GUADAGNARE SALUTE Rendere facili le scelte salutari
|
|
- Floriana Conte
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 GUADAGNARE SALUTE Rendere facili le scelte salutari Protocollo di Intesa tra il Ministro della Salute e il Ministro per le Politiche giovanili e le attività sportive Le iniziative da finanziare nell ambito del Protocollo tra il Ministro della Salute e il Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive sono riferite agli obiettivi ed alle linee di intervento di seguito riepilogate e riguardano le seguenti aree tematiche: 1. Promozione dell attività motoria 2. Certificazione e monitoraggio della salute della popolazione dedita all attività sportiva amatoriale e dilettantistica 3. L attività fisica delle persone diversamente abili 4. Ritardo, disagio psichico o malattia mentale 5. Disturbi del Comportamento Alimentare 6. Disagio giovanile 7. Doping Involontario, comportamenti di dipendenza, abuso di bevande alcoliche 8. Rete integrata di referenti, programmazione congiunta e diffusione delle buone prassi 9. Comunicazione ed informazione Per ogni area tematica verranno finanziati progetti presentati da istituzioni ed organismi pubblici e privati (enti territoriali, associazioni che operano nel settore, ) che rispondano a criteri innovativi sia sul piano qualitativo che scientifico e che abbiano una durata pluriennale. Le realizzazioni proposte saranno, anche oggetto di confronti con gli Enti territoriali, che potranno cofinanziare le singole azioni, la cui organizzazione sarà modulabile e replicabile sul territorio nazionale, con particolare attenzione alla trasferibilità e sostenibilità nel Mezzogiorno e nelle aree più problematiche del Paese. Come previsto nel Protocollo, i due ministeri, attraverso la nomina di un Comitato Paritetico ad hoc, predisporranno sistemi di supervisione scientifica delle idee progettuali pervenute, 1
2 valutandone la fattibilità ed i costi, ed apportando, laddove ritenuto opportuno, correttivi ed integrazioni. 1) Promozione dell attività motoria Obiettivo: promuovere iniziative di informazione e di comunicazione, volte a sensibilizzare la popolazione, e in particolare i giovani, sulla rilevanza di uno stile di vita attivo, quale efficace strumento per la prevenzione dei rischi per la salute. In merito alle modalità applicative delle azioni previste dal Protocollo circa la promozione dell attività motoria, si valuta la possibile destinazione di una parte del finanziamento prioritariamente al: 1. Sostegno di progetti sperimentali tesi a promuovere e migliorare l attività motoria nelle diverse fasi dello sviluppo del bambino e dell adolescente, d intesa con l organizzazione scolastica, con gli enti territoriali e con i soggetti dell organizzazione sportiva; 2. Sostegno di progetti volti a sviluppare l attività sportiva e motoria, a condizioni accessibili, tra i giovani e nella popolazione in generale, che promuovano una formazione psico-fisica sana, coniugando elementi educativi e ludici, e che costituiscano la base per un evoluzione equilibrata e consolidata della cultura sportiva; 3. Sostegno di progetti volti alla costruzione di una rete di collaborazioni tra operatori sanitari e risorse del territorio (associazioni sportive, enti di promozione, palestre ecc.) per lo sviluppo di percorsi preventivi ed assistenziali che utilizzino l esercizio fisico e la corretta alimentazione; 4. Sostegno di progetti volti a migliorare le capacità del SSN nell utilizzare l attività fisica come strumento per la prevenzione delle malattie croniche e per il recupero di livelli di salute soddisfacenti al fine di contrastare l epidemia di obesità tramite azioni non cliniche; 5. Sostegno di progetti volti alle collaborazioni con aziende disponibili ad attivare percorsi educativi in tema di attività motorie e corretta alimentazione per i propri dipendenti, favorendone la pratica. D intesa con l organizzazione scolastica, con gli enti territoriali e con i soggetti dell organizzazione sportiva saranno dunque finanziati progetti sperimentali che promuovano e migliorino l attività motoria nelle diverse fasi dello sviluppo del bambino e dell adolescente ed iniziative finalizzate alla promozione di una regolare attività fisico-motoria e di uno stile di vita attivo. 2) Certificazione e monitoraggio della salute della popolazione dedita all attività sportiva amatoriale e dilettantistica Obiettivo: favorire la diffusione e migliorare la qualità dell attività motoria, anche a livello amatoriale, attraverso azioni concordate con i professionisti della salute, miranti all orientamento nell attività fisica ed alla prevenzione dei rischi, nonché attraverso l individuazione di azioni, anche a carattere sperimentale, per la verifica periodica delle condizioni di salute necessarie per l esercizio in sicurezza dell attività motoria. 2
3 In merito alle modalità applicative delle azioni previste dal Protocollo si valuta la possibile destinazione di una parte del finanziamento al: 1. Sostegno di progetti volti a riorientare i Servizi di Medicina dello Sport da un attività puramente certificativa ad un attività di supporto specialistico alle cure primarie, attraverso interventi sinergici di Enti ed Istituzioni che operano nel mondo dello sport; 2. Sostegno di progetti volti a sensibilizzare le comunità locali e tutti gli stakeholder (terzo settore, cittadini, imprese e altre realtà presenti sul territorio) sulle problematiche relative alla realizzazione di percorsi di salute, promovendone un adeguata programmazione sul territorio; 3. Sostegno di progetti volti alla prevenzione dei rischi nella pratica dell attività motoria e per un orientamento verso discipline sportive adeguate. Saranno scelti e finanziati quei progetti sperimentali che prevedano la certificazione ed il monitoraggio della salute della popolazione dedita all attività sportiva amatoriale e dilettantistica, d intesa con gli enti territoriali e con i soggetti dell organizzazione sportiva, anche attraverso il sostegno dell attività di ricerca specialistica, dei risultati conseguiti e delle proposte emerse attraverso il CCM (Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie). 3) L attività fisica delle persone diversamente abili Obiettivo: incentivare l attività fisica dei diversamente abili, promuovendo iniziative di formazione, informazione e di comunicazione, favorendo la diffusione delle tecniche di riabilitazione basate sull attività sportiva e rendendo accessibili ai portatori di disabilità fisica le strutture dedicate all attività motoria e allo sport. Le azioni previste nel Protocollo prevedono la possibile destinazione di una parte del finanziamento prioritariamente ai seguenti ambiti di intervento: 1. Sostegno di progetti atti a promuovere l attività fisica delle persone diversamente abili, attraverso la quale sia favorita la diffusione di tecniche innovative di recupero e riabilitazione e renda accessibili ai portatori di disabilità fisica le strutture dedicate all attività motoria e allo sport. 2. Sostegno di progetti di formazione specialistica in tecniche riabilitative basate sull attività sportiva e rivolta ad educatori/istruttori sportivi, d intesa con gli enti territoriali, con i soggetti dell organizzazione sportiva e con le associazioni operanti nel settore, 3. Sostegno di progetti di informazione e comunicazione integrata volte ad incentivare l esercizio dell attività fisica nelle persone diversamente abili, d intesa con il Comitato Italiano Paralimpico e con gli altri enti o associazioni operanti nel settore Le iniziative di promozione dell attività fisica e di partecipazione attiva rivolte alle persone diversamente abili, quale strumento terapeutico-riabilitativo, e quelle relative alla formazione specialistica di educatori/istruttori sportivi, prevedono l intesa e la collaborazione con gli enti territoriali, con i soggetti dell organizzazione sportiva e con le associazioni operanti nel settore. Le iniziative di informazione e comunicazione, volte a incentivarne l attività fisica, saranno più specificamente concordate con il Comitato Italiano Paralimpico. 3
4 4) Ritardo, disagio psichico o malattia mentale Obiettivo: incentivare l attività fisica delle persone portatrici di disturbo mentale, quale strumento di prevenzione di alcune forme di disagio psichico e quale strumento terapeuticoriabilitativo. Il Protocollo, dando risalto a questo specifico obiettivo, rende possibile la destinazione di una parte del finanziamento a tre principali ambiti di intervento: 1. Sostegno di progetti sperimentali di formazione rivolti ad educatori/istruttori sportivi che operino nel mondo della disabilità mentale; 2. Sostegno di progetti che, attraverso l attività sportiva, siano volti alla promozione dell integrazione delle persone con disabilità mentale, con il supporto del volontariato giovanile; 3. Sostegno di progetti terapeutico-riabilitativi che, attraverso l attività motoria, siano volti al recupero della salute mentale come risultato dell interazione degli aspetti psicologici, biologici e sociali che la formano. D intesa con gli enti territoriali, con i soggetti dell organizzazione sportiva e con le associazioni operanti nel settore, i due Ministeri intendono fornire nuovi strumenti terapeutico-riabilitativi alle persone portatrici di ritardo o malattia mentale, attraverso la loro partecipazione attiva ad iniziative progettuali che ne promuovano l attività fisica, in cui venga profuso l impegno personale da parte dei soggetti interessati e quello dei propri istruttori sportivi, tale da rinforzare i processi di valutazione della propria autostima nelle persone con malattie mentali conclamate. Agli istruttori sportivi, inoltre, verrà offerta l opportunità di perfezionare la propria formazione specialistica in relazione a queste specifiche problematiche, mentre fra i giovani verranno attivate forme partecipate di volontariato. 5) Disturbi del Comportamento Alimentare Obiettivo: promuovere iniziative di informazione e di comunicazione volte a favorire un rapporto equilibrato con l immagine corporea, tenuto conto delle implicazioni che la comunità scientifica ascrive ai fattori socio-culturali nell insorgenza e nella diffusione, in particolare tra i giovani, dei disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, obesità psicogena e altri disordini alimentari) In merito alle modalità applicative delle azioni previste dal Protocollo circa i Disturbi del Comportamento Alimentare, si valuta la possibile destinazione di una parte del finanziamento prioritariamente al: 1. Sostegno di progetti riguardanti i DCA e volti a prevenire ogni forma di disagio giovanile e i disturbi del comportamento alimentare; 2. Sostegno di progetti volti alla costruzione di una mappa dettagliata dei servizi pubblici offerti per il trattamento dei DCA; 3. Sostegno di progetti volti a misurare la diffusione del disturbo e le caratteristiche dei pazienti affetti da DCA e di delineare le buone pratiche nel trattamento dei DCA. 4
5 4. Sostegno a progetti volti a realizzare un'attività di monitoraggio dell incidenza e della prevalenza dei DCA che afferiscono ai Servizi attraverso la raccolta dati effettuata da una rete di Centri di accreditata esperienza. 5. Campagna nazionale di comunicazione ed informazione sui DCA, a cura dei due Ministeri con: Pubblicazione aggiornata di un opuscolo informativo a larga diffusione, da realizzarsi con il supporto della Comunità scientifica specializzata nel trattamento dei DCA, consultabile e divulgabile, anche quale sistema di prevenzione, attraverso soggetti qualificati (es: la FIMP-Federazione Italiana Medici Pediatri, gli MMG-Medici di Medicina Generale, i Servizi di Medicina dello Sport, i SIAN-Servizi d igiene degli alimenti e della nutrizione delle Asl, ecc ) Divulgazione nei siti più visitati dai giovani e consulenze su rubriche nei giornali dedicati ai giovani. Le iniziative di informazione e comunicazione dovranno essere volte alla prevenzione di quelle forme di disagio giovanile che spesso si traducono in gravi disturbi del comportamento alimentare. Con il supporto dei medici specialisti e delle associazioni operanti nel settore, i soggetti istituzionali coinvolti dovranno predisporre strumenti informativi specializzati, anche sulla base delle proposte emerse attraverso il CCM (Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie). 6) Disagio giovanile Obiettivo: rafforzare la funzione educativa e sociale dello sport, quale efficace strumento per l azione di contrasto alla devianza giovanile e di integrazione dei soggetti in condizioni di disagio o marginalità sociale. Per il tema del Disagio giovanile è possibile prevedere che una parte del finanziamento possa essere destinato prioritariamente a tre ambiti di intervento: 1. Sostegno di progetti volti alla promozione di stili di vita sani ed alla pratica dell attività motoria, come strumenti educativi di integrazione ed inclusione sociale, al fine di prevenire forme di disagio e devianza giovanile; 2. Sostegno a progetti che prevedano piani di zona, che possano configurarsi come veri e propri piani regolatori dell inclusione sociale, nei quali si ricerchi una efficace strategia di promozione della salute rivolgendosi all individuo nelle relazioni che intrattiene con le realtà sociali in cui è inserito, in cui lo sport dei cittadini sia considerato a pieno titolo nell azione amministrativa; 3. Sostegno di progetti sperimentali di formazione rivolti ad educatori/istruttori sportivi che operino nel mondo del disagio e della devianza giovanile. Le iniziative, finalizzate alla promozione di una regolare attività fisico-motoria e di uno stile di vita sano ed attivo, dovranno tendere a sviluppare nell ambiente socio-culturale di riferimento azioni di prevenzione del disagio giovanile e di comportamenti a rischio, da attuarsi non solo attraverso il coinvolgimento del mondo del lavoro e di concerto con i Ministeri competenti, ma anche con il mondo dell associazionismo ricreativo e del tempo libero. 5
6 7) Doping involontario, comportamenti di dipendenza, abuso di bevande alcoliche Obiettivo: promuovere iniziative di informazione e di comunicazione rivolte ad ulteriori ambiti di disagio giovanile caratterizzati da comportamenti di dipendenza, come quelli connessi all abuso di bevande alcoliche e quelli collegati ai rischi del doping involontario dovuto all uso di integratori alimentari. In merito alle modalità applicative delle azioni previste dal Protocollo circa il Doping Involontario, comportamenti di dipendenza, abuso di bevande alcoliche, si valuta la possibile destinazione di una parte del finanziamento prioritariamente al: 1. Sostegno di progetti di prevenzione ed informazione sui pericoli derivanti dall abuso di alcool, destinati al mondo del lavoro, del divertimento ricreativo e della socializzazione. 2. Sostegno di progetti di prevenzione ed informazione sui pericoli derivanti dall abuso di integratori alimentari, destinati al mondo del fitness e dell attività sportiva amatoriale, dilettantistica e professionistica. 3. Sostegno di progetti di prevenzione ed informazione sui pericoli derivanti da comportamenti compulsivi e/o da dipendenza, destinati al mondo del divertimento ricreativo e del tempo libero. Le iniziative finalizzate alla promozione di una regolare attività fisico-motoria e di uno stile di vita attivo e idoneo alla prevenzione del disagio giovanile e di comportamenti a rischio, dovranno essere attuate anche attraverso il coinvolgimento del mondo del lavoro e di concerto con i Ministeri e gli Enti di ricerca competenti, sostenute da importanti iniziative di informazione e di comunicazione che diffondano messaggi volti alla prevenzione dell abuso di bevande alcoliche e dei rischi connessi all uso di integratori alimentari, configurabili in un fenomeno di doping involontario e comunque suscettibili di comportamenti di dipendenza da parte dei giovani. Occorrerà infine avviare un monitoraggio dei messaggi pubblicitari e mediatici, poiché spesso veicolano modelli di identità e comportamenti socio-culturali in contrasto con i principi e gli obiettivi del presente protocollo d intesa. 8) Rete integrata di referenti, programmazione congiunta e diffusione delle buone prassi Obiettivi: a) favorire la condivisione di conoscenze ed esperienze a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, al fine di promuovere la diffusione delle buone prassi; b) Favorire a livello regionale la costituzione di una rete integrata di referenti del settore sanitario e dello sport, per sviluppare una programmazione congiunta e la diffusione delle buone prassi; c) Favorire la diffusione e migliorare la qualità dell attività motoria, anche a livello amatoriale, attraverso azioni concordate con i professionisti della salute, miranti all orientamento nell attività fisica ed alla prevenzione dei rischi, nonché attraverso l individuazione di azioni, anche a carattere sperimentale, per la verifica periodica delle condizioni di salute necessarie per l esercizio in sicurezza dell attività motoria. Perseguendo i suddetti obiettivi, il Protocollo raggiunge il momento del vero coordinamento delle iniziative proponendo la creazione di una rete integrata di referenti sul territorio nazionale, che raccolgano e diffondano le buone prassi, relative alle tematiche trattate, su tre distinti livelli 6
7 di reti integrate, valutando la possibilità di destinare una parte del finanziamento a tre graduali ambiti di intervento: 1. Sostegno di progetti volti alla costruzione di una rete di collaborazione tra operatori sanitari e risorse del territorio (associazioni sportive, enti di promozione sportiva, palestre ecc.); 2. Sostegno di progetti volti alla creazione di una rete di operatori sanitari: MMG, PLS, specialisti ambulatoriali e ospedalieri di Cardiologia, Medicina dello Sport, Nutrizionisti, Diabetologi ecc. per migliorare le prestazioni del sistema sanitario nell utilizzo dell attività fisica e dell alimentazione corretta per migliorare lo stato di salute; 3. Sostegno di progetti volti alla costruzione di una rete di Referenti Regionali perché segnalino esperienze significative sul territorio e formino la rete dei Referenti per attivare, diffondere e riproporre le buone pratiche su tutto il territorio nazionale. Intercettando, qualificando e diffondendo le suddette buone prassi, anche attraverso il sostegno dell attività di ricerca specialistica e dell attività di monitoraggio della salute della popolazione dedita all attività motoria e/o alla pratica sportiva, gli Enti territoriali ed i soggetti dell organizzazione sportiva, potranno condividere importanti informazioni, attraverso le quali avviare un processo telematico di coordinamento delle iniziative, al fine di rendere più coerente e meno costoso il processo di rinnovamento o di riordino dei Servizi di Medicina dello Sport e delle performances del SSN nell utilizzo dell attività fisica. 9) Comunicazione ed informazione Obiettivo: promuovere iniziative di informazione e di comunicazione, volte a sensibilizzare la popolazione, e in particolare i giovani, sulla rilevanza di uno stile di vita attivo, quale efficace strumento per la prevenzione dei rischi per la salute. In merito alle modalità applicative delle azioni previste dal Protocollo riguardanti la Comunicazione e l Informazione, si valuta la possibile destinazione di una parte del finanziamento a diversi ambiti di intervento quali: 1. Sostegno di progetti di comunicazione ed informazione circa le finalità del Programma Guadagnare Salute da realizzare nell ambito di eventi sportivi, a partire da quelli programmati per l anno 2007, d intesa con i soggetti preposti all organizzazione degli eventi stessi. 2. Sostegno di progetti di comunicazione volti all organizzazione di eventi a carattere nazionale, d intesa con gli enti territoriali e con altri soggetti interessati, volti a richiamare l attenzione sulla realizzazione dei cosiddetti percorsi di salute in ogni ambiente di vita e di lavoro. 3. Sostegno di progetti di comunicazione, di sensibilizzazione ed orientamento della collettività, anche per gruppi omogenei di persone (anziani, giovani, diversamente abili,..), a favore di attività fisica e motoria regolari e di uno stile di vita attivo per la prevenzione di comportamenti a rischio. 4. Campagne d informazione mirata e presidi informativi specializzati, da attuarsi d intesa con i diversi soggetti istituzionali coinvolti, al fine di promuovere informazione e consapevolezza sociale rispetto ai disturbi psichiatrici del comportamento alimentare (DCA). 5. Campagne di comunicazione istituzionale per la prevenzione dell uso e abuso di alcool da parte dei giovani. 6. Campagne di comunicazione dirette alle persone con disabilità per la promozione delle attività motorie e sportive. 7
8 Tali iniziative di informazione e comunicazione sulle finalità del Programma Guadagnare Salute dovranno essere realizzate nell ambito di eventi sportivi a carattere nazionale, a partire da quelli programmati per l anno 2007, d intesa con i soggetti preposti all organizzazione degli eventi stessi e d intesa con gli enti territoriali e con altri soggetti interessati, volti a richiamare l attenzione sulla realizzazione dei cosiddetti percorsi di salute in ogni ambiente di vita e di lavoro. 8
Ministero della Salute
PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE E IL MINISTRO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LE ATTIVITÀ SPORTIVE VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 29 marzo 2003, n. 129, e successive modificazioni
DettagliProtocollo d Intesa. tra
Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio
DettagliPROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016
PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PREMESSA A partire dal 2012 la Valsugana e Tesino e l San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia di Borgo Valsugana, in stretta sinergia con l Comitato per
DettagliALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO
ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO, STILI DI VITA: ISTRUZIONI PER L USO la scuola che aderisce progetta ed organizza l attività dei propri studenti in modo da garantire una pratica quotidiana e/o iniziative ed attività
DettagliInternational Scientific And Technical Commitee For Developement Of Digital Skills STATUTO. ver. 3.0
International Scientific And Technical Commitee For Developement Of Digital Skills STATUTO ver. 3.0 Pagina 1 di 4 Art. 1 Costituzione dell International Scientific And Tecnhincal Committe For Developement
DettagliProgetto nazionale di promozione dell attività fisica e gruppi di cammino
Workshop CCM 21/22 febbraio 2008 Progetto nazionale di promozione dell attività fisica e gruppi di cammino Progetto di lotta alla sedentarietà Regione Veneto http://prevenzione.ulss20.verona.it/att_motoria.html
DettagliLa rete per la promozione della salute in Lombardia
La differenza che vale Gli ospedali di ANDREA: amici del bambino e della sua famiglia Bosisio Parini (LC) - 12-14 Novembre 2009 - IRCCS E. MEDEA La rete per la promozione della salute in Lombardia Giancarlo
DettagliIL PROGRAMMA GUADAGNARE SALUTE: RENDERE FACILI LE SCELTE SALUTARI. Convegno: Web 2.0 per Guadagnare Salute
IL PROGRAMMA GUADAGNARE SALUTE: RENDERE FACILI LE SCELTE SALUTARI Convegno: Web 2.0 per Guadagnare Salute Dott.ssa M. Teresa Scotti Bologna, 15 ottobre 2009 La promozione della salute è il processo che
DettagliL informazione mirata a prevenire l'abuso di farmaci: strumenti e modalità. Bologna, 10 24 Gennaio 2010
L informazione mirata a prevenire l'abuso di farmaci: strumenti e modalità Bologna, 10 24 Gennaio 2010 La prevenzione all'abuso di farmaci Componenti dei gruppi di lavoro responsabili dell organizzazione
DettagliSmart School Mobility
Direzione Centrale Cultura e Educazione ITER, Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile Laboratorio Città Sostenibile ITER MIUR Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte Provincia di Torino
DettagliProgramma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani
Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Servizio Pianificazione e Sviluppo dei servizi sociali e socio - sanitari Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani
DettagliGuadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute
ALLEGATO A Programmazione annuale 2015 Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.
DettagliREGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro
REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro Art. 1 - Inviolabilità della dignità umana. 1. La Regione del Veneto
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliL.R. 25 SETTEMBRE 1996 ART. 5 CO. 2 E ART. 21 CO. 3 D.P.R. N. 022/PRES.
PROGRAMMA PROVINCIALE FINALIZZATO ALLA SPERIMENTAZIONE DI MODELLI ORGANIZZATIVI INNOVATIVI DEGLI INTERVENTI E DEI SERVIZI DI RETE RIVOLTI ALLE PERSONE DISABILI L.R. 25 SETTEMBRE 1996 ART. 5 CO. 2 E ART.
DettagliAIBE ED EXPO 2015 S.p.A. Protocollo d intesa
AIBE ED EXPO 2015 S.p.A. Protocollo d intesa Siglato a Milano il 17 Maggio 2010 PROTOCOLLO D INTESA TRA Associazione fra le Banche Estere in Italia (di seguito AIBE ), con sede in Milano in Piazzale Cadorna
DettagliLINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE
DettagliProtocollo d intesa tra Autorità garante per l'infanzia e l adolescenza e Consiglio nazionale dell Ordine degli Assistenti sociali (CNOAS)
Protocollo d intesa tra Autorità garante per l'infanzia e l adolescenza e Consiglio nazionale dell Ordine degli Assistenti sociali (CNOAS) L'AUTORITÀ GARANTE PER L'INFANZIA E L ADOLESCENZA E IL CONSIGLIO
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali
DettagliEducazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento
Protocollo n. 26/DDA/2012 Oggetto: progettualità per la valutazione, formazione, educazione alimentare e motoria Educazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento
DettagliLinee guida per le Scuole 2.0
Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione
DettagliModalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di
Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di Zona delle Politiche sociali dell Ambito territoriale
Dettagli1 Descrizione sintetica delle finalita' e dell'ambito di intervento del corso.. 3 1.1 Finalità... 3 1.2 Ambito di intervento...
LO SPORT E PER TUTTI CORSO DI AGGIORNAMENTO: L OPERATORE SPORTIVO TRA DIVERSITA E DISAGIO (EDUCARE ALLO SPORT PERSONE IN SITUAZIONE DI DIFFICOLTA ) 2^ PARTE 1 INDICE 1 Descrizione sintetica delle finalita'
DettagliProgetto Comes, sostegno all handicap
TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,
DettagliProtocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager
ALLEGATO A Protocollo d intesa Per la formazione di esperti della Sicurezza nei luoghi di lavoro Safety Manager tra: Regione Toscana, INAIL Toscana, Università degli Studi di Firenze, Pisa e Siena, Confindustria
DettagliProtocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)
Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso
DettagliProgetto. Inserimento lavorativo per disabili psichici (borse lavoro) Comune di Foggia - Ufficio Città Sane. Città di Foggia
Progetto Inserimento lavorativo per disabili psichici (borse lavoro) Comune di Foggia - Ufficio Città Sane Inserimento lavorativo per disabili psichici Il progetto ha previsto l inserimento lavorativo
Dettagli154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363
154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliDisabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento
Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo
DettagliPROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA
PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA Bando per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione in ambito scolastico di strategie didattiche, metodologiche e valutative nei confronti degli studenti
Dettagli-Dipartimento Scuole-
CONSULTORIO AUGUSTA PINI -Dipartimento Scuole- 1 SERVIZI e PROGETTI ATTIVATI NELL ANNO 2012/2013 NELLE SCUOLE D INFANZIA DI BOLOGNA. RELAZIONE PER L ISTRUTTORIA PUBBLICA SUL TEMA I servizi educativi e
DettagliDELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 20 dicembre 2011, n. 2883
740 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 20 dicembre 2011, n. 2883 Legge regionale n. 33/2006 Norme per lo Sviluppo dello Sport per Tutti Articolo 5 - Approvazione Protocollo d intesa e Convenzione tra
DettagliBANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2014
Civezzano Baselga di Pinè Bedollo Fornace BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2014 Raccolta proposte di progetto 1. OGGETTO DEL BANDO Il Piano Giovani di Zona dei Comuni di Civezzano, Baselga di Piné, Bedollo
DettagliIL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI
CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dell Autismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo 25-05-2013 PALMA MONICA AREA DISABILITA L. 104/92 Legge Quadro per l assistenza, l integrazione
DettagliPROGETTO TAVOLO GIOVANI
PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali
DettagliTESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007
REGIONE LIGURIA TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007 INTERVENTI DI PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE E MISURE
DettagliCampobasso. E, p.c. Alla Dott.ssa Loredana Paolozzi Responsabile della Gestione Amministrativo -Contabile del Progetto Obesità
Campobasso Dipartimento di Prevenzione lì, 13/4/2010 U.O.C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Prot: 3324 Rif. Nota n. Oggetto: Piano Regionale della Prevenzione: Relazione sintetica, con riferimento
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI
PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni
DettagliABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013
APPARTAMENTI VERSO L AUTONOMIA ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013 Le politiche Regionali di sostegno all abitare Marzia Fratti Settore Politiche per l integrazione socio-sanitaria e la salute in carcere
DettagliBANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2015
Comune di Civezzano Comune di Baselga di Pinè Comune di Bedollo Comune di Fornace BANDO PIANO GIOVANI DI ZONA 2015 Raccolta proposte di progetto 1. OGGETTO DEL BANDO Il Piano Giovani di Zona dei Comuni
DettagliSTATO DI AVANZAMENTO PREVENZIONE DELL OBESITÀ NELLA REGIONE LAZIO SINTESI ATTIVITA GENNAIO 2007 - DICEMBRE 2007
STATO DI AVANZAMENTO PREVENZIONE DELL OBESITÀ NELLA REGIONE LAZIO SINTESI ATTIVITA GENNAIO 2007 - DICEMBRE 2007 REGIONE: Lazio TITOLO: Interventi par la Prevenzione dell Obesità nella Regione Lazio Il
DettagliASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA
ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA PROGETTO FAMIGLIE SOLIDALI 2012 S ommario Premessa 1. Il contesto 2. Finalità 3. Obiettivi specifici 4. Attività 5. Destinatari 6. Durata del progetto 7. Cronogramma 8.
DettagliBILANCIARSI - Formazione e Consulenza per la legalità e la sostenibilità delle Organizzazioni
INTRODUZIONE BilanciaRSI è una società di formazione e consulenza specializzata nei temi della Legalità, della Sostenibilità, della Responsabilità d Impresa e degli Asset Intangibili. Da più di 10 anni
DettagliProvincia di Pordenone
REPUBBLICA ITALIANA Provincia di Pordenone SETTORE POLITICHE DEL LAVORO E POLITICHE SOCIALI Regolamento Forum delle Fattorie Sociali della Provincia di Pordenone Art. 1 1. Con la finalità di sviluppare
DettagliDall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana
Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti
DettagliTRA PREMESSO. che la causa alla base della violenza contro le donne è la discriminazione che nega pari diritti a uomini e donne;
PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE. TRA L Amministrazione Provinciale di Cuneo,
Dettagligiovani l opportunità di un sereno e armonioso sviluppo;
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa tra MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA DIREZIONE GENERALE PER LO STUDENTE e CSI CENTRO SPORTIVO ITALIANO
DettagliL ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE
L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo
DettagliErice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI
Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito
DettagliPROVINCIA DI POTENZA Ufficio Affari Generali, Cultura e Istruzione
PROVINCIA DI POTENZA Ufficio Affari Generali, Cultura e Istruzione Piano Provinciale Annuale dello Sport 2013 (PPS) per la concessione di finanziamenti per interventi di promozione delle attività fisico-motorie
DettagliRev.1 del 30 maggio 2013. Il modello organizzativo
Rev.1 del 30 maggio 2013 Il modello organizzativo INDICE 1. Premessa 2. Missione 3. Sistema di responsabilità 4. Mappa dei processi 5. Mansionario 1. Premessa Un laboratorio congiunto di ricerca sui temi
DettagliPiano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "ANTONIO GRAMSCI" Albano/Pavona ANNO SCOLASTICO 2014/15 Piano annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente PREMESSA La formazione e l aggiornamento
DettagliMODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO
Allegato A alla deliberazione n. 11 dell 08/06/2012 MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO 1. COMPITI E FINALITA
DettagliAccordo Tra. L anno.., il giorno. del mese di., alle ore. presso la sede della Regione Toscana, Piazza Duomo 10 Firenze.
Allegato A Accordo Tra REGIONE TOSCANA AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARI A CAREGGI AZIENDA USL 7 SIENA AZIENDA USL 8 AREZZO AZIENDA USL 10 FIRENZE PROVINCIA DI LUCCA L anno.., il giorno. del mese di., alle
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliL Assessorato alla Sanità della regione Marche ed il Coordinamento Regionale del Tribunale per la Tutela dei diritti del Malato CONVENGONO E STIPULANO
PROTOCOLLO D INTESA tra l Assessorato alla Tutela della salute, volontariato, veterinaria, acque minerali termali e sorgenti della Regione Marche ed il Movimento Cittadinanzattiva Tribunale per i Diritti
DettagliProgetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE
Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE PREMESSA I concetti di cura e territorio sono al centro di iniziative ed interventi realizzati da più enti che aderiscono al sotto tavolo sulla
DettagliASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE
ALLEGATO 1 Criteri di partecipazione per la realizzazione di un programma sperimentale di sport terapia per persone con disabilita. D.G.R. 28/68 del 24/06/2011 L Assessorato dell Igiene e Sanità e dell
Dettaglie dal quale emerga chiaramente:
LINEE GUIDA PER LA CONCESIONE DI CONTRIBUTI PER LE ATTIVITA SPORTIVE Art. 1: PRINCIPI Il Comune di Fabriano intende valorizzare la socializzazione attraverso lo sport e sostenere la crescita dei luoghi
Dettaglinewsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.
newsletter N.4 Dicembre 2013 Questo numero è stato realizzato da: Franca Fiacco ISFOL Agenzia Nazionale LLP Programma settoriale Leonardo da Vinci Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione,
DettagliLO SPORT: UN OCCASIONE PER CRESCERE INSIEME. 22 settembre 2015
LO SPORT: UN OCCASIONE PER CRESCERE INSIEME 22 settembre 2015 Lo sport può portare qui ma anche se non si diventa campioni: Lo sport è un fattore di prevenzione e promozione del benessere psicofisico e
DettagliAspetti innovativi e caratteristiche sperimentali del progetto :
PUNTO D INCONTRO: accoglienza, informazione e mappatura dei bisogni delle Persone affette da AUTISMO e delle loro famiglie Descrizione del progetto Punto d incontro dovrebbe costituire una sorta di sportello
DettagliREGIONE ABRUZZO PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE ABRUZZO. COMUNE DI PESCARA ATTIVA SpA
REGIONE ABRUZZO PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE ABRUZZO E COMUNE DI PESCARA ATTIVA SpA GLI AMICI DEL RICICLO PROGETTO SPERIMENTALE DI COMUNICAZIONE AMBIENTALE NEL SETTORE DELLA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI
DettagliFunzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità
Circolare n. 31 del 24/09/2014 Inoltro telematico a fiis00300c@istruzione.it in data 24/09/2014 Pubblicazione sul sito web (sezione Circolari / Comunicazioni DS) in data 24/09/2014 OGGETTO: Presentazione
Dettagli31 dicembre 2010. 14 marzo 2010. Non è stabilita alcuna scadenza per la presentazione delle richieste
Soggetti finanziatori Progetto Scadenza ALLEANZA ASSICURAZIONI Iniziative che hanno come scopo: 1. progetti di formazione e/o inserimento professionale dei giovani finalizzati all'uscita da situazioni
DettagliCONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO
CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata
DettagliSALUTE E BENESSERE: percorsi di salute nella città di Firenze. Promozione della salute nei Quartieri 1, 2, 3, 4 e 5 della città
TIPO DI PROGETTO Promozione della salute AREA TEMATICA SALUTE E BENESSERE: percorsi di salute nella città di Firenze Promozione della salute nei Quartieri 1, 2, 3, 4 e 5 della città Stili di vita Alimentazione,
DettagliIL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO
IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO - da operatore a promotore sociale - Dott. Marcello Candotto L IDENTITÀ DELL ASSISTENTE SOCIALE L assistente sociale è un operatore sociale
DettagliFORUM P.A. SANITA' 2001
FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione
DettagliBandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it
Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione
Dettaglivisto il Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dipendente del comparto Scuola sottoscritto il 26 maggio 1999;
Protocollo d intesa tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato Ministero) e Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (di seguito
DettagliDeliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster
Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster Introduzione La comunicazione nei progetti finanziati dalla Commissione europea svolge sempre un ruolo rilevante in
Dettagli5. AZIONI DI SISTEMA PER L ATTUAZIONE DEL PIANO
5. AZIONI DI SISTEMA PER L ATTUAZIONE DEL PIANO TABELLA 2.C ACCESSO AL SISTEMA DEGLI INTERVENTI E SERVIZI 2. C. 1. ATTIVAZIONE SPORTELLO SOCIALE ZONA SOCIALE RIMINI SUD Per l accesso ai servizi ed alle
DettagliPartecipare all organizzazione di convegni ed eventi
Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del
DettagliPROGETTO ALTO FRIULI
PROGETTO ALTO FRIULI RICERCA TRANSAZIONALE: SENSIBILIZZAZIONE, FORMAZIONE E INTERVENTO SUI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA) - DURATA BIENNALE - Ente Promotore Comune di Tolmezzo ENTI E COLLABORAZIONI
DettagliGESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE)
GESTIONE PROGETTO (in conformità modello MAE) Codice: Titolo: Tipo: Durata: IFO2014MAPMOZ Fair Play: un itinerario di crescita, formazione e socializzazione per i bambini e bambine e adolescenti in un
DettagliLA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL IDENTITA SICILIANA (di seguito Assessorato)
PROTOCOLLO D INTESA PER LA INDIVIDUAZIONE DI AZIONI COMUNI VOLTE A MIGLIORARE LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DELLE CITTA D ARTE DELLA SICILIA TRA LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI
DettagliLEGGE SPORT VENETO. In ogni diapositiva di questa presentazione, si cita inizialmente l articolo 2, per poi parlare dell articolo specifico
LEGGE SPORT VENETO COME LEGGERLA? La legge sullo sport da poco approvata è di facile consultazione se ne si conosce la struttura : l articolo 2 infatti è come un indice, che rimanda agli articoli successivi
DettagliProtocollo D Intesa. Tra. L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria. Il Conservatorio F. Morlacchi di Perugia
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria Direzione Regionale Protocollo D Intesa Tra L Ufficio Scolastico Regionale Per L Umbria E Il Conservatorio
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA M.I.U.R.
PROTOCOLLO D INTESA TRA M.I.U.R. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e ItaliaNostra onlus Associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale VISTO
DettagliDISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 19 2. TITOLO AZIONE Spazio di consulenza e sostegno alle famiglie e agli adolescenti 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività
DettagliREGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO
REGOLAMENTO SUGLI INTERVENTI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 126 del 22.11.1999 www.comune.genova.it Regolamento sugli interventi di volontariato ART. 1 Finalità In
DettagliLA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO
BRESCIA 6 OTTOBRE 2006 LA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO PROF. FRANCESCO DONATO Sezione di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Brescia
DettagliPROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE
PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità
DettagliINDAGINE CONOSCITIVA SULLA PATOLOGIA DIABETICA IN RAPPORTO AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ED ALLE CONNESSIONI CON LE MALATTIE NON TRASMISSIBILI
1 INDAGINE CONOSCITIVA SULLA PATOLOGIA DIABETICA IN RAPPORTO AL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ED ALLE CONNESSIONI CON LE MALATTIE NON TRASMISSIBILI SENATO DELLA REPUBBLICA COMMISSIONE IGIENE E SANITÀ Aree
DettagliLa Promozione della Salute e lo sport
La Promozione della Salute e lo sport Dott.ssa Chiara Tunini, Referente Pedagogico, Ass 2 Isontina Gorizia Festa dello Sport Monfalcone, 30 maggio 2009 1 La SALUTE è un bene di tutti! SALUTE applicare
DettagliPIANO DEGLI INTERVENTI
DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1
DettagliRINNOVO PROTOCOLLO D INTESA tra REGIONE PIEMONTE e CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI
RINNOVO PROTOCOLLO D INTESA tra REGIONE PIEMONTE e CONSORZIO NAZIONALE IMBALLAGGI Il CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, con sede in Roma, Via Tomacelli 132, in persona del Vice Direttore Generale,
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliI percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie
L impegno per le famiglie adottive in Toscana. Lavorare insieme per favorire l inserimento e l accoglienza a scuola I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie 1 Adottare
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
Dettagli$ 2# 34 % 5( -67)4 # (36-8.-%!! 4 6 4 9(4 : 3 :32 4!6 ; - 4 :3 )44 3 6!! 6 < 6!4! 6
! ASSESSORATO ALLA SANITA "#$%&'$ #% (&)&%&*+'&)+,,+&-&./&$'&-#$,(-�+ %&(%&++-+#$')(%&+)&*%()$ -((,&+(%&(%&+)+,&+$'+!(&#$$%)&'($%&)&+)1&-&#(+-$%&( (&)&%&*+'&)+&#-( (&%+1+%+'&%$&'#&(,& )&+).#(/&$'+(,,(-(,.+,$%$-+)&
DettagliDISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45
DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 10 2. TITOLO AZIONE VINCERE LE DIPENDENZE SI PUO 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE PUGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA
PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE PUGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA E L ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE AVIS REGIONALE DI PUGLIA VISTA La legge 4 maggio 1990, n. 107 recante
Dettagli