Analisi dei brevetti nell agricoltura italiana durante il periodo

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1 Lucia Baldi Analisi dei brevetti nell agricoltura italiana durante il periodo ARACNE

2 Copyright MMV ARACNE editrice S.r.l. via Raffaele Garofalo, 133 A/B Roma (06) ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: febbraio 2005

3 Indice 1. Introduzione Cenni sui brevetti Banche dati disponibili sui brevetti Analisi quantitativa dei brevetti nell agricoltura italiana Analisi dell innovazione esogena nel settore agricolo mediante la Yale Technology Concordance Conclusioni Bibliografia

4

5 1. Introduzione L innovazione e il cambiamento tecnologico sono fattori fondamentali per la competitività e la produttività di un settore e rivestono pertanto un ruolo determinante nelle analisi economiche dei paesi industrializzati. La valutazione dell attività tecnologica è da sempre una questione aperta, che può essere in parte circoscritta dall utilizzo di alcuni indicatori. Tra questi possiamo annoverare i brevetti, le informazioni sulla Ricerca e Sviluppo, le indagini ad hoc sull innovazione, la bilancia dei pagamenti tecnologica, l analisi del commercio dei prodotti ad alta tecnologia e gli indicatori delle risorse umane (Masci, 1999). In questo lavoro si affronterà l analisi dei brevetti destinati al settore agricolo italiano come strumento per lo studio dell attività di innovazione 1. L utilizzo delle informazioni sui brevetti come indicatori economici è praticato da parecchio tempo e autorevoli economisti ne hanno avvalorato la loro rilevanza. Griliches (1990), in particolare, evidenzia che, malgrado i numerosi limiti e difficoltà che si incontrano nell utilizzare le statistiche sui brevetti, tuttavia queste rimangono uno degli strumenti più validi per affrontare problematiche legate al processo innovativo. Le principali critiche mosse riguardano innanzitutto il fatto che nella realtà non tutte le invenzioni vengono poi brevettate; inoltre i brevetti non hanno tutti la stessa valenza economica: quelli di maggior valore sono infatti concentrati in una percentuale molto contenuta del totale (Schankerman e Pakes, 1986). È anche necessario considerare che esiste una diversa propensione a brevettare sia tra le singole imprese che tra campi tecnologici diversi; sotto questo aspetto, difatti, è fondamentale che le analisi vengano operate su campi tecnologici quanto più omogenei possibile. Infine i brevetti, costituendo un istituto giuridico, devono sottostare a pesanti iter bu- 1 Il lavoro realizzato riporta i principali risultati emersi da una più ampia indagine svolta nell ambito del FIRST (2004) Domanda e offerta di innovazione tecnologica nel sistema agroindustriale. 7

6 rocratici che creano, tra l altro, notevoli sfasature temporali tra la presentazione e la successiva concessione del brevetto. Tuttavia i vantaggi nell uso degli indicatori brevettuali rimangono unici. Innanzitutto essi hanno una posizione privilegiata esprimendo di fatto l output delle attività di R&S. Inoltre coprono tutti i campi della tecnologia e sono identificati secondo un preciso sistema di classificazione. Oltre a ciò, sono disponibili per lunghe serie storiche, consentendo analisi di ampio respiro. Infine, specialmente negli ultimi anni, grazie alla diffusione delle banche dati on line, l accessibilità a tali informazioni si è notevolmente facilitata. Il presente lavoro si articola come segue. Nel paragrafo 2 vengono forniti alcuni dati di natura giuridica sulle caratteristiche dei brevetti. Segue al par. 3 un approfondimento delle principali fonti statistiche disponibili, tra cui quella usata in questa ricerca. Nel par. 4 viene svolta un analisi descrittiva sull andamento dei brevetti depositati per il settore agricolo nonché uno studio sulle peculiarità dei brevetti distinti per sottoclassi. Il problema relativo alla possibile stima dell innovazione esogena, e in particolare di quelle invenzioni effettuate in altri settori che influenzano l evoluzione tecnologica dell agricoltura, viene affrontato nel par. 5. In tal senso viene proposta una metodologia per quantificare il numero dei brevetti depositati da altri settori, ma che di fatto sono destinati all agricoltura. A conclusione vengono effettuate alcune considerazioni sintetiche sulle analisi svolte. 2. Cenni sui brevetti Nel quadro della legislazione vigente, con il termine brevetto si designa il diritto allo sfruttamento esclusivo di una privativa industriale. Tale diritto conferisce al titolare dell attestato di brevetto un monopolio temporaneo di sfruttamento sull invenzione oggetto del brevetto, consistente nel diritto esclusivo di produzione, di disposizione, di commercializzazione, nonché di far divieto a terzi di realizzarlo, utilizzarlo, metterlo in commercio, venderlo o importarlo. Originariamente l oggetto del diritto riguardava le invenzioni industriali mentre oggi risulta esteso ai modelli di utilità, ai modelli ornamentali, alle nuove varietà vegetali e ai certificati di protezione complementare. Il panorama normativo che disciplina i brevetti risale alla cosiddetta legge invenzioni (R.D. 29 giugno 1939, n. 1127) tuttora in vi- 8

7 gore anche se più volte modificata e integrata. In particolare, per a- deguare il quadro normativo nazionale alle Convenzioni internazionali finalizzate all armonizzazione legislativa, la legge invenzioni è stata profondamente rivisitata con il dpr 22 giugno 1979, n La normativa in essere, accompagnata con i principi di fondo degli artt del codice civile, conferisce ai titolari del brevetto il diritto esclusivo, come sopra definito, su tutto il territorio nazionale per 20 anni per le invenzioni, 25 per i modelli ornamentali e 10 per i modelli di utilità. Ai fini della brevettabilità, l invenzione o modello, definibile come la soluzione nuova e originale di un problema tecnico, deve soddisfare quattro requisiti base: industrialità, novità, originalità, liceità. Il primo requisito risulta realizzato qualora l oggetto del brevetto possa essere realizzato o utilizzato in qualsiasi genere d industria, compresa quella agricola. Il carattere di novità richiede che, alla data di deposito della domanda di brevetto, l invenzione non risulti compresa nello stato della tecnica, allargato alle domande già depositate ma non ancora pubblicate. L originalità o attività inventiva si palesa qualora una persona esperta del settore non riscontri, in modo evidente, la presenza dell invenzione nello stato della tecnica. Infine la liceità pone vincoli sull oggetto brevettuale, escludendo il diritto d accesso al relativo diritto per le invenzioni la cui pubblicazione o la cui attuazione fossero contrarie all ordine pubblico o al buon costume. Con tali vincoli la norma di riferimento pone limitazioni solo in linea di principio, mentre esclude con precisione la possibilità di brevettare le invenzioni legate ai procedimenti biologici per ottenere razze animali. Il diritto di esclusiva viene acquisito con il rilascio del brevetto da parte dell Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) e, come detto, ha validità sul territorio nazionale. La prima domanda di brevetto depositata presso tale ufficio, che viene denominata domanda prioritaria, può essere depositata sia in Italia che all estero 2. La domanda di priorità, che risale alla Convenzione di Unione di Parigi (1883), è così detta perché per chiunque depositi una domanda di brevetto per invenzione in uno Stato può poi presentare entro un anno, in ciascuno degli altri Stati, una domanda di brevetto per la stessa invenzione, i cui effetti retroagiranno alla data della prima domanda. In tal modo l inventore non è costretto a 2 In quest ultimo caso è necessario che l inventore deponga comunque presso l UIBM una domanda accompagnata dalla descrizione dell invenzione. 9

8 depositare tutte le domande di brevetto nello stesso giorno nei diversi paesi. Per estendere la validità del diritto di esclusiva al di fuori del territorio italiano il diritto internazionale offre la possibilità di utilizzare il Brevetto Europeo (EP) e/o il Patent Cooperation Treaty (PCT). Il primo, entrato in vigore alla fine degli anni settanta, consente, in linea di principio, di avvalersi della facoltà di farsi riconoscere i diritti sopra enunciati nell ambito dei 20 paesi europei aderenti all Organizzazione Europea dei Brevetti (Ue a 15 più Cipro, Svizzera, Liechtenstein, Monaco, Turchia). Ciò avviene presentando un unica domanda presso l Ufficio Brevetti Europeo (EPO). Il PCT (Patent Cooperation Treaty) è un trattato multilaterale gestito dall Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI) al quale aderiscono quasi tutti i paesi del Mondo e consente di facilitare il riconoscimento dell invenzione negli Stati aderenti al trattato. Con un unica domanda internazionale l interessato può avviare le procedure di riconoscimento nei singoli Stati. 3. Banche dati disponibili sui brevetti Esistono numerose fonti per ottenere informazioni sui brevetti italiani e mondiali, ma nessuna di esse è completamente esaustiva. Ci sono varie banche dati di tipo commerciale, principalmente utilizzate dagli addetti al settore, che forniscono informazioni molto approfondite ma sovente non complete, o per limiti temporali o per limiti geografici. Al contrario le banche dati ufficiali forniscono minori informazioni sulla natura dei brevetti ma spesso sono più esaurienti in termini numerici. Attualmente in Italia le fonti ufficiali dalle quali è possibile ottenere gratuitamente informazioni qualitative e quantitative sono l Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) e l Ufficio Brevetti Europeo (EPO). L UIBM possiede le informazioni dal sui brevetti depositati, pubblicati e concessi in Italia 4. I dati dell EPO sono invece disponibili on line mediante la banca dati Esp@cenet in cui sono presenti tutti i brevetti mondiali e quindi anche quelli italiani dal Le due fonti forniscono sia informazioni di tipo quantitativo, 3 Per informazioni precedenti a tale data è necessario rivolgersi all Archivio di Stato. 4 Dal 1980 in poi i dati sono disponibili anche consultando la banca dati Simba che si trova presso le Camere di Commercio. 10

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