I RAPPORTO SUI CONSUMI E I COSTI DI ENERGIA ELETTRICA

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1 I RAPPORTO SUI CONSUMI E I COSTI DI ENERGIA ELETTRICA Indagine sul costo del servizio di fornitura pagato nell anno 2009 dalle imprese della regione Molise Edizione 2010

2 I Rapporto sulla domanda di energia elettrica nella regione Molise Unioncamere Molise Presidente: Paolo di Laura Frattura Direttore: Lorella Palladino 2

3 Indice Introduzione... 5 Capitolo Prezzi e costi dell energia elettrica: articolazione della tariffa Il processo di liberalizzazione Articolazione del costo dell energia elettrica... 7 Capitolo I consumi di energia elettrica nella regione Molise La tipologia delle imprese indagate I settori indagati Localizzazione geografica Mercato di fornitura di energia elettrica e modalità di acquisto Le caratteristiche del contratto di fornitura Tensione di allacciamento della fornitura di energia elettrica Potenza impegnata di fornitura dell energia elettrica Il fattore di carico I turni di lavoro I consumi di energia elettrica I consumi annuali I profili di consumo Capitolo I costi dell energia elettrica nella regione Molise Il costo medio di un kwh Il costo dell energia elettrica e il mercato di riferimento Costo medio di un kwh e classi di consumo Il costo di un kwh nel mercato libero Le scelte contrattuali sul mercato libero Prezzo Fisso o Indicizzato Durata del contratto Numero delle offerte commerciali valutate Percezione del servizio di fornitura Capitolo L interesse per il tema dell energia elettrica Disponibilità a cambiare fornitore

4 4.2 I motivi per cambiare fornitore Le imprese e il mercato dell energia rinnovabile Appendice A Schede settoriali Alimentare Tessile Legno e mobili Carta e stampa Chimica e plastica Materiale per costruzioni Metallurgia Meccanica Commercio Turismo Appendice B Nota metodologica Il questionario di rilevazione Il disegno campionario L indagine campionaria Bibliografia

5 Introduzione Spesso nel corso degli ultimi anni si è lamentato che l elevato costo dell energia elettrica che le imprese si trovano a sostenere può aver contribuito al deterioramento della competitività del nostro paese. Una percezione diffusa alla quale non si è spesso riusciti a dare sostanza non esistendo, allo stato attuale, alcuna rilevazione specifica dei costi sostenuti dalle categorie produttive. In questa direzione l Unioncamere Molise, nell ottica di promuovere la trasparenza e favorire un migliore funzionamento dei mercati, ha realizzato una indagine, sui costi del servizio di fornitura di energia elettrica pagati dalle categorie produttive, promossa e sostenuta dall INDIS, organismo specializzato di Unioncamere. L indagine ha una pluralità di obiettivi: descrivere i profili di consumo dei siti produttivi della regione Molise, monitorare lo sviluppo del libero mercato, offrire una quantificazione dei costi dell energia elettrica pagati dalle imprese e dei risparmi attivabili con il passaggio al mercato libero. Il lavoro è strutturato in quattro capitoli. Il primo capitolo offre un inquadramento del settore elettrico e analizza le caratteristiche del sistema tariffario attuale e le differenze tra mercato tutelato e mercato libero. In particolare, si sofferma sulla modalità di articolazione delle componenti della tariffa energetica che influenzano il costo finale della fornitura di energia elettrica offrendo una linea guida ai concetti di base utilizzati nei successivi capitoli. Il secondo capitolo analizza le principali caratteristiche dei contratti di fornitura sottoscritti dalle imprese e i loro profili di consumo. Il terzo capitolo affronta il tema del costo del servizio di fornitura di energia elettrica per gli utenti non domestici. In particolare analizza i costi sostenuti articolando le analisi sia per profilo di consumo che per mercato di approvvigionamento. L ultimo capitolo analizza gli aspetti qualitativi del mercato dell energia elettrica. In particolare, si sono indagate la soddisfazione della fornitura di energia elettrica e la predisposizione al cambiamento di fornitore. In appendice vengono riportate alcune statistiche dei profili di consumo dei siti produttivi, classificati per settore di attività. 5

6 Capitolo 1 Prezzi e costi dell energia elettrica: articolazione della tariffa Il primo capitolo analizza le caratteristiche del sistema tariffario attuale e le differenze tra mercato tutelato e mercato libero. In particolare, si sofferma sulla modalità di articolazione delle componenti della tariffa energetica che influenzano il costo finale della fornitura di energia elettrica offrendo una linea guida ai concetti di base utilizzati nei successivi capitoli. 1.1 Il processo di liberalizzazione Il Decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (noto come decreto Bersani) ha fissato le linee generali per il nuovo assetto organizzativo del settore elettrico italiano dando l inizio al processo di liberalizzazione del mercato dell energia elettrica. Il decreto, recependo nella nostra legislazione la direttiva europea 96/92/CE ( Norme comuni per il mercato interno di energia elettrica ), stabiliva che le attività di produzione, importazione, acquisto e vendita di energia elettrica sono rese libere, mentre quelle di trasmissione e di dispacciamento vengono riservate allo Stato ed attribuite in concessione al Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN sino al 31 ottobre 2005, successivamente da Terna che fino ad allora deteneva la sola proprietà della rete). Il processo di liberalizzazione prevedeva, sulla base di parametri di consumo indicati nel decreto di riforma (le cosiddette soglie minime di idoneità) la distinzione di due tipologie di clienti non domestici: i clienti idonei ad acquistare energia elettrica sul mercato libero e i clienti vincolati obbligati a rifornirsi dal distributore locale. Nel primo caso il prezzo dell energia elettrica acquistata è liberamente contrattato; il cliente sottoscrive un contratto direttamente con un fornitore da lui scelto, il quale a sua volta acquista l energia elettrica, ad un prezzo contrattato, direttamente dal produttore o dal grossista. Nel secondo caso il cliente sottoscrive un contratto direttamente con il distributore locale che acquista energia elettrica all ingrosso a un prezzo stabilito dall Autorità per l Energia Elettrica e il Gas (AEEG) sulla base dei costi sostenuti per la generazione. Una tappa fondamentale nel processo di liberalizzazione è quella dell anno 2004 che ha dato l avvio della borsa elettrica (Ipex), del dispacciamento di merito economico e ha abolito la distinzione tra clienti idonei e clienti vincolati. Grazie all entrata in operatività della borsa elettrica e del dispacciamento di merito economico la titolarità della funzione di garante della fornitura di energia 6

7 elettrica viene assegnata all Acquirente Unico (AU), soggetto previsto dal decreto Bersani e incaricato per approvvigionare l energia elettrica necessaria al fabbisogno dei clienti vincolati con l obiettivo di minimizzare i costi e i relativi rischi di approvvigionamento. Il prezzo dell energia elettrica continua ad essere stabilito dall AEEG ma sulla base dei costi sostenuti dall AU per l acquisto e il dispacciamento dell energia. Il processo di liberalizzazione si è concluso nell anno 2007 quando il mercato libero si è aperto anche ai consumatori finali domestici e viene meno l esistenza del mercato vincolato. Il nuovo mercato dell energia si segmenta in tre mercati differenti: 1. mercato di maggior tutela; 2. mercato di salvaguardia; 3. mercato libero. Il primo comprende i consumatori domestici e quelli non domestici di piccola dimensione non forniti sul mercato libero, connessi in bassa tensione aventi meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo o totale di bilancio non superiore a 10 milioni di euro. Il secondo comprende tutti quei consumatori che non hanno i requisiti per accedere al mercato di maggior tutela ma che momentaneamente per vari motivi si trovano sprovvisti del fornitore. Si tratta di imprese il cui fornitore interrompe l attività o fallisce, o di imprese che non riescono a trovare un venditore per scarsa offerta sul mercato, o per ultimo che non trovano un venditore a causa di passate insolvenze. In questo caso il fornitore di energia elettrica sarà una società di vendita (operativa anche sul mercato libero) selezionata mediante gara con regole stabilite da AEEG. Il prezzo dell energia elettrica sarà fissato in riferimento a quello della borsa elettrica (PUN) più il risultato di aste. 1.2 Articolazione del costo dell energia elettrica Una prima distinzione nel costo dell energia elettrica può essere fatto tra due principali componenti: una parte che riguarda il prezzo di acquisto e vendita dell energia elettrica al cliente finale; e un altra che riguarda gli oneri di trasmissione e di dispacciamento dell energia dalla fonte di produzione al cliente finale. In linea generale, la bolletta pagata dalla imprese sarà così composta: il costo per il servizio di trasmissione, distribuzione e misura; prezzo dell energia elettrica; costo per la copertura degli oneri generali di sistema; imposta erariale, l addizionale provinciale e l imposta sul valore aggiunto. 7

8 Una distinzione importante è quella tra costo e prezzo dell energia elettrica. Per costo si intende l onere complessivo sostenuto dalle imprese per il servizio di energia elettrica, con il termine prezzo, invece, si farà riferimento alla materia prima energia. Di seguito, si riportano in dettaglio le principali caratteristiche del costo dell energia elettrica. Corrispettivo di trasmissione Il corrispettivo di trasmissione è la componente tariffaria per la copertura dei costi sostenuti dal gestore della rete nazionale (TERNA) per il trasporto dell energia elettrica sulla rete di trasmissione. La tariffa è definita dall AEEG entro il 31 ottobre di ciascun anno ed è espressa in centesimi di euro/kwh. Corrispettivo di distribuzione Il corrispettivo di distribuzione copre i costi di distribuzione dell energia elettrica sulle reti di distribuzione e le relative attività commerciali (fatturazione, gestione contratti, ecc.). La componente tariffaria di distribuzione è composta da tre tariffe che si differenziano in base alla tensione e alla potenza resi disponibili alle imprese: Quota fissa, espressa in euro/punto di prelievo/anno e quindi pagata indipendentemente dai volumi consumati di energia elettrica; Quota potenza, espressa in euro/kw/anno, ed è pagata dai clienti per avere un certo livello di potenza. Non dipende dalla quantità di energia consumata. Quota energia, espressa in centesimi di euro/kwh, è pagata in funzione dei volumi di energia elettrica consumati. I livelli dei corrispettivi vengono fissati annualmente entro il 31 ottobre dall AEEG. Corrispettivo di misura Il corrispettivo di misura è quella componente tariffaria che copre i costi sostenuti per l installazione di un contatore e per la rilevazione dei consumi. E espresso in euro/punto di prelievo/anno ed è differenziato in base al livello di tensione. E definito annualmente dall AEEG entro in 31 ottobre. 8

9 Componente energia Non è un costo ma rappresenta il prezzo dell energia elettrica. Nel mercato tutelato è definito dall AEEG, nel mercato libero viene concordato con il fornitore, mentre nel mercato di salvaguardia il prezzo viene definito in seguito a gare specifiche. Componenti UC Le componenti UC rappresentano il costo necessario a garantire il funzionamento di un sistema tariffario basato sul principio di corrispondenza dei prezzi ai costi medi. L ammontare viene stabilito e aggiornato periodicamente dall AEEG. Si distinguono in: UC1, pagato solo dai clienti del mercato di maggior tutela a copertura degli squilibri del sistema di perequazione dei costi di approvvigionamento di energia destinata al mercato tutelato; UC3, a copertura degli oneri derivanti dai meccanismi di perequazione dei costi di distribuzione e trasmissione ovvero hanno la finalità di compensare gli squilibri dei ricavi conseguiti o dei costi sostenuti rispetto alla media nazionale. Si compone di una quota fissa espressa in centesimi di euro/punto prelievo ed una variabile espressa in centesimi di euro/kwh; UC4, a copertura delle integrazioni dei ricavi riconosciute alle imprese elettriche con un numero limitato di clienti. E espressa in centesimi di euro/kwh. UC6, a copertura dei costi sostenuti per il miglioramento della qualità e e continuità del servizio. Si compone di una quota fissa espressa in centesimi di euro/punto prelievo ed una variabile espressa in centesimi di euro/kwh. Componenti A Le componenti A coprono gli oneri generali di sistema, ovvero i costi sostenuti per interventi effettuati nell interessi della collettività e stabiliti dal Governo. Si distinguono in: A2, destinata alla copertura dei costi sostenuti per lo smantellamento delle centrali nucleari e la chiusura del ciclo del combustibile. Si compone di una quota fissa espressa in centesimi di euro/punto prelievo ed una variabile espressa in centesimi di euro/kwh.; 9

10 A3, destinata alla promozione di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Si compone di una quota fissa espressa in centesimi di euro/punto prelievo ed una variabile espressa in centesimi di euro/kwh.; A4, destinata al finanziamento di regimi tariffari speciali e previsti dalla normativa a favore di utenti speciali (ad es.: Ferrovie dello Stato). E espressa in centesimi di euro/kwh; A5, destinata al finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo di interesse generale per il sistema elettrico. Si compone di una quota fissa espressa in centesimi di euro/punto prelievo ed una variabile espressa in centesimi di euro/kwh.; A6, destinata alla copertura dei cosiddetti stranded costs, cioè di quei costi sopportati dalle imprese elettriche per la generazione di energia elettrica che non sarebbero recuperabili nell ambito del mercato liberalizzato e che verranno rimborsati alle imprese per un periodo transitorio. Si compone di due quote fisse: euro/punto di prelievo/mese ed euro/kw/mese. Componente MCT La componente tariffaria MCT è indirizzata a finanziare le misure di compensazione territoriale a favore dei siti che ospitano centrali nucleari e impianti del ciclo del combustibile nucleare. 10

11 Capitolo 2 I consumi di energia elettrica nella regione Molise 2.1 La tipologia delle imprese indagate I settori indagati Il grafico 2.1 illustra la distribuzione percentuale delle unità locali delle imprese campionate per settore di attività economica e la distribuzione percentuale delle rispettive unità produttive ponderate sui consumi. Il confronto tra le due distribuzioni permette di ricavare informazioni sulla dimensione e l intensità dei consumi settoriali di energia elettrica delle unità locali oggetto di indagine. In termini di numerosità, i settori maggiormente rappresentativi sono quelli dell Alimentare (20%), della Metallurgia (16%), del settore Materiali per costruzioni (12%), della Chimica (11%) e del Legno e mobili (11%). Grafico 2.1 Il peso dei settori (peso % sul numero delle imprese e ponderato sui consumi) 45% 39% 40% 35% 29% 30% 25% 20% 20% 16% 16% 15% 12% 9% 11% 11% 10% 9% 7% 5% 3% 3% 0% Alimentare Metallurgia Materiali per costruzioni Chimica e plastica Legno e mobili Tessile Commercio (ingrosso e dettaglio) 5% 5% 4% 0% 0% 0% 1% Carta ed editoria Meccanica Turismo Unità Consumi Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise 11

12 In questi cinque settori, i più rappresentativi in termini di numerosità, si concentra il 69% di tutte le unità locali intervistate. La distribuzione dei pesi percentuali delle unità intervistate se ponderata per i consumi presenta alcune variazioni significative. Il settore più rappresentativo è quello della Chimica (39%), seguito dall Alimentare (29%) e dalla Metallurgia (16%). I restanti settori ridimensionano notevolmente il loro peso percentuale. Nel complesso, il peso sui consumi totali del dei primi quattro settori maggiormente rappresentativi in termini di volume di consumo coprono il 93% del totale. Localizzazione geografica Il questionario indaga anche sulla localizzazione delle unità intervistate, ovvero che la sede della impresa coincida con l unità produttiva. Grafico 2.2 Localizzazione delle imprese (in % sul totale delle imprese campionate) 16% 84% Unilocalizzata Plurilocalizzata Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise L 84% delle imprese indagate è unilocalizzata e il consumo di queste imprese costituisce il 41% dei consumi totali. Il 16% delle imprese ha più di una unità locale con un consumo totale del 59% sul totale. 12

13 Mercato di fornitura di energia elettrica e modalità di acquisto Le imprese che dichiarano di aver acquistato energia elettrica sul mercato libero sono il 78% del (73 imprese su 94) contro un 22% di imprese che dichiarano di rifornirsi di energia elettrica sul mercato tutelato con tariffe fissate dall Autorità dell Energia Elettrica e del Gas (AEEG). Le imprese che si approvvigionano sul mercato libero (78 su 100) consumano il 96% dei volumi complessivi del. Al contrario, tra le 22 aziende su 100 che dichiarano di avere un contratto di fornitura con il mercato tutelato dell energia si registra un consumo pari al 2% del totale dei consumi energetici. Grafico 2.2 Quota delle imprese sul mercato libero e il mercato vincolato (peso % sul numero delle imprese del e ponderato sui consumi) 110% 100% 98% 90% 80% 78% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 22% 2% Mercato tutelato Mercato libero Unità Consumi Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise Tra le imprese che dichiarano di acquistare energia elettrica sul mercato libero è stata indagata anche la modalità di acquisto. In particolare, è stato chiesto se l impresa ha aderito ad un consorzio di acquisto di energia elettrica. Tradizionalmente i consorzi nascono con l obiettivo di aggregare imprese per l acquisto di una materia prima spuntando migliori condizioni contrattuali nei confronti del fornitore. In questo caso sarebbe lecito attendersi una percentuale elevata, tuttavia nella regione Molise nessuna impresa campionata ha dichiarato di acquistare attraverso un consorzio. 13

14 2.2 Le caratteristiche del contratto di fornitura Tensione di allacciamento della fornitura di energia elettrica La tensione di allacciamento identifica l intensità della corrente elettrica che si muove lungo la rete di distribuzione/trasporto e costituisce l elemento discriminante delle opzioni di distribuzione offerte dai distributori alle diverse tipologie di utente non domestico. L unità di misura della tensione è il volt (V). La domanda 6 del questionario indaga sulla tipologia di tensione di fornitura prevista nel contratto. Alle imprese veniva chiesto di specificare l allaccio in Bassa Tensione (fino a 1kV, BT), Media Tensione (da 1kV a 35kV, MT), Alta e Altissima Tensione (oltre 35kV, AT). Grafico 2.3 Distribuzione delle imprese e dei consumi per tensione di fornitura (peso % del numero delle imprese del e ponderato sui consumi) 85% 80% 75% 70% 65% 60% 55% 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 70% 79% 30% 21% 0% BT MT AT 0% Unità Consumi Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise Il Grafico 2.3 mostra la distribuzione percentuale delle imprese campionate sia in termini di numerosità che di consumo energetico. Il 70% delle imprese afferma di essere allacciato in bassa tensione (BT), il 30% in media tensione (MT) e nessuna in alta tensione (AT). Se consideriamo i volumi di energia consumata la distribuzione si inverte: le aziende allacciate in BT consumano il 21% dei consumi totali, mentre in MT transitano il 79% dei consumi dichiarati. Pertanto la modalità 14

15 in BT ha una prevalenza maggiore tra le imprese a bassi consumi energetici, mentre la modalità MT è più frequente tra le aziende con consumi più elevati. Come si evidenzia nel II Rapporto sulla domanda di energia elettrica della piazza di Milano e provincia nel 2007, questo legame è riconducibile al processo produttivo con cui operano le imprese: un processo energy intensive richiede ampie portate di energia ovvero l intensità con cui l energia deve arrivare al punto di prelievo dell impresa deve essere più elevato. Che la modalità in BT sia prettamente prevalente tra le imprese con bassi consumi energetici è confermato anche dal valore medio dei consumi di tutte le imprese allacciate in BT che risulta uguale a 68 MWh, rispetto ai 589 MWh della media del. La distribuzione delle imprese per tipologia di mercato e tensione di allacciamento evidenzia un comportamento diverso tra i vari livelli di tensione. Se in bassa tensione la percentuale delle imprese è più alta tra quelle che si approvvigionano sul mercato tutelato, in media tensione la distribuzione si inverte evidenziando una percentuale più alta di imprese che si approvvigionano sul mercato libero. Grafico 2.4 Distribuzione delle imprese per tipologia di mercato e tensione di allacciamento (peso % del numero delle imprese del e ponderato sui consumi) 100% 90% 80% 70% 76% 91% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 24% 9% 0% BT MT Mercato tutelato Mercato libero Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise 15

16 Potenza impegnata di fornitura dell energia elettrica Con il termine potenza impegnata si indica sia la potenza contrattualmente impegnata per tutti coloro che dispongono di un limitatore di potenza che la potenza massima prelevata ovvero il picco orario di utilizzo di energia. La potenza è la quantità di energia elettrica resa disponibile istante per istante in un punto di prelievo, ovvero è la potenza richiesta per produrre energia in un dato istante. L unità di misura della potenza è espressa in Watt (W) che non va confusa con il Wattora (Wh) che rappresenta l unità di misura dell energia. La potenza impegnata è di particolare rilevanza perché risulta tra i parametri che contribuiscono a definire il costo dell energia elettrica; infatti, il parametro della potenza è determinante nel definire i corrispettivi relativi a quota potenza. Grafico 2.5 Distribuzione della potenza massima prelevata/impegnata (sul totale del numero delle imprese del ) kw Media = % 25% 50% 75% 90% Percentili Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise Dalla distribuzione dei percentili si evince che metà delle imprese dichiarano valori di potenza inferiori a 62 kw. Per definizione di calcolo il 50-esimo percentile coincide con il valore mediano della distribuzione (62,25 kw). Si osserva che il valore mediano è inferiore alla media di 16

17 distribuzione (179 kw), ciò implica che il valore medio è influenzato da poche imprese che dichiarano valori di potenza molto più alti rispetto al resto della distribuzione. Il Grafico 2.6 mostra la distribuzione del livello medio e mediano della potenza massima prelevata per ciascun settore di consumo. Il Grafico mostra che all aumentare dei consumi energetici si registra un aumento della potenza impiegata. Da un confronto tra valori medi e valori mediani si evince che, anche in questo caso, all interno di ciascuna classe di consumo il valore mediano è inferiore a quello medio deducendone che le imprese con una potenza impiegata inferiore alla media sono più numerose di quelle con un valore superiore. Grafico 2.6 Potenza massima prelevata per classe di consumo (sul totale del numero delle imprese del ) KW < MWh/anno Media Mediana Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise Il fattore di carico Il fattore di carico, detto load factor, indica la percentuale del numero di ore di utilizzo della potenza massima prelevata. Si ottiene rapportando il consumo annuale con il prodotto della potenza impegnata moltiplicata per il numero delle ore in un anno (8760 ore). Così come il valore della potenza, anche quello del fattore di carico risulta di particolare importanza nel determinare il costo dell energia elettrica. Risulta essere uno dei parametri che contribuisce a determinare i corrispettivi di distribuzione applicati sul livello di potenza. In genere, fattori di carico 17

18 molto bassi indicano un cattivo utilizzo dell energia elettrica, ovvero energia prodotta e non utilizzata per tutto l arco dell anno. Tuttavia, un load factor basso può essere correlato anche a un tipo di produzione prettamente stagionale che richiede un alta intensità di energia elettrica per periodi limitati. Il Grafico 2.7 mostra la distribuzione percentile e la relativa media campionaria del load factor dichiarato. Si evidenzia una media uguale al 18%, tuttavia metà delle imprese hanno un valore di load factor inferiore al 13%. Un 10% registra un fattore di carico inferiore al 4% e un altro 10% superiore al 35%. In un ottica di fasce di consumi energetici, si osserva (Grafico 2.8) che all aumentare dei consumi coincide un aumento sia dei valori mediani che dei valori medi del load factor. Grafico 2.7 Distribuzione percentile e media del Load factor (sul totale del numero delle imprese del ) 40% 35% 30% 24% 20% Media = 18% 16% 20% 10% 6% 9% 11% 12% 13% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% Percentili Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise 18

19 Grafico 2.8 Distribuzione percentile e media del Load factor (sul totale del numero delle imprese del ) 60% 50% 48% 44% 40% 35% 35% 30% 27% 26% 20% 10% 13% 12% 0% < MWh/anno Media Mediana Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise I turni di lavoro L articolazione dei turni di lavoro è un aspetto molto importante per la determinazione del costo di fattura dell energia elettrica. Infatti, i corrispettivi applicati all energia posso essere differenziati per fascia oraria. In genere nelle ore diurne, quando la domanda di energia raggiunge i suoi picchi di massimo, il costo è più alto rispetto a quello delle ore serali e notturne. Una buona approssimazione della curva di carico (andamento orario del profili di consumo) può essere data dai turni di lavoro. A questo fine il questionario richiedeva di indicare il numero dei turni lavorativi effettuati nelle giornate feriali. La tabella 2.1 mostra che il 73% delle imprese intervistate dichiara di svolgere l attività produttiva in un unico turno di lavoro, l 11% delle unità articola la settimana lavorativa su tre turni, mentre le altre modalità sono assolutamente minoritarie. Il Grafico 2.9 mostra che la modalità Un turno lavorativo diurno ha una incidenza maggiore tra le imprese con un consumo inferiore a 300 MWh/anno registrando un andamento decrescente all aumentare delle classi di consumo. All inverso, la modalità Tre turni di lavoro registra un aumento di incidenza all aumentare dei volumi consumati di energia elettrica. In genere queste ultime sono imprese a ciclo continuo, come ad esempio il settore della Chimica e della Metallurgia. 19

20 Questo ultimo caso evidenzia che queste imprese spalmano il consumo di energia elettrica anche nelle ore notturne con un notevole risparmio di costi finali sulla bolletta energetica. Tabella 2.1 Articolazione dei turni di lavoro Unità % Consumi (MWh/anno) % Un turno 69 73% % Due turni 8 9% % Tre turni 10 11% % Altro 7 7% 292 1% Totale % % Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise Grafico 2.9 Articolazione dei turni di lavoro 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% < Un turno Due turni Tre turni Altro Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise 20

21 2.3 I consumi di energia elettrica I consumi annuali Uno degli obiettivi dell indagine è quello di rilevare il consumo di energia elettrica delle piccole e medie imprese molisane nell anno Per questa finalità le aziende rispondenti hanno rilevato il dato su ciascuna bolletta del 2009 più gli eventuali conguagli. Grafico 2.10 Distribuzione dei consumi annuali di energia elettrica (sul totale del numero delle imprese del ) MWh 400 Media = % 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% Percentili Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise Le imprese intervistate hanno dichiarato per l anno 2009 un consumo totale di energia elettrica pari a 44,7 GWh (44734,93 MWh), con una media di 476 MWh. Considerando che la mediana è di 68 MWh, si può asserire che metà delle imprese ha dichiarato un consumo inferiore a 68 MWh, ma esiste un 10% di imprese con un consumo inferiore a 11 MWh e un 10% di imprese con consumi superiori a 876 MWh. La distribuzione delle imprese per classi di consumo determinate sulla base dei valori di consumo annuo di riferimento Eurostat, rivela che il 66% delle imprese registra consumi compresi tra 50 e 1250 MWh all anno, il 23% non supera 50 MWh e poco più del 10% va oltre 1.2 GWh 1. 1 A cura di REF (Ricerche e consulenze per l economia e la finanza), I Rapporto sulla domanda di energia elettrica; INDIS E CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO, Giugno

22 Nella nostra indagine, la numerosità delle imprese che consumano più di 1,2 GWh copre il 6 % del totale del con una copertura in termini di consumo del 68% (Grafico 2.11). Il Grafico 2.11 mostra la distribuzione percentuale delle imprese e dei consumi di energia elettrica classificate per fasce di consumo. Grafico 2.11 Distribuzione percentuale delle imprese e dei consumi di energia elettrica classificate per fasce di consumo 45% 40% 40% 35% 30% 25% 27% 31% 23% 25% 21% 20% 15% 13% 10% 5% 0% 5% 7% 3% 1% 1% 2% 1% < >10000 Classi di consumo annuo (MWh/anno) Unità Consumi Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise I profili di consumo Al fine di rendere omogenee le rilevazioni e le rappresentazione dei risultati ottenuti dalle indagini condotta anche da altri enti camerali, i consumi di energia elettrica sono stati classificati secondo le fasce di consumo identificate dai risultati delle due indagine sul consumo di energia elettrica svolte dalla Camera di Commercio di Milano in coordinamento con l INDIS e a cura di REF (Ricerche e consulenze per l economia e la finanza). 22

23 Tabella 2.2 I profili di consumo Consistenze Consumi Tensione Potenza Load Factor* Turni di lavoro giornalieri Dimensione d'impresa (%) Tipologia consumatore per classe di consumo (MWh/anno) Unità Consumi % Mediana (MWh) Prevalenza Mediana (MWh) Mediana Prevalenza Micro (1) Piccola (2) Media (3) < % 72 BT 45,5 12% 1 50% 46% 4% < % 17 BT 20 11% 1 65% 0% 3% % 70 BT 60 13% 1 32% 64% 5% % 180 BT % 1 40% 53% 7% % 462 MT % 1 20% 50% 30% % 1164 MT % 3 14% 43% 43% % 3909 MT % 3 0% 33% 67% *Il Load Factor è calcolato come rapporto tra il volume annuale prelevato e il prodotto tra potenza massima prelevata e numero delle ore in un anno (1) Inferiore a 9 addetti nel manifatturiero e a 5 nei servizi (2) Tra 10 e 49 addetti nel manifatturiero e tra 6 e 19 nei servizi (3) Superiore a 50 addetti nel manifatturiero e a 20 nei servizi Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise 23

24 Capitolo 3 I costi dell energia elettrica nella regione Molise 3.1 Il costo medio di un kwh In questo paragrafo saranno illustrati i risultati dell inchiesta sul costo dell energia elettrica sostenuto nel 2009 dalle piccole e medie imprese della regione Molise. Le analisi saranno articolate facendo riferimento sia alle classi di consumo che al mercato di approvvigionamento. Il costo dell energia a cui si fa riferimento è il costo di un kwh comprensivo di tutte le componenti e ottenuto dal rapporto tra la spesa annuale di energia elettrica sostenuta da ciascuna impresa e i relativi kwh consumati. Risulta utile specificare che tra le componenti che definiscono a definire il costo complessivo del kwh, l unica che può essere contrattata è quella che fa riferimento al prezzo della materia prima, ovvero il corrispettivo della componente energia (identificata nella componente CCA per i clienti del mercato tutelato e nella componente PC per tutti quelli che si approvvigionano sul mercato libero). Tutte le altre componenti, quali ad esempio quelle che si riferiscono ai corrispettivi per il servizio di trasporto, di distribuzione e di misura sono regolati dall AEEG. A queste componenti vanno sommate le imposte: l IVA, l imposta erariale e l addizionale provinciale. Il Grafico 3.1 mostra la distribuzione del costo medio dei kwh pagati dalle 93 imprese rispondenti indipendentemente dal mercato di fornitura. Si osserva che le imprese in media dichiarano un costo medio di energia pari a 21 centesimi di euro al kwh con un errore standard della media pari a 0,5 centesimi di euro. La metà delle imprese campionate dichiara un costo mediano di 20,4 centesimi di euro al kwh (il costo mediano dell energia elettrica rilevato dalla seconda indagine sulla Piazza di Milano e provincia nel 2007 è pari a 18,2 centesimi di euro, il 10% delle imprese si colloca su valori superiori a 26,3 centesimi di euro e all opposto un 10% si colloca con un valore inferiore a 12,8 centesimi di euro). Dal grafico si osserva altresì che un 10% di imprese dichiara un costo superiore ai 27 centesimi di euro e all inverso un 10% che dichiara un costo inferiore ai 15 24

25 centesimi di euro. Se si adottano il secondo e l ottavo decile come misure di dispersione 2, si osserva che tra le due statistiche di posizione l intervallo di variabilità è di 7 centesimi di euro. Grafico 3.1 Distribuzione del costo dell energia elettrica (sul totale delle imprese campionate) 30,0 27,0 25,0 23,4 centesimi di euro/kwh 20,0 15,0 15,7 17,9 Media = 21 20,4 10,0 5,0 10% 25% 50% 75% 90% Percentili Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise Il costo dell energia elettrica e il mercato di riferimento Articolando l analisi per mercato di riferimento si osserva che i costi medi pagati sul mercato libero (72 unità campionate) risultano inferiori a quelli pagati sul mercato tutelato (21 unità campionate) o di salvaguardia. Metà dei clienti che acquistano energia sul mercato tutelato (Grafico 3.2) dichiara un costo inferiore a 21,4 centesimi di euro al kwh: il valore medio è di 22,2 centesimi di euro. Esiste un 10% delle imprese che dichiara un valore superiore a 28 centesimi di euro e all opposto un 10% che si colloca con valori inferiori a 17 centesimi. Nel mercato libero (Grafico 3.3) metà delle imprese campionate sostiene un costo inferiore a 19,9 centesimi di euro al kwh: il valore medio è di 20,6 centesimi di euro. Il 10% delle imprese dichiara 2 Il secondo decile è il costo al di sopra della quale si collocano l 80% delle osservazioni; l ottavo decile è il costo al di sotto del quale si colloca l 80% delle realizzazioni campionarie. 25

26 un costo superiore a 26,8 centesimi di euro, all inverso un 10% sostiene un costo inferiore a 14,7 centesimi di euro. Grafico 3.2 Distribuzione del costo dell energia elettrica sul mercato tut./salvaguardia (sul totale delle imprese del ) 30 28, ,9 Media = 22,2 21,4 centesimi di euro/kwh ,0 18, % 25% 50% 75% 90% percentili Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise Grafico 3.3 Distribuzione del costo dell energia elettrica sul mercato libero (sul totale delle imprese del ) 30 26, ,9 centesimi di euro/kwh ,7 17,8 Media = 20,6 19, % 25% 50% 75% 90% percentili Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise 26

27 Da una semplice operazione di calcolo è possibile, dietro alcune ipotesi, quantificare il risparmio di cui potrebbe usufruire una impresa passando dal mercato tutelato a quello libero. Ipotizziamo una impresa ricadente nel primo profilo di consumo individuato nel capitolo 2 (una impresa che consuma meno di 300 MWh all anno, allacciata prevalentemente in BT e con una potenza mediana di 45,5 KW); con un costo medio di 22 centesimi di euro dell energia elettrica del mercato tutelato spenderebbe 6.660,00 euro all anno, mentre con un costo medio di 20,6 centesimi di euro sosterrebbe una spesa di 6.180,00 euro con un risparmio del 7% all anno rispetto al mercato vincolato. Costo medio di un kwh e classi di consumo Il Grafico 3.4 mostra la nuvola dei punti identificativi di ciascuna impresa messa in relazione con il costo in centesimi di euro di un kwh e il totale dei kwh consumati in un anno. In ascissa vengono riportati i livelli di consumo in scala logaritmica e in ordinata i relativi costi pagati dalle imprese. Grafico 3.4 Relazione tra il costo di energia elettrica e il consumo (totale delle spese del ) centesimi di euro/kwh Consumo MWh/anno (scala logaritmica) Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise 27

28 Emerge una chiara relazione inversa tra i consumi di energia e il costo sostenuto: all aumentare dei consumi si osserva un decremento dei costi energetici. La relazione inversa tra consumi e costi potrebbe essere spiegata da un prezzo dell energia più basso al crescere dei volumi, da una riduzione dell incidenza unitaria dei costi di distribuzione e da imposte più basse per chi supera determinate soglie di consumo. Infatti, un aumento dei volumi di energia comporta un aumento della componente energia sul costo totale in bolletta, questo spinge le aziende a trovare migliori offerti sul mercato libero e a negoziare il prezzo dell energia elettrica al miglior prezzo. La relazione inversa che lega il costo medio del kwh con il consumo di energia elettrica è confermata anche dal Grafico 3.5. Si va dai valori pagati di 21,7 centesimi di euro pagati dal piccolo consumatore non energivoro (consumi fino a 300 MWh/anno) ai 12,4 centesimi di euro sostenuti dai grandi e dai grandissimi consumatori (consumi oltre i 3 GWh/anno). Grafico 3.5 Il costo del kwh nelle classi di consumo (sul totale delle imprese) 25,0 21,7 20,0 centesimi di euro/kwh 15,0 10,0 17,4 16,0 12,4 5,0 0,0 < Consumo MWh/anno Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise Da uno studio del costo medio di un kwh articolato per fascia di consumo, si deduce che il profilo con maggiore variabilità interna in termini di costo è quello che identifica le imprese con consumi inferiori a 300 MWh. In questa classe di consumo la deviazione standard dalla media del costo di un kwh è di 4 centesimi di euro. Nella classe di consumo tra i 300 e gli 800 MWh la deviazione 28

29 standard del costo medio è 1,3, in quella che comprende i consumi tra gli 800 e i 3000 MWh risulta di 2,1 e nell ultima classe è di 1,8. Il Grafico 3.6 mostra la dispersione del costo in centesimi di euro al kwh dell energia elettrica nei diversi settori di attività economica. Non si osserva una particolare differenza di variabilità tra i diversi settori. Grafico 3.6 Il costo dell energia elettrica e i settori di attività (totale delle spese del ) 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 10,0 12,0 14,0 16,0 18,0 20,0 22,0 24,0 26,0 28,0 30,0 Alimentare Tessile Legno e mobili Carta ed editoria Chimica Mat. per costruzioni Metallurgia Meccanica Commercio Turismo Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise 29

30 3.2 Il costo di un kwh nel mercato libero In questo paragrafo si vuole analizzare con maggiore dettaglio il costo di un kwh ora pagato nel mercato libero. Sono riportate le distribuzioni dei costi percentili per ciascun profilo di consumo (Grafici 3.8 e 3.9). In entrambi i grafici si osserva la chiara tendenza dei costi a decrescere con l aumentare dei consumi; dalla mediana dei valori (50-esimo percentile) si osserva che lo scarto assoluto tra i due profili estremi (piccolo consumatore non energivoro e grande/grandissimo consumatore) è di 9,4 centesimi di euro al kwh con un differenziale in termini percentuali del 57%. Il differenziale del costo mediano tra un profilo e l altro è di almeno il 10%. Grafico 3.8 Distribuzione dei costi di un kwh in ciascun profilo di consumo Mercato Libero centesimi di euro/kwh ,6 25,6 23,9 21,8 22,2 20,8 19,0 19,9 17,9 18,3 18,1 17,7 17,5 16,8 17,2 17,4 17,7 17,8 17,0 15,6 16,2 15,8 14,4 14,4 14,5 14,5 14,5 13,5 13,9 12,4 12,7 13,1 11,7 12,0 11,1 11, % 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% percentili < Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise Con riferimento al Grafico 3.8 si osserva con dettaglio che nel profilo del piccolo consumatore non energivoro con consumi annui inferiori a 300 MWh la variabilità è maggiore che nelle altre fasce di consumo. Si passa da 19 centesimi di euro del secondo percentile a 25,6 dell ottavo percentile con una escursione in termini assoluti di 6,6 centesimi e un costo mediano di 21,8 centesimi. Questa classe raccoglie 54 imprese con un consumo totale di 45,87 GWh/anno e un costo globale sostenuto di ,32. 30

31 Il profilo del piccolo consumatore energivoro con un consumo annuo tra i 300 e gli 800 MWh sostiene un costo mediano di 17,4 centesimi di euro (il 20% in meno rispetto al costo mediano del piccolo consumatore non energivoro). Lo scostamento tra il secondo e l ottavo percentile è di 1,7 centesimi di euro al kwh. Comprende 10 imprese che sostengono una spesa totale di ,78 e un consumo di 48,53 GWh/anno. Il profilo del consumatore medio con consumi tra gli 800 e i 3000 MWh annui sostiene un costo mediano di 14,5 centesimi di euro. La distribuzione ha variabilità ridotta, si registra uno scostamento tra il secondo e l ottavo percentile di 3,3 centesimi di euro. Ricadono in questo profilo 5 imprese che hanno sostenuto un costo totale di ,04 e un consumo di 76,42 GWh/anno. L ultimi profilo è quello dei grandi e dei grandissimi consumatori. In realtà il REF, nel rapporto sull inchiesta della domanda di energia elettrica della Piazza di Milano e provincia, ha identificato due consumatori differenti: un grande consumatore con consumi annui tra i 3000 MWh e i MWh e un grandissimo consumatore con consumi superiori ai MWh. Tuttavia, nella nostra inchiesta, tra le interviste raccolte solo una impresa ha dichiarato consumi superiori ai 10 GWh all anno, pertanto, per esigenze di calcolo, è stato creato un profilo (3000 MWh MWh) che raggruppa le ultime due classi di consumo identificate dal REF sulla Piazza di Milano e provincia. In questo profilo di consumo il valore mediano è di 12,4 centesimi di euro includendo l unità con consumi superiori a 10 GWh e di 11,4 centesimi se lo si esclude dalla statistica. Grafico 3.9 Distribuzione dei costi di un kwh in ciascun profilo di consumo Mercato Libero 33 centesimi di euro/kwh ,7 26,0 26,6 27,5 24,8 24,5 21,6 22,1 22,6 23,7 22,8 21,0 21,8 22,0 20,4 20,8 21,0 18,8 19,5 19,7 19,9 18,1 18,4 18,7 18,8 19,1 17, % 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% percentili < Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise 31

32 Data l alta variabilità dei costi all interno del profilo dei piccoli consumatori non energivori, la classe con consumi inferiori a 300 MWh è stata disaggregata in ulteriori 3 classi (Grafico 3.9): la prima con consumi inferiori a 50 MWh/anno, la seconda con consumi tra i 50 e 100 MWh e l ultima che si colloca nell intervallo MWh/anno. Il primo, fino a 50 MWh, raccoglie 23 imprese con un consumo totale di 548 MWh/anno e un costo totale di ,62. Il costo mediano è di 22,6 centesimi di euro a testimonianza del fatto che la spesa energetica incide maggiormente sui piccoli consumatori. Il secondo, tra i 50 e i 100 MWh/anno, comprende 18 unità per un consumo totale di 1,3 GWh/anno e un costo di ,10. La metà delle unità sostiene un costo medio per kwh di 21,8 centesimi di euro e lo scostamento tra il secondo e l ottavo percentile è di 4,2 centesimi. Il terzo, tra i 100 e i 300 MWh/anno, comprende 13 unità per un consumo totale di 2,7 GWh/anno e un costo complessivo di ,60. Ma metà delle imprese sostiene un costo mediano per kwh/anno di 18,8 centesimi di euro e la variabilità tra il secondo e l ottavo percentile è di 2,9 centesimi di euro. 3.3 Le scelte contrattuali sul mercato libero In questo paragrafo saranno illustrate le opzioni contrattuali della fornitura di energia elettrica sul mercato libero nell anno In particolare, si farà riferimento al prezzo pagato nel 2009 (monorario/multiorario e fisso/indicizzato), alla durata del contratto e all attivismo impiegato dalle imprese per la ricerca del fornitore. Prezzo Fisso o Indicizzato A differenza del mercato vincolato, in cui tutte le componenti del costo del kwh sono regolate e aggiornate ogni trimestre dall AEEG, sul mercato libero è possibile negoziare il prezzo della componente energia. Il prezzo contrattuale previsto può essere fisso o aggiornato (indicizzato). In genere è aggiornato quando il prezzo è legato all andamento degli indici del prezzo/costo di generazione dell energia elettrica. 32

33 Il Grafico 3.10 mostra che il 59% delle imprese che dichiarano di rifornirsi sul mercato libero acquistano energia elettrica ad un prezzo fisso, viceversa il 41% dichiara di aver stipulato un contratto con il prezzo dell energia aggiornato. Tuttavia, se si osserva la distribuzione dei consumi, Grafico 3.10 Prezzo fisso e indicizzato dell energia elettrica (valore percentuale sul numero delle imprese e sul totale dei consumi del mercato libero) 100% 80% 78% 60% 59% 40% 41% 20% 22% 0% Fisso Indicizzato Unità Consumi Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise la tendenza si inverte: il 22% dei consumi del mercato libero è sostenuto dalle imprese che acquistano energia elettrica ad un prezzo fisso, tale percentuale sale al 78% per i consumi delle imprese che contrattano un prezzo aggiornato. Intuitivamente, si desume che il prezzo aggiornato è la scelta prevalente tra i maggiori consumatori mentre, il prezzo fisso è diffuso soprattutto tra i piccoli consumatori. Il Grafico 3.11 mostra i valori mediani del costo di un kwh in ciascuna classe di consumo distinguendo i contratti a prezzo fisso da quelli a prezzo indicizzato. Dal confronto non emergono particolari differenze tra i due costi all interno di ciascuna classe di consumo. Nell ultimo profilo tutte le imprese hanno dichiarato un contratto con prezzo indicizzato. 33

34 Grafico 3.11 Prezzo fisso e indicizzato dell energia elettrica (costo mediano per kwh in ciascuna classe di consumo) 25 21,7 21,9 20 centesimi di euro/kwh 15 17,6 16,3 14,4 17,7 13, < consumi MWh/anno Fisso Indicizzato Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise Durata del contratto Il 38% (Grafico 3.12) delle imprese ha stipulato un contratto di fornitura di energia elettrica sul mercato libero dalla durata di 12 mesi. Tuttavia, in termini di consumo coprono l 84% dei consumi totali. Si tratta principalmente di imprese con grossi consumi energetici. La percentuale delle imprese che ha stipulato un contratto biennale o superiore ai 24 mesi nel mercato libero è del 70%. Si tratta principalmente di imprese a bassi consumi energetici. Il Grafico 3.13 evidenzia una relazione inversa tra l aumentare della classe di consumo e il tempo di durata dei contratti stipulati. 34

35 Grafico 3.12 Durata del contratto in corso nel 2009 (valore percentuale delle imprese sul mercato libero) 1% 32% 38% 30% annuale biennale oltre 2 non risponde Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise Grafico 3.13 Durata del contratto in corso nel 2009 (peso percentuale sul totale delle imprese per classe di consumo ) 100% 80% 60% 40% 20% 0% < MWh/anno 12 mesi 24 mesi oltre 24 mesi non risponde Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise 35

36 Numero delle offerte commerciali valutate Il 47% delle imprese intervistate ha dichiarato di aver valutato solo l offerta commerciale sottoscritta. Tuttavia si tratta di imprese che consumano il 9% dei consumi totali di energia elettrica. Si tratta principalmente di piccoli consumatori energetici appartenenti ai primi due profili di consumo. Come si osserva dai Grafici 3.14 e 3.15, la percentuale di imprese che valutano più di una offerta commerciale aumenta con l aumentare dei consumi. Al crescere dei livelli dei consumi, infatti, aumenta l impegno per la ricerca di migliori condizioni contrattuali. Grafico 3.14 Offerte commerciali valutate (valore percentuale sul totale delle imprese e dei consumi ) 70% 60% 59% 50% 47% 40% 30% 29% 20% 17% 18% 15% 10% 9% 6% 0% Una Due Tre Più di tre Unità Consumi Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise 36

37 Grafico 3.15 Offerte commerciali valutate (peso percentuale sul totale delle imprese per classi di consumo) 100% 80% 60% 40% 20% 0% < MWh/anno Una Due Tre Più di tre Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise Percezione del servizio di fornitura Il questionario ha permesso di indagare, tra tutte le imprese che si approvvigionano sul mercato libero, la percezione del servizio di fornitura di energia elettrica nell anno La modalità prevalente è la soddisfazione del fornitore con una percentuale di risposte del 51%. Al secondo posto si colloca la modalità Mi sembra di spendere di più con una percentuale del 28%. Non sono trascurabili le percentuali di risposte per le modalità Scarsa trasparenza nelle fatturazioni e Sono aumentati i disservizi (conguagli elevati, doppie fatturazioni, ecc.) rispettivamente dell 11% e del 10%. Nessuna impresa ha dichiarato di percepire una minore qualità del servizio (interruzioni nella fornitura, interventi poco tempestivi, ecc.). 37

38 Grafico 3.16 Percezione sul servizio di fornitura di energia elettrica nel mercato libero (peso percentuale sul totale delle risposte) 28% 51% 10% 0% 11% Mi sembra di spendere di più Scarsa trasparenza nelle fatture Sono soddisfatto del fornitore Sono aumentati i disservizi Percepisco una minore qualità del servizio Fonte: elaborazioni Osservatorio Prezzi - Unioncamere Molise 38

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