VALUTARE GLI INTERVENTI FORMATIVI
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1 VALUTARE GLI INTERVENTI FORMATIVI Aspetti generali e concetti base SALVATORE D. MUNDANU e ANGELA REGINE Corso di Psicologia della Formazione Prof.ssa P. Mamone
2 ASPETTI GENERALI/2 La V come esigenza interna alla comunità scientifica ha a che fare con: i processi attivati, le metodologie impiegate, gli scopi, i risultati ottenuti, i possibili sviluppi. VALUTARE = determinare un valore, stimare o calcolare approssimativamente. perché si parla di valutare e non di determinare o calcolare? Una funzione della V: eliminazione di procedure inefficaci e/o dispendiose (scarsa efficienza). Nella V è bene evitare le pratiche autoreferenziali. La V ed i suoi risultati dipendono dai criteri di riferimento utilizzati.
3 ASPETTI GENERALI/2 La V viene effettuata a tutti i livelli, sia nella progettazione che negli interventi. Domanda: è un aspetto cognitivo/affettivo intrinseco all attivit attività di formatore, che comprende il monitorare/valutare le dinamiche del gruppo di formazione? Implicazioni etiche: il diritto dell utenza di ricevere prestazioni sperimentate (non nel senso di risultati). La V NON E E un atto neutro ed è sempre un operazione culturale. 1. valutare perché e cosa; 2. valutare quando e come.
4 ASPETTI GENERALI/3 La V è utile in tutti i contesti? La valutazione della valutazione l evaluability assesment, Wholey Come vengono utilizzati i risultati della V.? es.: giudicare gli operatori o apportare modifiche al contesto? L approccio realista o costruttivista.
5 CONCETTI DI BASE/1 situazione di max capacit Concetti di efficacia ed efficienza di un intervento: EFFICACIA portare a compimento [relativo agli obiettivi] EFFICIENZA capacità produttiva [nei progetti ha a anche a che fare con il rapporto costi/benefici]. L intervento efficace provoca quindi i cambiamenti attesi. Quando valutare l efficacia? Sempre, ma soprattutto in caso di: metodologie innovative o applicate in condizioni diverse; se il problema è rilevante; se il fallimento comporta costi pesanti; se i costi sono alti; se l intervento durerà per molto tempo.
6 CONCETTI DI BASE/2 Concetto di INDICATORE strumento atto a segnalare, misurare, registrare, verificare valori di determinate (cioè ben definite, ovvero SPECIFICHE) grandezze. Devono poter essere comunicabili, chiari, pertinenti (evitare falsi negativi),, rilevanti, specifici (evitare falsi positivi),, sensibili. Possono essere diretti o indiretti (proxi( = stanti per).
7 LA VALUTAZIONE DELLA FORMAZIONE Valutazione del: Gradimento. Conoscere e comprendere le reazioni dei partecipanti al processo formativo. Apprendimento/cambiamento (singolo). Cambiamento dell organizzazione Quanto i risultati ottenuti dai partecipanti al corso, in termini i di apprendimento e cambiamento, si traducono in risultati per l organizzazione? l Risultato economico
8 VALUTARE QUANDO? Ex-ante A medio termine (anche in itinere) Ex-post (efficacia/efficienza) Impatto analisi delle conseguenze del progetto formativo sugli attori coinvolti dopo un tempo prefissato dal completamento delle attività.
9 ALTRE CONSIDERAZIONI Valutare i risultati grezzi e quelli netti (risultato grezzo = netto + fattori estranei). Alcune volte gli indicatori possono essere persone, e possono essere qualificati come interni od esterni (4 figure). ESEMPIO Il conduttore: svolge funzione di indicatore interno di esito e di processo; L osservatore: svolge funzione di indicatore interno di esito e di processo; Il supervisore: svolge funzione di indicatore esterno di processo; L osservatore istituzionale: svolge funzione di indicatore esterno di esito.
10 Riferimenti Bibliografici 1. Bellia V., (2001), Dove danzavano gli sciamani. Franco Angeli, Milano. 2. Francescato D., Ghirelli G., (1994), Fondamenti di psicologia di comunità.. NIS, Roma. 3. Leone M., Prezza M., (1999), Costruire e valutare i progetti nel sociale. NIS, Roma. 4. Quaglino G. P., Carrozzi G. P., (2003), Il processo di formazione. Dall analisi analisi dei bisogni alla valutazione dei risultati. Franco Angeli, Milano. 5. Ricci Bitti P. (a cura di), (2000), Regolazione delle emozioni e artiterapie. Carocci,, Roma. 6. Spataro E., Tramontana I., (a cura di), (2000), Ipotesi di buone pratiche nella formazione dei formatori. Franco Angeli, Roma.
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