Lombardia Statistiche Report

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1 Lombardia Statistiche Report N 1 / febbraio 2017 I conti economici regionali: le performance della Lombardia La dinamica del prodotto interno lordo Secondo i più recenti dati della contabilità economica regionale resi disponibili da ISTAT, nel 2015 in Lombardia il prodotto interno lordo a prezzi di mercato si attesta a milioni di euro pari al 21,9% del totale nazionale. Tale valore è più basso di quello del 2011 e pressoché uguale a quello del 2005 a testimoniare il fatto che ancora non è stato recuperato tutto il reddito perso. Nel periodo il PIL regionale è diminuito ad un tasso medio annuo del 0,76%, in misura lievemente inferiore al decremento medio nazionale (0,93%). Tale dato risente della forte riduzione registrata nel 2012, seguita da una ulteriore riduzione, seppure lievemente inferiore, nel Il 2014 è stato l anno della svolta con un aumento dello 0,71% seguito da un successivo +0,94% nel Rispetto a quanto verificatosi a livello nazionale, dopo un periodo iniziale di sostanziale allineamento, le ripercussioni della crisi economico finanziaria nel 2013 sono state più intense in Lombardia, dove tuttavia i segni della ripresa sono stati più evidenti fin dal 2014 (tabella 1). La possibilità di estendere l analisi delle dinamiche del PIL anche ad un periodo antecedente l avvio della crisi economico-finanziaria permette di evidenziare come nell arco di un decennio estremamente turbolento, l economia regionale non solo abbia mantenuto il suo primato nell economia nazionale (20,9% del PIL nazionale nel 2005), ma anche rafforzato il posizionamento aumentando di un punto percentuale la sua quota sul PIL nazionale (21,9% nel 2015) (Figura 1). A cura di: Federica Ancona Numero chiuso il: 9 febbraio 2017 Éupolis Lombardia Via Taramelli 12/F Milano comunicazione@eupolislombardia.it

2 Il contributo dei principali settori economici Nel decennio considerato prosegue il processo di terziarizzazione dell economia lombarda: si rafforza il settore dei servizi alle imprese, finanziari e immobiliari, che contribuisce per un terzo del valore aggiunto regionale a fronte del 29,1% nel 2005; sempre in termini di contributo al valore aggiunto regionale si posiziona al secondo posto il settore del commercio, trasporti e pubblici esercizi, pur se con una quota ridimensionata (dal 24,9% nel 2005 al 23,6% nel 2015). L industria scivola quindi al terzo posto vedendo ancora ulteriormente ridimensionato il suo contributo: nel 2005 rappresentava poco più di un quarto del totale, nel 2015 si attesta al 22,7%. Alla terziarizzazione dell economia lombarda contribuisce positivamente anche il settore dei servizi pubblici e alle famiglie la cui quota sul valore aggiunto aumenta dal 13,8% del 2005 al 14,5% del Come accade per l industria, anche per il settore delle costruzioni la quota di valore aggiunto prodotta risulta in diminuzione: era il 5,8% nel 2005, diventa il 4,7% nel Infine risulta invariato nel decennio il peso economico del comparto agricolo (1%) (Figura 2).

3 Le performance territoriali A livello territoriale nel 2015 la Lombardia è la prima Regione a Statuto Ordinario per valore aggiunto procapite con euro. E superata solo dalla Provincia Autonoma di Bolzano con euro e ben distante dal valore medio nazionale di euro. Limitando l analisi ai confini regionali con riguardo alle provincie, Milano consolida e rafforza il suo posizionamento guadagnando il primato nazionale nel 2014 con un valore procapite di euro, ben al di sopra del valore medio regionale pari euro. Il confronto con analoghi dati relativi al 2005 mette in evidenza andamenti differenti che risentono non tanto della dinamica demografica quanto della composizione produttiva dei diversi territori: oltre all area metropolitana milanese che mostra un deciso aumento, le altre province in cui si registra una variazione positiva del valore aggiunto procapite sono Sondrio, Monza e Brianza e Mantova. Il valore risulta pressoché invariato a Varese, Brescia e Cremona mentre a Como, Bergamo, Lecco, ma soprattutto a Lodi e Pavia si riduce (Figura 3). Le dinamiche dei consumi I segnali confortanti di crescita dell attività produttiva trovano riscontro anche nella dinamica positiva dei consumi finali delle famiglie. Nel 2015 la variazione in volume rispetto all anno precedente è stata del 2,53%, la più alta a livello italiano e superiore di oltre un punto percentuale a quella dell anno precedente. Anche in questo caso, se si considera l andamento a partire dal 2011, la variazione media annua è negativa, -0,53% in Lombardia e -1,02% in Italia. In entrambi i casi il risultato risente della forte contrazione dei consumi nel biennio (Tabella 2).

4 Nel 2015 l ammontare dei consumi finali delle famiglie lombarde è pari a milioni di euro che rappresentano il 19,4% del totale della spesa italiana. Nel 2014 le principali voci di spesa delle famiglie lombarde sono state l abitazione (22,4%), la sanità (17,4%), l alimentazione (16,7%) e i trasporti e la comunicazione (13,1%). In termini di composizione della spesa per consumi delle famiglie si osservano variazioni in Lombardia tra il 2005 e 2014 analoghe a quelle rilevate a livello nazionale: una riduzione della spesa per consumi per trasporti e comunicazioni e per arredamento, una sostanziale stazionarietà per la sanità. La quota della spesa per consumi alimentari e per abbigliamento si riduce in misura maggiore in Lombardia che a livello nazionale, viceversa quella per l abitazione aumenta in Lombardia meno che a livello italiano. Infine in Lombardia la quota della spesa destinata a consumi culturali, turismo e tempo libero aumenta in misura superiore all aumento registrato a livello nazionale (Figura 4).

5 La spesa per consumi della pubblica amministrazione in Lombardia nel 2014 ammonta a milioni di euro e rappresenta il 15,1% del totale della spesa della PA. Tra il 2011 e il 2014 tale spesa è diminuita ad un tasso medio annuo dello 0,8% a livello italiano, mentre in Lombardia la contrazione è stata più contenuta (-0,3%). Se si passa a considerare come è cambiata la composizione di tale spesa tra il 2005 e 2014 si può notare che a livello sia italiano sia regionale rimane sostanzialmente invariata la quota destinata all ordine pubblico e sicurezza, alla difesa e alla protezione sociale. Diminuisce di più in Lombardia rispetto a quanto accade a livello nazionale la quota di spesa per i servizi generali della PA e per gli affari economici; viceversa è maggiore a livello nazionale la riduzione della quota destinata a istruzione e cultura. L unica variazione positiva si registra per la spesa destinata alla sanità la cui quota aumenta in misura maggiore in Lombardia rispetto al dato medio italiano attestandosi a quota 38% (Figura 5). La seconda voce di spesa della PA lombarda è l istruzione e la cultura (19,7%), seguono quindi i servizi generali della PA (11,2%) e l ordine pubblico e sicurezza (10,2%). Per approfondire federica.ancona@eupolislombardia.it Éupolis Lombardia Lombardia Statistiche Report Éupolis Lombardia supporta l esercizio delle funzioni di Regione Lombardia attraverso la promozione e la diffusione di un sistema avanzato di conoscenze al fine di sostenere, secondo il principio di sussidiarietà, lo sviluppo complessivo del territorio lombardo e degli enti, istituzioni e organismi a esso relazionati. Lombardia Statistiche Report propone approfondimenti tematici presentando il posizionamento regionale sullo specifico argomento, frutto di apposite elaborazioni sui micro-dati delle più recenti indagini rese disponibili da ISTAT.