Resoconto sullo stato delle risorse idriche al 31 dicembre 2017
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- Bartolommeo Santi
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1 Resoconto sullo stato delle risorse idriche al 31 dicembre 2017 Fiume Marzenego alla confluenza con lo scolo Fossalta a Massanzago (PD) Fiumicello Muson Vecchio al ponte della ex ferrovia Ostiglia a Camposampiero (PD)
2 Premessa: Il comprensorio di Acque Risorgive è solcato da un sistema idrografico complesso, in parte a deflusso naturale e in parte a scolo meccanico, che comprende corsi d acqua arginati e una fitta rete secondaria consortile. Esso interessa principalmente il bacino idrografico direttamente scolante in Laguna di Venezia (86,7%), ed in misura minore i bacini del fiume Brenta (7%) e del fiume Sile (6,3%). Per quanto riguarda l irrigazione il Acque Risorgive si avvale sia di fonti di approvvigionamento da acque superficiali che da falda freatica. Le fonti di prelievo di acqua superficiale sono rappresentate da un notevole numero di opere di presa che interessano sia dei corsi d acqua regionali di II categoria, non gestiti dal Consorzio (Fiume Brenta, Naviglio Brenta, Taglio di Mirano, Idrovia, Fiume Sile, Torrente Muson dei Sassi), sia dei corsi d acqua di III categoria su cui opera il Consorzio in forza della delegazione amministrativa attivata nel 2005 (Fiumicello Muson Vecchio e Fiumicello Tergola). A queste fonti si aggiunge la risorsa idrica derivante dalle risorgive, presenti in numero molto elevato nel comprensorio consortile. Nei distretti irrigui Marzenego, Dese e Zero una consistente fonte d acqua deriva dal cosiddetto schema interconsortile Fener che trae origine dalla presa irrigua del canale Brentella di Pederobba a Fener (BL) tramite la quale vengono prelevati dal Piave oltre 30 m³/s. Una piccola parte di tale dotazione, stimabile in circa 2-3 m³/s, per lo più derivante da scarichi in eccesso, si rende disponibile ad Acque Risorgive tramite una serie di rogge (Musonello, Musoncello, Acqualonga e Brenton del Maglio), da cui originano i fiumi Marzenego e Dese e Zero. Nella parte nord occidentale del comprensorio (meglio evidenziata nella mappa), nel distretto denominato Bacino Nord, ricadente nei Comuni di Cittadella, Tombolo, San Martino di Lupari e Castelfranco Veneto, l attività irrigua interessa un area attrezzata di circa 700 ha nell ambito della quale sono dislocati 4 impianti pluvirrigui alimentati da altrettanti pozzi freatici (pozzo Sansughe, pozzo Castellan Nuovo, pozzo Castellan Sperona e pozzo Poisolo); accanto a questi 4 pozzi ne esistono altri che invece vengono impiegati come pozzi di emergenza allo scopo di integrare la dotazione idrica dei sistemi Tergola - Vandura e Acqualunga - Muson Vecchio (pozzo Rizzetto, pozzo Fosse e pozzo Sansughe Tergola).
3 Precipitazioni: [FONTE: ARPAV Rapporto sulla risorsa idrica in Veneto al 31 dicembre 2017 ]. Nel mese di dicembre 2017 nella Regione Veneto sono caduti mediamente 95 mm di pioggia contro una media di 76 mm, ossia il 25% in più. La situazione non risulta però essere omogenea nei vari bacini. In particolare (rispetto alla media ) nel bacino del fiume Brenta e del fiume Piave si riscontra un surplus pluviometrico del 17% e del 102%, mentre nel Bacino Scolante in Laguna di Venezia si evidenzia un deficit pluviometrico del 9%. Nel bacino del fiume Sile i valori di piovosità sono invece nella media. Facendo riferimento al periodo ottobre dicembre 2017, la precipitazione media complessiva nella Regione Veneto ammonta a 242 mm, contro una media di 322 mm (-25%). Considerando i bacini idrografici che interessano il territorio di Acque Risorgive si rileva, rispetto alla media , un ammanco quantificabile nel -27% sul Bacino scolante, -19% sul Sile, -17% sul Piave e -30% sul Brenta.
4 Per recuperare l intero deficit pluviometrico accumulato nei primi 3 mesi dell anno idrologico (ovvero dal giorno 1 ottobre 2017) sarebbero necessari nel mese di gennaio circa 141 mm di precipitazione medi sul territorio regionale, contro una media storica di gennaio pari a circa 61 mm.
5 La tabella soprastante riporta i dati di piovosità registrati dalle stazioni meteorologiche ARPAV dislocate nell ambito del territorio di Acque Risorgive o nelle immediate vicinanze dello stesso, nel periodo gennaio 2016 dicembre Riserve nivali: [FONTE: ARPAV Rapporto sulla risorsa idrica in Veneto al 31 dicembre 2017 ]. Il cumulo di neve fresca nei mesi di novembre e dicembre 2017 risulta essere, al 31/12/2017, superiore rispetto alla media degli ultimi anni del 34% nelle Dolomiti e del 16% nelle Prealpi. La copertura nevosa è praticamente continua sul territorio montano della regione; si stima che le riserve idriche sul bacino del Piave, relative ai sottobacini di interesse per il sistema idroelettrico Piave-Boite-Maé, siano intorno ai Mm 3. Serbatoi: [FONTE: ARPAV Rapporto sulla risorsa idrica in Veneto al 31 dicembre 2017 ]. Alla fine di dicembre il volume totale invasato nei serbatoi del Piave (Lago di Santa Croce, Lago di Mis e Lago di Pieve di Cadore) è stato di 107 Mm 3, ossia il 64% del volume massimo invasabile. Si tratta di un valore nella media del periodo e simile a quello del Per quanto riguarda invece il bacino del Corlo, a fine dicembre risultano invasati 27.4 Mm 3, un valore pari al 72% del volume massimo invasabile (-9% rispetto alla media del periodo). Falda: rispetto alla fine di novembre, i livelli della falda, rilevati nei pozzi freatici consorziali dislocati nell alta padovana e a Castelfranco Veneto (TV), hanno mostrato, a inizio 2018, un abbassamento che va dai 17 cm del pozzo Fosse ai 21 cm del pozzo Rizzetto. La risorgiva del fiumicello Tergola, monitorata col pozzo Sansughe Tergola ha segnato, nel mese di dicembre, un abbassamento di 13 cm. Rispetto ad un anno fa (rilievo del 03/01/2017) il livello della falda segna valori più bassi di 91 cm nel pozzo Rizzetto e di 85 cm nel pozzo Fosse; nel pozzo Sansughe Tergola il livello risulta essere inferiore di 72 cm rispetto a quello misurato il 3 gennaio 2017.
6 Portate: Alla fine di dicembre le portate dei maggiori fiumi del Veneto, pur se in crescita da inizio mese, registrano ovunque valori inferiori a quelli delle medie storiche; la situazione più grave è quella del fiume Bacchiglione che a Montegalda ha segnato valori inferiori del 44% rispetto alla media. Nel fiume Adige la portata media di dicembre a Boara Pisani è stata inferiore del 22% rispetto alla media storica, nel Po a Pontelagoscuro del 41% e nel Brenta a Barzizza (Bassano del Grappa) del 26% Resoconto sullo stato delle risorse idriche al 31 dic 2017.docx
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