SICUREZZA DEGLI EDIFICI E DOMOTICA Linee guida e compiti in fase di progettazione Panoramica sulle tecniche di progettazione

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1 Analisi e valutazione Per la progettazione di un impianto d'allarme è di fondamentale importanza l'individuazione delle aree più sensibili e dei punti di più facile accesso all'interno dell'ambiente. Un sistema d'allarme è un dispositivo che ha il compito di rilevare ogni tipo d'intrusione all'interno di un ambiente da individui non autorizzati a farlo, e una volta rilevato ciò sia in grado di avvertire chi di dovere e nel modo più adeguato. 1

2 LINEE GUIDA Su quali basi definisco la sicurezza fisica? Identifico gli assets da proteggere, Identifico le vulnerabilità, Identifico quale sia la soglia di rischio accettabile, Scelgo le contromisure per abbattere il livello di rischio. 2

3 I SISTEMI DI SICUREZZA NEGLI EDIFICI Le barriere ordinarie che tutelano l' interno di ogni edificio (industriale o civile), in molte situazioni si sono rivelate insufficienti per scoraggiare tentativi di intrusione. L' esperienza di tutti i giorni permette di individuare quali siano i punti deboli (porte d' ingresso facilmente scardinabili, finestre ai piani bassi che consentono facili vie d' accesso ecc.) e di stabilire quindi, basandosi su dati statistici, il livello di rischio a cui ogni abitazione è soggetta. 3

4 Un impianto di antintrusione può essere, schematicamente, ricondotto ai seguenti gruppi principali di elementi: i sensori, o rivelatori d' intrusione, che reagiscono alle situazioni anomale, inviando una segnalazione alla centrale di allarme; la centrale di allarme, che elabora i dati in arrivo e, quando individua una situazione di pericolo, attiva i dispositivi di allarme; il gruppo di alimentazione; I sistemi che ci offre il mercato possono essere divisi in tre parti: sistemi cablati; sistemi wireless; sistemi misti. 4

5 DEFINIZIONE PARAMETRI GRADO DI SICUREZZA Il Grado di Sicurezza esprime la capacità di un prodotto, di un sistema o di una installazione, ciascuno per la propria parte, di rilevare e segnalare un intrusione nelle aree protette (e/o un attacco alla propria integrità) CLASSE AMBIENTALE La definizione di Classe ambientale si occupa semplicemente di specificare le condizioni ambientali nelle quali, per esigenze di progettazione di impianto, il dispositivo si troverà ad operare. Classe I: installazione in interno in condizioni climatiche controllate (abitazione); Classe II: installazione in interno in condizioni climatiche non controllate (magazzino non climatizzato); Classe III: installazione in esterno ma protetto, coperto da pioggia ed intemperie; Classe IV: installazione all esterno, senza protezioni aggiunte. 5

6 LE PREDISPOSIZIONI La predisposizione per antifurti filari e misti prevede la realizzazione di tracce; esse consentono la stesura di corrugati (o canaline) che nascondono il passaggio dei cavi di collegamento tra la centrale d'allarme e tutti gli altri componenti dell'impianto di sicurezza. I cavi d'allarme a vista, non inseriti in canaline, risultano più vulnerabili al tentativo di taglio e soggetti a maggior usura. Sensori volumetrici Contatti magnetici Tastiera Centrale Periferiche Sirene 6

7 PROGETTAZIONE DELL IMPIANTO Per un buon sistema antintrusione, generalmente, non è richiesta la presenza di un sensore in ogni ambiente della zona da proteggere, ma è spesso sufficiente la protezione dei passaggi obbligati o dei soli ambienti così detti "sensibili", locali cioè dove è contenuta merce preziosa o per voi di grande valore. Esempio 7

8 SCHEMA DI PRINCIPIO 8

9 LE FASI DEL SISTEMA 9

10 Sensori esterni I SENSORI Un accurata scelta e una precisa pianificazione sono alla base per ottenere un ottimo risultato. Impianti di allarme esterni perimetrali più comunemente utilizzati: Barriere microonde Barriere infrarossi Volumetrici esterni di varia tipologia e dimensione Sistemi antintrusione con sensori sismici Sistemi di rilevazione a tubi interrati Protezione per recinzioni Protezione pannelli solari 10

11 ALCUNI ESEMPI Protezione perimetrale esterna con BARRIERE INFRAROSSI (IR) 11

12 Protezione perimetrale esterna con BARRIERE MICROONDE 12

13 Protezione perimetrale esterna con VOLUMETRICO A TENDA e VOLUMETRICO APERTURA 90 13

14 I SENSORI INTERNI I sensori più comunemente utilizzati: Infrarossi passivi Volumetrici a doppia e tripla tecnologia Contatti magnetici Sensori rottura vetri Sensori sismici per casseforti Sensore volumetrico Sensore a tenda Sensore sismico Contatto magnetico 14

15 Schema di principio SICUREZZA DEGLI EDIFICI E DOMOTICA 15

16 Esempio sistema TRADIZIONALE di Impianto Antintrusione 16

17 Esempio sistema COMPLESSO di Impianto Antintrusione 17

18 I NEBBIOGENI SICUREZZA DEGLI EDIFICI E DOMOTICA I nebbiogeni hanno trovato impiego negli ultimi anni come Antifurto per impedire un furto o una rapina. Collegati ad un qualsiasi sistema di allarme entrano in funzione come una sirena ma, invece che emettere un suono, emettono una impenetrabile nebbia impedendo ad un ladro di vedere all interno dei locali protetti. Non esiste nessun modo per potere vedere attraverso la nebbia e quindi non è possibile aggirare le difese di un sistema nebbiogeno. La maggior parte dei furti durano non più di tre minuti ed il tempo medio di intervento delle forze dell ordine è di gran lunga superiore. Di qui la necessità di installare un sistema nebbiogeno per garantire la totale protezione nei primi 20 minuti dal tentato furto. 18

19 TVCC SICUREZZA DEGLI EDIFICI E DOMOTICA I sistemi di Videosorveglianza trovano largo impiego per vigilare ed eventualmente registrare ed archiviare qualsiasi tipologia di evento nel luogo ove vengono istallati. A volte vengono utilizzati solamente come deterrente all ingresso dei luoghi. La registrazione delle immagini risulta preziosa, in quanto si è in possesso di prove inconfutabili da prestare alle forze dell ordine, per dimostrare con precisione il sinistro e per la ricerca di chi ha commesso lo stesso, grazie alle sofisticate tecniche di compressione dei dati. La compressione dei dati ha raggiunto ottimi standard permettendo all utente di decidere il tipo di registrazione desiderata (continua, in caso di allarme, in caso di movimento). Con un adeguato impianto di videosorveglianza è oggi possibile riprendere, in qualsiasi condizione ambientale diurna e notturna e anche in assenza di luce (adottando particolari soluzioni). Particolare attenzione viene posta nel rispetto delle legislazione a difesa della privacy, la progettazione di un impianto TVCC deve necessariamente tenere conto di questo delicato aspetto. 19

20 TVCC 20

21 La Norma CEI 79-3:2012 SICUREZZA DEGLI EDIFICI E DOMOTICA Guida per la realizzazione degli impianti In linea con la precedente CEI 79-3:1998, fornisce una più precisa indicazione della sequenza delle fasi che devono essere seguite per la progettazione, realizzazione e consegna degli impianti e costituisce una guida chiara ed esaustiva relativamente a tutta la documentazione che deve essere predisposta e conservata. Negli allegati mostra un diagramma di flusso che aiuta a percorrere nella corretta sequenza tutte le fasi: dalla progettazione alla manutenzione dell impianto. 21

22 I titoli dei capitoli operativi della CEI 79-3:2012 Classificazione dell impianto di Allarme Intrusione e Rapina; Progettazione dell impianto; Pianificazione dell installazione; Installazione del sistema; Ispezione, prova funzionale e messa in servizio; Documentazione e registrazioni; Utilizzo dell impianto; Manutenzione e riparazione dell impianto 22

23 Una serie di fogli allegati entrano nel dettaglio fornendo tracce ed indicazioni su come gestire ed organizzare i sopralluoghi preliminari, con check list di raccolta dati: Progettazione dell impianto. Sopralluogo nell area: beni da proteggere (valutazione del rischio); edificio (tipologia e gestione) Fattori provenienti dall interno delle aree protette e che possono avere rischi di influenza sull impianto (coesistenza di altri impianti tecnologici ed attività specifiche svolte nel sito, ecc.) Condizioni che si verificano all esterno delle aree protette e che possono avere rischi di influenza sull impianto (attività esterne, fattori ambientali e climatici, perturbazioni in radiofrequenze, ecc.) Sopralluogo tecnico (valutazione dei vincoli tecnici per l installazione e scelta delle tecnologie e dei dispositivi da utilizzare, valutazioni sulla successiva conduzione dell impianto) Informazioni da includere nell offerta di progettazione dell impianto (dati specifici di cliente e di impianto, livello di prestazione, distinta dei dispositivi, configurazione, norme di riferimento, interventi, manutenzioni, ecc.) Libretto dell impianto (registro interventi) Manutenzione (di dispositivi, di impianto, modalità di gestione, ecc.) Competenze (definizioni delle competenze necessarie, da acquisire, da approfondire e da aggiornare). 23

24 Sicurezza personale SICUREZZA DEGLI EDIFICI E DOMOTICA VANTAGGI Negli ultimi anni i continui furti in appartamento hanno portato ad uno sviluppo di questa fetta di mercato, che oggi offre soluzioni anti intrusione che permettono a chi le acquista di vivere in maniera più tranquilla innalzando il livello di sicurezza della casa, della famiglia, e dei propri averi. AGEVOLAZIONI FISCALI L installazione di un impianto di allarme a protezione della propria abitazione, ad uso privato, può usufruire di interessanti detrazioni fiscali: le agevolazioni introdotte inizialmente nel 1998, prorogate più volte nel corso degli anni successivi, sono infatti state rese definitive con il decreto legge nr. 201/2011 (art. 4). Chi può usufruire delle Detrazioni allarme 2015? Quali spese si possono detrarre? Come ottenere le detrazioni? 24

25 Ricadute sul valore degli immobili Caratteristiche che determinano una maggiorazione del valore dell immobile Porta blindata +3,5% Sistema di allarme perimetrale su finestre +5,8% Vigilanza +8\10% Vigilanza con video +10\12% Dotazione di domotica +10% Climatizzazione +5\10% Riscaldamento autonomo +5% Ascensore fino al 10% 25

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