Supporto tecnico scientifico Valutazione Ambientale Strategica e Studio per la valutazione di incidenza del PTA

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2 GRUPPO DI LAVORO Autorità procedente Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Coordinamento generale: Mario Nova Direttore Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Mauro Fasano Dirigente Unità Organizzativa Risorse Idriche Viviane Iacone Dirigente Struttura Pianificazione tutela e riqualificazione delle risorse idriche Elena Brivio Daniele Magni Marco Parini Autorità competente in materia di Valutazione Ambientale Strategica DG Territorio e Urbanistica U.O. Strumenti per il governo del territorio, Struttura Fondamenti, Strategia per il governo del territorio e VAS Autorità competente in materia di Valutazione di incidenza DG Ambiente, energia e sviluppo sostenibile U.O. Parchi, Tutela della Biodiversità e Paesaggio Direzione Territorio e Urbanistica Supporto tecnico scientifico Valutazione Ambientale Strategica e Studio per la valutazione di incidenza del PTA Gruppo di lavoro Mario Zambrini (coordinamento generale) (Ambiente Italia) Giulio Conte (coordinamento tecnico) (Ambiente Italia) Teresa Freixo Santos (Ambiente Italia) Giancarlo Gusmaroli (Studio Eco Ingegno) Valentina Toninelli (Ambiente Italia) I

3 INDICE 1. Processo integrato Piano/VAS - schema procedurale e metodologico valutazione ambientale (VAS) Avvio di procedimento del Piano di tutela e uso delle acque (PTA) e relativa Valutazione Ambientale Strategica (VAS) Fase di orientamento della VAS Fase di consultazione del Ambientale Parere motivato Adozione del PTA, trasmissione a MATTM e Autorità di bacino Approvazione del PTA Gestione e monitoraggio Enti coinvolti Soggetti competenti in materia ambientale Soggetti pubblici / privati Consultazione e partecipazione Prima conferenza di valutazione e Forum pubblico Seconda conferenza di valutazione e Forum pubblico Modalità di integrazione delle considerazioni ambientali e ragioni della scelta Monitoraggio del Piano Parere motivato e recepimento nel piano Indicazioni, raccomandazioni e suggerimenti relative al Programma Indicazioni, raccomandazioni e suggerimenti relative al ambientale Condizioni relative al Programma e alla valutazione di incidenza ALLEGATI ALLEGATO ALLEGATO 2 - Svolgimento della prima conferenza di valutazione e forum pubblico. 77 ALLEGATO 3 - Svolgimento della seconda conferenza di valutazione e forum pubblico ALLEGATO 4 Osservazioni e controdeduzioni II

4 III

5 1. Processo integrato Piano/VAS - schema procedurale e metodologico valutazione ambientale (VAS) Lo schema che segue ripropone lo schema procedurale di cui alla Deliberazione n., predisposto sulla base delle indicazioni di cui alla LR 26/2003, ovverosia agli Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi (DGR 13 marzo 2007, n. 351, e DGR 10 novembre 2010, n.9/761). Con lo schema si illustra in fasi del procedimento di elaborazione e di VAS del PTA evidenziando le relazioni funzionali che intercorrono fra elaborazione dello strumento e iter di valutazione. Fase del Piano Processo di Pianificazione Valutazione Ambientale (VAS) Fase 0 Preparazione P0.1 Avvio di procedimento del Piano di tutela e uso delle acque (PTA) e relativa Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e pubblicazione sul BURL A0.1 Incarico per la redazione del ambientale A0.2 Individuazione dei soggetti competenti per la VAS Fase 1 Orientamento P1.1 Definizione dello schema operativo per lo svolgimento del processo di pianificazione P1.2 Identificazione dei dati e delle procedente su Ambiente e territorio P1.3 Elaborazione della proposta di Atto A1.1 Integrazione della dimensione ambientale nel PTA A1.2 Definizione dello schema operativo per la VAS, mappatura dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico coinvolto A1.3 Verifica della presenza di Siti Natura 2000 (SIC/ZPS) P1.4. Determinazione degli obiettivi generali del PTA della portata delle informazioni da includere nel Ambientale Conferenza di valutazione Fase 2 Elaborazione e redazione che la Giunta propone al Consiglio per LR 26/03 riferimento e del PTUA (evoluzione del sistema attuale in assenza di pianificazione o misure correttive delle tendenze in corso) P2.3 Definizione obiettivi specifici e linee d'azione e costruzione di alternative/scenari di sviluppo e Avvio del confronto A2.1 Analisi di coerenza esterna A2.2 Stima degli effetti ambientali, costruzione e selezione degli indicatori A2.3 Valutazione delle alternative di piano e selezione di quella più sostenibile A2.4 Analisi di coerenza interna A2.5 Progettazione del sistema di monitoraggio A2.6 Predisposizione dello Studio di incidenza delle scelte del piano sui siti della Rete natura 2000 A2.7 Proposta di ambientale e Sintesi non tecnica

6 Programma di Tutela e Uso delle Acque Fase del Piano Processo di Pianificazione Valutazione Ambientale (VAS) definizione delle azioni da mettere in campo per attuarli P2.4 Proposta definitiva del PTA 3.1 La Giunta Regionale prende atto della documentazione (Proposta di PTUA, ambientale e Sintesi non tecnica) 3.2 Deposito Pubblicazione Trasmissione Consultazione Messa a disposizione e pubblicazione su web (60 giorni), della proposta del PTUA, del Ambientale e della sintesi non tecnica. Fase 3 Deposito consultazione e Deposito di una copia cartacea della documentazione presso gli uffici regionali competenti. web. Comunicazione della messa a disposizione ai soggetti competenti in materia ambientale e agli enti territorialmente interessati. Conferenza valutazione di di incidenza Raccolta delle osservazioni Valutazione della proposta del PTUA e del Ambientale competente Parere motivato predisposto dell'autorità competente per la VAS d'intesa con l'autorità procedente 4.1. Adozione da parte della Giunta Regionale dei seguenti documenti: Fase 4 Adozione PTUA (ed eventuali elaborati cartografici) Ambientale Dichiarazione di sintesi 4.2 Trasmissione della documentazi 4.3 Parere vincolate Fase 5 Approvazione 5.1 La Giunta Regionale approva il PTUA, comprensivo del Ambientale e Dichiarazione di sintesi finale 5.2 Informazione circa la decisione: pubblicazione sul BURL e sito web; 5.3 Deposito di una copia cartacea della documentazione presso gli uffici regionali competenti; 5.4 Trasmissione del PTA, ambientale, Dichiarazione di sintesi al MATTM Fase 6 Obiettivi e Azioni del PTA Attuazione gestione e indicatori previsti 6.3 Attuazione di eventuali interventi correttivi A6.1 Rapporti di monitoraggio e valutazione periodica 5

7 Programma di Tutela e Uso delle Acque 1.1. Avvio di procedimento del Piano di tutela e uso delle acque (PTA) e relativa Valutazione Ambientale Strategica (VAS) 2015 nel BUR della Lombardia (BURL S. O. n. 20 del 13 maggio 2015) e sul sito web SIVAS. Pubblicazione, sul sito web SIVAS, del Avviso di avvio del procedimento con Comunicato regionale n. 76 del 14/05/2015. Con la medesima delibera è stato anche: approvato individuata nella DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile, U.O. Risorse Idriche e azione del PTA; individuata nella DG Territorio e Urbanistica U.O. Strumenti per il governo del territorio, Struttura Fondamenti, Strategia per il governo del territorio e VAS della Regione individuata nella DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile, U.O. Parchi, Tutela materia di V.I.C Fase di orientamento della VAS Il 14/05/2015 è stato emesso un comunicato regionale (n. 76) con il quale veniva reso Tutela delle Acque. Con Decreto n del 04/06/2015 sono stati individuati i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati a partecipare alla conferenza di valutazione della VAS del PTA ed è stata definita la modalità di informazione, comunicazione e soggetti competenti in materia ambientale (si veda Capitolo 4. Mappatura dei soggetti). Il 26 Giugno 2015 sono stati pubblicati sul sito SIVAS della 1, i seguenti documenti: preliminare. Nella stessa data è stato inviato, ai Soggetti competenti in materia ambientale e al 1 0&idTipoProcedimento=1# 6

8 valutazione e forum pubblico. Con lo stesso invito si sollecitava tutti i partecipanti a rispondere ad un questionario. la Prima conferenza di valutazione aperta anche al pubblico la politica di uso e tutela delle acque della - Linee strategiche per un utilizzo razionale, consapevole e sostenibile della risorsa idrica Fase di consultazione del Ambientale Il 27 dicembre 2016, con la pubblicazione degli Elaborati di Piano e del Ambientale (compresa la Sintesi non tecnica e lo Studio per la Valutazione di incidenza) sul sito web (SIVAS) della. La fase di consultazione del Ambientale, inizialmente prevista, dal 27/12/2016 al 25/02/2017, è stata estesa fino al 10/03/2017 durante la Conferenza di Valutazione è stata effettuata il 22/02/2017. In questo modo è stato possibile esaminare congiuntamente le osservazioni trasmesse sia per il processo di VAS sia per la consultazione del PTA e procedere all elaborazione dei contenuti finali del Programma di tutela e uso delle acque (PTUA) integrando i due processi di consultazione. Conclusa la fase di raccolta delle osservazioni, l autorità procedente e l autorità competente per la VAS hanno esaminato le 554 osservazioni pervenute da 83 diversi soggetti. L Allegato 4 della presente riporta per punti i contenuti di ciascuna osservazione e ne indica le rispettive modalità di recepimento Parere motivato positivo circa la compatibilità ambientale della proposta di PTA, a condizione che siano acquisiti: - documentazione presentata per la seconda conferenza di valutazione e le osservazioni pervenute; - il decreto 5783 del 19 ma di incidenza ha espresso valutazione di incidenza positiva fatto salvo il recepimento delle prescrizioni ivi contenute; - Al Parer prescrizioni in esso contenute, anche tramite revisione del PTA, è dedicato il capitolo 7 della presente. 7

9 1.6. Adozione del PTA, trasmissione a MATTM e Autorità di bacino La Giunta Regionale adotta il PTA, completo di Ambientale e Sintesi non Tecnica, Parere Motivato, e della. Tale documentazione comprende il previsto programma di monitoraggio. Gli atti del PTA vincolante Approvazione del PTA ino del fiume Po, il PTA viene approvato dalla Giunta Regionale. Il provvedimento di approvazione definitiva del PTA motiva le scelte effettuate in relazione agli esiti della VAS e contiene la. re informazione circa la decisione, tramite pubblicazione su BURL e sul sito SIVAS. Una copia cartacea della documentazione viene depositata presso gli uffici regionali competenti Gestione e monitoraggio Il PTA individua le modalità, le responsabilità e la previsione delle risorse necessarie per la realizzazione e gestione del monitoraggio. Nella fase di gestione il monitoraggio assicura il controllo degli impatti significativi ca del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti ed adottare le opportune misurate correttive. Delle modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure 8

10 2. Enti coinvolti 2.1. Il territorio della regione Lombardia confina con due Cantoni della Svizzera, il Cantone sottoposti a consultazione riguardano gli obiettivi di qualità e le misure dei corpi idrici che ricadono in entrambi in territori, della Lombardia e Svizzero. del programma riguardano chiaramente la e le regioni confinanti, Provincia Autonoma di Trento, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte, laddove, si è in presenza di corpi idrici che ricadono anche in altre regioni o sono dinamicamente connessi con corpi idrici di altre regioni ivi 2.2. Soggetti competenti in materia ambientale Sono stati coinvolti i soggetti competenti in materia ambientale, quali pubbliche amministrazioni e enti pubblici che, per loro competenza o responsabilità in materia PTA della Lombardia. Conferenze di Valutazione del PTA, tra: a) Soggetti competenti in materia ambientale; b) Enti territorialmente competenti; c) Enti territorialmente competenti nelle regione confinanti. Tabella 1 - Elenco dei soggetti da coinvolgere ENTE REGIONE LOMBARDIA Direzione Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Unità organizzativa Parchi, tutela della biodiversità e paesaggio Unità organizzativa Energia e Reti Tecnologiche Unità organizzativa Qualità dell Aria, Clima e Sostenibilità Ambientale Unità organizzativa Valutazione e Autorizzazioni Ambientali Unità organizzativa Attività Estrattive, Bonifiche e Pianificazione Rifiuti Direzione Generale Territorio e Urbanistica e Difesa del suolo Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici Direzione Generale Salute Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità 9

11 Direzione Generale Agricoltura Direzione Generale Sicurezza Direzione Generale Protezione Civile e Immigrazione Direzione Generale Commercio, Turismo, Terziario Direzione Attività Produttive Direzione Ricerca e Innovazione ARPA LOMBARDIA AZIENDA SANITARIA LOCALE / AGENZIA DI TUTELA DELLA SALUTE COMUNITÀ MONTANE COMUNI DELLE REGIONE LOMBARDIA PARCHI E RISERVE RISERVE NATURALI PARCHI LOCALI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE (PLIS) PROVINCE DELLA REGIONE LOMBARDIA AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO, DISTRETTO IDROGRAFICO DELLE ALPI ORIENTALI AGENZIA INTERREGIONALE PER IL FIUME PO (AIPO) REGIONE EMILIA ROMAGNA REGIONE VENETO REGIONE PIEMONTE PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SVIZZERA (cantoni confinanti con la Lombardia) Cantone del Ticino Cantone dei Grigioni ENTI DI REGOLAZIONE DEI GRANDI LAGHI CONSORZI DI BONIFICA E IRRIGAZIONE ITORIALE OTTIMALE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO Sono inoltre stati coinvolti gli enti gestori dei siti Natura In allegato (1) si riportano gli enti gestori di aree natura 2000 il cui territorio interessa direttamente un corpo idrico con stato ecologico pari o inferiore a sufficiente e/o con stato chimico non buono e / o con obiettivo ecologico rimandato al 2021/2027 (ricadendo questo parzialmente o 2.3. Soggetti pubblici / privati Sono stati inoltre chiamati a partecipare i seguenti soggetti pubblici o privati: Associazioni/Enti di rappresentanza: ANCI, UPL, UNCEM, UNIONCAMERE; 10

12 Enti e Società funzionalmente interessati: Assoelettrica, AEM spa Grosio, AEM spa Sondrio, AEM spa Milano, A.P.E.R. (Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili), Edipower spa, Edison spa, Enel Greepower, Enel Produzione spa, Enelhydro, Erga spa, Eurogen spa, Sageter Energia spa, A2A spa; Bresciano Due srl - AOB2, Garda Uno S.p.A., Padania Acque Gestione S.p.A., IDROSERVICE S.r.l., S.A.L. srl, AIMAG S.p.A., INDECAST srl, gruppo SISAM/SICAM srl, TEA ACQUE srl, Metropolitana Milanese spa, CAP HOLDING SPA, BRIANZACQUE srl, PAVIA ACQUE S.C.A.R.L., S.E.C.A.M. SpA (Società per API Lombardia, Assolombarda, C.A.S.A. (Confederazione Autonoma Sindacati Artigiani), CISPEL, Confcommercio, Confindustria Federlombardia, Confagricoltura, Confartigianato Lombardia, Confcooperative, Confederazione Nazionale Artigiani, Confesercenti Regionale, Federazione Regionale C.L.A.I., FISE Assoambiente, Lega delle cooperative, Federgasacqua, Coldiretti, Unione Regionale del Commercio e Turismo, Federazione Coltivatori diretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Federazione Lombarda Agricoltura, Federutility, Conservizi; Università Enti di ricerca: Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, Università Cattolica del Sacro cuore, Centro per le ricerche economiche e le politiche sull'energia e l'ambiente della Bocconi (IEFE) Scuola agraria del Parco di Monza, ENEA (Ente per le Nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente), Università degli Studi di Milano-Bicocca, CNR-IRSA, Istituto Mario Negri; Associazioni per la difesa dell'ambiente e del consumatore: Legambiente Lombardia, WWF Lombardia, Italia Nostra (Lombardia), LIPU, Amici della Terra (Lombardia), CIRF (Centro Italiano di Riqualificazione Fluviale), FAI (Fondo Italiano Ordini professionali: Ordine degli ingegneri e degli architetti, Ordine dei dottori agronomi e forestali, Ordine dei Geologi, Ordine interprovinciale dei chimici della Lombardia, Ordini degli biologi della Lombardia. 11

13 3. Consultazione e partecipazione 3.1. Prima conferenza di valutazione e Forum pubblico Lombardia la prima conferenza di valutazione e Forum pubblico, durante il quale sono stati presentati gli indirizzi del PTUA e il documento preliminare (di scoping) della VAS. Nel dibattito che ha seguito la presentazione sono emersi diversi spunti ed indicazioni su nel Ambientale della VAS), molti dei quali sono anche stati formalizzati nei giorni successivi il Forum Pubblico, attraverso la trasmissione di osservazioni scritte. Buona parte di tali elementi è stata recepita nel Piano ed è stata integrata nel presente esterna alcuni Piani e programmi in corso); altre non è stato possibile recepirle e saranno oggetto di valutazione nelle fasi attuative del Piano e nel prossimo aggiornamento (ad conto di alcuni importanti Elementi di Qualità Biologica, come la fauna ittica, a causa di mancanza dei dati necessari). Alcune considerazioni emerse nel dibattito, di carattere più generale, sono state riprese in sede di considerazioni finali della VAS. Una sintesi degli elementi emersi durante il dibattito è fornita in Allegato (2) Seconda conferenza di valutazione e Forum pubblico Il 22 febbraio 2017 si è tenuta presso il Palazzo la seconda conferenza di valutazione e Forum pubblico, durante il quale sono stati presentati gli elaborati del PTUA, illustrate in particolare le misure e il Ambientale della VAS e dello Studio per la valutazione di incidenza. Una sintesi degli elementi emersi durante il dibattito è fornita in Allegato (3). Successivamente enti e soggetti pubblici/privati hanno trasmesso le proprie osservazioni al PTUA ovvero al Ambientale. competente per la VAS hanno esaminato le 554 osservazioni pervenute da 83 diversi di ciascuna osservazione e ne indica le rispettive modalità di recepimento. 12

14 4. Modalità di integrazione delle considerazioni ambientali e ragioni della scel La direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque DQA), che istituisce un quadro deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorare lo stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili. In Italia il processo di attuazione della DQA prevede due livelli di pianificazione: a scala distrettuale con il Piano di Gestione (art 117 del D.lgs. 152/06 e ss.mm.ii.) e a scala regionale attraverso i Piani di Tutela (art 121 del D.lgs. 152/06 e ss.mm.ii.) A prescindere dalla scala territoriale di riferimento e dalle amministrazioni responsabili, i due livelli di pi generali e al raggiungimento degli obiettivi ambientali della DQA ai fini della tutela delle risorse idriche. 2016), declina quindi necessariamente gli obiettivi ambientali di cui alla Direttiva Quadro sulle Acque (DQA) per ciascun corpo idrico, articolando i tempi di raggiungimento rispetto alle scadenze del 2015, 2021 e 2027, in funzione dello stato ambientale attuale, delle economica ed ambientale del raggiungimento e mantenimento degli obiettivi medesimi e prevedendo eventualmente le deroghe agli obiettivi ambientali, qualora ricorrano le condizioni previste dalla medesima direttiva. Oltre agli obiettivi generali e ambientali previsti dalla DQA, declinati alla scala di corpo idrico, il PTA definisce gli obiettivi strategici che la Regione si prefiggerà di conseguire per indirizzare in maniera efficace, tenendo conto delle specificità territoriali, le misure necessarie al raggiungimento dei suddetti obiettivi generali ambientali relativi ai corpi obiettivo strategici: potabili; Ob2. assicurare acqua di qualità, in quantità adeguata al fabbisogno e a costi sostenibili per gli utenti; Ob3. recuperare e salvaguardare le caratteristiche ambientali degli ambienti acquatici e delle fasce di pertinenza dei corpi idrici. progetti e buone pratiche gestionali rivolte al ripristino o al mantenimento dei servizi ecosistemici dei corpi idrici. Ob5. ripristinare e salvaguardare un buono stato idromorfologico dei corpi idrici, contemperando la salvaguardia e il ripristino della loro qualità con la prevenzione dei dissesti idrogeologici e delle alluvioni. 13

15 richiede che il Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA) orienti prioritariamente le scelte di programma nelle seguenti linee di indirizzo: potabile attuale e futuro, nonché di tutti i corpi idrici superficiali destinati al prelievo ad uso potabile; L2. tutela delle acque lacustri, in relazione alla loro molteplice valenza scopo potabile, al mantenimento della presenza di specie acquatiche di interesse economico nonché alla balneazione; e sotterranee, identificando in particolare le aree sovra sfruttate; L4. assicurazione della sinergia di obiettivi e misure con le politiche di conservazione della fauna e degli habitat previsti dai piani di gestione delle aree SIC/ZPS e di quelli relativi alle aree protette istituite ai sensi della legge n. 394 del 6 dicembre 1991; L5. attuazione delle misure necessarie affinché siano arrestate o gradualmente eliminate le causato dalle sostanze prioritarie e dagli inquinanti specifici che contribuiscono a determinare uno stato ecologico non buono dei corpi idrici; L6. applicazione dei principi di invarianza idraulica ed idrologica e, in generale, di sistemi di gestione sostenibile del drenaggio urbano; L7. aumento di consapevolezza, conoscenza e competenza tra la cittadinanza e tra tutti gli operatori pubblici e privati; i soggetti che a diverso titolo sono tenuti o sono disponibili a svolgere attività di sorveglianza; L9. mantenimento di un deflusso minimo vitale nei corsi d'acqua superficiali, che garantisca la salvaguardia garantiscano il mantenimento delle condizioni di funzionalità e di qualità degli ecosistemi acquatici e una buona qualità delle acque interessati, in coerenza con gli indirizzi europei sul mantenimento di un deflusso del flusso ecologico; L10. attuazione di un pieno recupero dei costi ambientali e dei costi relativi alla risorsa idrica, Pare evidente come in particolare le Linee di Indirizzo L1, L2, L3, L4, L5, L6, L9 abbiano come obiettivo la tutela della risorsa idrica ovvero delle componenti ambientali in senso più lato. A partire della lettura incrociata dei risultati del monitoraggio, riferito al sessennio , e quindi dello stato ecologico e chimico dei corpi idrici superficiali ovvero stato chimico e quantitativo per quelli sotterranei, degli obiettivi ambientali per singolo corpo gravanti su ciascuno di essi, il PTUA ha individuato le misure che dovranno essere attuate nel periodo Oltre alle singole misure associate a pressioni puntuali che interessano singoli corpi idrici (e per esse si rimanda alla lettura degli elaborati del PTUA 2016 ovvero del Ambientale di VAS), il PTUA che alcune misure vengano applicate a livello regionale per 14

16 rpi idrici sia superficiali che sotterranei (per un totale di 763 corpi idrici); si tratta di misure relative in particolare: alla disciplina per gli scarichi di acque reflue al relativo monitoraggio e controllo; alla disciplina per gli scarichi contenenti di sostanze prioritarie, al relativo monitoraggio e controllo; alla depurazione delle acque reflue di case sparse e piccole agglomerati; fitosanitari; alla valutazione delle derivazioni e revisione della procedura di concessione; alla revisione e regolamentazione dei canoni per i diversi usi della risorsa idrica; alla definizione e gestione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. fluviali e lacustri (per un totale di 733 corpi idrici); si tratta di misure relative: alla disciplina delle acque di prima pioggia in ambito urbano e industriale in particolare; superficiali e sulle dinamiche della diffusione dei carichi inquinanti in condizioni idrologiche estre 2000; agli interventi di contenimento di specie animali e vegetali invasive; alla tutela dei paesaggi fluviali mediante integrazione degli atti di pianificazione. idrici superficiali fluviali (per un totale di 679 corpi idrici); si tratta di misure relative in particolare: elle acque reflue urbane; sottobacino e di singolo corpo idrico; ifesa idraulica e relative pressioni morfologiche; ) relativamente a Produzioni agricole integrate, salvaguardia dei medica, agricoltura biologica e supporto azioni congiunte per la mitigazione dei (per un totale di 30 corpi idrici); si tratta di conoscitivo riguardo gli acquiferi e relative forme di contaminazione. già riferito, del Pi in particolare per i CI sotterranei, ma anche in termini di incompletezza di alcuni Elementi 15

17 di Qualità Biologica). A partire da una conoscenza comunque piuttosto buona dello stato dei CI, sono state individuate le pressioni significative, con un metodo formalizzato e condiviso per tutto il bacino del Po. Le misure che si prevede di attivare sono individuate in risposta alle pressioni significative. Pur in presenza di un buon quadro logico complessivo permangono tuttavia aspetti di ambientali, a causa di problematiche di diversa natura: Il grado di incidenza delle singole misure sullo stato dei CI è difficilmente determinabile a priori, sia perché nella maggior parte dei casi non esiste una relazione semplice tra le misure e il loro effetto, sia perché la coesistenza, che si verifica sovente, di più pressioni che agiscono sullo stesso CI, rende ancor più La permanenza di diverse lacune del quadro conoscitivo relativo alle pressioni e, in taluni casi, relat di dati di monitoraggio sullo stato della fauna ittica). Limite questo peraltro rilevato Proprio per colmare questo gap, il PTUA prevede molte misure volte esplicitamente a completare il quadro conoscitivo. Talune misure non possono essere programmate come sarebbe necessario, a ibili. Le specifiche valutazioni sviluppate nel rapporto ambientale in relazione al fabbisogno di misure hanno evidenziato proprio il possibile rischio che le misure programmate possano non essere sufficienti al raggiungimento degli obiettivi, dando luogo scenario alternativo a quello di piano. Le motivazioni dello scostamento dello scenario alternativo da quello di piano sono sostanzialmente da ricercarsi negli elementi di incertezza sopra evidenziati. Nella consapevolezza di tale potenziale criticità, numerose misure del piano sono state incentrate proprio sulla riduzione degli elementi di incertezza mediante il miglioramento del quadro conoscitivo sullo stato dei corpi idrici e sulle pressioni che lo determinano. E questo il caso a In attesa di conseguire il necessario miglioramento su tali elementi si è ritenuto tuttavia che le misure di piano costituiscano comunque un insieme sufficientemente organico e insieme delle politiche regionali rivolte alla tutela e riqualificazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi, in chiave di progressiva programmazione delle misure ed efficiente utilizzo delle risorse disponibili. Queste considerazioni evidenziano ancor di più come il monitoraggio degli effetti delle raggiungimento degli obiettivi, al fine di consentire il riorientamento delle misure o il loro eventuale potenziamento. A questo proposito è previsto un monitoraggio da svolgersi nel 2018 a cui potrà seguire la revisione del programma di misure. 16

18 5. Monitoraggio del Piano Secondo una prassi consolidata, il sistema di indicatori ambientali di monitoraggio è stato articolato in tre principali categorie di riferimento: indicatori di realizzazione, indicatori di risultato ed indicatori di impatto: misure; gli indicatori di risultato sono delle varie misure; gli indicatori di impatto sono finalizzati a monitorare gli effetti del PTA rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale ed alle aree di rilevanza ambientale assunti come parametri di valutazione. pubblicazione di Rapporti di monitoraggio, a cura U.O. Risorse Idriche e Programmazione Ambientale della, che contengano: 1. l 2. scostamenti rispetto ai risultati attesi e individui le possibili cause; 3. ni correttive per il riorientamento delle misure specifiche con individuazione del soggetto attuatore. La definizione del piano di monitoraggio di seguito illustrato ha tenuto conto delle risultanze del percorso di VAS e, rispetto alla versione pubblicata per le consultazioni pubbliche, contiene pertanto delle differenze sia relative agli indicatori sia alle misure, coerenti in questa versione definitiva rispetto alle scelte finali fatte per il PTUA. Nella seguente tabella 2 sono riportati, per ciascuna sottomisura, gli indicatori di realizzazione misura. Per alcune sotto-misure si è ritenuto di non prevedere tale quantificazione: in particolare nei casi in cui tale quantificazione richiederebbe uno sforzo significativo per raccogliere i dati senza fornire informazioni utili per prevedere azioni correttive. funzionali al popolamento degli indicatori. 17

19 Tabella 2 - Indicatori di realizzazione delle misure KTM.1 Costruzione o ammodernamento di impianti di trattamento delle acque reflue Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione tore KTM01-P1- a001 Implementazione della disciplina per gli scarichi (applicazione e attività di controllo) Revisione della regolamentazione regionale / Numero di non conformità dei controlli annui agli scarichi Acque / Suolo - DG Ambiente / ARPA KTM01-P1- a002 Depurazione dei reflui delle case sparse e dei piccoli agglomerati con trattamenti appropriati al fine di rimuovere i carichi organici e di nutrienti (fitodepurazione, ecc.) Numero di autorizzazioni allo scarico rilasciate per sistemi appropriati di trattamento a servizio di case sparse Acque / Suolo Province e Città Metropolitana KTM01-P1- a003 Adeguamento degli agglomerati e degli impianti di depurazione ai requisiti della direttiva 271/91/CEE Numero di agglomerati non conformi Acque / Suolo - DG Ambiente / Uffici Gestori del servizio idrico integrato /ARPA KTM01-P1- b004 Incremento efficienza di depurazione dei reflui urbani funzionale al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici, oltre le disposizioni della direttiva 271/91/CEE AE serviti da impianti adeguati/migliorati Acque / Suolo - DG Ambiente / Uffici KTM01-P1- b006 Interventi di sistemazione delle reti esistenti (separazione delle reti, eliminazione delle acque parassite, ecc.) al fine di migliorare le prestazioni degli impianti di trattamento Misura ricompresa nella KTM01-P1- b-004 KTM01-P1- b007 Estensione delle reti fognarie alle zone non servite (reti non depurate, sistemi di trattamento individuali) o servite da impianti a minor rendimento Misura ricompresa nelle KTM01-P1- a003 e b004 18

20 KTM.2 Ridurre l'inquinamento dei nutrienti di origine agricola Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM02-P2- a008 Aggiornamento delle zone vulnerabili ai nitrati da origine agricola e applicazione e riesame dei Programmi di Azione ai sensi della direttiva 91/676/CEE e della direttiva 2000/60/CE % di aziende non conformi alle norme regionali rispetto a quelle controllate Acque / Suolo DG Agricoltura KTM02-P2- a009 Realizzazione di fasce tampone/ecosistemi filtro lungo il reticolo naturale ed artificiale di pianura Estensione lineare dei sistemi filtro realizzati Acque / Suolo / Fauna, Flora e Biodiversità / Paesaggio DG Agricoltura KTM02-P2- a011 Attività di sorveglianza degli agricoltori in relazione all'utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici Numero di controlli annui alle aziende agricole Acque / Suolo DG Agricoltura KTM02-P2- b012 Utilizzo di sistemi integrati ecocompatibili di captazione o rimozione dei nutrienti (N, P) - - KTM.3 Ridurre l'inquinamento da pesticidi in agricoltura Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM03-P2- b014 KTM03-P2- b015 KTM03-P2- b016 Applicazione delle misure in attuazione del Piano di Azione Nazionale Azioni per la mitigazione dell'impatto agricolo da correlare alla misura prevista dai PSR per "indennità direttiva acque" e "indennità direttiva habitat" Applicazione delle misure di base previste dal decreto legislativo Ammontare delle risorse finanziarie erogate -Acque / Biodiversità -Regione Lombardia DG Agricoltura

21 KTM.4 Bonifica di siti contaminati (inquinamento storico compresi i sedimenti, acque sotterranee, suolo) Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM04-P1- a017 Realizzazione di interventi di bonifica dei siti contaminati e di messa in sicurezza Estensione della superficie dei siti contaminati bonificati Acque / Suolo / Paesaggio / Salute Pubblica - DG Ambiente /ARPA Lombardia KTM.5 Miglioramento della continuità longitudinale (ad es. attraverso i passaggi per pesci, demolizione delle vecchie dighe) Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione icatore KTM05-P4- a018 Adeguamento e gestione delle opere longitudinali e trasversali per la tutela della fauna ittica Numero di barriere trasversali rimosse o attrezzate con scale di rimonta Fauna, Flora e Biodiversità / Paesaggio DG Agricoltura KTM.5 KTM.6 Miglioramento della continuità longitudinale e Miglioramento delle condizioni idromorfologiche dei corpi idrici Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM0506 -P4-a113 Predisposizione del Programma generale di gestione dei sedimenti Lunghezza dei CI interessati da Piani di Gestione dei sedimenti Acque / Suolo - DG Territorio 20

22 KTM.6 Miglioramento delle condizioni idromorfologiche dei corpi idrici, diverse dalla continuità longitudinale, (ad es: restauro fluviale, miglioramento delle aree ripariali, rimozione di argini, riconnessione dei fiumi alle loro pianure alluvionali, miglioramento delle condizioni idromorfologiche delle acque di transizione, ecc.) Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM06- P4-a019 KTM06- P4-a020 KTM06- P4-a021 KTM06- P4-a022 KTM06- P4-a025 KTM06- P4-b027 delle reti ecologiche esistenti Mantenimento e ripristino della vegetazione ripariale e retroripariale nelle aree di pertinenza fluviale, anche per garantire i processi idromorfologici ed incrementare la resilienza dei sistemi naturali ai cambiamenti climatici Interventi di manutenzione, gestione idraulica e riqualificazione del reticolo idrografico artificiale finalizzati al miglioramento della funzionalità ecosistemica e al controllo delle specie invasive di pianura Predisposizione dei Piani di gestione del demanio fluviale e lacustre e delle pertinenze idrauliche finalizzati alla ricostruzione di ambienti fluviali e lacustri diversificati e al recupero della biodiversità Predisposizione dei Progetti di gestione degli invasi ai fini del raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici Realizzazione di interventi integrati di mitigazione del rischio idrogeologico, di tutela e riqualificazione degli ecosistemi e della biodiversità (integrazione dir. Acque, Alluvioni, Habitat, Uccelli, ecc.) Superficie interessata dagli interventi Numero degli interventi realizzati / Estensione degli interventi Acque / Fauna, Flora e Biodiversità / Paesaggio / Cambiamenti climatici Acque / Fauna, Flora e Biodiversità / Paesaggio / Cambiamenti climatici - DG Territorio/DG Ambiente Consorzi di bonifica Superficie interessata dagli interventi / Numero degli interventi realizzati Acque / Fauna, Flora e Biodiversità / Paesaggio AIPO / Regione Lombardia-DG Ambiente /DG Territorio 21

23 KTM.7 Miglioramento del regime di deflusso e/o definizione della portata ecologica Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM07- P3-a029 KTM07- P3-a030 KTM07- P3-b033 Revisione del DMV, definizione delle portate ecologiche e controllo dell'applicazione sul territorio Direttiva per la valutazione della compatibilità delle derivazioni e attuazione a livello regionale Revisione della disciplina dei procedimenti di concessione di derivazione di acqua pubblica KTM.8 Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM08- P3-a036 KTM08- P3-b038 KTM08- P3-b039 KTM08- P3-b041 Interventi per la riduzione delle perdite nelle reti acquedottistiche Applicazione delle Linee guida statali applicabili al FEASR per la definizione di criteri omogenei per regolamentare le modalità di quantificazione dei volumi idrici impiegati dagli utilizzatori finali per l'uso irriguo. Mappatura dell'efficienza dell'uso irriguo e individuazione dei target di risparmio e/o incremento dell'efficienza alle diverse scale territoriali (corpo idrico, schema/consorzio irriguo, sottobacino, distretto) Attuazione dei Piani per la riduzione dei prelievi per il raggiungimento dei target ai diversi livelli territoriali per garantire l'obiettivo di risparmio idrico definito dal Piano di Bilancio Idrico a scala distrettuale - Settore irriguo Estensione lineare della rete interessata da interventi Acque Gestori d'ambito del servizio idrico integrato Estensione della superficie agricola mappata Acque ERSAF / URBIM /Consorzi di bonifica /- DG Territorio/DG Ambiente

24 KTM.9 Misure relative alla politica dei prezzi dell'acqua per l'attuazione del recupero dei costi dei servizi idrici (uso domestico) Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM09- P3-a042 Interventi per l'eliminazione degli sprechi e la riduzione del consumo idrico (incentivi/disincentivi, educazione ambientale e KTM.9 KTM.10 KTM.11 Misure relative alla politica dei prezzi dell'acqua per l'attuazione del recupero dei costi dei servizi idrici (uso domestico) (uso industriale) (uso agricolo) Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM P5- b117 Applicazione del "Regolamento recante i criteri per la definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori d'impiego dell'acqua" KTM.13 Misure di tutela dell'acqua potabile (ad esempio istituzione di zone di salvaguardia, fasce tampone, ecc) Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM13- P1-a043 Ricondizionamento, chiusura o sostituzione dei pozzi che mettono in comunicazione il sistema acquifero superficiale con quello profondo KTM13- P1-a044 KTM13- P1-b046 Disciplina per la definizione e gestione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano Definizione a scala di maggior dettaglio delle aree di ricarica degli acquiferi profondi ai fini della protezione delle acque destinate al consumo umano Adozione dello specifico regolamento -Acque - DG Ambiente

25 KTM.14 Ricerca e miglioramento dello stato delle conoscenze al fine di ridurre l'incertezza Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM14- P1-b073 KTM14- P1-b086 KTM14- P1P2- a052 KTM14- P1P2- b075 KTM14- P1P2- b085 KTM14- P1P2- b087 KTM14- P3-a050 KTM14- P3-b079 KTM14- P3-b081 KTM14- P4-a047 Aumento delle conoscenze sulla contaminazione diffusa da solventi clorurati nelle acque sotterranee Aumento delle conoscenze sui valori di fondo naturale riguardo a determinate sostanze prioritarie e inquinanti specifici Aumento delle conoscenze ai fini del controllo dei carichi inquinanti veicolati in diverse condizioni idrologiche (piene e magre) del fiume Po Creazione di basi informative organizzate e omogenee a livello distrettuale utili alla compilazione dell'inventario delle sostanze prioritarie Aumento delle conoscenze sulle pressioni e sui carichi inquinanti puntuali e diffusi e dei loro meccanismi di veicolazione nei corpi idrici superficiali e sotterranei Adeguamento dei piani di monitoraggio dei corpi idrici per le sostanze prioritarie ai sensi della direttiva 2013/39/UE e per le finalità del loro inventario Adozione di indirizzi per l'aggiornamento delle regole di gestione dei livelli dei laghi alla luce degli obiettivi richiesti dalla DQA e per la gestione delle crisi idriche anche ai fini dell'adattamento ai cambiamenti climatici Sviluppo e mantenimento della modellistica di distretto DEWS-Po Calcolo del bilancio idrico per il livello regionale, di sottobacino e di corpo idrico Elaborazioni di linee guida e regolamenti per vietare la reintroduzione, cie e popolazioni non autoctone, con azioni mirate e coordinate a livello di bacino

26 KTM.14 Ricerca e miglioramento dello stato delle conoscenze al fine di ridurre l'incertezza Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM14- P4-a048 KTM14- P4-a049 KTM14- P4-a072 KTM14- P4-b083 KTM14- P4-b084 KTM14- P5-a068 KTM14- P5-b076 Aumento delle conoscenze sulla rete dei canali di bonifica, con particolare riferimento alle interconnessioni con la rete idrografica naturale, sia a livello topografico e idromorfologico, peri individuare criticità e opportuni programmi di intervento fluviali in stato non elevato per la definizione dello stato morfologico Aumento delle conoscenze sull'interazione tra i corpi idrici e le aree protette Rete Natura Lunghezza totale dei CI oggetto di applicazione Acque Elaborazione di linee guida per la valutazione dei servizi ecosistemici Integrazione e aggiornamento dei dati relativi alle opere di difesa Miglioramento della valutazione del contenuto equival manto nevoso (SWE), il consolidamento della catena modellistica per la previsione delle inondazioni e il servizio di modellazione e controllo delle catene operative real-time Attività di supporto tecnico per la gestione e il monitoraggio VAS del Piano KTM.15 Misure per la graduale eliminazione delle emissioni, degli scarichi e perdite di sostanze pericolose prioritarie o per la riduzione delle emissioni, scarichi e perdite di sostanze prioritarie Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM15- P1-b092 Adeguamento dei LOQ per la determinazione delle sostanze prioritarie -Numero di parametri con LOQ adeguato -Acque ARPA Lombardia KTM15- P1-b093 Controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose di cui alla direttiva 2012/18/UE N di controlli presso le aziende Acque / Suolo / Salute Pubblica ARPA Lombardia /- DG Ambiente 25

27 KTM15- P1-b094 Disciplina degli scarichi contenenti le sostanze prioritarie di cui alla direttiva 2013/39/UE KTM.18 KTM18- P4-b096 Misure per prevenire o per controllare gli impatti negativi delle specie esotiche invasive e malattie introdotte Interventi per il contenimento di specie animali (es. siluro) e vegetali invasive, con azioni coordinate a livello di bacino Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM.20 Misure per prevenire o per controllare gli impatti negativi della pesca e dello sfruttamento / rimozione di piante e animali Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM20- P4-b097 Monitoraggio degli stock ittici e individuazione degli sforzi massimi di pesca sostenibili KTM.21 urbane e dalle infrastrutture viarie e di trasporto Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTM21- P1-a098 KTM21- P1-b099 KTM21- P1- b099.1 Disciplina e trattamento delle acque di prima pioggia in ambito urbano ed industriale e delle acque di sfioro delle reti fognarie miste Disciplina e indirizzi per la gestione del drenaggio urbano Revisione della regolamentazione / Numero di interventi realizzati Adozione dello specifico regolamento- Acque / Suolo -Acque/Suolo Approvazione e attuazione norme sull'invarianza idraulica e idrologica Numero di interventi realizzati Acque / Suolo - DG Ambiente - DG Territorio- - DG Territorio- KTM.23 Misure per la ritenzione naturale delle acque Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione 26

28 KTM23- P4-b100 Potenziare la capacità di espansione delle piene nelle aree di pertinenza fluviale Superficie interessata / Numero degli interventi realizzati Acque e AIPO KTM.26 Misure di Governance Indicatori KTM26- P4-a109 KTM26- P4-b111 KTM26- P5-a105 KTM26- P5-a106 KTM26- P5-a107.1 KTM26- P5-a107.2 KTM26- P5-a107.3 Completamento dei piani di gestione delle aree SIC e ZPS del distretto e/o definizione misure di conservazione Numero di siti Natura 2000 per i quali è stato valutato il fabbisogno di ulteriori misure di conservazione relative alla tutela dei corpi idrici interconnessi Componenti ambientale e salute pubblica Fauna, Flora e Biodiversità / Paesaggio Fonte del dato / elaborazione - DG Ambiente /Enti gestori delle aree naturali protette Disciplina per la tutela dei "siti reference" Tutela dei paesaggi fluviali attraverso azioni specifiche di integrazione con i Piani paesaggistici regionali e altri strumenti di pianificazione che concorrono a tutelare il paesaggio Coordinamento degli usi della risorsa negli eventi di scarsità idrica (Protocollo di bilancio idrico volta alla prevenzione degli eventi di magra eccezionale nel bacino") Attivazione e attuazione dei contratti di fiume, lago e delta Attivazione e attuazione dei contratti di fiume, lago e delta Attivazione e attuazione dei contratti di fiume, lago e delta Superficie dei bacini con contratti attivati - Superficie dei bacini con contratti attivati Superficie dei bacini con contratti attivati - Acque / Fauna, Flora e Biodiversità / Paesaggio - Acque / Fauna, Flora e Biodiversità / Paesaggio - Acque / Fauna, Flora e - DG Ambiente - - DG Ambiente - - DG Ambiente 27

29 KTM.26 Misure di Governance Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Biodiversità / Paesaggio Fonte del dato / elaborazione KTM26- P5-a108 Informazione, educazione e formazione sui contenuti e sull'attuazione del Piano KTMyy Applicazione delle misure nell'ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR ) Indicatori Componenti ambientale e salute pubblica Fonte del dato / elaborazione KTMyy- P2-a112 Applicazione delle misure nell'ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR ). Ammontare delle risorse finanziarie erogate Acque / Suolo / Biodiversità - DG Agricoltura 28

30 Gli indicatori di risultato sono ancora riferiti alle misure e permettono di fornire una stima indicatore più aggregato rispetto ad un indicatore di realizzazione non avrebbe senso prevedere un indicatore per ciascuna sottomisura: sono previsti quindi indicatori di realizzazione, si è ritenuto di non prevedere indicatori nei casi in cui la ricerca delle informazioni richiederebbe uno sforzo eccessivo senza fornire informazioni utili per usato anche come indicatore di risultato. Tabella 3 - KTM Tipologie di misure Indicatore di risultato Componenti ambientali Fonte del dato / elaborazione KTM.1 KTM.2 Costruzione o ammodernamento di impianti di trattamento delle acque reflue Ridurre l'inquinamento dei nutrienti di origine agricola Riduzione del carico organico (t/anno di COD) Numero di CI in cui risulta significativa la Acqua Acqua / Suolo ARPA Lombardia ERSAF /ARPA / Regione Lombardia-DG Agricoltura / DG Ambiente KTM.3 Ridurre l'inquinamento da pesticidi in agricoltura N di C.I. con superamenti di SQA dovuti a prodotti fitosanitari Acqua / Suolo ARPA Lombardia KTM.4 KTM.5 KTM.6 KTM.7 Bonifica di siti contaminati (inquinamento storico compresi i sedimenti, acque sotterranee, suolo). Miglioramento della continuità longitudinale (ad es. attraverso i passaggi per pesci, demolizione delle vecchie dighe). Miglioramento delle condizioni idromorfologiche dei corpi idrici, diverse dalla continuità longitudinale, (ad es: restauro fluviale, miglioramento delle aree ripariali, rimozione di argini, riconnessione dei fiumi alle loro pianure alluvionali, miglioramento delle condizioni idromorfologiche delle acque di transizione, ecc.) Miglioramento del regime di deflusso e/o definizione della portata ecologica (vedi indic.di realizz.) (vedi indic.di realizz.) CI in cui il DMV è superiore alla componente idrologica Suolo Fauna, Flora e Biodiversità Acque / Fauna, Flora e Biodiversità / Paesaggio ARPA Lombardia / Regione Lombardia- DG Ambiente Regione Lombardia-DG Agricoltura ARPA Lombardia / Regione Lombardia-DG Ambiente 29

31 KTM Tipologie di misure Indicatore di risultato Componenti ambientali Fonte del dato / elaborazione KTM.8 per l'irrigazione, l'industria, l'energia e KTM.9 KTM.10 KTM.11 Misure relative alla politica dei prezzi dell'acqua per l'attuazione del recupero dei costi dei servizi idrici (uso domestico) Misure relative alla politica dei prezzi dell'acqua per l'attuazione del recupero dei costi dei servizi idrici (uso industriale) Misure relative alla politica dei prezzi dell'acqua per l'attuazione del recupero dei costi dei servizi idrici (uso agricolo) Riduzione consumi domestici (scala Regionale) Riduzione consumi extradomestici serviti da SII (scala Regionale) Riduzione consumi agricoli serviti da Consorzi di Bonifica (scala Regione) Acque Acque Acque Gestori del servizio idrico integrato Gestori del servizio idrico integrato Regione Lombardia-DG Ambiente/DG Territorio KTM.12 Servizi di consulenza per l'agricoltura Non previsti nel PTUA - - KTM.13 KTM.14 KTM.15 KTM.16 KTM.17 KTM.18 KTM.19 KTM.20 KTM.21 KTM.22 Misure di tutela dell'acqua potabile (ad esempio istituzione di zone di salvaguardia, fasce tampone, ecc) Ricerca e miglioramento dello stato delle conoscenze al fine di ridurre l'incertezza Misure per la graduale eliminazione delle emissioni, degli scarichi e perdite di sostanze pericolose prioritarie o per la riduzione delle emissioni, scarichi e perdite di sostanze prioritarie. Ammodernamento degli impianti di trattamento delle acque reflue industriali (comprese le aziende agricole) Misure per ridurre il carico di sedimenti originato da erosione dei suoli e deflusso superficiale Misure per prevenire o per controllare gli impatti negativi delle specie esotiche invasive e malattie introdotte Misure per prevenire o per controllare gli impatti negativi degli usi ricreativi, tra cui la pesca Misure per prevenire o per controllare gli impatti negativi della pesca e dello sfruttamento / rimozione di piante e animali Misure per prevenire o per controllare infrastrutture viarie e di trasporto Misure per prevenire o per controllare N di CI destinati a uso potabile in cui sono rispettati gli SQA Acque ARPA Lombardia N di CI in cui sono superati gli SQA per sostanze prioritarie Non prevista nel PTUA Acque / Suolo / Salute Pubblica ARPA Lombardia Non previste nel PTUA - - Non previste nel PTUA - - (vedi indic.di realizz.) Acque / Suolo Regione Lombardia-DG Ambiente/DG Territorio Non previste nel PTUA - - KTM.23 Misure per la ritenzione naturale delle acque KTM.24 Adattamento ai cambiamenti climatici - KTM.25 Misure per co delle acque Non previste nel PTUA

32 KTM Tipologie di misure Indicatore di risultato Componenti ambientali Fonte del dato / elaborazione KTM.26 Misure di Governance Gli indicatori di impatto permettono di controllare gli effetti del Piano rispetto alle aree di rilevanza ambientale rispetto a cui il Piano opera. Nel caso del PTUA, tali aree sono rappresentate dagli ecosistemi acquatici (i Corpi Idrici superficiali) e gli acquiferi (i corpi idrici sotterranei) e i criteri di monitoraggio sono quelli previsti dal D.Lgs 152/06 in base e dei corpi idrici e si fissano gli obiettivi che si prevede di raggiungere per ciascun corpo idrico ad una determinata scadenza temporale. Gli indicatori di impatto del Piano discendono quindi dagli obiettivi del Piano, obiettivi riassumibili nel raggiungimento del buono stato su tutti i corpi idrici della Regione, e nel rispetto dei parametri che condizionano gli usi, per le acque a specifica destinazione. Obiettivi del PTUA Buono stato dei corpi idrici fluviali Buono stato dei corpi idrici lacustri Buono stato dei corpi idrici sotterranei Buone condizioni delle acque dolci superficiali destinata alla produzione di acqua potabile Buone condizioni delle acque destinate alla balneazione Indicatore di impatto % del totale dei corpi idrici in stato buono o elevato % del totale dei corpi idrici in stato buono o elevato % del totale dei corpi idrici in stato buono % del totale dei corpi idrici destinati alla produzione di acqua potabile che rispetta gli SQA % del totale dei siti di balneazione in stato eccellente e % del totale dei siti di balneazione in stato sufficiente Fonte del dato / elaborazione ARPA Lombardia ARPA Lombardia ARPA Lombardia Agenzia della Tutela della Salute (A.T.S.) 31

33 6. Parere motivato e recepimento nel piano Con il decreto 7911 del 30/06/2017 Valutazione ambientale strategica del programma di tutela e uso delle acque - parere motivato Autorità competente per la procedura di VAS - Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa Del Suolo - Struttura Fondamenti, Strategie per il governo del territorio e VAS - ha formulato parere positivo circa la compatibilità ambientale della proposta di PTUA, a condizione che siano tenute in considerazione le indicazioni, raccomandazioni e suggerimenti nonché recepite le condizioni di cui al Capitolo 6 della Relazione istruttoria allegata al decreto medesimo. La ione istruttoria, parte integrante e sostanziale del Parere Motivato, è articolata nelle seguenti parti: il Capitolo 1 Aspetti pro, che ripercorre le fasi relative al procedimento di elaborazione ed approvazione del Programma e, contestualmente, del relativo processo di valutazione ambientale VAS che ne ha accompagnato intero percorso di approvazione; il Capitolo 2 Principali contenuti nel PTA, in cui partendo dagli elaborati di piano e di VAS messi a disposizione, si evidenziano, in particolare, i principali elementi del PTA su cui si è basata la valutazione ambientale; il Capitolo 3 Principali contenuti del Ambientale, c h e descrive le informazioni contenute nel principale elaborato della VAS, analizzando aspetti salienti quali gli obiettivi di sostenibilità ambientale, la valutazione degli effe iente, gli scenari di piano e le ragionevoli alternative, nalisi di coerenza esterna e interna, il sistema di monitoraggio; il Capitolo 4 valutazione ambientale del PTUA, che contiene le principali considerazioni e valutazioni in merito agli elaborati del Programma e di VAS messi a disposizione, anche con riferimento ai principali effetti del Programma sulle componenti ambientali VAS interessate, evidenzia gli eventuali pertinenti contributi forniti dal Nucleo tecnico regionale VAS o desunti dalla consultazione; il Capitolo 5 riporta le valutazioni relative al piano di monitoraggio; il Capitolo 6 che riporta nella prima parte le indicazioni, raccomandazioni e suggerimenti finalizzati a rafforzare la sostenibilità ambientale del Programma e nella seconda parte le prescrizioni VIC e VAS. Nel presente capitolo si illustrano le modalità di recepimento di raccomandazioni, indicazioni, suggerimenti e condizioni contenute nel Capitolo 6. 32

34 6.1. Indicazioni, raccomandazioni e suggerimenti relative al Programma Le indicazioni, raccomandazioni e suggerimenti per ttuazione del Programma contenute nel Parere motivato approvat utorità competente sono riportate nella tabella seguente insieme alle modalità di recepimento adottate dall Autorità procedente. INDICAZIONI, RACCOMANDAZIONI E SUGGERIMENTI DEL PARERE MORIVATO CONTRODEDUZIONE non risulta del tutto chiaro come si integrano a vicenda le Misure di Piano, le Norme Tecniche di Attuazione (NTA) e gli altri strumenti normativi regionali (regolamenti) citati, per i quali si prevede una adozione successiva al PTUA e di cui per ora si indica solo qualche indirizzo rilevante. Si ritiene, pertanto, utile e necessario fornire ulteriori chiarimenti in merito, in particolare specificando a quali strumenti normativi vengono ricondotte le varie misure riportate nelle schede, soprattutto per quelle regolamentari non strutturali. Si recepisce l'osservazione. All'interno degli elaborati del PTUA verrà meglio dettagliato il programma di misure con i riferimenti necessari per una maggiore comprensione. RELAZIONE GENERALE Laddove si tratta il tema del cambiamento climatico, andrebbe inserito il riferimento al "Documento di azione regionale per l'adattamento al cambiamento climatico", adottato dalla Giunta il con D.G.R. n Il nuovo Documento, tra l'altro, riporta diverse azioni riferite al comparto idrico che potrebbero essere opportunamente richiamate e contestualizzate: di fatto, molte sono già insite nelle misure proposte nel PTUA, ma, considerata la trasversalità della materia, risulta importante indicare anche la finalità climatica. vengono apportate le opportune integrazioni. Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti (PRMT) approvato dal Consiglio regionale con DCR n del 20 settembre Si rileva in particolare che i km di autostrade sono pari a circa 720 km e che il numero di vetture ogni abitanti è pari a 588. Si segnala inoltre che il dato relativo alle merci su strada è probabilmente riferito ai carichi e non ai transiti. Si evidenzia infine che la giornalmente per ragioni di lavoro (68,5%) o di studio (30,3%) è stimata in oltre 5 milioni di individui, dei quali il 40% verso comuni della stessa provincia e il 12% extraè citata la fonte dei dati di riferimento, non è chiara. Rispetto alla domanda di mobilità si ricorda la possibilità di fare riferimento alla matrice regionale origine/destinazione pubblicata sul sito Open Data I dati utilizzati provengono da fonte ISTAT (VI Censimento) e sono stati anche utilizzati all'interno del Piano di Gestione del distretto padano del 2015 in modo da rendere omogenei e confrontabili i dati tra diverse realtà territoriali perciò si ritiene 33

35 di ( e Per quanto attiene alla misura delle portate sarebbe opportuno prevedere che tutti gli interventi di regimentazione/sistemazioni idraulica degli alvei reticolo lombardo di un numero adeguato di sezioni e manufatti idonei a permettere una buona misura della portata e fornire dati attendibili per il bilancio idrico. Questo non è necessario per tutti gli interventi ma almeno per quelli localizzati nei tratti più importanti (chiusura di bacino, a valle immissioni significative, stazione di monitoraggio Esiste già una rete di monitoraggio quantitativo delle acque superficiali gestita da ARPA Lombardia. Negli anni scorsi è partita una attività, ancora in corso, in cui Regione ha dato un contributo ad ARPA per integrare la rete esistente. Inoltre, con più specifico riferimento alle concessioni di derivazione, si propone di evidenziare i tratti del reticolo in cui sarebbe per ragioni di pubblica utilità. Nei tratti riconosciuti rilevanti si suggerisce di richiedere al Concessionario che attua il prelievo mediante opere fisse e per le quali sono previste opere in alveo necessarie alla creazione del livello utile al prelievo stesso: La misura istantanea di tutta la portata fluente. In questo caso al fine di evitare disparità di trattamento con altri concessionari, potrebbe essere riconosciuto uno sconto sul canone. Il mancato introito sarebbe compensato dalle minori spese che su altri Tavoli Regione deve sostenere per realizzare e mantenere una propria rete di misura delle portate. concessionario di realizzare le opere di presa in modo tale che possano in qualsiasi momento essere dotate di strumentazione idonea alla misura di tutta la portata transitante. In questo modo, in caso di emergenze o di monitoraggi particolari si potrebbe velocemente allestire stazioni idonee a fornire dati precisi di portata. Qualsiasi concessionario, indipendentemente dall'uso delle acque effettuato, ha già l'obbligo di installare idonei dispositivi di misurazione della portata prelevata (art. 33 c.1 r.r. 2/2006) e della portata restituita come DMV (art. 15 c 4 r.r. 2/2006, decreto n del 22/12/2016). Il progetto delle opere e degli strumenti necessari deve avere l'approvazione di ARPA (art. 33 comma 4 r.r. 2/2006). Il concessionario ha l'obbligo di misurare quanto preleva e quanto rilascia ai fini del DMV: non compete a lui effettuare misurazioni della portata istantanea presente nel corso d'acqua. In generale rientra tra le competenze di ARPA la gestione della rete quantitativa di provenienza dell'ex SIMN implementata con risorse regionali. Si ritiene pertanto di non procedere alle richieste.formulate. 34

36 Si chiede, inoltre, che venga progressivamente sviluppata una infrastruttura sensoristica capace di rilevare e pubblicare on line in tempo reale e in modo accessibile al pubblico dati di portata e di caratterizzazione chimico-fisica nonché di rilevazione di specifici inquinanti - ove tecnologicamente possibile - al fine di facilitare sversamenti occasionali, nonché di rendere qualità dei corpi idrici. Sul territorio lombardo esiste già una rete di monitoraggio quantitativo, sviluppata per lo più per il sistema di allerta regionale per il rischio meteoidrogeologico e idraulico. Questa rete è in corso di implementazione con finalità legate alla tutela dei corpi idrici. I dati del monitoraggio delle portate sono resi disponibili tramite un servizio di web-gis sul sito istituzionale di ARPA Lombardia. Come indicato all'art. 10 c. 8 ARPA Lombardia provvederà a mettere a disposizione sul proprio sito i dati di qualità delle acque. Le Zone Vulnerabili da Nitrati (ZVN), ai sensi della necessario che siano integrate con le zone che ricadono nelle fasce PAI di ultima identificazione. Si suggerisce di prendere in considerazione la possibilità di pianificare il recupero delle ex cave di sabbia e ghiaia quali bacini di accumulo idrico periodi estivi, svolgendo quindi una triplice funzione: quella agricola, quella ambientale ma anche quella idrogeologica. Si chiede di integrare con: chiarimenti al comma 3 sulla previsione di valutazione del potenziale impatto di opere, attività o interventi sulle componenti che determinano la classificazione dei corpi idrici (il comma dovrebbe essere integrato inserendo il riferimento ad un atto nel quale sia definito il grado considerato accettabile di risorsa idrica) e sulla relazione con le direttive tecniche che la Giunta Regionale dovrà emanare (previste inserimento di un nuovo comma (il n. 5) con la seguente formulazione: 5. I Piani di Settore Acque previsti dai Piani Territoriali di Coordinamento (PTC) dei Parchi naturali regionali e dei Parchi regionali, approvati dai relativi Enti 86/83 precedentemente alla data di approvazione delle presenti NTA, vengono di fatto recepiti tra gli elementi cognitivi e regolamentari del PTUA. Le previsioni contenute nelle NTA dei Piani di Settore Acque integrano le NTA del PTUA e vengono applicate, in quanto di maggior dettaglio, nei territori oggetto della pianificazione di settore dei Si propone di verificare la coerenza tra il divieto assoluto di consentire la realizzazione di interventi NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE 35 Il recepimento dell'osservazione è in corso di valutazione con la DG Agricoltura in quanto la tematica è trasversale. Si prende atto della proposta. Durante il ciclo di pianificazione attuale, sula base di istanze provenienti dagli stakeholders interessati, Regione valuterà l'inserimento di misure inerenti l'argomento, come futuro aggiornamento del PTUA e/o della normativa regionale connessa. Al comma 3 richiamato viene espresso un principio generale, così come presente anche nel precedente PTUA, che chiama le autorità competenti a vario titolo, a una maggiore attenzione rispetto al rilascio di provvedimenti su attività che possono provocare un non raggiungimento dell'obiettivo di qualità. Negli articoli presenti al titolo IV vengono indicati gli strumenti da utilizzare per effettuare le valutazioni. Per meglio specificare quanto scritto viene aggiunto un comma all'art. 3. Le aree protette designate per la protezione degli habitat e delle specie, riportate nel PTUA, sono le medesime individuate all'interno del Piano di Gestione del distretto padano del A parziale accoglimento dell'osservazione, si modificano le NTA del PTUA (Modifica agli art. 16 e 27), prevedendo la possibilità, su proposta degli enti gestori, di individuare e integrare nell'attuale ciclo di pianificazione eventuali misure, che si rendessero necessarie per la tutela della biodiversità, anche nelle altre aree protette regionali individuate ai sensi della L.R. 86/1983. Si rimanda comunque al prossimo ciclo di pianificazione l'eventuale inserimento di nuove aree protette, nonchè l'individuazione di ulteriori obiettivi di qualità. Viene inoltre aggiunto il comma 6 art. 3 che Sono fatte salve in ogni caso le disposizioni più restrittive di quelle previste nelle presenti norme, contenute nelle Misure di

37 che determino impatti e quanto riportato in altri articoli delle NTA (es: art. 7 c. 4). Conservazione dei siti della Rete Natura 2000, o negli strumenti di pianificazione delle aree naturali D.Lgs. 152/2006 Si precisa in divieto assoluto di rilasciare provvedimenti che consentono la realizzazione di opere che possono art. 7 c. 3 dovrebbe essere specificato a quale codice univoco identificativo si fa riferimento, essendo presenti nel sistema regionale e di bacino, diversi sistemi di codifica. delle conoscenze sulle art. 11 c. 2 mancano 2 parole, divieto correlato a una circostanziata valutazione del rischio di non far raggiungere gli obiettivi ambientali nazionali e europee di riferimento. S ta integrando il comma maggiormente rispondente alle previsioni del comma 2 richiamato. art. 14 c. 1 lettera c) occorrerebbe richiamare la norma nelle presenti norme, al fine di chiarire il campo di applicazione delle norme stesse. indirizzi del Consiglio. Il perseguimento del suddetto obiettivo sarà effettuato mediante gli strumenti attuativi del PTUA, comma 3. Qualora necessario le opportune definizioni saranno chiarite in tali strumenti attuativi. 36

38 Si chiede di aggiungere obiettivi di qualità: Ulteriori un obiettivo specifico relativo alla qualità delle acque nelle Aree Naturali Protette e nei siti della Rete Natura 2000; un obiettivo specifico relativo al mantenimento-recupero delle condizioni di naturalità idromorfologica. In particolare ai commi 3, 4 e 5 si chiede di aggiungere un - morfologica (IQM). Si chiede inoltre che quanto previsto dal comma 8, relativamente alla protezione delle specie e degli habitat, debba essere da subito, e non dal prossimo ciclo di pianificazione, recepito qualora previsto dagli strumenti di pianificazione delle aree naturali protette o dai siti della Rete Natura Riguardo alla riduzione della presenza di acque art. 18 comma 2, si suggerisce di disciplinare anche il divieto di immissione delle acque improprie nella rete di pubblica fognatura (ad es. acque derivanti da operazioni di scambio termico, acque di falda derivanti da interventi di abbassamento della falda anche per scopi geotecnici ed edilizi ecc.) L'obiettivo relativo alla qualità delle acque nelle aree naturali protette è quello già richiamato al comma 9 del nuovo testo delle NTA. Sulla qualità idromorfologica dei corsi d'acqua all'art. 14 c. 1 lett. e) è presente l'obiettivo strategico di ripristinare e salvaguardare un buono stato idromorfologico. In ogni caso lo stato idromorfologico è funzionale al raggiungimento del buono stato ecologico. Relativamente al recepimento di ulteriori obiettivi per le aree naturali protette durante i tavoli tecnici organizzati da Regione non sono giunte indicazioni in merito; per tale motivo gli eventuali ulteriori obiettivi potranno essere recepito al prossimo aggiornamento del piano. Le aree protette designate per la protezione degli habitat e delle specie, riportate nel PTUA, sono le medesime individuate all'interno del Piano distrettuale padano del Relativamente al recepimento di ulteriori obiettivi per le aree naturali protette durante i tavoli tecnici organizzati da Regione non sono giunte indicazioni in merito; per tale motivo gli eventuali ulteriori obiettivi potranno essere recepito al prossimo aggiornamento del piano. A parziale accoglimento dell'osservazione, si modificano le NTA del PTUA, prevedendo la possibilità, su proposta degli enti gestori, di individuare e integrare nell'attuale ciclo di pianificazione eventuali misure, che si rendessero necessarie per la tutela della biodiversità, anche nelle altre aree protette regionali individuate ai sensi della L.R. 86/1983. Si rimanda comunque al prossimo ciclo di pianificazione l'eventuale inserimento di nuove aree protette, nonchè l'individuazione di ulteriori obiettivi di qualità. Col termine di acque parassite si intende considerare tutte quelle acque non nere che in maniera anomala sovraccaricano il sistema fognario e il depuratore. In ogni caso per meglio esplicitare il concetto a parziale recepimento dell'osservazione, in termini generali, è stato modificato l'art. 18, c.2, lett. h). 37

39 Tra le priorità di cui del Servizio idrico integrato inserire le seguenti: - Programmazione si suggerisce di delle presenti NTA; d. Adeguamento alle prescrizioni volte alla riduzione dei nutrienti negli scarichi di acque reflue al fine di garantire il miglioramento dello status delle acque superficiali e sotterranee, anche attraverso il potenziamento delle infrastrutture volte al recupero dei nutrienti ed alla loro valorizzazione; e. Sviluppo degli investimenti volti alla riduzione reti fognarie; f. Promozione degli investimenti che spingono al coere Regolamento UE 852/04 al fine di far fronte alla diminuzione del 5% delle acque superficiali prelevate a fini irrigui, nonché a sopperire a temporanee carenze distributive nei periodi estivi a scopo di soccorso irriguo. g. Promozione degli investimenti che portano alla valorizzazione in termini di prodotto dei fanghi ovvero alla loro riduzione. h. Promozione degli investimenti sul territorio che perseguono la manutenzione e lo sviluppo vegetazionale delle fasce riparie dei corsi idrici, con particolare riguardo ai reticoli minori, per favorire attraverso processi di fitodepurazione il miglioramento qualitativo delle acque. Si condividono in massima parte gli obiettivi proposti tuttavia l'art. 19, c. 1 delinea esclusivamente gli elementi prioritari essenziali di indirizzo per i servizi di fognatura e depurazione, ovvero l'adeguamento agli obblighi comunitari dettati dalla direttiva 271/91 e la realizzazione di opere necessarie a perseguire gli obiettivi di qualità ambientale di specifici corpi idrici. Si ritiene pertanto di mantenere tale impostazione essenziale nell'indicazione, da parte del PTUA, delle priorità per lo sviluppo delle infrastrutture del servizio idrico. Buona parte delle priorità suggerite vengono 18 e dell'art. 20, c.4 Relativamente al punto c. si rileva invece che la regolamentazione regionale può disciplinare solo gli aspetti qualitativi degli scarichi mentre i limiti richiamati afferiscono agli aspetti quantitativi. armonizzare la terminologia con le norme di attuazione della Direttiva Nitrati, di sostituire i proposito, che la DGR 5171/2016 citata al comma i fanghi di depurazione e i concimi organici non assimilati agli effluenti da allevamento. Al comma 4, tra gli strumenti di supporto il PTUA si suggerisce di inserire i seguenti: a. studi per la quantificazione degli obiettivi di riduzione dei carichi di fosforo e azoto sversati nelle acque da fonti diffuse e puntuali stimolandone il loro riutilizzo in ottica di Economia Circolare in coerenza con il Piano regionale di gestione dei Rifiuti e dello smaltimento dei fanghi da depurazione in agricoltura; b. 20 c. 4, che risulta quindi modificato ed integrato. art. 5 allegato I del regolamento UE 38

40 852/2004) derivante dagli impianti di depurazione per finalità agroalimentari; c. una valutazione delle aree in cui sono maggiormente utili ed efficaci la realizzazione e il mantenimento di fasce promuovendo la connessione con i gestori del servizio idrico per il miglioramento qualitativo, attraverso le funzioni fitodepurative delle fasce riparie, delle acque scaricate dagli sfioratori di piena asserviti alle reti fognarie unitarie. Si suggerisce inoltre di integrare il comma 4 in senso più stringente in merito al parere per il rilascio di piccole concessioni o licenze di fiumi a servizio di zone che potrebbero essere fasce tampone. Si chiede di introdurre il Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti e il Programma Regionale di Bonifica delle Aree acquiferi dalle aree in cui è consentita la realizzazione di nuove discariche di rifiuti o varianti sostanziali a quelle esistenti. art. 25: comma 1: si chiede di eliminare il riferimento alla occupazione parziale di tipo normativo/regolamentare che non possono essere disciplinati dal PTUA L'osservazione è condivisibile. Sarà sicuramente considerata nella predisposizione del regolamento di cui all'art. 45 delle NTA in coordinamento agli uffici regionali competenti in materia di gestione rifiuti. determinare una interruzione della continuità longitudinale; comma 2: si chiede di sostituire il termine nella vigente normativa in materia di lavori pubblici si applica esclusivamente alle opere in corso di realizzazione ma non alle opere esistenti; comma 3: si segnala un possibile refuso in quanto in tale comma si deroga al contenuto del comma medesimo; inoltre, in zione di cui al comma 3 si sottolinea che la misura di compensazione prevista si applica sia sulle derivazioni, sia su interventi di difesa del suolo. Nel primo caso valgono gli obblighi ittiogenici, ma non nel secondo. Per tale motivo si lascia la dizione più generale demandando ai casi pratici la valutazione se far rientrare le compensazioni o meno negli obblighi delle compensazioni ai concessionari delle derivazioni idriche, si chiede di aggiungere alla fine del comma 3 la seguente frase: dell'obbligo ittiogenico come previsto dalla DGR 16065/2004 e smi comma 4: si chiede di fare riferimento anche a misure di mitigazione, oltre che di compensazione e di dare una definizione di tali misure. ile in quanto la deroga è riferibile a casi in cui la intervenire è quello della compensazione. 39

41 Si suggerisce di rendere più comprensibile il e di inserire al comma 5 il richiamo al com Al fine di verificare che gli interventi in alveo siano realizzati con modalità atte a non interferire con le biocenosi acquatiche, si chiede di inserire nelle NTA elle condizioni Le fattispecie disciplinate dai due articoli richiamati sono differenti perciò non sussistono incongruenze tra di essi. Per rendere più chiaro il comma 2 questo è stato rivisto e integrato. Viene modificato il comma 5, attuale comma 8, prevedendo esplicitamente nel testo le deroghe. straordinaria manutenzione degli alvei e delle sponde, le escavazioni ed i tagli non conservativi della vegetazione arborea. Contestualmente devono essere previsti e computati anche i necessari interventi di mitigazione e rinaturalizzazione necessari al fine di evitare un peggioramento della qualità degli habitat sia fluviali che ripariali a seguito dell'evolversi incontrollato della situazione (banalizzazione dell'alveo, erosione delle sponde, insediamento di specie arboree invasive, ecc.). Le interventi in modo compatibile con il mantenimento t fluviale e delle sue biocenosi nonché le opere e gli interventi in alveo o negli ambienti acquatici, nelle acque categorizzate ai sensi della dgr. n. VII/20557/2005, all. A art.4.1.1, di pregio ittico, di pregio ittico potenziale e di interesse pescatorio dalla pianificazione di settore, devono essere coerenti con le indicazioni riportate nel Relativamente alla gestione della vegetazione, le indicazioni sono riportate al comma 4. A parziale accoglimento dell'osservazione si inseriscono i commi 5 e 6 relativi all'indicazione della presenza delle linee guida sugli interventi ittiocompatibili, nonché sul parere da parte degli uffici competenti alla fauna ittica su opere e interventi che interferiscono con la fauna acquatica. 125 / Interventi idraulici ittiocompatibili: Linee triennale pesca ed acquacoltura approvato con DGR 6133/2017. Il responsabile del procedimento deve acquisire il parere di compatibilità con la fauna acquatica degli uffici Agricoltura foreste caccia e pesca di Regione Lombardia territorialmente competenti prima di emettere il provvedimento di autorizzazione di bagnato, con le sponde di laghi o con gli ambienti Si chiede di eliminare dal (Integrazione con la pianificazione per la tutela A parziale accoglimento dell'osservazione, si modifica il comma, prevedendo la possibilità, su proposta degli enti gestori, di individuare e integrare, nell'attuale ciclo di pianificazione eventuali misure, che si rendessero necessarie per la tutela della biodiversità, anche nelle altre aree protette regionali individuate ai sensi della L.R. 86/1983. Si rimanda comunque al prossimo ciclo di pianificazione l'eventuale inserimento di nuove aree protette, nonchè l'individuazione di ulteriori 40

42 Si chiede di chiarire le modalità di rilascio del parere di ARPA sulle misure necessarie per la salvaguardia della rete di monitoraggio nonché il soggetto tenuto pressione del parere obbligatorio e vincolante. linee guida regionali di cui al, si suggerisce di inserire un capoverso relativo tratto interessato, attraverso appositi indicatori (conosciuti a livello nazionale), al fine di non peggiorarlo. si propone la seguente riscrittura del idromorfologico sono resi disponibili attraverso il La banca dati ODS non contiene tali informazioni. Si chiede di integrare con le seguenti formulazioni: 1. La Giunta regionale approva con apposito atto gli eventuali ulteriori criteri, unicamente volti ad una maggior tutela qualitativa e quantitativa della risorsa idrica, per l'applicazione della Direttiva Derivazioni, sulla base di quanto indicato dagli articoli 5 e 6 della Deliberazione del Comitato Istituzionale dell'autorità di Bacino del Fiume Po n. 8/ Entro il prossimo ciclo di aggiornamento del PTUA predispone il supporto conoscitivo per una adeguata valutazione dell'impatto complessivo delle derivazioni a livello di corpo idrico, al fine di identificare le eventuali rimodulazioni, in diminuzione, ai valori di prelievo concessi, con riferimento alle istanze di rinnovo di concessione. Si chiede di chiarire le modalità di applicazione della Direttiva Derivazioni, con particolare riferimento alla clausola di adeguamento nei disciplinari di rinnovo delle tecniche regionali per complessivo delle derivazioni a livello di corpo idrico. obiettivi di qualità. Modifica agli art. 16 e 27 delle NTA del PTUA conformemente a quanto indicato nella controdeduzione. Dopo le opportune valutazione, non potendo inserire un parere vincolante e obbligatorio nel documento di pianificazione è stato prevista una valutazione da parte degli uffici di ARPA Lombardia. Inoltre per rispondere all'osservazione viene introdotto un comma in riferimento al raggio di influenza, all'interno del quale richiedere una valutazione circa la possibile interferenza dell'opera/intervento con la rete di monitoraggio. L'osservazione viene recepita modificando l'articolo richiamato. la modalità di integrazione tra il monitoraggio dati ODS. La tutela qualitativa e quantitativa della risorsa idrica è alla base della Direttiva Derivazioni. La Giunta regionale potrà adottare ulteriori criteri solo all'interno delle esplicite previsioni contenute nella stessa. Come utilizzare gli esiti dell'applicazione della direttiva è già spiegato nella Direttiva stessa. Quanto poi al rilievo giuridico della clausola da inserire nei disciplinari, l'art 95 comma 5 del D.Lgs. 152/2006 prevede già la possibilità per l'autorità concedente di disporre limitazioni temporali e quantitative "senza che ciò possa dar luogo alla corresponsione di indennizzi da parte della pubblica amministrazione, fatta salva la relativa riduzione del canone demaniale di concessione." 41

43 Si chiede pertanto che gli art. 33 "Direttiva Derivazioni" e 44 "Integrazione con il Programma Energetico Ambientale Regionale" delle NTA siano integrati con approfondimenti di maggiore dettaglio su quanto previsto dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE, recepita dal D. Lgs. 152/2006, e dalla recente Direttiva Derivazioni adottata dal Comitato Istituzionale dell'autorità di bacino del Fiume Po il , con particolare attenzione e richiamo: al principio di "non deterioramento" espresso dall'art. 4.1 della DQA "obiettivi ambientali" che recita: "Gli Stati membri attuano le misure necessarie per impedire il deterioramento dello stato di tutti i corpi idrici superficiali, fatta salva l'applicazione dei paragrafi 5 e 7 e fermo restando il paragrafo 8"; all'impegno a "non peggiorare" la situazione ambientale e di ricercare tutte le possibili alternative per il raggiungimento degli obiettivi della Direttiva stessa (art.4.7), tenendo conto di tutti gli aspetti ambientali, paesistici, economici, ecc., impegno che può essere mediato in relazione alle esigenze di sviluppo socioeconomico; il suddetto art. 4.7 della Direttiva descrive le condizioni per le quali è consentito ridurre lo stato di qualità da "elevato" a "buono"; all'importanza di una valutazione che dovrebbe tener conto dell'impatto del cumulo delle derivazioni insistenti su un determinato corpo idrico, dove per "cumulo di derivazioni" vanno intesi sia l'insieme di nuove derivazioni, sia l'aggiungersi di una o più nuove derivazioni a quelle già presenti sul corpo idrico stesso; e agli atti di pianificazione prodotti dall'autorità di bacino del Fiume Po, utili alla valutazione degli impatti di tipo idromorfologico sui corpi idrici superficiali che possono derivare dalla realizzazione delle opere, quali ad esempio la Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 10 del 22 luglio 2009, recante "Compatibilità delle istanze di concessione di derivazione d'acqua pubblica per uso idroelettrico corredate da progetti di opere da realizzarsi in aree individuate e classificate dal "Piano stralcio per l'assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po" (PAI) come "aree di dissesto" o "aree a rischio idrogeologico molto elevato" e sottoposte a vincoli dalle Norme di Attuazione di tale Piano stralcio". Si chiede di specificare a quali sistemi informativi art. 34 Gli obiettivi della Direttiva Quadro Acque sono già ripresi all'art. 15 delle NTA. Le misure e gli strumenti riportati nella parte IV delle NTA tra cui le previsione contenute agli art. 33 e 44, servono per garantire il raggiungimento dei citati obiettivi. La valutazione del cumulo di derivazioni, principio del tutto corretto, è già considerato all'interno del Direttiva Derivazioni, che impone una valutazione sia della singola derivazione, sia del cumulo degli impatti delle derivazioni esistenti, all'interno di ogni CI. Rispetto all'applicazione delle esenzioni (proroghe e deroghe al raggiungimento e/o mantenimento dell'obiettivo di qualità) previste all'art. 4 della Direttiva, all'interno di questo ciclo di pianificazione, solo le proroghe sono già previste per alcuni CI all'interno del Piano di Gestione distrettuale padano del 2015 e riprese dal PTUA. Non sono invece previste eventuali deroghe. Ulteriori esenzioni potranno essere ricomprese nei futuri aggiornamenti dei piani delle acque (PdGPo e PTUA) che valuteranno anche l'applicazione dell'art. 4.7 della DQA. Osservazione accolta 42

44 Si suggerisce di integrare il disponibilità del corpo idrico nella sezione da cui si vuole attingere, ivi compresa la tutela del DMV e degli Usi esistenti, che la normativa fa sempre ed ovviamente salvi. Si suggerisce di introdurre ele fattori N e Q per le nuove derivazioni Si chiede che quanto previsto, Rete Natura 2000, sia sottoposto a valutazione vincolan Si chiede inoltre di chiarire le modalità di applicazione della norma prevista dal comma 3, in assenza della definizione dello scenario di severità idrica media o più critico. Si chiede di mantenere la possibilità di una definizione, anche sito-specifica e non sperimentale e/o con approcci non solo teorici. Relativamente al fattore N (Allegato 1), di specifica competenza delle aree naturali protette, si chiede modulato nel tempo e non avere necessariamente Si suggerisce di prendere in considerazione rivabilità nel caso di prelievi da sorgente di cui. Si chiede lo stralcio del - Integrazione con il Programma Energetico Ambientale Regionale al fine di evitare disallineamenti o possibili incongruenze con il redigendo Piano Paesaggistico Regionale. La garanzia della non alterazione delle condizioni del corso d'acqua, con riduzione della risorsa idrica disponibile per le concessioni esistenti, nonchè la salvaguardia del DMV in alveo sono condizioni già previste all'art. 32 comma 1 lettera c) del R.R. 2/2006. Una verifica ulteriore, rispetto a quanto già disciplinato dal regolamento citato, è data dall'obbligo di applicazione della Direttiva Derivazioni anche alle istanze di licenza di attingimento. L'osservazione viene accolta riprendendo parzialmente il testo formulato nelle NTA del PTUA 2006, dando facoltà all'autorità concedente di applicare i fattori N, Q e T e specificando in Allegato 1 alcuni criteri per le modalità di applicazione dei fattori stessi. L'osservazione non risulta accoglibile nei termini propost prevedere un parere vincolante; in ogni caso la competenza dei Siti Natura 2000 si riferisce al solo fattore N, e non alla totalità dei fattori correttivi. La definizione dei fattori compete alla Regione, che allo scopo attiverà un tavolo di confronto con i portatori di interessi per le rispettive competenze. Gli scenari di Distretto vengono attualmente sugli utilizzi idrici del distretto del Po, formalizzato il 13 luglio Per l'applicazione degli scenari regionali la deroga potrà essere concessa solo dopo l'identificazione degli scenari e apposito atto di Giunta. all'interno del PTUA ha deciso di non ammettere ulteriori sperimentazioni. La sitospecificità nell'applicazione del DMV sarà assicurata attraverso l'applicazione dei fattori correttivi. Relativamente al fattore N l'osservazione sarà presa in considerazione all'atto della disciplina dei fattori correttivi demandata dal PTUA a successivo atto di Giunta. Poiché la portata di riferimento per il calcolo della componente idrologica del DMV è quella istantanea, di fatto è sempre garantita una portata inderivabile. come indicato. 43

45 Si ritiene inoltre che possa essere individuata nello stesso articolo, in coerenza con il PEAR, eventualmente anche in raccordo con le norme in materia del redigendo nuovo Piano Paesaggistico, un'indicazione per cui nella valutazione degli interventi in campo energetico: si favoriscano prioritariamente gli interventi che consentono di incrementare la produzione per gli impianti idroelettrici esistenti relativi a grandi derivazioni; si preferiscano, nel caso di progetti di nuovi impianti idroelettrici in aree montane, a seguito di valutazioni sito-specifiche, proposte progettuali che a parità di risorsa idrica utilizzata ottengano la migliore prestazione in termini di forza motrice producibile (potenza nominale di concessione), prediligendo soluzioni progettuali che prevedano la realizzazione di opere di presa, adduzione, condotta, utilizzazione e restituzione interrate o che offrano migliori condizioni di rilascio negli alvei in relazione allo stato del corpo idrico; si prediligano, nei corsi d'acqua di pianura, progetti finalizzati all'utilizzazione per forza motrice di salti idraulici già esistenti negli alvei senza incremento della discontinuità idromorfologica e, in ogni caso, a condizione che siano realizzate idonee opere per favorire la migrazione dell'ittiofauna in relazione agli obiettivi di tutela ittica per i diversi tratti di corso d'acqua. Relativamente alla restituzione delle acque emunte da falda ed utilizzate al solo scopo di scambio termico (art. 44, comma 4), si suggerisce di adeguatamente motivati, tale restituzione debba avvenire esclusivamente per infiltrazione (drenaggio naturale) con convogliamento delle eventuali acque di supero verso corpo idrico superficiale, anche prevedendo, nelle realtà urbane dense, la realizzazione di apposite infrastrutture di collettamento e drenaggio separate da quelle fognarie, ma eventualmente utilizzabili anche per il convogliamento e drenaggio delle acque di pioggia, con idoneo dimensionamento funzionale alla considerazione del duplice apporto (cfr. art. 50). Tale osservazione non risulta attinente alle previsioni di pianificazione del PTUA. Sarà presa in considerazione all'atto delle modifiche del R.R: 3/06 sulla disciplina degli scarichi. 44

46 occorre rendere coerente il comma 3 con quanto previsto dal vigente testo unico izzativo il Comune debba richiedere i pareri obbligatori e vincolanti stesso viene richiesto in caso di piani urbanistici, progetti urbanistici e nuove urbanizzazioni, fattispecie che, oltre a non corrispondere pienamente con le attuali definizioni normative, seguono iter autorizzativi tra loro diversi. Si omettono, peraltro, le nuove edificazioni. Si rileva inoltre che non è indicato un termine entro cui tali pareri devono essere rilasciati. In ultimo, si segnala che tutta la procedura indicata è in contrasto con la semplificazione procedurale oggi in corso a livello statale e, di conseguenza, regionale. In relazione a quanto disposto, in attesa del regolamento previsto da L.R. 12/2005 e s.m.i., si ritiene opportuno considerare a riferimento gli interventi contenuti dal PGRA per migliorare la gestione del drenaggio urbano. Al comma 1 si suggerisce di specificare che gli Osservazione accolta. Il presente PTUA declina, nelle varie misure e NTA, quanto previsto in termini più generici dal PGRA in materia di drenaggio urbano. Si fa presente che sta predisponendo una serie di strumenti normativi, regolamentari e di indirizzo finalizzati alla gestione sostenibile delle acque di drenaggio urbano. devono essere in linea, per gli interventi che regolamento di invarianza idraulica e idrologica, con il regolamento stesso. Nel comma 2 è errato il riferimento al tema del poiché lo stesso è relativo alla limitazione delle portate meteoriche, scaricate nei ricettori, nel suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, lettere d), e), f) del d.p.r. 380/2001 e da tutti gli interventi che comportano una riduzione della permeabilità del suolo rispetto alla sua condizione sono recepite. i 1 e 2 transitorie solo per gli scarichi derivanti da tali interventi, mentre saranno sempre valide per gli scarichi esistenti in quanto non disciplinati dal citato regolamento. 45

47 Il principio di invarianza idraulica e idrologica è disciplinato dalla l.r. 12/05 e dal relativo regolamento, che definisce anche come gli strumenti urbanistici ed i regolamenti edilizi devono recepire tali disposizioni e indica esempi di applicazione pratica. È quindi meglio evitare nel comma 3 il rimando a ulteriori linee guida/manuali che si sovrappongano a quanto già previsto dalla normativa. colta in quanto la previsione delle linee guida si inserisce nella previsione della L.R. 12/2005 di promuovere gestione sostenibile del drenaggio urbano (art. 58 bis comma 6) Si chiede che all'art. 53 "Governance delle Risorse Idriche" la cabina di regia in cui saranno coinvolti i soggetti pubblici aventi competenze e responsabilità nell'attuazione delle pertinenti politiche regionali, costituisca un tavolo "permanente" di lavoro e non lo strumento utile alla sola analisi e discussione di specifiche esigenze in situazioni di emergenza. La costituzione della cabina di regia vuole essere una sede istituzionale dedicata al confronto sulle problematiche prioritarie per la tutela e gestione delle risorse idriche, in funzione di esigenze che possono essere variabili nel tempo. In nuovo art. 54. Allegato 2 al punto 2.3 il documento dice che meteoriche drenate dalle esistenti aree scolanti. riduzione, la norma è inefficace poiché di fatto non e di rimandare a un tempo definito (anni) della portata limite è stata resa cogente in precedente PTUA non viene fissato un limite ottimale. Inoltre si suggerisce di assumere, come limiti aerali di suddivisione del territorio regionale per regolamento regionale di invarianza idraulica e idrologica. Così anche per il calcolo dei volumi da laminare, si suggerisce di utilizzare quelli indicati nel citato regolamento La normativa di piano prevede il recepimento dei regolamento regionale di invarianza idraulica, una volta approvato il regolamento stesso. Riguardo la Misura KTM01-P1-a001 della Scheda 1, al quarto punto delle misure di implementazione della regolamentazione vigente sarebbe utile aggiungere accanto al concetto di quello di acque improprie. In relazione alle misure e indicazioni di cui alla Scheda 4 (Misura KTM01- P1-a004) si suggerisce di prevedere come obiettivo la definizione delle modalità di identificazione e quantificazione delle MISURE DI PIANO Col termine di acque parassite si intende considerare tutte quelle acque non nere che in maniera anomala sovraccaricano il sistema fognario e il depuratore. In ogni caso per meglio esplicitare il concetto a parziale recepimento dell'osservazione, in termini generali, è stato modificato l'art. 18, c.2, lett. h) delle NTA del Piano. Le specifiche disposizioni (criteri, tempi e modalità operative) sono contenuti specifici del Regolamento Regionale 3/06 che misure da adottare nel caso in cui non sia tecnicamente possibile la loro separazione. sottoposto a revisione e implementazione 46

48 Nella scheda 7 vulnerabili da nitrati di origine a dicitura compare anche nella Relazione Generale documenti richiamati. ficati i relativi delle aree in cui potrebbe essere maggiormente La frase viene corretta con le indicazioni riportate. stesso. sullo stato delle acque alla chiusura dei singoli bacini, al fine di migliorare il quadro conoscitivo Osservazione recepita nitrati delle acque, anche i termini quantitativi. Infine si suggerisce di prevedere la partecipazione attiva dei soggetti rappresentativi del mondo agricolo. Nella scheda 8 si propone di introdurre una procedura che consenta di verificare la presenza delle formazioni vegetali in grado di attenuare i fenomeni di inquinamento diffuso (prati stabili, fasce di rispetto e fasce tampone) e previste dalla Le schede misura riportano i soggetti responsabili della programmazione e delle attuazione. Non sono indicati i soggetti che diversi da questi sono invece da coinvolgere nello sviluppo attuativo delle diverse azioni alla pressione significativa derivante dal dovrebbe prevedere: la Nitrati e delle Condizionalità del PSR, la costituzione di fasce protettive inerbite o boscate; in attesa della predisposizione di tale suolo (seminativo o prato stabile) e dei corpi idrici con le aree di rispetto potrebbe essere richiesta limitatamente alla superficie irrigata mbito delle concessioni di derivazione idriche per fini irrigui (acque superficiali e sotterranee); il materiale cartografico predisposto andrebbe poi trasmesso agli enti deputati al controllo sia della conservazione dei prati. 93 comma 3 del reg. UE 1306/2013) sia della costituzione delle fasce di rispetto (ai sensi della DGR X/5171 del 16/05/2016) poste ai margini dei L'attività si configura come di estremo dettaglio per il livello di pianificazione presente nel PTUA. Tale possibile valutazione sarà presa in considerazione nello sviluppo di studi a supporto dell'applicazione delle misure inerenti l'attenuazione dei fenomeni di inquinamento diffuso. 47

49 Si suggerisce, inoltre, di: spe di gestione obbligatori e delle buone condizioni agronomiche ed ambientali, ai - D.G.R. 30 marzo 2016, n. X/4985- Introduzione di fasce divieto di fertilizzazione organica e inorganica costituzione/non eliminazione di una fascia stabilmente inerbita spontanea o seminata (anche con specie arboree o arbustive) di larghezza variabile tra 3 e 5 metri, adiacente ai corpi idrici superficiali di torrenti, fiumi o Osservazione condivisibile: apportate nella scheda 8 precisazioni ai contenuti della misura gestione del distretto idrografico del fiume Po. di verificare la compatibilità tra la realizzazione di fasce tampone, in particolare mediante siepi 96, lettera f) del Regio Decreto N. 523 del Sarebbe infine opportuno che, per far funzionare la fascia tampone come la si immagina, a monte della stessa ci sia un colo di accumulo, permeabile soltanto verso la fascia ma non verso il campo, il cui costo dovrebbe accompagnare la misura perché possa essere realizzabile efficacemente. Riguardo la scheda 10, si raccomanda un'attenta valutazione relativamente all'applicazione di misure di abbattimento dei nutrienti sia sui corpi idrici lacuali sia sui corpi idrici fluviali emissari dei laghi lombardi al fine di poter contribuire alla prevenzione dell'insorgenza di fenomeni di eutrofizzazione nei territori lungo l'asta del Fiume Po nonché nei corpi idrici a valle del territorio regionale. Nella scheda 11 si suggerisce di considerare utilizzare molecole alternative rispetto a glifosate, terbutilazina e oxadiazon nonché di quantificare i prodotti fitosanitari utilizzati da soggetti che, a differenza dei produttori agricoli, non hanno Le modalità realizzative delle fasce tampone incidono senza dubbio sulla loro efficacia, insieme ad altre variabili sito specifiche. Non è oggetto delle misure del PTUA la previsione di specifiche tecniche per la realizzazione delle fasce tampone. Nella scheda quindi non si entra nel merito di tali questioni tecniche che potranno eventualmente essere affrontate in altri ambiti delle attività di pianificazione / programmazione regionali o della loro attuazione. La puntuale definizione della misura KTM2-p2- b012 è rinviata alla seconda metà del periodo di pianificazione poiché mancano in questa fase gli elementi di dettaglio necessari ad una programmazione realistica. Tale osservazione sarà quindi tenuta in considerazione nell'implementazione della misura prevista per il triennio Tale previsione non è di competenza delle misure del PTUA. Si propongono gli aggiornamenti sullo stato di avanzamento delle attività e sui dati di riferimento della Scheda 14 (vedi Allegato scheda 14 al parere della D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile). Osservazione recepita 48

50 Per la tutela della fauna ittica si propongono alcune modifiche alle Schede 16, 44, 56 e 57 (vedi Allegato scheda 16, scheda 44, scheda 56 e scheda 57 al parere della D.G. Agricoltura). A parziale accoglimento di quanto richiesto si modifica il testo delle schede misura elencate. Si chiede di completare le Schede 17 e 47 alle 3. Prelievi idrici, 4.Alterazioni morfologiche e regolazioni di portata, 5. Altre pressioni sulle acque superficiali, 7.Altre pressioni antropiche. Osservazione accolta Scheda 17, si ritiene necessario integrare la stessa scheda con utile riferimento per la pianificazione comunale, che attraverso il PGT deve declinare la rete ecologica regionale. Osservazione accolta delle condizioni idromorfologiche dei corp (Schede 24 e 25) si suggerisce di promuovere interventi di sostituzione di opere di difesa spondale tradizionali con sistemazioni di ingegneria naturalistica lungo i corsi d'acqua naturali al fine di privilegiare il mantenimento e gli elementi di qualificazione paesistica e naturalistica degli ambiti fluviali. In continuità con la Scheda n. 28 [Misura KTM08- P3-b039 - Mappatura dell'efficienza dell'uso irriguo e individuazione dei target di risparmio e/o incremento dell'efficienza alle diverse scale territoriali (corpo idrico, schema/consorzio irriguo, sottobacino, distretto)] che prevede di finanziare il progetto ISIL (Indagine sui sistemi irrigui della Lombardia), si propone una nuova misura che preveda la realizzazione di uno studio geomorfologico ed idrogeologico del territorio regionale al fine di individuare le aree idonee alla sperimentazione e sviluppo di metodi di irrigazione alternativi al sistema a scorrimento che favoriscano il risparmio idrico in agricoltura, senza compromettere il livello quantitativo delle acque sotterranee e di falda. Si chiede che in fase di predisposizione dello specifico regolamento regionale di cui alla scheda n. 33 (Misura KTM 13-P1-a044), venga recepita la disposizione ricarica degli acquiferi dalle aree in cui è consentita la realizzazione di nuove discariche di rifiuti o varianti sostanziali a quelle esistenti, tenendo conto dei risultati delle attività previste dalla Scheda n. 34 (Misura KTM13-P1-b046) "Definizione a scala di maggior dettaglio delle aree di ricarica degli acquiferi profondi ai fini della protezione delle acque destinate al consumo umano". contenuti della schede 24 e 25 e della KTM 7. Tra le misure individuali che declinano la KTM 6 morfologiche dei corpi idrici atte a conseguire la riqualificazione dei corpi idrici. La continuazione dell'indagine sui sistemi irrigui della Lombardia, descritta nella scheda misura n. 28, prevede già tra le attività il supporto per l'individuazione di obiettivi di risparmio a scala regionale e di comprensorio. Le linee di indirizzo regionali per l'elaborazione dei piani comprensoriali dei consorzi di bonifica prevedono inoltre che tali piani contengano un bilancio idrologico a scala di comprensorio, propedeutico tra l'altro alla valutazione di misure di risparmio idrico L'osservazione è condivisibile. Sarà sicuramente considerata nella predisposizione del regolamento di cui all'art. 45 delle NTA in coordinamento con gli uffici regionali competenti in materia di gestione rifiuti. 49

51 Si propongono gli aggiornamenti sullo stato di avanzamento delle attività e sui dati di riferimento della Scheda 35 (vedi Allegato Scheda 35 al parere della D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile) intesi quali industrie, insediamenti produttivi e commerciali, agricoli e zootecnici, infrastrutture, centri di smaltimento dei rifiuti, aree di degrado al fine di individuare, mediante la raccolta di dati sulla distribuzione degli inquinanti, di contaminazione. Si chiede di riportare nella Scheda 48 dei servizi ecosistemici forniti dal sistema orretto inquadramento economico e/o ambientale. Le Schede 58 KTM21-P1-a098 e 61 KTM23-P4- b100 sono da integrare e completare con gli PdG Po 2015, condivisi e concordati a livello distrettuale. Si chiede la modifica della parte descrittiva della Scheda 66 Misura KTM26-P5-a105 - Tutela dei paesaggi fluviali attraverso azioni specifiche di integrazione con i Piani paesaggistici regionali e altri strumenti di pianificazione che concorrono a tutelare il paesaggio (vedi Allegato Scheda 66 al parere della D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile). Alla Scheda 66 regionali e altri strumenti di pianificazione che opportuno fare ulteriore riferimento al PTRA he nella sezione 2 PAESAGGIO individua utili criteri di salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche dei Navigli. In aggiunta a quanto previsto nella Scheda 55 (Misura KTM 15 P1- b094), in tema di scarico di reflui industriali - sostanze pericolose, si suggerisce di considerare anche la revisione delle materia di scarichi nella rete fognaria da parte delle Regionale n. potrebbero essere definiti criteri e condizioni per il rilascio delle autorizzazioni allo scarico di reflui industriali in fognatura, atti a limitare la presenza di sostanze qualificate come pericolose. Inoltre, si Osservazione accolta Le attività di indagine e valutazione e alcune delle principali fonti informative di riferimento per la ricognizione delle fonti di potenziale impatto sulle stato delle acque sono delineate in dettaglio nell'elaborato 3 e nelle NTA (art. 6). Per completezza, si integrerà l'elaborato 3 con l'indicazione di tutte le fonti informative utilizzate. Le misure di piano prevedono già l'implementazione di sistemi informativi dedicati e il miglioramento delle conoscenze in relazione a determinate tipologie di pressione. La scheda individua le modalità generali per attivare uno studio sui servizi ecosistemici. Lo studio valuterà anche i servizi ecosistemici forniti stesura della scheda. Infatti gli interventi riportati sono quelli ritenuti win-win tra le direttive 2000/60/Ce e 2007/60/CE. scheda 66. Osservazione accolta. La materia è per lo più di competenza statale, con uno spazio di regolamentazione attribuito alle Regioni. Per quanto possibile sulla materia si interverrà con la modifica del Regolamento Regionale 3/06. Le linee guida consideravano in particolare il procedimento amministrativo di 50

52 delle sostanze pericolose presente nella DGR citata, considerando anche quelle introdotte dalla direttiva 39/2013/CE recepita dal D.lgs. 152/2006 s.m.i.. Nella scheda 73 delle Misure di Piano si chiede di aggiungere alle misure del PSR citate anche la Misura 12. Osservazione accolta. specifica misura che attivi da subito il confronto con i soggetti gestori delle aree regionali protette, e in particolare con gli enti gestori dei parchi regionali, al fine di approfondire le esigenze sitospecifiche e la necessità di nuove misure e tutele, a partire dalle conoscenze, banche dati e informazioni già in possesso degli stessi, in Osservazione accolta con modifiche alla Scheda n. 47 acque vigenti approvati dai suddetti enti. Si chiede infine di introdurre una nuova misura che preveda finanziamenti specifici per la ricerca, tramite le strutture di monitoraggio di ARPA, su sotterranee, superficiali e potabili, oltre che per per Enti Gestori e Aziende che consentano di intervenire a livello preventivo. In particolare si chiede che vengano condotte azioni di monitoraggio delle sostanze PFAS nell'ottica di individuare non solo le fonti di diffusione ma anche le possibili vie di propagazione di tale inquinamento verso le acque del bacino del Po. Il programma prevede - vedi ad esempio gli art. 18 e 47 delle NTA - misure per la prevenzione dell'inquinamento prodotto da sostanze pericolose. Prevede inoltre misure rivolte all'implementazione del programma di monitoraggio svolto da ARPA, specificamente rivolte al miglioramento delle informazioni disponibili in relazione alla presenza nelle acque di talune sostanze non ancora oggetto di adeguato monitoraggio benché previste dalla normativa di settore. E' innanzitutto nei riguardi di tali necessità di adeguamento che si ritiene debbano essere rivolte le risorse per l'implementazione del monitoraggio istituzionale. ARPA d'altro canto, partecipa già anche alle attività di monitoraggio previste a livello nazionale in attuazione della direttiva 39/2013 CE, rivolte proprie alla ricerca di sostanze candidate ad entrare nelle liste di sostanze prioritarie ed essere pertanto normate con appositi standard di qualità ambientale. ELABORATO 5 la portata del DMV in rapporto al grado di inquinamento delle acque del corpo idrico, sia da applicare esclusivamente alle nuove derivazioni, ad evitare di cadere nella tentazione di aumentare il DMV, a scapito di una derivazione esistente, per diluire il carico inquinante senza così costringere la divieto assoluto di ridurre i parametri inquinanti attraverso una strumentale diluizione. Anche il fattore T è detto suscettibile di variazione periodica anche in funzione della necessità di diluizione dei carichi inquinanti: un passaggio critico che andrebbe ben meglio circostanziato, per renderlo accettabile. A parziale accoglimento della presente osservazione e di altre considerazioni generali, l'ambito di applicazione del fattore Q è stato aggiornato rispetto a quello previsto nel PTUA

53 Inoltre, nel declinare gli indirizzi generali di applicazione del DMV, andrebbe considerato il principio di continuità lungo ciascuna traversa. Si chiede inoltre che i dati di cui al par monitoraggio del DMV siano messi a disposizione (possibilmente in tempo reale) tramite un portale dedicato o altro mezzo idoneo, in modo da consentire a chiunque di verificare le portate del DMV rilasciate ed aumentando esponenzialmente la capacità di monitoraggio sul territorio. L'osservazione viene parzialmente recepita riscrivendo il paragrafo ed il c. 6 art. 39 delle NTA per renderlo più chiaro. Quanto richiesto non è pertinente con i contenuti del PTUA. Il telecontrollo è disciplinato dall'art. 53ter della L.R. 26/03 e le modalità applicative sono disciplinate con deliberazione di Giunta Indicazioni, raccomandazioni e suggerimenti relative al ambientale Le indicazioni, raccomandazioni e suggerimenti per il ambientale contenute nel Parere motivato approvat utorità competente sono riportate nella tabella seguente insieme alle modalità di recepimento adottate utorità procedente. Laddove si tratta il tema del cambiamento climatico, andrebbe inserito il riferimento al "Documento di azione regionale per l'adattamento al cambiamento climatico", adottato dalla Giunta il con dgr n Il nuovo Documento, tra l'altro, riporta diverse azioni riferite al comparto idrico che potrebbero essere opportunamente richiamate e contestualizzate; di fatto, molte sono già insite nelle misure proposte nel PTUA, ma, considerata la trasversalità della materia, risulta importante indicare anche la finalità climatica. RAPPORTO AMBIENTALE Ambientale vengono apportate le opportune integrazioni. degli enti da coinvolgere nella VAS non è stata indicata la DG Presidenza Area RETIC Coordinamento UTR, che poi risulta espressamente coinvolto; manca anche vincia autonoma di Trento: si chiede pertanto di aggiornare tale elenco. territoriale, di cui al par. 4.1, si segnala la necessità di indicare la Provincia autonoma di Trento. RAPPORTO AMBIENTALE Riguardo l'aggiornamento del quadro conoscitivo territoriale e sociale (Cap. 5 del RA), si suggerisce, per quanto possibile, di integrarlo e/o aggiornarlo sulla base delle recenti informazioni statistiche in materia di risorse idriche fornite dall'istat nell'elaborato "Focus GIORNATA MONDIALE 52 L'o Ambientale vengono apportate le opportune integrazioni. analisi di contesto I dati provengono da fonte ISTAT (VI Censimento) e sono stati utilizzati all'interno del Piano di Gestione del distretto padano del 2015 in modo da rendere omogenei e confrontabili i dati tra diverse realtà territoriali.

54 - in data 22/03/2017 sul sito web Nel capitolo dedicato al sistema di depurazione delle acque reflue urbane, si suggerisce di riportare, a livello di ATO, gli agglomerati con le maggiori criticità, a livello strutturale, di capacità ed efficienza depurativa. Un'analisi di dettaglio della funzionalità dei singoli impianti di depurazione non è oggetto del PTUA ma del Piano d'ambito.nel PTUA si sono individuati i Corpi Idrici per cui il carico inquinante proveniente dai depuratori è significativo e per i ure che vanno anche nella direzione di rendere più efficace il trattamento. Inoltre nella scheda misura n. 3 sono segnalati gli agglomerati del servizio Si suggerisce di verificare la congruenza dei dati utilizzati nel Par Superficie agricola totale (SAT) e Superficie agricola utilizzata (SAU), dichiarati da fonte ISTAT, con le statistiche prodotte dalla stessa. Si suggerisce di verificare i dati esposti a pag. 31 nel Par Volumi di acqua irrigua. Si suggerisce di integrare il Par. 6.4 Sistema di depurazione delle acque reflue urbane con depurazione, delle ripercussioni sulla qualità delle acque scaricate e di quelle riceventi, nonché dei principali problemi, spesso cronici, del sistema RAPPORTO AMBIENTALE Si ritiene opportuno che sia verificata la coerenza esterna delle previsioni del PTUA con gli obiettivi di sostenibilità ambientale della pianificazione estrattiva vigente a livello provinciale e del Programma Regionale Mobilità e Trasporti (PRMT). interventi di adeguamento ai requisiti della direttiva 271/91. I dati provengono da fonte ISTAT (VI Censimento) e sono stati utilizzati all'interno del Piano di Gestione del distretto padano del 2015 in modo da rendere omogenei e confrontabili i dati tra diverse realtà territoriali. I dati provengono da fonte ISTAT (VI Censimento) e sono stati utilizzati all'interno del Piano di Gestione del distretto padano del 2015 in modo da rendere omogenei e confrontabili i dati tra diverse realtà territoriali. Il dato relativo alla copertura del servizio di depurazione è quello ufficiale di Regione Lombardia. L'efficacia depurativa degli impianti attualmente in esercizio può non risultare sufficiente rispetto alla capacità dei recettori. Il concetto emerge frequentemente sia nel Piano che nel Ambientale e non è necessario ripeterlo anche nel paragrafo 6.4 che descrive semplicemente il sistema di depurazione delle acque reflue urbane analisi di coerenza Osservazione accolta: è stato integrato il rapporto PRMT 53

55 Si sottolinea, con riguardo alle fonti normative e come elementi di valutazione del Ambientale, le due procedure di EU-pilot avviate 2000/60/CE, che indicano con puntualità le lacune che il ciclo di pianificazione deve superare e che dovrebbero essere oggetto di analisi del Ambientale. In merito alla procedura 7304/15/ENVI ARPA ritiene opportuno che il PTUA consideri le prime indicazioni date dal GdL ministeriale, specificatamente istituito, al fine di attuare i criteri da adottate per la misurazione degli impieghi idrici in agricoltura, in coerenza con le osservazioni procedura. Benchè non siano richiamati nel rapporto ambientale i contenuti delle due procedure EUpilot citate, si rileva che: - il PTUA contiene, sia tra le misure che nelle NTA, il dettaglio delle disposizioni regionali che attuano le linee guida ministeriali per la misurazione degli impieghi idrici in agricoltura (art. 37 delle NTA e schede misure n KTM08-P3-b039 e n KTM08-P3-b041 ) Per quanto riguarda le tematiche affrontate dalla procedura n. 6011/14/ENVI, il PTUA fa proprio i principi contenuti della direttiva derivazioni di adbpo, che costituisce il primo strumento distrettuale per dare seguito alle criticità sollevate dalla procedura EU-pilot (art. 33 delle NTA e scheda misura 24 - KTM07-P3-a030). Si ritengono pertanto già incluse nel Programma le proposte formulate. di coerenza esterna oltre quelli già previsti anche i seguenti obiettivi del PTR: OB Promuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso: il rilancio del sistema agroalimentare come fattore di produzione ma anche come settore turistico, privilegiando le modalità di coltura a basso impatto e una fruizione turistica sostenibile; o il miglioramento della competitività del sistema industriale tramite la concentrazione delle risorse su aree e obiettivi strategici, privilegiando i settori a basso impatto ambientale; OB ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati. In relazione alle verifiche con gli obiettivi tematici del PTR (rif. 2.2), si invita a considerare anche: TM 1.3 Mitigare il rischio di esondazione (ob. PTR 8, 14, 17); TM 1.6 Garantire la sicurezza degli sbarramenti e dei bacini di accumulo di competenza regionale, assicurare la pubblica incolumità delle popolazioni e la protezione dei territori posti a valle delle opere (ob. PTR 4, 8); TM 1.7 Difendere il suolo e la tutela dal rischio idrogeologico e sismico (ob. PTR 1, 8, 15); Ambientale. Ambientale. 54

56 TM 3.6 Sostenere le pratiche agricole a maggiore compatibilità ambientale e carattere intensivo (ob. PTR 1, 6, 8, 11, 17, 21, 22); TM 3.9 Garantire una maggiore sicurezza dal rischio industriale e prevenire i rischi tecnologici (ob. PTR 1, 7, 8, 9, 11, 15). TM 1.10 Conservare e valorizzare gli ecosistemi e la rete ecologica regionale TM 1.11 Coordinare le politiche ambientali e di sviluppo rurale Inoltre, per ognuno dei 6 Sistemi Territoriali, il PTR declina un set di obiettivi specifici, anche in riferimento alla tutela e gestione delle acque, che sarebbe opportuno considerare. Si suggerisce di tenere in considerazione l'integrazione del PTR ai sensi della L.R. n. 31 del 28 novembre 2014 per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato (adottata dal Consiglio regionale con D.c.r. 23 maggio n. X/1523). Si suggerisce di tenere in considerazione il Documento preliminare relativo alla variante di revisione generale del Piano Territoriale Regionale coerenza contenuta nel ambientale coerenza contenuta nel ambientale coerenza contenuta nel ambientale Lombard tutela e la valorizzazione dei 5 principali Navigli lombardi: Grande, Pavese, Martesana, Paderno e Bereguardo. Ambientale. avigli quindi in tutte le cartografie del PTA ovvero Tra i piani e i programmi che il Ambientale richiama si suggerisce di inserire anche il Piano di Gestione e il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni predisposti dal Distretto idrografico Alpi Orientali di cui fa parte il Bacino del Fissero Tartaro Canalbianco con particolare territorio regionale lombardo. Si ricorda che tra gli obiettivi del Programma Regionale Mobilità e Trasporti vi è in particolare il risanamento delle sponde lacuali. ha ripreso quella contenuta nel Piano di distretto del bacino idrografico padano, effettuata sulla base dei criteri definiti dal d.m. 260/10 e riportati idrici suggerita sarà pertanto considerata nella prossima revisione della pianificazione Ambientale. 55

57 Si propone di inserire nel Ambientale e/o nel PTUA un apposito capitolo che, per tipologia di schematicamente gli obiettivi e le buone pratiche da perseguire, al fine di agevolarne il recepimento. RAPPORTO AMBIENTALE Ai sensi di quanto previsto dal comma 1 dell'art. 3 delle NTA tutte le disposizioni previste nelle NTA e poste in capo ai Comuni devono essere recepite. In particolare l'art. 49 delle NTA prevede precisi obblighi in capo ai comuni in materia di pianificazione e di approvazione di piani e progetti, al rilascio del permesso a costruire e degli altri titoli edilizi in raccordo con il servizio idrico integrato. Si citano inoltre gli l'artt. 51 e 52 che forniscono indicazioni per gli enti (e quindi anche i comuni) aderenti agli strumenti di programmazione negoziata quali i Contratti di Fiume, e per quelli interessati dai Progetti Strategici di Sottobacino. Si fa presente che i contenuti degli strumenti di pianificazione comunale sono precisati da una specifica norma regionale (L.R. 12/05 "Legge per il governo del territorio", al Titolo I, capo 2^ ) alla quale uno strumento di pianificazione come il presente Piano non può sostituirsi. Regione Lombardia ha comunque predisposto apposite linee guida, non ancora approvate con Delibera ma comunque disponibili, per una corretta gestione della risorsa idrica nella pianificazione e regolamentazione comunale. sistema di monitoraggio per il monitoraggio si chiede di individuare, oltre alla responsabilità, anche la sussistenza delle risorse necessarie per la realizzazione e gestione del monitoraggio. Inoltre si chiede di verificare se le fonti (ERSAF, ARPA, specificare quale struttura di Regione Lombardia) indicate per il popolamento degli indicatori (per la Misura KTM.5, KTM.5-KTM.6, KTM.6, KTM.7, KTM.23) sono competenti ed informate di questo tipo di attività. ARPA, per quanto riguarda le misure del PTUA che rientrano nelle sue competenze istituzionali, rimanda al parere ARPA prot. T del Osservazione recepita con integrazione del piano di monitoraggio Sono state verificate le indicazioni relative alle fonti dei dati necessari al popolamento degli indicatori previsti dal piano di monitoraggio e modificate laddove necessario Osservazione recepita con modifica del piano di monitoraggio Agenzie di Tutela della Salute. Osservazione recepita con modifica del piano di monitoraggio 56

58 6.3. Condizioni relative al Programma e alla valutazione di incidenza Le condizioni relative al Programma e alla valutazione di incidenza contenute nel Parere motivato approvat utorità competente sono riportate nella tabella seguente insieme alle modalità di recepimento adottate dall Autorità procedente. CONDIZIONI E PRESCRIZIONI DA VALUTAZIONE DI INCIDENZA Aggiornare la Tavola 11c, al fine di indicare correttamente la presenza in Lombardia delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e di includere i psic IT20B0018 Complesso Morenico di Castiglione delle Stiviere, IT Sassi Neri Pietra Corva e IT Le Torraie Monte Lesima; nella tavola dovranno essere evidenti le sovrapposizioni tra i diversi elementi di protezione eventualmente insistenti sullo stesso territorio Verificare i corpi idrici classificati come aree protette, con conseguente adeguamento dei vari elaborati, anche in relazione alla presenza dei tre nuovi psic indicati al punto precedente; in particolare verificare Direttiva Uccelli del database in formato Access) dei corpi idrici IT0106SS5T387PI Po (Fiume), IT03N LO Poella (Roggia) e ITIRPOTI2LN1IN Maggiore (Lago), in ZSC (campo Direttiva Habitat) del corpo idrico IT03N LO Poella (Roggia) e in altre aree protette (Parco naturale) dei corpi idrici IT03POTI3GRCA1LO Naviglio Grande (Canale) e ITIRPOTI2LN1IN Maggiore (Lago) Le Norme Tecniche di Attuazione devono esplicitare che nei siti della Rete Natura 2000 si applicano le Misure di Conservazione (qualora già vigenti e maggiormente tutelanti rispetto a quanto stabilito dal PTUA) Prescrizione recepita. Vengono aggiunti i tre psic indicati nonché viene modificata la legenda della tavola 11C in modo da migliorare la visualizzazione in caso di sovrapposizioni tra diverse aree protette. Prescrizione recepita. Vengono apportate oppotune modifiche. Osservazione recepita aggiungendo un comma all'"art. 3 - Effetti del PTUA e delle sue norme" delle NTA le cui risultano presenti specie di pesci incluse essere concessa, salvo che per motivi di sicurezza pubblica, la possibilità di realizzare nuove naturale senza che sia prevista la costruzione di strutture idonee a consentire la risalita e il libero spostamento delle specie ittiche, in deroga al Osservazione recepita aggiungendo una frase all'interno del comma 3 dell'art. 25. in modo erroneo come comma 2) 57

59 Verificare ed eventualmente correggere i seguenti errori materiali/imprecisioni rilevati nel testo delle NTA: - - sono individuate le aree designate per la protezione degli habitat e delle specie nelle quali mantenere o migliorare lo stato delle acque è importante per la loro protezione, mentre tra gli elaborati di Piano la Tavola è indicata come Tavola 11c; - ai commi 2 e 3, mentre si dovrebbe trattare dei commi 1 e 2; - derivazioni), quando invece si dovrebbe trattare Osservazione recepita apportando le opportune modifiche. Fare esplicito riferimento, nelle schede delle misure, alla necessità di coordinamento fra la Misura KTM07-P3- definizione delle portate ecologiche e controllo - P4- sull'interazione tra i corpi idrici e le aree protette Fare esplicito riferimento, nelle schede delle misure, alla necessità di coordinamento fra la Misura KTM06-P4-a0 manutenzione, gestione idraulica e riqualificazione del reticolo idrografico artificiale finalizzati al miglioramento della funzionalità ecosistemica e al Misura KTM14-P4- di linee guida e regolamenti per vietare la reintroduzione, e popolazioni non autoctone, con azioni mirate e - P4- specie animali (es. siluro) e vegetali invasive, con azioni Prescrizione recepita richiamando nella misura KTM14-P4-a072 che lo sviluppo di attività conoscitive previste dalla misura medesima saranno rivolte in particolare alla valutazione della necessità di specifici obiettivi e misure di conservazione a vertere sull'applicazione del DMV nei corpi idrici interconnessi a siti Natura 2000 Prescrizione recepita richiamando nelle misure KTM14-P4-a047 e KTM18-P4-b096 che le indicazioni che emergeranno dalle attività svolte in attuazione delle medesime potranno costituire -P4- a021 Fare esplicito riferimento, nelle schede delle misure, alla necessità di coordinamento fra la Misura KTM14-P4- guida per la valutazione dei servizi ecosis la Misura KTM P5- "Regolamento recante i criteri per la definizione del costo ambientale e del costo della risorsa per i vari settori d'impiego dell'acqua" Prescrizione recepita richiamando nella misura KTM14-P4-b083 che le indicazioni che emergeranno dalle attività svolte in attuazione della medesima potranno costituire indirizzo per -P5-b117 58

60 Prevedere il coinvolgimento degli Enti gestori dei ne della misura KTM0506-P4-a113 - Predisposizione del Programma generale di gestione dei sedimenti (scheda 15), in quanto il programma interesserà direttamente o indirettamente corpi idrici localizzati nei siti della Rete Natura 2000 siti della Rete Natura 2000 interessati dalla misura KTM05-P4-a018 - Adeguamento e gestione delle opere longitudinali e trasversali per la tutela della fauna ittica (scheda 16) in quanto la misura riguarda il fiume Mincio e quindi direttamente o indirettamente i siti della Rete Natura 2000 lì localizzati Prevedere il coinvolgimento degli Enti gestori dei misura KTM06-P4-a022 - Predisposizione dei Piani di gestione del demanio fluviale e lacustre e delle pertinenze idrauliche finalizzati alla ricostruzione di ambienti fluviali e lacustri diversificati e al recupero della biodiversità (scheda 20); sebbene la descrizione della misura indichi solo il demanio lacustre, il titolo e alcune specifiche inserite nella scheda riguardano anche il demanio fluviale, pertanto appare opportuno il coinvolgimento degli Enti gestori dei siti eventualmente interessati dalla pianificazione in quanto la definizione degli obiettivi di conservazione dei Siti (habitat e specie), nonché le azioni per il raggiungimento o il mantenimento di uno stato di conservazione soddisfacente degli stessi è, ai fini della Direttiva Habitat, loro responsabilità; gli Enti gestori potranno pertanto meglio indirizzare le scelte pianificatorie, nonché evitare che certe scelte, sebbene indirizzate al recupero della biodiversità, possano determinare il peggioramento dello stato di conservazione di specie e/o habitat particolari Prevedere il coinvolgimento degli Enti gestori dei misura KTM06-P4-a025 - Predisposizione dei Progetti di gestione degli invasi ai fini del raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici (scheda 21), in quanto in grado di evidenziare eventuali particolari criticità legate agli obiettivi di conservazione dei siti da loro gestiti Per quanto concerne la misura KTM06-P4-b027 - Realizzazione di interventi integrati di mitigazione del rischio idrogeologico, di tutela e riqualificazione degli ecosistemi e della biodiversità (integrazione dir. Acque, Alluvioni, Habitat, Uccelli, ecc.) (scheda 22) indicare tra i Prescrizione recepita modificando la misura KTM0506-P4-a113 mediante la previsione che In relazione alla presenza di siti Natura 2000 dislocati lungo le aste fluviali dei corpi idrici oggetto della misura o ad essi interconnessi, la predisposzone dei Programmi di gestione dei sedimenti prevederà coinvolgimento degli Enti di gestione dei siti. Prescrizione recepita modificando la misura KTM05-P4-a018 mediante la previsione che in relazione alla presenza di siti Natura 2000 dislocati lungo il fiume Mincio o ad esso interconnessi, Enti di gestione dei siti. Prescrizione recepita modificando la misura KTM05-P4-a018 mediante la previsione che tra i contenuti dei Piani di gestione del demanio fluviale e lacustre che dovranno essere sviluppati in attuazione della misura saranno comprese le modalità di consultazione/partecipazione dei soggetti potenzialmente interessati o aventi competenze ambientali in relazione alle aree oggetto dei Piani, tra i quali i gestori di siti Natura Prescrizione recepita aggiungendo tra gli Enti responsabili per l'attuazione i gestori dei siti Natura 2000 interessati Prescrizione recepita richiamando tra gli Enti responsabili per l'attuazione i gestori delle aree naturali protette anche gli Enti gestori dei siti della Rete Natura 59

61 2000, in quanto non sempre coincidenti con i Parchi Prevedere il coinvolgimento degli Enti gestori dei misura KTM07-P3-a029 - Revisione del DMV, definizione delle portate ecologiche e controllo dell'applicazione sul territorio (scheda 23); data la valenza locale e la necessità di considerare elementi sito-specifici, indicata peraltro anche nella descrizione della misura, appare infatti opportuno il coinvolgimento degli Enti gestori dei siti della Rete Natura 2000 in quanto in grado di evidenziare particolari criticità legate agli obiettivi di conservazione dei siti da loro gestiti, nonché la coerenza con le azioni previste dai piani di gestione Consider alla revisione del DMV e la definizione delle portate ecologiche (Misura KTM07-P3-a029) nonché per la definizione di un DMV idoneo alla conservazione di habitat e specie di interesse per la conservazione (Misura KTM14-P4-a072, azione del Progetto Life IP Gestire 2020), quanto sinora attuato dagli Enti Parco, sia per quanto concerne le indagini conoscitive e le ricerche sia per quanto concerne le norme di conseguenza applicate Dettagliare meglio le schede delle seguenti misure, al fine di comprendere quale debba/possa essere il coinvolgimento in fase attuativa degli Enti gestori dei siti della Rete Natura 2000: - KTM03-P2-b015 - Azioni per la mitigazione dell'impatto agricolo da correlare alla misura prevista dai PSR per "indennità direttiva acque" e "indennità direttiva habitat" (specificare i singoli interventi) in quanto la descrizione della misura (scheda 12) è pressoché assente - KTM06-P4-a021 - Interventi di manutenzione, gestione idraulica e riqualificazione del reticolo idrografico artificiale finalizzati al miglioramento della funzionalità ecosistemica e al controllo delle specie invasive di pianura (scheda 19) in quanto la descrizione della misura è pressoché assente - KTM14-P3-a050 - Adozione di indirizzi per l'aggiornamento delle regole di gestione dei livelli dei laghi alla luce degli obiettivi richiesti dalla DQA e per la gestione delle crisi idriche anche ai fini dell'adattamento ai cambiamenti climatici in quanto la descrizione della misura (scheda 41) è pressoché assente; va infatti tenuto presente che diversi siti sono localizzati sui laghi e che gli habitat acquatici di interesse comunitario dipendono in larga misura dai livelli dei bacini lacustri Prescrizione recepita richiamando la previsione del coinvolgimento degli Enti gestori delle aree designate per la protezione degli habitat e delle specie (art. 8, comma 4 delle NTA del PTUA) nell'attuazione della misura KTM07-P3-a029 per i corpi idrici ad esse interconnessi Prescrizione recepita richiamando nella misura KTM14-P4-a072 che lo sviluppo di attività conoscitive previste dalla misura medesima sarà rivolto in particolare alla valutazione della necessità di specifici obiettivi e misure di conservazione a vertere sull'applicazione del DMV nei corpi idrici interconnessi a siti Natura 2000, tenendo conto di eventuali indagini conoscitive e ricerche già disponibili nonché delle esperienze acquisite in di specifiche aree protette Prescrizioni recepite sviluppando in maniera più esaustiva le tre misure 60

62 Al fine di evidenziare ulteriormente lo sforzo compi Direttiva 2000/60/CE con le Direttive 2009/147/CE e 92/43/CEE, condividendone finalità e obiettivi, esplicitare che i dati relativi al monitoraggio dello le componenti di interesse, la banca dati Ai fini di verificare quanto le misure previste dal PTUA concorrono al raggiungimento degli obiettivi di conservazione di Rete Natura 2000 gli indicatori di realizzazione delle misure di seguito riportate, devono essere calcolati, ove possibile, anche in relazione alla loro localizzazione rispetto alla Rete (numero, lunghezza, superficie o percentuale complessiva in Rete Natura 2000 rispetto KTM02-P2-a008; KTM02-P2-a009; KTM02-P2-a010; KTM02-P2-a011; KTM05-P4-a018; KTM06-P4-a020; KTM06-P4-a021; KTM06-P4-b027; KTM07-P3-a029; KTM14-P4-a049; KTM23-P4-b100; KTM26-P5-a107.1 Prescrizione recepita modificando la misura KTM14-P4-a072 con la previsione di utilizzare i dati risultanti dal monitoraggio ARPA dei corpi idrici per lla banca dati le componenti di comune interesse per l'attuazione della direttiva quadro acque e le direttive 2009/147/CE e 92/43/CE Prescrizione recepita modificando il Piano di monitoraggio descritto nel ambientale con la previsione di valutare l'effettuazione di tali misure anche con riferimento ai corpi idrici interconnessi a siti Natura 2000 Per quanto riguarda la misura KTM26-P4-a109 SIC e ZPS del distretto e/o definizione misure di della Rete Natura 2000 dotati di Piano di gestione e/o di Misure di conservazione sito-specifiche, quello relativo al numero di siti per i quali, nel periodo di programmazione, verranno approvati nuovi Piani di gestione/misure di conservazione e non come indicato a pagina 215 del rapporto Ambientale al numero di siti con Piano di gestione approvato Per quanto concerne gli indicatori di risultato, analogamente a quanto evidenziato per gli indicatori di realizzazione, ove possibile, gli indicatori mettano in evidenza la situazione complessiva in Rete Natura In particolare dovrà essere valutata la possibilità di dettagliare il contesto nei siti della Rete Natura per la tipologia di misura: KTM.5 - Miglioramento della continuità longitudinale; KTM.6 - Miglioramento delle condizioni Prescrizione recepita modificando il Piano di monitoraggio descritto nel ambientale con la previsione di utilizzare un indicatore di realizzazione della misura corrispondente al n. di siti Natura 2000 per i quali sarà stato valutato il fabbisogno di ulteriori misure di conservazione relative alla tutela dei corpi idrici interconnessi ai siti, al fine di conseguire gli obiettivi di conservazione di habitat o specie Prescrizione recepita modificando il Piano di monitoraggio descritto nel ambientale con la previsione di valutare gli effetti delle misure di piano anche con riferimento ai corpi idrici interconnessi a siti Natura

63 idromorfologiche dei corpi idrici, diverse dalla continuità longitudinale; KTM.7 - Miglioramento del regime di deflusso e/o definizione della portata ecologica; KTM.18 - Misure per prevenire o per controllare gli impatti negativi delle specie esotiche invasive e malattie introdotte Nel monitoraggio degli effetti del PTUA valutare le variazioni delle pressioni significative, come già individuate nello Studio di Incidenza, per ciascun sito della Rete Natura 2000 in rapporto alle specie e agli habitat, legati agli ambienti acquatici, obiettivo di conservazione dei siti stessi; nelle analisi dovranno venire inoltre verificate, per quanto possibile, le eventuali incongruenze segnalate dagli Enti gestori Prescrizione recepita modificando il Piano di monitoraggio descritto nel ambientale con la previsione della valutazione della variazione delle pressioni significative incidenti sui corpi idrici in relazione alle specie e agli habitat legati agli ambienti acquatici presenti nei siti Natura 2000 interconnessi ai siti medesimi. La valutazione sarà condotta entro la fine del sessennio di programmazione 62

64 ALLEGATI 63

65 ALLEGATO 1 - E VAS Tabella 4 - Elenco dei soggetti da coinvolgere REGIONE LOMBARDIA Direzione Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Unità organizzativa Parchi, tutela della biodiversità e paesaggio Unità organizzativa Energia e Reti Tecnologiche Unità organizzativa Qualità Unità organizzativa Valutazione e Autorizzazioni Ambientali Unità organizzativa Attività Estrattive, Bonifiche e Pianificazione Rifiuti Direzione Generale Territorio e Urbanistica e Difesa del suolo Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici Direzione Generale Salute Direzione Generale Infrastrutture e Mobilità Direzione Generale Agricoltura Direzione Generale Sicurezza Direzione Generale Protezione Civile e Immigrazione Direzione Generale Commercio, Turismo, Terziario Direzione Attività Produttive Direzione Ricerca e Innovazione ARPA LOMBARDIA Direzione generale 64 ENTE Dipartimenti provinciali: Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza e Brianza, Mantova, Pavia, Sondrio, Varese AZIENDA SANITARIA LOCALE ASL della Provincia di Bergamo ASL della Provincia di Brescia ASL della Provincia di Como ASL della Provincia di Cremona ASL della Provincia di Lodi ASL della Provincia di Mantova ASL della Città Metropolitana di Milano ASL della Provincia di Pavia ASL della Provincia di Sondrio ASL della Provincia di Varese

66 Agenzia della Tutela della Salute (ATS) (fusione delle ASL della Provincia di Lecco e di Monza e Brianza) COMUNITÀ MONTANE Comunità Montan Comunità Montana Parco Alto Grada Bresciano Comunità Montana Valle Sabbia Comunità Montana Valle Trompia Comunità Montana Valle Camonica Comunità Montana Sebino Bresciano (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Comunità Montana Dei Laghi Bergamaschi Comunità Montana Valle Seriana Comunità Montana Di Scalve Comunità Montana Valle Brembana Comunità Montana Valle Imagna Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino Comunità Montana Valssasina Valvarron Comunità Montana Triangolo Lariano Comunità Montana Lario Intelvese Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Comunità Montana Alta Valtellina Comunità Montana Valtellina di Tirano Comunità Montana Valtellina di Sondrio Comunità Montana Valtellina di Morbegno Comunità Montana Del Piambello Comunità Montana Valchiavenna Comunità Montana Valli del Verbano COMUNI DELLE REGIONE LOMBARDIA PARCHI E RISERVE Parco Nazionale dello Stelvio (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale dell'adamello (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale Adda nord (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale Adda sud (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale Oglio nord (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale Oglio sud Parco regionale del Mincio (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale del Serio (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale della Valle del Lambro (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) 65

67 Parco regionale Agricolo Sud Milano Parco regionale Campo dei Fiori (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale dei Colli di Bergamo Parco regionale del Monte Barro Parco agricolo regionale del Monte Netto Parco regionale della Grigna Settentrionale (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale dell'alto Garda Bresciano (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale delle Groane (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale delle Orobie Bergamasche (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale delle Orobie Valtellinesi (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Parco regionale Naturale Bosco delle Querce Parco regionale Nord Milano Parco regionale Spina Verde di Como Parco Lombardo della Valle del Ticino (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Riserva statale Bosco Fontana Riserva statale Siro Negri RISERVE NATURALI Abbazia Acqualunga (coinvolto anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Adda Morta - Lanca della Rotta Boschetto della Cascina Campagna Boschetto di Scaldasole Boschi del Giovetto di Palline Bosco de l'isola Bosco dei Bordighi Bosco della Marisca Bosco di Barco Bosco Ronchetti (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Bosco W.W.F. di Vanzago Complesso Morenico Castellaro Lagusello Fontana del Guercio Fontanile Brancaleone (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Fontanile Nuovo (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) 66

68 Garzaia del Bosco Basso Garzaia della Carola Garzaia della Cascina Isola Garzaia della Roggia Torbida Garzaia di Pomponesco Garzaia di Porta Chiossa Garzaia di Villa Biscossi Incisioni Rupestri di Ceto - Cimbergo - Paspardo Isola Boschina Isola Boscone (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Isola Uccellanda Lago di Biandronno Lago di Ganna Lago di Montorfano Lago di Piano Lago di Sartirana Lanca di Gabbioneta Lanca di Gerole (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Lanche di Azzanello Le Bine Marmitte dei Giganti Monte Alpe Monticchie Naviglio di Melotta Palata Menasciutto Paluaccio di Oga Palude Brabbia Palude di Ostiglia (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Palude Loja Pian di Spagna - Lago di Mezzola (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Pian Gembro Piramidi di Postalesio Piramidi di Zone Prato della Noce Riva orientale del Lago di Alserio Sasso Malascarpa 67

69 Sorgente Funtanì Sorgenti della Muzzetta (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Stagni di Lungavilla Torbiere del Sebino d'iseo (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Torbiere di Marcaria Val di Mello Vallazza Valle Bova Valle del Freddo Valli del Mincio Valli di Bondo Valli di S. Antonio Valpredina Valsolda PARCHI LOCALI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE (PLIS) Agricolo Ecologico Alto Sebino Del Basso Corso del Fiume Brembo Del Liteggio e dei Fontanili di Cologno al Serio Corno di Predore e Tavernola Dei Fontanili e dei Boschi Del Brembo e dei Cantoni di Lenna Del Malmera, dei Montecchi e del Colle degli Angeli Del Serio Nord Geradadda Lago D'Endine Monte Bastia e del Roccolo Monte Canto e del Bedesco Monte Varro Naturalserio Piazzo Rio Morla e delle Rogge Valli d'argon Del Barberino Del Basso Chiese Del Basso Mella 68

70 Delle Colline di Brescia Corridoio Morenico del Basso Garda Bresciano Della Roggia Savarona Della Rocca e del Sasso Dello Strone Del Lago Moro Lago del Segrino Sorgenti del Torrente Lura Val Sanagra Valle Albano Zocc del Peric Agricolo del Moso di Ariadello e della Valle dei Navigli Del Pianalto di Romanengo e dei Navigli Cremonesi Del Po e del Morbasco Fontanili di Capralba Golena del Po Valle del Serio Morto San Pietro al Monte - San Tomaso Del Valentino Valle San Martino Brembiolo Sillari Valle del Lambro Colline Moreniche-Castiglione Del Moro Golenale del Gruccione Golenale Lungo Po -Ostiglia Golene Foce Secchia La Golena e le sue Lanche San Colombano San Lorenzo Solferino Alto Martesana Cascine di Pioltello Dei Mulini 69

71 Del Basso Olona -Rhodense Del Gelso Della Balossa (PDL Parco regionale Nord Milano) Roccolo Roggie Brianza Centrale Colli Briantei Della Cavallera Castello dal Verme Castello di Verde Dei Ronchi Del Lambro Meridionale e del Ticinello Fortunago Oramala Area Pian del Sole Valli di Recoaro Le Folaghe Valpometto Della Bosca Dosso di Triangia Delle Incisioni Rupestri Del Medio Olona Golfo della Quassa Fontanile San Giacomo Primo Maggio 5 Vette (in fase di ampliamento) Rile, Tenore Olona Parchi Locali di Interesse Sovracomunale Interprovinciali Agricolo La Valletta Alto Milanese Brughiera Briantea Mughetti Collina di San Colombano Est delle Cave Fiume Tormo Grugnotorto-Villoresi Media Valle del Lambro 70

72 Molgora Rio Vallone Bosco del Rugareto Valle del Lanza Valle del Torrente Lura PROVINCE Città Metropolitana di Milano Provincia di Bergamo Provincia di Brescia Provincia di Como (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Provincia di Cremona (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Provincia di Lecco (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Provincia di Lodi (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Provincia di Mantova (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Provincia di Monza e Brianza Provincia di Pavia Provincia di Sondrio (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) Provincia di Varese (coinvolta anche in quanto ente gestore sito Natura 2000) AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO, DISTRETTO IDROGRAFICO DELLE ALPI ORIENTALI, E DEI BACINI LACUALI AGENZIA INTERREGIONALE PER IL FIUME PO (AIPO) REGIONE EMILIA ROMAGNA REGIONE VENETO REGIONE PIEMONTE PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SVIZZERA (cantoni confinanti con la Lombardia) Cantone del Ticino Cantone dei Grigioni ENTI DI REGOLAZIONE DEI GRANDI LAGHI S Consorzio del Ticino CONSORZI DI BONIFICA E IRRIGAZIONE Est Sesia 71

73 Est Ticino Villorese Media Pianura Bergamasca Adda-Serio Muzza e Bassa Lodigiana Oglio Mella Naviglio Burana Dugali Chiese Garda Chiese Navarolo Agro Cremonese Mantovano Terre di Gonzaga in Destra Po Dugali Territorio del Mincio Naviglio della Città di Cremone Unione Regionale delle Bonifiche, delle irrigazioni e dei miglioramenti fondiari per la Lombardia (URBIM) ITORIALE OTTIMALE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO ATO della Città Metropolitana di Milano ATO della Provincia di Bergamo ATO della Provincia di Brescia ATO della Provincia di Como ATO della Provincia di Cremona ATO della Provincia di Lecco ATO della Provincia di Lodi ATO della Provincia di Mantova ATO della Provincia di Milano ATO della Provincia di Monza e Brianza ATO della Provincia di Pavia ATO della Provincia di Sondrio ATO della Provincia di Varese Sono inoltre stati coinvolti gli enti gestori dei siti Natura Nella tabella che segue vengono indicati gli enti gestori di aree natura 2000 il cui territorio interessa direttamente 72

74 un corpo idrico con stato ecologico pari o inferiore a sufficiente e/o con stato chimico non buono e / o con obiettivo ecologico rimandato al 2021/2027 (ricadendo questo. Alcuni degli enti gestori sono già stati indicati nella tabella precedente in quanti enti territorialmente competenti e/o gestori di parchi e/o riverse (in tal caso vengono evidenziati in grigio). Tabella 5 - Enti gestori delle aree natura 2000 Codice Denominazione Ente gestore IT LAGO DI PIANO CM Valli del Lario e del Ceresio IT LAGO DI SARTIRANA Comune di Merate IT MONTICCHIE Comune di Somaglia IT VAL CODERA Comunità Montana Valchiavenna IT VALLE DEI RATTI Comunità Montana Valchiavenna IT PIANO DI CHIAVENNA Comunità Montana Valchiavenna IT Valle dei Ratti - Cime di Gaiazzo Comunità Montana Valchiavenna IT MONTE GENEROSO ERSAF IT Monte Resegone ERSAF IT Val Grigna ERSAF IT GARZAIA DI GALLIA Monumento naturale Garzaia della Gallia IT GARZAIA DELLA RINALDA Monumento naturale Garzaia della Rinalda IT PINETA PEDEMONTANA DI APPIANO GENTILE Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate IT LAGO DEL SEGRINO Parco Lago Segrino IT LAGO DI COMABBIO Parco Lombardo della Valle del Ticino IT BRUGHIERA DEL VIGANO Parco Lombardo della Valle del Ticino IT PALUDI DI ARSAGO Parco Lombardo della Valle del Ticino IT BRUGHIERA DEL DOSSO Parco Lombardo della Valle del Ticino IT ANSA DI CASTELNOVATE Parco Lombardo della Valle del Ticino IT TURBIGACCIO, BOSCHI DI CASTELLETTO E LANCA DI BERNATE Parco Lombardo della Valle del Ticino IT LAGO DI MONTORFANO Parco Lombardo della Valle del Ticino IT LAGO DI ALSERIO Parco Lombardo della Valle del Ticino IT LAGO DI PUSIANO Parco Lombardo della Valle del Ticino IT BASSO CORSO E SPONDE DEL TICINO Parco Lombardo della Valle del Ticino IT BOSCHI SIRO NEGRI E MORIANO Parco Lombardo della Valle del Ticino IT BOSCHI DI VACCARIZZA Parco Lombardo della Valle del Ticino IT BOSCHI DEL TICINO Parco Lombardo della Valle del Ticino IT BOSCHI DELLA FAGIANA Parco Lombardo della Valle del Ticino IT VAL VIERA E CIME DI FOPEL Parco Nazionale dello Stelvio IT CIME DI PLATOR E MONTE DELLE SCALE Parco Nazionale dello Stelvio IT VALLE DEL BRAULIO - CRESTA DI DI REIT Parco Nazionale dello Stelvio IT VAL ZEBRU' - GRAN ZEBRU' - MONTE CONFINALE Parco Nazionale dello Stelvio IT VALLE E GHIACCIAIO DEI FORNI - VAL CEDEC - GRAN ZEBRU' - CEVEDALE Parco Nazionale dello Stelvio IT VALLE ALPISELLA Parco Nazionale dello Stelvio IT PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO Parco Nazionale dello Stelvio IT LAGO DI OLGINATE Parco regionale Adda nord 73

75 Codice Denominazione Ente gestore IT PALUDE DI BRIVIO Parco regionale Adda nord IT IL TOFFO Parco regionale Adda nord IT BOSCHI E LANCA DI COMAZZO Parco regionale Adda sud IT SPIAGGE FLUVIALI DI BOFFALORA Parco regionale Adda sud IT LANCA DI SOLTARICO Parco regionale Adda sud IT LA ZERBAGLIA Parco regionale Adda sud IT GROTTE DEL CAMPO DEI FIORI Parco regionale del campo dei Fiori IT MONTE MARTICA Parco regionale del campo dei Fiori IT PARCO REGIONALE CAMPO DEI FIORI Parco regionale del campo dei Fiori IT MONTE LEGNONE E CHIUSARELLA Parco regionale del campo dei Fiori IT VERSANTE NORD DEL CAMPO DEI FIORI Parco regionale del campo dei Fiori IT20B0009 VALLI DEL MINCIO Parco regionale del Mincio IT20B0010 VALLAZZA Parco regionale del Mincio IT20B0012 COMPLESSO MORENICO DI CASTELLARO LAGUSELLO Parco regionale del Mincio IT20B0017 ANSA E VALLI DEL MINCIO Parco regionale del Mincio IT20A0003 PALATA MENASCIUTTO Parco regionale del Serio IT GRIGNA SETTENTRIONALE Parco Regionale della Grigna Settentrionale IT VALLE DEL RIO PEGORINO Parco regionale della Valle del Lambro IT VALLE DEL RIO CANTALUPO Parco regionale della Valle del Lambro IT VAL RABBIA E VAL GALINERA Parco regionale dell'adamello IT MONTE MARSER - CORNI DI BOS Parco regionale dell'adamello IT VERSANTI DELL'AVIO Parco regionale dell'adamello IT GHIACCIAIO DELL'ADAMELLO Parco regionale dell'adamello IT PARCO NATURALE ADAMELLO Parco regionale dell'adamello IT MONTE CAS - CIMA DI CORLOR Parco regionale dell'alto Garda Bresciano IT VALVESTINO Parco regionale dell'alto Garda Bresciano IT CORNO DELLA MAROGNA Parco regionale dell'alto Garda Bresciano IT ALTO GARDA BRESCIANO Parco regionale dell'alto Garda Bresciano IT PINETA DI CESATE Parco regionale delle Groane IT BOSCHI DELLE GROANE Parco regionale delle Groane IT VALTORTA E VALMORESCA Parco regionale delle Orobie Bergamasche IT VALLE DI PIAZZATORRE - ISOLA DI FONDRA Parco regionale delle Orobie Bergamasche IT ALTA VAL BREMBANA - LAGHI GEMELLI Parco regionale delle Orobie Bergamasche IT ALTA VAL DI SCALVE Parco regionale delle Orobie Bergamasche IT VAL SEDORNIA - VAL ZURIO - PIZZO DELLA PRESOLANA Parco regionale delle Orobie Bergamasche IT VALLE ASININA Parco regionale delle Orobie Bergamasche IT VALLE PARINA Parco regionale delle Orobie Bergamasche IT VAL NOSSANA - CIMA DI GREM Parco regionale delle Orobie Bergamasche IT PARCO REGIONALE OROBIE BERGAMASCHE Parco regionale delle Orobie Bergamasche IT VAL LESINA Parco regionale delle Orobie Valtellinesi IT VALLE DEL BITTO DI ALBAREDO Parco regionale delle Orobie Valtellinesi IT VAL CERVIA Parco regionale delle Orobie Valtellinesi IT VALLE DEL LIVRIO Parco regionale delle Orobie Valtellinesi IT VAL VENINA Parco regionale delle Orobie Valtellinesi IT VALLE D'ARIGNA E GHIACCIAIO DI PIZZO DI COCA Parco regionale delle Orobie Valtellinesi 74

76 Codice Denominazione Ente gestore IT VAL BONDONE - VAL CARONELLA Parco regionale delle Orobie Valtellinesi IT PARCO REGIONALE OROBIE VALTELLINESI Parco regionale delle Orobie Valtellinesi IT VALLE S. CROCE E VALLE DEL CURONE Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone IT BOSCO DE L'ISOLA Parco regionale Oglio nord IT20A0004 LE BINE Parco regionale Oglio nord IT20A0006 LANCHE DI AZZANELLO Parco regionale Oglio nord IT20A0007 BOSCO DELLA MARISCA Parco regionale Oglio nord IT20A0008 ISOLA UCCELLANDA Parco regionale Oglio nord IT20A0009 BOSCO DI BARCO Parco regionale Oglio nord IT20A0017 SCOLMATORE DI GENIVOLTA Parco regionale Oglio nord IT20A0019 BARCO Parco regionale Oglio nord IT20A0020 GABBIONETA Parco regionale Oglio nord IT20B0001 BOSCO FOCE OGLIO Parco regionale Oglio sud IT20B0004 LANCHE DI GERRA GAVAZZI E RUNATE Parco regionale Oglio sud IT20B0401 PARCO REGIONALE OGLIO SUD Parco regionale Oglio sud IT VALLE DEL DOSSO Provincia di Como IT20A0002 NAVIGLIO DI MELOTTA Provincia di Cremona IT20A0014 LANCONE DI GUSSOLA Provincia di Cremona IT20A0016 SPIAGGIONI DI SPINADESCO Provincia di Cremona IT20A0018 CAVE DANESI Provincia di Cremona IT20A0501 SPINADESCO Provincia di Cremona IT20A0502 LANCA DI GUSSOLA Provincia di Cremona IT20A0503 ISOLA MARIA LUIGIA Provincia di Cremona IT GRIGNA MERIDIONALE Provincia di Lecco IT GRIGNE Provincia di Lecco IT SENNA LODIGIANA Provincia di Lodi IT CASTELNUOVO BOCCA D'ADDA Provincia di Lodi IT PO DI SAN ROCCO AL PORTO Provincia di Lodi IT PO DI CORTE S.ANDREA Provincia di Lodi IT20B0501 VIADANA, PORTIOLO SAN BENEDETTO PO E OSTIGLIA Provincia di Mantova IT GARZAIA DELLA VERMINESCA Provincia di Pavia IT PALUDE LOJA Provincia di Pavia IT GARZAIA DI S. ALESSANDRO Provincia di Pavia IT GARZAIA DELLA CASCINA NOTIZIA Provincia di Pavia IT RISAIE DELLA LOMELLINA Provincia di Pavia IT PO DA ALBAREDO ARNABOLDI AD ARENA PO Provincia di Pavia IT PO DI MONTICELLI PAVESE E CHIGNOLO PO Provincia di Pavia IT PO DI PIEVE PORTO MORONE Provincia di Pavia IT VAL FEDERIA Provincia di Sondrio IT LA VALLACCIA - PIZZO FILONE Provincia di Sondrio IT PASSO E MONTE DI FOSCAGNO Provincia di Sondrio IT MONTE DI SCERSCEN - GHIACCIAIO DI SCERSCEN - MONTE MOTTA Provincia di Sondrio IT VAL DI MELLO - PIANO DI PREDA ROSSA Provincia di Sondrio IT VAL DI TOGNO - PIZZO SCALINO Provincia di Sondrio 75

77 Codice Denominazione Ente gestore IT VAL FONTANA Provincia di Sondrio IT VAL BODENGO Provincia di Sondrio IT BAGNI DI MASINO-PIZZO BADILE-VAL DI MELLO- VAL TORRONE-PIANO DI PREDA ROSSA Provincia di Sondrio IT LAGO DI GANNA Provincia di Varese IT PALUDE BRABBIA Provincia di Varese IT VAL VEDDASCA Provincia di Varese IT ALNETE DEL LAGO DI LAGO DI VARESE Provincia di Varese IT LAGO DI VARESE Provincia di Varese IT ABBAZIA ACQUALUNGA Riserva naturale Abbazia Acqualunga IT20A0401 RISERVA REGIONALE BOSCO RONCHETTI Riserva naturale Bosco Ronchetti IT20B0006 ISOLA BOSCONE Riserva naturale Isola Boscone IT20A0013 LANCA DI GEROLE Riserva naturale Lanca di Gerole IT20A0402 RISERVA REGIONALE LANCA DI GEROLE Riserva naturale Lanca di Gerole IT20B0016 OSTIGLIA Riserva naturale Palude di Ostiglia IT20B0008 PALUDI DI OSTIGLIA Riserva naturale Palude di Ostiglia IT LAGO DI MEZZOLA/PIAN DI SPAGNA (ZPS) Riserva Naturale Pian di Spagna-Lago di Mezzola IT LAGO DI MEZZOLA E PIAN DI SPAGNA (SIC) Riserva Naturale Pian di Spagna-Lago di Mezzola IT TORBIERE D'ISEO Riserva Naturale Torbiere del Sebino d'iseo IT SORGENTE FUNTANI` 76

78 ALLEGATO 2 - Svolgimento della prima conferenza di valutazione e forum pubblico Prima conferenza di valutazione e forum pubblico tenuta. Mario Nova, Direttore Generale della DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Daniele Magni, DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Viviane Iacone, DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Piero Garbelli, DG Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo Giulio Conte, Ambiente Italia srl 77

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