Il rapporto banca impresa nella crisi del debito sovrano. Gregorio De Felice Chief Economist

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1 Il rapporto banca impresa nella crisi del debito sovrano Gregorio De Felice Chief Economist 1

2 Credito alle imprese in forte crescita negli ultimi 1 anni La recente flessione del credito segue un periodo di forte espansione della dinamica degli impieghi bancari, sostanzialmente raddoppiati nell arco di un decennio. Anche durante la recessione del 29, il credito all economia è stato più dinamico rispetto alle variabili reali. Prestiti alle società non finanziarie e principali driver della domanda di credito (*) (marzo 2=1) Prestiti alle società non finanziarie Fatturato Investimenti fissi Produzione industriale (*) Investimenti fissi a valori nominali Fonte: Istat, Banca d Italia, elaborazioni Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo 2

3 Economia reale sempre più lontana dai livelli pre-crisi Le componenti del PIL, il reddito disponibile e i prestiti bancari su dati a prezzi costanti, Percento PIL -5.7 Produzione industriale manifatturiera Investimenti Reddito disponibile -8. Consumi -4.2 Esportazioni -1.2% vs UE % vs extra-ue Prestiti bancari alle famiglie (*) 11.4 Prestiti bancari alle imprese -2.6 (*) Famiglie consumatrici Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat e Banca d Italia 3

4 Il 2% delle imprese italiane è in seria difficoltà Manifatturiero italiano: variazione cumulata del fatturato tra il 28 e il 211 Mediana imprese migliori e mediana imprese peggiori, Percento Imprese peggiori (1) Imprese migliori (2) Differenza tra migliori e peggiori Micro imprese Piccole imprese Medie imprese Grandi imprese (1) Imprese peggiori: mediana del peggior 2% della distribuzione delle imprese (2) Imprese migliori: mediana del miglior 2% della distribuzione delle imprese 4

5 Incidenza delle sofferenze in continuo aumento Lo stock di sofferenze lorde aveva raggiunto a febbraio 128 miliardi, pari al 6,5% dei prestiti. La crescita delle sofferenze ha accelerato al 16,7% y/y in media nel 4 trimestre 212 e al 18,6% a febbraio. Rapporto Sofferenze / Prestiti (%) mld mld Discontinuità statistica gen8 gen9 gen1 gen11 gen12 gen13 Fonte: Banca d Italia, elaborazioni Intesa Sanpaolo Studi e Ricerche 5

6 Esposizioni deteriorate salite al 13,3% dei prestiti I prestiti deteriorati ammontavano a 237 miliardi a dicembre 212. Le partite incagliate crescevano a fine 212 di quasi il 3% a/a. Finanziamenti deteriorati, importo in miliardi di euro Fonte: Banca d Italia Sofferenze Partite incagliate Esposizioni scadute / sconfinanti Esposizioni ristrutturate dic8 giu9 dic9 giu1 dic1 giu11 dic11 giu12 dic12 6

7 Il costo della raccolta resta elevato A febbraio il costo dei nuovi depositi con durata prestabilita di famiglie e imprese è salito al 2,46% (+31pb rispetto a fine 212) a seguito dell aumento dei tassi corrisposti alle società non finanziarie, tornati sopra il 2% (+56pb su fine 212). Il costo marginale dei depositi a tempo delle famiglie resta elevato, benché in leggero calo rispetto a fine 212, al 2,59%, inferiore al picco della crisi sovrana (3,5% a fine 211 inizio 212) ma ancora sopra i livelli pre-crisi (1,7% in media nel primo semestre 211). Tassi sui nuovi depositi a tempo (%) Depositi delle famiglie con durata prestabilita Depositi con durata prestabilita - soc. non fin. Depositi con durata prestabilita 2 1 feb9 ago9 feb1 ago1 feb11 ago11 feb12 ago12 feb13 Fonte: Banca d Italia 7

8 Funding internazionale a singhiozzo Fino a gennaio 213 sono proseguite le emissioni di titoli destinati alla clientela istituzionale sul mercato all ingrosso, riprese a luglio 212 con l attenuarsi dei rischi sovrani. Da febbraio, l attività di collocamento all ingrosso si è di nuovo interrotta. Emissioni di obbligazioni senior da parte di banche italiane sul mercato istituzionale internazionale nel (milioni di euro) gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar Fonte: Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo su dati Thomson-One/Bloomberg 8

9 ed elevato rifinanziamento dalla BCE Solo una normalizzazione dell interbancario e la riapertura dei canali di provvista all ingrosso potrebbero consentire un graduale rimborso delle LTRO. 3 Operazioni di rifinanziamento delle banche italiane presso l Eurosistema (miliardi di euro) 25 2 Operazioni temporanee di rifinanziamento principali Operazioni temporanee di rifinanziamento a più lungo termine feb8 ago8 feb9 ago9 feb1 ago1 feb11 ago11 feb12 ago12 feb13 Fonte: Banca d Italia 9

10 In calo i tassi sui nuovi prestiti alle PMI Il tasso sui nuovi prestiti di minore importo (fino a 1 milione) alle società non finanziarie ha registrato a febbraio 213 un ulteriore calo al 4,38%, ai minimi da settembre 211. Lo spread rispetto alla media dell Eurozona rimane attorno ai 6 punti base. La normalizzazione dei tassi bancari richiede una riduzione significativa e duratura del premio al rischio sul debito italiano, accompagnata dal rientro del rischio di credito. Tasso medio sui nuovi prestiti fino a 1 milione di euro alle società non finanziarie (%, prestiti diversi da conti correnti e prestiti rotativi) 6, 2, 4,5 1,5 3, 1,5, Italia - Area euro (scala dx) Italia Area euro 1,,5, -1,5 -,5 feb8 feb9 feb1 feb11 feb12 feb13 Fonte: Banca d Italia, BCE ed elaborazioni Intesa Sanpaolo 1

11 ... e interrotto il repricing sui prestiti di maggiore importo Il tasso medio sui nuovi prestiti di importo elevato (oltre 1 milione), dopo la risalita evidenziata nei mesi conclusivi del 212, è rientrato al 2,9% a febbraio, ai minimi da maggio 211 (-25pb da fine 212). Lo spread rispetto alla media dell Eurozona rimane più alto di quello sui prestiti di minore importo (68pb per i prestiti oltre il milione, 57pb per quelli fino a 1 milione). Tasso medio sui nuovi prestiti oltre 1 milione di euro alle società non finanziarie (%, prestiti diversi da conti correnti e prestiti rotativi) 6, 4,5 3, Italia - Area euro (scala dx) Italia Area euro 2, 1,5 1, 1,5,5,, -1,5 -,5 feb8 feb9 feb1 feb11 feb12 feb13 Fonte: Banca d Italia, BCE ed elaborazioni Intesa Sanpaolo 11

12 Il gap con i tassi tedeschi è di quasi 1,5 punti percentuali Per i prestiti di importo contenuto a tasso variabile, il differenziale con i tassi tedeschi è aumentato all 1,5% nel 2 semestre 212, dall 1,3% del 1 semestre. A febbraio 213 è sceso leggermente a 1,4%. Era negativo fino a giugno Tassi sui prestiti fino a 1 milione a tasso variabile (*) alle società non finanziarie (%) Spagna Italia Germania Francia 1 feb9 ago9 feb1 ago1 feb11 ago11 feb12 ago12 feb13 (*) Tasso variabile e con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno. Fonte: BCE 12

13 In atto una razionalizzazione delle reti distributive Rispetto alla dimensione massima della rete di sistema (marzo 29) 992 sportelli in meno in termini netti, di cui 421 nei primi nove mesi del 212. Per il futuro la strada sembra segnata e porterà ad un ridimensionamento della rete fisica. Numero sportelli delle banche italiane e tasso di variazione % % 15% 12% 9% 12. 6% 6. 3% % N sportelli Italia - scala a sin Variazione % annua - scala a dx set-212-3% Fonte: Banca d Italia ed elaborazioni Intesa Sanpaolo 13

14 Snellimento delle strutture in corso Evoluzione del numero di dipendenti di sistema, perimetro banche italiane (migliaia, media annua) Dipendenti dei primi 5 gruppi bancari italiani (migliaia, fine periodo; dati storici e a perimetro omogeneo per la variazione 212 vs. 211) K K (*) Fonte: Banca d Italia (*) Differenza tra 211 e 212 a perimetro omogeneo Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati societari. 14

15 Grado di patrimonializzazione in rafforzamento Negli ultimi due anni il core Tier 1 ratio dei principali gruppi bancari italiani è aumentato di quasi 3 punti percentuali, sfiorando in media l 11% Core Tier 1 ratio (%), primi 5 gruppi bancari italiani 7,8 8,9 1,7 EBA: per le grandi banche europee necessari 112mld per raggiungere CET1=7% +2,9pp 4 2 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati societari 15

16 La leva si è ridotta ancora, pur essendo già bassa La leva finanziaria dei principali gruppi bancari è scesa sotto 2x. Leva finanziaria dei primi 5 gruppi bancari italiani (attivo tangibile / patrimonio netto tangibile) ,3 22, , (*) (*) Dati MPS a settembre 212. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati societari 16

17 Forbice in calo e costo del cattivo credito in aumento erodono il margine operativo dell attività creditizia I margini dell attività bancaria a confronto con la situazione pre-crisi (pb, dati sistema bancario) (stime) Δ 212 vs Forbice Rettifiche su crediti Costi operativi Margine al lordo di costo del capitale e imposte -188 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Banca d Italia, Prometeia, dati societari 17

18 La dipendenza delle imprese dal finanziamento bancario resta forte L incidenza dei prestiti bancari sul totale dei debiti finanziari è molto elevata nel confronto internazionale. Negli ultimi anni, il grado di dipendenza dal credito bancario è rimasto sostanzialmente invariato, mentre è diminuito nell area euro e soprattutto nei paesi anglosassoni, a fronte dell accresciuto ricorso al mercato obbligazionario. Quota di debiti bancari sul totale dei debiti finanziari delle imprese (%) ITA FRA GER Area Euro UK USA Fonte: Banca d Italia 18

19 con elevata quota di prestiti a breve termine L incidenza dei prestiti a breve termine è anch essa molto elevata nel confronto europeo, pari al 38% in media nel 212, oltre il doppio della Germania (16%); è pari al 25% circa nella media dell area euro. Negli ultimi anni, lo spostamento verso il medio / lungo termine si è interrotto: la quota del breve ha toccato i minimi nel 21, al 37%; era 1 punti più alta nel 23. Quota di prestiti a breve termine (<=1anno) sul totale dei debiti bancari delle imprese (%) gen3 gen4 gen5 gen6 gen7 gen8 gen9 gen1 gen11 gen12 gen13 Italia Area Euro Francia Germania Fonte: BCE, elaborazioni Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo 19

20 Forte domanda potenziale di prodotti fee-based da parte delle imprese La competitività delle imprese richiede cambiamenti anche sotto il profilo finanziario e le banche saranno chiamate a offrire sempre di più servizi, quali: M&A advisory: le grandi imprese (più di 25 addetti) in Italia impiegano solo il 23% degli addetti, contro il 44% della Francia e il 52% della Germania (anno 21). Attività di supporto all internazionalizzazione: in Italia il valore degli investimenti all estero è pari a 512 miliardi di dollari, contro i della Francia e i della Germania (anno 211). Attività di debt capital market: solo 28 imprese non finanziarie hanno attualmente emissioni di bond sull euromercato. Consulenze per ristrutturazione del passivo: ancora eccessivo peso dell indebitamento a breve. 2

21 E necessario uno sforzo di sistema Con il Decreto «Salva Italia» è stato introdotto un meccanismo fiscale d incentivo alla ricapitalizzazione (Aiuto alla Crescita Economica - ACE). Lo scopo è riequilibrare il trattamento fiscale tra imprese che si finanziano con debito e imprese che si finanziano con capitale proprio. La Legge 134 del 7 agosto 212 («Crescita»): i) elimina i limiti quantitativi all emissione da parte di società non quotate; ii) uniforma il regime fiscale delle obbligazioni e titoli similari emessi da società quotate o non quotate; iii) modifica la disciplina delle cambiali finanziarie; iv) introduce la possibilità per le società non quotate di emettere obbligazioni subordinate partecipative. Il DL Crescita 2. (no. 179, 18 ottobre 212) definisce e regola le start up innovative e stabilisce incentivi fiscali per privati e aziende che vi investono. Viene introdotta anche la categoria delle start up a vocazione sociale. Il DL 35 sul rimborso dei crediti delle imprese verso la PA per circa 4 miliardi sebbene ancora con elementi di complessità rappresenta un passo importante per migliorare la liquidità del sistema e superare un anomalia tutta italiana. 21

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