NORMATIVA DI RIFERIMENTO. L.R. 8 Agosto 1998 n. 14 Nuove norme per la disciplina della coltivazione di sostanze minerali di cava ;

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1 CRITERI PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PROGETTI DI GESTIONE PRODUTTIVA DEGLI AMBITI TERRITORIALI ESTRATTIVI (Art. 11 della L.R. 8 Agosto 1998, N. 14 Nuove norme per la disciplina della coltivazione di sostanze minerali di cava ) NORMATIVA DI RIFERIMENTO L.R. 8 Agosto 1998 n. 14 Nuove norme per la disciplina della coltivazione di sostanze minerali di cava ; D.G.R. n. 6/41714 del Determinazione, ai sensi del 1 comma dell art. 5 della legge regionale 8 agosto 1998, n. 14, dei criteri per la formazione dei piani cave provinciali ; D.G.R. n. 6/49320 del Integrazione della d.g.r. n del 26 febbraio 1999, avente per oggetto Determinazione, ai sensi del 1 comma dell art. 5 della legge regionale 8 agosto 1998, n. 14, dei criteri per la formazione dei piani cave provinciali, con la normativa tecnica di riferimento dei piani cave provinciali ; D.G.R. n. 7/7857 del Determinazione dei criteri e delle modalità per l esercizio delle funzioni delegate di cui al 1 comma dell art. 42 della l.r. 8 agosto 1998, n. 14 Nuove norme per la disciplina della coltivazione di sostanze minerali di cava ; D.G.R. n. 7/10316 del Determinazione dei criteri di cui al 2 comma dell art. 11 della l.r. 8 agosto 1998, n. 14 Nuove norme per la disciplina della coltivazione di sostanze minerali di cava, relativi al progetto degli ambiti territoriali estrattivi, in attuazione del comma 5-bis dell art. 11 ; D.G.R. n. 8/3667 del Determinazione in merito all espletamento delle procedure previste dalla vigente normativa in materia di valutazione dell impatto ambientale nell ambito dei procedimenti autorizzativi connessi all attività estrattiva di cava. AMBITI TERRITORIALE ESTRATTIVI: DEFINIZIONE Siti individuati dal Piano Cave provinciale in cui può essere svolta l attività estrattiva, comprensivi dell area prevista per l estrazione e lo sfruttamento del giacimento, l area per impianti di lavorazione e trasformazione, l area per strutture di servizio, l area di stoccaggio, l area circostante necessaria a garantire un corretto rapporto tra l area di intervento ed il territorio adiacente. DURATA DEI PROGETTI I progetti attuativi (comprensivi del recupero ambientale) potranno avere durata massima decennale per tutti i settori merceologici. Le opere di recupero ambientale dovranno essere eseguite contestualmente ai lavori di coltivazione e completate entro i dieci anni di validità del progetto dell ATE. SOGGETTI INTERESSATI E PROCEDURE DI PRESENTAZIONE I soggetti interessati a richiedere l autorizzazione alla coltivazione di una cava, all interno di un Ambito Territoriale Estrattivo, devono manifestare espressamente tale volontà comunicandolo alla Provincia di Bergamo entro 30 giorni dall esecutività del Piano Cave secondo il modello allegato. Per soggetti interessati si devono intendere le ditte che esercitano l attività di escavazione all interno di un Ambito Territoriale Estrattivo oppure coloro che vantano un titolo di proprietà o disponibilità, da dichiarare alla Provincia di Bergamo, su tutte o parte delle aree all interno dell Ambito Territoriale Estrattivo. Criteri per la redazione dei Progetti di Ambito (L.R. 14/98) Pag. 1 di 8

2 Il progetto di gestione produttiva degli Ambiti Territoriali Estrattivi, che può prevedere anche lo sfruttamento dell intera produzione nel decennio, deve essere presentato congiuntamente da tali soggetti. In caso di disaccordo o di mancata presentazione congiunta da parte dei soggetti interessati, tali soggetti, o anche uno solo di essi, possono richiedere alla Provincia di Bergamo di procedere alla redazione del progetto di Ambito. In tal caso la Provincia di Bergamo diffida i soggetti inattivi o che abbiano presentato progetti disgiunti a partecipare alla redazione di un unico progetto nel termine massimo di 90 giorni. In caso di ulteriore inattività, la Provincia di Bergamo predispone d ufficio il progetto di gestione produttiva degli Ambiti Territoriali Estrattivi, tenendo conto delle esigenze manifestate dai soggetti richiedenti e lo approva. I soggetti che intendono richiedere l autorizzazione alla coltivazione di una cava, all interno di un Ambito Territoriale Estrattivo, ma che non hanno manifestato espressamente tale volontà nel termine di cui sopra, sono tenuti a presentare un progetto di coltivazione di una cava compatibile con il progetto di gestione produttiva dell Ambito Territoriale Estrattivo, approvato dalla Provincia di Bergamo, salva partecipazione al progetto in corso di redazione, qualora ciò non determini ritardo nella sua approvazione. SPESE DI PROGETTAZIONE Il costo sostenuto per il progetto dell'ambito Territoriale Estrattivo è posto a carico di ogni soggetto richiedente l'autorizzazione alla coltivazione sulla base delle spese effettivamente sostenute, documentate ed attualizzate. All'atto della presentazione del progetto di coltivazione di ogni singola cava (progetto attuativo parziale), il richiedente è tenuto a documentare il pagamento della quota di competenza alla Provincia di Bergamo (fatta eccezione per il caso in cui l operatore sia unico). Nel caso di predisposizione d ufficio del progetto di gestione produttiva dell ATE, il costo sostenuto dalla Provincia di Bergamo per lo stesso sarà suddiviso tra le cave interne all Ambito, in proporzione alla potenzialità estrattiva (volume utile) prevista per ognuna delle stesse dal progetto di Ambito. Il relativo pagamento sarà effettuato al rilascio delle singole autorizzazioni di cava. I soggetti che non hanno manifestato espressamente la propria volontà alla Provincia devono comunque compartecipare al costo sostenuto per il progetto dell'ambito Territoriale Estrattivo: dovranno pertanto corrispondere al soggetto o ai soggetti che hanno sostenuto tale costo, la quota di rispettiva competenza in proporzione alla potenzialità estrattiva prevista dal progetto di Ambito per il progetto di coltivazione di cava, all atto della presentazione di tale progetto di coltivazione. PROCEDURE DI VALUTAZIONE D IMPATTO AMBIENTALE Criteri per la redazione dei Progetti di Ambito (L.R. 14/98) Pag. 2 di 8

3 I Progetti di gestione produttiva degli Ambiti Territoriali Estrattivi (A.T.E.), sono assoggettati alle procedure previste dalla vigente normativa in materia di valutazione di impatto ambientale. Nelle more di approvazione del nuovo Piano Cave provinciale da parte della Regione Lombardia, è consentita la presentazione alla Provincia di Bergamo dei progetti di gestione produttiva degli A.T.E., al solo fine di verificare la congruità dei progetti stessi ai presenti criteri. L istanza di approvazione dei progetti di gestione produttiva degli A.T.E. dovrà essere presentata alla Provincia di Bergamo allegando anche la documentazione atta a comprovare l avvenuta attivazione, presso la Regione Lombardia, della procedura di verifica di V.I.A. o della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.). PROCEDURE DI APPROVAZIONE Il progetto di gestione produttiva degli Ambiti Territoriali Estrattivi, redatto dai soggetti interessati o dall'ente pubblico, è approvato dalla Provincia, acquisiti i necessari nulla osta e pareri anche attraverso apposita Conferenza dei Servizi, nonché, per gli Ambiti Territoriali Estrattivi individuati nei Parchi Regionali, il parere tecnico dell'ente gestore del Parco limitatamente alle opere di riassetto finale dell'area. Detto progetto deve essere redatto in conformità ai criteri emanati dalla Regione Lombardia e ai presenti criteri. Vista la molteplicità di aspetti, tecnici e ambientali, trattati da tale progetto, lo stesso deve essere sottoscritto da tecnici abilitati iscritti al relativo albo professionale o da tecnici qualificati appartenenti ad associazioni riconosciute in conformità alla normativa vigente, per le discipline di rispettiva competenza. Il progetto, sottoscritto dai soggetti interessati che hanno manifestato espressamente la propria volontà alla Provincia, è approvato entro 4 mesi dalla data di presentazione. Qualora il progetto presentato richieda modifiche, il termine può essere prorogato, una sola volta, di due mesi dalla data di presentazione delle modifiche. La Provincia comunica entro trenta giorni al richiedente il nominativo del responsabile del procedimento ai sensi degli articoli 4 e 5 della legge 241/1990. Entro novanta giorni dalla presentazione del progetto, il responsabile del procedimento cura l istruttoria, acquisisce i prescritti pareri, sempre che gli stessi non siano già stati allegati alla domanda dal richiedente e, valutata la conformità del progetto alla normativa vigente e ai presenti criteri, predispone il provvedimento di approvazione. Il termine di cui al comma 5 può essere interrotto una sola volta dal responsabile del procedimento, entro trenta giorni dalla presentazione del progetto, esclusivamente per la motivata richiesta di documenti che integrino o completino la documentazione presentata e che non siano già nella disponibilità dell amministrazione. Il termine ricomincia a decorrere, per intero, dalla data di ricezione della documentazione integrativa. La Provincia, qualora le modifiche e/o integrazioni richieste non pervengano nei termini stabiliti, provvederà ad archiviare i progetti in quanto privi della documentazione necessaria per la conclusione dell istruttoria. Criteri per la redazione dei Progetti di Ambito (L.R. 14/98) Pag. 3 di 8

4 L approvazione sarà effettuata con Determinazione Dirigenziale da parte del Settore 10 Tutela Risorse Naturali Servizio Risorse Minerali e Termali - Ufficio Cave, previo parere della Consulta provinciale per le attività estrattive di cava (prevista dall art- 33 della L.R. 14/98). È consentita la presentazione contestuale, da parte del/i soggetto/i interessato/i, delle seguenti istanze: - richiesta di approvazione del progetto di gestione produttiva dell ambito territoriale estrattivo; - richiesta di approvazione del progetto attuativo. In tal caso, tali istanze dovranno essere corredate della documentazione necessaria indicata, rispettivamente, nei presenti criteri e nelle istruzioni provinciali per istanze di apertura o ampliamento. L approvazione del progetto di gestione produttiva dell'ambito territoriale estrattivo e del progetto attuativo (autorizzazione per l esercizio dell attività estrattiva e di recupero ambientale) può essere effettuata contestualmente con un unico provvedimento dirigenziale esclusivamente nel caso in cui, per un ambito territoriale estrattivo, si sia qualificato un unico soggetto interessato. Nel caso in cui, per un ambito territoriale estrattivo, si siano qualificati più soggetti interessati, la provincia approverà, con provvedimenti dirigenziali distinti, il progetto di gestione produttiva dell'ambito territoriale estrattivo ed i singoli progetti attuativi. Preliminari all autorizzazione per l esercizio dell attività estrattiva sono l autorizzazione archeologica ai sensi dell art. 146 del D.lgs. n. 42/04, ove indicato dalla Soprintendenza Archeologica della Regione Lombardia, l autorizzazione paesaggistica ai sensi degli artt. 146 e 159 del D.lgs. n. 42/04, l autorizzazione forestale ai sensi dell art. 4 della L.R. 27/2004 e l autorizzazione idrogeologica ai sensi dell art. 7 del R.D. n. 3267/23, nonché altre eventuali autorizzazioni in funzione dei vincoli gravanti sulle aree dell ATE e/o su quelle limitrofe. L approvazione del progetto di gestione produttiva degli ambiti territoriali estrattivi ricadenti nei Siti di Importanza Comunitaria provinciali (SIC) o nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS) potrà essere effettuata soltanto dopo l espletamento, da parte della Provincia di Bergamo, dello studio per la valutazione di incidenza delle previsioni del nuovo Piano Cave rispetto ai proposti Siti di Importanza Comunitaria o alle proposte Zone di Protezione Speciale individuati sul territorio provinciale, ove non già espletata. CONTENUTI DEL PROGETTO D AMBITO Elementi amministrativi 1. Domanda in carta da bollo, contenente le generalità del/i richiedente/i, sottoscritta secondo le vigenti normative; 2. Documentazione atta a comprovare l avvenuta attivazione, presso la Regione Lombardia, della procedura di verifica di V.I.A. o della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.). 3. Indicazione di eventuali vincoli gravanti sulle aree dell ATE e/o su quelle limitrofe, nonché di eventuali autorizzazioni, nulla-osta, pareri o altri atti di assenso, comunque denominati, da rilasciarsi da parte di altre Autorità (es. vincolo paesaggistico, vincolo militare, vincolo archeologico; tale indicazione può essere effettuata dal Comune competente per territorio o mediante autocertificazione; Criteri per la redazione dei Progetti di Ambito (L.R. 14/98) Pag. 4 di 8

5 4. Dimostrazione di aver presentato copia completa di tutti gli elaborati al/ai Comune/i competente/i per territorio ed agli altri Enti od uffici eventualmente interessati (ad es. Ente gestore del Parco, Comuni limitrofi, ecc.); 5. Eventuali richieste di deroga alle norme tecniche di piano ed al D.P.R. 128/59 con indicazione degli enti gestori delle infrastrutture presenti; 6. Versamento spese istruttorie; 7. Elenco mappali compresi nell ATE; Elementi Tecnici Ortofotocarta o foto aerea di recente ripresa o derivata da immagini da satellite in scala 1:5000 estesa ad un intorno sufficiente a valutare complessivamente le eventuali implicazioni dell attività estrattiva sulle aree circostanti. Tale elaborato dovrà riportare ed evidenziare: a) il perimetro dell A.T.E.; b) i limiti amministrativi comunali se prossimi all Ambito o compresi nella porzione di ortofotocarta disponibile; c) la viabilità di servizio all A.T.E. nonché il raccordo della stessa con le principali infrastrutture viarie e anche le soluzioni individuate con riferimento alle eventuali prescrizioni di piano; d) gli elementi territoriali significativi ai fini della progettazione (rogge, canali, manufatti etc.); e) centri o nuclei abitati potenzialmente influenzabili dall attività estrattiva; f) altri Ambiti Territoriali Estrattivi nelle vicinanze; g) eventuali altre informazioni utili ai fini delle valutazioni progettuali. Adeguata documentazione fotografica rappresentante l area dell ATE completa della planimetria dei punti di ripresa. ALLEGATO N. 1 - RILIEVO DELLO STATO DI FATTO DELL AREA 1) Planimetria in scala adeguata (da 1:500 A 1:2000), estesa ad almeno 100 m. oltre il perimetro dell ATE, sulla quale devono essere riportati: a) rilievo plano-altimetrico dell Ambito Territoriale Estrattivo aggiornato e recante la data di effettuazione; b) perimetro dell Ambito Territoriale; c) i limiti amministrativi comunali se prossimi all Ambito; d) impianti, pertinenze di cava e viabilità di accesso e servizio all A.T.E.; e) gli elementi territoriali significativi (rogge, canali, corsi d acqua, manufatti, linee elettriche, aree protette, parchi etc.); f) delimitazione delle aree eventualmente già coltivate e/o recuperate prima della richiesta di approvazione del progetto di A.T.E. con indicazione della superficie; g) i capisaldi G.P.S. individuati dalla Provincia di Bergamo per la predisposizione della cartografia e specifici punti fissi inamovibili di riferimento con indicazione della quota s.l.m. la cui monografia deve essere riportata a margine; 2) Estratto mappa catastale, in scala 1: 2000, con la delimitazione dell A.T.E.; 3) Individuazione su estratto della Carta Tecnica Regionale alla scala 1:10000 dell ATE con rappresentazione della viabilità esterna nonché del rapporto della stessa con le principali infrastrutture viarie e le soluzioni individuate anche con riferimento alle eventuali prescrizioni di piano; PROGETTO DELLA COLTIVAZIONE COMPLETO DI: Criteri per la redazione dei Progetti di Ambito (L.R. 14/98) Pag. 5 di 8

6 1) Relazione geologica e idrogeologica delle aree interessate, anche mediante indagini geognostiche e geofisiche, con determinazione delle sezioni litostratigrafiche e delle caratteristiche geotecniche e geomeccaniche tese ad individuare il giacimento utile, contenente: a) rilevamento geologico ed idrogeologico, in scala idonea con la definizione della rete idrografica superficiale, la profondità della falda e la definizione delle caratteristiche della circolazione idrica sotterranea; b) identificazione e caratterizzazione dei presidi necessari a garantire il monitoraggio quali-quantitativo delle acque di falda (periodicità del monitoraggio non superiore a 12 mesi); 2) Studio idrogeologico di dettaglio (in caso di previsione di escavazione in falda) di cui all art. 23 delle NTA del Piano Cave; 3) Studio di compatibilità idraulico-ambientale (in caso di A.T.E. ricadenti negli ambiti del P.A.I. Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico del Bacino del fiume PO) secondo le modalità stabilite dall Autorità di Bacino; 4) Relazione tecnica sul progetto che specifichi: a) computo metrico generale, finalizzato ad individuare il riparto, fra i soggetti interessati, dei quantitativi di materiale di cui si chiede l estrazione, nei limiti della quantità di produzione massima prevista dalla scheda di piano; b) computo metrico dei volumi da estrarre (e delle relative superfici interessate), riferito, in caso di più cave, al complesso di tutte le aree estrattive, nonché a ciascuna di esse, indicante: volume, sia complessivo che relativo ad ogni singola fase, inteso come toutvenant; volume utile, sia complessivo che relativo ad ogni singola fase: volume del terreno vegetale (terreno di coltivo), sia complessivo che relativo ad ogni singola fase; volume di sterile, sia complessivo che relativo ad ogni singola fase, suddiviso in materiale da riutilizzare e materiale da collocare a discarica; volume di materiale sterile precedentemente accantonato da movimentare; c) la profondità/altezza degli scavi; d) le soluzioni di raccordo con aree di attività pregressa; e) l eventuale localizzazione delle aree di discarica se rese necessarie dal tipo di materiale e dalle modalità di coltivazione con l indicazione delle loro principali caratteristiche; f) calcoli di stabilità dei profili di sicurezza dei fronti di scavo durante ed al termine della coltivazione, nonché del recupero ambientale; g) l individuazione delle fasi di coltivazione (durata massima delle fasi 5 anni); h) le valutazioni e le scelte relative alla viabilità di servizio all Ambito, effettuate, se necessario, anche attraverso analisi condotte su un intorno territoriale sufficientemente vasto che tengano conto delle criticità legate all attraversamento di centri o nuclei abitati, e di quelle eventualmente già rappresentate dalle specifiche prescrizioni previste per l A.T.E. nella relativa scheda di piano; i) le modalità di regimazione/captazione e recapito delle acque reflue e meteoriche, con relativi calcoli di dimensionamento e verifica idraulica di idoneità del corpo recettore; j) le valutazioni e le scelte relative alla localizzazione delle eventuali aree di rispetto, all ubicazione degli impianti, di eventuali altre pertinenze della cava e delle piste di servizio, con riferimento ai potenziali effetti negativi sulle aree esterne all A.T.E. (emissioni di polveri, rumori, scarichi etc.); Criteri per la redazione dei Progetti di Ambito (L.R. 14/98) Pag. 6 di 8

7 ALLEGATO N. 2 - PROGETTO DI GESTIONE PRODUTTIVA DELL A.T.E., FASI DI COLTIVAZIONE E SEZIONI 1) Plano-altimetria in scala 1:500 / 1:2000 sulla quale deve essere rappresentato, oltre a quanto previsto dall allegato 1 (esclusi l estratto mappa catastale in scala 1:2000, l estratto della C.T.R. alla scala 1:10000 e le quote del rilievo dello stato di fatto per le porzioni di Ambito oggetto di escavazione): a) le fasi di coltivazione previste; b) la situazione al termine dell escavazione; c) le distanze di rispetto previste da opere e manufatti e dall altrui proprietà, nonché quelle relative ad altri vincoli gravanti sull area (pozzi pubblici, etc.); d) la viabilità interna ed esterna e l illustrazione delle eventuali modifiche al suo tracciato in funzione dell avanzamento dell attività estrattiva; 2) Sezioni longitudinali e trasversali di progetto, la cui traccia deve avere, ove possibile e nei casi di prosecuzione di attività estrattive in aree già autorizzate, la medesima posizione planimetrica delle sezioni precedentemente individuate, rappresentante anche: a) l inclinazione delle scarpate; b) quote e progressive; c) il livello minimo e massimo della superficie freatica; PROGETTO DELLE OPERE NECESSARIE AL RECUPERO AMBIENTALE DURANTE E AL TERMINE DELLA COLTIVAZIONE COSTITUITO DA: 1) Relazione tecnica che specifichi: a) le opere previste dall art. 44 delle NTA del Piano Cave, tempi e costi di realizzazione; b) individuazione delle fasi di recupero; c) computi metrici analitici riferiti ad ogni fase dei volumi di terreno vegetale accantonato e del materiale da impiegare nel recupero; d) le soluzioni di assetto finale dell area di cava collegato alle aree limitrofe; e) la descrizione quali-quantitativa delle specie arboree ed arbustive da mettere a dimora e la rappresentazione delle modalità di trattamento delle scarpate, delle sistemazioni idrauliche, delle fasi di intervento previste, ecc., previa analisi paesaggistico/vegetazionale (anche storica) delle caratteristiche del paesaggio; ALLEGATO N. 3 - PROGETTO DELLE OPERE NECESSARIE AL RECUPERO AMBIENTALE DURANTE E AL TERMINE DELLA COLTIVAZIONE 1) Plani-altimetria in scala 1:500 / 1:2000 sulla quale deve essere rappresentato, oltre a quanto previsto dall allegato 1 (esclusi l estratto mappa catastale in scala 1:2000, l estratto della C.T.R. alla scala 1:10000 e le quote del rilievo dello stato di fatto per le porzioni di Ambito oggetto di escavazione): a) l assetto e la destinazione finale dell area al termine dei lavori di recupero ambientale; b) le fasi previste per il recupero ambientale; c) la rappresentazione delle quote del terreno e della viabilità a fine coltivazione; d) la situazione morfologica al termine del recupero ambientale; e) le opere per la regimazione delle acque superficiali; f) la descrizione quali-quantitativa delle specie arboree ed arbustive da mettere a dimora e la rappresentazione delle forme di trattamento delle scarpate, delle sistemazioni idrauliche, delle fasi di intervento previste, ecc.; Criteri per la redazione dei Progetti di Ambito (L.R. 14/98) Pag. 7 di 8

8 g) le eventuali aree già recuperate prima dell approvazione del progetto di gestione produttiva dell A.T.E. con indicazione della superficie. 2) Sezioni longitudinali e trasversali al termine dei lavori di recupero, la cui traccia deve avere la medesima posizione planimetrica dell allegato n 2 con l indicazione di: a) inclinazione delle scarpate; b) eventuali riporti di materiale; c) stesura del terreno vegetale con indicazione dello spessore; d) livello minimo e massimo della falda freatica; e) quote e progressive. 3) Sezione-tipo del recupero ambientale. Gli elaborati cartografici devono essere trasmessi anche in formato digitale (files digitali georeferenziati). Criteri per la redazione dei Progetti di Ambito (L.R. 14/98) Pag. 8 di 8

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