INDAGINE ISTAT SULLA FORZA LAVORO

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1 INDAGINE ISTAT SULLA FORZA LAVORO PROVINCIA DI PIACENZA: POPOLAZIONE DI 15 ANNI ED OLTRE PER CONDIZIONE E SESSO, RILEVAZIONE TRIMESTRALE ISTAT, MEDIE ANNUE (*) OCCUPATI maschi femmine PERSONE IN CERCA DI OCCUPAZIONE maschi femmine TOTALE FORZE DI LAVORO maschi femmine IN ETA' LAVORATIVA NON FORZE DI LAVORO CERCANO LAVORO NON ATTIVAMENTE maschi femmine DISPOSTE A LAVORARE A PARTIC. CONDIZIONI maschi femmine NON AVENTI POSSIBILITA' O INTERESSE A LAVORARE maschi femmine TOTALE IN ETA' LAVORATIVA maschi femmine IN ETA' NON LAVORAT. (70 ANNI E OLTRE) maschi femmine TOTALE NON FORZE DI LAVORO maschi femmine TOTALE POPOLAZIONE 15 ANNI E OLTRE maschi femmine TASSO DI DISOCCUPAZIONE 5,2 4,5 5,1 maschi 1,5 3,0 2,9 femmine 8,3 8,9 8,2 TASSO DI OCCUPAZIONE 45,8 45,1 46,4 maschi 57,9 58,4 57,9 femmine 34,9 33,1 36,6 TASSO DI ATTIVITA' 48,3 47,3 49,4 maschi 59,6 59,3 59,6 femmine 38,1 36,3 39,8 Fonte: elaborazioni Amministrazione Provinciale di Piacenza su dati ISTAT (*) Serie revisionata, versione aggiornata diffusa il 21 luglio Le somme possono non coincidere con i totali a causa degli arrotondamenti.

2 I dati Istat relativi al 2001 mostrano una buona ripresa dell occupazione rispetto all anno precedente, grazie all incremento del numero di donne occupate di circa 4mila unità, che fa aumentare anche il tasso di occupazione femminile di 3,5 punti percentuali, riducendo il divario con il livello medio regionale. L occupazione maschile sembra invece essersi assestata negli ultimi tre anni a quota 66mila unità, e il tasso di disoccupazione si mantiene su livelli frizionali (2,9%), lasciando intravedere segnali di difficoltà di reperimento della manodopera. Le persone in cerca di occupazione rimangono sostanzialmente stabili a quota 6mila unità, e i 2/3 sono costituiti da donne. Nonostante le donne occupate siano aumentate, quelle in cerca di lavoro rimangono stabili a 4mila unità: questo significa che si è verificata una forte crescita nell offerta di lavoro femminile, attratta da nuove prospettive occupazionali e da un miglioramento nelle condizioni di lavoro, favorito da un accresciuta flessibilità del mercato del lavoro, ma anche da una maggiore efficienza nell incontro tra domanda e offerta di lavoro. Provincia di Piacenza: Forze di lavoro e tassi di disoccupazione, occupazione e attività, medie annue 1999/ FORZE DI LAVORO OCCUPATI maschi femmine PERSONE IN CERCA DI OCCUPAZIONE maschi femmine TOTALE FORZE DI LAVORO maschi femmine TASSO DI DISOCCUPAZIONE 5,2 4,5 5,1 maschi 1,5 3,0 2,9 femmine 8,3 8,9 8,2 TASSO DI OCCUPAZIONE 45,8 45,1 46,4 maschi 57,9 58,4 57,9 femmine 34,9 33,1 36,6 TASSO DI ATTIVITA' 48,3 47,3 49,4 maschi 59,6 59,3 59,6 femmine 38,1 36,3 39,8 Fonte: elaborazioni OML su dati ISTAT. Le somme possono non coincidere con i totali a causa degli arrotondamenti. Le composizioni percentuali sono calcolate sulla popolazione di età superiore ai 15 anni. La forza lavoro aumenta rispetto all anno precedente di circa 5mila unità, grazie alla forte crescita nell offerta di lavoro femminile attratta da nuove prospettive occupazionali. Al massiccio ingresso delle donne nella forza lavoro ha corrisposto un uguale aumento dei posti

3 disponibili (non sono aumentate le donne in cerca di lavoro). Il motivo di tale miglioramento si può ritrovare in una accresciuta flessibilità del mercato del lavoro (incentivi alle assunzioni part-time, diffusione delle collaborazioni, ), ma anche in una maggiore efficienza nell incontro tra domanda e offerta di lavoro. Il dato estremamente positivo è che le non forze di lavoro si riducono, grazie al passaggio nella forza lavoro di circa 4mila donne che negli anni precedenti rientravano nella categoria non aventi possibilità o interesse a lavorare. La struttura dell occupazione articolata per macrosettori (agricoltura, industria, altre attività) evidenzia la tendenza ad un progressivo ridimensionamento del settore primario, a favore di un pronunciato processo di terziarizzazione (negli ultimi due anni l incidenza di occupati nel terziario sfiora il 60%). L incremento occupazionale femminile riguarda principalmente il terziario (+2mila unità, ad esclusione del commercio, in cui le addette diminuiscono), e in misura minore il settore industriale. L incidenza percentuale dell occupazione dipendente aumenta costantemente di anno in anno, passando dal 70,9% del 1999 al 72,7% del A livello settoriale, nel 2001 si registra rispetto all anno precedente un incremento di 2mila unità sia nel settore della trasformazione industriale che nel terziario. PROVINCIA DI PIACENZA: OCCUPATI PER POSIZIONE PROFESSIONALE, SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA E SESSO, MEDIE ANNUE (DATI IN MIGLIAIA) (*) OCCUPATI IN COMPLESSO Di cui: ALLE DIPENDENZE AGRICOLTURA maschi femmine INDUSTRIA maschi femmine TRASFORMAZ. IND.LE maschi femmine COSTRUZIONI maschi femmine ALTRE ATTIVITA' maschi femmine COMMERCIO (a) maschi femmine TOTALE maschi femmine (*) Serie revisionata, versione aggiornata diffusa il 21 luglio (a) Escluso alberghi e ristoranti. Fonte: ISTAT

4 Per completare l informazione relativa alle caratteristiche del mercato del lavoro locale, si è inteso allargare il campo di osservazione anche al di fuori dei confini regionali, prendendo in considerazione realtà provinciali confinanti con quella piacentina, perché ritenute più omogenee dal punto di vista economico-territoriale. Confrontando gli indici del mercato del lavoro con le province limitrofe, emerge una situazione di svantaggio della provincia di Piacenza con riferimento a tutte le grandezze considerate: i tassi di attività e di occupazione sono i più bassi (fatta eccezione per Cremona), e inferiori rispetto alla media regionale rispettivamente di 3,6 e 4,6 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione risulta più alto nel confronto territoriale, superato solo nel tasso maschile dalla provincia di Milano. Indici del mercato del lavoro per province, Piacenza e confronti territoriali. Anno 2001 TASSO DI ATTIVITA' E TASSO DI OCCUPAZIONE TASSO DI DISOCCUPAZIONE Piacenza 49,4 46,4 5,1 Parma 51,0 49,6 3,4 Cremona 49,0 47,8 2,4 Lodi 53,3 50,8 4,7 Pavia 51,0 49,3 3,4 Milano 52,6 50,1 4,6 Emilia Romagna 53,0 51,0 3,8 Italia 48,4 43,8 9,5 Piacenza 59,6 57,9 2,9 Parma 61,4 60,2 2,0 Cremona 62,9 62,1 1,1 Lodi 64,6 62,5 2,7 Pavia 61,7 60,3 2,1 Milano 63,8 61,6 3,6 Emilia Romagna 62,4 60,7 2,7 Italia 61,5 56,9 7,3 Piacenza 39,8 36,6 8,2 Parma 42,2 40,0 3,8 Cremona 36,0 34,6 4,5 Lodi 42,5 39,7 7,6 Pavia 41,3 39,2 5,1 Milano 42,1 39,6 Emilia Romagna 44,3 42,0 5,3 Italia 36,4 31,7 13,0 Le composizioni percentuali sono calcolate sulla popolazione di età superiore ai 15 anni. I divari maggiori si hanno sempre con riferimento alla componente femminile della forza lavoro: guardando ad esempio al dato medio regionale, i tassi di attività e occupazione hanno

5 dei valori molto inferiori: rispettivamente -4,5 e - 5,4%; il tasso di disoccupazione, inoltre, è superiore di quasi tre punti percentuali. Gli indicatori del mercato del lavoro locale restano comunque migliori rispetto a quelli medi nazionali, fatta eccezione per il tasso di attività maschile (59,6 contro 61,5%). La struttura dell occupazione articolata per macrosettori conferma il ridimensionamento del settore primario in provincia di Piacenza: la quota di occupati in questo settore è inferiore sia alla media regionale che nazionale. Dal confronto con le altre province emerge il forte peso dell industria nella struttura occupazionale piacentina (il 36,4% della forza lavoro è occupata in questo settore); è prevalentemente la forza lavoro maschile ad essere occupata nel settore secondario (il 48,5%, valore in assoluto più alto), mentre la componente femminile fa segnare il livello inferiore di occupazione in questo settore (solo il 17,8%) nel confronto territoriale. Anche il settore delle costruzioni si distingue per la più alta incidenza occupazionale rispetto alle province considerate, sia complessivamente che con riferimento alla componente maschile. Occupati per settore economico, Piacenza e confronti territoriali. Valori percentuali Agricoltura Industria in complesso E Trasformazione industriale Costruzioni Terziario in complesso Commercio Piacenza 4,5 36,4 27,3 8,2 59,1 16,4 Parma 3,4 36,2 29,3 6,3 60,3 16,1 Cremona 8,6 35,3 28,8 5,8 56,1 14,4 Lodi 2,4 38,8 28,2 7,1 58,8 17,6 Pavia 3,3 31,9 23,5 7,0 64,8 15,5 Milano 0,6 32,7 26,7 5,1 66,7 16,4 Emilia Romagna 5,6 35,9 28,4 6,9 58,5 15,6 Italia 5,2 31,8 22,9 7,9 63,0 15,9 Piacenza 6,1 48,5 34,8 12,1 45,5 15,2 Parma 4,0 47,0 36,0 10,0 49,0 16,0 Cremona 11,6 43,0 33,7 8,1 45,4 15,1 Lodi 3,9 46,1 30,8 9,6 50,0 17,3 Pavia 4,0 40,0 26,4 12,0 56,0 14,4 Milano 0,9 40,3 31,1 7,9 58,8 16,0 Emilia Romagna 6,5 44,4 32,3 11,1 49,1 15,1 Italia 5,7 38,6 25,3 11,9 55,7 15,7 Piacenza 4,4 17,8 15,6 2,2 77,8 17,8 Parma 2,7 21,6 20,3 1,4 75,7 14,9 Cremona 3,8 23,1 23,1 1,9 73,1 13,5 Lodi 0,0 26,5 23,5 2,9 73,5 17,6 Pavia 2,3 20,4 20,4 0,0 77,3 15,9 Milano 0,1 21,9 20,2 1,0 78,0 16,9 Emilia Romagna 4,4 24,7 23,1 1,3 70,9 16,3 Italia 4,5 20,4 18,7 1,3 75,1 16,2 La provincia di Piacenza si trova in una posizione intermedia nei livelli occupazionali del terziario: si va infatti dal valore di Cremona (56,1%) a quello di Milano (66,7%), passando per

6 Piacenza, che occupa in questo settore il 59,1% del totale occupati. Spicca per valori particolarmente alti il livello occupazionale femminile nel terziario (77,8%), che avvicina la provincia di Piacenza ai valori di Milano (78,0%). Questo dato conferma la forte crescita occupazionale femminile nel terziario registrato negli ultimi due anni (+2mila unità). Esaminando il tasso di occupazione per classi di età, in provincia di Piacenza emerge il più basso tasso di occupazione giovanile nei confronti delle province limitrofe (molto basso soprattutto con riferimento alla componente femminile); questo fenomeno si spiega con l alto tasso di scolarizzazione superiore dei giovani residenti in provincia (attorno all 85%) e con l alto numero di giovani che accede agli studi universitari. Nella classe di età seguente (25-29), Piacenza presenta il 2 valore più basso dopo Pavia: si tratta di un possibile segnale di difficoltà di ingresso nel mercato del lavoro della forza lavoro giovanile. Nella classe di età degli ultratrentenni la provincia di Piacenza si colloca in una posizione intermedia rispetto alle altre province. Se si osserva, infine, il tasso di occupazione totale, si nota come la nostra provincia si trovi all ultimo posto. Tassi di occupazione per classi di età, Piacenza e confronti territoriali. Valori %, anno 2001 E PROVINCE Totale Piacenza 33,6 74,1 64,3 61,0 46,7 Parma 38,7 78,3 67,0 64,5 49,5 Cremona 34,5 75,5 63,2 60,1 47,8 Lodi 42,3 82,4 64,1 63,1 50,8 Pavia 37,1 69,6 66,2 62,3 49,3 Milano 36,0 76,3 65,1 62,3 50,1 Emilia Romagna 40,8 79,5 69,0 66,4 51,0 Italia 25,9 60,3 60,5 54,6 43,8 Piacenza 36,0 81,7 78,1 72,5 57,7 Parma 41,5 85,3 78,2 74,5 59,9 Cremona 41,0 86,9 77,4 73,5 62,1 Lodi 42,5 92,3 79,2 75,0 62,5 Pavia 37,7 79,2 77,6 71,8 60,3 Milano 38,6 79,8 78,1 72,7 61,6 Emilia Romagna 45,1 84,0 79,5 75,3 60,7 Italia 29,5 69,8 77,2 68,1 56,9 Piacenza 31,2 67,1 50,6 49,8 36,6 Parma 36,3 70,8 55,9 54,7 40,2 Cremona 29,0 61,7 48,2 46,2 34,6 Lodi 42,1 74,2 48,7 51,2 39,7 Pavia 36,4 60,3 54,4 52,4 39,2 Milano 33,3 72,4 52,2 51,7 39,6 Emilia Romagna 36,4 75,0 58,6 57,4 42,0 Italia 22,1 50,6 44,0 41,1 31,7

7 I dati relativi al tasso di disoccupazione disaggregato per classi di età mostrano una situazione di svantaggio della nostra provincia, soprattutto per le classi più giovani e per la componente femminile, a conferma delle barriere in entrata nel mercato del lavoro per le cosiddette fasce deboli della struttura occupazionale. Tassi di disoccupazione per classi di età, Piacenza e confronti territoriali. Valori %, Anno 2001 E PROVINCE totale Piacenza 17,1 11,8 3,5 5,3 5,3 Parma 8,4 7,2 2,1 3,2 3,1 Cremona 11,8 6,5 1,3 2,5 2,4 Lodi 15,4 8,9 3,3 4,8 4,7 Pavia 14,8 9,5 2,0 3,5 3,4 Milano 11,9 8,5 3,5 4,7 4,6 Emilia Romagna 10,4 7,8 2,7 3,9 3,8 Italia 28,2 21,2 6,1 9,6 9,5 Piacenza 13,4 9,5 1,5 3,1 3,0 Parma 10,5 7,0 1,0 2,3 2,2 Cremona 5,0 3,3 0,6 1,2 1,1 Lodi 12,8 7,3 1,4 2,8 2,7 Pavia 9,0 5,9 1,4 2,2 2,1 Milano 11,9 8,6 2,2 3,6 3,6 Emilia Romagna 8,4 6,2 1,8 2,7 2,6 Italia 25,0 18,2 4,5 7,5 7,3 Piacenza 21,0 14,2 6,3 8,4 8,4 Parma 6,3 7,4 3,5 4,4 4,3 Cremona 18,9 10,8 2,5 4,5 4,5 Lodi 18,2 10,6 6,2 7,6 7,6 Pavia 20,5 13,6 2,9 5,2 5,1 Milano 11,9 8,4 5,4 6,1 6,1 Emilia Romagna 12,8 9,7 4,0 5,4 5,3 Italia 32,2 25,0 8,8 13,1 13,0