QUALITA DELL ARIA INDOOR E RISCHIO BIOLOGICO NELLE. Federica Venanzetti, INAIL Direzione Generale CONVEGNO NAZIONALE SPES ottobre 2011

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1 QUALITA DELL ARIA INDOOR E RISCHIO BIOLOGICO NELLE STRUTTURE DI PRONTO SOCCORSO

2 riduzione qualità prestazioni riduzione soddisfazione sovraffollamento POTENZIALE INCREMENTO TRASMISSIONE INFEZIONI riduzione gratificazione incremento outcomes avversi aumento contenziosi burn out operatori

3 Peggioramento livelli qualitativi aria indoor Aumento concentraz. inquinanti biologici potenzialmente patogeni POTENZIALE INCREMENTO INFEZIONI AEROTRASMESSE Misure di prevenzione e protezione non adeguate Condizioni di urgenza in cui opera il personale Organico sottodimensionato

4 Misure di prevenzione del rischio da agenti biologici e di protezione di pazienti e personale Corrette procedure di pulizia e sanificazione di ambienti e mobilio Corretto flusso di biancheria sporca/pulita Corrette procedure di disinfezione e sterilizzazione di articoli non critici, semicritici e critici Adeguata gestione dei contenitori per taglienti,liquidi biologici e reperti anatomici Utilizzo dei DPI Adeguata gestione dei DPC Corrette procedure igieniche

5 Ambienti indoor: ambienti di lavoro e vita confinati non industriali, tra cui le strutture comunitarie (Linee Guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati ) Qualità dell aria indoor : determinante della salute umana importante tema di sanità pubblica (nei paesi industrializzati la popolazione trascorre fino al 90% del tempo in ambienti confinati)

6 Inquinanti aria indoor CO CO 2 Composti Organici Volatili (COV) NO x polveri Ambiente ospedaliero Cariche di patogeni potenzialmente molto elevate L inquinamento dell aria rappresenta un pericolo grave per pazienti accresciuta suscettibilità operatori prolungate esposizioni

7 modalità di trasmissione di agenti infettivi /infestanti nella catena delle infezioni ospedaliere ALTA POSSIBILITA DI CONTENIMENTO CONTATTO VETTORI Salmonella spp Shigella spp Clostridium difficile HAV, HEV VzV Pediculus humanus Sarcoptes scabiei BASSA POSSIBILITA DI CONTENIMENTO VIA AEREA M. Tubercolosis Haemophilus influenzae Neisseria meningitidis Bordetella pertussis Influenzavirus Adenovirus Rhinovirus Rubella Virus

8 VIA AEREA Questa modalità di trasmissione e diffusione di infezioni all interno degli ambienti ospedalieri è stata definitivamente dimostrata in occasione dell epidemia di SARS nel 2003 (Li et al., 2004), Ma la problematica è conosciuta dagli inizi del 1900 I patogeni si diffondono Per dispersione di particelle di polvere o frammenti di pelle cui i microrganismi restano adesi (S.aureusMR può sopravvivere in queste condizioni per 80 giorni) Mediante droplets generati nelle vie respiratorie, che fungono da terreno di coltura per i patogeni

9 Nel 1934 Wells ipotizzò una relazione (ad oggi insuperata) tra dimensioni evaporazione dei droplets caduta al suolo I droplets di minori dimensioni (<100 μm) cominciano a evaporare riducendo sempre più il loro diametro fino a diventare droplet nuclei (<10 μm) che restano sospesi in aria per molto tempo rimanendo infettivi I droplets di maggior dimensioni, al contrario, cadono al suolo prima di evaporare

10 FONTE m La maggior parte dei droplets generati nelle vie respiratorie è di piccole dimensioni e la diffusione avviene tramite respirazione, fonazione, starnuti e colpi di tosse ma possono essere generati anche meccanicamente durante le manovre per la respirazione assistita o i prelievi naso-faringei

11 Le dimensioni dei droplets determinano il tempo della loro permanenza in aria e dunque il loro contributo alla diffusione delle patologie aerotrasmesse fonazione (contando da 1 a 100) n medio di droplets emessi = ~800 80% droplets con dimensioni <100 μm colpo di tosse n medio di droplets emessi = ~750 60% droplets con dimensioni <100 μm (Xie et al., 2009) sopravvivenza dei microrganismi nei droplets umidità temperatura concentrazione di inquinanti chimici (CO, SO 2 )

12 trasporto dei microrganismi nei droplets flussi di aria gradienti termici movimenti delle persone In un Pronto Soccorso affollato è facilitata la diffusione delle infezioni aerotrasmesse ingente produzione di droplets infettivi pazienti privi di diagnosi pazienti in condizione di sofferenza

13 La trasmissione di TB è stata associata al sovraffollamento degli ambienti confinati (Reinhard et al., 1997; Elender et al., 1998; Leung et al., 2004) La riduzione dei trend di mortalità per malattie polmonari nel XX secolo è stata associata più al miglioramento della ventilazione degli edifici e alla riduzione del sovraffollamento nei locali che al miglioramento della nutrizione (Mercer, 1986) La misura prioritaria per la prevenzione della diffusione incontrollata delle infezioni è l adeguata VENTILAZIONE

14 VENTILAZIONE CONTINUA SANIFICAZIONE DELL ARIA INDOOR MEDIANTE DILUIZIONE E RIMOZIONE DEI DROPLET NUCLEI parametri fondamentali: n ricambi aria/ora qualità dell aria immessa direzione dei flussi di aria Raccomandazioni delle Linee Guida per la prevenzione della trasmissione di M.tubercolosis negli ambienti ospedalieri Assicurare pattern ottimali di flussi di aria, verticali e diretti verso il basso Assicurare adeguato n di ricambi aria/ora L aria pulita deve raggiungere prima le postazioni dello staff sanitario L aria pulita deve essere immessa lontano dalle postazioni dei pazienti L aria esausta deve essere aspirata vicino ai pazienti

15 RICAMBI ARIA/ORA Accresciuto rischio di contrarre TB nel personale sanitario che opera in ambienti con ricambi aria < 2/ora (Menzies et al., 2000) Per minimizzare il rischio di trasmissione dell infezione il n ricambi aria intorno a un paziente infetto dovrebbe essere 10-12/ora (Eames, 2009) Ricambi aria/ora in Pronto Soccorso area sala attesa e triage = 2/ora area attività ambulatoriale = 6/ora area di degenza = 2/ora area di contenimento = 6/ora (Linee Guida per gli interventi di prevenzione relativi alla Sicurezza e all Igiene del lavoro nelle strutture di Pronto Soccorso, ISPESL 2007)

16 Alla base del mantenimento di elevati livelli di qualità dell aria indoor: BUONA PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO ARIA operazioni di ispezione e manutenzione facilitate facile sostituzione degli elementi filtranti ADEGUATA MANUTENZIONE ispezioni visive e ispezioni tecniche eventuale monitoraggio microbiologico dell impianto I componenti dell impianto possono divenire terreno di coltura di miceti e batteri, che vengono diffusi nell ambiente dall impianto di areazione La crescita di muffe sui sistemi filtranti riduce la portata di aria immessa nei locali e altera i parametri di ventilazione

17 Grazie per l attenzione

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