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1 Sapienza Università di Roma Scambio d informazioni e cooperazione accertamento e riscossione Accertamento e processo Prof.ssa Rossella Miceli a cura di Prof.ssa Rossella Miceli

2 PARTE 1 La cooperazione delle amministrazioni nazionali in tema di accertamento dei tributi 2

3 La cooperazione europea delle amministrazioni finanziarie come espressione del principio di leale collaborazione tra gli Stati e l Unione Europea. Di recente è stata sancita in numerosi trattati internazionali in materia fiscale l assistenza reciproca fra amministrazioni finanziarie. Nell attuale assetto ordinamentale il fondamento normativo della collaborazione europea delle amministrazioni può rinvenirsi nel principio di leale cooperazione di cui all art. 4, par. 3, TUE: «l Unione e gli Stati membri si rispettano e si assistono reciprocamente nell adempimento dei compiti derivanti dai Trattati». Il dovere di cooperazione amministrativa in materia tributaria si esprime prevalentemente attraverso lo strumento dello scambio reciproco di informazioni circa la condotta fiscale dei contribuenti. 3

4 Lo scambio di informazioni tra le amministrazioni fiscali degli Stati membri. Lo scambio di informazioni europeo riguarda un complesso di dati fiscalmente rilevanti in grado di garantire un adeguato patrimonio conoscitivo alle amministrazioni fiscali dei vari Stati membri al fine di ricostruire i comportamenti e le situazioni patrimoniali dei contribuenti la procedura prevista si impernia sul principio di leale cooperazione tra le amministrazioni finanziarie. 4 Possono distinguersi diverse tipologie di scambio di informazioni: - a richiesta attivabile su iniziativa delle autorità fiscali dello Stato richiedente; - automatico per alcune ipotesi predeterminate in cui le informazioni possono essere garantite con regolarità; - spontaneo in presenza di elementi che lascino supporre operazioni transnazionali «sospette» sotto il profilo fiscale.

5 I principi generali emergenti dall ordinamento comunitario in tema di scambio di informazioni. Alcuni principi riguardano esplicitamente la fase della comunicazione delle informazioni: - principio di equivalenza le autorità dello Stato ricevente non possono fornire assistenza né scambio di informazioni alle autorità dello Stato richiedente se tali informazioni non siano ottenibili in base all ordinamento giuridico del medesimo Stato richiedente; - principio di reciprocità le autorità dello Stato richiedente possono ricevere assistenza e scambio di informazioni nella stessa misura in cui possono fornirli alle autorità dello Stato ricevente; - principio di sussidiarietà lo Stato richiedente può chiedere assistenza allo Stato ricevente solo dopo avere esaurito le informazioni mediante le procedure nazionali; - principio della nazione più favorita uno Stato membro è tenuto ad accordare il trattamento più favorevole riservato ad altro Stato membro qualora venga richiesto di fornire assistenza da un terzo Stato membro. 5

6 (segue) I principi generali emergenti dall ordinamento comunitario in tema di scambio di informazioni. altri principi si riferiscono, invece, alla fase dell utilizzo delle informazioni oggetto di scambio: - principio di specialità le informazioni ed i mezzi di prova ricevuti a seguito della collaborazione amministrativa possono essere utilizzati anche per finalità eccedenti lo scopo della richiesta originaria, purché ammesse dall ordinamento dello Stato ricevente; - principio di riservatezza stabilisce il dovere di mantenere il segreto d ufficio e la massima riservatezza circa le informazioni scambiate con altre amministrazioni finanziarie, nel rispetto dell ordinamento interno dello Stato richiedente. In applicazione del principio di leale cooperazione tra gli Stati membri, lo scambio di informazioni deve essere altresì ispirato a regole di buona fede e diligenza amministrativa. 6

7 La tutela del singolo contribuente rispetto alle attività di accertamento svolte dalle amministrazioni fiscali degli Stati membri. La tutela del singolo contribuente rispetto all attività di accertamento dei tributi in genere non è disciplinata in ambito comunitario. Al più si può ritenere applicabile il principio di proporzionalità con conseguente sindacato di congruità e ragionevolezza degli adempimenti richiesti ai contribuenti rispetto all interesse fiscale degli Stati in tal caso appare necessario procedere ad un rinvio alla disciplina interna per l individuazione di forme di protezione dei diritti e delle libertà della sfera individuale. 7

8 (segue) La tutela del singolo contribuente rispetto alle attività di accertamento svolte dalle amministrazioni fiscali degli Stati membri. Nella giurisprudenza di alcuni Stati sono stati definiti alcuni elementi in ordine alla validità delle richieste di informazioni tributarie provenienti da amministrazioni estere: la riconducibilità del documento contenente la richiesta ad una amministrazione fiscale estera; l applicabilità delle norme dello Stato richiedente per la validità formale della richiesta; la valutazione della richiesta nell amministrazione di destinazione ai fini della compatibilità con la disciplina interna. 8

9 I piani di sviluppo della cooperazione amministrativa nell Unione Europea. La cooperazione amministrativa è oggetto di un ambizioso programma di sviluppo comune da parte degli Stati membri (programma Fiscalis) È prevista la creazione di reti informative a disposizione di soggetti nazionali e comunitari al fine di: consolidare il patrimonio conoscitivo in ordine a dati, situazioni e rapporti dei contribuenti residenti sul territorio comunitario; regolare lo scambio di funzionari tra le amministrazioni ; realizzare seminari di aggiornamento; assicurare lo svolgimento di controlli multilaterali. 9

10 PARTE 2 La cooperazione nella riscossione dei tributi 10

11 La generale resistenza del diritto internazionale a favorire la cooperazione tra amministrazione finanziarie in ordine alla riscossione dei crediti tributari. Tradizionalmente nel diritto internazinale si sono adottati meccanismi di imposizione che elidono in radice il problema della riscossione di crediti tributari all estero Assicurando l effettuazione del prelievo fiscale direttamente nello Stato in cui viene effettuata l attività economica prevista dal presupposto di imposta, attraverso: imposte sostitutive o ritenute alla fonte a titolo d imposta; la previsione della obbligazione solidale di soggetti residenti (es. il rappresentante fiscale); ponendo limiti al rientro degli investimenti esteri condizionati al pagamento delle imposte dovute. 11

12 La cooperazione amministrativa in tema di riscossione dei tributi nell Unione Europea. Nell ordinamento comunitario sono state formulate alcune regole destinate a sviluppare i prodromi di una collaborazione amministrativa in ordine alla riscossione di crediti tributari esteri. Con le direttive n. 308/76 e n. 107/79 si è stabilita l esistenza di un obbligo generale di cooperazione tra le amministrazioni degli Stati membri in ordine alla riscossione tributaria. Da ultimo, alla materia sono state apportate una serie di modifiche con le direttive n. 94/2002 e n. 79/2004. La disciplina in materia prevede che il credito di uno Stato richiedente sia da considerare alla stregua di un credito tributario dello Stato di destinazione e dunque esso viene ammesso alle stesse procedure di riscossione stabilite dal diritto interno 12

13 La tutela del contribuente rispetto alla riscossione di crediti fiscali di uno Stato estero. Il contribuente che subisce una procedura di riscossione coattiva di crediti fiscali di uno Stato estero può opporsi contestando la procedura stessa nello Stato della fonte in cui cioè sono maturati i crediti fiscali. Se l impugnazione viene notificata alle autorità fiscali dello Stato di destinazione, la procedura di riscossione coattiva è sospesa, salva l adozione di misure cautelari. Limitatamente ai vizi formali dell atto di riscossione effettuato nello Stato di destinazione l opposizione del contribuente può essere effettuata anche presso i giudici dello Stato di destinazione medesimo. A tal riguardo in Italia è stata stabilita la giurisdizione delle Commissioni tributarie. 13

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