Il comportamento economico delle famiglie straniere

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1 STUDI E RICERCHE SULL ECONOMIA DELL IMMIGRAZIONE Il comportamento economico delle straniere Redditi, consumi, risparmi e povertà delle straniere in Italia nel 2010 Elaborazioni su dati Banca d Italia Perché parlare di comportamento economico p. 2 Il comportamento economico delle straniere p. 2 Famiglie straniere e italiane a confronto p. 3 o Reddito p. 4 o Consumo p. 6 o Risparmio p. 7 o Disponibilità immobiliare p. 8 Caratteristiche delle del campione p. 11 Avvertenze metodologiche p. 13 Febbraio

2 Perché parlare di comportamento economico Analizzare il comportamento economico delle significa studiare la struttura dei redditi, dei consumi e dei risparmi; ma significa anche indagare sui livelli di povertà. E parlare di povertà degli stranieri significa stimolare riflessioni e fornire elementi utili dai quali partire per creare politiche migratorie coerenti con una realtà in continua evoluzione, specie in un periodo di crisi come quello attuale. Scopo di questo studio e quello di approfondire proprio questo aspetto che si rileva di cruciale importanza economia e sociale. Si evidenzia come lo stato di povertà in cui versano molte straniere indichi chiaramente l esistenza di una marginalità sociale che non deve essere sottovalutata. La distanza tra straniere e italiane in relazione all entità e alla struttura dei redditi e delle forme di risparmio e di investimento, rende evidente l entità di tali disuguaglianze. La crisi economica in atto, che sta mostrando come gli stranieri siano l anello debole del mercato del lavoro, rischia di privare gli immigrati dell unica fonte di reddito su cui le possono fare affidamento: il reddito da lavoro dipendente. Senza lavoro, oltre a perdere la regolarità del permesso di soggiorno, gli stranieri vedranno peggiorare la propria situazione economica, aggravando il proprio livello di benessere e creando nuova povertà. Partendo dall indagine della Banca d Italia sui Bilanci delle italiane nell anno 2010 si è provveduto a fotografare la famiglia sotto l aspetto economico, prendendo in considerazione una molteplicità di parametri: l ammontare del reddito, del consumo, del risparmio, il livello di povertà, il possesso di immobili (in Italia e all estero), le tipologie più diffuse di risparmio, le caratteristiche dell abitazione di residenza. Il comportamento economico delle straniere Oltre il 40% delle straniere vive al di sotto della soglia di povertà. A questo dato si perviene analizzando l ammontare dei redditi familiari: le straniere possono contare su un reddito medio annuo di , derivante nell 84,3% dei casi da lavoro dipendente. Il consumo annuo, che ammonta a consente alle di risparmiare appena 636 : risparmio che non viene però investito in azioni o obbligazioni, ma che viene depositato in banca, i cui conti correnti mostrano un saldo medio di per famiglia. Le straniere vivono in affitto in abitazioni medio-piccole (71 mq) e spendendo di canone di locazione oltre un quarto del proprio reddito disponibile. Appena il 23,8% delle straniere è proprietaria di immobili, di cui 9,5% localizzati all estero. Queste le informazioni più rilevanti che riguardano il comportamento economico delle straniere. Ma per capire in realtà il livello di disagio economico occorre mettere in relazione le caratteristiche delle straniere con quelle italiane. Questa operazione permette di misurare il grado disuguaglianza che si esprime con i numeri dell economia e che trova la sua traduzione nell analisi delle dinamiche sul piano sociale. 2

3 Il comportamento economico delle straniere E' proprietaria di immobili in appena il 23,8% dei casi il 42,2% vive al di sotto della soglia di povertà economica Ha un reddito di Spende il 27,4% del reddito in affitto Soprattutto reddito da lavoro dipendente 84,3% Vive in abitazione di 71 mq La famiglia... Il consumo è di Vive in affitto 72,8% Riesce a risparmiare 636 Ha un c/c che ammonta a Mette il poco risparmio in c/c 84,4% Famiglie straniere e italiane a confronto Il reddito di una famiglia ammonta mediamente a euro, quasi 45% in meno rispetto ad una famiglia. D altro lato, il consumo medio annuo è di a euro, quando invece una famiglia di origine spende all anno euro (il 30% in meno). Questo consente di stimare il risparmio familiare: per le straniere questo risulta di poco positivo (636 euro), per quelle italiane ammonta a quasi 8 mila euro. Quindi le straniere mediamente spendono leggermente di meno di quanto guadagnano, e ciò permette di calcolare una propensione al consumo (rapporto tra consumo e reddito) che è pari al 96,6%, quando per le italiane la quota si aggira attorno al 76%. 3

4 La quota di individui stranieri che sono definiti poveri 1, indicatore che tecnicamente viene chiamato indice di povertà economica, risulta pari al 42,2%. Per i componenti di italiane gli individui poveri sono il 12,6%. Redditi, consumi, risparmi e povertà economica delle Differenza % tra straniere e italiane Reddito familiare (in ) ,4% Consumo familiare (in ) ,6% Risparmio familiare (in ) ,0% Propensione al consumo 96,6% 76,2% 76,9% Indice di povertà economica 42,2% 12,6% 14,4% REDDITO Il reddito delle straniere (che ammonta a euro annui) deriva in prevalenza da redditi da lavoro dipendente: l 84,3% di tutte le entrate proviene infatti da questa voce. Segue il lavoro autonomo, per l 8,2%, e il reddito da capitale per l 8,7%. Per quanto riguarda i trasferimenti netti, le straniere mostrano un saldo negativo tra entrate e uscite, dal momento che una buona parte dei trasferimenti in essere viene destinata a soggetti che vivono all estero sotto forma di rimesse. Per questo motivo si registra un contributo negativo dai redditi per trasferimento. Diversa è la composizione dei redditi delle di origine che ammonta a euro annui: il reddito da lavoro dipendente, pur essendo la voce prevalente, copre appena il 38% di tutte le entrate (quindi meno della metà rispetto alle straniere), mentre le pensioni e i trasferimenti netti e il reddito da capitale contribuiscono, rispettivamente, per il 26,4% e il 22,7%. Infine il reddito da lavoro autonomo che concorre a formare il reddito familiare per il 13%. L esistenza di rilevanti disparità tra la condizione economica degli stranieri e quella degli italiani è confermata dall osservazione della distribuzione del reddito tra la popolazione. La figura sottostante mostra come i redditi degli stranieri siano concentrati nella parte sinistra del grafico, mentre gli italiani hanno una distribuzione un po più omogenea e la loro presenza nelle classi di reddito superiori è più significativa. Calcolando le percentuali cumulate, oltre il 60% delle straniere vive con meno di 20mila euro all anno, contro il 31,7% di quelle italiane. La distribuzione dei redditi familiari per decili di consente di capire quanta parte del reddito totale viene detenuta dalle più ricche e da quelle più povere. Se per gli italiani il 10% delle 1 Rifacendosi alla definizione della Banca d Italia per individui poveri si intende la % di persone che vive al di sotto della soglia di povertà che per il 2010 ammonta a

5 più povere (cioè con reddito più basso) percepisce il 2,2% del totale dei redditi, per le straniere si tratta del 7,5%; invece il 10% delle italiane più ricche (cioè con reddito più alto) percepisce il 27% del reddito totale, mentre quelle straniere appena il 4,3%. Questo significa che tra le italiane (anche se mediamente più ricche rispetto a quelle straniere) il reddito viene distribuito meno equamente mostrando dei livelli di disuguaglianza molto più evidenti rispetto a quanto si osserva tra le straniere: queste ultime (anche se più povere di quelle italiane) hanno tutte mediamente redditi bassi e quindi la maggior parte del reddito totale degli immigrati è concentrato tra le povere. Struttura del reddito delle (composizione %) e ammontare del reddito familiare in Reddito da lavoro dipendente 84,3% 38,0% 39,5% Pensioni e trasferimenti netti -1,1% 26,4% 25,4% Reddito da lavoro autonomo 8,2% 13,0% 12,8% Reddito da capitale 8,7% 22,7% 22,2% 100,0% 100,0% 100,0% Ammontare in Distribuzione del reddito delle per classi di reddito 60,0% 50,0% Italiani Stranieri 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% meno di 10 tra 10 e 20 tra 20 e 30 tra 30 e 40 tra 40 e 50 tra 50 e 60 oltre 60 5

6 Quote di reddito per decimi di Fino a 1 decile 7,5% 2,2% 2,4% Dal 1 al 2 decile 20,4% 3,6% 4,2% Dal 2 al 3 decile 12,1% 5,1% 5,3% Dal 3 al 4 decile 15,6% 6,1% 6,4% Dal 4 al 5 decile 13,8% 7,4% 7,7% Dal 5 al 6 decile 8,2% 9,0% 9,0% Dal 6 al 7 decile 9,4% 10,6% 10,6% Dal 7 al 8 decile 3,1% 12,9% 12,6% Dal 8 al 9 decile 5,6% 16,0% 15,7% Oltre il 9 decile 4,3% 27,0% 26,1% 100,0% 100,0% 100,0% CONSUMO Per quanto riguarda i consumi, il comportamento delle straniere non si differenzia di molto rispetto a quello delle italiane (se non per l importo annuo come visto precedentemente). La quasi totalità dei consumi è destinata a spese per beni non durevoli: 94,3% per le straniere contro il 93,5% per quelle italiane. Il rimanente per la spesa di beni durevoli: 5,7% per gli stranieri, 6,5% per gli italiani. Per le proprie spese gli stranieri utilizzano maggiormente i contanti rispetto agli italiani anche se per importi più contenuti: infatti il 52,3% della spesa media per consumi degli stranieri viene pagata cash, mentre per gli italiani si tratta del 42,2%. Ma se gli stranieri mediamente sbordano 787 in contanti al mese, per gli italiani si tratta di poco più di 900. L utilizzo di strumenti di pagamento alternativi al contante è molto più frequente tra gli italiani che tra gli stranieri: se i primi fanno uso di almeno una tra carte di credito, bancomat o carta prepagata, per i secondi si tratta dell 86,1%. Tra questi tre strumenti, il più utilizzato dalle straniere (così come quelle italiane) è il bancomat, seguito dalla carta di credito (11%) e dalle carte prepagate (9,6%). 6

7 Struttura dei consumi delle (composizione %) e ammontare dei consumi familiari in Spesa per beni durevoli 5,7% 6,5% 6,5% di cui per mezzi di trasporto 3,4% 4,0% 4,0% di cui per mobili, elettrodomestici, vari 2,3% 2,5% 2,5% Spesa per beni non durevoli 94,3% 93,5% 93,5% spesa per consumi 100,0% 100,0% 100,0% Ammontare in Utilizzo del contante: spesa in contante sul consumo medio Spesa media mensile in contanti (in ) Spesa in contanti sul consumo medio mensile (in %) 52,3% 42,2% 42,7% Utilizzo degli strumenti di pagamento Carta di credito 11,0% 33,4% 32,1% Bancomat 65,5% 68,9% 68,7% Carta prepagata 9,6% 12,2% 12,1% 86,1% 114,5% 112,8% RISPARMIO Le straniere che riescono a risparmiare, per la maggior parte decidono di indirizzare il proprio denaro depositandolo in conti correnti bancari o postali: si tratta dell 84,4% delle. Una parte molto marginale decide di investire in obbligazioni (0,9%), in titoli di stato (0,4%) o in altre forme di investimento (1,1%). Diverso è invece il comportamento di risparmio delle italiane: sebbene la quasi totalità di esse lasci comunque depositati parte dei propri soldi in conto corrente (92,0%), si osserva comunque una maggiore varietà di investimento. Il 13,1% delle italiane possiede obbligazioni o quote di fondi 7

8 comuni, l 8,7% possiede titoli di stato e il 18,5% investe in altre forme (come azioni, partecipazioni, gestioni patrimoniali e prestiti a cooperative). Mediamente l ammontare di risparmio in conto corrente delle straniere è la metà di quello delle italiane: contro Forme di risparmio delle Depositi bancari in c/c 84,4% 92,0% 91,5% Titoli di stato 0,4% 8,7% 8,2% Obbligazioni 0,9% 13,1% 12,4% Altro 1,1% 18,5% 17,4% 86,8% 132,3% 129,6% Ammontare medio dell importo in conto corrente (in ) DISPONIBILITA IMMOBILIARE Le straniere nel 72,8% dei casi vivono in affitto nell abitazione di residenza e appena il 13,8% ne è il proprietario. Il rimanente 13,4% è in usufrutto o in uso gratuito. Anche in questo caso risulta molto diversa la modalità di godimento della casa di residenza per le italiane: la maggior parte di esse vive infatti in immobili di proprietà (71,8%), mentre l 17,8% vive in affitto. Per quel che riguarda le caratteristiche dell abitazione di residenza, le straniere, rispetto alle italiane, si concentrano di più nelle aree periferiche delle città, vivono in abitazioni più piccole (71 mq in media) e mostrano una situazione di sovraffollamento 2 più frequente: il 32,8% delle straniere infatti vive in case dalla superficie procapite più bassa. La proprietà delle abitazioni di residenza delle straniere che vivono in affitto sono per la maggior parte dei casi persone private (83,7%). Appena il 4,7% prende in affitto l abitazione da enti pubblici o da parenti (2,2%), mentre per gli italiani questa ultima opzione è scelta nel 34,3% dei casi. 2 Seguendo la definizione data dalla Banca d Italia si ha sovraffollamento se la dimensione dell abitazione di residenza è inferiore a 30, 50, 65, 80, 100 e 125 mq nel caso in cui i componenti conviventi siano rispettivamente, 1, 2, 3, da 4 a 6, 7, 8 e oltre. 8

9 Ma se gli italiani spendono il 12,5% del proprio reddito in affitto, le straniere destinano a questa spesa il 27,4%, quindi oltre un quarto delle proprie disponibilità economiche. Per quanto riguarda gli immobili posseduti, si osserva come le italiane abbiano un maggior numero di proprietà rispetto alle straniere. Gli italiani infatti nel 71,8% dei casi sono proprietari dell abitazione di residenza, il 15,1% di altre abitazioni, il 6,5% di altri fabbricati, il 10,2% di terreni agricoli e l 1,9% di terreni non agricoli. Il 24,9% delle italiane non possiede invece alcuna proprietà. Se si considerano invece le straniere, il 76,2% non ha alcuna proprietà, quindi oltre tre volte in più rispetto agli italiani. Appena il 13,8% delle straniere possiede invece l abitazione di residenza e il 9,7% altre abitazioni. Tra queste abitazioni sono annoverate proprietà immobiliari all estero: il 9,5% delle straniere infatti dichiara di possedere almeno una proprietà fuori dall Italia. In proporzione le italiane risultano essere indebitate per l acquisto di immobili: si tratta dell 11,8% contro l 8,7% delle straniere. Ma se per le prime la rata del mutuo pesa per il 19,2% del reddito complessivo, per le seconde di tratta del 36,1%, quindi oltre un terzo del reddito disponibile. Titolo di godimento dell abitazione di residenza delle Proprietà 13,8% 71,8% 68,4% Affitto 72,8% 17,8% 21,1% Altro titolo 13,4% 10,4% 10,5% 100,0% 100,0% 100,0% Ubicazione dell immobile di residenza Centro 25,7% 23,0% 23,1% Tra periferia e centro 25,2% 34,6% 34,0% Periferia 42,2% 35,2% 35,6% Zona agricola 5,8% 6,8% 6,8% Altro 1,1% 0,4% 0,5% 100,0% 100,0% 100,0% 9

10 Superficie dell immobile di residenza (in mq) 71 mq 106 mq 104 mq Percentuale di che vive in situazione di sovraffollamento 32,8% 9,4% 10,8% Proprietà dell immobile di residenza in affitto Parenti 2,2% 34,3% 29,1% Persone fisiche 83,7% 42,6% 49,2% Società private 3,6% 2,2% 2,4% Enti pubblici 4,7% 18,8% 16,5% Altro 5,8% 2,2% 2,8% 100,0% 100,0% 100,0% Peso dell affitto per l abitazione di residenza sul reddito familiare 27,4% 12,5% 13,4% Proprietà possedute dalle Nessun immobile 76,2% 24,9% 27,9% Abitazione dove abita la famiglia 13,8% 71,8% 68,4% Altre abitazioni 9,7% 15,1% 14,8% Altri fabbricati 0,5% 6,5% 6,2% Terreni agricoli 1,8% 10,2% 9,7% Terreni non agricoli 0,1% 1,9% 1,8% 100,0% 100,0% 100,0% 10

11 Percentuale di che possiedono immobili all estero 9,5% 0,3% 0,8% Percentuale di indebitate per immobili 8,7% 11,8% 11,6% Peso delle rate del mutuo per l abitazione di residenza sul reddito familiare 36,1% 19,2% 19,6% Caratteristiche delle Le straniere sono in prevalenza costituite da un unico componente (37,4%), mentre per le italiane la classe più frequente riguarda i nuclei con 2 componenti (31,3%). Nel 72,8% dei casi il capofamiglia straniero è maschio, mentre per le italiane la percentuale arriva al 68,0%. Per gli immigrati si tratta di persone mediamente molto giovani: quasi il 30% ha meno di 34 anni, quando per gli italiani questa percentuale di attesta appena al 9,2%. Per quanto riguarda la condizione professionale, gli stranieri sono in prevalenza occupati soprattutto come dipendenti (88,2%) e, in percentuali inferiori, autonomi (7,0%). Tra i dipendenti spicca la figura dell operaio (83,6%), mentre gli impiegati o i dirigenti sono appena il 4,6%. Infine il 4,8% è disoccupato. Per quanto riguarda invece la condizione lavorativa dei capifamiglia italiani il 43,6% è dipendente (appena il 19,3% ricopre ruoli da operaio) e il 13,3% è un lavoratore autonomo. Quello che balza all occhio è che quasi quattro soggetti su dieci sono pensionati e appena l 1,8% è disoccupato. Infine, gli stranieri del campione sono concentrati nelle aree settentrionali del nostro Paese dove vivono il 70% delle, il 23,5% al Centro e appena il 6,4% nel Mezzogiorno. La distribuzione delle italiane risulta invece molto più omogenea nel territorio nazionale. 11

12 Caratteristiche delle del campione Caratteristiche del capofamiglia SESSO Maschi 72,8% 68,0% 68,3% Femmine 27,2% 32,0% 31,7% 100,0% 100,0% 100,0% ETA fino a 34 anni 29,5% 9,2% 10,3% anni 39,3% 19,8% 21,0% anni 25,8% 20,2% 20,6% anni 5,0% 17,1% 16,4% >64 anni 0,3% 33,7% 31,8% 100,0% 100,0% 100,0% CONDIZIONE PROFESSIONALE Dipendente 88,2% 43,6% 46,2% Operaio 83,6% 19,3% 23,1% Impiegato 4,3% 19,2% 18,3% Dirigente 0,3% 5,1% 4,8% Autonomo 7,0% 13,3% 12,9% Imprenditore, libero professionista 1,1% 5,7% 5,4% Altro autonomo 5,9% 7,6% 7,5% Non occupato 4,8% 43,1% 40,9% Pensionato 1,3% 39,7% 37,5% Disoccupato 3,0% 1,8% 1,9% Altri non occupati 0,5% 1,6% 1,5% 100,0% 100,0% 100,0% 12

13 SETTORE DI ATTIVITA Agricoltura 3,9% 4,7% 4,7% Industria 21,4% 19,6% 19,8% P.A. e servizi pubblici 5,1% 23,0% 21,3% Altri settori 69,5% 52,7% 54,3% 100,0% 100,0% 100,0% MACROAREA Nord 70,0% 47,1% 48,4% Centro 23,5% 19,7% 19,9% Sud e Isole 6,4% 33,2% 31,6% 100,0% 100,0% 100,0% NUMERO DI COMPONENTI DELLA FAMIGLIA 1 componente 37,4% 24,1% 24,9% 2 componenti 16,8% 31,3% 30,4% 3 componenti 16,6% 19,6% 19,5% 4 e più componenti 29,2% 24,9% 25,2% 100,0% 100,0% 100,0% Avvertenze metodologiche I dati presentati in questo studio si riferiscono all indagine campionaria della Banca d Italia sui Bilanci delle italiane nell anno 2010 condotta tra gennaio e agosto Per famiglia si intende la famiglia che ha come capofamiglia un soggetto di cittadinanza non. Su intervistate, 411 hanno queste caratteristiche. Tutte le informazioni presentati nello studio fanno riferimento alle caratteristiche del capofamiglia. 13

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