Gas medicinali. La distribuzione e l utilizzo dei gas medicinali. la distribuzione e l analisi di rischio

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Gas medicinali. La distribuzione e l utilizzo dei gas medicinali. la distribuzione e l analisi di rischio"

Transcript

1 la distribuzione e l analisi di rischio Un metodo di valutazione del rischio specifico per gli impianti di distribuzione dei gas medicinali nelle strutture sanitarie per la tutela di lavoratori e utenti Cristiano Sentinelli*, Stefano Giacomini*, Stefano Massera** La distribuzione e l utilizzo dei gas medicinali nelle strutture sanitarie espone i lavoratori e gli utenti a una serie di pericoli difficilmente valutabili con le metodologie usualmente applicate per le valutazioni del rischio. Numerosi e tragici fatti di cronaca hanno, negli ultimi anni, elevato la percezione dei rischi legati all esercizio di questi medicinali: scambio di prodotti, interruzioni di erogazione, incendi, deperimento della qualità del gas erogato. L analisi di questo particolare rischio si colloca all interno di un contenitore più generale quale quello del clinical risk management, che comprende linee guida, protocolli, percorsi, procedure e prassi organizzative adottate in un ospedale per eliminare o ridurre al minimo la probabilità di eventi indesiderati nei confronti di pazienti, utenti e lavoratori. Grazie alla sempre più elevata percezione del rischio, negli ultimi anni, è andata progressivamente aumentando la sensibilità e l attenzione di coloro che hanno responsabilità organizzative e cliniche all interno degli ospedali alle tecniche di risk management. Veram, in collaborazione con una multinazionale del settore e L Università la Sapienza di Roma, ha sviluppato e messo a punto fin dal 2009 un metodo di valutazione del rischio specifico per gli impianti di distribuzione dei gas medicinali. L articolo prende in esame il metodo di valutazione del rischio specifico per gli impianti di distribuzione dei gas medicinali all interno delle strutture sanitarie che la società Veram, in collaborazione con una multinazionale del settore e L Università la Sapienza di Roma, ha sviluppato e messo a punto fin dal I criteri probabilistici e i modi di guasto al fine di valutare le caratteristiche dei singoli impianti e di indirizzare gli interventi di manutenzione. * Veram Srl Roma - ** Professionista igiene e sicurezza sul lavoro 28 ambiente & sicurezza sul lavoro

2 Il metodo comprende una combinazione di criteri probabilistici e di analisi dei modi di guasto che permette di valutare le caratteristiche degli impianti e indirizzare gli interventi di manutenzione. Sono illustrate le principali caratteristiche dei metodi e i risultati di indagini effettuate in alcuni ospedali italiani. Gas Medicinali e riferimenti normativi Il D.Lgs. 219/2006 del 24 aprile 2006 (Attuazione delle direttive 2001/83/CE e 2003/94/CE ) definisce il prodotto medicinale come ogni sostanza o associazione di sostanze presentata come avente proprietà curative o profilattiche delle malattie umane o ogni sostanza o associazione di sostanze che può essere utilizzata sull uomo o somministrata all uomo allo scopo di ripristinare, correggere o modificare funzioni fisiologiche, esercitando un azione farmacologica, immunologica o metabolica, ovvero di stabilire una diagnosi medica. Lo stesso decreto definisce il gas medicinale come ogni medicinale costituito da una o più sostanze attive gassose miscelate o meno ad eccipienti gassosi. I gas utilizzati in ambito sanitario sono quindi prodotti medicinali a tutti gli effetti. Le Farmacopee Europea e Italiana individuano in questa categoria: ossigeno, protossido di azoto, anidride carbonica, azoto, aria medicinale ricostituita, aria medicinale (da compressore). I sistemi di distribuzione in esame sono disciplinati dal D.Lgs 46/97 (Attuazione della direttiva 93/42/CE) e i gas dal citato D.Lgs. 219/2006. Quanto alla protezione dagli incendi si applica la regola tecnica per le strutture sanitarie di cui al DM 18/9/2002. Per la tutela dei lavoratori si applica la normativa antincendio e quella di igiene del lavoro legata ai principi sanciti dal D.Lgs. 81/2008. Nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, compresi utenti e pazienti, si applicano, in ultima analisi, il codice civile e il codice penale. Gli impianti e la loro manutenzione sono disciplinati da numerose norme pubblicate dall UNI. Tra queste, ai fini della valutazione dei rischi, occorre senz altro considerare le UNI EN ISO :2010 (Impianti di distribuzione dei gas medicali - Parte 1: Impianti di distribuzione dei gas medicali compressi e per vuoto) e la UNI EN ISO :2007 Impianti di distribuzione dei gas medicali - Parte 2: Impianti di evacuazione dei gas anestetici. Gas Medicinali e valutazione dei rischi I gas medicinali sono prodotti/stoccati in centrali a servizio delle struttura sanitarie dalle quali si diramano le linee di adduzione principali. Le dorsali di adduzione portano ai singoli tratti di impianto dove, dopo decompressione, l impianto secondario conduce il prodotto alle utenze finali, poste in testata ai letti, negli ambulatori e nelle sale operatorie. L individuazione dei pericoli è effettuata esaminando i requisiti della normativa di riferimento, valutando i colloqui effettuati con personale infermieristico, valutando studi ingegneristici sull affidabilità degli impianti in relazione alla pericolosità intrinseca dei gas utilizzati e considerando i dati storici degli incidenti che si sono verificati nel tempo. Sono individuate 3 famiglie generali di pericoli presenti nel reparti ospedalieri in relazione alla distribuzione e somministrazione di gas medicinali e vuoto: continuità di erogazione: interruzione del servizio di erogazione del prodotto; incendio; qualità del farmaco: scambio dei farmaci (interconnessioni); fattore umano; agenti fisici: rilasci (ambienti sovraossigenati); elettrocuzione. I rischi associati alla distribuzione di tali gas si caratterizzano per probabilità molto basse ed effetti particolarmente gravi. Come ordine di grandezza si consideri che in un impianto correttamente realizzato e gestito la probabilità di interruzione del servizio alle utenze può scendere fino al di sotto di 1 su un milione; di contro un evento come questo determina quasi sistematicamente conseguenze nefaste e un enorme risonanza mediatica. Le metodologie di valutazione dei rischi con le semplici matrici P x G (probabilità per gravità) risultano inadatte a questo tipo di valutazioni, proprio perché questi metodi tendono a sottostimare gli eventi poco probabili e molto gravi; nella fattispecie tendono ad essere influenzate dalla sensibilità ed esperienza dell analista non permettendo l individuazione di tutti gli scenari incidentali, nonché la stima quantitativa del rischio degli stessi. Per mettere a punto un protocollo di quantificazione oggettiva di questi particolari rischi, nel ambiente & sicurezza sul lavoro

3 periodo gli attori della collaborazione hanno effettuato degli studi pilota su diverse tipologie di impianti e reparti ospedalieri nel Lazio. Il protocollo di valutazione che ne è scaturito comprende la combinazione di diverse metodologie di analisi di rischio industriale quali l albero dei guasti (Fault Tree Analisys - FTA), l albero degli eventi (Event Tree Analisys - ETA) e l analisi affidabilistica dei componenti impiantistici con analisi FMECA (Failure Modes, Effects and Criticality Analysis analisi dei modi di guasto degli effetti e criticità). Le metodologie, tipiche dell analisi di rischio di impianti industriali, sono state adattate operando delle modifiche e tarando le stesse alle realtà sanitarie oggetto di indagine. L illustrazione riportata come esempio mostra l albero dei guasti (FTA) dell impianto dell ossige- manutenzione (curva rossa) a confronto con le stesse Figura 2 - Proiezioni di guasto in assenza di no, sviluppato per il top event interruzione della linea. L impianto della figura 1 prevede una distribuzione a doppio ramo con riduttori in ridondanza. Le singole combinazioni possono essere studiate in termini probabilistici in modo da assegnare a queste le frequenze o probabilità proiezioni corrette dalla manutenzione e revisione dell impianto con cadenza annuale (curve verdi) Figura 1 - Albero dei guasti (FTA) di un impianto dell ossigeno, sviluppato per il top event interruzione della linea. 30 ambiente & sicurezza sul lavoro di accadimento. Nel caso dell esempio è possibile valutare l affidabilità ovvero l inaffidabilità dei singoli componenti e la probabilità del top event oltre che individuare interventi mirati sul sistema per migliorane l affidabilità. Nell esempio riportato, uno solo dei rami è dotato di allarme di bassa pressione e l installazione di un secondo sensore abbasserebbe la probabilità di accadimento del top event. Le analisi della probabilità di accadimento possono essere combinate in modo da ricostruire il MTTF (Medium Time To Failure) nelle condizioni osservate. Questa elaborazione permette di realizzare delle proiezioni di probabilità di guasto. Nella figura 2, a esempio, sono messe a confronto le proiezioni di guasto in assenza di manutenzione (curva rossa) con quelle corrette dalla manutenzione e revisione dell impianto con cadenza annuale (curve verdi). Per poter procedere con queste elaborazioni è necessario: acquisire informazioni e dati tecnici sull impianto; acquisire i ratei di guasto dei componenti in modo da associare le probabilità al fallimento degli stessi; intervistare gli operatori per

4 La tabella 1 di esempio che segue è relativa al diagramma di cui sopra e de- scrive gli scenari associandoli alle probabilità di ac- cadimento. Il percorso metodologico così descritto è stato applicato, con albero e ta- belle di varie complessità, considerando diversi eventi quali l interruzione del servizio di erogazione del prodotto, le sovrappressioni, Figura 3 i rilasci accidentali, gli incendi per ri- lascio di ossigeno ecc. Per poter incidere sulla probabilità di accadimento saggiare il loro grado di addestramento e la conoscenza dell evento principale è necessaria un ana- delle procedura di intervento in caso di incidente. bilistica dell impianto. In questo caso si è adotlisi dettagliata finalizzata alla valutazione affida- tata la metodica FMECA, citata nella miltary standard La figura 3 riportata a titolo di esempio permette di individuare la forma con la quale sono re- stituite le valutazioni degli eventi. Stimata la probabilità dell evento principale, si procede a verificare tutte i possibili scenari incidentali. La forma tabellare è quella più esplicita in quanto permette di individuare le probabilità di accadimento degli scenari nelle specifiche condizioni dell impianto del reparto esaminato e in funzione delle modalità di intervento e manutenzione adottate dal gestore. La forma tabellare è quella più esplicita e descrive in maniera chiara il percorso che porta agli 1629-a, adeguatamente adattata alla realtà ospedaliera. La metodologia è stata applicata agli impianti in esame definendo tutti i sistemi e tutti i componenti costituenti. L analisi serve a valutare il rischio associato ad ogni terna modocausa-effetto e viene quantificato attraverso un indice di rischio (RPN = RiskPriorityNumber o IPR = Indice Priorità Rischio). Per determinare l RPN è necessario conoscere tre caratteristiche: Occurrence (O) - legata alla probabilità che l evento si verifichi; è la probabilità che la modalità di guasto si verifichi. scenari incidentali in relazione al successo o fallimento dei vari sistemi interessati. Tabella 1 Esempio di descrizione degli scenari incidentali e associazione alle probabilità di accadimento con albero degli eventi Severity (S) - legata alla gravità associata al verificarsi dell effetto; è la misura della pericolosità di un effetto di un dato guasto. Detection (D) - legata alla capacità di rilevare l esistenza di criticità e individuare il guasto. L RPN è dato dal prodotto dei tre valori attribuiti e serve a valutare quali sono le terne che necessitano di interventi correttivi. La funzione è quindi quella di una semplice matrice a 3 variabili dove RPN = O x S x D. I 3 parametri possono assumere valori che vanno da 0 a 10 con il valore RPN che varia quindi da 0 a ambiente & sicurezza sul lavoro

5 Ident. Componente e descrizione Modi di guasto Effetti del guasto Sul componente Sul sistema (Pericoli nel reparto) Misure preventive e protettive S O D Rpn Tubazione Tubazione ossigeno Linea per adduzione ossigeno Rottura delle connessioni, rottura della tubazione, a monte del gruppo riduzione (linee di adduzione obsolete nei corridoi dei seminterrati) Fuoriuscita di ossigeno, sovraossigenazione in loco pericolo di incendio Incendio; interruzione del servizio di erogazione del prodotto: mancata erogazione a tutto il reparto Piano di manutenzione in fase di approvazione. Rilevazione del guasto dal personale di servizio per eccessivo rumore, segnalazione stato valvole Riqualificazione linee di adduzione a monte della sezione di reparto Manutenzione predittiva Rottura delle connessioni, rottura della tubazione, a valle del gruppo riduzione in prossimità dell ultima utenza Fuoriuscita di ossigeno, sovraossigenazione in loco pericolo di incendio; Diminuzione di pressione e di portata del gas Incendio; interruzione del servizio di erogazione del prodotto: possibile assenza o diminuzione della portata di erogazione alle unità terminali Piano di manutenzione in fase di approvazione. Rilevazione del guasto dal personale di servizio per eccessivo rumore, segnalazione stato valvole Manutenzione predittiva Rottura delle connessioni, rottura della tubazione, a valle ma in prossimità del gruppo riduzione Fuoriuscita di ossigeno, sovraossigenazione in loco pericolo di incendio; Diminuzione di pressione e di portata del gas Incendio; interruzione del servizio di erogazione del prodotto. Piano di manutenzione in fase di approvazione. Rilevazione del guasto dal personale di servizio per eccessivo rumore, segnalazione stato valvole Manutenzione predittiva ambiente & sicurezza sul lavoro

6 Con il lavoro della tesi di Laurea Magistrale dell Ing. Stefano Giacomini, l analisi, seppur di stampo qualitativo, è stata calibrata sia con analisi quantitative sia con lo studio dello storico relativo a casistiche incidentali e quasi incidenti. In questo modo è stato possibile associare i valori dei parametri O, S e D a eventi ben precisi supportando l analisi con dati storici. I vari componenti sono valutati in stringhe (cfr tabella di esempio a pagina precedente) che permettono di individuare gli interventi correttivi e stimarne gli effetti in termini di riduzione degli indici RPN (OSD). Esame dei dati e prospettive Le metodologie descritte sono state applicate a circa 200 reparti di 7 diverse strutture sanitarie nel Lazio e in Sardegna. Sono stati complessivamente esaminati oltre 4000 componenti impiantistici e caratterizzate in un database coerente le diverse condizioni di esercizio e le anomalie più frequenti. Il lavoro ha permesso di stabilire come nella maggior parte dei casi gli impianti sono realizzati e mantenuti coerentemente allo stato dell arte e alle norme applicabili. Sono tuttavia emerse locali situazioni di difformità e significative anomalie gestionali che il metodo ha permesso di mettere in luce e mitigare. Le principali anomalie riscontrate possono essere ricomprese nelle categorie che seguono: - Impianti a ramo singolo di vecchia concezione senza ridondanze in caso di guasto. - Impianti privi di punti di intercettazione per alimentazione di emergenza. - Mancata disponibilità di bombole di emergenza e/o mancato addestramento all utilizzo. - Mancata conoscenza della geometria e distribuzione dell impianto nella struttura edilizia. - Disattivazione manuale di sistemi di allarme da parte degli operatori. - Mancata compartimentazione degli elementi dell impianto rispetto alle attività svolte nel reparto. - Mancata applicazione dei sistemi gestionali previsti dalle citate norme UNI di riferimento. - Progettazione dei sistemi di controllo e mitigazione dei sistemi di distribuzione non adeguata al fabbisogno richiesto o alla destinazione d uso (variazioni in corso). - Formazione carente del personale ospedaliero definita ai sensi degli articoli 37 e 46 del D.Lgs 81/08. La sperimentazione delle metodologie alle diverse tipologie impiantistiche ha permesso di esplorare e tarare i diversi tipi di guasti e di non conformità in modo da alimentare una casistica di situazioni critiche che permette di indirizzare La sperimentazione delle metodologie alle diverse tipologie impiantistiche ha permesso di esplorare e tarare i diversi tipi di guasti e di non conformità in modo da alimentare una casistica di situazioni critiche gli interventi di manutenzione e le attività formative. I metodi utilizzati permettono una valutazione dei rischi più circostanziata e puntuale rispetto alle metodiche più diffusamente utilizzate. E opportuno che tali metodologie specifiche vadano ad arricchire il bagaglio degli operatori del settore e che le valutazioni effettuate siano prese in carico e in considerazione nell ottica della più generale valutazione ai sensi del D.Lgs 81/08. Si ringrazia l ing. Erik Scannella per il prezioso contributo in fase di progettazione a avvio del progetto. ambiente & sicurezza sul lavoro

Impianti di evacuazione gas anestetici

Impianti di evacuazione gas anestetici Impianti di evacuazione gas anestetici La gestione degli eventi avversi (Orazio Scuderi A.O. Niguarda Ca Granda) Milano, 17 aprile 2013 Impianti di evacuazione gas anestetici Definizioni Normative Tipologie

Dettagli

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:

Dettagli

La gestione dei gas medicinali nelle aziende sanitarie ai sensi della UNI EN ISO 7396-1:2010

La gestione dei gas medicinali nelle aziende sanitarie ai sensi della UNI EN ISO 7396-1:2010 La gestione dei gas medicinali nelle aziende sanitarie ai sensi della UNI EN ISO 7396-1:2010 Gli impianti gas medicinali e le Apparecchiature Biomedicali Giampiero Pirini Bologna 30/11/2011 Giampiero Pirini

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)

ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) T. Pezzo *, D. Vannucci *, G. Uguccioni + * D Appolonia SpA, Genova + D Appolonia SpA, San Donato

Dettagli

Dott. Arch. Gian Carlo Scarpini

Dott. Arch. Gian Carlo Scarpini L IMPORTANZA DELLA GESTIONE OPERATIVA DA PARTE DELLA STRUTTURA SANITARIA: l Allegato G della norma UNI EN ISO 7396-1, campo di applicazione, obiettivi responsabilità e funzioni chiave coinvolte. Relatore

Dettagli

GAS IN SANITA Medicinali e Dispositivi Medici

GAS IN SANITA Medicinali e Dispositivi Medici GAS IN SANITA Medicinali e Dispositivi Medici Preparazione di Aria Medicinale in Ospedale Ruoli e compiti del Farmacista Leonardo Ferrari I GAS utilizzati in AMBITO SANITARIO possono essere classificati,

Dettagli

Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali

Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali RESPONSABILITA D IMPRESA D.lgs. 231/01 L EVOLUZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI E DI GESTIONE 27 maggio 2014 ore 14.00 Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali Ing. Gennaro

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

14 giugno 2013 COMPETENZE E QUALIFICHE DELL INSTALLATORE DI SISTEMI DI SICUREZZA. Ing. Antonio Avolio Consigliere AIPS All right reserved

14 giugno 2013 COMPETENZE E QUALIFICHE DELL INSTALLATORE DI SISTEMI DI SICUREZZA. Ing. Antonio Avolio Consigliere AIPS All right reserved 14 giugno 2013 COMPETENZE E QUALIFICHE DELL INSTALLATORE DI SISTEMI DI SICUREZZA A.I.P.S. Associazione Installatori Professionali di Sicurezza Nata per rispondere alla fondamentale aspettativa degli operatori

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

CONCETTI E DEFINIZIONI

CONCETTI E DEFINIZIONI Contenuti del DVR CONCETTI E DEFINIZIONI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria

Dettagli

Fig.1 - n Verifiche Ispettive completate nella Provincia di Ravenna presso gli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99

Fig.1 - n Verifiche Ispettive completate nella Provincia di Ravenna presso gli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99 Legge Regionale 17 dicembre 23 n.26: Verifiche Ispettive sui Sistemi di Gestione della Sicurezza degli stabilimenti soggetti all art.6 del D.Lgs 334/99 della Provincia di Ravenna Risultanze e commenti

Dettagli

Azione su un prodotto-servizio NC, per renderlo conforme ai requisiti

Azione su un prodotto-servizio NC, per renderlo conforme ai requisiti Partipilo dr. Valerio ODONTOIATRIA E SISTEMA QUALITA Data: 14-07-09 Pag. 4 di 5 Prodotto (Uni en iso Prodotto di proprietà dei cliente (documentazione della) (uni 10722-3:1999) (modifica della) (uni en

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE

GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE 1 GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE Ing. Enrico Perfler Eudax s.r.l. Milano, 23 Gennaio 2014 Indice 2 Il concetto di rischio nei dispositivi medici

Dettagli

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 del 13 11 2012 Pagina 1 di 6 INDICE 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE...2 2 RIFERIMENTI... 2 3 SIGLE E DEFINIZIONI... 2 4 RESPONSABILITA...3 5 PROCEDURA...3 5.1 Programmazione delle attività...3 5.2 Documentazione...

Dettagli

La UNI 11100:2011 e la Gestione Operativa degli impianti gas medicali

La UNI 11100:2011 e la Gestione Operativa degli impianti gas medicali La UNI 11100:2011 e la Gestione Operativa degli impianti gas medicali Elio PATETTA Dottore in Ingegneria Biomedica Vice Presidente AIIGM POLITECNICO DI MILANO, 20 Maggio 2011 SOMMARIO Gli impianti gas

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA COSA È IN PRATICA UN SISTEMA DI GESTIONE? L insieme delle regole e dei processi di funzionamento di un organizzazione. Comprende:

Dettagli

Alto livello igienico

Alto livello igienico La separazione fra aree che necessitano livelli igienici diversi viene definita zoning. Lo studio del zoning diventa molto importante nella prevenzione contro l entrata di potenziali contaminanti in specifiche

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

Il contributo dell' Ingegneria g Clinica alla gestione dei gas medicinali secondo la UNI EN ISO 7396

Il contributo dell' Ingegneria g Clinica alla gestione dei gas medicinali secondo la UNI EN ISO 7396 Il contributo dell' Ingegneria g Clinica alla gestione dei gas medicinali secondo la UNI EN ISO 7396 Giampiero Pirini Ingegneria Clinica Azienda Ospedaliero Universitaria Ferrara Segreteria Scientifica

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

IMPIANTI GAS MEDICINALI CORSI DI FORMAZIONE

IMPIANTI GAS MEDICINALI CORSI DI FORMAZIONE IMPIANTI GAS MEDICINALI CORSI DI FORMAZIONE Presentazione Un impianto in servizio presso una struttura ospedaliera, per quanto ben progettato, realizzato e completo delle adeguate certificazioni che attestino

Dettagli

Modalità di approvvigionamento di gas medicinali singoli e miscele e la responsabilità del farmacista. Prof.ssa Paola Minghetti

Modalità di approvvigionamento di gas medicinali singoli e miscele e la responsabilità del farmacista. Prof.ssa Paola Minghetti Modalità di approvvigionamento di gas medicinali singoli e miscele e la responsabilità del farmacista Prof.ssa Paola Minghetti GAS DA SOMMINISTRARE ALL UOMO AD USO TERAPEUTICO MEDICINALI Assoggettati a

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei

Dettagli

LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE

LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE S.I.M.G. LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE Strumenti e metodi di identificazione ed analisi di eventi avversi. L approccio reattivo e proattivo Damiano Parretti Arezzo 26 febbraio

Dettagli

Valutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100)

Valutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100) Definizione e individuazione dei fattori di rischio, individuazione delle misure di prevenzione e protezione, riunione periodica Rev. 1 del 28/11/2012 ARISSA Maggio 2015 2 Normativa e documenti di riferimento

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

ALLEGATO. 1 Modulo Offerta Economica fornitura dei gas Aic e dei gas Fu e degli altri gas

ALLEGATO. 1 Modulo Offerta Economica fornitura dei gas Aic e dei gas Fu e degli altri gas ALLEGATO. 1 Modulo Offerta Economica fornitura dei gas Aic e dei gas Fu e degli altri gas GAS LIQUIDI USO QUANTITA / ANNO Ossigeno liquido AIC Medicale Mc 200.000 Ossigeno liquido AIC per FREELOX Medicale

Dettagli

DIRETTORE GENERALE. Visto lo Statuto Aziendale;

DIRETTORE GENERALE. Visto lo Statuto Aziendale; DIRETTORE GENERALE Richiamato il Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 100 del 31 maggio 2013 "Azienda Ospedaliero- Universitaria Careggi. Nomina del Direttore Generale"; Ricordato che con provvedimento

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO

LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Pagina 1 Terminologia e Definizioni Incidente Evento o serie di eventi accidentali che possono arrecare un danno o Probabilità che l incidente rechi un danno, correlato alle

Dettagli

LA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO

LA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO LA NORMA OHSAS 18001 E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO Studio Candussi & Partners novembre 2008 Lo Studio Candussi & Partners Lo Studio opera dal 1998 con consulenti

Dettagli

METODI PER LA QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO: Alberi di Evento e Alberi di Guasto

METODI PER LA QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO: Alberi di Evento e Alberi di Guasto Corso di Laurea in Ingegneria Aerospaziale METODI PER LA QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO: Docente: Page 1 Quantificazione del Rischio Fase Fase 1. 1. Fase Fase 2. 2. Fase Fase 3. 3. Definizione Definizione

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE PER IL PROFILO DI SAFETY MANAGER E DOCENTE FORMATORE SSL

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE PER IL PROFILO DI SAFETY MANAGER E DOCENTE FORMATORE SSL CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE PER IL PROFILO DI SAFETY MANAGER E DOCENTE FORMATORE SSL DESCRIZIONE L ambito della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro è particolarmente sensibile, in quanto va ad

Dettagli

COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP

COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP ALLEGATO 1 COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP Premessa. I corsi hanno una durata minima di 16 ore e a determinate condizioni e entro certi limiti (v. punto 4), è consentito

Dettagli

LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI

LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI LA SICUREZZA ANTINCENDIO LA SICUREZZA ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI dott. ing. Emilio Milano pagina 1 COS E LA PREVENZIONE INCENDI Decreto Legislativo 8 marzo 2006, n. 139 - Capo III - Art. 13 (S.O.G.U. Serie

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Nota 9 maggio 2014, n. 3266 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Modulo di domanda Come noto (NOTA

Dettagli

BS OHSAS 18001: 2007. Occupational. Health. Safety. Assesments. Series

BS OHSAS 18001: 2007. Occupational. Health. Safety. Assesments. Series BS OHSAS 18001: 2007 Occupational Health Safety Assesments Series Prefazione La Norma è stata sviluppata per essere compatibile con le Norme: ISO 9001:2000 (Qualità) ISO 14001:2004 (Ambiente) Dr.ssa Carlotta

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

Valutazione dei rischi

Valutazione dei rischi Valutazione dei rischi 5 Novembre 2008 Andrea Pellei Il processo di attuazione dell audit Obiettivi della valutazione del rischio L attività di audit effettuata sul Sistema di Gestione e Controllo di un

Dettagli

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE La contraffazione in cifre: NUOVA METODOLOGIA PER LA STIMA DEL VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE Roma, Giugno 2013 Giugno 2013-1 Il valore economico dei sequestri In questo Focus si approfondiscono alcune

Dettagli

La valutazione dei rischi. La valutazione dei rischi -- Programma LEONARDO

La valutazione dei rischi. La valutazione dei rischi -- Programma LEONARDO La valutazione dei rischi La valutazione del rischio è lo strumento fondamentale che permette di individuare le misure di prevenzione e pianificarne l attuazione, il miglioramento ed il controllo al fine

Dettagli

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione FOCUS TECNICO IL DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Miscelatori e riduttori di pressione CRITERI DI CALCOLO DELLA PORTATA DI PROGETTO Lo scopo principale del dimensionamento di una rete idrica è quello di assicurare

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario

Dettagli

Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008)

Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008) di Giampiero Mercuri Responsabile tecnico di certificazione CNIM rubrica Certificazione Certificazione dei Sistemi di Gestione per la Qualità (Norma UNI EN ISO 9001:2008) SECONDA PARTE: lo Stage 2 di Certificazione

Dettagli

CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO QUESITO RISCONTRO* Documentazione di P N NA riscontro 1. ANALISI INIZIALE Il DVR /autocertificazione e gli allegati

Dettagli

Raccomandazioni generali Il CIG consiglia che: Corsi di formazione propedeutici a percorsi di qualificazione/certificazione siano tenuti da docenti

Raccomandazioni generali Il CIG consiglia che: Corsi di formazione propedeutici a percorsi di qualificazione/certificazione siano tenuti da docenti Programma corsi di formazione per qualificazione/certificazione degli operatori del post contatore gas ai sensi della norma UNI 11554 e del PdR 11/2014. Premessa Il presente documento riporta indicazioni

Dettagli

Corso di Qualificazione per. Auditor Interni. dei. Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE

Corso di Qualificazione per. Auditor Interni. dei. Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE Corso di Qualificazione per Auditor Interni dei Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE Responsabile del progetto formativo: Dott. Ing. Antonio Razionale Tutor:

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA. Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Audit P11 Rev 00 del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE Direzione RSPP 2. SCOPO

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

PIANO DI MIGLIORAMENTO

PIANO DI MIGLIORAMENTO PIANO DI MIGLIORAMENTO (Articoli 18, 28, 29 D. Lgs. 9 aprile 2008) Data: 02/07/2009 Azienda: Azienda SPA Indirizzo: Via Roma, 1 Città: Milano EDIZIONE DATA DESCRIZIONE FIRMA (datore lavoro) Principale

Dettagli

TECNICO NELLA GESTIONE E SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE

TECNICO NELLA GESTIONE E SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE TECNICO NELLA GESTIONE E SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE DESCRIZIONE SINTETICA Il o nella gestione e sviluppo delle risorse è in grado di realizzare la programmazione del, prefigurare percorsi di sviluppo

Dettagli

Roma 22 settembre 2004

Roma 22 settembre 2004 RISOLUZIONE N. 123/E Roma 22 settembre 2004 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Oggetto: Istanza di interpello. Fondazione XY - Onlus - Attività di ricerca scientifica di particolare interesse sociale.

Dettagli

ƒ Gli standard e la gestione documentale

ƒ Gli standard e la gestione documentale 81267$1'$5' 3(5/$*(67,21('280(17$/( Giovanni Michetti SC11 Gestione dei documenti d archivio giovanni.michetti@uniroma1.it Strumenti per l informazione e la documentazione: le norme UNI (Roma, 18 giugno

Dettagli

IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DEI GAS MEDICINALI E DEL VUOTO

IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DEI GAS MEDICINALI E DEL VUOTO IV Conferenza Nazionale sui Dispositivi Medici IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DEI GAS MEDICINALI E DEL VUOTO La Norma UNI EN ISO 7396-1 Ing. Carlo M. Giaretta Commissione Tecnica U4204 dell UNI Apparecchi per

Dettagli

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico La formazione riferita a questo modulo formativo intende far acquisire le nozioni relative alla normativa e ai processi operativi che governano

Dettagli

Dr. Giovanni MACORETTA Tecnico della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Dipartimento di Sanità Pubblica

Dr. Giovanni MACORETTA Tecnico della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Dipartimento di Sanità Pubblica Dr. Giovanni MACORETTA Tecnico della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro Dipartimento di Sanità Pubblica CONTROLLI INTERNI I CONTROLLI INTERNI sono un obbligo a carico del gestore e hanno

Dettagli

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale

Manuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale Sorveglianza e misurazioni del SG S&SL Indice: 1.0 Scopo e Generalità 2.0 Identificazione delle aree/attività soggette al monitoraggio 3.0 Pianificazione ed esecuzione dei monitoraggi e delle misurazioni

Dettagli

Il Sistema di Gestione

Il Sistema di Gestione 12 Convegno AIIA I Sistemi di Gestione della Sicurezza Antincendio nella Fire Safety Engineering Milano - 29 Ottobre 2009 Sui temi dell approccio prestazionale alla sicurezza contro l incendio e sull importanza

Dettagli

Il Processo di Valutazione dei Rischi nel Contesto Organizzativo delineato dal D.lgs.n 81/08 e smi

Il Processo di Valutazione dei Rischi nel Contesto Organizzativo delineato dal D.lgs.n 81/08 e smi DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE I^ Facoltà di Medicina e Chirurgia SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Il Processo di Valutazione dei Rischi nel Contesto Organizzativo delineato dal D.lgs.n

Dettagli

SIAL srl è in grado di garantire alle aziende richiedenti, sia di

SIAL srl è in grado di garantire alle aziende richiedenti, sia di SIAL srl è in grado di garantire alle aziende richiedenti, sia di piccole che di medie e grandi dimensioni, una qualificata assistenza tecnica ed amministrativa, in ordine ai più diversi profili concernenti

Dettagli

M841 ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE. Indirizzo: IPM9 MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA CURVATURA MECCANICA

M841 ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE. Indirizzo: IPM9 MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA CURVATURA MECCANICA Pag. 1/5 Sessione ordinaria 2015 A T T E N Z I O N E La presente prova è costituita dalle seguenti tracce relative a: IPM9 MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA IPS9 MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA Si invita

Dettagli

M842 ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE. Indirizzo: IPS9 - MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA CURVATURA SISTEMI ENERGETICI

M842 ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE. Indirizzo: IPS9 - MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA CURVATURA SISTEMI ENERGETICI Pag. 1/5 Sessione ordinaria 2015 A T T E N Z I O N E La presente prova è costituita dalle seguenti tracce relative a: IPS9 MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA IPM9 MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA Si invita

Dettagli

PRINCIPI E TECNICHE PER L APPLICAZIONE DEL QUALITY RISK MANAGEMENT AI PROCESSI DI PRODUZIONE FARMACEUTICI

PRINCIPI E TECNICHE PER L APPLICAZIONE DEL QUALITY RISK MANAGEMENT AI PROCESSI DI PRODUZIONE FARMACEUTICI PRINCIPI E TECNICHE PER L APPLICAZIONE DEL QUALITY RISK MANAGEMENT AI PROCESSI DI PRODUZIONE FARMACEUTICI Alessandro Regola Intendis Manufacturing S.p.A. 14 aprile 2011 Definizioni Quality Risk Management

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

PROCEDURE - GENERALITA

PROCEDURE - GENERALITA PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,

Dettagli

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati. Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs

Dettagli

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA COMPLETIAMO IL TUO PROCESSO POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA Rifra Masterbatches S.p.A. Via T. Tasso, 8 25080 Molinetto di Mazzano (BS) Tel. +39 030 212171 Fax +39 030 2629757 R.I. 01006560179

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca

Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Scuola di Management per le Università, gli Enti di ricerca e le Istituzioni Scolastiche Le competenze per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane nelle università e negli enti di ricerca Dott. William

Dettagli

La sicurezza elettrica nel condominio

La sicurezza elettrica nel condominio La sicurezza elettrica nel condominio Relatore Francesco Mirabile Federazione Nazionale Amministratori Immobiliari 16/11/2014 EN Measure s.r.l 1 Indice del corso 1. Leggi di riferimento 2. Norme tecniche

Dettagli

Gestione della Sicurezza Informatica

Gestione della Sicurezza Informatica Gestione della Sicurezza Informatica La sicurezza informatica è composta da un organizzativinsieme di misure di tipo: tecnologico o normativo La politica di sicurezza si concretizza nella stesura di un

Dettagli

Documenti per i corsi

Documenti per i corsi Descrizione dell offerta Applicazione della formazione professionale di base Documenti per i corsi inter a ziendali (CI): Corsi interaziendali progr amma di forma zione per i corsi inter a ziendali, controlli

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Il quadro normativo

IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Il quadro normativo FOCUS TECNICO IL DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI IDROSANITARI Il quadro normativo DIMENSIONAMENTO DEI COMPONENTI ALL INTERNO DI RETI IDROSANITARIE Il corretto funzionamento di componenti per impianti idrico

Dettagli

I GAS MEDICINALI NELLE STRUTTURE SANITARIE: ASPETTI LEGISLATIVI E GESTIONALI. Giovedì 23 maggio 2002 Sala Congressi Milan Marriott Hotel

I GAS MEDICINALI NELLE STRUTTURE SANITARIE: ASPETTI LEGISLATIVI E GESTIONALI. Giovedì 23 maggio 2002 Sala Congressi Milan Marriott Hotel I GAS MEDICINALI NELLE STRUTTURE SANITARIE: ASPETTI LEGISLATIVI E GESTIONALI Giovedì 23 maggio 2002 Sala Congressi Milan Marriott Hotel TECNOLOGIE DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ARIA MEDICALE PRESSO

Dettagli

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2

Dettagli

PERICOLO o FATTORE DI RISCHIO

PERICOLO o FATTORE DI RISCHIO Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Definizione parole-chiave MODULO B Unità didattica A3-1 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 PERICOLO o FATTORE DI

Dettagli

Cosa deve fare il SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE COMPITI

Cosa deve fare il SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE COMPITI Rappresenta lo spazio organizzativo che all interno dell impresa agricola deve occuparsi della gestione della sicurezza. Il responsabile del SPP viene nominato dal datore di lavoro tra i propri dipendenti

Dettagli

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione 1. OBIETTIVI DEL PROGETTO Il presente Progetto è essenzialmente finalizzato a: diffondere i principi e i concetti della Qualità come strategia

Dettagli

Claudia Gistri Giancarlo Caputo CERTIQUALITY

Claudia Gistri Giancarlo Caputo CERTIQUALITY I requisiti per la certificazione del sistema di gestione sicurezza Claudia Gistri Giancarlo Caputo CERTIQUALITY Seminario La gestione ed il controllo del Rischio Industriale Bergamo, 20 dicembre 2005

Dettagli

Tipologia degli apparecchi ed impianti N in esercizio %

Tipologia degli apparecchi ed impianti N in esercizio % CONTESTO Il Servizio Impiantistico Antinfortunistico UOIA - effettua principalmente verifiche e controlli periodici di apparecchi e impianti inseriti in ambienti di lavoro e di vita finalizzati ad accertare

Dettagli

INDICE E RIFERIMENTI

INDICE E RIFERIMENTI Procedure PROCEDURA DI PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE AUDIT SCR INDICE E RIFERIMENTI 01 GENERALITÀ... 2 02 SCOPO... 2 03 APPLICABILITÀ E RESPONSABILITÀ... 2 04 RIFERIMENTI... 2 05 DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ...

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli