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1 R&S in ITALIAIA Il Ruolo della Università nella Ricerca e nella Innovazione 1

2 Trasferimento Tecnologico: il modello del vu cumprà Innovazioni 1. Università e Centri di ricerca sono produttori di conoscenza; 2. L Impresa è il consumatore della conoscenza 3. Vi è un centro di intermediazione i (sportelli / parchi tecnologici) che mettono in comunicazione offerta e domanda Università Centro di TT Impresa pesa Bisogni 2

3 Trasferimento Tecnologico: il modello lavorare insieme Rete di sviluppo di innovazioni valorizzabili Opportunità di innovazione non correlata Università Spinoff/spinout i Opportunità di innovazione correlata Impresa Innovazione di Prodotto/processo 3

4 Incentivare le Innovazioni Valorizzabili 1. Interventi a supporto della creazione di spin-off e nuove imprese innovative, derivanti direttamente o indirettamente dall attività di ricerca; 2. Interventi finalizzati ad incrementare la creazione di capacità innovative all interno delle imprese; 3. Interventi finalizzati i alla messa in rete di università, centri di ricerca e imprese; 4. Interventi ti finalizzati al governo complessivo del sistema. 4

5 1- Interventi a supporto della creazione di spin-off e nuove imprese innovative, derivanti direttamente t o indirettamente dall attività di ricerca; E necessario incrementare la disponibilità di capitale di rischio significativo per imprese embrionali, almeno nei casi in cui queste dispongano o già di un prototipo po funzionante del proprio o prodotto; in caso contrario, gli incubatori continuerebbero a ospitare prevalentemente imprese che svolgono servizi di tipo consulenziale, poco capital intensive. Occorre quindi disporre di fondi finalizzati a fornire seed money, di tipo pubblico, per i quali possono essere adottate politiche di rientro differenti (fondo rotativo, cessione di stock option); Il supporto nell intero ciclo di brevettazione, intendendo con questo non solo la fase iniziale di concessione del brevetto, ma anche il sostegno alla vera e propria difesa del brevetto dai competitori esterni, quasi inevitabile nell ipotesi di un prodotto di successo. 5

6 2- Interventi finalizzati ad incrementare la creazione di capacità innovative all interno delle imprese incentivare progetti di ricerca congiunti universitàimpresa, anche coinvolgendo imprese di settori differenti, per favorire fenomeni di cross-fertilizzazione; i sostenere la formazione tecnologica mirata, attraverso la progettazione di percorsi flessibili di formazione ai dipendenti e/o l attivazione di borse di dottorato congiunte o di assegni di ricerca e/o lo sviluppo di executive PhD; assegnisti e dottori di ricerca in formazione possono infatti rappresentare le migliori interfaccia tra la frontiera dell innovazione e il sistema delle imprese. 6

7 3- Interventi finalizzati alla messa in rete di università, ità centri di ricerca e imprese; Il finanziamento di grandi progetti per la messa in rete di attori, quali progetti di collaborazione tra università e imprese che non ostacolino, anzi incentivino, la partecipazione di imprese mediograndi; Il finanziamento di laboratori congiunti e di laboratori virtuali, che coinvolgano università e imprese; in questo ambito, va ad esempio prevista la possibilità di incentivare l utilizzo, da parte delle imprese, delle infrastrutture universitarie esistenti nella regione; La valorizzazione e il potenziamento delle strutture consortili esistenti, e la creazione di nuove strutture miste solo quando queste rispondano a una specifica esigenza non coperta da quelle esistenti ti (si consideri i ad esempio, il tema dello sviluppo e della progettazione di applicazioni industriali di materiali nell industria manifatturiera). 7

8 4- Interventi finalizzati al governo complessivo del sistema. Sviluppo dei sistemi di technology foresight, destinato ad aiutare i soggetti (centri di ricerca e imprese) a progettare razionalmente le proprie linee di sviluppo; tra l altro, lo strumento del foresight ben si presta per acquisire partecipazione, consenso e collaborazione tra i diversi soggetti; Potenziamento e coordinamento delle strutture delegate ai processi di valutazione e erogazione dei finanziamenti; Realizzazione di un organico sistema informativo sull offerta di competenze e di conoscenze, in cui far convergere le informazioni contenute nei diversi progetti di censimento già attuati. 8

9 Yes we can! 9

10 4 DOMANDE 1. Perché il Venture Capital non decolla? 2. Perché il Sistema Universitario è considerato inefficiente nella promozione di innovazione? ione? 3. Quali sono i problemi comuni alle altre nazioni europee e quali quelli tipici italiani nella competizione con USA e CINA? 4. Perché si fugge all estero? Risposte in base a percezioni di chi sta al fronte 10

11 Difficoltà tutta italiana nell accedere al Venture Capital Le società di Venture Capital pongono alcune condizioni nei contratti di finanziamento ad imprese innovative TAGALONG: garanzia sulla permanenza del know-how per un tempo sufficiente. GIUSTO: se i cervelli non restano per un periodo sufficientemente lungo, l azienda non decolla. LIQUIDATION PREFERENCE: in caso di liquidazione il Venture Capital si riserva la priorità nella distribuzione del patrimonio rimasto. ACCETTABILE: è il Venture Capital che mette la maggior parte delle risorse finanziarie nella iniziativa. DRAG ALONG: se si trova un compratore, il Venture Capital può trattare a nome di tutti i soci, tutti i soci sono obbligati a vendere e ad accettare le condizioni definite dal Venture Capital. VESSATORIO: per i docenti perché sono, di fatto, buttati fuori o, nel caso più favorevole, passano da un ruolo di partner di una avventura imprenditoriale al ruolo di consulente; per i partner industriali medi e piccoli perché rischiano di cedere il loro nuovo prodotto a un concorrente o addirittura a un loro cliente. 11

12 Classifica sulla robustezza dei sistemi universitari it i nazionali. ( E uscita, per la prima volta nel mondo, una classifica sulla robustezza dei sistemi universitari nazionali. L Italia è al 12 posto nel mondo, settima in Europa. E preceduta da un gruppo di testa composto da UK, Germania, Francia, Olanda. Allineati all Italia sono Svezia, Svizzera, Belgio, Irlanda, Finlandia. Più indietro sono Austria, Danimarca, Spagna, Grecia e Norvegia. L Italia è 3 al mondo, dopo USA e Australia, per numerosità di allievi che studiano in una delle prime 500 università del mondo. Più di trenta anni fa venne deciso di liberalizzare gli accessi alle Università affermando che si doveva elevare il livello culturale della Nazione. All Università per pochi, venne chiesto di trasformarsi in una buona università per tutti. tti Coniugare università di massa con università di élite è una sfida tutta italiana che non ha similitudini in altri Paesi. 12

13 Investimenti, Capitale umano, Innovazione PROBLEMI COMUNI ALL EUROPA Necessità di investimenti in attrezzature da mettere in rete europea Disaffezione materie scientifiche Richiesta di laureati tecnici maggiore della domanda PROBLEMI TIPICI ITALIANI Incapacità di focalizzarsi (scelte di campo) Mancanza di certezze nei tempi di realizzazione (disincentivo a investimenti esteri) Mancanza di grandi Industrie (difficile concorrere a finanziamenti europei) 13

14 Perché si fugge Appena Laureati Alti oneri sociali che comportano bassi salari iniziali a parità di costo azienda È venuta a mancare la tradizionale compensazione fra stabilità e basso stipendio È praticamente impossibile assumere giovani stranieri dopo la laurea o il master ottenuto in Italia Dopo 5-6 anni di formazione in Università Si va dove si ha maggiori disponibilità di attrezzature - seed money e contratti di lungo periodo (ETH Zurich EFPL Losanna Finlandia - Stati Uniti) 14

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