Il diritto comunitario del lavoro. 27 gennaio 2004
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1 Il diritto comunitario del lavoro 27 gennaio 2004 Di Seri 1
2 Nozione Con il termine diritto comunitario si fa riferimento al complesso normativo costituito dai trattati istitutivi delle tre Comunità Europee (CEE, CECA ed EURATOM) e dalle norme conseguentemente emanate dagli organismi comunitari quali regolamenti, direttive, raccomandazioni e pareri Di Seri 2
3 Istituzioni competenti in materia di diritto del lavoro La Commissione, istituzione con poteri di controllo della corretta applicazione della normativa comunitaria, di rappresentanza e di partecipazione al procedimento di formazione legislativa Il Consiglio, che è l organo legislativo comporto da un rappresentante di ciascun Stato a livello ministeriale (attualmente 15) Di Seri 3
4 Istituzioni competenti in materia di diritto del lavoro/2 Il Parlamento Europeo, che svolge funzioni di controllo sull attività della Commissione e ha un ruolo di colegislatore insieme al Consiglio La Corte di Giustizia che, composta da un giudice per ogni Stato membro, svolge l attività di interpretazione giurisdizionale delle norme comunitarie Di Seri 4
5 Fonti di diritto Fonti di diritto il regolamento, che è un atto normativo di portata generale, ad efficacia vincolante per gli Stati membri e creatore di diritti soggettivi immediatamente operativi nella sfera giuridica dei singoli destinatari Di Seri 5
6 Fonti di diritto comunitario derivato: fonti vincolanti la direttiva, che rappresenta un indirizzo comunitario vincolante per gli Stati membri, i quali, però, sono liberi di scegliere, ferme restando le finalità da realizzare, il concreto modo di darvi attuazione conformemente ai sistemi giuridici esistenti nei singoli Paesi Di Seri 6
7 Fonti di diritto comunitario derivato: fonti vincolanti/2 La decisione, atto obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile per i destinatari da essa designati (persone fisiche o Stati membri) Di Seri 7
8 Fonti di diritto comunitario derivato: fonti non vincolanti La raccomandazione, proveniente dal Consiglio o dalla Commissione, rappresenta un indicazione per gli Stati membri di adeguare i loro sistemi normativi ad un modello predisposto Di Seri 8
9 Fonti di diritto comunitario derivato: fonti non vincolanti/2 Il parere, simile alla raccomandazione, si differenzia da quest ultima solo per il minor dettaglio dell argomento trattato Di Seri 9
10 Principio di sussidiarietà (art. 5) Determina un criterio di ripartizione e di esercizio di competenze all interno dell U.E., tra competenze nazionali e competenze comunitarie. Le istituzioni comunitarie intervengono in tanto in quanto gli stati membri non riescono a regolamentare la materia a livello nazionale nei modi e nei tempi definiti dal trattato. Di Seri 10
11 Rapporti tra diritto comunitario e diritto interno: principi fondamentali Principio della diretta efficacia del diritto comunitario qualora una disposizione del Trattato o di un atto comunitario presenti determinate caratteristiche, crea diritti ed obblighi a favore dei privati, i quali sono legittimati ad esigere, davanti alle giurisdizioni nazionali, la stessa tutela riconosciuta per i diritti di cui sono titolari in base alle norme dettate dall ordinamento interno Di Seri 11
12 Rapporti tra diritto comunitario e diritto interno: principi fondamentali/2 I regolamenti sono obbligatori in tutti i loro elementi e direttamente efficaci in ciascuno degli Stati membri Le direttive necessitano di una disposizione nazionale di recepimento al fine di esplicare pienamente i loro effetti Di Seri 12
13 Elaborazione di una proposta di direttiva Discussione Decisione Entrata in vigore e applicazione Sussidiarietà parti sociali Commissione Comitato consultivo tripartito Parlamento Europeo parere parere Comitato economico sociale delle regioni Consiglio dei Ministri Stati Membri Di Seri 13
14 Rapporti tra diritto comunitario e diritto interno: principi fondamentali/3 Tuttavia anche per le direttive, la Corte si è pronunciata, entro certi limiti, per la diretta efficacia quando: l interpretazione di norme nazionali che disciplinano materiale oggetto di direttive comunitarie sia dubbia (in questo caso la norma deve conformarsi al contenuto della direttiva) la direttiva chiarisca il contenuto di un obbligo già previsto dal Trattato Di Seri 14
15 Rapporti tra diritto comunitario e diritto interno: principi fondamentali/4 la direttiva, nell imporre l obbligo del risultato, non implichi necessariamente l emanazione di specifici atti di esecuzione (per esempio l obbligo di applicare un determinato principio), per cui in caso di inerzia dello Stato gli individui possono invocare la direttiva dinanzi ai giudici per fare valere gli effetti che questa si propone (per esempio, richiedere l applicazione del principio) Di Seri 15
16 Rapporti tra diritto comunitario e diritto interno: principi fondamentali/5 per le decisioni la diretta applicabilità è stata riconosciuta soltanto attraverso la giurisprudenza della Corte di Giustizia Principio del primato del diritto comunitario è quel principio per cui in caso di conflitto, di contraddizione o di incompatibilità tra norme di diritto comunitario e norme nazionali, le prime prevalgono sulle seconde Di Seri 16
17 Diritto comunitario del lavoro: nozione Il diritto comunitario del lavoro è quella parte del diritto comunitario che riguarda sia i datori di lavoro che i lavoratori dei Paesi membri, presi in considerazione come diretti destinatari delle norme L art. 136 (ex 117) del Trattato afferma che gli Stati membri hanno come obiettivi la promozione dell occupazione e il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori, che permetta la loro parificazione nel progresso. Di Seri 17
18 Diritto comunitario del lavoro: obiettivi degli Stati membri Strumenti attraverso i quali si perseguono tali obiettivi tutela della libera circolazione delle persone ampliamento delle possibilità di occupazione, attraverso la mobilità geografica e professionale dei lavoratori riavvicinamento della normativa dei Paesi membri unificazione del sistema previdenziale con riguardo ai lavoratori migranti Di Seri 18
19 Diritto comunitario del lavoro: la libera circolazione dei lavoratori Perseguire l obiettivo di tutelare gli individui che intendano esercitare nel territorio di uno Stato membro una attività economica o lavorativa e ciò con riferimento ai lavoratori subordinati, ai lavoratori autonomi, agli imprenditori e gli esercenti attività professionali o arti Relativamente al lavoro subordinato, il contenuto dei diritto di libera circolazione si risolve in principi e norme che garantiscono da un lato la parità di accesso al lavoro e, dall altro, la parità di trattamento Di Seri 19
20 Diritto comunitario del lavoro: la libera circolazione dei lavoratori/2 Diritti dei lavoratori strettamente connessi alla libertà di circolazione rispondere a offerte di lavoro effettive spostarsi liberamente al tal fine del territorio degli Stati membri prendere dimora in uno degli Stati membri al fine di svolgervi un attività di lavoro alle stesse condizioni stabilite per i lavoratori nazionali rimanere sul territorio di uno Stato membro dopo aver ottenuto un impiego Di Seri 20
21 Diritto comunitario del lavoro: la formazione professionale L art. 150 (ex 127) del Trattato sancisce l impegno della Comunità per l attuazione di una politica di formazione professionale che, da funzione pubblica interna è divenuta, dunque, una funziona comunitaria, il cui esercizio deve effettuarsi nel pieno rispetto della competenza e della responsabilità dei singoli Stati Di Seri 21
22 Diritto comunitario del lavoro: la formazione professionale/2 Obiettivi comunitari nel settore della formazione professionale migliorare la formazione professionale iniziale e la formazione permanente per facilitare l inserimento e il reinserimento professionale sul mercato del lavoro facilitare l adeguamento alle trasformazioni industriali, in particolare attraverso la formazione e la riconversione professionale Di Seri 22
23 Diritto comunitario del lavoro: la formazione professionale/3 facilitare l accesso alla formazione professionale e favorire la mobilità degli istruttori e delle persone in formazione stimolare la cooperazione in materia di formazione tra istituti di insegnamento o di formazione professionale ed imprese sviluppare lo scambio di informazione e di esperienze sui problemi comuni dei sistemi di formazione degli Stati membri Di Seri 23
24 L evoluzione della politica sociale comunitaria e la politica dell occupazione Il trattato di Roma, pur consacrando importanti principi in materia lavoristica, tuttavia non prevedeva significativi strumenti di intervento in questo campo, ritenendo che il miglioramento delle condizioni sociali fosse una logica conseguenza dell integrazione economica. Di Seri 24
25 L evoluzione della politica sociale comunitaria e la politica dell occupazione/2 Un notevole impulso all attività delle Comunità in campo sociale è venuto dall art. 118A, nonché dal più generale disposto dall art. 100A, entrambi introdotti dall Atto Unico Europeo che rivisita le procedure di approvazione degli atti comunitari e amplia le competenze comunitarie in materia sociale. Di Seri 25
26 L evoluzione della politica sociale comunitaria e la politica dell occupazione/3 Nel Protocollo sulla politica sociale, si rinnova l impegno della Comunità e degli Stati alla promozione dell occupazione, al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, allo sviluppo delle risorse umane, idoneo a realizzare elevati livelli occupazionali. Di Seri 26
27 L evoluzione della politica sociale comunitaria e la politica dell occupazione/4 Con il Trattato di Amsterdam si è andati oltre la sola politica sociale poiché esso ha introdotto nel Trattato CE un nuovo Titolo interamente dedicato alla creazione di nuova occupazione. Di Seri 27
28 Settori di intervento in cui si concreta la politica sociale Formazione professionale: l azione si è sviluppata sia attraverso l impiego dei fondi strutturali (in particolare FSE) sia nella realizzazione di un quadro di riferimento relativo a numerosi programmi. Di Seri 28
29 Settori di intervento in cui si concreta la politica sociale/2 Parità uomo-donna: se inizialmente non si era andati oltre le petizioni di principio, con il trattato di Amsterdam, l uguaglianza uomo-donna diviene un criterio focale dell azione della Comunità in tutti i settori d attività. Di Seri 29
30 Settori di intervento in cui si concreta la politica sociale/3 Armonizzazione dei rapporti di lavoro: la disciplina in materia è rivolta a porre garanzie minime a tutela dei lavoratori. Di Seri 30
31 Settori di intervento in cui si concreta la politica sociale/4 Ambiente di lavoro: in questo campo può ricordarsi in specie la direttiva 89/391 (e successive direttive particolari) che contiene una serie di garanzie minime suscettibili di essere specificate e fa poi riferimento a settori determinati Di Seri 31
32 Settori di intervento in cui si concreta la politica sociale/5 Dialogo sociale: se già il Trattato di Roma prevedeva un Comitato Economico e Sociale con funzioni consultive, formato dai rappresentanti delle parti sociali, è con l art. 139 (ex 118B) che si prevede una reale promozione del dialogo tra le parti sociali. Di Seri 32
33 Elementi del dialogo sociale Val Duchesse 31/01/85 Pareri comuni, raccomandazioni congiunte ed accordi Comitati Consultivi Comitato dialogo sociale Art. 118 B trattato CE La commissione si sforza di sviluppare un dialogo tra le parti sociali, il quale possa sfociare, se esse lo ritengano opportuno, in relazioni contrattuali Di Seri 33
34 I soggetti giuridici Imprenditori UNICE, Unione degli Industriali della Comunità Europea COPA, Unione degli Industriali delle Imprese Agricole CEEP, Centro Europeo delle Imprese pubbliche UEAPME, Associazione Europea Piccole e Medie Imprese Di Seri 34
35 I soggetti giuridici C.E.S.: Comitato Economico e Sociale (art. 257): è composto dai rappresentanti delle varie categorie della vita economica e sociale Lavoratori C.E.S., Confederazione Europea dei Sindacati C.M.L., Confederazione Mondiale del Lavoro Di Seri 35
36 Articolo 138 par 2 omissis La commissione, prima di presentare proposte nel settore della politica sociale, consulta le parti sociali, Articolo 137 par 4 omissis Uno stato membro può affidare alle parti sociali a loro richiesta congiunta il compito di mettere in atto le direttive omissis Di Seri 36
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