IL PRINCIPIO DI TASSATIVITA. Lezione corso avvocatura Febbraio 2017
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1 IL PRINCIPIO DI TASSATIVITA Lezione corso avvocatura Febbraio 2017
2 Il principio di tassatività È quel principio in forza del quale il legislatore deve delineare il contenuto di una norma con sufficiente precisione in modo da offrire ai consociati la conoscenza di un quadro normativo certo e ben definito. Per taluni tassatività e determinatezza sono sinonimi, altri, invece operano una distinzione. Precisione Determinatezza tassatività.
3 Il principio di tassatività Consente il rispetto sostanziale della riserva di legge in materia penale ma i due principi si differenziano perché: Il pr. di tassatività: attiene alle fonti del diritto penale. Esso riguarda la tecnica di formulazione della legge penale o concerne le sue modalità espressive. La riserva di legge: garantisce, invece, il singolo da possibili arbitrii del potere esecutivo.
4 Il principio di riserva di legge Vieta di punire un determinato fatto in assenza di una legge (preesistente) che lo configuri come reato. I riferimenti normativi sono: art. 25 co 2 Cost e art. 1 c.p. L oggetto della riserva di legge è costituito dalle sole norme incriminatrici, volte ad individuare i presupposti dai quali dipende il se, il come e il quanto della punizione. Si discute sulla natura della riserva di legge: se la stessa sia assoluta, tendenzialmente assoluta o relativa.
5 Tornando adesso al pr. di tassatività: La norma penale per soddisfare adeguatamente i principi costituzionali scanditi dall art. 25 Cost. deve essere costruita in modo da circoscrivere adeguatamente l attività giudiziale di applicazione e interpretazione della legge. Qualora infatti la norma fosse vaga e imprecisa il giudice degenererebbe in un attività creativa del diritto.
6 Ma qual è il grado ideale di tassatività? Tre categorie di elementi partecipano alla composizione della fattispecie penale: 1) Elementi rigidi (556 e 332 c.p.) 2)Elementi elastici (133 e 626 c.p.) 3) elementi vaghi o indeterminati
7 Corte Costituzionale e tassatività 1) Netta chiusura ) Necessità di idonea interpretazione pretoria (es. armi giocattolo C.Cost 11/1989) 3) Valorizzazione del principio di tassatività, es.: - art. 1 L. 1423/ Art. 603 cp 4) Importante differenziare a seconda della natura dell elemento (fondante o delimitativo)
8 L ANALOGIA L analogia è un procedimento mediante il quale l interprete del diritto, qualora vi sia una lacuna (ovvero quando un caso o una materia non siano espressamente disciplinati), applica le norme previste per casi simili o materie analoghe Analogia legis: procedimento con cui l interprete risale, dalle norme esistenti sopra una data materia, al principio che le governa (ratio legis), per rinvenirvi una regola più ampia che valga a ricomprendere anche i casi non espressamente previsti. Analogia iuris è, invece, un procedimento che utilizza come parametro di somiglianza, non un altra norma, ma i principi generali dell ordinamento.
9 ANALOGIA E INTERPRETAZIONE ESTENSIVA L interpretazione estensiva, ammessa nel ns ordinamento, consiste nell attribuire a un termine o a un sintagma un significato più ampio di quello che, prima facie, potrebbe apparire. Si rimane sempre però all interno dei possibili significati letterali. L interpretazione analogica, invece, estende la disposizione oltre i suoi limiti, applicandola a un caso da essa non previsto, ma simile, ossia caratterizzato dalla stessa ratio legis.
10 Riferimenti normativi: Art. 12 co 2 disp prel al c.c.: ammette in via generale il ricorso all analogia, prevedendo che, se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe. Art. 14 disp. prel. c.c. pone il divieto di analogia in materia penale affermando che le leggi penali e quelle che fanno eccezione a regole generali non si applicano oltre i casi e i tempi in essa considerati.
11 Fondamento costituzionale dell analogia Si ritiene sia da rinvenire nel principio di tassatività di cui all art. 25 Cost. poiché l analogia, al pari della tassatività, finisce per vincolare il legislatore, prima ancora che il giudice.
12 Campi applicativi: Art. 674 cp getto di cose pericolose; 573 cp omissione di soccorso; 600 ter cessione di materiale pedopornografico; 349 cp violazione di sigilli; Stato di necessità e crisi di liquidità.
13 Analogia e cause di giustificazione Premessa: cosa sono le cause di giustificazione o scriminanti? Sono quegli elementi che rendono lecito un fatto contemplato da una norma incriminatrice. Il loro fondamento risiede nel bilanciamento di interessi in conflitto: l interesse protetto dalla norma incriminatrice soccombe dinanzi all interesse tutelato dalla norma legittimante. Sono scriminanti: esercizio del diritto, adempimento del dovere, stato di necessità, legittima difesa, uso legittimo delle armi.
14 Analogia e scriminanti Le scriminanti, essendo norme che contengono cause di giustificazione, se applicate analogicamente configurerebbero un analogia in bonam partem. Tra analogia e scriminanti non c è rapporto regola-eccezione L analogia in bonam partem è dai più ammessa con riguardo alle scriminanti. È invece esclusa l analogia sia per le cause di esclusione della punibilità, che per quelle di esclusione della colpevolezza.
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