HTA. Il protagonista del mese Nicola Laforgia Direttore della Sezione di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Bari

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1 38 giugno 2015 corso di perfezionamento in HTA ISSN Mensile - Anno VII - Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 1 - DCB Roma contiene I.R. rischio clinico Risk Management, il modello della Regione Toscana l intervista Il protagonista del mese Nicola Laforgia Direttore della Sezione di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Bari Domenico Crupi, direttore generale Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza-IRCCS sterilizzazione Sistemi di confezionamento dei dispositivi medici sterilizzati terminalmente

2 indice 7 editoriale 8 overview 10 protagonista del mese Nuovo reparto di neonatologia al Policlinico di Bari Nicola Laforgia 14 sterilizzazione Sistemi di confezionamento dei dispositivi medici sterilizzati terminalmente Ada Giampà, Silene Tomasini 22 RISCHIO CLINICO La tecnica di informatizzazione del processo di gestione del farmaco Myriam Femminella 30 Il Clinical Risk Management il modello della Regione Toscana: il cittadino è protagonista Francesco Venneri 33 corso di perfezionamento in HTA Health Technology Assessment 40 tecnologia in ospedale Investire in tecnologia per migliorare il sistema sanitario Marco Campione 42 l intervista Il nostro impegno è fare sempre meglio Domenico Crupi La rivista ehealth sceglie quest anno di ospitare un corso di formazione specifico in HTA. Il perché di questa scelta è presto detto: considerato il crescente sviluppo delle tecnologia applicate in ambito ospedaliero e l innegabile esigenza di ottimizzare spese e risorse, è sembrato doveroso da parte nostra offrire ai nostri lettori un approfondimento sull Health Technology Assessment che come è noto è un campo multidisciplinare di ricerca che studia le implicazioni mediche, sociali, etiche ed economiche dello sviluppo, della diffusione e dell uso delle tecnologie sanitarie. Ad aiutarci in questa mission, sono i docenti del corso di specializzazione in HTA dell Università Cattaneo di Varese. e-health - n. 38 giugno

3 Francesco Venneri Docente del master Cineas in Hospital risk management e clinical risk manager Regione Toscana autore Il Clinical Risk il modello de il cittadino è Grazie al dottor Francesco Venneri, analizziamo oggi un modello particolarmente virtuoso: quello della Regione Toscana, che a partire dal 2005 ha previsto la presenza di un risk manager per tutte le aziende sanitarie territoriali ed ospedaliere universitarie. Vediamo insieme perché questa si è rivelata una scelta vincente Il modello di gestione del rischio clinico introdotto in Regione Toscana, a partire dal 2005, prevede la presenza di un risk manager per tutte le aziende sanitarie territoriali ed ospedaliere universitarie. Nello schema attuale è presente una linea clinica ed una linea manageriale, quest ultima impegnata prevalentemente nella diffusione ed implementazione delle best practice per la qualità e sicurezza delle cure e l applicazione delle raccomandazioni ministeriali per la sicurezza del paziente. A livello centrale esiste un organo di governo clinico regionale di coordinamento delle attività di gestione del rischio; si tratta del Centro Regionale Gestione del Rischio Clinico (CRGRC) e Sicurezza del Paziente che approva le linee di indirizzo su temi di qualità e sicurezza delle cure, coordina le attività di gestione del rischio promuovendo iniziative sia formative che progettuali con un forte coinvolgimento della prima linea, attiva percorsi di formazione ed aggiornamento professionale specifici per clinical risk manager e partecipa alle attività di coordinamento delle regioni in tema di sicurezza delle cure. Il punto di forza del sistema è rappresentato dal coinvolgimento degli operatori sanitari a tutti i livelli e, soprattutto negli ultimi cinque anni, del cittadino toscano considerato il principale stakeholder del Sistema Sanitario Regionale. Vale la pena ricordare gli impegni profusi nella gestione di alcuni eventi sentinella, accaduti in Regione, in cui gli operatori sanitari hanno promosso direttamente iniziative di miglioramento, quali la definizione di percorsi di cura per patologie 30 e-health - n. 38 giugno

4 Management lla Regione Toscana: protagonista particolari, come il percorso gravidanza a rischio ed il percorso del paziente chirurgico. In entrambi i casi, il cittadino-utente è stato coinvolto nell elaborazione di alcune best practice, quali la gestione della distocia di spalla e della prevenzione della mortalità materna in prossimità del parto, con particolare attenzione alla gestione dell emorragia post-partum. Le strutture chirurgiche regionali hanno partecipato attivamente all adozione ed implementazione della check list di sicurezza del paziente in sala operatoria con una serie di iniziative delle singole aziende sanitarie per la formulazione ed elaborazione di modelli di check list di percorso completo del paziente, ovverosia dal reparto alla sala operatoria ed il ritorno in reparto fino alla dimissione. Uno dei tanti punti di forza del modello Toscano di gestione del rischio è proprio il teamwork ed il forte coinvolgimento di tutti gli stakeholders del SSR. Attraverso attività di comunicazione mirata, il cittadino viene reso parte attiva. Tra le più recenti si può citare per i positivi riscontri, la pubblicazione e divulgazione di una serie di cartoons illustrativi di alcune attività sanitarie, quali l acquisizione del consenso informato per le procedure diagnostiche e terapeutiche, la sicurezza nella terapia farmacologica, il percorso di dimissione dall ospedale verso casa e/o verso strutture territoriali di accoglienza per la continuità assistenziale. Nel mese di febbraio 2015, la Giunta Regionale ha approvato le ultime 3 best practice implementate: la comunicazione difficile, il processo di handover e la sicurezza in ambito emotrasfusionale. La comunicazione difficile è rappresentativa delle modalità di trasferimento delle informazioni riguardanti un evento avverso con e senza danno direttamente al paziente e/o ai suoi familiari, ma anche ai professionisti interessati e all opinione pubblica. Questa recente best practice ha rappresentato per il SSR una modalità strutturata di trasparenza in cui il cittadino-utente è parte attiva essendo stato coinvolto in evento critico. La pratica di handover consiste nel regolare e strutturare in maniera definita, semplice e snella il percorso delle informazioni nel momento in cui il paziente effettua il passaggio di livelli di cura e/o di livelli assistenziali. Handover vuol dire proprio passaggio delle informazioni e regolamentare questo momento può voler dire intercettare una serie di criti- e-health - n. 38 giugno

5 cità che potrebbero sfuggire nel caso in cui questo monitoraggio non fosse effettuato. Agli operatori sanitari è stato richiesto nello specifico di individuare una serie di strumenti e momenti facilitanti il passaggio delle consegne. Alcune realtà operative, come l Azienda Ospedaliera Universitaria Pediatrica A. Meyer, hanno prodotto una serie di schede inserite nei percorsi di cura, sia chirurgici che dell area della terapia intensiva, in modo da rendere più snello possibile il passaggio delle informazioni essenziali necessari in queste fasi. La sicurezza in ambito emotrasfusionale è stato un tema su cui tutte le strutture sanitarie regionali, pubbliche e private, sotto il coordinamento del Centro Regionale, hanno lavorato costantemente ed in linea con gli indirizzi emanati dal Centro nazionale sicurezza emotrasfusionale. La linea guida elaborata ed approvata dalla Giunta Regionale è testimonianza del duro ed incessante lavoro svolto dagli operatori sanitari con incontri serrati e audit clinici sia reattivi che proattivi il cui prodotto finale è stato l elaborazione di una raccomandazione di buona pratica clinico-assistenziale volta alla corretta identificazione degli emocomponenti, del paziente e del setting clinico; particolare attenzione è stata dedicata alla gestione delle interruzioni che, oltre che rappresentare un momento ineliminabile dal processo di cura, possono creare un occasione di riflessione su una serie di attività e compiti svolti dagli operatori. Il modello Toscano di gestione del Rischio Clinico trova molti punti di raccordo con la metodologia formativa CINEAS in materia di hospital risk management. Un esempio è la contestualizzazione delle best practice per la sicurezza del paziente con un modello di approccio che si definisce sistemico. Il modello della Regione Toscana è fortemente basato sull analisi degli eventi avendo chiaro l approccio di sistema. Nella gestione del contenzioso, è previsto la partecipazione degli operatori sanitari coinvolti, sin dalla fase istruttoria. Parallelamente, l organizzazione sanitaria deve promuovere strumenti e metodi di analisi degli eventi avversi con e senza danno muovendo dall assunto che gli errori sono insiti nel sistema e che l organizzazione deve essere pensata per gestirli nella maniera più strutturata e trasparente possibile. n La linea guida elaborata ed approvata dalla Giunta Regionale è testimonianza del duro ed incessante lavoro svolto dagli operatori sanitari con incontri serrati e audit clinici sia reattivi che proattivi, il cui prodotto finale è stato l elaborazione di una di buona pratica clinico-assistenziale 32 e-health - n. 38 giugno 2015

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