VINO: SCHEDA. Le caratteristiche della filiera La struttura produttiva Il ruolo dell Italia nello scenario internazionale Analisi Swot

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1 VINO: SCHEDA Le caratteristiche della filiera La struttura produttiva Il ruolo dell Italia nello scenario internazionale Analisi Swot Aggiornata al 9/4/2017

2 1 LE CARATTERISTICHE DELLA FILIERA

3 I NUMERI DELLA FILIERA Var. % 2016/15 Struttura 1 aziende agricole ,0% superficie ,3% ha/azienda 2,07 2,05 2,08 1,3% aziende vinificatrici ,2% imprese industriali ,0% addetti industria ,0% addetti/industria 7,3 7,3 7,3 0,0% Offerta produzione ,6% peso denominazioni (Doc/Docg) 4 35, ,0% produzione/consumo ,5% fatturato industria ,6% peso sul fatturato ind. agroalimentare 5 9,4 9,4 nd quota di mercato prime quattro imprese imprese 6 10,0 10,1 10,2 1,0% Scambi con l'estero 5 import ,7% import/consumi 8 13,7 13,1 7,6-41,7% peso sul tot. agroalimentare 4 0,72 0,76 0,75-1,0% export ,3% peso sul tot. agroalimentare 4 14,9 14,7 14,7 0,0% export/produzione 4 49,86 42,55 40,39-5,1% saldo ,0% saldo normalizzato 88,8 88,6 89,7 1,2% Domanda consumo totale apparente ,2% consumo pro capite apparente 7 33,7 35,7 37,3 4,5% Mercato Indice dei prezzi alla produzione del vino 8 147,0 140,4 137,4-2,1% - vini comuni 146,0 126,3 121,0-4,2% - vini Igt 161,2 148,0 135,0-8,8% 1) Dati riferiti aspa 2013 ; 2) dato Agea, per le aziende vinificatrici; : Inventario delle superfici 2016; 3) Censimento Istat dell'industria 2011; 4) Dato Istat. 5; 5)Stime comprensiva di tutte le attività enologiche dell'industria vinicola ); 6) da bilancio di approvvigionamento; 7) ottenuto come rapporto tra il consumo apparente e la popolazione Istat; 8)Ismea ; *2016 dati provvisori o stimati 3 - vini Doc-Docg 134,5 145,8 144,5-0,9%

4 I FLUSSI DEL SETTORE Produzione Import % 96% -2% Var. Scorte Disponibilità % 45% 45% Distillazione Esportazioni Consumo 25% Sfuso 75% Confezionato 13% 1% 86% 61% 25% 14% On trade Off Autocon.+ vendita diretta Off trade On trade Altre 81% 3% 7% 9% DM Aliment.trad e enoteche Grossisti/vendita diretta Altre fonti DM= Iper + Super + Discount +liberi servizi 4

5 GLI ATTORI DELLA FILIERA 5

6 2 LA STRUTTURA DEL SETTORE

7 LA SUPERFICIE VITATA SECONDO I DATI DELL INVENTARIO Migliaia di ettari L ITALIA È IL QUARTO PAESE PER SUPERFICE A VITE DAVINO (SUPERATA ANCHE DALLA CINA). L INVENTARIO RELATIVO AL 2014 CONTA: ETTARI A VITE DOP 149,009 ETTARI A VITE IGP ETTARI VITE PER VINO COMUNE Fonte: Agea I PRINCIPALI VITIGNI IN ITALIA 2015 SANGIOVESE TREBBIANO MONTEPULCIANO GLERA PINOT GRIGIO MERLOT CATARRATTO CHARDONNAY 53 MILA HA 37 MILA HA 27 MILA HA 27 MILA HA 25 MILA HA 24 MILA HA 22 MILA HA 20 MILA HA IL PATRIMONIO VARIETALE È MOLTO RICCO E PARTICOLARMENTE «REGIONALIZZATO». I DATI DELL ULTIMO INVENTARIO MENZIONANO CIRCA 90 VARIETÀ CHE COPRONO IL 77% DELLA SUPERFICIE TOTALE. LE VARIETÀ CHE SUPERANO I 20 MILA ETTARI SONO OTTO COSÌ COME 8 SONO QUELLE TRA 10 MILA E 20 MILA SONO 8. QUESTE 16 VARIETÀ, NEL COMPLESSO, RAPPRESENTANO IL 53% DELL INTERO PATRIMONIO VITATO IN PRODUZIONE 7

8 LA SUPERFICIE VITATA PER REGIONE Ettari Valle d'aosta Liguria Basilicata Molise Calabria Umbria Trentino Alto Adige Marche Lazio Lombardia Campania Friuli Venezia Giulia Sardegna Abruzzo Piemonte Emilia Romagna Toscana Puglia Veneto Sicilia 0 10,000 20,000 30,000 40,000 50,000 60,000 70,000 80,000 90, ,000 Fonte: Agea 8

9 PRODUZIONE DI VINI E MOSTI Milioni di ettolitri * Fonte: Istat; *2016 provvisorio PARALLELAMENTE ALLE SUPERFICI VITATE, ANCHE LA PRODUZIONE ITALIANA È TENDENZIALMENTE IN FLESSIONE. CONCORRONO A QUESTO UNA SERIE DI MOTIVI, MOLTI DEI QUALI LEGATI ANCHE AL NUOVO ASSETTO NORMATIVO CHE REGOLA IL SETTORE DEL VINO (ESTIRPAZIONI CON PREMIO, FINE DELLE RETI DI PROTEZIONE QUALI LA DISTILLAZIONE..). PER IL 2016 IL DATO PROVVISORIO È DI 51 MILIONI DI ETTOLITRI (+1%) 9

10 DOP E IGP RICONOSCIUTE IN ITALIA PER REGIONE Totali riconoscimenti: docg+ 332 Doc= 405 Dop; 118 Igt Toscana Piemonte Veneto Lombardia Puglia Lazio Sardegna Sicilia Campania Emilia Romagna Umbria Marche Calabria Abruzzo Friuli V. Giulia Trentino A. A. Liguria Basilicata Molise Valle d'aosta Docg Doc Igt 10

11 LE PRIME 10 DOP PER PRODUZIONE CERTIFICATA Produzione 2014 ettolitri Produzione 2015 ettolitri Peso % 2015 Var.% 15/14 Prosecco ,3 15,4 Chianti ,3-4,2 Montepulciano d'abruzzo ,3-1,7 Asti ,6-11,8 Conegliano Valdobbiadene Prosecco ,6 7,0 Soave ,1-13,6 Trentino ,2 5,4 Sicilia ,5-0,4 Valpolicella ,1-1,2 Chianti Classico ,0 36,6 Altre ,00 0,71 Totale ,0 2,8 11

12 LE PRIME 10 IGP PER PRODUZIONE CERTIFICATA Produzione 2014 ettolitri Produzione 2015 ettolitri Peso % 2015 Var.% 15/14 Delle Venezie ,1 12,5 Terre Siciliane ,6 0,0 Veneto ,2 0,4 Emilia o dell' Emilia ,7-25,3 Puglia ,9 53,5 Toscano o Toscana ,7-0,3 Rubicone ,3-3,4 Salento ,3 28,2 Provincia di Pavia ,4-38,5 Vigneti delle Dolomiti ,4-5,9 Altre ,3 4,3 Totale ,0 1,0 12

13 IL RAPPORTO PREZZI DELLE DIFFERENTI CATEGORIE 3,2 1,8 1,0 Vini comuni Vini IGP Vini DOP Se il prezzo medio dei vini comuni sfusi è fatto pari a 1, il prezzo dello sfuso IGT è pari a 1,8 e quello dello sfuso DOP è 3,3 13

14 I CONSUMI DI VINO IN ITALIA: UNA LENTA E COSTANTE NEGLI ULTIMI DECENNI, IL VINO HA SOSTANZIALMENTE MUTATO FUNZIONE D USO E DA ALIMENTO ENERGETICO PARTICOLARMENTE DIFFUSO NELLE REGIONI AGRICOLE È PROGRESSIVAMENTE DIVENTATO SEMPRE PIÙ UN PRODOTTO DAL CONSUMO OCCASIONALE LEGATO A SITUAZIONI SPECIALI, OPPURE CONSUMO CULTURALE DA INTENDITORI. NE È DERIVATA UNA LENTA E COSTANTE FLESSIONE DEI CONSUMI DI VINO. NEGLI ULTIMI TRENT ANNI IL CONSUMO PRO CAPITE SI È PIÙ CHE DIMEZZATO E NEL 2009 SI È ATTESTATO PER LA PRIMA VOLTA SOTTO LA SOGLIA DEI 40 LITRI, PER POI RIMANERE SALDAMENTE SOTTO QUESTA SOGLIA. NEGLI ULTIMI DUE ANNI C È STATA UN INVERSIONE DITENDENZA ED I CONSUMI HANNO RICOMINCIATO A SALIRE Consumo pro capite di vino in ltalia (litri) FLESSIONE Consumo di vino in Italia (milioni hl) Fonte: Ismea, bilanci di approvvigionamento 14 18

15 3 IL RUOLO DELL ITALIA NELLO SCENARIO INTERNAZIONALE

16 L ITALIA NEL CONTESTO INTERNAZIONALE NEL 2014 LA LEADERSHIP DELLE ESPORTAZIONI MONDIALI È STATA «CEDUTA» ALLA SPAGNA CHE GRAZIE ALL ESTREMA COMPETITIVITÀ DI PREZZO SUL PRODOTTO SFUSO HA ESPORTATO 22,6 MILIONI DI ETTOLITRI CONTRO 18,5 MILIONI DI ETTOLITRI DEL TALE SITUAZIONE SI È RIPETUTA ANCHE NEL 2015 CON LA SPAGNA CHE HA ESPORTATO ETTOLITRI CONTRO I 20 DELL ITALIA 24 MILIONI DI 16

17 IL CONSUMO MONDIALE DI VINO Il consumo totale (mln hl) * 22,3 mln hl 30,7 mln hl 15,8 mln hl 9,2 mln hl 9,9 mln hl 17

18 I PRINCIPALI PAESI IMPORTATORI vs 2015 (Var. %) 20% 15% 10% 5% 0% -5% -10% -15% 3% 1% Stati Uniti -1% -10% Regno Unito -3% -6% 16% 15% 1% -1% -4% 1% 1% -1% 9% 6% 6% 1% 1% 0% Germania Cina Canada Giappone Svizzera Francia Russia Australia Brasile Messico 12% -3% 14% 5% volume valore Fonte: Ismea su dati IHS-Gta TIENE LA DOMANDA USA, MENTRE QUELLA BRITANNICA MOSTRA DEI SEGNALI DI CEDIMENTO. BENE CINA E RUSSIA. 18

19 I PRINCIPALI PAESI ESPORTATORI vs 2015 (Var.%) 10% 8% 6% 4% 2% 0% -2% -4% -6% -8% -10% -12% -1% 0% 3% 4% -8% -1% 3% 3% 1% -10% Francia Italia Spagna Cile Australia Stati Uniti Nuova Zelanda 6% volume valore 2% 7% 6% 0% 0% -1% -1% -4% -4% Argentina Portogallo Sudafrica Fonte: Ismea su dati His-Gta LIEVE BATTUTA D ARRESTO DEGLI SCAMBI INTERNAZIONALI IN VOLUME (-2,2%) A FRONTE DI UN PASSO AVANTI DEI VALORI (+1,5): DEITRE GRANDI ESPORTATORI SOLO L ITALIA METTE A SEGNO INCREMENTI SIA A VOLUME CHE A VALORE 19

20 GLI SCAMBI INTERNAZIONALI 2016 LE STIME PER IL 2016 ATTESTANO I VOLUMI COMPLESSIVAMENTE SCAMBIATI A 103 MILIONI DI ETTOLITRI, -2,2% RISPETTO AI 105 MILIONI DEL 2015 NEL 2016 SI STIMA UN VALORE DEGLI SCAMBI SOPRA I 28 MILIARDI DI EURO (+1,6%), DOPO CHE NEL 2015 L EFFETTO CAMBIO EURO/DOLLARO, AVEVA INFLUITO POSITIVAMENTE SUL COMPUTO DEL GIRO D AFFARI È ARRIVATO A 27,7 MILIARDI DI EURO (+9% SUL 2014) LA SPAGNA, NONOSTANTE IL -8% A VOLUME SI CONFERMA LEADER DEGLI ESPORTATORI IN VOLUME CON 22 MILIONI DI ETTOLITRI. LA FRANCIA, CON 8 MILIARDI DI EURO, RESTA LEADER INCONTRASTATA IN VALORE 20

21 L ITALIA EXPORT ORIENTED 45% 58% 54% 45% 50% 40% 41% QUOTA MEDIA DELLA PRODUZIONE DI VINI ITALIANI DESTINATA ALL ESTERO * al 31% LA QUOTA FRANCESE al 53% LA QUOTA SPAGNOLA Fonte: Ismea su dati Istat 21

22 * * I NUMERI DELL EXPORT ITALIANO 20,6 mln hl ESPORTAZIONI DI VINI NEL 2016(+3 vs 2005) 5,6 mld FATTURATO ALL EXPORT 2015 (+4,3% vs 2015) Esportazioni in volume (mln hl) Esportazioni in valore (mld ) ,7% QUOTA-VALORE EXPORT VINI SU TOTALE ESPORTAZIONI AGROALIMENTARI (Nel ,4 miliardi di euro: +4,0) Elaborazione Ismea su dati Istat 22

23 COSA ESPORTANO LE CANTINE (2016) Dop Nel 2016 Dop: +6,9% a volume e +10% a valore Igp: -0,2% a volume e -1,5% a valore Comuni: +5,7% a volume e -0,6% a valore 8,0 mln hl per 3,29 miliardi Igp 6,6 mln hl per 1,7 miliardi di euro Altri vini 6,0 mln di ettolitri per 654 milioni di euro 23

24 LA GEOGRAFIA DELLE ESPORTAZIONI ITALIANE DI VINO +80% CRESCITA IN 10 ANNI VALORE EXPORT ITALIANO DI VINI (+70% nella UE; +91% nei Paesi Terzi) I PRIMI 5 SBOCCHI COMMERCIALI (64% a volume e 66% a valore) Stati Uniti Germania Regno Unito Svizzera Canada 24

25 4 ANALISI SWOT

26 I FATTORI CHE INFLUENZANO IL SETTORE Consumi mondiali La sostanziale stagnazione dei consumi mondiali, dopo la flessione del 2009, non ha certo favorito il settore. Buone però le prospettive per i prossimi anni che vedono i consumi tornare a crescere, anche sulla base delle previsioni di crescita di alcune economie mondiali. La stagnazione complessiva, però è il risultato di una profonda trasformazione nella geografia del consumo. Da una parte è strutturale la flessione dei consumi in Paesi tradizionali accompagnata da un aumento in Paesi a più recente cultura vinicola. Si avvicinano al vino nuove tipologie di consumatori, differenti per cultura, tradizione, abitudini alimentari che vanno informati sul «prodotto» vino. Si è ampliato lo scenario dei consumatori ma anche la loro eterogeneità. Offerta mondiale La riduzione strutturale dell offerta parte da una politica della Comunità europea e dal fatto che la crisi economica ha indotto a rimodulare le scelte strategiche di alcuni Paesi terzi. La produzione si sta adeguando anche a quelle che sono le nuove istanze dei consumatori (vini più semplici, spumanti, rosati ecc..). Quando si parla di offerta si deve considerare non solo la produzione dell anno ma anche le giacenze. Si ha quindi la cosiddetta offerta implicita che nella Ue, ad esempio, per la campagna in corso è di 163 milioni di ettolitri, tanto quanto la produzione. Scambi internazionali I rapidi mutamenti negli scenari socio economici impongono delle politiche molto diverse, e più flessibili, rispetto al passato. C è necessità di una maggior coordinamento strategico ed istituzionale rispetto al tema dell internazionalizzazione di settore. Il crescente numero di Paesi che importano vino e la crescente platea di consumatori necessitano di un nuovo modello di fare e comunicare l impresa del vino. Aumenta l esigenza di conoscere i mercati: come vendere e chi è il consumatore «target». Assumono sempre più rilevanza anche i concetti si sostenibilità e rispetto dell ambiente, che se ben comunicati contribuiscono al successo commerciale 26

27 GLI AMBITI DI INTERVENTO Struttura del settore Elevata frammentazione degli operatori, non solo dal punto di vista dimensionale ma anche della scarsa capacità degli stessi di fare sistema (logistica, ecc.), e alle scarse alleanze anche con realtà produttive e commerciali. Difficoltà di accesso al credito Una produzione comunque eccedentaria rispetto alla domanda, sommando quella interna e quella estera. Scambi con l estero Dispendioso il processo di internazionalizzazione soprattutto per le piccole e medie imprese che si affacciano sui mercati esteri. Mancanza di brand riconosciuti a livello internazionale e mancanza di catene distributive italiane all estero. Posizionamento dei vini italiani all estero non sempre adeguato (eccessiva competizione sul prezzo). Difficoltà a comunicare efficacemente la grande diversità e varietà del vino Italiano (vitigni, territori, denominazioni). Crescita dell export italiano molto legata al fenomeno Prosecco, mentre uno sviluppo più organico delle esportazioni avrebbe bisogno di più protagonisti». Consumo interno Il progressivo calo del consumo totale italiano ha «costretto» le aziende a rivolgersi al mercato estero Le mutate abitudini di consumo del vino hanno fatto sì che cambiasse anche il portafoglio prodotti delle aziende: meno quantità e più qualità non è uno slogan ma la fotografia dei consumi italiani con tutte le difficoltà a comunicare l eccezionale differenziazione presente nel vino italiano. 27

28 I FATTORI DI SUCCESSO Struttura del settore Buon utilizzo dei fondi comunitari in primo luogo sulle misure «strutturali» sia in campo che in cantina (ristrutturazione e riconversione, investimenti) Scambi con l estero L Italia ha consolidate posizioni di vertice nei principali mercati internazionali adeguandosi alla. mutata e mutevole domanda internazionale, grazie anche ai fondi Ocm. L export italiano registra un trend crescente a valore e volumi sempre più spostati verso le produzioni di qualità. L appeal del made in Italy, della cultura e del patrimonio del Belpaese restano un grande elemento di appeal anche per il vino. La qualità ed il legame con territori unici si sta sempre più diffondendo, non senza difficoltà ed è sempre più frequente che si affermino anche vini meno conosciuti. Consumo interno Il 2015 e 2016 hanno mostrato una ripresa dei consumi. Anche se è presto per considerarla come un inversione di tendenza è un segnale positivo dopo anni di flessioni sia in termini di consumo totale che pro capite. Il consumo si sta sempre più spostando verso i vini Dop e Igp. 28

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