Indicatori del mercato del lavoro 2013

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1 Dipartimento federale dell interno DFI Ufficio federale di statistica UST Attualità UST 3 Lavoro e reddito Neuchâtel, Luglio 213 Indicatori del mercato del lavoro 213 Risultati commentati per il periodo Informazioni: Martial Berset, UST, Sezione Lavoro e occupazione, Tel martial.berset@bfs.admin.ch N. di ordinazione: Espace de l Europe CH-21 Neuchâtel

2 Abbreviazioni nei grafici CML ISS RIFOS RSS SECO SPO STATIMP SVOL Conti globali del mercato del lavoro Indice svizzero dei salari Rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera Rilevazione svizzera della struttura dei salari Segretariato di Stato dell economia Statistica delle persone occupate Statistica dell impiego Statistica del volume di lavoro

3 Indice : principali evoluzioni sul mercato svizzero del lavoro : il mercato svizzero del lavoro e i suoi squilibri : la situazione di uomini e donne sul mercato del lavoro : manodopera svizzera e straniera : la situazione nelle sette Grandi Regioni della Svizzera 12 Situazione del mercato del lavoro nel primo trimestre 213 e prospettive a breve termine 14 Il mercato svizzero del lavoro nel raffronto internazionale 16 «Indicatori del mercato del lavoro 213» La pubblicazione «Indicatori del mercato del lavoro» (disponibile in tedesco e in francese) fornisce elementi di riferimento tratti dalla vasta gamma di dati sull impiego. L informazione è strutturata in maniera tale da fornire una visione d insieme del mondo del lavoro svizzero e delle relative statistiche. Tra i temi trattati, si trovano l attività professionale, le ore di lavoro, la disoccupazione, i posti liberi, gli aspetti dinamici del mercato del lavoro, la struttura e l evoluzione dei salari. Dopo una prima parte dedicata ai risultati commentati per il periodo , la pubblicazione passa in rassegna le definizioni dei principali indicatori del mercato del lavoro. Un capitolo specifico descrive in seguito gli aspetti metodologici delle differenti fonti statistiche. Infine, l ultima parte è costituita da una sessantina di tabelle che presentano in dettaglio i risultati delle differenti statistiche del mercato del lavoro. La pubblicazione «Indicatori del mercato del lavoro 213» sarà disponibile a partire dal 15 agosto 213. N. di ordinazione: tedesco: francese: Ordinazioni: tel , fax: Prezzo: fr. 18. ; ca. 128 pagine 3

4 27 212: principali evoluzioni sul mercato del lavoro svizzero Fino alla metà del 28 il mercato del lavoro svizzero versava in buone condizioni. Gli effetti della crisi finanziaria che si è abbattuta dal 28 hanno causato un calo del prodotto interno lordo (PIL) per tre trimestri consecutivi (dal quarto trimestre 28 fino al secondo trimestre 29 compreso) che, a sua volta, ha avuto ripercussioni temporanee negative sul mercato del lavoro. Per cinque anni il numero di addetti e quello delle persone occupate sono aumentati. Nel secondo trimestre 212 il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO è tornato allo stesso livello di cinque anni prima. Significativo per il mercato del lavoro svizzero è stato, negli ultimi cinque anni, anche l aumento (18,3%) della manodopera straniera. Alti e bassi congiunturali Secondo la statistica delle persone occupate, basata essenzialmente su una rilevazione condotta presso le economie domestiche (RIFOS), tra il secondo trimestre del 27 e lo stesso trimestre del 28 il numero di occupati è aumentato di 114 unità (+2,6%). L aumento è confermato anche dalla statistica dell impiego, che poggia invece sulle informazioni raccolte nelle imprese dei settori secondario e terziario, secondo cui l incremento è stato di 12 addetti (+3,1%). In tale contesto congiunturale favorevole, il numero dei disoccupati ai sensi dell ILO è diminuito e la loro incidenza sulla popolazione attiva si è ridotta passando dal 3,7% della primavera 27 al 3,4% della primavera 28. Nello stesso periodo il tasso di disoccupati ai sensi della SECO (disoccupati iscritti presso gli URC) è sceso dal 2,5% al 2,3%. La forte domanda di manodopera ha favorito l incremento dell immigrazione di lavoratori stranieri: tra l inizio del 27 e la fine del 28 la Svizzera ha presentato un eccedenza di manodopera importata di 19 persone. Dopo quasi tre anni di crescita economica, la crisi finanziaria ha dato avvio a un rallentamento congiunturale nel secondo semestre 28 a cui si è accompagnato un nuovo aumento della disoccupazione ai sensi dell ILO e dei disoccupati registrati. L aumento dei disoccupati tra il terzo trimestre 28 e il primo trimestre 21 è stato significativo (+86 unità) e nello stesso periodo la disoccupazione ai sensi dell ILO è cresciuta al 5,1%. Il tasso di disoccupati ha toccato il picco massimo del 4,4% nel dicembre 29. La nuova crescita del PIL registrata dal terzo trimestre 29 ha portato, anche se con ritardo, a una ripresa del mercato del lavoro, che tra il terzo trimestre 29 e il secondo trimestre 211 si è tradotta in un aumento del numero di occupati (+147, pari a +3,2%) e, anche se inferiore, del numero di addetti (+47, pari a +1,2%). Il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO è regredito fino al 3,6% nel secondo trimestre 211 e il tasso di disoccupazione è sceso fino a luglio 212 a quota 2,5%. Dalla metà del 211 lo sviluppo economico ha registrato un rallentamento; la crescita del PIL (reale; rispetto al trimestre precedente) è oscillata tra -,3% e +,6% e il tasso di disoccupazione e quello di disoccupati ai sensi dell ILO sono leggermente aumentati. Il numero di occupati (+2,%) e quello di addetti (+2,8%) sono comunque cresciuti nell intervallo tra il secondo trimestre 211 e il quarto trimestre 212. Analizzando l intero quinquennio (dal secondo trimestre 27 al secondo trimestre 212), il numero di addetti è aumentato del 6,1% (+ 236 ) e quello degli occupati del 7,6% (+337 ). Forte immigrazione di manodopera straniera Tra il secondo trimestre 27 e il secondo trimestre 212 il numero di persone attive (che comprende sia gli occupati che i disoccupati ai sensi dell ILO) di origine straniera è salito del 18,5% fino a quota 1,438 milioni. Nello stesso periodo il numero di persone svizzere attive è salito a 3,488 milioni (+3,8%). Andamento variabile del tasso di disoccupati ai sensi dell ILO nelle Grandi Regioni Tra il secondo trimestre 27 e il secondo trimestre 212 il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO è rimasto stabile al 3,7% a livello nazionale, ma con alcune differenze tra le Grandi Regioni: nell Espace Mittelland e nella Svizzera centrale il tasso è calato mentre nella Regione del Lemano è salito di 1,1 punti percentuali. Nelle altre Grandi Regioni il tasso di disoccupazione non ha subito grandi oscillazioni. Crescita dei salari nominali dell,8% Nel 212, i salari nominali sono progrediti dello,8% rispetto al 211, analogamente a quanto avvenuto nel 211 (1,%) e nel 21 (,8%) ma nel contempo sono scesi nettamente rispetto al 28 (+2,%) e al 29 (+2,1%). La quasi totalità dei rami economici ha beneficiato di questo aumento dei salari. I salari reali registrano una progressione dell 1,5%, risultato di un aumento dei salari nominali dello,8% a cui si aggiunge un inflazione negativa pari a -,7%. Le incertezze legate al contesto economico e finanziario internazionali e il tasso d inflazione per il 212, valutato a -,3% nell autunno 211, hanno dato luogo ad una certa prudenza in campo salariale. Negli ultimi cinque anni, dal 28 al 212, i salari nominali sono aumentatati dell 1,4% in media ogni anno e quelli reali dello,9%. 4

5 27 212: principali evoluzioni sul mercato del lavoro svizzero Variazione del numero di persone occupate e del numero di addetti rispetto all anno precedente, in %, ,% 3,% 2,% Persone occupate, variazione in % Addetti negli stabilimenti dei settori secondario e terziario, variazione in % 1,%,% -1,% -2,% I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV Note: SPO: Media trimestrale STATIMP: Valori al termine del trimestre Fonti: SPO/STATIMP Migrazione di forze di lavoro, in migliaia, Persone attive immigrate, in migliaia Persone attive emigrate, in migliaia Saldo, in migliaia Fonte: CML Variazione dell indice dei salari nominali e dell indice dei salari reali rispetto all anno precedente, in %, ,% 2,5% 2,% Variazione dell indice dei salari reali rispetto all anno precedente, in % Variazione dell indice dei salari nominali rispetto all anno precedente, in % 1,5% 1,%,5%,% -,5% Fonte: ISS Ufficio federale di statistica (UST) 5

6 27 212: squilibri sul mercato del lavoro svizzero L intero 27 e il primo semestre 28 sono stati segnati da una crescita dell economia e dell occupazione, che si è arrestata nell autunno 28 a causa della crisi finanziaria: è iniziata così una fase caratterizzata dal calo della domanda di lavoro e dall aumento della disoccupazione. Dal terzo trimestre 29 l economia svizzera ha ritrovato però la via della crescita, come attesta l andamento del prodotto interno lordo (PIL). La ripresa ha poi subito un rallentamento nel 211 che si è tradotta in un lieve peggioramento degli indicatori del mercato del lavoro. Mercato del lavoro più forte prima della crisi Il periodo precedente la crisi finanziaria era stato segnato da anni di crescita economica e da una forte richiesta di manodopera, cui si erano aggiunti il calo della disoccupazione (2,3% a fine giugno 28) e quello dei disoccupati ai sensi dell ILO (3,3% nel terzo trimestre 28) a una soglia minima. Il numero di posti liberi ha raggiunto nel primo trimestre 28 il valore massimo (67 ) mai registrato da quando è stata avviata la statistica corrispondente. La quota di aziende che hanno dichiarato di avere avuto difficoltà a reclutare dipendenti qualificati è passata dal 26% del primo trimestre 27 al 35% del terzo trimestre 28. Questo connubio di elementi favorevoli ha subito tuttavia un repentino cambiamento con l abbattersi della crisi finanziaria dalla metà del 28. Notevole crescita del numero di disoccupati ai sensi dell ILO durante la crisi finanziaria Il prodotto interno lordo ha continuato a crescere debolmente nel terzo trimestre 28 per poi addirittura calare tra il quarto trimestre 28 e il secondo trimestre 29. Questa situazione si è ripercossa sul mercato del lavoro: il numero di disoccupati registrati e quelli ai sensi dell ILO ha iniziato a salire dall autunno 28. L aumento dei disoccupati ai sensi dell ILO è stato massiccio: tra il terzo trimestre 28 e il primo trimestre 21, in Svizzera i disoccupati ai sensi dell ILO sono passati da 142 a 228, pari a un aumento del 6%. Parallelamente, le aziende hanno incontrato minori difficoltà di reclutamento e il numero dei posti liberi nel settore secondario e terziario è sceso da 67 nel primo trimestre del 28 a 38 nel terzo trimestre 29. Rallentamento Dalla metà del 211 l economia è entrata in una nuova fase di difficoltà, come testimoniano gli indicatori del mercato del lavoro, che riflettono il rallentamento dello sviluppo economico. Il tasso di disoccupati iscritti e quello di disoccupati ai sensi dell ILO sono leggermente aumentati, il numero di posti aperti è rimasto stabile e le prospettive d impiego sono leggermente peggiorate. Nonostante ciò, il PIL è lievemente aumentato e anche il numero di addetti e di occupati ha ripreso un trend positivo. Nel 211 ore straordinarie pari a 113 posti a tempo pieno Nel 211 le ore di lavoro straordinario effettuate in Svizzera hanno toccato quota 219 milioni, pari a 113 posti a tempo pieno. Questo volume riflette uno squilibrio nella distribuzione del lavoro ma sarebbe sbagliato pensare di eliminare la disoccupazione riducendo massicciamente le ore di lavoro straordinario. Infatti il lavoro straordinario è spesso un fenomeno transi torio e molte volte non c è corrispondenza tra le qualifiche richieste dalle aziende e quelle offerte dalle persone disoccupate. Leggera ripresa a partire da metà del 29 Dopo tre trimestri di rallentamento economico, nel terzo trimestre 29 la Svizzera ha ritrovato la via della crescita, che si è tradotta in un aumento del PIL. Seppure con un leggero ritardo, tale evoluzione si è ripercossa positivamente sul mercato del lavoro: la domanda delle aziende è aumentata e le prospettive d impiego sono migliorate. Di conseguenza, il numero dei disoccupati iscritti e dei disoccupati ai sensi dell ILO è tornato a calare, rispettivamente nell inverno 29 e nella primavera 21. Questa ripresa è stata però nettamente più contenuta dell aumento avvenuto durante la crisi e si è interrotta temporaneamente, considerato il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO pari al 3,6% nel secondo trimestre 211 e il tasso di disoccupazione del 2,5% nel luglio

7 27 212: squilibri sul mercato del lavoro svizzero Disoccupati ai sensi dell ILO, disoccupati iscritti e persone in cerca di lavoro iscritte non disoccupate, in migliaia, Disoccupati (ILO), in migliaia Disoccupati iscritti, in migliaia Persone in cerca di lavoro iscritte non disoccupate, in migliaia I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV Fonti: Stat. pers. disoccupate ILO/SECO Posti liberi e indicatore delle prospettive d impiego, in migliaia, ,25 1,2 1,15 1,1 1,5 1,,95,9,85,8 Posti liberi, asse sinistro Indicatore delle prospettive d impiego, asse destro, in % I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV,75 Fonte: STATIMP Volume di ore straordinarie e suo equivalente in posti a tempo pieno*, in milioni di ore e in migliaia di addetti, Volume di ore straordinarie, in milioni di ore Volume di ore straordinarie convertito in posti a tempo pieno, in migliaia di addetti * L equivalente in posti a tempo pieno è ottenuto dividendo le ore straordinarie per la durata effettiva di lavoro dei posti a tempo pieno Fonte: SVOL Ufficio federale di statistica (UST) 7

8 27 212: uomini e donne sul mercato del lavoro Tra il 27 e il 212 la partecipazione delle donne al mercato del lavoro si è mantenuta stabile. Il lavoro a tempo parziale riscuote sempre più successo sia tra gli uomini che tra le donne, ma sono queste ultime a fruirne maggiormente (55,2% delle donne contro 13,4% degli uomini). Le donne sono proporzionalmente più numerose tra i disoccupati ai sensi dell ILO e guadagnano in media il 18,4% in meno rispetto agli uomini. Questa disparità salariale si spiega solo in parte con fattori oggettivi. Stabile la percentuale di donne attive Dalla primavera 27 a quella 212 il numero di uomini attivi (occupati e disoccupati ai sensi dell ILO) è aumentato del 7,1% (2,72 milioni nel secondo trimestre 212), mentre la popolazione attiva femminile ha registrato un incremento leggermente superiore, pari all 8,3% (2,224 milioni nel secondo trimestre 212). Nell arco di un quinquennio, quindi, la percentuale femminile sulla popolazione attiva è rimasta pressoché invariata passando dal 44,9 al 45,1%. Il numero di donne occupate (+8,7%) è aumentato tuttavia più sensibilmente di quello degli uomini (+6,7%), mentre la percentuale di donne disoccupate ai sensi dell ILO è rimasta stabile (-,8%) e quella degli uomini è salita del 2,9%. Le donne guadagnano meno degli uomini Con un salario mediano lordo standardizzato di 6397 franchi al mese nel 21, gli uomini guadagnavano ancora molto più delle donne, che percepivano 5221 franchi di salario, ovvero il 18,4% in meno. Dieci anni fa la disparità salariale era ancora del 21,3%. Come ha dimostrato uno studio commissionato dall Ufficio federale di statistica all Università di Friburgo 1, nel 21 il 62,4% della disparità salariale era riconducibile a fattori legati al posto di lavoro, all azienda e alle qualifiche personali e il 37,6% della differenza salariale media a circostanze non spiegabili. Continua ad aumentare il lavoro a tempo parziale Il lavoro a tempo parziale è decisamente più frequente tra le donne: nel secondo trimestre 212 le lavoratrici a tempo parziale (ovvero a un tasso di occupazione inferiore al 9%) erano il 55,2% della popolazione femminile occupata contro il 13,4% degli uomini. A questa ripartizione disomogenea del lavoro parziale è dovuta la bassa quota di ore prestate dalle donne sul totale delle ore di lavoro, che è di poco superiore a un terzo (37,1% nel 211). Tra il secondo trimestre 27 e lo stesso trimestre 212, tuttavia, la quota di occupati a tempo parziale è cresciuta sia tra le donne (+2,4 punti percentuali) che tra gli uomini (+2,7 punti percentuali). Elevato tasso di disoccupati ILO malgrado la ripresa economica All inizio del periodo di rilevazione, ossia nel primo trimestre 27, i disoccupati ai sensi dell ILO di sesso maschile erano il 3,5% mentre la quota femminile era del 4,9%. Grazie al favorevole contesto congiunturale che si è imposto fino all autunno 28, la disoccupazione tra gli uomini è scesa fino al 2,8% del terzo trimestre 28, mentre tra le donne ha toccato provvisoriamente il 3,8% nel trimestre successivo. La recessione economica che si è abbattuta nel quarto trimestre 28 ha causato un nuovo aumento dei tassi di disoccupati ai sensi dell ILO: fino al primo trimestre 21, la percentuale di uomini è salita al 5,% e quella delle donne al 5,3%. Con la ripresa economica del terzo trimestre 29 i tassi di disoccupati ai sensi dell ILO sono nuovamente calati fino al secondo trimestre 211 quando hanno toccato quota 3,5% per gli uomini e 3,7% per le donne. La frenata dell economia registrata negli anni 211 e 212 ha comportato tuttavia una nuova lieve crescita dei tassi di disoccupati ai sensi dell ILO fino alla fine del 212 sia tra gli uomini (4,1%) che tra le donne (4,7%). 1 Ufficio federale di statistica Temi Lavoro e reddito Salari e reddito da lavoro Indicatori Livello dei salari per sesso 8

9 27 212: uomini e donne sul mercato del lavoro Variazione del numero di occupati secondo il sesso, rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, in %, ,% 4,% 3,% Uomini occupati, variazione in % Donne occupate, variazione in % 2,% 1,%,% -1,% -2,% I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV Fonte: SPO Tasso di disoccupati ai sensi dell ILO secondo il sesso, in %, ,% 5,% 4,% Tasso totale di disoccupati, in % Tasso di uomini disoccupati, in % Tasso di donne disoccupate, in % 3,% 2,% 1,%,% I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV Fonte: Stat. persone disoccupate ILO Ripartizione uomini/donne della pop. attiva (212), delle persone occupate a tempo parziale (212) e del volume di ore effettive di lavoro (211), in % Distribuzione dei salari mensili netti non standardizzati, secondo il sesso, in %, 21 Popolazione attiva (secondo trimestre) 54,9% 45,1% 25% 2% Uomini Donne Persone occupate a tempo parziale (secondo trimestre) 22,4% 77,6% 15% 1% Volume delle ore effettive di lavoro 5% 62,9% 37,1% % 2% 4% 6% 8% 1% Uomini Donne Fonti: SPO, Stat. persone disoccupate ILO, RIFOS, SVOL % Fonte: RSS Ufficio federale di satistica (UST) 9

10 27 212: manodopera svizzera e straniera Dal 21 la Svizzera è stata meta di una forte immigrazione di manodopera straniera. Tra il 27 e il 212, il numero di persone attive straniere è cresciuto a un ritmo cinque volte superiore rispetto a quello degli svizzeri. Senza le naturalizzazioni, la differenza sarebbe stata ancora più marcata. Nel periodo in esame, i tassi di disoccupati ai sensi dell ILO degli stranieri sono risultati doppi se non tripli rispetto a quelli degli svizzeri. Gli occupati di nazionalità svizzera, inoltre, percepiscono salari più elevati rispetto alla manodopera straniera. Forte immigrazione di manodopera straniera Tra il secondo trimestre 27 e lo stesso trimestre 212 il numero di persone attive di origine straniera (stranieri occupati e disoccupati ai sensi dell ILO) è stato di cinque volte superiore a quello dei cittadini svizzeri (+18,5% per un totale di 1,438 milioni contro +3,8% e 3,488 milioni). La popolazione attiva di origine straniera ha continuato ad aumentare fino al secondo trimestre 29, in cui si è registrato un aumento del 4,4% rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente. L andamento positivo si è interrotto a fine 29 a causa della crisi finanziaria e, nel primo trimestre 21, il numero di lavoratori stranieri era salito solo dello,4% rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente. A partire dal secondo semestre 21 la popolazione attiva di origine straniera è tornata a crescere a ritmi sostenuti fino a raggiungere un picco di +5,% a fine 211 su base annua. Il forte aumento della manodopera straniera è dovuto a una consistente ondata migratoria: tra il 27 e il 211 gli stranieri immigrati in Svizzera hanno superato di 275 unità quelli emigrati. Nello stesso intervallo di tempo l emigrazione di lavoratori svizzeri ha registrato un saldo negativo di 19 persone. Le naturalizzazioni hanno inciso sulla struttura della popolazione attiva: dal 27 al 211 circa 121 persone attive di origine straniera hanno acquisito la cittadinanza svizzera. Senza queste naturalizzazioni la presenza di manodopera straniera sarebbe aumentata del 28,4% tra il 27 e il 212 mentre il numero di persone attive svizzere sarebbe rimasto pressoché invariato (+,2%). Nel secondo trimestre del 212, la quota di stranieri sul totale della popolazione attiva si è attestata al 29,2%, contro il 26,5% di cinque anni prima. La disoccupazione colpisce più frequentemente gli stranieri Nel secondo trimestre 212, sul totale degli svizzeri attivi sul mercato del lavoro, 3,396 milioni erano occupati e 92 erano disoccupati ai sensi dell ILO, per un tasso del 2,7%, pari al valore di cinque anni prima. Tuttavia il tasso ha subito variazioni nel quinquennio in esame, toccando ad esempio quota 3,7% nel terzo trimestre 21. La situazione degli stranieri si è rivelata meno favorevole: nel secondo trimestre 212 gli occupati erano 1,36 milioni e i disoccupati ai sensi dell ILO ammontavano a 78. Nell arco di cinque anni il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO tra la popolazione straniera si è ridotto di,3 punti percentuali (secondo trimestre 27: 7,3%; secondo trimestre 212: 7,%), ma ha registrato nel frattempo un valore massimo del 1,4% nel primo trimestre 21. Gli stranieri risultano dunque più esposti al rischio di disoccupazione, da un lato a causa del loro grado di formazione, meno elevato di quello degli svizzeri (il 29,3% degli stranieri non possedeva una formazione post-obbligatoria contro il 12,7% degli svizzeri) e dall altro per la loro forte presenza nel settore secondario, che è più sensibile alle variazioni congiunturali. Meno lavoratori a tempo parziale tra gli stranieri Tra il secondo trimestre 27 e lo stesso trimestre 212 la quota di lavoratori a tempo parziale sul totale della popolazione attiva svizzera e straniera è aumentata leggermente (rispettivamente +2,2 punti percentuali fino a 37,% e +2,1 punti percentuali a quota 25,3%). Il tempo parziale è più diffuso tra le donne, ma le lavoratrici svizzere superano di gran lunga le colleghe di origine straniera: nel secondo trimestre 212 il 61,2% delle donne svizzere lavorava a tempo parziale contro il 46,4% delle donne straniere. Tra gli uomini, le quote erano rispettivamente del 15,6% e del 1,5%. La manodopera straniera è composta in maggioranza da lavoratori dipendenti (95,5%; svizzeri: 86,8%); solo il 4,5% degli stranieri ha un lavoro indipendente o trova impiego in un azienda di famiglia. Questa differenza è riconducibile a vari fattori, tra cui questioni legate all integrazione e l impossibilità per gli stranieri di prima generazione di rilevare un attività di proprietà della famiglia. Inoltre, rispetto agli svizzeri, la popolazione straniera è composta prevalentemente da persone di meno di 4 anni, mentre la quota di lavoratori autonomi risulta maggiore tra le persone dai 4 ai 64 anni rispetto alle altre fasce d età. Calo della quota di manodopera straniera con permesso di domicilio La struttura della popolazione attiva di origine straniera secondo lo statuto di soggiorno sta attraversando una fase di forte cambiamento. La quota di lavoratori titolari di un permesso di domicilio (permesso C) è calata nettamente dal 5,8% nel secondo trimestre 27 al 47,6% nel secondo trimestre 212. Anche la quota di dimoranti temporanei con permesso L si è ridotta (27: 6,%; 212: 3,3%). In questo arco di tempo, però, è cresciuta la quota di titolari di un permesso di dimora e di frontalieri (permesso B e G): +4,1 punti percentuali per i primi, fino a quota 28,% e +1,7 punti percentuali a quota 19,2%. Condizioni salariali più favorevoli per gli svizzeri Nel 21, il salario mediano lordo standardizzato percepito dai dipendenti stranieri era dell 11,4% inferiore a quello dei dipendenti svizzeri (rispettivamente 556 e 6217 franchi). Tuttavia queste cifre non devono fare pensare a una disparità di trattamento: la differenza è in parte dovuta al fatto che i lavoratori stranieri sono mediamente più giovani (nel secondo trimestre 21 il 54,6% degli occupati di origine straniera aveva meno di 4 anni contro una percentuale del 42% dei lavoratori svizzeri) e in parte è legata alla grande divergenza tra lavoratori svizzeri e stranieri sul fronte delle qualifiche formative e della ripartizione secondo i rami economici. 1

11 27 212: manodopera svizzera e straniera Variazione della popolazione attiva secondo la nazionalità rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, in %, ,% 5,% 4,% Popolazione attiva svizzera, variazione in % Popolazione attiva straniera, variazione in % 3,% 2,% 1,%,% -1,% I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV Fonti: SPO/Stat. persone disoccupate ILO Migrazione di manodopera secondo la nazionalità, in migliaia, Svizzeri Stranieri Persone attive immigrate, in migliaia Persone attive emigrate, in migliaia Saldo, in migliaia Fonte: CML Livello formativo delle persone attive secondo la nazionalità, 2 o trimestre 27 e 2 o trimestre 212 Ripartizione degli occupati di nazionalità straniera secondo la tipologia di permesso di soggiorno, in %, 2 o trimestre 212 Svizzeri 27 Svizzeri 212 Stranieri 27 12,9% 57,% 3,1% 12,7% 52,8% 34,5% 31,2% 4,5% 28,3% 19,2% 1,8% 3,3% 47,6% Titolari di un permesso di domicilio Titolari di un permesso di dimora Frontalieri Titolari di un permesso di soggiorno di breve durata Altri* 28,% Stranieri ,3% 38,5% 32,2% % 2% 4% 6% 8% 1% Senza form. postobbligatoria Grado secondario II Grado terziario Fonte: RIFOS * Persone nel processo d asilo, personale delle ambasciate, dei consolati e della marina svizzera, cittadini dell UE/AELS che esercitano un attività lucrativa dipendente presso un datore di lavoro svizzero non superiore ai 9 giorni per anno civile. Fonte: SPO Ufficio federale di statistica (UST) 11

12 27 212: la situazione nelle sette Grandi Regioni della Svizzera Nel periodo in esame, il numero di occupati è cresciuto al di sopra della media in tre Grandi Regioni: Ticino, Regione del Lemano e Zurigo. Nella Regione del Lemano si concentra un terzo dei frontalieri attivi sul mercato del lavoro svizzero. A livello nazionale, il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO è rimasto piuttosto stabile negli ultimi cinque anni, anche se si riscontrano notevoli differenze tra le Grandi Regioni: nell Espace Mittelland e nella Svizzera centrale la disoccupazione è calata, mentre nella Regione del Lemano è cresciuta. Forte aumento degli occupati in Ticino Tra il secondo trimestre del 27 e quello del 212 il numero di occupati è salito in tutta la Svizzera del 7,6%. La progressione maggiore è stata rilevata in Ticino (+15,%), ma anche nella Regione del Lemano e in quella di Zurigo sono stati registrati aumenti di occupati al di sopra della media, rispettivamente del 9,9 e del 9,8%. La Grande Regione col maggior numero di occupati nel secondo trimestre 212 era l Espace Mittelland (996 ), seguita da quella di Zurigo (935 ) e da quella del Lemano (877 ). Un terzo dei frontalieri lavora nella Regione del Lemano Nel secondo trimestre 212 i frontalieri attivi in Svizzera erano 265, di cui circa un terzo (33,7%) lavorava nella Regione del Lemano, un quarto (25,2%) nella Svizzera nordoccidentale e un quinto (2,8%) in Ticino. Quindi circa i quattro quinti dei frontalieri sono attivi in una di queste tre Grandi Regioni. Infatti, nella Regione del Lemano e in quella della Svizzera nordoccidentale, nel secondo trimestre 212 si contava un frontaliere ogni 1 occupati, mentre in Ticino la quota era superiore, dato che i frontalieri corrispondono al 25,% degli occupati. Netto aumento del tasso di disoccupati nella Regione del Lemano e in Ticino Nel quinquennio di riferimento (dal secondo trimestre 27 al secondo trimestre 212), il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO è rimasto stabile a livello nazionale a quota 3,7% ma con alcune differenze tra le Grandi Regioni: è diminuito nell Espace Mittelland e nella Svizzera centrale, rispettivamente di,7 e,5 punti percentuali; mentre è salito di 1,1 punti percentuali nella Regione del Lemano. Nelle altre quattro Grandi Regioni il tasso di disoccupati non ha subito grandi variazioni. I salari più alti nella Regione di Zurigo Nel 21 la situazione salariale differiva a seconda della Grande Regione. Con un salario lordo standardizzato mediano di 576 franchi al mese, i lavoratori dipendenti del Ticino ricevevano i salari più bassi del Paese e hanno guadagnato il 2,1% in meno dei colleghi della Regione di Zurigo (6349 franchi), che sono risultati invece quelli coi salari più elevati della Svizzera (l analisi non tiene conto delle differenze in termini di costo della vita). Lo scarto (21: 2,1%) è diminuito di due punti percentuali rispetto al 2. Nel 21, il livello salariale delle altre cinque Grandi Regioni si differenziava meno e si collocava tra i due estremi registrati nella Svizzera nordocci dentale (622 franchi) e nella Svizzera orientale (5568 franchi): 683 franchi nella Regione del Lemano, 5932 franchi nella Svizzera centrale e 589 franchi nell Espace Mittelland. Tra il primo trimestre 27 e il terzo trimestre 28 il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO è sceso dal 4,1 al 3,3%. Il calo è stato diffuso in tutte le Grandi Regioni, ma è stato più consistente nell Espace Mittelland (dal 4,7 al 3,1%) e più debole nella Svizzera orientale (dal 3,3 al 2,8%) e in quella nordoccidentale (dal 3,9 al 3,3%). Sulla scia della successiva evoluzione congiunturale negativa, il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO è risalito rapidamente fino a raggiungere il 5,1% nel primo trimestre 21. Questo fenomeno ha interessato ancora una volta tutte le Grandi Regioni, ma in modo più marcato la Svizzera centrale, dove il tasso è quasi raddoppiato (dal 2, al 3,9%) e la Regione del Lemano (dove è passato dal 4,5 all 8,2%; +81,1%). Successivamente la disoccupazione è scesa fino al secondo trimestre 211 (3,6%) prima di tornare a salire alla fine del 212 (4,4%). Alla fine del 212 il 7,% della popolazione attiva ticinese risultava disoccupata ai sensi dell ILO; nella Regione del Lemano la percentuale ammontava al 6,7%, nella Svizzera nordoccidentale al 4,6%, a Zurigo al 4,%, nella Svizzera orientale e nell Espace Mittelland al 3,4% e nella Svizzera centrale al 3,1%. 12

13 27 212: la situazione nelle sette Grandi Regioni della Svizzera Tasso di disoccupati per Grandi Regioni, in %, 2 o trimestre 27 e 2 o trimestre 212 7% 6% 5% Tasso di disoccupazione per Grandi Regioni 212 Tasso di disoccupazione per Grandi Regioni 27 4% 3% 2% 1% % Regione del Lemano Ticino Totale Svizzera Espace Svizzera nordoccidentale Mittelland Zurigo Svizzera orientale Svizzera centrale Fonte: SPI Ripartizione delle persone attive occupate nei vari settori economici, per Grandi Regioni, in %, 2 o trimestre 212 Regione del Lemano Espace Mittelland Svizzera nordoccidentale Zurigo Svizzera orientale Svizzera centrale Ticino 2,4 79,6 26,2 73,8 29,4 7,6 19,7 8,3 29,2 7,8 3, 7, 27, 73, Settore secondario Settore terziario Totale Svizzera 25,3 74,7 % 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 1% Fonte: STATIMP Salario mensile lordo standardizzato (mediana) per Grandi Regioni, in franchi, 21 7 frs 6 frs 5 frs 4 frs 3 frs 2 frs 1 frs frs Zurigo Svizzera nordoccidentale Regione del Lemano Totale Svizzera Svizzera centrale Espace Mittelland Svizzera orientale Ticino Fonte: RSS Ufficio federale di statistica (UST) 13

14 Situazione del mercato del lavoro nel primo trimestre 213 e prospettive a breve termine Gli indicatori del mercato del lavoro relativi al primo trimestre 213 indicano un andamento modesto rispetto all anno precedente. Crescono sia il numero di addetti e di occupati sia il tasso di disoccupazione. Le prospettive d impiego delle imprese e il numero di posti liberi non si discostano dalle cifre dell anno precedente. Aumento degli addetti e degli occupati Nel primo trimestre 213 il numero di occupati è salito di 71 1 unità rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, segnando una crescita dell 1,5%. Particolarmente forte l aumento del numero di donne, che ha superato di quasi un punto percentuale l incremento registrato tra gli uomini (2,1% contro 1,1%). Gli occupati di origine straniera sono aumentati in modo molto più consistente rispetto agli occupati svizzeri (+2,9% contro +1,%). Tra gli stranieri, i gruppi che hanno segnato una crescita sopra la media sono i titolari di permesso di domicilio (+4,3%) e i frontalieri (+5,3%). Il numero di titolari di permesso di dimora, invece, è leggermente calato su base annua (-,7%). Crescita analoga a quella degli occupati anche per gli addetti, che salgono a quota 4,152 milioni, con un aumento del 2,% rispetto all anno precedente. L incremento è stato pari al 2,8% nel settore terziario, mentre gli addetti del settore secondario sono leggermente diminuiti (-,4%). Dal punto di vista geografico, l aumento è stato più consistente nella Svizzera centrale (+4,1%) e nella Svizzera orientale (+2,4%), mentre è stato al di sotto della media nella Svizzera nordoccidentale (+1,1%) e in Ticino (+1,2%). Le prospettive d impiego restano invariate Gli indicatori a breve termine dedotti dalle indagini condotte presso le aziende non lasciano presagire cambianti sostanziali: il numero di posti liberi è rimasto pressoché immutato al livello dello stesso trimestre dell anno precedente (meno 3 posti), pari a 51 posti nel primo trimestre 213. Rispetto al quarto trimestre 212, invece, si è registrata una crescita di 7 posti (al netto delle variazioni stagionali). L indicatore delle prospettive d impiego, che rappresenta le aspettative delle imprese relative all evoluzione dell occupazione per i tre mesi successivi, mostra un andamento simile: 1,4 punti nel primo trimestre 213, pari all anno precedente, che equivale a una ulteriore crescita dell occupazione. Lieve aumento del tasso di disoccupazione Nel marzo 213 il tasso di disoccupazione ai sensi della SECO era pari al 3,2%, in crescita di,3 punti percentuali rispetto al marzo 212. In cifre assolute, tale progressione corrisponde a 139 persone che risultavano iscritte a un ufficio regionale di collocamento (URC) nel marzo 213, ovvero 13 in più rispetto al marzo 212. Rispetto al mese precedente, il numero di disoccupati iscritti è aumentato di 6 unità (al netto delle variazioni stagionali). Il numero di persone in cerca di impiego non disoccupate (essenzialmente persone con guadagno intermedio e partecipanti a programmi temporanei di occupazione, riqualificazione o perfezionamento) è passato da 54 5 del marzo 212 a 55 2 del marzo 213, con un aumento di circa 7 persone. 14

15 Situazione del mercato del lavoro nel primo trimestre 213 e prospettive a breve termine Variazione del numero di addetti negli stabilimenti rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, secondo il settore economico, in %, marzo 212 marzo 213 3,% Totale Settore secondario Settore terziario 2,% 1,%,% -1,% I II III IV I Fonte: STATIMP Disoccupati iscritti e persone in cerca di lavoro iscritte non disoccupate, in migliaia marzo 212 marzo Disoccupati iscritti, in migliaia Persone in cerca di lavoro iscritte non disoccupate, in migliaia marzo aprile maggio giugno luglio agosto sett. ottobre nov. dic. gennaio febbraio marzo Fonte: SECO Posti liberi, indicatori delle prospettive d impiego e difficoltà di reclutamento di personale qualificato nei settori secondario e terziario, marzo 212 marzo 213 Posti liberi Indicatori delle prospettive d impiego 1,15 1,1 1,5 1, Difficoltà di reclutamento di personale qualificato, in % Settore secondario Settore terziario,95,9,85 Total Totale Settore secondario Settore terziario Total Totale Settore secondario Settore terziario I-212 I-213 Fonte: STATIMP Ufficio federale di statistica (UST) 15

16 Il mercato svizzero del lavoro nel raffronto internazionale Il mercato del lavoro svizzero risulta ben posizionato a livello internazionale. Il tasso di attività della Svizzera è tra i più alti d Europa e sia la partecipazione delle donne alla vita attiva sia la quota di occupati a tempo parziale sono superiori alla maggior parte degli altri Paesi europei. Il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO in Svizzera è la metà di quello medio dell Unione europea. I salari svizzeri, convertiti in euro, sono più alti degli altri Paesi dell UE, ma se si convertono in standard di potere d acquisto e si considerano i diversi livelli di prezzi, le disuguaglianze si riducono. Anche se il livello degli indicatori dei Paesi scandinavi continua a distanziarsi da quello dei Paesi del Sud e dell Est Europa, le disparità tra questi tre gruppi di Paesi si sono in parte attenuate. Tasso di attività e durata del lavoro elevati in Svizzera Nel secondo trimestre 212, il tasso di attività della popolazione di più di 15 anni in Svizzera ammontava al 67,8%. Con questo valore, la Svizzera si posizionava tra i primi Paesi nel raffronto europeo. Solo l Islanda (82,1%) e la Norvegia (72,%) hanno registrato valori più elevati, mentre nei Paesi confinanti con la Svizzera la partecipazione alla vita attiva è stata nettamente più bassa (Austria: 61,1%; Germania: 59,9%; Francia: 56,6%; Italia: 49,5%). Italia e Croazia (45,5%) hanno i tassi di attività più bassi d Europa, con scarti di oltre 35 punti percentuali rispetto all Islanda, mentre la media UE-28 si attesta al 57,6%. In Svizzera la durata media del lavoro è stata di 41,7 ore alla settimana (durata normale del lavoro dei dipendenti a tempo pieno); soltanto in Islanda (44,4 ore), nel Regno Unito (42,3 ore) e in Austria (41,9 ore) si è lavorato di più. La Danimarca, invece, si è contraddistinta per una durata settimanale normale di lavoro molto inferiore alla media (37,6 ore). Forte partecipazione delle donne alla vita attiva nei Paesi nordici La partecipazione delle donne alla vita attiva varia da un Paese all altro. A Malta (37,1%), in Croazia (38,8%) e in Italia (4,%), ad esempio, circa due donne su cinque di età superiore ai 15 anni erano attive sul mercato del lavoro, mentre il tasso d attività professionale delle donne è massimo nei Paesi nordici (Islanda: 79,8%; Norvegia: 69,%; Svezia: 6,9%; Danimarca: 59,6%). Nell UE, in media una donna su due è professionalmente attiva (5,9%); la Svizzera, con un tasso del 6,8%, si inserisce nel gruppo di testa. L elevata partecipazione delle donne svizzere alla vita attiva è stata senza dubbio favorita dalla vasta offerta di posti di lavoro a tempo parziale: il 34,2% degli occupati, infatti, lavora a tempo parziale e di questi il 58,% sono donne. Soltanto nei Paesi Bassi il valore è più elevato (49,7%; donne: 76,9%). Percentuali particolarmente modeste si sono riscontrate invece in Bulgaria (2,7%; donne: 3,%) e in Slovacchia (4,2%; donne: 5,7%). aumentato in modo significativo (Spagna: +3,8 punti percentuali, Grecia: +7,2 punti percentuali). Anche a Cipro il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO è aumentata (+4,1 punti percentuali) e si è portata a quota 11,4%. I salari nel raffronto internazionale Il raffronto del livello dei salari annui lordi medi dei lavoratori a tempo pieno (calcolati in base ai salari dei lavoratori a tempo pieno e ai salari dei lavoratori a tempo parziale ricalcolati per un grado di occupazione del 1%) impiegati dalle imprese con 1 o più dipendenti dei settori secondario e terziario in seno all UE/AELS mette in evidenza gli scarti esistenti tra i Paesi dell UE-15, da una parte, e tra questi e i nuovi Stati membri, dall altra. All interno dell UE-15/AELS, permane uno scostamento fra i Paesi settentrionali e quelli meridionali. In effetti, nel 21, i salari più elevati sono stati registrati in Danimarca (58 14 euro), Norvegia ( euro), Lussemburgo (51 8 euro) e Belgio ( euro), mentre i salari più bassi risultavano essere quelli dell Italia (31 88 euro), della Spagna ( euro) e del Portogallo ( euro). La differenza salariale aumenta ulteriormente se si considerano i nuovi paesi membri: nel 21, la Romania e la Bulgaria presentavano con rispettivamente e euro i salari lordi medi più bassi dell UE-27. Con un salario annuo di euro, la Svizzera si colloca al primo posto davanti alla Danimarca. I salari possono anche essere convertiti in una divisa comune denominata standard di potere d acquisto (SPA). Tale divisa fittizia annulla l effetto delle differenze di livello dei prezzi tra i Paesi e permette così di raffrontare salari che traducono in modo reale il loro potere d acquisto. Se nell analisi comparativa del livello dei salari prendiamo in considerazione il loro potere d acquisto, dobbiamo riconsiderare l impatto della differenza salariale osservata tra i vari paesi. Infatti, se espressi in euro, i salari versati in Svizzera (i più elevati d Europa) sono 12,9 volte superiori a quelli corrisposti in Bulgaria (i più bassi). Convertiti in SPA, invece, i salari svizzeri sono solo 4,3 volte superiori ai salari medi bulgari. Basso tasso di disoccupati ai sensi dell ILO in Svizzera La crisi economica ha avuto ripercussioni meno negative sulla Svizzera rispetto ad altri paesi europei. Nel secondo trimestre 212 la disoccupazione ai sensi dell ILO era pari al 3,7% (+,1 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente). Solo la Norvegia (3,2%; -,3 punti percentuali) ha registrato valori inferiori. I valori maggiori a livello europeo, invece, sono stati rilevati in Spagna e Grecia (rispettivamente 24,7 e 23,6%), dove il tasso di disoccupati ai sensi dell ILO è 16

17 Il mercato svizzero del lavoro nel raffronto internazionale Tasso di attività standardizzato (persone di 15 e più anni) in Svizzera e negli Stati dell UE e dell AELS, 2 o trimestre 212 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % Fonti: RIFOS, EUROSTAT (stato aprile 213) Tasso di disoccupati ai sensi dell ILO delle persone di anni, in Svizzera e negli Stati dell UE e dell AELS, 2 o trimestre ,% 22,5% 2,% 17,5% 15,% 12,5% 1,% 7,5% 5,% 2,5%,% 82,1 24,7 72, 67,8 65,2 64,7 63,5 Islanda Norvegia Svizzera Paesi Bassi Svezia Danimarca Cipro Regno Unito Fonti: RIFOS, EUROSTAT (stato aprile 213) Salario annuo lordo medio dei lavoratori a tempo pieno 1. Imprese con dieci o più collaboratori, settori dell industria e dei servizi commerciali 2, Svizzera e paesi dell UE e dell AELS, in SPA 3 e in Euro, ,6 Svizzera 16,1 15,2 15, 14,6 1 Gli importi sono calcolati in base ai salari dei lavoratori a tempo pieno e ai salari dei lavoratori a tempo parziale (ricalcolati per un grado di occupazione del 1%) 2 Sezioni da B a N della NACE Rev.2 3 I salari espressi in SPA (standard di potere d acquisto) eliminano gli effetti delle differenze nel livello dei prezzi fra i Paesi 4 senza Grecia 5 Dati non disponibili 63,3 13,6 Spagna Grecia Lettonia Portogallo Irlanda Croazia Slovacchia 62,4 13,3 61,7 61,6 Estonia Austria 12,3 11,4 61,4 1,9 61,2 1,5 6,1 6,1 Lituania Bulgaria Cipro Ungheria Italia UE-28 Estonia 59,9 59,4 59,1 Finlandia Portogallo Irlanda Lettonia Germania Spagna Slovacchia 1,3 1,2 9,9 9,4 8,6 58,4 8,6 Polonia Francia Finlandia Svezia 58,1 8,2 58, 57,6 56,9 56,6 55,8 55,4 Repubblica ceca Lituania Lussemburgo UE-28 Slovenia Francia Polonia Romania 7,8 7,8 7,3 7, Slovenia Danimarca Regno Unito Islanda Belgio 6,9 6,7 53, 6,5 53, 5,4 Romania Repubblica ceca Malta Germania Lussemburgo Danimarca Belgio Norvegia Paesi Bassi Irlanda Regno Unito Germania Finlandia Austria Svezia Francia Islanda UE-27 4 Italia Spagna Cipro Malta Slovenia Portogallo Croazia Repubblica ceca Polonia Ungheria Estonia Slovacchia Lettonia 52,7 51,9 51,4 49,5 Belgio Grecia Bulgaria Ungheria Malta Italia 5,1 4,3 4, 3,7 45,5 Croazia 3,2 Paesi Bassi Austria Lussemburgo Svizzera Norvegia SAP, 21 Euro, 21 Lituania Roumania Bulgaria Grecia 5 Fonte: EUROSTAT (stato maggio 213) Ufficio federale di statistica (UST) 17

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