INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
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- Geronimo Ferrari
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1 INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI - Il diritto all integrazione: un nuovo modo di essere scuola. - Principi fondamentali: uguaglianza accoglienza integrazione L integrazione degli alunni diversamente abili è un processo che interessa già da molti anni il nostro Istituto. Obiettivo fondamentale è lo sviluppo delle competenze dell alunno negli apprendimenti, nella comunicazione,nella relazione e nella socializzazione, obiettivo raggiungibile attraverso la collaborazione e il coordinamenti di tutte le componenti scolastiche nonché attraverso la presenza di una pianificazione puntuale e logica degli interventi educativi, formativi e riabilitativi al fine di dare risposte precise ad esigenze educative individuali. Partendo da quanto sottolineato dalla legge quadro 104/92, sono garantite attività di sostegno mediante l assegnazione di docenti specializzati(art. 13, comma 6); il progetto educativo individualizzato coinvolge tutti i docenti impegnati nella programmazione, nella sua attuazione, nonché nella verifica degli interventi didattico-educativi. I percorsi scolastici per i diversamente abili prevedono una frequenza orientata all acquisizione del titolo di studio attraverso una programmazione personalizzata, o una programmazione equipollente (legge Quadro n. 104/92art.16 commi 1,3,4; O.M. n 80 / 95 Art. 13 commi1,2,3,4). Ogni anno il Consiglio di Classe in cui è inserito l'alunno elabora (in collaborazione con le ASL di competenza, gli Enti Locali e le famiglie) un Piano Educativo Individualizzato (PEI) che, pur essendo collegato alla programmazione della classe, individua contenuti, tempi di lavoro, metodi e strumenti di verifica idonei alle potenzialità dell alunno. Poiché si ritiene che l'esperienza dell'alunno con bisogni educativi speciali vada esaminata in una prospettiva che non consideri la disabilità come problema, ma al contrario come occasione di arricchimento, la Scuola si pone come obiettivo prioritario l'integrazione degli alunni all'interno del gruppo classe e dell Istituto. Nel nostro Istituto è attivo il gruppo di lavoro per i diversamente abili che prende in esame le singole problematiche e le traduce in piani di inserimento per una graduale integrazione; inoltre predispone l accoglienza mettendo in atto tutte le professionalità e i mezzi di cui dispone. Consideriamo quindi essenziale - sviluppare le capacità comunicative e di relazione con adulti e coetanei - far acquisire consapevolezza della propria identità, delle potenzialità e dei limiti delle proprie risorse - promuovere la ricerca di un ruolo sociale e professionale anche attraverso mirate azioni di orientamento - far acquisire abilità nell utilizzo del computer ed, in particolare, del programma di video scrittura - favorire lo sviluppo di abilità e competenze di tipo non solo scolastico, ma anche extrascolastico legate al potenziamento dell'autonomia sia individuale che sociale STRATEGIE DIDATTICHE STRUMENTI Si è inclusi, integrati in un contesto quando si effettuano esperienze e si attivano apprendimenti insieme agli altri, quando si condividono obiettivi e strategie di lavoro. Gli interventi vengono effettuati in classe e,qualora l attività lo richieda,al di fuori dell aula proprio perché riteniamo che
2 per favorire l'integrazione sia necessario che l'alunno viva la vita di classe, riesca a "sentirne" il clima, partecipi alle attività proposte (visite guidate, viaggi di istruzione, attività sportive) e che contemporaneamente i coetanei imparino a relazionarsi con chi è diversamente abile. La progettualità didattica orientata all inclusione comporta l adozione di strategie e metodologie favorenti quali: - apprendimento cooperativo - lavoro di gruppo e/o a coppie - tutoring - apprendimento per scoperta - suddivisione del tempo in tempi - utilizzo di mediatori didattici, attrezzature e ausili informatici, sussidi specifici di cui la scuola è ampiamente fornita( software didattici-erickson, Carlo mobile, Supermappe, Superquaderno, Else ecc; LIM) - partecipazione ad attività promosse da altri Consigli ( classi aperte). - laboratori di manualità al fine di migliorare le capacità percettive e di fine motricità - partecipazione a progetti in orario scolastico e/o pomeridiano che hanno come obiettivo la conoscenza del territorio,la rivalutazione delle tradizioni locali, l incremento dell autonomia e la comunicazione personale e sociale dell alunno. Gli alunni usufruiscono, inoltre, dell intervento di Specialisti dell educazione in relazione alla diversità dei bisogni educativi. Va sottolineato che la presenza dell insegnante di sostegno in classe è un ulteriore arricchimento dell offerta formativa, perché consente, in base alla normativa, di offrire interventi individualizzati a tutti gli altri alunni della classe in difficoltà. A tal fine gli insegnanti di sostegno propongono laboratori aperti per il recupero e lo sviluppo delle abilità nel laboratorio creativo. Laboratorio creativo Nell Istituto vengono attivati vari laboratori creativi a cui partecipano anche gli studenti diversamente abili (secondo l autonomia organizzativa del DPR 275/99 ). La presenza di tali laboratori costituisce una preziosa opportunità di valorizzazione e potenziamento delle facoltà in loro possesso, secondo i diversi PEI degli allievi, in linea con quanto affermato dalla legge 104 / 92 e compatibile con le norme sull integrazione scolastica. La frequenza dei laboratori e il processo di apprendimento, sono oggetto di valutazione in relazione al PEI da parte di tutto il consiglio di classe e rientrano nel piano curricolare dell offerta formativa.
3 CONTINUITA Sul tema della continuità, la legge quadro n 104/92 prescrive che la continuità sia garantita e prevede forme di consultazione obbligatorie tra insegnanti del ciclo inferiore e del ciclo superiore ( art. 14, comma 1C). Anche in questo caso il nostro Istituto, sulla base della normativa in vigore in materia di continuità, ha messo in atto buone prassi di integrazione che prevedono consultazioni fra gli insegnanti della classe frequentata dall alunno e le figure di riferimento per l integrazione delle scuole coinvolte al fine di consentire continuità operativa e la migliore applicazione delle esperienze già maturate. FORMAZIONE DOCENTI L impegno dell istituzione scolastica verso gli alunni disabili si concretizza mediante la cura e la promozione di corsi di formazione e conoscenza delle nuove tecnologie attraverso i quali i docenti acquisiscono le conoscenze necessarie per supportare le attività dell alunno con disabilità. A livello di Istituto si svolgono i seguenti gruppi di lavoro previsti dalla L.104/92 e successive integrazioni: GLH d Istituto, GLH di Classe. Il GLH d istituto si riunisce due volte l anno per una ricognizione generale degli alunni diversamente abili, per formulare: criteri di assegnazione dei docenti di sostegno alle classi. modalità procedurali di lavoro nell anno scolastico proposte di valutazione e di verifica. Il GLH di classe,costituito secondo la L.104/92 e il DPR , si riunisce di norma due volte l anno per: - analisi delle DF - stesura del PDF - elaborazione del PEI e verifiche
4 INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA SPECIFICHE DI APPRENDIMENTO In campo clinico con l acronimo Dsa si identificano i disturbi evolutivi specifici di apprendimento, una categoria diagnostica che interessa il campo delle abilità scolastiche, quali lettura, scrittura e calcolo. Tali disturbi sono noti come: Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia. L incidenza di questo disturbo è stimabile alla presenza di 1-2 alunni per classe. La caratteristica principale di questi disturbi è proprio nella loro specificità, data dal fatto che il disturbo colpisce uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Pertanto per porre diagnosi di Dsa è fondamentale il criterio di discrepanza tra le abilità raggiunte dl bambino nel dominio interessato e le sue potenzialità cognitive generali. I domini specifici dei Dsa sono : lettura, ortografia, grafia, numero, procedure esecutive del numero e del calcolo. I bambini con Dsa sono irriconoscibili fuori dal contesto scuola: appropriati, con buona socializzazione, non mostrano anomali ambientali se non a scuola, dove solitamente le difficoltà si manifestano fin dalle prime fasi di acquisizione di nuove abilità come la lettura, la scrittura e il calcolo. Tali difficoltà possono persistere in modo più o meno marcato attraverso l adolescenza fin all età adulta. Le caratteristiche neurobiologiche del disturbo sono tali per cui le anomalie processuali presenti in soggetti con Dsa non sono guaribili, ma l estrema plasticità del nostro sistema nervoso ci insegna che un potenziamento precoce ( primo ciclo scuola primaria) riduce la gravità del disturbo e induce immediate strategie di compenso. Gli strumenti offerti possono essere:
5 Compensativi e informatici: quando permettono di raggiungere obiettivi di apprendimento aggirando le difficoltà (la calcolatrice per i discalculici, la sintesi vocale per i dislessici, il correttore ortografico per i disortografici). Essi rientrano nell ottica di un intervento precoce che riduce la gravità del disturbo, induce strategie di compenso e previene l insorgenza di disturbi secondari. Dispensativi: quando sottraggono agli studenti Dsa i compiti al di fuori dalla loro portata (studio mnemonico delle tabelline, studio delle lingue straniere in forma scritta, tempi più lunghe per le prove scritte, interrogazioni programmate). Essi rientrano nell ottica di un intervento tardivo che riduce il rischio cognitivo e previene dall insorgenza di disturbi affettivi secondari
6 PRESENZA IN CLASSE DI ALUNNO CON SOSPETTO D.S.A. SI NO LA FAMIGLIA PROCEDE ALLA VALUTAZIONE SPECIALISTICA E CONSEGNA ALLA SCUOLA LA DIAGNOSI (CHE VIENE PROTOCOLLATA) SI LA FAMIGLIA ACCETTA LA PROPOSTA DI UN P.D.P. (E IL CONTESTUALE PERCORSO DI CONDIVISIONE CON LA CLASSE) NO SENZA DIAGNOSI PROTOCOLLATA LA SCUOLA NON PUO PROCEDERE: PER L ALUNNO, PUR CON D.S.A. DIAGNO- STICATO, NON SI PUO STILARE P.D.P. (percorso della classe senza particolari misure compensative e /o dispensative) SI NO IL C.D.C. PROCEDERE A STENDERE IL P.D.P. (EVEN- TUALMENTE IN PRESENZA DELLA FAMIGLIA CHE, IN OGNI CASO, DEVE COMUN- QUE SOTTOSCRIVERLO E RICEVERNE COPIA) LIBERATORIA SCRITTA DELLA FAMIGLIA: PUR AVENDO PRESENTATO LA DIAGNOSI SPECIALISTICA, LA FAMIGLIA DECIDE DI NON AVVALERSI DEL P.D.P. PERCORSO DI CONDIVISIONE CON LA CLASSE DA QUEL MOMENTO (ANCHE IN SEDE D ESAME FINALE): ATTUAZIONE DELLE MISURE DISPENSA- TIVE E COMPENSATIVE SPECIFICAMENTE INDIVI- DUATE PER LUI (che la scuola ha potuto garantirgli/adottare)
7 INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI La Direttiva 27/12/2012 del Ministero della Pubblica Istruzione (C.M.n 8) fornisce indicazioni relativamente agli Strumenti d intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica, al fine di realizzare pienamente il diritto all apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà marcando l importanza della personalizzazione dell apprendimento secondo i principi enunciati dalla Legge 53/2003. In essa viene definita l intera area dei Bisogni Educativi Speciali comprendente: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. La Direttiva richiama l attenzione su quell area dei BES che riguarda lo svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. La Direttiva, a tal proposito, ricorda che ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata risposta. Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali, richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno diritto alla certificazione di disabilità o di DSA e che quindi non stiano nell alveo né della legge 170/10 o della legge 104/92) e, in tal caso, il Consiglio di classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione. Nel caso di difficoltà non meglio specificate, soltanto qualora nell ambito del Consiglio di classe (nelle scuole secondarie) o del team docenti (nelle scuole primarie) si ravveda la necessità di strumenti specifici, questo potrà comportare l adozione e quindi la compilazione di un Piano Didattico Personalizzato, con eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative. Si ricorda che non è compito della scuola certificare gli alunni BES, ma individuare quelli per cui è opportuna e necessaria l adozione di particolari strategie didattiche. Si ravvisa inoltre che, per quanto riguarda gli alunni con cittadinanza non italiana, è necessario attuare anzitutto interventi didattici relativi all apprendimento della lingua e solo in via eccezionale della formalizzazione tramite un Piano Didattico Personalizzato. A livello d Istituto nella nostra scuola si riunisce il G.L.I (Gruppo di Lavoro per l inclusione). Coordinato dal Dirigente Scolastico il G.L.I. svolge le seguenti funzioni: - rilevazione dei BES presenti nella scuola; - raccolta e documentazione degli interventi didattico educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell Amministrazione; - focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/ metodologie di gestione delle classi; - elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES (da redigere entro Giugno), proposta già presente nel piano dell offerta formativa del nostro Istituto.
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