Rischio puro: insieme delle possibili minacce che possono det un impatto aziend negativo in seguito a danneggiamento di beni o persone
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- Sara Cara
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1 Balesatra risk management Definizione joint commission: insieme di attività cliniche e organizzative volte a identificare, valutare, e ridurre il rischio di danno ai pz, staff e visitatori e sull intera organizz. riguardo al rischio di perdita. Rischio puro: insieme delle possibili minacce che possono det un impatto aziend negativo in seguito a danneggiamento di beni o persone Rischio: possibilità/probabilità (p) in relazione a gravità (g) Rischio assoluto : non si sonda mai (es patologia senza cura) Risk management Tutela patrimonio Funzione aziendale Fronteggiare fluttuazioni mercato assicurat: Crescente richieste risarcimento Aumento somme riconosciute Ampliamento dei range riconoscimento del danno aumento dei premi progressivo abbandono sett. sanitario variazione formule assicurative Def ANRA (ass assicurative): puntando al recupero del danno senza valutare cause e modalità vengono dispersi insegnamenti utili che si possono ricavare dal sinistro Def AIRMIC (Assosiacion of Insurance and Risk Managers) : strumento a disposizione del management per perseguire OBTV az, creare valore, attraverso processo di identific valutaz controllo rischi Catena del valore (POTTER) MANUTENZIONE SERVIZI ALBERGHIERI GESTIONE PATRIMONIO SERVIZI GENERALI Norme ISO def tale att attigua a quelle primarie P.S. ACCOGLIMENTO DIAGNOSI CURA CRITERI CHE DETERMINANO VALORE IN UN PROCESSO Qualità del output qualità percepita costi tempi di esecuzione Se presto attenzione all atteso: offerta e percepito si equivalgono di qualità (importanti le relazioni)
2 Def AIRMIC: strumento a disposizione del management per perseguire OBTV az, creare valore, attraverso processo di identific valutaz controllo rischi creare valore massimizzare i benefici in rapporto ai costi (efficienza) Massimo valore aziendale in relazione alle alternative decisionali IDENTIFICAZIONE:individuare gli eventi rischiosi che possono det effetti indesiderati: 1. eventi in ordine crescente di frequenza (ricorda piramide) incidente (danno grave) evento avverso (danno o potenziale danno controllato) Near miss (quasi evento-senza danno)(base piramide) 2. fonti: dati già esistenti (SDO-ufficio sn-risultati ispett)(non finalizzati) dati formulati ad hoc (fmea incident r.)(finalizzate) DESCRIZIONE: descrizione puntuale e precisa delle caratteristiche dei rischi STIMA:definizione della probabilità e conseguenze del rischio qualitative(probabilità *impatto) e quantitative(medie e varianze) INTEGRAZIONE:aggregare tutti i rischi individuati definendo il rischio complessivo ma determinando quanto ciascuno ha impatto su di esso VALUTAZIONE: definire se intervenire e con quali metodologie di intervento Report dei risultati al fine di assumere le decisioni del caso GESTIONE attiva tecniche preventive: riducono la probabilità di accadimento tecniche di protezione :limitano i danni conseguenti strumenti relativi alle tecniche pp controllo fisico(impianti) -procedurale -psicologico(sensibilizzazione al risk m.) GESTIONE passiva tecniche di ritenzione (pianificazione finanziaria-accantonamenti) tecniche di trasferimento (assicurazioni e accordi contrattuali) controllo dell esposizione e dell andamento dei rischi reiterazione del processo del risk m. validazione dell efficacia del processo di risk m.
3 Def AIRMIC: strumento a disposizione del management per perseguire OBTV az, creare valore, attraverso processo di identific valutaz controllo rischi RISK MANAGEMENT AZIENDALE OBTV Equilibrio economico-finanziario aziendale CLINICAL RISK MANAGEMENT tutela della salute: linee g.-protocolli-ecc adottati per ridurre la probabilità che si verifichino eventi negativi su pz-staff-ospiti Def AIRMIC: strumento a disposizione del management per perseguire OBTV az, creare valore, attraverso processo di identificazione valutazione controllo rischi CHI FA COSA DIREZIONE GENERALE: definisce gli OBTV generali, le politiche e come monitorare nel tempo e valutarne l efficacia. RESPONSABILI DI CENTRI: concretizzano operativamente gli OBTV realizzano il processo di R.M. nel contesto di responsabilità sono responsabili della diffusione della cultura del rischio nel centro calendarizzano e promuovere confronti periodici con direzione e la funzione R.M. FUNZIONE RISK MANAGEMENT: definisce e revisiona il processo di R.M. coordina le attività dei centri fornisce supporto tecnico ha funzione di governo del processo sulle varie strutture predisposizione un sistema di reporting periodico con i responsabili di centro Qualunque prestazione sanitaria, anche la più semplice, ha in sè un rischio di errore. Il cambiamento nella concezione dell errore: Opportunità per migliorare, no fallimento personale. Obiettivi dell R.M Sicurezza del paziente, dell operatore, delle apparecchiature e delle strutture (supportato da d.l 626/94) Approccio sistemico all errore. Gli errori sono conseguenze dell agire organizzato e non causa del fallimento del sistema. Cause: non singolo errore ma concatenazione di errori (gruviera di Reason 1990) Comportamento umano e l errore: Skill-based: è un comportamento automatico (routine) Rule based: comportamento di tipo regolato (procedura non seguita) Knowledge based: situazione sconosciuta, azione da definire Tipo di errore: Errore umano(attivo): errori più facilmente individuabili con responsabilità individuale. Questo deve indurre un cambiamento organizzativo e non la colpevolizzazione del singolo -regola non applicata (slips) -regola non ricordata (lapses)
4 Errore umano (latente)(mistake):regola errata o non esitente: rimangono latenti all interno dell organizzazione ma possono dare origine ad evento patologico Near miss event = quasi errore PRINCIPI BASE DELLE ORGANIZZAZIONI ORIENTATE AL MIGLIORAMENTO ORGANIZZAZIONE ORIENTATA AL CLIENTE LEADERSHIP COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE APPROCCIO BASATO SU PROCESSI VISIONE SISTEMICA DELLA GESTIONE AZIENDALE MIGLIORAMENTO CONTINUO DECISIONI BASATE SU ELEMENTI ATTENDIBILI E CONCRETI RAPPORTO DI RECIPROCA UTILITA CON I FORNITORI individuazione dei clienti e delle loro necessita. Estendere le necessità del cliente all intera organizzazione. motivare il personale alle necessità.studiare per i processi le metodologie più adatte. Misurare la soddisfazione del cliente e attivare le azioni di miglioramento i responsabili devono creare le condizioni migliori affinchè tutti i componenti l organizzazione conoscano gli obtv e possano raggiungerli. unità di intenti Valorizzazione risorse umane: capi saldi motivazione-formazione-informazione Cosa: definire i processi per sapere su cosa lavorare Come: individuare input output fattori che influenzano il risultato (es costi e tempi) sequenza logica delle attività monitoraggio Valorizzare la visione per processi in modo tale da evidenziare le integrazioni e la trasversalità dei processi all interno dell organizzazione obiettivo permanente dell organizzazione in un divenire continuo e scevro da staticità Importanti i dati di fatto Decisioni efficaci: basate su analisi logiche dei dati e delle info Il rapporto di reciproco beneficio migliora l abilità dei fornitori nel creare valore METODOLOGIA FMEA (FAILURE MODE and EFFECT ANALYSIS) Tecnica dell ingegneria per definire, identificare ed eliminare le failures, i problemi e gli errori prima che sia troppo tardi e quindi troppo costoso. E un analisi preventiva (proattiva) Identifica le aree critiche potenziali e note Identifica le cause e gli effetti degli avventi avversi Da una scala di rischio ai diversi eventi avversi Fornisce gli strumenti per le azioni preventive, correttive e di follow-up degli stessi Possibili failures: guasti-errori-danni-rotture-ritardi etc. Prodotti = servizi: prestazioni-attività-azioni Clienti: pazienti-studenti-colleghi-fornitori
5 Matrice di correlazione strumento che abbina gli elementi costituenti l oggetto della FMEA alle funzioni da soddisfare (relazione tra strumenti e funzioni) (es forno) Modalità di abbattimento della soggettività (fattore critico della FMEA): valutazione in team Valutazione dell intero processo e dei sottoprocessi Giudizi basati su scale: -Oggettivate -Condivise Codifica standard IPR (indice di priorità di rischio) Confronto con dati oggettivi derivati da serie storiche Definizione delle azioni con obiettivi tempi e responsabilità Rivalutazione periodica del processo Analisi FMEA (Standard JCHAO) Definire le priorità dei processi ad alto rischio Selezionare annualmente almeno un processo ad alto rischio Identificare i potenziali failure modes (Eventi Avversi) e per ciascuno identificarne i possibili effetti. Condurre una Root Cause Analisys per gli effetti più critici Riprogettare il processo per minimizzarne l evenienza del failure mode Testare ed implementare il processo Identificare e implementare sistemi di misura di efficacia Implementare una strategia per mantenere nel tempo i risultati. COME SI CALCOLA L IPR (INDICE DI PRIORITA DI RISCHIO) IPR= g x p x r g = gravità (impatto dell evento indesiderato) p = probabilità (possibilità, frequenza teorica di accadimento r = rilevabilità (possibilità di accorgerci quando un evento avverso si presenti prima che sia troppo tardi)
6 ROOT CAUSE ANALISYS E l analisi delle cause profonde mediante una metodologia applicata allo studio dei fattori causali di un evento avverso che si basa sulla concezione organizzativa dell errore con l obiettivo di analizzare l intero processo che lo ha generato. Obiettivi Individuare tutte le cause di un evento Individuare le cause radice (organizzative e gestionali) Individuare le cause aggredibili Individuare le azioni di miglioramento Principi Basata sul sistema e sui processi e non sugli individui Basata su metodologie esplicite Riproducibilità dei risultati Utilizzo di tecniche correlate Definire le interfacce tra cause e effetti Identificare gli errori eventuali e potenziali Si conclude con azioni correttive che permette di passare alla fase successiva del processo di gestione del rischio che è quella di trattamento del rischio.
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