Ospedale e territorio, esperienze ed evoluzione futura
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- Damiano Pugliese
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1 Ospedale e territorio, esperienze ed evoluzione futura Enrico Bollero Direttore Generale, Fondazione Policlinico Tor Vergata Coordinatore Forum Direttori Generali FEDERSANITÀ - Anci 1
2 Il problema La continuità di cura tra ospedale e territorio: problematica complessa, impegnativa, nodale. Va affrontata nel rispetto delle risorse finanziarie, garantendo la presa in carico dei pazienti: con interventi appropriati, con un approccio globale. 2
3 Come affrontare il problema? Con una azione di coordinamento e indirizzo: rivolta ai diversi attori; per garantire l unitarietà attorno all assistito: nel tempo, nei passaggi tra specialista e MMG; sistematica, diffusa, su tempi medio-lunghi; che orienti a monte l organizzazione complessiva della rete dei servizi sanitari promuovendo soluzioni: non parcellari, ma organicamente integrate, e coinvolgenti le diverse componenti. 3
4 Chi deve essere il regista? L ASL è in posizione baricentrica per poter svolgere tale azione di coordinamento e indirizzo attraverso la promozione dell assistenza primaria e dei servizi sul territorio con particolare riferimento all assistenza domiciliare integrata e la residenzialità L ospedale deve essere l attore principale attraverso una partecipazione diretta alle iniziative 4
5 Si devono creare le basi per una forma di partnership tra ASL ed Ospedale, gli enti locali, i medici di medicina generale e tutti i settori del volontariato e del privato (vedi il ruolo dei fondi sanitari integrativi) per promuovere ed implementare una strategia assistenziale che consenta di realizzare, in una specifica area, la rimozione di condizioni di complessivo disagio sociale e la promozione della salute pubblica,comprendendo tra le attività da compiere la valutazione dei relativi miglioramenti apportati in termini di risultati e di qualità dell assistenza erogata. In particolare, si deve mirare alla eliminazione dei vincoli burocratici che ostacolano l offerta di assistenza tempestiva e di qualità a livello dei servizi che erogano assistenza primaria, di comunità e dei servizi sociali, in collaborazione con gli specialisti ospedalieri. 5
6 Dimissione Ospedaliera Quando, dove e a quali condizioni? Opzioni di scelta (strutture esistenti) Condizioni cliniche Livello di competenza della struttura ricevente Disponibilità di posti letto Preferenza del paziente/familiari 6
7 Opzioni di Dimissione OSPEDALE Lungodegenza Riabilitazione RSA Domicilio 7
8 Cure e luoghi delle cure Acuzie Unità Operative Ospedaliere Post acuzie Riabilitazione Lungodegenza Cronicità Domicilio Residenze 8
9 Le prestazioni di post-acuzie definiscono modelli di cure: - successive ad un evento acuto - che si sviluppano in un arco di tempo determinato - che hanno precisi obiettivi terapeutici 9
10 Percorsi di presa in carico Protocollo di dimissione/presa in carico Programmazione ricovero/dimissione Comunicazione di imminente dimissione Feedback e programmazione presa in carico Presa in carico Feedback clinico Dimissione 10
11 Dimissione Precoce Esiste un problema di giusta individuazione delle competenze cliniche e del sistema di offerta Caratteristiche del paziente Livello di competenza del Servizio 11
12 La riabilitazione L applicazione alla Riabilitazione dei concetti della Evidence Based Medicine e la conseguente definizione di protocolli, profili di cura, percorsi assistenziali, rappresenta ormai una conquista culturale acquisita dai professionisti del settore. Evidence based rehabiliation Giusto Livello Giusto Programma Giusta durata Giusto percorso Giusta offerta outcome 12
13 Codici di disciplina servizi Riabilitazione e Lungodegenza Codice Disciplina 75 plus Neuroriabilitazione in soggetti in assistenza intensiva/subintensiva 75 Neuroriabilitazione 28 Unità spinale 56 Riabilitazione Intensiva 60 Lungodegenza post/acuzie/estensiva 13
14 Servizi Riabilitazione e Lungodegenza Lombardia Codice Disciplina 28 Unità Spinale 56 Specialistica 60 Generale-Geriatrica 60.Lungodegenza. Cure intermedie 14
15 Lungodegenza Unità low Care Medicina di post acuzie Lungodegenza ospedaliera Unità di cure intermedie Residenza sanitaria medicalizzata 15
16 Assistenza Domiciliare Integrata: Anno 2007 Ore per caso trattato Casi trattati Italia di cui 81,2% anziani (3,27% anziani) Lombardia di cui 84.8% anziani (3,66% anziani) Veneto di cui 81.0% anziani (6,42% anziani) Emilia Romagna di cui 85.0% anziani (5,72% anziani) Lazio di cui 79.7% anziani (3,88% anziani) Abruzzo di cui 80.7% anziani (3,66% anziani) Molise di cui 45.4% anziani (3,72% anziani) Campania di cui 82.9% anziani (1,63% anziani) Puglia di cui 83.3% anziani (1,62% anziani) Basilicata di cui 75.6% anziani (4,32% anziani) Calabria di cui 77.9% anziani (2,76% anziani) Sicilia di cui 72.4% anziani (1,02% anziani) Sardegna di cui 68.4% anziani (1,20% anziani) 22 di cui 15 infermieri 17 di cui 11 infermieri 10 di cui 8 infermieri 22 di cui 20 infermieri 20 di cui 13 infermieri 28 di cui 19 infermieri 15 di cui 10 infermieri 60 di cui 28 infermieri 51 di cui 32 infermieri 40 di cui 24 infermieri 15 di cui 11 infermieri 34 di cui 20 infermieri 72 di cui 58 infermieri I valori dei principali Paesi occidentali superano il 10% degli anziani assistiti Fonte: Annuario Statistico del SSN, Anno
17 Posti in Strutture Residenziali per Anziani: Anno 2007 Italia pari all 1,29% di persone di anni 65 e oltre Lombardia pari al 3,25% di persone di anni 65 e oltre Veneto pari al 2,77% di persone di anni 65 e oltre Emilia Romagna pari all 1,68% di persone di anni 65 e oltre Lazio pari allo 0,47% di persone di anni 65 e oltre Abruzzo pari allo 0,53% di persone di anni 65 e oltre Molise persone di anni 65 e oltre Campania 396 pari allo 0,04% di persone di anni 65 e oltre Puglia 264 pari allo 0,03% di persone di anni 65 e oltre Basilicata 193 pari allo 0,16% di persone di anni 65 e oltre Calabria 957 pari allo 0,26% di persone di anni 65 e oltre Sicilia 683 pari allo 0,07% di persone di anni 65 e oltre Sardegna 756 pari allo 0,25% di persone di anni 65 e oltre I valori dei principali Paesi occidentali superano il 5% degli anziani assistiti Fonte: Annuario Statistico del SSN, Anno
18 Posti in Presidi Residenziali Socio-assistenziali per anziani: Anno 2005 Italia: , pari al 2% di persone di anni 65 e oltre Il dato fornito dall Annuario Statistico ISTAT nel capitolo Assistenza e previdenza sociale comprende sia i posti residenziali del SSN, sia i posti residenziali sociali e così consentono di paragonare la situazione italiana rispetto ad altri Paesi, quali: Germania 2003 posti residenziali per anziani , pari al 4,54% delle persone di a 65 e oltre Stati Uniti 2004 posti residenziali per anziani pari al 4,76% delle persone di a 65 e oltre Inghilterra 2005 posti residenziali per anziani pari al 5,44% delle persone di a 65 e oltre 18
19 Nel 2005 in Inghilterra (50 milioni di residenti, di cui 8 milioni (16%) di anni 65 e oltre) operavano 150 Councils with Social Services Responsibilities, nei quali lavorano persone; dipendenti, distaccati dal NHS e appartenenti al settore non profit e privati. Gli assistiti a domicilio erano (4,84 per 100 anziani) e ricevevano ore settimanali di assistenza (8 ore per assistito), da parte di unità di personale, pari a 32,4 unità per residenti. Gli anziani assistiti in residenze erano (5,5 per 100 anziani) e per loro lavoravano unità di personale. Nei servizi per giovani adulti con disabilità fisica o mentale o con malattia mentale, dotati di posti residenziali, lavoravano unità di personale. Nel 2005 si contavano 420 partnership tra i Council e il NHS ma, afferma il rapporto Joint work has sometimes proved problematic. Fonte: The state of social care in England, Commission for Social Care Inspection, London, December
20 Nel 2007 negli Stati Uniti (popolazione , di cui il 12,6% di anni 65 e oltre): -Per la sola home health care lavoravano persone, pari a 31,8 unità per residenti; -Per l assistenza nei posti residenziali lavoravano persone, pari a 59 unità per residenti (1); In Italia, circa gli interventi e servizi sociali dei comuni singoli e associati, l ultima indagine ISTAT (2006) rileva: -Una spesa complessiva di , di cui (39,3%) per interventi e servizi ; -Della spesa complessiva, quella attribuita ai Distretti socio-sanitari è pari al 6,1%, il resto riguarda i comuni; -L assistenza domiciliare socio-assistenziale per anziani è erogata a persone, con spesa media annua di 1.646,0 per assistito; -L assistenza domiciliare integrata con servizi sanitari per anziani è erogata a persone, con spesa annua di 453,8 per assistito: -L assistenza domiciliare socio-assistenziali per disabili è erogata a persone, con spesa annua di 3.407,1 per assistito; -L assistenza domiciliare integrata con servizi sanitari per disabili è erogata a persone, con spesa annua di 2.197,7 per assistito. Nessun dato viene fornito circa il numero e la tipologia di personale addetto ai citati servizi (2). Fonti: (1) Health, United States, 2009: U.S: Department of Health and Human Services (2) ISTAT: Indagine sugli interventi e i servizi dei comuni singoli e associati: anno
21 Visto l impegno delle Regioni, in connessione con i processi di riorganizzazione, ivi compresi quelli di razionalizzazione e di efficientamento della rete ospedaliera, alla riduzione delle spese di personale degli enti del SSN anche attraverso la definizione di misure di riduzione stabile della consistenza organica del personale in servizio, rientra tra gli indicatori di efficienza ed appropriatezza lo standard di numerosità del personale: 1) con riferimento agli ospedali pubblici (aziende e presidi a gestione diretta), si considera anomala la presenza di un numero medio di unità di personale per posto letto superiore al numero medio registrato dalle regioni in equilibrio economico e che garantiscono l erogazione dei LEA con appropriatezza, efficacia ed efficienza; 2) con riferimento alle aziende sanitarie è anomalo un numero medio di unità di personale per unità di popolazione assistita superiore al numero medio, corretto per il rapporto tra erogatori pubblici e privati accreditati, registrato nelle regioni in equilibrio economico per erogare i LEA con le caratteristiche sopra indicate (1). Il valore assoluto delle unità di personale, calcolato al 31 dicembre di ogni anno e riferito sia alle Regioni a statuto ordinario, sia alle Regioni a statuto speciale, mostra un costante decremento, pari a unità nel 2006, a nel 2007 ed a nel 2008 (2). Fonti: (1) Atto d Intesa Stato-Regioni del 3 dicembre 2009 (2) Relazione della Corte dei Conti del 22 luglio
22 Cosa succederebbe in Italia se si dovessero portare i valori dell assistenza domiciliare e residenziale a quelli internazionali? Servirebbero unità di personale per assistere i pazienti in assistenza domiciliare Servirebbero unità di personale per i posti letto residenziali ECCO perché l ospedale è ancora e rimane il baricentro del sistema 22
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