I sistemi di accoglienza e il progetto SPRAR. Bergamo 9 giugno 2015

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1 I sistemi di accoglienza e il progetto SPRAR Bergamo 9 giugno 2015

2 L accoglienza fa bene. Gi3UM Un brevissimo filmato realizzato da un progetto SPRAR piemontese.

3 La catena dell accoglienza L accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati in Italia è garantita e regolata dal Decreto Legislativo n. 140/2005 (attuazione della direttiva 2003/9/CE che definisce le norme minime relative all accoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri. Entro luglio 2015 l Italia è tenuta a recepire la Direttiva 2013/33/UE che comporterà una rifusione dello stesso decreto legislativo n.140) La direttiva ha la funzione di uniformare e garantire i servizi minimi di accoglienza in tutti gli stati membri.

4 La catena dell accoglienza PRIMO SOCCORSO CARA/CDA STRUTTURE TEMPORANEE SPRAR

5 CARA PRESENZE circa

6 STRUTTURE TEMPORANEE: presenze migranti circa

7 RETE SPRAR: ANNI Dati al 4 giugno 2015 Tot posti finanziati: di cui ordinari, 941 per minori non accompagnati e 280 per persone con disagio mentale e vulnerabilità. Enti locali: 379 di cui 340 Comuni (compresi ambiti territoriali e sociali, Consorzi intercomunali, Società della salute e Comunità Montane), 31 Province, 8 Unioni di Comuni. Progetti: 430 di cui 348 ordinari, 52 per minori non accompagnati e 30 per persone con disagio mentale e vulnerabilità

8 Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR)

9 SPRAR Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) è la rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono alle risorse del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell asilo. Gli enti locali, per l attuazione dei loro interventi, si avvalgono della collaborazione delle realtà del terzo settore. Il coordinamento dello SPRAR è affidato a una struttura tecnica, il Servizio Centrale

10 SPRAR Il riferimento normativo: Art. 32, Legge n. 189/2002 Che introduce gli art. 1-sexies e 1-septies dopo (il sopravvissuto) art. 1 della Legge n. 39/1990

11 Chi accoglie lo SPRAR? Richiedenti protezione internazionale (richiedenti asilo) (def. ex art. 1 Convenzione Ginevra; Decreto legislativo n. 251/2007) Titolari di protezione internazionale (rifugiati e sussidiari ) (def. ex art. 1 Convenzione Ginevra; Decreto legislativo n. 251/2007) Titolari di protezione umanitaria (def. ex artt. 5 comma 6 e 19 T.U Immigrazione; art. 32 Decreto legislativo n. 25/2008)

12 Definizioni Convenzione di Ginevra del 1951 (ratificata dall Italia con legge n. 722/54). L art. 1, lett. A, punto 2, impegna gli Stati firmatari a proteggere lo straniero che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori dal Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese.

13 Storia del Sistema di Accoglienza 1999/2000 Azione Comune: progetto europeo per l accoglienza di persone in fuga dal Kosovo Il Ministero dell Interno avvia un confronto con gli enti locali e le ong per verificare i presupposti per un sistema pubblico di accoglienza Ministero dell Interno, ANCI, ACNUR/UNHCR siglano un accordo per dare vita al Programma Nazionale Asilo (PNA) che viene avviato nel luglio dello stesso anno.

14 Storia del Sistema di Accoglienza 2002 La legge n. 189/2002 (c.d. legge Bossi-Fini) recepisce l esperienza del PNA e istituisce: il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) il Servizio Centrale il Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi per l Asilo (FNPSA), a cui possono accedere gli enti locali 2014 Nuovo triennio e rete da a oltre posti

15 Il Servizio Centrale dello SPRAR E la struttura di coordinamento del Sistema di Protezione. Istituito dal Ministero dell Interno e affidato con convenzione ad ANCI in base alla legge n.189/2002.

16 Il Servizio Centrale dello SPRAR Ha compiti di: informazione promozione consulenza e assistenza tecnica agli enti locali monitoraggio sulla presenza di richiedenti e titolari di protezione internazionale gestione della banca dati SPRAR per monitoraggio e per inserimenti

17 Obiettivo dell accoglienza SPRAR Consentire a richiedenti e titolari di protezione internazionale di avviare un percorso personale di inserimento socio-economico in vista della (ri)conquista della propria autonomia

18 Accoglienza integrata La rete dello SPRAR realizza interventi di accoglienza integrata (nel rispetto delle linee guida) accoglienza materiale (vitto, alloggio) servizi alla persona (assistenza socio-sanitaria, inserimento scolastico, apprendimento della lingua italiana, orientamento al territorio e ai suoi servizi, ) orientamento legale percorsi individuai di inserimento socio-economico

19 Come si accede allo SPRAR Il Servizio Centrale riceve le richieste di accoglienza per richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria, segnalati da prefetture, CARA, enti locali e associazioni analizza le singole segnalazioni al fine dell individuazione della soluzione di accoglienza più indicata

20 Tempi di accoglienza nello SPRAR Il richiedente protezione internazionale ha diritto all accoglienza fino alla notifica dell esito della Commissione territoriale ai sensi dell art. 5 comma 6 d.lgs. 140/2005. In caso di riconoscimento della protezione internazionale o umanitaria l accoglienza deve articolarsi in un arco di tempo massimo pari a 6 mesi. In caso di necessità debitamente motivata e riconosciuta anche per motivi di integrazione - i tempi di accoglienza possono essere prorogati fino ad un massimo di ulteriori 6 mesi (9 in caso di nuclei familiari in condizioni di oggettiva difficoltà). I MSNA o titolari di protezione hanno diritto all accoglienza fino a 6 mesi dal compimento della maggiore età.

21 Contatti Telefono:

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