allattamento del bambino che sono solo di un'ora quando l'orario giornaliero è inferiore a sei ore. Le relative indennità per congedo di maternità e/o paternità, congedi parentali e permessi sono riproporzionate sulla base dell orario ridotto. 6

7 Lavoratrice interinale Alle lavoratrici e/o ai lavoratori temporanei, compresi quelli adottivi e/o affidatari, si applicano tutte le disposizioni previste dalla legge in materia di tutela della maternità e paternità. In particolare, ai lavoratori e alle lavoratrici assunti con contratto per prestazioni di lavoro temporaneo l indennità di maternità è corrisposta secondo i criteri applicati ai lavoratori del settore terziario in cui sono inquadrati per legge. Socie di cooperative Tutte le disposizioni previste dalla legge ai fini della tutela della maternità e paternità si applicano anche alle lavoratrici e lavoratori dipendenti, compresi quelli adottivi e/o affidatari, di società cooperative, anche se soci di queste ultime. Se si tratta di lavoratrici e/o lavoratori dipendenti ai fini del calcolo delle prestazioni di maternità e/o di paternità si applicano le disposizioni generali, mentre per le lavoratrici e/o lavoratori soci di cooperative o di enti cooperativi anche di fatto, di cui al DPR 602/70, l'importo dei trattamenti economici è determinato sulla base del salario medio convenzionale fissato annualmente dal Ministero del Lavoro. Lavoratrice autonoma Le lavoratrici autonome (coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane, commercianti, imprenditrici agricole) hanno diritto a un indennità giornaliera di maternità per i due mesi antecedenti la data del parto e per i tre mesi successivi al parto indipendentemente dall astensione dal lavoro. Se si tratta di lavoratrici adottive e/o affidatarie il diritto all indennità spetta per un periodo di tre mesi dalla data di ingresso in famiglia del bambino adottato e/o affidato a condizione che lo stesso non abbia superato i sei anni di età o i diciotto anni di età in caso di adozioni internazionali. L INPS ha precisato che le disposizioni si applicano agli ingressi in famiglia avvenuti dal 24 gennaio 2001 in poi. Ai fini della corresponsione dell indennità la lavoratrice deve presentare all INPS domanda in carta libera, corredata da un certificato di assistenza al parto o certificazione o autocertificazione da cui risulti la maternità. La misura dell indennità è pari a: 80% della retribuzione minima giornaliera per gli operai agricoli a tempo indeterminato, per le coltivatrici dirette, mezzadre e colone e per le imprenditrici agricole. 80% del salario minimo giornaliero per gli impiegati dell artigianato e del settore commercio, per le lavoratrici autonome artigiane ed esercenti attività commerciale. In caso di aborto spontaneo o terapeutico verificatosi non prima del terzo mese di gravidanza, la lavoratrice ha diritto a un indennità per la durata di trenta giorni calcolata secondo le modalità sopra indicate. Congedo parentale Le lavoratrici autonome (coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane, commercianti, imprenditrici agricole), madri di bambini nati dal 1 gennaio 2000, hanno diritto a un 7

8 congedo parentale indennizzato della durata di tre mesi, anche frazionabili, da utilizzare entro il primo anno di età del bambino. L INPS ha precisato che: - l indennità spetta nella misura del 30% della retribuzione convenzionale determinata secondo la categoria di appartenenza; - l indennità spetta solo nel caso in cui durante il congedo vi sia l effettiva astensione dal lavoro da parte della lavoratrice, comprovata tramite autocertificazione; - la lavoratrice deve presentare domanda prima dell inizio del periodo di astensione con la conseguenza che non sono indennizzati i periodi successivi alla presentazione della domanda. L INPS ha precisato che il diritto al congedo e il relativo trattamento economico spetta anche nel caso di adozioni e/o affidamenti di minori che al momento dell adozione o affidamento abbiano fino a dodici anni di età. In tale caso il congedo di tre mesi deve essere richiesto entro i tre anni dall ingresso del minore in famiglia. Al fine di permettere alla lavoratrice autonoma di assentarsi dal lavoro per la cura dei figli la legge stabilisce che la stessa può assumere un lavoratore o una lavoratrice a tempo determinato per un periodo massimo di dodici mesi entro il primo anno di vita del bambino o entro il primo anno dall ingresso in famiglia del bambino adottato o in affidamento. In tale ipotesi per i lavoratori e le lavoratrici assunti è previsto uno sgravio contributivo in misura pari al 50% per tutta la durata del contratto a termine. Lavoratrice libera professionista Le libere professioniste iscritte alle varie casse di previdenza (notariato, avvocati e procuratori, farmacisti, veterinari, medici, geometri, sportivi, dottori commercialisti, ingegneri e architetti liberi professionisti, ragionieri e periti commerciali, consulenti del lavoro, nonché le varie Casse dopo la legge 335/95) hanno diritto a un indennità di maternità per i due mesi antecedenti la data del parto e i tre mesi successivi al parto indipendentemente dall effettiva astensione dal lavoro. Se si tratta di lavoratrici adottive e/o affidatarie il diritto all indennità spetta altresì per l ingresso del bambino adottato e/o affidato a condizione che lo stesso non abbia superato i sei anni di età. Ai fini della corresponsione dell indennità la lavoratrice libera professionista deve presentare a partire dal compimento del sesto mese di gravidanza ed entro il termine perentorio di centottanta giorni dal parto apposita domanda in carta semplice alla Cassa di appartenenza, corredata dal certificato medico comprovante la data di inizio della gravidanza e la data presunta del parto, e un autocertificazione attestante che la lavoratrice non ha diritto all indennità di maternità a titolo di lavoratrice autonoma o subordinata. Se si tratta di libere professioniste adottive e/o affidatarie la domanda deve essere presentata entro centottanta giorni dall ingresso del bambino in famiglia e deve essere corredata da un autocertificazione attestante: a) il non diritto all indennità di maternità a qualsiasi altro titolo; b) la data di effettivo ingresso del bambino in famiglia. Alla domanda va inoltre allegata copia autenticata del provvedimento di adozione o di affidamento. 8

9 L indennità è pari all 80% dei 5/12 del reddito percepito dalla lavoratrice e denunciato ai fini fiscali nel secondo anno precedente a quello della domanda. In ogni caso l indennità non può essere inferiore a cinque mensilità di retribuzione calcolata nella misura dell 80% del salario minimo giornaliero degli impiegati del commercio. In caso di aborto spontaneo o terapeutico la lavoratrice ha diritto: - all indennità di maternità nella misura intera nel caso in cui l interruzione avvenga dopo il sesto mese di gravidanza; - all indennità di maternità nella misura pari all 80% di una mensilità del reddito percepito dalla lavoratrice e denunciato ai fini fiscali nel secondo anno precedente a quello della domanda nel caso in cui l interruzione di gravidanza avvenga tra il terzo e il sesto mese. Comunque l indennità non può essere inferiore all 80% di una mensilità del salario minimo giornaliero degli impiegati del commercio. Collaboratrice coordinata e continuativa A partire dal 1 gennaio 1998 anche le lavoratrici iscritte alla gestione separata del 14% presso l INPS (collaboratrici coordinate e continuative, libere professioniste non iscritte ad altre casse di previdenza, venditrici porta a porta) hanno diritto all indennità di maternità per i due mesi antecedenti la data del parto ed i tre mesi successivi al parto, indipendentemente dall astensione dal lavoro. L indennità di maternità che è comprensiva di ogni altra indennità spettante per malattia non spetta alle lavoratrici iscritte ad altre forme previdenziali obbligatorie e/o alle pensionate. Per avere diritto all indennità di maternità è necessario che risulti accreditato a favore della futura mamma lo 0,50% di almeno tre mensilità versate nei dodici mesi precedenti i due mesi anteriori la data del parto. In caso di adozione o affidamento l indennità spetta, sulla base di idonea documentazione, per i tre mesi successivi all effettivo ingresso nella famiglia della lavoratrice del bambino che, al momento dell adozione o dell affidamento, non abbia superato i sei anni di età. In caso di adozione o affidamento preadottivo internazionale l indennità di maternità spetta per i tre mesi successivi all effettivo ingresso nella famiglia della lavoratrice del minore, anche se quest ultimo, al momento dell adozione o dell affidamento, abbia superato i sei anni e fino al compimento della maggiore età. L interruzione della gravidanza che si verifica dopo il 180 giorno dall inizio della gestazione, anche nell ipotesi di bambino nato morto o deceduto dopo breve lasso temporale, è considerato parto a tutti gli effetti. Da ciò deriva che la lavoratrice ha diritto all indennità di maternità per un periodo complessivo di cinque mesi. L interruzione spontanea, terapeutica o volontaria di gravidanza che si verifichi prima del 180 giorno dall inizio della gestazione è considerato aborto e non dà titolo nè all assegno per aborto, nè all indennità di maternità. La lavoratrice può far valere il diritto all indennità di malattia secondo le disposizioni previste per tale prestazione (es. degenza ospedaliera). L indennità di maternità è determinata per ciascuna giornata del periodo indennizzabile in misura pari all 80 per cento di 1/365 del reddito derivante da attività di collaborazione coordinata e continuativa o libero professionale, utile ai fini contributivi, riferito ai dodici mesi precedenti l inizio del periodo indennizzabile. Nel caso in cui l anzianità 9

10 assicurativa sia inferiore ai dodici mesi, il periodo di riferimento e l indennità sono determinati proporzionalmente in relazione alla data di decorrenza dell anzianità stessa. La lavoratrice deve presentare apposita domanda all INPS entro un anno dalla fine del periodo indennizzabile (il termine decorre dalla fine dei tre mesi dopo il parto) corredata da idonea certificazione Congedo Parentale Se la madre è una lavoratrice dipendente, per l astensione maternità, può richiedere l astensione facoltativa dal lavoro, che si chiama congedo parentale. E possibile usufruire del congedo anche contemporaneamente al papà. Il diritto può essere esercitato fino agli 8 anni di età del bambino o della bambina e per un periodo continuativo o frazionato per la durata massima di 6 mesi. Questo significa che può essere preso anche per un solo giorno. Nel caso in cui la madre sia l unico genitore, ha diritto ad usufruire di un periodo di congedo continuativo o frazionato per la durata massima di 10 mesi. Il datore di lavoro va avvisato almeno 15 giorni prima della data prevista per l astensione. Per quanto riguarda l indennità l INPS verserà il 30% della retribuzione fino ai 3 anni di età del bambino. Successivamente la madre non percepirà nessuna retribuzione a meno che il suo reddito sia inferiore a 2,5 volte i trattamento minimo di pensione. Il periodo di congedo ti viene calcolato nell anzianità di servizio. Se la madre è una lavoratrice autonoma e la/il figlia/o è nata/o a decorrere dal 1 gennaio 2000, la madre ha diritto al congedo parentale comprensivo di trattamento economico limitatamente a 3 mesi ed entro il primo anno di età. Congedi e permessi per la malattia di tua figlia o tuo figlio Se il/la figlio/a si ammala il permesso può essere preso in alternativa al papà fino all 8 anno di età di tua figlia/o e spetta al genitore richiedente anche qualora l altro genitore non ne abbia diritto. Fino ai 3 anni la madre può assentarsi dal lavoro in qualsiasi momento, senza vincoli di tempo e fino alla completa guarigione, per periodi corrispondenti alle malattie di ciascun figlio/a. Nel caso di adozioni e affidamenti il limite di età, è elevato a sei anni. Dai 3 agli 8 anni - Se il bambino/a si dovesse ammalare la madre può assentarsi dal lavoro per un max di 5gg lavorativi all anno per ogni figlio/a (anche per le adozioni e gli affidamenti). Nel caso, però in cui, all atto dell adozione o dell affidamento, il minore abbia un età compresa fra i 6 e i 12 anni, il congedo per la malattia del bambino è fruito nei primi tre anni dall ingresso del minore nel nucleo familiare. 10

11 Va presentato un certificato di malattia rilasciato da un medico specialista del Servizio Sanitario Nazionale o con esso convenzionato. A questo tipo di congedi non si applicano le disposizioni sul controllo della malattia del lavoratore/trice. Nel caso avvenga un ricovero ospedaliero del figlio/a nel periodo delle ferie, queste possono venire sospese per l intera durata del ricovero. Dal punto di vista retributivo non è prevista nessuna indennità, i congedi sono utili invece per il calcolo dell anzianità, ma non delle ferie e mensilità aggiuntive. Per quanto riguarda il trattamento previdenziale i periodi di congedo entro i 3 anni di età del bimbo/a prevedono la contribuzione figurativa, tra i 3 e gli 8 anni la contribuzione è figurativa ridotta. Riposi giornalieri Durante il primo anno di vita della bambina/o la mamma ha la possibilità di avvalersi di riposi giornalieri. Se la madre ha un orario superiore a 6 ore può disporre di due riposi anche cumulabili nella giornata 1 ora per ogni riposo. Se ha un orario inferiore alle 6 ore può disporre di 1 solo riposo. Nel caso in cui la madre fruisca di Asilo nido o di struttura idonea istituita dall azienda nell unità produttiva o nelle immediate vicinanze il periodo di riposo ha la durata di 1/2 ora. Nel caso del parto plurimo i riposi raddoppiano e le ore aggiuntive possono essere utilizzate dal papà. Nel caso di adozione o di affidamento puoi utilizzare le medesime regole entro il primo anno di età della bimba/o Dal punto di vista retributivo i riposi corrispondono a tutti gli effetti alla durata e retribuzione del lavoro. Quindi l INPS interviene sull intero ammontare della retribuzione. Per quanto riguarda gli aspetti previdenziali i riposi sono coperti da contribuzione figurativa. I diritti Mantenimento del tuo posto di lavoro: mansioni, sede e ruolo Al rientro dal congedo per maternità ha diritto a conservare il suo posto di lavoro, nella stessa sede o in altra sede dello stesso Comune e hai diritto di restarvi fino al compimento di un anno di età del/la bimba/o. La madre lavoratrice deve essere adibita alle stesse mansioni che svolgeva prima del congedo oppure ad altre mansioni che il contratto collettivo consideri equivalenti. 11

12 Anche al rientro dopo un congedo parentale, dopo un permesso o un riposo hai gli stessi diritti. Divieto di licenziamento La madre lavoratrice non può essere licenziata dall inizio del periodo di gravidanza (anche se il datore di lavoro ancora non ne era stato informato) fino al compimento di un anno di età del/la bimbo/a. Il licenziamento può essere invece comunicato se c è colpa grave che costituisca giusta causa, se l azienda dove la madre collocata cessi l attività, se sia terminata la prestazione per la quale eri stata assunta oppure sia scaduto il contratto a termine e anche se non ha superato il periodo di prova. Su quest ultima ipotesi però bisogna verificare che non ci sia stata una discriminazione proprio perchè la madre è rimasta incinta. Anche se la madre collaboratrice domestica e la sua gravidanza è iniziata all interno del periodo di lavoro non puòvenir licenziata fino al terzo mese dopo il parto. Non può neanche essere sospesa dal lavoro a meno che venga sospesa l attività dell azienda o del reparto e non può neanche essere messa in mobilità. La madre può essere licenziata perchè chiedei congedi parentali o si assenta per una malattia del/la bimbo/a. Dimissioni Se la mamma presenta le dimissioni volontariamente entro il compimento di un anno di età del/la bimbo/a ha diritto a richiedere le stesse indennità previste in caso di licenziamento e non deve comunicarle con il preavviso previsto dal contratto. Le dimissioni non sono valide se non sono convalidate dall Ispettorato del Lavoro. Divieto lavoro notturno Fino al compimento di un anno di età del/la bimbo/a la mamma non può lavorare dalle ore 24 alle ore 6, mentre non à obbligata a prestare il lavoro notturno fino a che il/la bimbo/a non abbia compiuto i tre anni di età. Se la madre è l unica affidataria del/la figlio/a convivente non sei obbligata a prestare il lavoro notturno fino all età di dodici anni. Se la madre ha a carico un/a figlio/a o altra persona disabile non è mai obbligata a prestare il lavoro notturno. Possibilità di richiedere un anticipo della liquidazione Per sostenere le spese del periodo di congedo parentale in cui la madre ha un indennità ridotta, ha diritto a richiedere al datore di lavoro un anticipo della liquidazione, così come per le spese mediche o per l acquisto della casa. 12

13 Figlia/o con grave handicap Nel caso in cui il figlio/a sia portatore di handicap grave, secondo i criteri stabiliti dalla legge 104/92, i permessi e i riposi previsti dalla medesima legge possono essere cumulati con il congedo parentale e con il congedo per malattia. Fino ai 3 anni di età del bimbo/a Estensione del congedo parentale ad un max di 3 anni, sempre che il figlio/a non sia ricoverato/a in istituti specializzati a tempo pieno. Diritto a 2ore di riposo giornaliero. Dai 3 agli 18 anni di età del bimbo/a 3 gg di permesso mensile, anche continuativi. Oltre i 18 anni 3 gg di permesso mensile, anche continuativi a condizione che il figlio/a conviva con te o non conviva, ma tu lo assista in modo continuativo ed esclusivo. Dal punto di vista retributivo nel caso di prolungamento del periodo di congedo parentale l indennità corrisponde al 30% della retribuzione. Per quanto riguarda, invece, i riposi giornalieri e i permessi mensili la retribuzione è completa. Sul piano previdenziale la contribuzione è figurativa in entrambe le situazioni. 13

14 Per i papà Congedo di paternità Il padre lavoratore ha diritto a stare a casa dal lavoro per un periodo che si chiama congedo di paternità e che dura per tutto il tempo che sarebbe spettato alla mamma (complessivamente cinque mesi) quando è l unico genitore, oppure la mamma è gravemente malata. In tal caso il papà dovrà solo presentare al datore di lavoro la certificazione che attesti la morte, l abbandono, la grave infermità della mamma o l affidamento esclusivo. E previsto l 80% dello stipendio (molti contratti di lavoro prevedono l integrazione al 100%) e il periodo di assenza viene calcolato come anzianità di servizio, anche ai fini della 13ª e delle ferie. Se il padre vuole, ha il diritto di utilizzare ferie o permessi in aggiunta o in sostituzione al congedo per paternità. Se il padre si trova in mobilità, il congedo non si calcola nel periodo di permanenza nelle liste, mentre l indennità di mobilità ti continuerà a essere pagata sempre per il periodo massimo previsto. Il padre in congedo di paternità non viene cancellato dalla lista se, durante il congedo, rifiuta un offerta di lavoro o di avviamento a corsi di formazione. Nel caso di adozione o di affidamento di bimbi/e potrà chiedere il congedo per paternità nel caso in cui i bambini/e: - Non abbiano più di sei anni, a meno che i bimbi vengano da un paese straniero - Non abbia già chiesto il congedo la mamma - La mamma non ci sia o sia gravemente malata Riposi giornalieri Durante il primo anno di vita della bambina/o il padre ha la possibilità di avvalersi di riposi giornalieri nei casi in cui: - i figli o le figlie siano affidati solo al papà; - la mamma lavoratrice dipendente non li utilizzi; - la mamma non sia lavoratrice dipendente; - vi sia il decesso o una grave malattia della mamma. Solo in questi casi: 14

15 - Se il papà ha un orario superiore a 6 ore può disporre di due riposi anche cumulabili nella giornata. Un ora per ogni riposo. - Se ha un orario inferiore alle 6 ore può disporre di 1 solo riposo. - Nel caso in cui fruisca di Asilo nido o di struttura idonea, istituita dall azienda nell unità produttiva o nelle immediate vicinanze, il periodo di riposo ha la durata di 1/2 ora. Nel caso del parto plurimo i riposi raddoppiano e le ore aggiuntive possono essere utilizzate dal papà. Nel caso di adozione o di affidamento può utilizzare le medesime regole entro il primo anno di età della bimba/o. Dal punto di vista retributivo i riposi corrispondono a tutti gli effetti alla durata e retribuzione del lavoro. Quindi l INPS interviene sull intero ammontare della sua retribuzione. Per quanto riguarda gli aspetti previdenziali i riposi sono coperti da contribuzione figurativa. Congedo parentale Se il padre ha un lavoro dipendente, può richiedere l astensione facoltativa dal lavoro, che si chiama congedo parentale. E possibile usufruire del congedo anche contemporaneamente alla mamma e il diritto può essere esercitato fino agli 8 anni di età del bambino o della bambina e per un periodo continuativo o frazionato per la durata massima di 6 mesi. Questo significa che può essere fruito anche per un solo giorno. Nel caso in cui il padre sia l unico genitore, ha diritto a usufruire di un periodo di congedo continuativo o frazionato per la durata massima di 10 mesi, se ne chiede almeno tre consecutivi la durata massima arriva agli 11 mesi. E necessario preavvisare il datore di lavoro almeno 15gg prima della data in cui si intende iniziare l astensione. Per quanto riguarda l indennità l INPS ti verserà il 30% della retribuzione fino ai 3 anni di età del bambino. Successivamente il papà non percepirà nessuna retribuzione a meno che il reddito sia inferiore a 2,5 volte i trattamento minimo di pensione. Il periodo di congedo viene calcolato nell anzianità di servizio e i periodi di congedo entro i 3 anni di età del bimbo/a prevedono la contribuzione figurativa, tra i 3 e gli 8 anni la contribuzione è figurativa ridotta. 15

16 Se il lavoratore non è un dipendente a tempo indeterminato ma è: Lavoratore part-time Per i lavoratori, compresi quelli adottivi e/o affidatari, a part-time orizzontale, verticale o ciclico valgono tutte le disposizioni stabilite dalla legge per i lavoratori a tempo pieno, a eccezione dei riposi giornalieri per l'allattamento del bambino che sono solo di un'ora quando l'orario giornaliero è inferiore a sei ore. Le relative indennità per congedo di paternità, congedi parentali e permessi sono riproporzionate sulla base dell orario ridotto. Lavoratore interinale Ai lavoratori temporanei, compresi quelli adottivi e/o affidatari, si applicano tutte le disposizioni previste dalla legge in materia di tutela della paternità. Socio di cooperative Tutte le disposizioni previste dalla legge ai fini della tutela della paternità si applicano anche alle lavoratrici e lavoratori dipendenti, compresi quelli adottivi e/o affidatari, di società cooperative, anche se soci di queste ultime. In tale ipotesi per i lavoratori e le lavoratrici assunti è previsto uno sgravio contributivo in misura pari al 50% per tutta la durata del contratto a termine. Collaboratore coordinato e continuativo A partire dal 1 gennaio 1998 anche i lavoratori is critti alla gestione separata dell INPS hanno diritto all indennità di paternità per i tre mesi successivi alla data effettiva del parto o per il periodo residuo che sarebbe spettato alla lavoratrice madre, in caso di morte o grave infermità della madre o di abbandono, nonché in caso di affidamento esclusivo del bambino al padre. In caso di adozione o affidamento l indennità di paternità spetta nell ulteriore ipotesi in cui la madre lavoratrice non ne faccia richiesta. L indennità di paternità è determinata per ciascuna giornata del periodo indennizzabile in misura pari all 80 per cento di 1/365 del reddito derivante da attività di collaborazione coordinata e continuativa o libero professionale, utile ai fini contributivi, riferito ai dodici mesi precedenti l inizio del periodo indennizzabile. Nel caso in cui l anzianità assicurativa sia inferiore ai dodici mesi, il periodo di riferimento e l indennità sono determinati proporzionalmente in relazione alla data di decorrenza dell anzianità stessa. Il lavoratore deve presentare apposita domanda all INPS entro un anno dalla fine del periodo indennizzabile (il termine decorre dalla fine dei tre mesi dopo il parto) corredata da idonea certificazione 16

17 Congedi e permessi per la malattia dei figlio Se il figlio/a si ammala, il papà ha diritto a rimanere a casa, in alternativa alla mamma fino all 8 anno di età del figlio/a. Il congedo sp etta al genitore richiedente anche qualora l altro genitore non ne abbia diritto. Fino ai 3 anni Il papà può assentarsi dal lavoro in qualsiasi momento, senza vincoli di tempo e fino alla completa guarigione, per periodi corrispondenti alle malattie di ciascun figlio/a. Nel caso di adozioni e affidamenti il limite di età, è elevato a sei anni. Dai 3 agli 8 anni - Se il bambino/a si dovesse ammalare, il padre può assentarsi dal lavoro fino a 5giorni lavorativi all anno per ogni figlio/a (anche per le adozioni e gli affidamenti). Nel caso, però in cui, all atto dell adozione o dell affidamento, il minore ha un età compresa fra i 6 e i 12 anni, il congedo per la malattia del bambino è fruito nei primi tre anni dall ingresso del minore nel nucleo familiare. E necessario presentare il certificato di malattia rilasciato da un medico specialista del Servizio Sanitario Nazionale o con esso convenzionato. A questo tipo di congedi non si applicano le disposizioni sul controllo della malattia del lavoratore/trice. Nel caso avvenga un ricovero ospedaliero del figlio/a nel periodo delle ferie, queste possono venire sospese per l intera durata del ricovero. Dal punto di vista retributivo non è prevista nessuna indennità, i congedi sono utili invece per il calcolo dell anzianità, ma non delle ferie e mensilità aggiuntive. I Diritti Mantenimento del tuo posto di lavoro: mansioni, sede e ruolo Al rientro dal congedo per paternità vi è il diritto a conservare il posto di lavoro nella stessa sede o in altra sede dello stesso Comune e ha diritto di restarvi fino al compimento di un anno di età del/la bimba/o. Il padre dovrà essere adibito alle stesse mansioni che svolgeva prima del congedo oppure ad altre mansioni che il contratto collettivo consideri equivalenti. Anche al rientro dopo un congedo parentale, dopo un permesso o un riposo il padre ha gli stessi diritti. Divieto di licenziamento Il padre non puoi essere licenziato se usufruisce del congedo per paternità fino al compimento di un anno di età del/la bimbo/a. Il licenziamento può essere invece comunicato se ci sia una colpa grave che costituisca giusta causa, se l azienda dove il padre era collocato cessi l attività, se sia terminata la prestazione per la quale era stato assunto oppure sia scaduto il contratto a termine ed anche se non abbia superato il periodo di prova. Su quest ultima ipotesi però bisogna verificare che non ci sia stata una discriminazione proprio perchè il padre chiede di usufruire del congedo per paternità. 17

18 Il padre non può neanche essere sospeso dal lavoro a meno che venga sospesa l attività dell azienda o del reparto e non può neanche essere messo in mobilità. Il padre inoltre non può essere licenziato perchè chiede i congedi parentali o si assenta per una malattia del/la bimbo/a. Dimissioni Se il padre sta fruendo del congedo per paternità, se presenta le dimissioni volontariamente entro il compimento di un anno di età del/la bimbo/a, ha diritto a richiedere le stesse indennità previste in caso di licenziamento e non deve comunicarle con il preavviso previsto dal contratto. Le dimissioni tuttavia non sono valide se non sono convalidate dall Ispettorato del Lavoro. Divieto lavoro notturno Il padre non può essere obbligato a prestare il lavoro notturno se convive con la madre (in alternativa a lei) e fino a che il/la bimbo/a non abbia compiuto i tre anni di età. Se è genitore unico affidatario del/la figlio/a convivente il padre non può essere obbligato a prestare il lavoro notturno fino all età di dodici anni del figlio. Se ha a carico un/a figlio/a o altra persona disabile non può mai venire obbligato a prestare il lavoro notturno. Possibilità di richiedere un anticipo della liquidazione Per sostenere le spese del periodo di congedo parentale in cui è prevista l indennità ridotta, il padre ha diritto a richiedere al datore di lavoro un anticipo della liquidazione, così come per le spese mediche o per l acquisto della casa. Figlia/o con grave handicap Nel caso in cui il figlio/a sia portatore di handicap grave, secondo i criteri stabiliti dalla legge 104/92, i permessi ed i riposi previsti dalla medesima legge possono essere cumulati con il congedo parentale e con il congedo per malattia. Fino ai 3 anni di età del bimbo/a è prevista l estensione del congedo parentale ad un max di 3 anni, sempre che il figlio/a non sia ricoverato/a in istituti specializzati a tempo pieno. Vi è inoltre il diritto a 2 ore di riposo giornaliero. Dai 3 agli 18 anni di età del bimbo/a sono previsti 3 gg di permesso mensile, anche continuativi. Oltre i 18 anni sono previsti i 3 gg di permesso mensile, anche continuativi a condizione che tuo figlio/a conviva con te o non conviva, ma tu lo assista in modo continuativo ed esclusivo. 18

19 Dal punto di vista retributivo nel caso di prolungamento del periodo di congedo parentale l indennità corrisponde al 30% della retribuzione. Per quanto riguarda, invece, i riposi giornalieri ed i permessi mensili la retribuzione è completa. Sul piano previdenziale la contribuzione è figurativa in entrambe le situazioni. 19

20 Per saperne di più Per scaricare i testi di legge integrali: - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali dal sito: Per avere ulteriori informazioni sulle modalità di fruizione del diritto e per scaricare i moduli necessari per presentare le varie domande previste per fruire dei congedi: - Inps, Piazzetta del Portello, Pordenone, tel.: , oppure dal sito: Se sono rimasti dei dubbi, se vi sono delle situazioni non chiare riguardanti il papà o la mamma, è possibile mettersi in contatto con: - Consigliera regionale di parità, Via San Francesco 37, Trieste, tel , cons.par@regione.fvg.it - Cgil, Via San Valentino, Pordenone, tel Cisl, Via San Valentino, Pordenone, tel Uil, Via San Valentino, Pordenone tel

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