Le spese delle famiglie per l istruzione e la formazione professionale

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1 SISTEMA STATISTICO NAZIONALE ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA Settori Cultura - Famiglia e società Le spese delle famiglie per l istruzione e la formazione professionale Anno 2002 Informazioni n

2 I settori AMBIENTE E TERRITORIO POPOLAZIONE SANITÀ E PREVIDENZA CULTURA FAMIGLIA E SOCIETÀ PUBBLICA AMMINISTRAZIONE GIUSTIZIA CONTI NAZIONALI LAVORO PREZZI AGRICOLTURA INDUSTRIA SERVIZI COMMERCIO ESTERO Ambiente, territorio, climatologia Popolazione, matrimoni, nascite, decessi, flussi migratori Sanità, cause di morte, assistenza, previdenza sociale Istruzione, cultura, elezioni, musei e istituzioni similari Comportamenti delle famiglie (salute, letture, consumi, etc.) Amministrazioni pubbliche, conti delle amministrazioni locali Giustizia civile e penale, criminalità Conti economici nazionali e territoriali Occupati, disoccupati, conflitti di lavoro, retribuzioni Indici dei prezzi alla produzione e al consumo Agricoltura, zootecnia, foreste, caccia e pesca Industria in senso stretto, attività edilizia, opere pubbliche Commercio, turismo, trasporti e comunicazioni, credito Importazioni ed esportazioni per settore e Paese Alla produzione editoriale collocata nei 14 settori si affiancano le pubblicazioni periodiche dell Istituto: Annuario statistico italiano, Bollettino mensile di statistica e Compendio statistico italiano. Il Rapporto annuale dell Istat viene inviato a tutti gli abbonati anche ad un solo settore.

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4 SISTEMA STATISTICO NAZIONALE ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA Settori Cultura - Famiglia e società Le spese delle famiglie per l istruzione e la formazione professionale Anno 2002

5 A cura di: Parti redatte da: Maria Pia Sorvillo e Andrea Cutillo Andrea Cutillo (Capitolo 1, Paragrafi dal 2.1 al 2.9, Capitolo 3, Paragrafi A.1, A.4, A.6, A.7) Nicoletta Pannuzi (Paragrafi A.2, A.3, A.5) Azzurra Tivoli (Paragrafi 2.10 e 2.11) Per chiarimenti sul contenuto della pubblicazione rivolgersi a: Istat, Servizio popolazione, istruzione e cultura Tel sorvillo@istat.it Le spese delle famiglie per l»istruzione e la formazione professionale Anno 2002 Informazioni n Istituto nazionale di statistica Via Cesare Balbo, 16 Roma Coordinamento: Servizio produzione editoriale Via Tuscolana, 1788 Roma Stampa: Centro Stampa e Riproduzione s.r.l. Via di Pietralata, 157 Roma Si autorizza la riproduzione a fini non Commerciali e con citazione della fonte

6 Indice Premessa... Pag. 7 Avvertenze Quadro generale dell indagine La presentazione dei risultati Quadro di sintesi delle spese per l istruzione I principali risultati Le spese per la frequenza dei corsi universitari Le spese secondo il tipo di gestione dell università frequentata Le spese all università secondo la ripartizione territoriale dello studente Le spese per l alloggio degli studenti universitari Le spese per le scuole di alta formazione artistica e musicale Le spese per la scuola secondaria superiore La scuola superiore pubblica e quella privata Le differenze territoriali Le spese per la scuola media inferiore Le differenze sul territorio La spesa per i libri La scuola elementare La spesa per ripartizione geografica La scuola privata: dove è più diffusa e quanto si spende? La scuola dell infanzia Le differenze sul territorio Le spese per l asilo nido Gli asili nido: qualche numero Le borse di studio e i contributi in denaro La formazione professionale La composizione familiare e l estrazione sociale Spese per l istruzione e numero di iscritti nella famiglia Spese per l'istruzione e livello socio-economico La condizione professionale della persona di riferimento Il titolo di studio della persona di riferimento Le spese per l istruzione e il livello di consumi della famiglia Le spese per la formazione professionale La condizione professionale della persona di riferimento Il livello di consumi della famiglia Appendice A: La metodologia e la tecnica di rilevazione Appendice B: Il modello di rilevazione

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8 Premessa L indagine sulle spese delle famiglie per l istruzione e la formazione professionale è stata condotta dall Istat nel 2002 nell ambito di una convenzione con il Ministero dell istruzione, università e ricerca. Lo scopo era quello di fornire informazioni dettagliate sulle spese sostenute dalle famiglie per ciascuno dei componenti frequentanti un corso prescolare o impegnati in un corso di studi (scolastico, universitario o di formazione professionale). Si tratta della prima indagine di questo genere; sino ad ora, infatti, esistevano solamente le informazioni rilevate dall indagine sui consumi delle famiglie condotta annualmente dall Istat, informazioni necessariamente poco dettagliate, in quanto inserite nel quadro complessivo dei consumi familiari. L indagine sui consumi delle famiglie fornisce, infatti, le spese sostenute per i diversi capitoli di spesa identificati e un quadro di insieme della loro struttura secondo le principali caratteristiche sociali, economiche e territoriali delle famiglie residenti; rileva quindi tutte le spese affrontate dalla famiglia per il soddisfacimento dei propri bisogni, senza però scendere a livello individuale. Le esigenze informative specificatamente connesse all istruzione e alla formazione professionale, essendo riferite ad un particolare comportamento di consumo, necessitano invece di una rilevazione più puntuale, dove le voci di spesa sono proposte con un maggior dettaglio. Inoltre, la raccolta di informazioni a livello individuale garantisce il necessario legame tra la spesa sostenuta e il tipo di corso frequentato, legame che perde di precisione quando le spese sono raccolte solamente a livello familiare come avviene nell indagine sui consumi delle famiglie. L indagine è stata condotta congiuntamente all indagine sui consumi delle famiglie approntando un questionario aggiuntivo, rimasto comunque autonomo nelle definizioni e nelle modalità. Nel questionario ad hoc sono considerate le voci per l'istruzione suddivise tra le spese indirizzate direttamente all istituzione educativa (come le tasse o le rette di iscrizione) e le spese esterne, relative ai beni e servizi acquistati sul mercato ma comunque necessari per frequentare il corso di istruzione, ad esempio i libri, i trasporti pubblici per frequentare i corsi, la cancelleria. Nella sezione relativa alla formazione professionale si richiedono complessivamente le spese sostenute per la frequenza dei corsi, con un dettaglio secondo la gestione (pubblica o privata) e l argomento del corso. Le famiglie di riferimento sono le stesse dell'indagine sui consumi, ma i rispondenti all indagine ad hoc, condotta a livello individuale, sono solo quanti risultano iscritti o frequentano asili nido, corsi scolastici o universitari, corsi di formazione professionale. Il questionario individuale è stato associato al tradizionale riepilogo delle spese familiari: in tal modo, in fase di analisi dei risultati, è stato possibile utilizzare anche informazioni sulle caratteristiche socio-economiche e territoriali della famiglia. L indagine ad hoc segue il disegno campionario dell indagine sui consumi, con un campione a due stadi, di cui il primo stratificato; le unità di primo stadio sono i comuni, e le unità di secondo stadio sono le famiglie residenti. Il territorio italiano è stato suddiviso in strati in base alla tipologia del comune, alla sua dimensione demografica e alla regione di appartenenza. Le famiglie intervistate sono state : 1 di queste, hanno dichiarato di avere almeno un iscritto ad un corso di istruzione o di formazione professionale, per un totale di persone per le quali sono state raccolte informazioni individuali sulle spese per l istruzione e la formazione professionale. Nonostante l indagine sulle spese delle famiglie per istruzione e formazione professionale sia associata a quella sui consumi, esistono delle differenze sostanziali che fanno sì che le spese per l'istruzione rilevate e diffuse a partire dall'indagine sui consumi risultino solo parzialmente confrontabili con quelle rilevate dall indagine ad hoc, considerate le diverse finalità e le diverse modalità di rilevazione. Inoltre, dal momento della consegna all Istat dei questionari compilati, le due indagini hanno comunque seguito percorsi differenti, sia nel processo di controllo e correzione dati che nel processo di calcolo dei coefficienti di riporto all universo. Per saperne di più sulle differenze tra le due indagini si rimanda comunque all appendice metodologica. 1 Il campione dell indagine sui consumi era di famiglie: di queste, sono state eliminate perché o non avevano riconsegnato il modello aggiuntivo sulle spese per l istruzione o quest ultimo era stato annullato per evidenti incongruenze che non avrebbero potuto essere risolte con il piano di controllo e correzione dei dati. Il problema è stato affrontato nella fase del calcolo dei coefficienti di riporto all universo. 7

9 I risultati dell indagine presentati in questo volume, frutto della collaborazione tra Istat e Miur, sono una prima risposta alle esigenze informative relative ad un fenomeno finora largamente inesplorato come quello dei costi sostenuti dalle famiglie per incrementare il capitale umano disponibile al Paese e costituiscono un contributo ad una più approfondita analisi del sistema dell istruzione e della formazione. 8

10 Avvertenze SEGNI CONVENZIONALI Nei prospetti sono adoperati i seguenti segni convenzionali: Linea ( - ) Due puntini (.. ) a) quando il fenomeno non esiste; b) quando il fenomeno esiste e viene rilevato, ma i casi non si sono verificati. per i numeri che non raggiungono la metà della cifra relativa all ordine minimo considerato. COMPOSIZIONI PERCENTUALI Le composizioni percentuali sono arrotondate automaticamente alla prima cifra decimale. Il totale dei valori percentuali così calcolati può risultare non uguale a 100. RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE Nord-ovest Nord-est Centro Mezzogiorno Sud Isole Piemonte, Valle d Aosta, Lombardia, Liguria Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna Toscana, Umbria, Marche, Lazio Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria Sicilia, Sardegna 9

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12 1. Quadro generale dell indagine 1.1 La presentazione dei risultati L obiettivo dell indagine, svolta nel corso del 2002, era quello di cogliere la spesa sostenuta dalle famiglie italiane per ciascun membro iscritto ad un corso di istruzione o all asilo nido, oppure frequentante un corso di formazione professionale. Poiché le interviste, coerentemente al disegno dell indagine sui consumi delle famiglie, si sono svolte con cadenza mensile nel corso dell intero anno solare 2002, sono state raccolte informazioni relative a due anni scolastici/accademici consecutivi: il 2001/02 per le interviste che si sono svolte tra gennaio ed agosto, e il 2002/03 per quelle svolte tra settembre e dicembre. Per semplicità, nella presentazione dei risultati si fa comunque riferimento all anno di svolgimento dell indagine, cioè all anno solare Inoltre, le spese dichiarate dalle famiglie sono quelle effettivamente sostenute, al netto delle diverse forme di riduzione delle tasse di iscrizione e delle rette, concesse prevalentemente alle famiglie con basso reddito, così come di altre forme di esenzione. Si ricorda, inoltre, che nel 2002 erano attive alcune forme di rimborso, sia su tutto il territorio nazionale che in alcune regioni in particolare, che possono avere influito sulla spesa dichiarata dalle famiglie, così come possono avere influito borse di studio o altre forme di contributi al diritto allo studio erogati da enti pubblici o privati. Il quadro complessivo delle spese sostenute per frequentare un corso di istruzione risulta composto da due categorie principali: le spese indirizzate direttamente alle istituzioni educative, tra le quali prevalgono le rette e le tasse di iscrizione, e le spese indirizzate all acquisto di beni e servizi disponibili sul mercato, considerati comunque necessari per frequentare il corso. In quest ultima categoria, definita in questo volume per brevità spese esterne, sono state incluse ad esempio le spese per libri di testo, cancelleria e abbigliamento speciale, per i trasporti pubblici utilizzati per gli spostamenti da e per la scuola o l università. La spesa è generalmente espressa come valore medio annuale, calcolato rispetto a tutti gli iscritti di un determinato ordine; in alcuni casi, tuttavia, è utile far ricorso alla media effettiva, considerando quindi solamente quanti hanno effettivamente sostenuto un determinato tipo di spesa; questo indicatore risulta particolarmente significativo per valutare tipologie di spesa affrontate solamente da una quota minoritaria di studenti. Infine, le spese per i corsi di formazione professionale, data la diversa durata dei differenti corsi, sono invece riportate come media mensile. 1.2 Quadro di sintesi delle spese per l istruzione Nel 2002 le famiglie italiane hanno dichiarato di avere speso mediamente euro per ogni iscritto ad un corso di istruzione che andasse dall asilo nido fino ai corsi universitari (Prospetto 1.1). Sia l ammontare che la composizione di questa spesa variano molto a seconda dell ordine di studi seguito e della gestione dell istituzione formativa. Gli ordini che richiedono un maggior impegno economico da parte delle famiglie sono i corsi universitari (comprendendo anche i corsi post-laurea) e le scuole di alta formazione artistica e musicale (conservatorio, accademia delle belle arti eccetera) dove la spesa media dichiarata è, rispettivamente, di e di euro per ogni iscritto. Le spese sostenute per gli iscritti alla scuola dell infanzia e alla scuola elementare sono sensibilmente inferiori, anche se non irrilevanti: si tratta, infatti, di circa 500 euro di spesa media annuale. Anche la composizione della spesa all interno dei singoli ordini varia: le spese dirette alle istituzioni educative sono più elevate in corrispondenza dei segmenti estremi del percorso di istruzione (scuola dell infanzia e università) oltre che per gli asili nido, per i quali, data la carenza di offerta pubblica, è molto esteso il ricorso al privato. 11

13 Prospetto Spesa media annuale per tipo di spesa e ordine frequentato (in euro) Tipo di spesa ORDINE Diretta all istituzione Esterna Totale Università Afam (a) Scuola superiore Scuola media Scuola elementare Scuola dell infanzia Asilo nido Totale (a) Scuole di alta formazione artistica e musicale. Come atteso, i successivi ordini di istruzione comportano l aumento delle spese cosiddette esterne, non destinate direttamente all istituzione educativa, ma comunque necessarie alla frequenza del corso, quali ad esempio le spese per cancelleria o libri di testo. Queste passano da 23 euro per un bambino che frequenta l asilo nido a euro all anno per un iscritto all università. Esistono significative differenze tra le spese affrontate a seconda che il corso sia a gestione privata o pubblica, come anche tra le spese affrontate dai residenti nelle diverse ripartizioni territoriali: entrambi gli aspetti verranno analizzati nei successivi paragrafi. Relativamente alle spese per corsi di formazione professionale, affrontate nei paragrafi 2.11 e 3.3, la spesa media totale per iscritto risulta essere pari a 142 euro mensili. 12

14 2. I principali risultati 2.1 Le spese per la frequenza dei corsi universitari La spesa media dichiarata per un iscritto all università nel 2002 ammontava a euro (Prospetto 2.1). Di questi, 793 vengono pagati direttamente all istituzione e costituiscono invece spese aggiuntive per beni e servizi necessari alla frequenza del corso universitario. Le voci più importanti risultano essere le spese per iscrizione (742 euro annuali), le spese per libri, incluse eventuali fotocopie e dispense, per quasi 480 euro, e le spese per trasporti (250 euro). Anche le spese per l alloggio risultano essere molto consistenti, pari a 495 euro annuali; si tratta di un dato medio relativo al complesso degli studenti, che aumenta notevolmente considerando i soli fuori sede, come verrà fatto nel paragrafo Per quanto riguarda la spesa per iscrizioni, si rilevano delle differenze sostanziali tra le diverse aree disciplinari: si va dagli 832 euro per gli iscritti all area medica ai 602 euro degli iscritti dell area educazione fisica, passando attraverso i quasi 804 euro dell area umanistica, ai circa 738 dell area ingegneria e architettura, ai 716 dell area giuridico-politico-economica e ai 656 dell area scientifica e scientifico-tecnologica. Queste differenze sono influenzate da due fattori: da una parte, le spese per l iscrizione universitaria aumentano all aumentare della necessità di strumenti tecnici e laboratori per la frequenza degli studenti, e ciò è in linea con la politica dei diversi atenei in cui le tasse di iscrizione sono differenziate a seconda delle facoltà; dall altra, la spesa media è più elevata laddove la percentuale di iscritti alle università private è maggiore, come avviene per le aree umanistica e giuridico-politico-economica. Prospetto Spesa media annuale per l istruzione universitaria per tipo di spesa e area disciplinare (in euro) Tipo di spesa AREE DISCIPLINARI Diretta all istituzione di cui: Iscrizione Esterna di cui: Libri Trasporti Alloggio Strumenti tecnici Totale Ingegneria e architettura Giuridica, politica ed economica Sanitaria Scientifica e scientifico-tecnologica Umanistica Educazione fisica Totale Relativamente alle spese esterne, le aree disciplinari che si differenziano maggiormente dalla media sono l area ingegneria e architettura e l area medica, rispettivamente con e euro annuali a fronte dell ammontare medio di già menzionato. Analizzando nel dettaglio, si vede come la spesa per libri per gli iscritti nell area sanitaria si discosti sensibilmente dalla media (oltre 555 euro annuali contro i quasi 480 per tutta l università). Per l area ingegneria-architettura si osserva invece come la spesa per strumenti tecnici sia pari a 103 euro annuali contro i circa 22 euro di media nazionale, a causa non solo del maggior costo degli strumenti, ma anche della più diffusa necessità di possederli: infatti, la percentuale di quanti dichiarano di avere sostenuto questo tipo di spesa è pari al 7,2 per cento degli iscritti a quest area contro l 1,5 per cento registrato nelle altre aree. 13

15 2.1.1 Le spese secondo il tipo di gestione dell università frequentata La spesa media dichiarata per iscritto ad un università privata ammonta a euro all anno (Prospetto 2.2). Di questi, vengono versati direttamente all istituzione universitaria (2.343 di sola iscrizione) e circa vengono spesi esternamente per l acquisto di altri beni e servizi. L ammontare dichiarato di spesa per ogni iscritto alle università pubbliche è invece di circa euro annuali. Le spese dirette all università ammontano a 689 euro (637 per iscrizione), mentre le spese esterne sono pari a circa euro all anno. Prospetto Spesa media annuale per l istruzione universitaria per tipo di spesa e gestione (in euro) Tipo di spesa GESTIONE Diretta all istituzione di cui: Iscrizione Esterna di cui: Libri Trasporti Alloggio Pasti Totale Privata Pubblica Totale Oltre alle ovvie differenze per l iscrizione, esiste una sensibile differenza tra le spese esterne degli iscritti alle università private e degli iscritti alle università pubbliche. Analizzando le singole voci, si nota come questa differenza sia dovuta principalmente a tre voci, generalmente più elevate per chi frequenta una università privata: la spesa per trasporti (302 euro contro 248), quella per pasti fuori casa (231 euro contro 162), dovuta fondamentalmente al fatto che le università private spesso non dispongono di mense, e soprattutto le spese per alloggio (785 contro 475), dato che le private sono generalmente frequentate da una percentuale più elevata di studenti fuori sede. Si rileva, infatti, che la percentuale di quanti registrano spese per l alloggio è pari al 21,5 per cento di quanti sono iscritti alle private contro il 14,4 per cento di quanti sono iscritti alle pubbliche, e che la spesa effettiva dei primi è pari a euro annuali contro i dei secondi. Ne emerge che le famiglie che optano per l università privata, generalmente con buone disponibilità economiche, sono anche pronte a mantenere il figlio fuori casa con maggiore frequenza, sostenendo maggiori spese anche per questa voce Le spese all università secondo la ripartizione territoriale dello studente La spesa media per iscritto universitario presenta delle forti variazioni territoriali: 1 infatti passa dai euro annuali per un iscritto del Sud ai euro di un iscritto delle Isole (Prospetto 2.3). Analizzando più nel dettaglio, si osserva come le spese indirizzate direttamente all università siano di euro per gli studenti del Nord-ovest, di per quelli del Nord-est, di 735 al Centro e di circa 550 nel Mezzogiorno. Questo dato rispecchia le differenti politiche di auto finanziamento adottate dagli atenei e le differenze di reddito che caratterizzano le diverse parti del Paese: è noto, infatti, che nel fissare le rette universitarie la maggior parte degli atenei adotta il principio della progressività in relazione al reddito familiare. Per quanto riguarda il Nordovest, inoltre, ha importanza anche il fatto che ben il 15,8 per cento degli iscritti universitari residenti in questa area geografica risulta iscritto ad un università privata, contro il 4,6 per cento del Nord-est, il 3,6 per cento del Centro, il 2,6 per cento del Sud e il 4,1 per cento delle Isole. 1 L unità di rilevazione è la famiglia anagrafica, della quale si considera la residenza; un giovane che si trasferisce per motivi di studio risulta solitamente residente presso la famiglia di origine. 14

16 Prospetto Spesa media annuale per l istruzione universitaria per tipo di spesa e ripartizione geografica (in euro) Tipo di spesa RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE Diretta all istituzione di cui: Iscrizione Esterna di cui: Libri Trasporti Alloggio Totale Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Italia Per quanto riguarda le spese esterne, quelle affrontate dagli studenti residenti nel Nord-ovest sono le più basse, pari a euro annuali, contro i poco più di registrati al Nord-est, al Centro e al Sud. Nelle Isole si registrano, invece, euro annuali; questo più alto livello di spesa è dovuto fondamentalmente alle spese medie per l alloggio, che incidono per circa 993 euro contro i 264 del Nord-ovest, i 417 del Centro, i 471 del Sud e i 542 del Nord-est, in relazione alla più elevata migratorietà per motivi di studio che si registra tra gli studenti isolani Le spese per l alloggio degli studenti universitari Come detto, le spese per l alloggio incidono mediamente per 495 euro su tutti gli iscritti, con forti differenziazioni territoriali (Prospetto 2.4). Queste differenze sono dovute in buona parte alle diverse percentuali di quanti si sono trasferiti per studiare: 2 si passa infatti dal 7,9 per cento degli iscritti del Nord-ovest che riportano spese per alloggio al circa 14 per cento di Centro e Nord-est, al 16 per cento del Sud e al 33,3 per cento delle Isole. L alta percentuale di studenti residenti in Sicilia e in Sardegna che si trasferiscono per motivi di studio riflette la minore offerta universitaria, ridotta in termini di sedi universitarie e di corsi attivati, oltre ad indicare un inclinazione dei giovani isolani ad inserirsi precocemente in un contesto territoriale più accogliente rispetto ai futuri sbocchi professionali. Prospetto Spesa media annuale e spesa media annuale effettiva per l alloggio degli studenti universitari per ripartizione geografica (in euro) RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE Spesa media Studenti che indicano la spesa (%) Spesa media effettiva Nord-ovest 264 7, Nord-est , Centro , Sud , Isole , Italia , Le percentuali fornite sui trasferimenti riguardano solo gli studenti che registrano spese per l alloggio, comprese le bollette. Restano quindi esclusi quanti si sono trasferiti, ad esempio da parenti, senza pagare alcunché né per l affitto né per le bollette della casa. 15

17 Tenendo conto solamente di quanti si sono effettivamente trasferiti per studiare in una sede diversa dalla propria residenza, la spesa media effettiva risulta pari a poco più di euro annuali per quanti provengono dal Mezzogiorno e dal Centro, e sale a circa per il Nord-ovest e per il Nord-est, cifre che presumibilmente rispecchiano le diverse possibilità economiche delle famiglie residenti nelle diverse zone di Italia. 2.2 Le spese per le scuole di alta formazione artistica e musicale L esigua numerosità del collettivo di riferimento (circa iscritti in Italia) non permette di rilasciare stime a livello di ripartizione e/o di gestione. Alcune informazioni complessive sono comunque disponibili: la spesa media per un iscritto ad una scuola di alta formazione 3 è di circa euro; di questi, vengono pagati direttamente all istituzione (1.114 per la sola iscrizione) e sono spese esterne. Tra queste ultime, molto consistenti risultano essere le spese per l alloggio, probabilmente a causa della scarsa diffusione sul territorio di queste particolari scuole, di fatto concentrate in alcune città, che risultano pari a 411 euro annuali di media su tutti gli iscritti. Inoltre, sono importanti le spese per trasporti, pari a 265 euro all anno, e le spese per libri (circa 150 euro). Raggruppando insieme le voci Abbigliamento speciale, Cancelleria, Strumenti tecnici e Altre spese per la scuola, cioè le voci di spesa relative alla dotazione tecnica necessaria per questo tipo di istituti, si raggiungono in media 270 euro annuali. 2.3 Le spese per la scuola secondaria superiore Le famiglie italiane hanno dichiarato di avere speso mediamente circa euro annuali per ogni iscritto alla scuola superiore (Prospetto 2.5). Di questi, circa 186 euro sono diretti alla scuola (versati quasi interamente sotto forma di iscrizione o contributo volontario ) e 987 euro vengono invece spesi esternamente all istituzione scolastica. Relativamente a questi ultimi, le voci più importanti risultano essere le spese per libri (quasi 360 euro), per trasporti pubblici (180 euro), per gite ed eventi culturali (141 euro di media) e per cancelleria (circa 90 euro). Prospetto Spesa media annuale per la frequenza della scuola superiore per tipo di spesa e tipo di scuola (in euro) Tipo di spesa TIPI DI SCUOLA Diretta all istituzione di cui: Iscrizione Esterna di cui: Libri Trasporti Cancelleria Gite (a) Totale Istituti professionali Istituti tecnici Licei e magistrali Istituti d arte e licei artistici Totale (a) Sono incluse visite guidate ed eventi culturali. Le spese rivolte direttamente alla scuola sono più alte per gli istituti tecnici, arrivando a oltre 230 euro annuali contro la media di circa 155 su tutti gli altri tipi di scuola: questo è dovuto al fatto che tale tipo di 3 Le scuole di alta formazione artistica e musicale comprendono il Conservatorio di musica, l Accademia delle belle arti, gli istituti musicali pareggiati, le accademie legalmente riconosciute, l Istituto superiore per le industrie artistiche, l Accademia nazionale di danza e l Accademia nazionale di arte drammatica. 16

18 istruzione necessita maggiormente di laboratori ed attrezzatura tecnica, cosa che fa aumentare il livello dei contributi richiesti. Per quanto riguarda invece le spese esterne, queste crescono passando dagli istituti professionali (810 euro annuali per iscritto) ai licei (1.093 euro all anno) e raggiungono il massimo con gli oltre euro rilevati per l istruzione artistica, dove assumono un alto valore le voci Cancelleria e Altre spese con oltre 280 euro all anno. La voce per libri, la più importante per questo ordine di istruzione, registra forti differenze a seconda del tipo di scuola frequentato: dai 450 euro spesi per gli iscritti a licei e istituti magistrali e dell istruzione artistica si scende ai circa 330 dei tecnici e ai 235 degli istituti professionali. Una quota consistente delle spese è relativa alle gite scolastiche e alla partecipazione ad eventi culturali: la spesa dichiarata varia dai 200 euro di media per gli iscritti ai licei fino ai circa 70 euro degli iscritti agli istituti professionali, di pari passo con i livelli di partecipazione a questo tipo di attività, che scendono dal 13 per cento degli iscritti ai licei fino al 6,4 per cento degli iscritti ai professionali La scuola superiore pubblica e quella privata La spesa che le famiglie affrontano per mandare i propri figli alle scuole superiori private è considerevolmente più alta rispetto alle scuole pubbliche: si passa, infatti, da quasi euro annuali a circa (Prospetto 2.6). Ovviamente, questa differenza è quasi interamente dovuta alle spese direttamente indirizzate alla scuola, che passano dai euro per gli iscritti ad una scuola privata ai circa 70 euro degli iscritti ad una scuola pubblica: come è noto, la scuola pubblica è gratuita fino al compimento dell obbligo scolastico (primo anno della scuola secondaria superiore), e anche successivamente sono richiesti alle famiglie contributi generalmente di importo limitato, inclusi qui nella voce Iscrizione. Prospetto Spesa media annuale per la scuola superiore per tipo di spesa e gestione della scuola (in euro) Tipo di spesa GESTIONE Diretta all istituzione di cui: Iscrizione Esterna di cui: Libri Trasporti Pasti Totale Privata Pubblica Totale Anche le spese esterne risultano maggiori per gli iscritti agli istituti privati, soprattutto a causa delle voci Pasti e spuntini fuori casa per frequentare le lezioni, Altre spese per la scuola e Spese per l alloggio. Quest ultima voce non deve sorprendere: hanno riportato questa spesa circa il 6 per cento degli iscritti ad una scuola privata (solo 0,7 per cento per la scuola pubblica), presumibilmente quanti si trasferiscono presso parenti, fornendo comunque un contributo, provenendo da zone disagiate o per frequentare particolari istituti Le differenze territoriali La spesa per gli iscritti alle scuole superiori è notevolmente diversificata a seconda della ripartizione geografica di residenza: si passa dai euro annuali per iscritto del Nord-ovest ai 913 euro del Sud, passando attraverso i delle Isole e i circa di Centro e Nord-est (Prospetto 2.7). Queste differenze derivano sia dai contributi indirizzati direttamente alla scuola sia dalle spese affrontate esternamente: per quanto riguarda il primo aspetto la variazione è tra i 95 euro annuali del Sud e i circa 282 del Nord-ovest, conseguenza anche del 17

19 diverso ricorso alla scuola pubblica e alla scuola privata sul territorio. La percentuale degli iscritti alla seconda scende, infatti, dal 9 per cento del totale degli iscritti al Nord-ovest fino al 4 per cento degli iscritti al Sud. Prospetto Spesa media annuale per la scuola superiore per tipo di spesa e ripartizione geografica (in euro) Tipo di spesa RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE Diretta all istituzione di cui: Iscrizione Esterna di cui: Libri Trasporti Gite (a) Totale Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Italia (a) Sono incluse visite guidate ed eventi culturali. Analizzando le spese esterne alla scuola, si nota comunque come queste scendano da circa euro annuali del Centro-Nord a 912 euro delle Isole e 818 del Sud. Queste differenze sono dovute fondamentalmente alle voci Trasporti pubblici e Gite scolastiche, visite guidate ed eventi culturali, in buona misura a causa del fatto che la percentuale di ragazzi che riporta queste voci è considerevolmente più bassa nel Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord (rispettivamente 33,6 per cento contro 49,8 per cento per i trasporti e 9,7 per cento contro 13 per cento per gite ed eventi culturali). 2.4 Le spese per la scuola media inferiore La spesa media dichiarata per un iscritto alle scuole medie inferiori ammontava nel 2002 a circa 661 euro annuali, di cui 111 euro direttamente alla scuola e 550 come spese esterne (Prospetto 2.8). Come già osservato per gli ordini superiori, la spesa esterna con maggiore peso è quella relativa ai libri richiesti per la frequenza del corso, con 245 euro annuali. Anche le spese per cancelleria sono una voce importante, pari a circa 120 euro di media annua, seguite dalle spese per gite, visite guidate ed eventi culturali, che assommano a 63 euro all anno. Prospetto Spesa media annuale per la scuola media inferiore per tipo di spesa e gestione della scuola (in euro) Tipo di spesa GESTIONE Diretta all istituzione di cui: Iscrizione Esterna di cui: Libri Cancelleria Gite (a) Totale Privata Pubblica Totale (a) Sono incluse visite guidate ed eventi culturali. 18

20 Il livello e la composizione delle spese sono molto diversi a seconda che si frequenti una scuola pubblica o una privata: si passa da 65 euro versati in media alla prima ai circa euro annui per la seconda, alla quale comunque sono iscritti appena il 3,5 per cento degli alunni delle scuole medie. Per quanto riguarda la scuola pubblica, facendo le medie inferiori parte della scuola dell obbligo, perde peso la voce Iscrizioni, rette e tasse scolastiche, nella quale sono registrati i contributi volontari, mentre acquistano peso le altre voci, relative alla mensa, allo scuolabus, a eventuali corsi organizzati dalla scuola o al prolungamento dell orario, servizi erogati a pagamento anche presso le scuole pubbliche. Sono, infatti, circa un terzo gli iscritti a una scuola a gestione pubblica per i quali risulta un pagamento di un contributo volontario alla scuola, mentre il 17 per cento presenta spese per la mensa, il 9 per cento per usufruire del servizio di scuolabus e il 5 per cento per un corso organizzato dalla scuola o per il prolungamento dell orario, per un totale del 27 per cento di bambini che presentano spese per servizi scolastici aggiuntivi a pagamento. Le percentuali di quanti usufruiscono dei servizi aggiuntivi (mensa, scuolabus e corsi a pagamento) non sono significativamente diverse tra scuola pubblica e scuola privata (Prospetto 2.9). Prospetto Spesa media annuale e spesa media annuale effettiva per l utilizzo di servizi scolastici aggiuntivi a pagamento nella scuola media inferiore per gestione della scuola (in euro) GESTIONE Spesa media Studenti che indicano la spesa (%) Spesa media effettiva Privata ,7 615 Pubblica 53 27,0 195 Totale 57 27,1 211 Per i bambini iscritti a una privata risultano spese per un servizio aggiuntivo nel 28,7 per cento dei casi, una quota non significativamente diversa dal 27 per cento che si registra per i bambini iscritti a una pubblica, anche se la spesa media mensile effettiva per i primi è molto più consistente che per i secondi, con 615 euro contro Le differenze sul territorio La spesa media per un bambino iscritto alle medie varia a seconda della ripartizione di appartenenza (Prospetto 2.10). Si passa, infatti, dagli oltre 750 euro per i bambini residenti al Nord e al Centro ai circa 540 del Mezzogiorno. Questi dati riflettono le diverse caratteristiche esistenti nelle tre ripartizioni. Anzitutto, si registra un diverso ricorso alla scuola privata, molto più frequente al Nord: i bambini iscritti ad una privata nel Nord sono circa il 6,1 per cento, nel Centro il 3,8 per cento, nel Mezzogiorno solo l 1,3 per cento. Inoltre, il Nord è caratterizzato da un maggior ricorso ai servizi aggiuntivi a pagamento, che sono riportati per il 42,1 per cento degli iscritti, contro il 32,9 per cento del Centro e il 12,3 per cento del Mezzogiorno. 19

21 Prospetto Spesa media annuale per la scuola media inferiore per tipo di spesa e ripartizione geografica (in euro) Tipo di spesa RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE Diretta all istituzione Iscrizione di cui: Altri servizi Esterna Totale Nord Centro Mezzogiorno Italia Questo risultato può essere in parte dovuto alle differenze nel mercato del lavoro: dove è maggiore la partecipazione al mercato del lavoro delle donne, è maggiore l utilizzo di servizi quali lo scuolabus, la mensa e il prolungamento dell orario; dove questa è inferiore, l organizzazione familiare richiede un minore ricorso a questo tipo di servizi aggiuntivi. 2.5 La spesa per i libri Relativamente alle spese per libri di testo, scolastici o universitari che fossero, sono stati considerati anche i testi acquistati al mercato dell usato, le eventuali spese sostenute per libri non strettamente di testo (ad esempio i libri di lettura consigliati dagli insegnanti), insieme a quelle per vocabolari, dizionari o atlanti e le spese per dispense (queste ultime molto rilevanti soprattutto all università) e per fotocopie. Questo per dare un quadro completo delle spese da sostenere per avere il supporto di studio necessario alla frequenza dei corsi. Prospetto Spesa media annuale per libri nei diversi ordini (in euro) ORDINE Spesa media annuale Università 479 Afam (a) 149 Scuola superiore 357 Scuola media 245 Scuola elementare 25 Totale 254 (a) Scuole di alta formazione artistica e musicale. La spesa aumenta considerevolmente al crescere dell ordine di studi (Prospetto 2.11): si passa infatti dai 480 euro annuali in media dichiarati dagli iscritti universitari ai 357 delle scuole superiori, ai circa 245 delle scuole medie, fino ad arrivare a 25 euro per i bambini iscritti alle elementari. Per quanto riguarda questi ultimi, è utile ricordare che i libri di testo sono forniti direttamente dalle scuole e che questa spesa è relativa ai libri di inglese (non forniti gratuitamente dalle scuole) e ad eventuali vocabolari, dizionari o atlanti, nonché ai libri di lettura consigliati dalle maestre. È comunque dalle scuole medie che questa voce di spesa comincia a diventare importante, risultando addirittura quella più consistente in assoluto per le scuole medie e superiori. Come era 20

22 lecito aspettarsi, analizzando i singoli ordini, non si registrano differenze significative né con un analisi ripartizionale né secondo la gestione pubblica/privata dell istituto. 2.6 La scuola elementare La frequenza della scuola elementare risulta sensibilmente meno costosa per le famiglie rispetto alle scuole medie, ed è anzi in assoluto la meno costosa, con una spesa media dichiarata per il 2002 di 480 euro (Prospetto 2.12). Le voci più importanti risultano essere le spese per gli articoli di cancelleria (126 euro), che comprendono anche gli zaini, per la mensa (109 euro), per l iscrizione (83 euro) e per l abbigliamento speciale (49 euro), fondamentalmente i grembiuli. Ancora una volta, le spese affrontate dalle famiglie cambiano molto considerando separatamente quelle per un bambino iscritto ad una scuola pubblica o a una scuola privata: mentre non si notano differenze significative per le spese esterne, le spese dirette alla scuola ammontano a euro annuali per gli istituti privati contro i 138 euro versati alla scuola pubblica. Inoltre, per le private queste sono spiegate prevalentemente dalla retta d iscrizione, laddove per un bambino nel sistema pubblico i pagamenti alla scuola sono dovuti fondamentalmente al servizio di mensa. Prospetto Spesa media annuale per la scuola elementare per tipo di spesa e gestione della scuola (in euro) Tipo di spesa GESTIONE Diretta all istituzione Iscrizione di cui: Mensa e riscaldamento Esterna Cancelleria di cui: Abbigliamento speciale Totale Privata Pubblica Totale È interessante notare come la percentuale di bambini che pagano servizi aggiuntivi sia maggiore per le scuole pubbliche (45 per cento) rispetto alle private (36 per cento), per le quali probabilmente il costo di questi servizi è in alcuni casi già compreso nelle rette di iscrizione. La spesa media effettiva affrontata dalle famiglie per i bambini che fruiscono di questi servizi è comunque maggiore nelle scuole private rispetto alle pubbliche (482 euro contro 279) La spesa per ripartizione geografica Come già osservato per la scuola media, anche per la scuola elementare la spesa media annuale segue un gradiente territoriale che va dal Mezzogiorno al Nord, passando da un minimo di 331 euro per le regioni meridionali ad un massimo di 625 euro per il Nord (Prospetto 2.13). Per quanto riguarda le spese versate direttamente alla scuola, che spiegano le grandi differenze territoriali, si passa dai 354 euro annuali delle regioni settentrionali ai 79 delle regioni del Mezzogiorno. 21

23 Prospetto Spesa media annuale per la scuola elementare per tipo di spesa e ripartizione geografica (in euro) Tipo di spesa RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE Diretta all istituzione Iscrizione di cui: Altri servizi Esterna Totale Nord Centro Mezzogiorno Italia Diversamente che per la scuola media, le differenze sono spiegate quasi per intero dalla percentuale di quanti utilizzano servizi aggiuntivi e solamente in minima parte dalla diversa diffusione delle scuole private, che sono più presenti al Centro (9 per cento degli iscritti) che non al Nord (6,8 per cento). Infatti, il ricorso a servizi aggiuntivi a pagamento offerti dalla scuola è pari al 60 per cento tra i bambini residenti nel Nord, al 55 per cento tra quelli del Centro, scende al 32,5 per cento nel Sud ed è appena il 10,9 per cento nelle Isole. La spesa per servizi aggiuntivi risulta fortemente decrescente passando dal Nord al Mezzogiorno: ciò è causato, come detto, sia dal diverso tasso di utilizzazione di questi servizi (analogamente a quanto già osservato per le scuole medie) sia anche dal diverso costo che essi presentano, indicato dalla spesa media effettiva (Prospetto 2.14). Prospetto Spesa media annuale per servizi scolastici aggiuntivi nella scuola elementare per tipo di spesa e ripartizione geografica (in euro) RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE Spesa media Studenti che indicano la spesa (%) Spesa media effettiva MENSA/RISCALDAMENTO Nord ,8 383 Centro ,5 241 Mezzogiorno 25 19,2 130 Italia ,5 297 SCUOLABUS Nord 24 17,2 140 Centro 16 15,8 104 Mezzogiorno 7 8,0 84 Italia 15 13,0 118 ALTRI CORSI O PROLUNGAMENTO DELL ORARIO Nord 9 7,5 119 Centro 5 4,7 114 Mezzogiorno 2 2,0 102 Italia 5 4,6 115 Sia la voce di spesa per mensa e riscaldamento che quella per lo scuolabus presentano un andamento fortemente decrescente passando dal Nord al Mezzogiorno, mentre questa tendenza è meno accentuata per la spesa per altri corsi o prolungamento dell orario. 22

24 2.7 La scuola privata: dove è più diffusa e quanto si spende? La frequenza della scuola privata non è uniformemente distribuita tra gli ordini di scuola né sul territorio, e, generalmente, risulta maggiormente concentrata nelle regioni settentrionali. Per la scuola secondaria superiore, la quota di iscritti alle private al Nord è del 7,9 per cento, mentre al Centro è del 5,2 per cento e nel Mezzogiorno del 4,7 per cento. Le differenze territoriali crescono per le scuole medie, dove le percentuali sono rispettivamente del 6,1 per cento, del 3,8 per cento e dell 1,3 per cento, mentre si attenuano alle elementari: in quest ordine di studi, infatti, è il Centro a registrare la maggiore percentuale di iscritti alle private, con il 9 per cento del totale contro il 6,8 per cento del Nord e il 5,7 per cento del Mezzogiorno. Considerando le superiori, è interessante notare come queste siano frequentate maggiormente da maschi (62,4 per cento contro il 37,6 per cento delle ragazze), fatto che non si riscontra negli altri ordini, a conferma che la scuola superiore privata ha spesso il compito di recuperare anni scolastici perduti o di reindirizzare curricula scolastici inidonei: è noto infatti come i ragazzi hanno spesso un andamento scolastico peggiore delle coetanee. Analizzando la scuola dell obbligo, oltre alle ovvie differenze nell ammontare delle spese sostenute dalle famiglie per l iscrizione e i contributi alle scuole, si riscontrano rilevanti differenze nelle spese esterne, che risultano sistematicamente maggiori per i bambini iscritti a una scuola privata rispetto a una pubblica (660 euro annuali contro 546 per le medie e 303 contro 265 alle elementari). Emerge, quindi, che le famiglie con un figlio iscritto alla scuola privata, godendo generalmente di maggiori disponibilità economiche, spendono di più per voci che non dovrebbero differire sensibilmente tra le due gestioni (Prospetto 2.15). Prospetto Spesa media annuale per tipo di spesa, ordine e gestione della scuola (in euro) Tipo di spesa GESTIONE Diretta all istituzione Iscrizione di cui: Altri servizi Esterna Totale SCUOLA SUPERIORE Privata Pubblica Totale SCUOLA MEDIA Privata Pubblica Totale SCUOLA ELEMENTARE Privata Pubblica Totale Il costo medio della retta di iscrizione ad una scuola media privata è pari a euro, che costituisce l 87 per cento del totale dei versamenti alla scuola. Per la scuola pubblica appena 12 euro annuali di media su tutti i bambini vengono spesi sotto forma di contributi (versati dal 33 per cento dei bambini), mentre altri 53 euro sono pagati per i servizi aggiuntivi. La situazione non cambia alle elementari, dove le famiglie spendono euro annuali per ogni iscritto per la retta della scuola privata (circa l 86 per cento del totale versato alla scuola); alla scuola pubblica vengono versati circa 12 euro come contributi per la frequenza (riportano questo tipo di spesa solamente il 17 per cento dei bambini) e i restanti 126 per altri servizi offerti dalla scuola a pagamento. 23

25 2.8 La scuola dell infanzia Le famiglie intervistate hanno dichiarato di avere speso in media circa 500 euro per i bambini iscritti alla scuola dell infanzia: di questi, 409 vengono versati direttamente alla scuola, mentre 93 sono spese esterne all istituzione (Prospetto 2.16). Tra queste ultime, le uniche voci che non riportano importi marginali sono le spese per abbigliamento e per cancelleria con 35 e 29 euro rispettivamente. Dei 409 euro pagati direttamente alla scuola, 262 sono per l iscrizione e 136 per la voce Mensa e riscaldamento. Come sempre, le caratteristiche della spesa emergono più chiaramente con un analisi differenziale secondo la gestione: si passa dagli 892 euro annuali affrontati per un bimbo iscritto ad una materna privata a 353 euro spesi per la scuola pubblica. Tra gli iscritti alle private, pari al 27,5 per cento del totale, la voce preponderante risulta essere la spesa per iscrizione, pari a 733 euro annuali, seguiti dai circa 70 spesi in media per la mensa/riscaldamento. Prospetto Spesa media annuale per la scuola dell infanzia per tipo di spesa e gestione (in euro) Tipo di spesa GESTIONE Diretta all istituzione Iscrizione di cui: Mensa e riscaldamento Esterna Cancelleria di cui: Abbigliamento speciale Totale Privata Pubblica Totale Per quanto riguarda la scuola pubblica, frequentata dal restante 72,5 per cento dei bambini, nonostante l iscrizione sia gratuita, la spesa media per la corrispondente voce risulta essere pari a 83 euro, relativi ai contributi richiesti alle famiglie, pagati per il 24 per cento dei bambini. 4 La spesa maggiore che viene affrontata è per la mensa e riscaldamento, pari a oltre 160 euro annuali di media per ogni iscritto. La percentuale di quanti riportano questa spesa è del 54 per cento, per una spesa media effettiva di circa 300 euro. Inoltre, per il 57 per cento dei bambini iscritti ad una scuola pubblica si paga una quota per servizi aggiuntivi (soprattutto il servizio di mensa), contro il 27 per cento dei bambini iscritti ad una scuola privata. Anche in questo caso, è probabile che per questi ultimi il servizio sia spesso compreso nella retta di iscrizione Le differenze sul territorio Da un analisi territoriale emerge ancora una volta che l istruzione è generalmente più costosa nel Nord rispetto alle altre ripartizioni d Italia (Prospetto 2.17). Essendo le spese affrontate esternamente alla scuola relativamente marginali, queste differenze sono dovute fondamentalmente a quanto versato alla scuola, che scende dai circa 640 euro annuali spesi dalle famiglie per un bambino residente nel Nord fino ai 198 per un bambino del Mezzogiorno, passando attraverso i 343 del Centro. 4 Si noti che le famiglie che non erano in grado di identificare le spese relative a mensa e riscaldamento le hanno riportate nella voce Iscrizione. 24

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