STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO SULLA CRESCITA E SULLO SVILUPPO
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- Raimondo Gattini
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1 STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO SULLA CRESCITA E SULLO SVILUPPO 1. Teoria Classica Scuola economica neoclassica si sviluppa in Gran Bretagna nel 18 e 19 secolo. Smith, Ricardo, Malthus, Mill, Marx. Periodo storico: prima rivoluzione industriale, nasce l industria moderna e il capitalismo. Fattori produttivi: non prodotti (terra), e prodotti (attrezzature, macchinari ): novità. Occorre spendere un capitale, le macchine, le attrezzature diventano beni capitali. Soggetti coinvolti sono: i capitalisti, che detengono i mezzi di produzione, e i lavoratori che concorrono all attività produttiva vendendo la loro prestazione lavorativa. 3 classi: lavoratori (salario), capitalisti (profitto) e proprietari terrieri (rendita). Modello di crescita: Hp: un solo bene, consumato o reinvestito. Hp: solo capitale circolante, cioè dura solo un anno. Concetto nuovo: sovrappiù, da spendere/consumare o reinvestire. Dal ricavato della produzione si può trarre il capitale necessario per far ripartire un nuovo processo produttivo e se il capitale è maggiore di quello del periodo precedente si ha accumulazione di capitale. Il sistema in questo modo è in grado di riprodursi. Il sovrappiù si divide in Profitti e Rendite. Si ipotizza che soli i profitti siano reinvestiti. Si dimostra che il sistema economico cresce ad un saggio pari a quello dei profitti. Il risultato è in linea con alcuni fatti di Kaldor: crescita costante del prodotto, del rapporto capitale prodotto e del saggio di profitto. Non è in linea con il risultato sui salari perché qui sono posti costanti e al livello di sussistenza. Riassumendo la teoria classica evidenzia: Concetto di sovrappiù. Perché ci sia crescita economica l economia deve produrre un sovrappiù che sia però reinvestito. 1
2 Il profitto è la fonte dell accumulazione di capitale. Il valore della domanda è pari a quella del prodotto, quello che non viene consumato, il profitto, è reinvestito. Non c è un problema di domanda effettiva. Il salario è al livello di sussistenza. I punti indicati risultano di fatto molto utili per il decollo industriale. RICARDO Risultato del modello: i rendimenti decrescenti nel settore che produce beni di sussistenza possono ostacolare la crescita economica. Limitatezza, scarsità delle risorse naturali. Idea del modello: la terra messa a coltura sia sempre meno fertile. Il sovrappiù che si genera dalla terra coltivata è sempre meno fino ad arrestare l accumulazione di capitale. Nel modello manca il progresso tecnico. (che annulla i rendimenti decrescenti e garantisce saggi di profitto non decrescenti e produttività del lavoro crescente). SMITH Analisi sulla divisione del lavoro. (Marx: divisione tecnica del lavoro e divisione sociale del lavoro) Divisione del lavoro porta alla specializzazione. La divisione del lavoro è tanto maggiore quanto maggiore è l ampiezza del mercato. L ampiezza del mercato consente: > numero di imprese, > esternalizzazione della produzione, > varietà Cresce il mercato, cresce la divisione del lavoro, cresce la specializzazione, cresce la produttività (Rendimenti crescenti a livello macroeconomico) = crescita. Fondamentale per la crescita di paesi industrializzati e in via di sviluppo. 2
3 2. I modelli Harrod Domar Dimostrano: tasso di crescita costante e pieno impiego della capacità produttiva. Contesto diverso dall economia classica (quest ultima si colloca in fasi di decollo industriale e avvio dello sviluppo economico moderno). H D invece si collocano nel contesto di mantenimento dello sviluppo, avviato e consolidato. Teoria Keynesiana precedente. Gli investimenti non garantiscono una domanda = offerta (capacità produttiva) Domar (1941): eliminare l eccesso di capacità produttiva rispetto alla domanda (problema keynesiano). Duplice ruolo dell Investimento: 1) contribuisce alla domanda aggregata; 2) aumenta la capacità produttiva (si ripropone il problema). >investimento= > crescita. Per crescere è necessario che l economia risparmi una parte del reddito da destinare a nuovi investimenti. Se esiste un legame tra K e Y allora ogni investimento addizionale che K avrà effetti su Y. Il tasso di crescita del reddito (prodotto) che garantisce domanda=capacità produttiva è pari a: g Y = s/v s e v costanti! (v=rapporto tra K e la capacità produttiva X. s=propensione al risparmio. ) Tale tasso può essere sostenuto nel tempo, ed è il massimo raggiungibile. Secondo questo modello quindi esiste un tasso di crescita di equilibrio g, che dati s e v costanti, mantiene l eguaglianza tra domanda (Y) e capacità produttiva (X) Si dimostra (dalle equazioni di partenza) : anche I e K devono crescere a g. Harrod (1939): In economia: problema dell esistenza e della stabilità del sentiero temporale. Harrod giunge a risultati simili al precedente e chiamerà g y = tasso di crescita garantito G y 3
4 Idea del modello: le imprese facciano previsioni esatte sugli investimenti in base alla domanda) Risultato : g Y =s/v = Gy Tasso di crescita garantito s e v costanti!! Gy è quel tasso che garantisce all imprenditore che la domanda eguaglierà l offerta anche nel periodo successivo. Se le previsioni sono inesatte: Il sentiero di crescita è instabile, ogni scostamento da s/v porta su un sentiero instabile. Il sistema capitalistico può portare alla stagnazione o ad una esplosione della crescita. Il problema nasce dalla difficoltà di coordinare le scelte delle singole imprese con gli effetti macroeconomici. Nella realtà: politiche economiche possono attenuare l instabilità. Harrod: Introduce la piena occupazione della forza lavoro. Domanda di lavoro = offerta di lavoro n= tasso di crescita dell offerta di lavoro λ = tasso di crescita del prodotto per unita di lavoro effettive (λ= tasso di crescita di Y/N) Il tasso di crescita del reddito che soddisfa domanda=offerta di lavoro è: Gn= λ + n Tasso di crescita naturale s/v = λ + n solo per caso! s e v sono esogeni (dati), λ e n sono esogeni (dati) = possono non coincidere!! Harrod mostra instabilità economica (s e v) e instabilità sociale (λ e n) Non esiste nel modello alcun meccanismo auto regolatore che garantisca che tasso di crescita naturale e tasso di crescita garantito si eguaglino, e cioè che assicuri pieno impiego della capacità produttiva e piena occupazione. Problema di coordinamento: le imprese possono essere in equilibrio (capacità produttiva = domanda ) ma nel sistema c è disoccupazione. 3. Teoria neoclassica Il modello di Solow 4
5 Principale novità rispetto al modello di Harrod Domar è l enfasi sul concetto di rendimenti decrescenti dei fattori di produzione. La funzione di produzione aggregata è rappresentata dalla funzione: (1) Yt = F (Kt,Lt,) dove Yt indica l'output (prodotto al tempo t), Kt lo stock di capitale utilizzato come input (sempre nel periodo t) ed Lt l'ammontare del fattore lavoro (nel periodo t). In particolare gli input capitale e lavoro presentano produttività marginali positive ma decrescenti: dosi aggiuntive di lavoro (a parità di tutto il resto), così come dosi aggiuntive di capitale (a parità di tutto il resto) determinano un incremento della produzione che è però via via decrescente. RENDIMENTI DECRESCENTI DEI FATTORI La funzione di produzione presenta inoltre rendimenti di scala costanti. Riscriviamo la funzione di produzione (1) in termini pro capite: poiché è omogenea di grado uno, possiamo dividere per Lt Yt / Lt = F(Kt / Lt, 1) y = f(k) dove y= Y/L è il prodotto pro capite k = K/L è il capitale pro capite. Lo stock di capitale aumenta grazie agli investimenti, alimentati dai risparmi, e si deprezza ad un tasso δ il risparmio aggregato è semplicemente una frazione costante del reddito, St = syt Quanto all'input lavoro, esso coincide con la popolazione (o quantomeno con la popolazione in età di lavoro): non vi è distinzione tra popolazione e lavoro impiegato: si può quindi immaginare che l'intera popolazione si offra sul mercato del lavoro e che il mercato del lavoro sia in equilibrio neoclassico cioè che il salario reale sia flessibile e consenta l'assorbimento dell'intera offerta di lavoro. 5
6 In altre parole, il modello di Solow è un modello di pieno impiego, in cui la flessibilità del salario consente l'assenza di disoccupazione Assumiamo che la popolazione cresca ad un tasso n. Risultato del modello: Secondo il modello di Solow il sistema economico tende a raggiungere uno stato stazionario denominato steady state nel quale il reddito pro capite rimane costante, cioè cresce al tasso zero. Nel modello tutte le grandezze pro capite non crescono, y e k. Per quanto un economia risparmi arriverà sempre ad uno stato stazionario con crescita nulla. Se aumenta la propensione al risparmio, si innalza il livello di steady state del prodotto pro capite. L'implicazione di questa osservazione è la seguente: tanto più alta è la propensione al risparmio, tanto maggiore il livello di reddito pro capite di steady state a cui l'economia converge. In altre parole, dovremmo attenderci che economie con elevata propensione al risparmio convergano a stati stazionari caratterizzati da elevati livelli di reddito. In altre parole, le politiche economiche che agissero su s potrebbero avere degli effetti di livello, ma non degli effetti di crescita. Problemi: Predice un mondo che una volta raggiunto lo stato stazionario non ha più forze interne che promuovano la crescita. Questo è insoddisfacente in quanto le economie avanzate che avrebbero tutte le caratteristiche per trovarsi vicine al loro stato stazionario non mostrano alcuna tendenza a frenare la crescita. Il problema del modello di Solow sono i rendimenti decrescenti. Il modello di Solow con progresso tecnico Yt = F (Kt,Lt,At) il modello di Solow con progresso tecnico mostra che il sistema economico converge ad un sentiero detto di steady state raggiunto il quale, il reddito 6
7 pro capite cresce ad un tasso pari al tasso di crescita delle conoscenze tecniche. L'aumento sostenuto nel tempo del reddito pro capite è riconducibile, nello schema del modello di Solow, unicamente all'esistenza di progresso tecnico esogeno. (non spiegato dal modello). Questa caratteristica rende il modello di Solow piuttosto insoddisfacente circa le capacità esplicative della crescita. Viene talvolta detto che l'importanza del modello di Solow sta non tanto nello spiegare la crescita (che a ben vedere non è spiegata!) ma piuttosto, nell'avere mostrato la esistenza e la stabilità di un sentiero di crescita bilanciata, al quale il sistema economico converge. Le osservazioni dei precedenti punti consentono di trarre alcune banali osservazioni di politica economica: uno stimolo della propensione al risparmio ha effetti positivi sul livello di reddito di stato stazionario a cui si converge. Si noti però che una volta raggiunto lo stato stazionario né la politica economica né altri elementi possono essere efficaci nel variare il tasso di crescita a cui si evolverà il reddito pro capite, essendo tale tasso pari al parametro esogeno g. In altre parole, le politiche economiche che agissero su s potrebbero avere degli effetti di livello, ma non degli effetti di crescita. L'unico modo per modificare i tassi di crescita del reddito pro capite consiste nel modificare g; purtroppo, però, il modello di Solow non investiga le determinanti di g. 7
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