Qualità tecnica: un percorso a due velocità

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1 Acqua N 66 luglio 2016 Laboratorio SPL Collana Acqua Abstract Il 92% degli interventi di manutenzione sulle reti idriche non è programmato, cioè dovuto a rotture accidentali, come sottolinea AEEGSI nella sua recente relazione al Parlamento. Occorre uscire dalla gestione emergenziale in favore di una pianificazione incardinata sulle manutenzioni programmate. L avvio di un cammino di regolazione in materia di qualità tecnica appare imprescindibile, propedeutico ad una valutazione circa l efficacia e l efficienza degli sforzi di investimento compiuti. The 92% of maintenance works on water grids is not planned, that is, it is due to accidental breakages, as pointed out by AEEGSI in its recent report to the Parliament. There is the need to overcome the "emergency" management in favour of a planning hinged on a planned maintenance schedule. The beginning of a regulatory path concerning technical quality seems indispensable, it is preparatory to an assessment of the efficiency and effectiveness of the investment efforts made. REF Ricerche srl, Via Aurelio Saffi, 12, Milano ( Il Laboratorio è un'iniziativa sostenuta da (in ordine di adesione): ACEA, Utilitalia-Utilitatis, SMAT, IREN, CO.MO.I. Group, Veolia, Acquedotto Pugliese, HERA, Metropolitana Milanese, CRIF Ratings, Cassa per Servizi Energetici e Ambientali, Cassa Depositi e Prestiti, Viveracqua, Romagna Acque, Water Alliance, CIIP. Il paragrafo relativo all'esperienza dell'autorità Idrica Toscana è stato redatto in collaborazione con il dottor Alessandro Mazzei. Gruppo di lavoro: Donato Berardi, Francesca Casarico, Samir Traini laboratorio@refricerche.it

2 Gli ultimi contributi n Acqua - Dalla separazione contabile una spinta al consolidamento, luglio 2016 n Acqua - Danno ambientale: ai "rimedi" destianiamo solo il 5% dellatariffa, luglio 2016 n Acqua - L'efficienza nel settore idrico italiano: punti fermi e questioni aperte, giugno 2016 n Acqua - La gestione industriale del servizio idrico: scenari di crescita, maggio 2016 n Acqua - Investimenti nel SII: 2 miliardi di euro il "potenziale inespresso", maggio 2016 n Acqua - Il grossista industriale: da garante dell approvvigionamento idrico a finanziatore delle opere, maggio 2016 n Acqua - Alla ricerca dell'efficienza, aprile 2016 n Acqua - Qualità contrattuale rinforzata: arrivano standard minimi, rimborsi automatici, premi e penalità, marzo 2016 n Acqua - Gli affidamenti nel tempo della responsabilità e delle scelte, marzo 2016 n Acqua - La nazionalizzazione dell'industria idrica è una proposta irresponsabile, febbraio 2016 Tutti i contributi sono liberamente scaricabili, previa registrazione, dal sito REF Ricerche La missione Il Laboratorio Servizi Pubblici Locali è una iniziativa di analisi e discussione che intende riunire selezionati rappresentanti del mondo dell impresa, delle istituzioni e della finanza al fine di rilanciare il dibattito sul futuro dei Servizi Pubblici Locali. Molteplici tensioni sono presenti nel panorama economico italiano, quali la crisi delle finanze pubbliche nazionali e locali, la spinta comunitaria verso la concorrenza, la riduzione del potere d acquisto delle famiglie, il rapporto tra amministratori e cittadini, la tutela dell ambiente. Per esperienza, indipendenza e qualità nella ricerca economica REF Ricerche è il luogo ideale sia per condurre il dibattito sui Servizi Pubblici Locali su binari di razionalità economica, sia per porlo in relazione con il più ampio quadro delle compatibilità e delle tendenze macroeconomiche del Paese. Donato Berardi Direttore dberardi@refricerche.it Editore: REF Ricerche srl Via Saffi Milano tel ISSN

3 Anche laddove si è investito in infrastrutture non si è fatto abbastanza Vetustà delle reti Gestione ordinaria dell'emergenza Capacità di individuare le criticità da rinforzare Avviare la regolazione della qualità tecnica Il crollo del Lungarno Torrigiani a Firenze e i problemi alle condotte del capoluogo lombardo, e ancora di Genova e Roma, ci ricordano che anche laddove si è investito negli anni recenti, non si è fatto abbastanza. Vi è la necessità di uno sforzo di natura straordinaria, per superare le contingenze causate dal ritardo accumulato. Un problema sollevato di recente anche da AEEGSI che nella sua Relazione annuale 2016 ha fotografato lo stato di vetustà delle reti: il 24% delle condotte di acquedotto (adduzione e distribuzione) ha un età superiore ai 50 anni così come il 27% delle reti fognarie, a fronte di vite utili regolatorie di 40 anni. Così l incidenza degli interventi non programmati sulle reti di acquedotto raggiunge il 92%, a significare una gestione emergenziale e un deficit di pianificazione per la messa in sicurezza delle reti. Si tratta di un quadro che chiama a gran voce la necessità di un rafforzamento della capacità dei gestori di individuare le criticità, attraverso la conoscenza e il monitoraggio della rete idrica nonché per il tramite di indicatori di qualità tecnica omogenei. In attesa di conoscere gli orientamenti dell Autorità sulla qualità tecnica, che dovrebbero essere resi noti entro fine 2016, proponiamo nel seguito una prima riflessione in merito. La disciplina normativa delle diverse dimensioni della qualità lo stato dell arte e delle conoscenze La qualità nel servizio idrico assume diverse dimensioni: qualità contrattuale o commerciale, qualità tecnica e qualità della risorsa. Tra i diversi aspetti appena citati la qualità della risorsa trova una sua disciplina nelle norme di recepimento delle direttive europee a tutela della salute umana 1 e salvaguardia dell ambiente 2 ; la qualità contrattuale è stata recentemente disciplinata da AEEGSI (delibera 655/2015/R/Idr) 3 ; la qualità tecnica, individuata dalle caratteristiche e dalle prestazioni di reti e impianti, resta in attesa di una 1 Nel D. Lgs. 2 febbraio 2001 n.31 Attuazione della direttiva 98/83 CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano contenente anche riferimenti transitori al DPR 24 maggio 1988, n.236; inoltre la recente direttiva 2015/1787 recante modifica degli allegati II e III della direttiva 98/83 CE ridefinisce il modello di controllo dell acqua potabile ponendolo in linea con il Water Safety Plan, ovvero un sistema globale di gestione del rischio esteso all intera filiera idrica dalla captazione al punto di utenza finale al fine di garantire nel tempo l assenza di potenziali pericoli di ordine fisico, biologico e chimico nell acqua disponibile per il consumo. 2 Nel D. Lgs. 11 maggio 1999 n.152 disposizioni sulla tutela delle acque dall inquinamento e recepimento della direttiva 91/271 CE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676 CE relativa alla protezione delle acque dell inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole e successive modifiche; nella Direttiva 2000/60 CE del 23 ottobre 2000 che istituisce un quadro per l azione comunitaria in materia di acque; nel D.Lgs. 152/06 che stabilisce i requisiti di conformità degli scarichi di acque reflue urbane con i relativi standard qualitativi. 3 La delibera 655/2015/R/Idr pur essendo riferita alla sola qualità contrattuale contiene tuttavia elementi non trascurabili di qualità tecnica gestionale come ad esempio i tempi degli interventi tecnici e, soprattutto, i tempi per il pronto intervento in situazioni di pericolo. Acqua n luglio 2016 Pagina 3

4 definizione compiuta. Una definizione della qualità tecnica Proponiamo quindi di seguito una definizione di qualità tecnica che ci aiuti ad identificarne i relativi indicatori chiave. La qualità tecnica si può declinare in: qualità tecnica gestionale, in termini di continuità, garanzia, sicurezza del servizio; qualità tecnica strutturale, che riguarda lo stato delle infrastrutture. La prima rientrerebbe nei costi operativi (OPEX), la seconda nei costi di capitale (CAPEX). Indicatori di qualità tecnica gestionale: funzionali all' efficienza gestionale Indicatori di qualità tecnica strutturale: funzionali alla programmazione degli interventi Manca una disciplina unitaria per la qualità tecnica Mancanza di una distinzione precisa tra indicarori di qualità della risorsa, qualità tecnica e commerciale Quadro eterogeneo e frammentato Nel primo caso gli indicatori gestionali sono funzionali a valutazioni di efficienza e razionalità della gestione. Essendo indicatori strettamente connessi con i rapporti con l utenza dovrebbero trovare una loro naturale collocazione nelle Carte del Servizio. Nel secondo caso, gli indicatori tecnici sono indispensabili elementi di conoscenza e valutazione per la programmazione delle nuove opere e degli interventi di manutenzione di quelle esistenti. Tali indicatori permettono la verifica dell efficienza e dell efficacia degli investimenti realizzati e il monitoraggio dei loro progressi nel tempo. Tra di essi vi sono alcuni indicatori che possono essere utilizzati per valutare le ricadute sull ambiente. Ad oggi, non si dispone di una disciplina unitaria della qualità tecnica. Tentativi di normarla sono presenti in diverse fonti: decreti, regolamenti e delibere, che rimandano la definizione di indicatori di qualità tecnica alle gestioni o agli Enti di Governo d Ambito (EGATO) nelle Convenzioni di gestione e nei relativi disciplinari tecnici, nei Piani d Ambito e Programmi degli Interventi, così come nelle Carte del Servizio. Da una ricognizione della disciplina in materia 4 emerge l assenza di una distinzione precisa tra indicatori di qualità della risorsa, qualità tecnica e qualità commerciale. Tra gli indicatori gestionali si osserva la compresenza di indicatori di qualità commerciale e di indicatori di qualità tecnica gestionale, mentre tra gli indicatori tecnici si confondono indicatori di qualità della risorsa e indicatori tecnici sullo stato delle infrastrutture. Inoltre, la definizione e le modalità di misurazione delle grandezze possono differire. Si configura così un quadro eterogeneo e frammentato che chiama la necessità di una disciplina omogenea, soprattutto per l importanza degli indicatori di qualità tecnica quale strumento di guida nella pianificazione degli interventi. Una situazione che si riverbera nella redazione dei Piani d Ambito e dei relativi Programmi degli Interventi che mostrano una forte eterogeneità di indicatori utilizzati e di definizioni 4 Per un approfondimento si rimanda all Allegato 1. Acqua n luglio 2016 Pagina 4

5 circa la loro misurazione, in parte mutuati dalla normativa e dai regolamenti, e con l aggiunta di indicatori ad hoc per tener conto delle peculiarità del territorio servito. AIT ha cercato di dare organicità alla regolazione della qualità tecnica Distinzione tra interventi a obiettivo e interventi a progetto Criticità affrontate, standard tecnici di controllo e livello obiettivo Monitoraggio annuale degli indicatori Controllo quadriennale o più frequente rispetto al raggiungimento degli obiettivi Verifica dei livelli di investimento L esperienza dell Autorità Idrica Toscana (AIT) Stante la presenza di forti differenziazioni territoriali, l Autorità Idrica Toscana (AIT) ha cercato di dare organicità alla regolazione della qualità tecnica tramite la codifica dei relativi standard e la loro misurazione e una chiara elaborazione dei criteri di redazione del Programma degli Interventi (PdI) che i gestori operanti nel territorio di competenza sono chiamati a rispettare. AIT opera una distinzione tra due tipologie di intervento tecnico: Interventi a obiettivo: interventi manutentivi o esemplificabili secondo indicatori fisici che saranno oggetto di successivo controllo; Interventi a progetto: interventi relativi a opere indifferibili e di rilevanza strategica o cogenti per normativa e comunque difficilmente condensabili in una singola grandezza. Ciascuno di essi deve essere accompagnato dal dettaglio delle criticità affrontate e da standard tecnici di controllo (ovvero indicatori di qualità tecnica strutturale), con l obbligo di definizione del livello obiettivo (come valore complessivo misurato dallo standard, nel caso del controllo per obiettivo, e come valore per singolo intervento, nel caso del controllo a progetto). AIT prevede di attivare un monitoraggio annuale relativo agli indicatori di performance correlati a ciascuna criticità (si veda la tabella allegata), basato sull analisi dei dati periodicamente trasmessi dai gestori. AIT opera poi un attività di controllo quadriennale 5 rispetto al raggiungimento degli obiettivi tecnici collegati all attuazione degli investimenti e si riserva per gli interventi a progetto, o per alcuni di essi di particolare rilievo (p.e. infrazioni comunitarie, emergenza idrica, ecc.), la possibilità di richiedere un monitoraggio anche semestrale o a più elevata frequenza. Oltre a consuntivo sugli obiettivi raggiunti, il controllo viene effettuato anche sugli importi, verificando che i livelli minimi di spesa previsti per garantire ad esempio un adeguato livello di manutenzione siano stati raggiunti. Nel merito AIT ha predisposto un format per la manutenzione straordinaria delle infrastrutture a rete che, sia in fase di programmazione che a consuntivo, monitora i criteri 5 All inizio di ogni periodo regolatorio i gestori devono presentare i Programmi di Intervento a preventivo, contenenti gli obiettivi tecnici, definiti in base alle criticità rilevate e priorità di risoluzione stabilite, che si intendono raggiungere nel periodo quadriennale di riferimento. Alla fine di tale periodo i gestori presentano i consuntivi degli investimenti realizzati nonché il dettaglio degli obiettivi tecnici effettivamente raggiunti rispetto a quanto previsto seguendo precisi schemi di redazione impostati dall AIT e in base ai quali verrà operato il controllo. Acqua n luglio 2016 Pagina 5

6 e i fattori (numero perdite, disponibilità e costo risorsa, tipologia dell infrastruttura, popolazione servita, eccetera) con i quali i gestori intervengono verificandone l efficienza e l efficacia. Penalità per mancato conseguimento degli standard Standard organizzativi di qualità tecnicagestionale In caso di mancato o parziale raggiungimento degli standard tecnici pianificati i gestori vengono penalizzati e le attività o gli obiettivi non raggiunti riportati nei PdI successivi. L AIT ha inoltre identificato degli standard organizzativi tra i quali ricadono alcuni indicatori di qualità tecnica-gestionale, tra questi: il tempo di riparazione dei guasti ordinari e straordinari, il preavviso e la durata degli interventi programmati, il tempo di attivazione del servizio di emergenza e un indice di qualità dell acqua erogata e depurata. Per questa tipologia di standard vengono fissati dagli EGATO i livelli minimi di servizio che i gestori devono garantire con verifica annuale e sanzioni pecuniarie in caso di mancato rispetto. Standard Tecnici Cod. Descrizione UdM Obiettivo ST_ACQ01 Realizzazione interventi strategici realizzazione elenco interventi previsti ST_ACQ02 Estensione acquedotto numero nuovi abitanti serviti ST_ACQ03 Potenziamenti, interconnessioni e nuovi schemi acquedottistici mc sostituiti e/o nuovi mc con (miglior) trattamento ST_ACQ04 ST_ACQ05 Rinnovamento condotte acquedotto Rinnovamento impianti nuovi km di rete sostituiti impianti adeguati distinguendo tipo infrastruttura n. captazioni (prese, pozzi, sorgenti) n. serbatoi n. pompaggi n. potabilizzatori ST_ACQ06 n. nuovi km rete con prevista gestione Efficientamento sistemi acquedottistici pressione; n. nuovi misuratori di impianto (Distrettualizzazione e ottimizzazione reti) da installare ST_ACQ07 Estensione telelettura n. nuovi contatori previsti con telelettura ST_ACQ08 Sostituzione contatori n. contatori da sostituire ST_FD01 ottimizzazione sistemi - Accordi di Programma strategici depurazione realizzazione elenco interventi previsti ST_FD02 Estensione depurazione agglomerati > AE realizzazione elenco interventi previsti ST_FD03 Estensione depurazione agglomerati < AE nuovi AE depurati a norma ST_FD04 Estensione fognatura nuovi abitanti serviti da fognatura ST_FD05 ST_FD06 Rinnovamento condotte fognarie Rinnovamento impianti fognari e depurativi km rete sostituiti impianti adeguati distinguendo tipo infrastruttura n. sfioratori n. sollevamenti n. depuratori ST_SII01 Beni strumentali e di impresa - Efficienza sistemi di supporto - Studi e ricerche realizzazione elenco interventi previsti ST_SII02 Implementazione misure e telecontrollo realizzazione elenco interventi previsti ST_SII03 Risparmio energetico kwh4/ut4 - kwh1/ut1 ST_SII04 Sicurezza lavoratori n. impianti da mettere a norma per sicurezza luoghi lavoro Fonte: Piano d'ambito Toscano Acqua n luglio 2016 Pagina 6

7 Criticità criticità acquedotto Descrizione Assenza delle infrastrutture di acquedotto Vetustà delle reti Vetustà degli impianti Concessioni non a norma Utilizzo risorsa con criticità qualitative all'origine (acque superficiali) Utilizzo risorsa con criticità qualitative all'origine relative a parametri chimici e indicatori (Parti B e C allegato 1 d.lgs.31/2001) - (acque sotterranee) Vetustà delle reti Vetustà degli impianti Qualità dell acqua non conforme agli usi umani Indicatore di Performance popolazione residente non servita/popolazione residente totale (centri e nuclei) ETA' adduttrici (media pesata sulla lunghezza) ETA' captazioni (media pesata sul prelevato) n. captazioni con concessioni non a norma/n. captazioni totali mc con criticità (sub A3)/mc tot prelevati mc con criticità (varie)/mc tot prelevati ETA' distributrici (media pesata sulla lunghezza) ETA' impianti (potabilizzatori pompaggi serbatoi) -(media aritmetica) n. parametri non conformi/n. totale parametri controllati criticità fognatura criticità depurazione criticità ambiente criticità misura criticità servizi al consumatore Alto livello di perdite e presenza perdite occulte Alto tasso di interruzioni impreviste della fornitura - tubazioni Mancato raggiungimento della dotazione minima garantita Impianti ACQ non a norma Assenza regolazione pressione Assenza delle infrastrutture di fognatura Vetustà delle reti Vetustà degli impianti Alto tasso di guasti fognari Sfioratori di piena con rapporti di sfioro non adeguati Alto tenore di acque parassite in fognatura Impianti FOG non a norma Assenza di trattamenti depurativi (> e < 2000AE) Vetustà degli impianti di depurazione Vetustà degli impianti di depurazione Impianti DEP non a norma Difficoltà di smaltimento dei fanghi di depurazione Elevato consumo di energia elettrica Presenza di subsidenza, stress delle fonti, difficoltà al mantenimento del flusso ecologico Non totale copertura di misuratori funzionanti di impianto o vetusti Alta vetustà misuratori di utenza Assenza servizio telelettura Assenza telecontrollo Inadeguatezza del servizio di assistenza clienti (es. call center, pronto intervento, sportelli e trattamento dei reclami) Inadeguatezza/vetustà beni strumentali e di impresa - Necessità Studi e Ricerche formula P1 da DM99/97 n. guasti ogni 100 km di rete (adduzione e distribuzione) mc forniti mediante autobotti/mc fatturati al giorno n. impianti da adeguare/n. impianti totali km di rete di distribuzione senza gestione pressione in agglomerati >10000ab popolazione residente non servita/popolazione residente totale (centri e nuclei 200<AE<2000) ETA' reti (media pesata sulla lunghezza) ETA' sollevamenti (media pesata sulla potenza installata) n. guasti ogni 100 km di rete (adduzione e distribuzione) n. sfioratori di piena con rapporti di sfioro non adeguati/n. tot sfioratoi di piena quota di rete fognaria soggetta a infiltrazioni n. impianti da adeguare/n. impianti totali AE non trattati a norma ETA' impianti (media pesata sulla potenzialità) AE trattati/n. dep n. impianti da adeguare/n. impianti totali quantità annua unitaria fanghi depurazione consumo energetico annuo per utente volumi critici prelevati n. impianti senza misura/n. impianti totale (per tipologia di impianto) n. sostituzioni misuratori/n. misuratori totali n. utenze senza telelettura/n. utenze tot n. impianti senza telecontrollo/n. impianti tot n. sforamenti tempi attesa carta servizio/n. utenti funzionalità beni Fonte: Piano d'ambito Toscano Acqua n luglio 2016 Pagina 7

8 Conoscenza delle reti e degli impianti imprescindibile per un'adeguata pianificazione Serve definire un set di indicatori di qualità tecnica e standard minimi omogenei su tutto il territorio nazionale Benchmarking e meccanismi premio-penalità Definizione chiara delle grandezze di base e della loro misurazione Indicatori adeguati e loro ricognizione quali strumenti di valutazione dei fabbisogni e dell'efficienza degli sforzi di investimento Conclusioni I dati pubblicati da AEEGSI nell ultima relazione annuale riguardanti la qualità tecnica evidenziano con forza la necessità della piena conoscenza delle reti, della loro collocazione geo-referenziata e del loro stato. Una carenza nella conoscenza delle reti e, più in generale, delle infrastrutture idriche, figlia dell assenza di un preciso obbligo di legge, e dalla mancanza di interoperabilità tra i sistemi informativi dei diversi servizi (reti idriche, gas, eccetera), laddove presenti 6. Una conoscenza che è punto di partenza imprescindibile per guidare la pianificazione degli interventi. Di fronte ad una disciplina frammentata e ad una sua applicazione inevitabilmente discrezionale appare fondamentale, al fine di traguardare obiettivi di efficienza tecnica, giungere alla definizione di un set di indicatori di qualità tecnica e standard minimi omogenei per tutto il territorio nazionale, che siano ben definiti e la cui procedura di misurazione non dia adito ad interpretazione. Un aspetto che permette di garantire e incentivare il miglioramento della qualità tecnica anche attraverso attività di benchmarking tra gestori e l applicazione di meccanismi di premio-penalità. Serve tuttavia definire in maniera univoca e chiara le grandezze alla base degli indicatori e la loro misurazione, nonché uniformarle nelle diverse raccolte dati tecniche (definizione della tariffa, unbundling, eccetera) in modo da minimizzare l onere amministrativo della compliance in capo alle gestioni. L individuazione di indicatori tecnici adeguati, la rilevazione dei livelli di partenza, ancor prima della definizione degli obiettivi, può dimostrarsi un importante strumento per una valutazione più accurata dei fabbisogni di investimento. Una attività che darà i suoi frutti con il passare del tempo, perché aiuterà a valutare l adeguatezza dello sforzo di investimento profuso dalle gestioni e la coerenza del costo degli investimenti rispetto ai miglioramenti conseguiti. La regolazione della qualità tecnica è un tema certamente più complesso e delicato rispetto alla qualità commerciale. Pur tuttavia, in alcuni ambiti, quali quelli della qualità della gestione tecnica, possono essere trovate delle analogie. Gli indicatori di qualità tecnica gestionale presentano analogie con quelli di qualità contrattuale Gli indicatori di qualità della gestione tecnica sono complementari agli indicatori di qualità contrattuale: hanno tutte le caratteristiche per poter essere distinti in indicatori specifici e generali, possono rientrare a pieno titolo nei meccanismi di premio e penalità già previsti dal metodo tariffario per il secondo periodo regolatorio. Essendo indicatori atti 6 Un primo passo in questo senso sembra essere stato compiuto di recente dal Ministero dello Sviluppo Economico con il d.m. 11 maggio 2016 che prevede l istituzione del SINFI, Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture. Acqua n luglio 2016 Pagina 8

9 a monitorare la capacità gestionale permettono di verificare l efficienza dei gestori anche in rapporto ai costi operativi sostenuti. In analogia con quanto previsto in ambito di qualità commerciale, un primo set di indicatori di qualità della gestione tecnica può essere introdotto rapidamente da parte di AEEGSI, unitamente a livelli minimi per l intero territorio nazionale, lasciando facoltà agli EGATO di prevedere obiettivi più ambiziosi coerenti con i fabbisogni e con la disponibilità a pagare degli utenti. E' presto per soglie minime nazionali per gli indicatori di qualità tecnica strutturale indicatori definiti da AEEGSI. Obiettivi, premi e penalità in capo agli EGATO E' essenziale l'avvio di un percorso di regolazione per la qualità tecnica Diverso è il caso della qualità tecnica strutturale, laddove l individuazione di indicatori, la fissazione di soglie minime e/o di obiettivi omogenei per l intero territorio nazionale appare non coerente con le conoscenze disponibili circa lo stato delle infrastrutture, sia da parte delle gestioni sia da parte dei soggetti chiamati a regolarle. Una soluzione di buon senso vorrebbe, almeno in una prima fase, la definizione di un ampio numero di indicatori validi per l intero territorio nazionale da parte di AEEGSI e l obbligo, in capo alle gestioni, della loro misurazione e rendicontazione (almeno biennale). Agli EGATO verrebbe invece demandata la scelta degli indicatori di riferimento per ciascun territorio, tra quelli indicati da AEEGSI, e la fissazione degli obiettivi quadriennali di miglioramento, oltre alla ricognizione delle cause degli scostamenti, anche in questo caso da relazionarsi ad AEEGSI. Sembra altresì ragionevole prevedere che l applicazione di premi e penalità al raggiungimento o meno degli obiettivi tecnici fissati nei Programmi degli Investimenti rimanga nelle responsabilità degli EGATO. L avvio di un cammino di regolazione in materia di qualità tecnica appare imprescindibile, considerato il pessimo stato delle reti e degli impianti, e propedeutico ad una valutazione circa l efficacia e l efficienza degli sforzi di investimento compiuti, ovvero di quegli elementi di conoscenza in grado di accrescere l accettazione sociale degli adeguamenti tariffari proposti. Acqua n luglio 2016 Pagina 9

10 Allegato 1 - Una rassegna della qualità tecnica nell attuale normativa Il primo documento ufficiale in cui si riscontra la presenza di indicatori che possono essere ricondotti alla qualità tecnica è il d.p.c.m n.47 Disposizioni in materia di risorse idriche, in cui vengono definiti i livelli minimi di servizio da garantire in termini di alimentazione idrica alle utenze (dotazione pro-capite giornaliera, portata minima erogata al punto di consegna, carico idraulico minimo e massimo riferito al punto di consegna), le condizioni di continuità del servizio (reperibilità 24h su 24, primo intervento con sopralluogo entro 2h da segnalazione, riparazione guasti ordinari entro 12h dalla segnalazione per impianti e tubazioni fino a 300mm di diametro e entro 24h per tubazioni di diametro superiore, controllo qualitativo e quantitativo delle fonti di approvvigionamento, adozione di un piano di gestione delle interruzioni del servizio), gestione delle perdite idriche e fognarie da stabilire tramite convenzione e secondo le modalità indicate nel decreto del Ministro dei Lavori Pubblici dell 8 gennaio 1997 n.99 Regolamento sui criteri e sul metodo in base ai quali valutare le perdite degli acquedotti e delle fognature. Quest ultimo documento introduce il concetto di bilancio idrico e la metodologia per la valutazione annuale delle perdite idriche attraverso la misurazione di una serie di specifici indicatori. A questo si aggiunge il d.p.c.m Schema generale per la predisposizione delle Carte dei Servizi nel settore idrico in cui vengono elencati gli indicatori di qualità da assicurare. Tra questi, oltre ad indicatori più prettamente contrattuali, vengono ripresi gli indicatori dei livelli minimi di alimentazione idrica già presenti nel d.p.c.m n.47 e sono presenti indicatori relativi alla continuità del servizio, quali la durata massima delle sospensioni programmate della fornitura e i chilometri di rete, sia di distribuzione che di fognatura, sottoposti annualmente a controllo sul totale dei chilometri di rete gestiti. Nel 2006 il Comitato di Vigilanza sull uso delle Risorse Idriche (Co.Vi.R.I.) ha individuato con Delibera n.7 del 27 aprile 2006 un sistema di 55 indicatori di prestazione dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione per monitorare l andamento tecnico-gestionale dei gestori del servizio idrico. Un sistema standardizzato di indicatori tecnici, gestionali ed economico-finanziari atti a descrivere in termini di efficacia, efficienza e costo, i livelli dei servizi idrici erogati all utenza in base a: 1) Caratteristiche strutturali di reti ed impianti; 2) Pratiche gestionali di reti ed impianti (esercizio, manutenzione ordinaria e straordinaria); 3) Modalità organizzative di carattere amministrativo e commerciale (rapporti con la clientela, ammini strazione, ecc.). Gli indicatori gestionali riconducibili alla qualità tecnica sono suddivisi in indicatori relativi alla garanzia del servizio e agli interventi manutentivi, mentre gli indicatori tecnici strutturali si riferiscono alla copertura del servizio, alla ricerca di disfunzioni ed obsolescenza delle reti e all adeguatezza delle scelte tecnologiche adottate. Acqua n luglio 2016 Pagina 10

11 Al sistema messo a punto dal Co.Vi.R.I. è stato ispirato nel 2009 il Sistema Informativo per la Vigilanza sull uso delle Risorse Idriche (S.I.Vi.R.I.) introdotto dalla Commissione Nazionale di Vigilanza sull uso delle Risorse Idriche (Co.N.Vi.R.I.) con delibera n.17 del 16 dicembre Il S.I.Vi.R.I riprende e sviluppa gli indicatori gestionali e tecnici da monitorare mettendo a punto un sistema di 73 indicatori, di cui 25 gestionali e 48 tecnici. Infine, ulteriori indicatori presi in considerazione sono quelli richiesti da AEEGSI con l avvio nel 2014 di una raccolta dati per realizzare un indagine conoscitiva sull efficienza del servizio idrico integrato, finalizzata alla regolazione della qualità. Tra i dati richiesti, per quanto riguarda la continuità del servizio, si fa riferimento, oltre agli indicatori di preavviso e durata delle sospensioni programmate, anche a indicatori di preavviso e durata di interruzioni per razionamento idrico, alla durata delle interruzioni non programmate, al tempo di pronto intervento in situazione di pericolo e al numero di verifiche misuratori effettuate non su richiesta dell utenza. Dalla ricognizione emerge come non venga mai proposta una distinzione precisa tra indicatori di qualità della risorsa, qualità tecnica e qualità commerciale. Fino ad ora l unico intervento di AEEGSI in cui si sono proposti indicatori di qualità tecnica è stato il DCO 42/2016/R/IDR sulla regolazione del servizio di misura in cui erano presenti orientamenti in merito alla misura di processo e di utenza. Un documento che ha trovato un proseguo solo parziale nella successiva delibera 218/2016/R/IDR che si è occupata esclusivamente della questione della lettura dei contatori d utenza rimandando la parte più tecnica della misura di processo ad un futuro provvedimento. Nelle tabelle seguenti riportiamo una serie di indicatori presenti nei documenti analizzati suddivisi in indicatori di qualità tecnica gestionale e indicatori di qualità tecnica strutturale, seguendo la definizione più sopra formulata. Acqua n luglio 2016 Pagina 11

12 Indicatori di qualità tecnica gestionale previsti dalla normativa e oggetto di ricognizione AEEGSI Categoria Fattori di qualità Indicatore di qualità Tipologia standard Standard DPCM 96 DPCM 99 Co.v.i.r.i Co.n.vi.r.i DSID 5/2014 e 1/2016 Livelli minimi di alimentazione idrica per utenti domestici Dotazione pro-capite giornaliera Volume attingibile dall'utente nelle 24 ore n.d. Portata minima Carico idraulico minimo al punto di consgna Carico idraulico massimo Incidenza delle interruzioni ricorrenti nell'approvigionamento idrico Primo intervento Portata minima erogata al punto di consegna per ogni unità abitativa Carico idraulico minimo misurato al punto di consegna, relativo al solaio di copertura del piano abitabile più elevato. Carico idraulico massimo al punto di consegna rapportato al piano stradale Percentuale delle utenze interessate da interruzioni ricorrenti del servizio Primo intervento dalla segnalazione con sopralluogo min 150 l/ab/giorno n.d. min 0,10 l/s x x n.d. min 5 m x x n.d. max 70 m x x n.d. n.d. x n.d. min 2 h x x x Riparazione guasti ordinari impianti Tempi di ripristino del servizio in seguito a riparazioni di emergenza impianti n.d. max 12 h x Riparazione guasti ordinari condutture fino 300 mm. di diametro Riparazione guasti ordinari condutture oltre 300 mm. Di diametro Tempi di ripristino del servizio in seguito a riparazioni di emergenza per condutture sino a 300 mm. di diametro Tempi di ripristino del servizio in seguito a riparazioni di emergenza per condutture oltre a 300 mm. di diametro n.d. max 12 h x n.d. max 24 h x Riparazione guasti acquedotto Tempo medio di riparazione guasti acquedotto n.d. n.d. x x Riparazione guasti fognatura Tempo medio di riparazione guasti fognatura n.d. n.d. x x Continuità e garanzia del servizio Manutenzione straordinaria /sostituzione delle reti acquedottistiche (I) Manutenzione straordinaria /sostituzione delle reti fognarie (I) Percentuale di rete acquedottistica sottoposta a manutenzione straordianria Percentuale di rete fognaria sottoposta a manutenzione straordianria Generale n.d. x x Generale n.d. x x Allagamenti da fognatura Numero episodi di allagamento su km di rete n.d. n.d. x Rotture acquedotto Numero rotture acquedotto su km di rete n.d. n.d. x Cedimenti fognari Numero cedimenti fognari su km di rete n.d. n.d. x Preavviso alle utenze dell'interruzione programmata Interruzioni programmate Pronto intervento Ricerca programmata delle perdite Ispezioni sulla rete fognaria Tempo minimo di preavviso per interventi programmati di manutenzione che comportano una sospensione della fornitura Durata massima delle sospensioni programmate della fornitura per interventi di manutenzione Tempo massimo di intervento in caso di pericolo Chilometri di acquedotto sottoposti annualmente a controllo su totale chilometri di rete Chilometri di fognatura sottoposti annualmente a controllo su totale chilometri di rete Generale min 2 gg x x Specifico max 24 h x x x Generale max 48 ore x x Generale n.d. x x x Generale n.d. x x x Popolazione interessata a limitazioni d'uso dovute a inadeguata qualità dell'acqua erogata Preavviso alle utenze dell'interruzione programmata per razionamento Percentuale di popolazione interessata da interruzioni ponderata per durata delle stesse sul totale della popolazione servita Tempo minimo di preavviso per la sospensione della fornitura dovuta al razionamento in condizioni di scarsità Durata massima delle interruzioni Interruzioni per razionamento idrico programmate per razionamento idrico in in condizioni di scarsità condizioni di scarsità Durata massima delle sospensioni della Interruzioni non programmate fornitura non programmate (imputabili a cause di forza maggiore o guasti) Tempo di pronto intervento in situazioni di Intervento in situazioni di pericolo pericolo Incidenza del fuori servizio degli impianti di depurazione Numero di verifiche misuratori effettuate non su richiesta dell'utenza Fonte: elaborazione Laboratorio REF Ricerche Percentuale di A.E. serviti interessati da episodi di fuori servizio non dovuti a manutenzione programmata livello medio effettivo del numero di verifiche dei misuratori eseguite non su richiesta dell utenza in rapporto al numero totale di misuratori istallati n.d. % x Generale n.d. x Specifico n.d. x Specifico n.d. x x n.d. n.d. x n.d. n.d. x Generale n.d. x x Acqua n luglio 2016 Pagina 12

13 Indicatori di qualità tecnica strutturale previsti dal Co.vi.r.i. e Co.n.vi.r.i. Copertura del servizio Indicatori operativi e di qualità Stato di conservazione e adeguamento tecnologico delle infrastrutture Acquedotto - Rapporto fra abitanti serviti(residenti e fluttuanti) e abitanti totali (residenti e fluttuanti) Fognatura - Rapporto fra abitanti equivalenti totali serviti da fognatura e abitanti equivalenti totali Depurazione - Rapporto fra abitanti equivalenti totali serviti da impianti di depurazione e abitanti equivalenti serviti da fognatura Depurazione - A.E. serviti da impianti di depurazione conformi agli standard di qualità dello scarico stabiliti per legge Perdite totali di rete [differenza tra volume immesso e volume fatturato, rapportato a volume immesso secondo allegato 1 D.M. 99/97] Perdite reali unitarie [rapporto tra volume perso per dispersione nella rete secondo allegato 1 D.M. 99/97 e lunghezza totale di rete] Co.vi.r.i 2006 Co.n.vi.r.i 2009 I % x x I % x I % x I % x I % x I mc/km/ anno Utilizzo della capacità depurativa (rapporto tra abitanti equivalenti I % x totali serviti da depurazione e potenzialità degli impianti) Anno medio di costruzione o età media delle reti di adduzione acquedotto (ponderato sulla lunghezza dei tratti di rete) I anno - età x x Anno medio di costruzione o età media delle reti di distribuzione acquedotto (ponderato sulla lunghezza dei tratti di rete) I anno - età x x Anno medio di costruzione o età media dei potabilizzatori (ponderato sulla potenza dell'impianto) I anno - età x x Età media delle opere di presa I età x Età media degli impianti di pompaggio I età x Età media dei serbatoi I età x Capacità media di compenso dei serbatoi (volume dei serbatoi sul volume complessivo fatturato) I % x Anno medio di costruzione o età media delle reti fognarie (ponderato sulla lunghezza dei tratti di rete) I anno - età x x Incidenza delle reti miste sul totale I % x Anno medio di costruzione o età media degli impianti di depurazione (ponderato sulla potenza dell'impianto) I anno - età x x Fonte: elaborazione Laboratorio REF Ricerche x Acqua n luglio 2016 Pagina 13

14 Raccolta dati AEEGSI - Acquedotto DSID 5/2014 DSID 1/2016 Numero fonti di approvvigionamento di acqua destinata al consumo umano* Volume di acqua dolce disponibile per i diversi usi Numero reti di acquedotto* Numero reti di distribuzione Numero reti di distribuzione con distrettualizzazione fisica Numero di impianti di acquedotto gestiti Numero reti di distribuzione con distrettualizzazione di misura o virtuale Focus distretti nelle reti di distribuzione Volume di acqua prelevato complessivamente dall'ambiente (A02) Volume di acqua in ingresso agli impianti di potabilizzazione (A04) Volume di acqua in uscita dagli impianti di potabilizzazione (A06) Volume di acqua potabile importato da altre reti di acquedotto (ex Volume di acqua prelevato da altri sistemi di acquedotto (A07) A07)* Volume di acqua potabile esportato verso altre reti di acquedotto (ex Volume di acqua consegnato ad altri sistemi di acquedotto (A08) A08)* Volume di acqua potabile prodotta dal Gestore Volume di acqua in ingresso alla distribuzione (A09) Volume di input nelle reti di distribuzione (SIVdistr)* Volume di acqua potabile immesso nelle reti di distribuzione* Popolazione residente nei comuni serviti dalle reti di acquedotto* Popolazione fluttuante nei comuni serviti dalle reti di acquedotto* Superficie (SUA) del territorio in concessione relativa al servizio di acquedotto Volume autorizzato misurato e fatturato dell'acqua consumata Volume misurato e fatturato dell'acqua consumata (A10) (esclusa acqua esportata)* Volume autorizzato non misurato e fatturato dell'acqua consumata Volume non misurato e fatturato dell'acqua consumata (A11) (esclusa acqua esportata)* Volume di acqua non fatturata (NRW)* Volume misuratoe non fatturato dell'acqua consumata (autorizzato) Volume misurato e non fatturato autorizzato dell'acqua consumata* Volume non misurato e non fatturato dell'acqua consumata Volume non misurato e non fatturato autorizzato dell'acqua (autorizzato) consumata* Perdite idriche totali (WL)* Volume non autorizzato dell'acqua consumata (A14) Volume non autorizzato dell'acqua consumata (ex A14)* Errori di misura (A16) Errori di misura all utenza (ex A16)* Perdite idriche apparenti (AL)* Perdite reali Perdite idriche reali (CARL)* Numero di utenze totali (UtT) Numero di utenze totali (UtT)* Numero di utenze dotate di misuratore Numero di utenze dotate di misuratore* Numero di utenze con misuratore funzionante Numero di utenze con misuratore funzionante* Numero di utenze con dispositivi a bocca tarata Numero di utenze con dispositivi a bocca tarata* Numero delle operazioni di lettura dei misuratori con dato effettivo Lunghezza rete principale (L) Lunghezza totale allacci Numero punti di immissione in distribuzione da fonti sotterranee e superficiali Numero punti di immissione in distribuzione da acquedotti gestiti da altri Gestor Numero punti di immissione in distribuzione da serbatoi Numero di letture dei misuratori previste nella Carta dei Servizi Numero delle operazioni di lettura dei misuratori con dato effettivo* Numero di utenze dotate anche di fonti di approvvigionamento private Lunghezza rete principale (L)* Lunghezza totale allacci* Numero punti di immissione in distribuzione da fonti sotterranee e superficiali* Numero punti di immissione in distribuzione da acquedotti gestiti da altri Gestori* Numero punti di immissione in distribuzione da serbatoi* Numero punti di consegna ad acquedotti gestiti da altri Gestori* Numero di letture dei misuratori previste nella Carta dei Servizi* Acqua n luglio 2016 Pagina 14

15 Numero di giorni all'anno di disponibilità dell'autolettura Numero misuratori per tipologia e età di fabbricazione Quota massima terreno Quota minima terreno Pressione media ponderata in rete di distribuzione Lunghezza rete georeferenziata Lunghezza rete in acciaio con protezione catodica attiva E' stato calcolato il valore dell'infrastructure Leakage Index (ILI)? Numero di punti dotati di telecontrollo di pressione e/o portata e/o livello Numero di punti dotati di telecontrollo di parametri di qualità Estensione rete telecontrollata Lunghezza rete sottoposta a monitoraggio delle perdite con analisi delle portate notturne Lunghezza rete sottoposta a ricerca perdite con tecniche acustiche Lunghezza complessiva tratti sostituiti Lunghezza complessiva tratti riparati una sola volta nell'anno Lunghezza complessiva tratti riparati più di una volta nell'anno Lunghezza complessiva condotte riparate o sostituite con tecniche di risanamento senza scavo Numero prese di utenza (Nc) Numero allacci sostituiti Numero allacci riparati una sola volta nell'anno Numero allacci riparati più di una volta nell'anno Numero campioni (da controlli interni) eseguiti Numero campioni (da controlli interni) non conformi confermati al D.Lgs 31/2001 Incidenza ordinanze di non potabilità Lunghezza rete di distribuzione per tipologia di materiale e età di posa (km) Numero manufatti per tipologia e età di messa in funzione * devono essere obbligatoriamente compilati Fonte: DSID 5/2014 e DSID 1/2016 Numero di giorni all'anno di disponibilità dell'autolettura* Numero misuratori per tipologia e età di fabbricazione* Diametro nominale minimo delle condotte* Diametro nominale massimo delle condotte* Diametro nominale medio delle condotte* Pressione media ponderata in rete di distribuzione* Prevalenza massima degli impianti di sollevamento* Prevalenza minima degli impianti di sollevamento* Prevalenza media degli impianti di sollevamento* Lunghezza rete georeferenziata* Lunghezza rete in acciaio con protezione catodica attiva E' stato calcolato il valore dell'infrastructure Leakage Index (ILI)? Numero di punti dotati di telecontrollo di pressione e/o portata e/o livello Numero di punti dotati di telecontrollo di parametri di qualità Estensione rete distrettualizzata telecontrollata* Lunghezza rete sottoposta a monitoraggio delle perdite con analisi delle portate notturne Lunghezza rete sottoposta a ricerca perdite con tecniche acustiche Lunghezza complessiva condotte sostituite Lunghezza complessiva condotte riparate o sostituite con tecniche di risanamento senza scavo Numero interventi di riparazione puntuali realizzati sulla rete di distribuzione principale Numero interventi di sostituzione programmati sulla rete di distribuzione principale* Numero interventi di riparazione/sostituzione non programmati sulla rete di distribuzione principale* Costi per interventi di riparazione/sostituzione non programmati sulla rete di distribuzione principale* Costi di prevenzione e ricerca delle perdite idriche* Numero prese di utenza (Nc)* Lunghezza complessiva condotte di allaccio sostituite Numero interventi di riparazione puntuali realizzati sulle condotte di allaccio* Tipologia di trattamenti presenti negli impianti di potabilizzazione Quantità di fanghi di potabilizzazione prodotti* Destino dei fanghi di potabilizzazione prodotti Numero campioni (da controlli interni) eseguiti Numero campioni (da controlli interni) non conformi confermati al D.Lgs 31/2001 Incidenza ordinanze di non potabilità (ΣPi*ti) Durata delle sospensioni d uso idropotabile dovute a cause di forza maggiore* E' stato adottato il modello dei Water Safety Plans (WSP) elaborati dall'oms? Lunghezza rete di adduzione per tipologia di materiale e età di posa (km)* Lunghezza rete di distribuzione per tipologia di materiale e età di posa (km)* Numero manufatti per tipologia e età di messa in funzione* Acqua n luglio 2016 Pagina 15

16 Raccolta dati AEEGSI - Fognatura DSID 5/2014 DSID 1/2016 Numero impianti di fognatura gestiti Numero reti fognarie gestite* Popolazione residente nei comuni serviti dalle reti fognarie* Popolazione fluttuante nei comuni serviti dalle reti fognarie* Totale carico inquinante delle acque reflue de Comuni serviti (AETUS) Totale carico inquinante collettato in rete fognaria in agglomerati > 2000 A.E. Totale carico inquinante collettato in rete fognaria in agglomerati da 50 a 2000 A.E. Lunghezza rete fognaria (LL) Numero allacci acque reflue domestiche Superficie (SUF)del territorio in concessione relativo al servizio di fognatura Totale carico inquinante delle acque reflue del territorio servito* Totale carico inquinante delle acque reflue collettate in rete fognaria* Lunghezza rete fognaria principale (LF)* Numero utenze allacciate alla fognatura* Numero utenze allacciate alla fognatura ma non all acquedotto* Numero allacci acque reflue domestiche* Numero allacci acque reflue industriali o miste comprendenti industriali Volume annuo di acque reflue industriali scaricato in fognatura Numero allacci acque reflue industriali o miste comprendenti industriali* Volume annuo di acque reflue industriali scaricato in fognatura* Numero di controlli totali eseguiti sugli scarichi industriali (sia ispezione che prelievo) Numero misuratori per tipologia e età di fabbricazione (-) Numero misuratori per tipologia e età di fabbricazione (-)* Lunghezza rete fognaria georeferenziata Lunghezza rete fognaria georeferenziata* Lunghezza rete fognaria sottoposta a ispezione Lunghezza rete fognaria sottoposta a ispezione Lunghezza tratti che hanno subito un cedimento Lunghezza complessiva dei tratti sostituiti Lunghezza complessiva condotte sostituite Lunghezza complessiva dei tratti riparati una volta nell'anno Lunghezza complessiva dei tratti riparati più di una volta nell'anno Lunghezza complessiva delle condotte riparate con tecniche senza scavo Lunghezza complessiva delle condotte riparate con tecniche senza scavo Diametro nominale minimo delle condotte* Diametro nominale massimo delle condotte* Diametro nominale medio delle condotte* Prevalenza massima degli impianti di sollevamento* Prevalenza minima degli impianti di sollevamento* Prevalenza media degli impianti di sollevamento* Numero interventi di riparazione puntuali realizzati sulle reti fognarie Numero interventi di sostituzione programmati sulle reti fognarie* Numero interventi di riparazione/sostituzione non programmati sulle reti fognarie* Costi per interventi di riparazione/sostituzione non programmati sulle reti fognarie* Numero di punti nodali in cui sono attivi sistemi di rilevamento finalizzati all individuazione di abusi e/o scarichi non autorizzati Numero di scarichi di rete di tipo separato per acque meteoriche Numero di scarichi di rete di tipo separato per acque meteoriche Numero di terminali liberi in ambiente di fognatura nera o mista Numero stazioni di sollevamento liquami Numero stazioni di sollevamento liquami dotate di telecontrollo Numero altre sezioni dotate di telecontrollo Numero scaricatori di piena Numero di scaricatori adeguati alla normativa regionale in tema di portate nere diluite Numero di scaricatori adeguati alla normativa regionale in tema di rimozione solidi (ove previsto) Numero di scaricatori dotati di sistemi di rilevamento dell'attivazione Numero medio di azionamenti degli scaricatori in tempo secco rilevati Volume totale che può essere collettato nei serbatoi di laminazione Numero vasche di prima pioggia Numero caditoie stradali Numero caditoie sottoposte a manutenzione Numero di terminali liberi in ambiente di fognatura nera o mista Numero stazioni di sollevamento liquami* Numero stazioni di sollevamento liquami dotate di telecontrollo Numero altre sezioni dotate di telecontrollo Numero scaricatori di piena Numero di scaricatori adeguati alla normativa regionale in tema di portate nere diluite Numero di scaricatori adeguati alla normativa regionale in tema di rimozione solidi (ove previsto) Numero di scaricatori dotati di sistemi di rilevamento dell'attivazione Numero medio di azionamenti degli scaricatori in tempo secco rilevati Numero vasche di prima pioggia Numero caditoie stradali Numero caditoie sottoposte a manutenzione Acqua n luglio 2016 Pagina 16

17 Numero pozzetti e camerette di ispezione Numero pozzetti e camerette di ispezione Numero pozzetti e camerette di ispezione sottoposte a manutenzione Numero pozzetti e camerette di ispezione sottoposte a manutenzione Carico medio di cod industriale scaricato in fognatura Numero di controlli totali eseguiti sugli scarichi industriali (sia ispezione che prelievo) Numero episodi allagamenti da fognatura Numero episodi allagamenti da fognatura Lunghezza rete fognaria per tipologia di materiale e età di posa (km)* Lunghezza rete fognaria per tipologia di materiale e età di posa (km)* Numero manufatti per tipologia e e tà di mesa in funzione (-) * devono essere obbligatoriamente compilati Fonte: DSID 5/2014 e DSID 1/2016 Raccolta dati AEEGSI - Depurazione DSID 5/2014 DSID 1/2016 Totale carico inquinante collettato in rete fognaria e depurato in impianti di trattamento di acque reflue urbane* Potenzialità di progetto impianti depurazione in esercizio Popolazione residente nei comuni serviti dalla depurazione* Popolazione fluttuante nei comuni serviti dalla depurazione* Superficie (SUD) del territorio in concessione relativo al servizio di depurazione Volume totale acque reflue in ingresso alla depurazione* Volume totale rifiuti liquidi in ingresso alla depurazione* Volume totale reflui depurati in uscita dalla depurazione* Numero impianti di depurazione* Numero impianti > 2000 A.E. tenuti al rispetto della Tabella 1 dell'allegato 5 Numero impianti > 2000 A.E. tenuti al rispetto della Tabella 1 dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs 152/2006 alla Parte Terza del D.Lgs 152/2006* Numero impianti > 2000 A.E. non conformi parametricamente alla Tabella 1 Numero impianti > 2000 A.E. non conformi parametricamente alla Tabella 1 dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs 152/2006 dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs 152/2006* Numero impianti > 2000 A.E. tenuti al rispetto della Tabella 2 dell'allegato 5 Numero impianti > 2000 A.E. tenuti al rispetto della Tabella 2 dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs 152/2006 alla Parte Terza del D.Lgs 152/2006* Numero impianti > 2000 A.E. non conformi parametricamente alla Tabella 2 Numero impianti > 2000 A.E. non conformi parametricamente alla Tabella 2 dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs 152/2006 dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs 152/2006* Numero impianti > 2000 A.E. tenuti al rispetto di parametri contenuti nella Numero impianti > 2000 A.E. tenuti al rispetto di parametri contenuti nella Tabella 3 dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs 152/2006 Tabella 3 dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs 152/2006* Numero impianti > 2000 A.E. non conformi parametricamente alla Tabella 3 Numero impianti > 2000 A.E. non conformi parametricamente alla Tabella 3 dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs 152/2006 dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs 152/2006* Numero impianti non conformi parametricamente alla Tabella 4 dell'allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs 152/2006* Numero impianti > 2000 A.E. non conformi per potenzialità di progetto Numero impianti di depurazione per tipologia e età di messa in funzione Volume acque reflue depurate destinate al riutilizzo Quantità fanghi prodotti Quantità fanghi destinati al riutilizzo Quantità fanghi destinati allo smaltimento in discarica Numero impianti > 2000 A.E. non conformi per potenzialità di progetto* Numero misuratori per tipologia e età di fabbricazione* Numero controlli effettuati dagli organi di controllo Numero interventi di sostituzione programmati sui depuratori* Numero interventi di riparazione/sostituzione non programmati sui depuratori* Costi per interventi di manutenzione sugli impianti di depurazione* Volume acque reflue depurate destinate al riutilizzo* Quantità fanghi prodotti* Quantità fanghi destinati al riutilizzo Quantità fanghi destinati allo smaltimento in discarica* Numero impianti di depurazione con scaricatori di piena a valle dei pretrattamenti Numero impianti di depurazione con sezione di trattamento rifiuti liquidi Numero impianti di depurazione con digestione anaerobica nella linea di trattamento fanghi * devono essere obbligatoriamente compilati Fonte: DSID 5/2014 e DSID 1/2016 Numero impianti con destinazione dello scarico in corpo idrico superficiale* Numero impianti con destinazione dello scarico sul suolo* Numero impianti di depurazione con scaricatori di piena a valle dei pretrattamenti Numero impianti di depurazione con sezione di trattamento rifiuti liquidi Numero impianti di depurazione con digestione anaerobica nella linea di trattamento fanghi Tipologia di trattamenti presenti nella linea fanghi degli impianti di depurazione Tipologia di trattamenti terziari avanzati presenti negli impianti di depurazione Tipologia di inquinanti per cui si sono resi necessari i trattamenti terziari avanzati Numero impianti di depurazione per tipologia e età di messa in funzione* Acqua n luglio 2016 Pagina 17

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