MASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO OTTAVA EDIZIONE A.A. 2017/2018
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- Gaetana Magni
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1 MASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO Geoinformazione e Sistemi di Informazione Geografica a supporto dei processi di Gestione Sostenibile del Territorio e della Sicurezza Territoriale Geo - G.S.T. COORDINATORE PROF. MARIA IOANNILLI OTTAVA EDIZIONE A.A. 2017/ dicembre 2017
2 Perché questo Incontro Maria Ioannilli
3 «LA STRAORDINARIA GRANDE BELLEZZA DELL ITALIA DEVE, PURTROPPO, FARE I CONTI ANCHE CON UN TERRITORIO DALLA STRAORDINARIA FRAGILITÀ» «Il Governo con #italiasicura ha scelto la strada della prevenzione superando la logica delle emergenze.»
4 DESERTIFICAZIONE «LINEE GUIDA DEL PIANO DI AZIONE NAZIONALE PER LA LOTTA ALLA DESERTIFICAZIONE 22 LUGLIO 1999 Documento approvato dal Comitato nazionale per la lotta alla desertificazione il 22 luglio 1999 (DPCM GU n. 43 del )» Le azioni nazionali di lotta alla desertificazione sono state determinate sulla base di alcuni criteri principali: a) protezione integrata delle risorse terra, acqua, vegetazione, paesaggio, lavoro umano nelle zone colpite dal degrado; b) applicazione e valorizzazione di norme nazionali esistenti e strumenti normativi di intervento della UE esistenti, favorendo l attuazione da parte delle Regioni di leggi e programmi mirati; c) collegamento e sinergie con le altre convenzioni globali sul clima, la biodiversità e la protezione delle acque internazionali; d) adozione di misure durevoli per lo sviluppo sostenibile delle aree interessate; e) promozione della partecipazione dei cittadini e del mondo produttivo alle scelte e alla realizzazione degli interventi.
5 DESERTIFICAZIONE
6 DISSESTO IDROGEOLOGICO
7 DISSESTO IDROGEOLOGICO Legambiente Maggio 2010 I numeri del dissesto idrogeologico 68,9% la quota di comuni (5.581) in aree classificate a potenziale rischio idrogeologico più alto 7,1% la parte di superficie nazionale a potenziale rischio idrogeologico più alto 100% la quota di comuni a rischio potenziale più alto in Calabria, Umbria e Valle d Aosta. 11% la quota di comuni a rischio potenziale più alto in Sardegna 6,8% la parte di territorio nazionale interessato da fenomeni franosi 43 i miliardi di euro necessari per mettere in sicurezza il territorio italiano (27 al Centro-Nord, 13 al Sud, 3 per gli interventi di recupero delle coste) il numero di vittime, feriti o dispersi in Italia, tra il 1900 e oggi, a causa del dissesto idrogeologico il numero di senza tetto e sfollati, tra il 1900 e oggi, a causa del dissesto idrogeologico 8 l ammontare, in miliardi di euro, dei danni per alluvioni in Italia dal 1998 (anno della tragedia di Sarno) ad oggi 480mila i fenomeni franosi verificatisi in Italia
8 DISSESTO IDROGEOLOGICO Legambiente 2017 Legambiente presenta Ecosistema rischio 2017: i dati sul rischio idrogeologico in Italia Rischio idrogeologico Italia sempre più fragile e insicura anche a causa dei cambiamenti climatici che amplificano gli effetti di frane e alluvioni. 7,5 milioni i cittadini che vivono o lavorano in aree a rischio Nel 70% dei comuni intervistati si trovano abitazioni in aree a rischio, nel 27% interi quartieri e nel 15% scuole e ospedali. E si continuano a cementificare i letti dei fiumi, il 9% delle amministrazioni ha tombato tratti di corsi d acqua sul proprio territorio 7,6 miliardi di euro i danni economici causati dal maltempo nell ultimo triennio, Fondamentale investire sulla prevenzione. Per ottenere risultati efficaci, le misure di riduzione del rischio idrogeologico devono andare di pari passo con le politiche di adattamento ai cambiamenti climatici
9 SEGNALI INCORAGGIANTI 2008 INDIRIZZI E CRITERI PER LA MICORZONAZIONE SISMICA Con l approvazione di questi Indirizzi e criteri per la microzonazione sismica da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, si è concluso un impegnativo lavoro, reso possibile dalla convinta e forte sinergia espressa dal Dipartimento della protezione civile, dalle Regioni e dalle Province autonome. Non esitiamo a definire i risultati raggiunti un importante passo avanti nel campo della prevenzione, sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista operativo, riguardo ai metodi e agli strumenti proposti. Questo risultato scaturisce da un percorso tecnico-amministrativo condiviso con i potenziali attori delle politiche di intervento sul territorio finalizzate alla riduzione del rischio sismico.
10 SEGNALI INCORAGGIANTI APRILE 2017 PON GOVERNANCE E CAPACITÀ ISTITUZIONALE CHE COS'È.. è lo strumento che - nel ciclo di programmazione contribuisce agli obiettivi della strategia dell'unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva attraverso interventi di rafforzamento della capacità amministrativa e istituzionale e di digitalizzazione della PA.
11 SEGNALI INCORAGGIANTI APRILE 2017 PROGRAMMA PER IL SUPPORTO AL RAFFORZAMENTO DELLA GOVERNANCE IN MATERIA DI RIDUZIONE DEL RISCHIO AI FINI DI PROTEZIONE CIVILE : RISCHIO SISMICO E VULCANICO a valere sul PON Governance e capacità istituzionale PROGRAMMA PER IL SUPPORTO AL RAFFORZAMENTO DELLA GOVERNANCE IN MATERIA DI RIDUZIONE DEL RISCHIO AI FINI DI PROTEZIONE CIVILE : RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDRAULICO a valere sul PON Governance e capacità istituzionale
12 Operatività delle Autorità di Distretto Idrografico SEGNALI INCORAGGIANTI Istituite dal D.Lgs 152/2006 ai sensi della Direttiva 2000/60/CE Il D.Lgs. 49/2010 ne individua all art. 3 le Competenze amministrative La L. 221/2015, in vigore dal 2 febbraio 2016, ne ridetermina l organizzazione territoriale definendo 7 Distretti Idrografici Il DM del 25 ottobre 2016 ha disciplinato l'attribuzione e il trasferimento alle Autorità di Bacino Distrettuali del personale e delle risorse strumentali, ivi comprese le sedi, e finanziarie delle Autorità di Bacino Febbraio 2017, ha preso avvio la fase di subentro dell Autorità di bacino distrettuale
13 SEGNALI INCORAGGIANTI L.R. Lazio 26 Febbraio 2014, n. 2 ha istituito l Agenzia Regionale di Protezione Civile All Agenzia è attribuito il compito di predisporre la proposta del Programma regionale di previsione e prevenzione in materia di protezione civile, in armonia con gli indirizzi nazionali; Il Programma regionale deve essere redatto tenendo conto di tutti gli strumenti di pianificazione urbanistico-territoriale e di sicurezza incidenti sul territorio regionale, di competenza della Regione, degli enti locali e di ogni altro soggetto a ciò preposto dalle leggi vigenti, e indica gli obiettivi da perseguire, i criteri per l individuazione degli interventi da realizzare, nonché le risorse finanziarie necessarie ai fini dell iscrizione nel bilancio pluriennale della Regione. Il Programma regionale prevede tra gli altri, relativamente alla previsione dei rischi: la costruzione di un quadro conoscitivo della situazione corrente; la caratterizzazione e la valutazione dei rischi di interesse della protezione civile; l individuazione e la promozione di studi e ricerche sui fenomeni generatori delle condizioni di rischio al fine di definire scenari di evento, modelli o procedure previsionali;
14 CHE RUOLO GIOCA LA FORMAZIONE IN QUESTO CONTESTO?
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