Funzioni della città. Mauro Giovanni Università di Trieste

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1 Funzioni della città Mauro Giovanni Università di Trieste

2 Le funzioni della città Siccome nessuna città è isolata, un concetto chiave è quello di funzione, ossia del ruolo che la città svolge all interno di un territorio, di una società e del sistema economico in cui essa è inserita. Concetto chiave è l interazione spaziale tra elementi geografici (città)

3 MAGNETE MOVIMENTO CENTRIPETO FLUSSO DI POPOLAZIONE RAGGIO DI DIFFUSIONE DELLE FUNZIONI (BENI O SERVIZI) MOVIMENTO CENTRIFUGO CAMPO DI FORZA

4 Base economica della città Settore di base: insieme di lavoratori che si occupano ad attività di esportazione, ossia beni e servizi per i residenti all esterno della città Settore non di base: chi si occupa di beni e servizi per i residenti dell unità urbana Maggiore è il numero dei lavoratori non di base e maggiore sarà l effetto moltiplicatore associato alla crescita economica

5 Moltiplicatore della popolazione urbana O b (Occupazione attività di base) O t (Occupaz. totale della città) = + O c (Occupazione attitività locali) Ma: P t = m O t Dove: P t : Popolazione totale m: moltiplicatore della popolazione urbana

6 GEOGRAFIA URBANA GEOGRAFICITA DEL CONCETTO DI FUNZIONE FUNZIONI CRITERI DI CLASSIFICAZIONE RAGGIO D AZIONE CLASSE D ATTIVITA MICROREGIONALE REGIONALE CULTURALE DIREZIONALE MACROREGIONALE PRODUTTIVA ovvero - CONTINENTALE DISTRIBUTIVA - SOVRACONTINENTALE - GLOBALE (ALTRO) RANGO DELLA FUNZIONE

7 GEOGRAFICITA DEL CONCETTO DI FUNZIONE DIFFUSIONE DELLA FUNZIONE (livelli scalari) PROIEZIONE TERRITORIALE DEL CONCETTO DI FUNZIONE

8 CLASSE D ATTIVITA RAGGIO D AZIONE MICROREGIONALE REGIONALE MACROREGIONALE CULTURALE DIREZIONALE PRODUTTIVA DISTRIBUTIVA (ALTRO) TIPOLOGIA D ATTIVITA o SOGGETTI ECONOMICI /ENTI EROGATORI MODALITA DI CATALOGAZIONE in parte adottata dall ISTAT

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11 Area di influenza urbana Aree poste al di fuori della città, ma che gravitano attorno ad essa. Via via che la distanza da una comunità aumenta e minore sarà l influenza esercitata dalla città sulla comunità esterna. EFFETTO DECRESCENTE DELLA DISTANZA

12 Ogni cosa è correlata ad ogni altra cosa, ma le cose vicine sono più correlate tra di loro (Tobler, 1977)

13 RELAZIONE TRA PREZZO DEL BENE/SERVIZIO E DISTANZA RELAZIONE TRA QUANTITA DI BENE/SERVIZIO E DISTANZA Distanza = variabile indipendente Prezzo effettivo = variabile dipendente Pm = prezzo di mercato K t = costo unitario di trasporto che cresce in modo uniforme in relazione alla distanza e al tempo impiegato CURVA DELLA DOMANDA: ROTAZIONE SU 360 CONO DI DOMANDA AREA DI MERCATO

14 Quantità domandata e distanza

15 Due concetti importanti: Soglia e Portata 1. Soglia: il numero minimo di consumatori necessari per sostenere l offerta 2. Portata: la distanza (in Km) che essi sono disposti a fare per poter acquistare un prodotto o usufruire di un servizio Servizi/beni banali necessitano di una soglia bassa, ma anche la portata è ridotta (la scuola elementare/il pane). Servizi/beni non banali necessitano di soglia elevata e/o di una portata altrettanto elevato (esempio: l acquisto di una Ferrari comporta un numero ridotto di clienti in un una piccola area, per cui la portata (i km) deve aumentare)

16 CONO DI DOMANDA di UN BENE O UN SERVIZIO EROGATO DA UNA LOCALITA CENTRALE (FUNZIONE) 1. SOGLIA DI UN BENE O DI UN SERVIZIO (PARTE TRATTEGGIATA DEL VOLUME DEL CONO) QUANTITA MINIMA DI EROGAZIONE DI UN BENE O DI UN SERVIZIO AL DI SOTTO DELLA QUALE L ATTIVITA NON PUO SUSSISTERE 2. PORTATA DI UN BENE O DI UN SERVIZIO RAGGIO DELL AREA DI MERCATO (AMBITO DI DIFFUSIONE) DI UN BENE O DI UN SERVIZIO LIMITE INFERIORE (O-P N ) Distanza in cui si trovano consumatori che soddisfano la soglia LIMITE SUPERIORE (O-P n ) Distanza oltre la quale non conviene più servirsi da quella localita centrale Affinchè vi sia un mercato per un determinato bene/servizio, la portata deve essere pari alla soglia

17 Christaller e la teoria delle località centrali (1933) Località centrale: centri per la distribuzione di beni e servizi economici alle popolazioni non urbane circostanti. Condizioni: 1. Pianura uniforme senza barriere 2. Popolazione distribuita in modo uniforme 3. Gusti, redditi e tipo di domanda simile 4. Ogni prodotto ha la propria soglia (e portata) 5. I consumatori acquistano dove è più vicino

18 1933 W. Christaller Le località centrali della Germania meridionale Zentralen Orte Central Places Ambito territoriale di validazione della teoria CONCETTO DI CENTRALITA CENTRALITA TOPOGRAFICA CENTRALITA FUNZIONALE CENTRALITA IN SENSO GEOMETRICO CENTRO CHE EROGA BENI E SERVIZI FULCRO DELL ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE

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20 PILASTRI DEL MODELLO CHRISTALLERIANO FUNZIONE LOCALITA CENTRALE AMBITO DI DIFFUSIONE AREA DI GRAVITAZIONE

21 TEORIA DELLE LOCALITA CENTRALI (Teoria di W. Christaller) MODELLO TEORICO SULLA DISTRIBUZIONE DEGLI INSEDIAMENTI GEOGRAFI DELLE SEDI TEORICI DELLA LOCALIZZAZIONE GEOGRAFIA IDIOGRAFICA GEOGRAFIA NOMOTETICA DETERMINISMO POSSIBILISMO FINE 800 ANNI 40 ANALISI SPAZIALE (FUNZIONALISMO) ANNI TEORIA DELLE LOCALITA CENTRALI

22 LOCALITA CENTRALE TESSUTO FUNZIONALE COMMERCIO ALL INGROSSO COMMERCIO AL DETTAGLIO SCAMBIO DIREZIONE CONSUMO TRASPORTO CONTROLLO FUNZIONI DI MERCATO FUNZIONI DI TRAFFICO RARITA FUNZIONI DI AMMINISTRAZIONE DIFFUSIONE RANGO DELL OFFERTA

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25 RIPARTIZIONE DELLE LOCALITA CENTRALI DELLA GERMANIA MERIDIONALE PIRAMIDE DELLE FUNZIONI LOCALITA IN POSSESSO ESCLUSIVAMENTE DELLA FUNZIONE CONSUMO PIRAMIDE DELLE FUNZIONI LOCALITA IN POSSESSO DI TUTTE LE FUNZIONI: DAL CONSUMO ALLA DIREZIONE

26 CONO DI DOMANDA RAGGI AMBITI DI DIFFUSIONE A B C X Y Z J CONI DI DOMANDA DI TRE FUNZIONI A B C EROGATE DA LOCALITA CENTRALI (X - Y - Z - J ) CHE INSISTONO SU UN TERRITORIO

27 LOCALITA CENTRALE X LOCALITA CENTRALE Y LOCALITA CENTRALE C AREA DI GRAVITAZIONE A AREA DI GRAVITAZIONE C AREA DI GRAVITAZIONE B ORDINAMENTO GERARCHICO DELLE LOCALITA CENTRALI ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO: STRUTTURA GERARCHIZZATA

28 RIPARTIZIONE DELLE LOCALITA CENTRALI DELLA GERMANIA MER. DIMENSIONE DEMOGRAFICA CITTA / POLO URBANO Geografia funzionalista LOCALITA CENTRALE W. Christaller POPOLAZIONE AREA DI GRAVITAZIONE W. Christaller

29 COSTRUZIONE DELLA MAGLIA ESAGONALE DI LOCALITA CENTRALI DELLO STESSO LIVELLO (aventi la stessa area di gravitazione )

30 COSTRUZIONE DELLA MAGLIA ESAGONALE DI LOCALITA CENTRALI DELLO STESSO LIVELLO (aventi la stessa area di gravitazione )

31 SOVRAPPOSIZIONE AREE DI GRAVITAZIONE LOC CENTR. STESSO LIVELLO/ TERRITORIO VUOTI FUNZIONALI: AREE NON SERVITE MANCATA RISPONDENZA AGLI ASSIOMI DEL MODELLO SOVRAPPOSIZIONE FUNZIONALE

32 CONFINI DELLE ZONE DI INFLUENZA DAI CERCHI AGLI ESAGONI RISPONDENZA AGLI ASSIOMI DEL MODELLO AREE DI GRAVITAZIONE COMPLEMENTARI COPERTURA FUNZIONALE DEL TERRITORIO

33 Località centrali di uno stesso ordine Coni di domanda delle funzioni il cui ambito di diffusione coincide con l area di gravitazione PROIEZIONI SUL TERRITORIO DELLE AREE DI GRAVITAZIONE (BASE DEI CONI CERCHI) CIRCONFERENZE SECANTI tipologia B Tipologie di copertura funzionale del Territorio

34 SETTE MAGLIE ESAGONALI TERRITORIO MAGLIA ESAGONALE DI AREE DI GRAVITAZIONE LOCALITA CENTRALI DI UNO STESSO LIVELLO SETTE FUNZIONI SETTE AREE DI GRAVITAZIONE SETTE ORDINI DI LOCALITA CENTRALI

35 LOCALITA CENTRALI DI VI LIVELLO 7 km 12 km Area di gravitazione NUCLEI LOCALITA CENTRALI DI VII LIVELLO 4 km 7 km Area di gravitazione

36 Esagoni di Christaller VERTICI dell esagono CENTRO dell esagono 6 LOCALITA DELLO STESSO LIVELLO FUNZIONALE Es. VI livello 1 LOCALITA DI ORDINE IMMEDIATAMENTE SUPERIORE Es. V livello

37 LOCALITA CENTRALI E RELATIVE AREE DI GRAVITAZIONE

38 DISTANZE TRA LOCALITA CENTRALI DELLO STESSO LIVELLO

39 Località centrali e modello esagonale derivante secondo la teoria di Christaller Fonte:

40 GRADO DI GERARCHIZZAZIONE E SVILUPPI DEL MODELLO TEORICO OTTIMIZZAZIONE DEL MERCATO ANALISI DELLE LOCALITA CENTRALI SECONDO LE FUNZIONI DI MERCATO LOCALIZZATE AI VERTICI DELL ESAGONO OTTIMIZZAZIONE DEL TRAFFICO ANALISI DELLE LOCALITA CENTRALI SECONDO LE FUNZIONI DI TRAFFICO LOCALIZZATE ALLA META DEI LATI DELL ESAGONO OTTIMIZZAZIONE AMMINISTRAZIONE ANALISI DELLE LOCALITA CENTRALI SECONDO LE FUNZIONI DELL AMMINISTRAZIONE LOCALIZZATE ALL INTERNO DELL ESAGONO

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45 CITTA MONOFUNZIONALI CITTA PLURIFUNZIONALI - PRESENZA DI UNA FUNZIONE NETTAMENTE PREVALENTE SULLE ALTRE - ALTRE FUNZIONI: INDOTTO GENERATO DALLA FUNZIONE PREVALENTE - TESSUTO FUNZIONALE A MAGGIOR LIVELLO DI INSTABILITA - TESSUTO FUNZIONALE VARIO ED EQUILIBRATO - RISPOSTA A TIPOLOGIA VARIEGATA DI DOMANDA DA INTORNO E AMBIENTE ESTERNO

46 TESSUTO FUNZIONALE E RUOLO DELLE CITTA CITTA GLOBALI TESSUTO FUNZIONALE - ARTICOLATO - AD ALTO GRADO DI SPECIALIZZAZIONE - CON ELEVATA CONCENTRAZIONE DI QUATERNARIO RAGGIO D INFLUENZA A SCALA PLANETARIA NEW YORK MOSCA TOKYO LONDRA PARIGI ALTRE LOS ANGELES BERLINO ZURIGO BRUXELLES FRANCOFORTE VIENNA MILANO MADRID CHICAGO SYDNEY CITTA CON FUNZIONI QUATERNARIE DI PAESI AVANZATI SINGAPORE HONG KONG SAN PAOLO ALTRE.. GRANDI CITTA DI PAESI IN VIA DI SVILUPPO GLOBALIZZAZIONE NUOVI INSERIMENTI

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