il Cane e la Bambina

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Paolo Mattei
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1 il Cane e la Bambina

Nacquero tutti e due lo stesso giorno, il Cane e la Bambina. Era la fine dell inverno, quando le giornate si allungano e gli alberi mettono le prime foglie, tenere e verde chiaro.

2 Nacquero tutti e due lo stesso giorno, il Cane e la Bambina. Era la fine dell inverno, quando le giornate si allungano e gli alberi mettono le prime foglie, tenere e verde chiaro. Non era giorno, in verità, ma notte e la luna splendeva alta nel cielo. La mamma della Bambina l aveva guardata un attimo prima di partorire sua figlia. Anche la mamma del Cane l aveva guardata e aveva annusato l aria appena prima che i suoi cinque cuccioli nascessero. Tutto era perfetto: quei piccoli esseri pieni di vita potevano venire al mondo.

Anche il Cane trovò tutto meraviglioso: stava stretto in mezzo ai suoi quattro fratellini, la sua mamma era calda e morbida e il latte

3 Quando nacque la Bambina avvertì la presenza di sua madre, il suo calore, la sua pelle e i suoi capelli che le sfioravano appena il viso, poi sentì le sue braccia che la tenevano stretta e tutto le parve meraviglioso. Anche il Cane trovò tutto meraviglioso: stava stretto in mezzo ai suoi quattro fratellini, la sua mamma era calda e morbida e il latte che gli offriva era dolce e profumato. benvenuto! pareva sussurrargli ogni cosa. Non poteva ancora aprire gli occhi ma il calore, il latte e l odore di buono bastavano a renderlo felice.

Era primavera inoltrata quando si incontrarono per la prima volta. Proprio primavera: tutto era fiori e profumi, l aria tiepida e il vento delicato e leggero.

4 Era primavera inoltrata quando si incontrarono per la prima volta. Proprio primavera: tutto era fiori e profumi, l aria tiepida e il vento delicato e leggero. La mamma della Bambina aveva preso in braccio il Cane che era ancora così piccolo da starle in una mano. L altra mano teneva stretta la Bambina e così fu che il Cane potè annusarla per la prima volta: le piaceva, odorava quasi come i suoi frartellini però era meno calda.

Soprattutto gli occhi della Bambina piacevano tanto al cane, occhi grandi e dolci, curiosi e gentili: sì, senza dubbio sarebbero diventati buoni amici.

5 Soprattutto gli occhi della Bambina piacevano tanto al cane, occhi grandi e dolci, curiosi e gentili: sì, senza dubbio sarebbero diventati buoni amici. Era bellissimo per la Bambina vivere con il Cane, giocare con lui, correre con lui, sapere che le era sempre vicino. Se mangiava qualcosa di buono la sua gioia era di dividerlo con il Cane così come era bellissimo, alla sera, quando era ora di andare a dormire, sapere che il Cane correva nella cameretta con lei e non l avrebbe lasciata mai, neppure un minuto.

Persino il buio fondo della notte, quello che fa sgranare gli occhi e non fa capire neppure dove sono le pareti della stanza spaventavano la

Il Cane era felice: giocava, correva, mangiava cose buone ma, soprattutto, era felice perché si prendeva cura della Bambina.

cui avere paura. Trascorreva il tempo, veloce e gentile.

6 Persino il buio fondo della notte, quello che fa sgranare gli occhi e non fa capire neppure dove sono le pareti della stanza spaventavano la Bambina: il Cane era con lei, lo poteva sentire respirare nel buio e se allungava una manina poteva sfiorare una sua zampa. Il Cane era felice: giocava, correva, mangiava cose buone ma, soprattutto, era felice perché si prendeva cura della Bambina. Non la perdeva mai di vista, neppure un attimo, e sapeva quando doveva allungare una zampa e farle sentire che nel buio non c era null a di cui avere paura. Trascorreva il tempo, veloce e gentile. Le primavere erano sempre piene di fiori e di profumi e del colore delle foglie tenere appena spuntate sugli alberi così come le estati erano piene di giochi, di corse sulla spiaggia e nei prati. E c erano gli autunni lunghi di piogge ma anche di passeggiate nei boschi.

Gli inverni erano pieni di neve e del piacere di correre al caldo in casa. C erano i giorni del Natale pieni zeppi di regali avvolti nella carta colorata.

7 C erano i giorni di scuola della Bambina che era cresciuta accanto al Cane. Quando la Bambina faceva i compiti il Cane aspettava paziente, poi andavano ai giardini o a fare la spesa con la mamma; anche gli amici erano amici di tutt e due. Gli inverni erano pieni di neve e del piacere di correre al caldo in casa. C erano i giorni del Natale pieni zeppi di regali avvolti nella carta colorata. Anche il Cane riceveva i suoi regali di Natale e sfasciarli mordendo e strappando la carta colorata era una gioia infinita. E il tempo passava, veloce e gentile. Ormai la Bambina era grande, poteva andare a scuola da sola, sapeva leggere senza dover seguire le parole sui libri indicandole con le sue ditina piccole, scriveva senza dover ripetere a voce alta ogni lettera.

8 Passava il tempo, veloce e gentile e mentre la Bambina cresceva il Cane invecchiava. Uscivano sempre assieme e giocavano sempre ma, adesso, il Cane si stancava presto e le corse che faceva con la Bambina erano sempr epiù brevi. Questo la Bambina lo aveva capito e proprio per questo ogni volta che uscivano cercava le strade più corte e più dolci da percorrere. Era bellissimo ugualmente passeggiare assieme, più lentamente, fermandosi ogni tanto su una panchina del parco o in riva al mare.

Il Cane si sdraiava, annusava l aria e allungava una zampa sino a sfiorare la Bambina che sapeva dover accarezzare dolcemente la testa del Cane, il suo muso sorridente che ormai pareva coperto di

9 Il Cane si sdraiava, annusava l aria e allungava una zampa sino a sfiorare la Bambina che sapeva dover accarezzare dolcemente la testa del Cane, il suo muso sorridente che ormai pareva coperto di fiocchi di neve candida. Passava il tempo, veloce e gentile, il Cane era sempre più stanco e i suoi occhi sempre più dolci. Non aveva più voglia di uscire o di giocare, amava solo stare sdraiato sulla grande poltrona che la mamma della Bambina aveva preparato per lui.

10 Poi. in un giorno di primavera, volse il muso verso la finestra aperta, annusò l aria e chiuse gli occhi. Li riaprì soltanto quando la Bambina andò accanto a lui.

11 Allora la Bambina capì e strinse forte a sé il Cane accarezzandogli il muso innevato.

13 Non era facile vivere senza il Cane. Le passeggiate, i giochi, le corse nei prati ed in riva al mare non erano più la stessa cosa. Anche le cose buone da mangiare non sembravano più tanto buone perchè il Cane non c era più a dividerle con lei. La Bambina prese così un piccolo albero e lo piantò dove era il Cane. Allora il tempo passò, veloce e gentile. L Albero crebbe e si riempì di foglie verdi e tenere, di fiori, di vita e di profumi e la Bambina con lui.

15 Bordeaux, gennaio duemilaotto. A Liam, il mio Cane.

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