CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO 12 ore (secondo il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. in applicazione del DM 15/07/2003 n.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO 12 ore (secondo il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. in applicazione del DM 15/07/2003 n."

Transcript

1 CORSO DI FORMAZIONE PER ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO 12 ore (secondo il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. in applicazione del DM 15/07/2003 n. 388) MODULO B

2 Acquisire conoscenze generali sui traumi in ambienti di lavoro 2

3 NOZIONI ELEMENTARI SULL APPARATO SCHELETRICO 3

4 Apparato scheletrico Lo scheletro è l impalcatura sulla quale si regge il nostro corpo; è costituto da poco più di duecento ossa, che in vario modo si articolano tra loro e, grazie anche ai muscoli che si ancorano a tali distretti, ci consentono di muoverci secondo la nostra volontà. L insieme costituito da: ossa - articolazioni - muscoli viene denominato Apparato locomotore 4

5 Segue Apparato scheletrico LE OSSA Costituite da calcio e fosforo, rappresentano la struttura più dura e resistente dell organismo umano. Proprio per tale motivo, le ossa svolgono un azione importantissima, quale quella di proteggere: cervello e cervelletto (con la scatola cranica) cuoreepolmoni (con la gabbia toracica) midollo spinale (con la colonna vertebrale) 5

6 Segue Apparato scheletrico CARATTERISTICHE DELLE OSSA Ossa lunghe (femore, tibia, omero, etc.) sono caratterizzate da una parte lunga che costituisce il corpo dell osso, e da due parti periferiche, arrotondate, impegnate ad articolarsi con altre ossa vicine. Ossa corte (vertebre, ossa della caviglia, etc.) sono uguali le dimensioni di larghezza e lunghezza. Ossa piatte (scapola, ossa parietali, osso occipitale, etc) lo spessore è inferiore alla lunghezza ed alla larghezza. 6

7 Segue Apparato scheletrico La colonna vertebrale RACHIDE La colonna vertebrale, deve proteggere il midollo spinale, e sostenere il peso delcapoedeltronco. Deve inoltre potersi flettere, lateroflettere e ruotare, realizzando all'occorrenza una struttura sia rigida che elastica. Le vertebre in numero di sono raggruppate in 7 cervicali, 12 dorsali o toraciche, 5 lombari, 5 sacrali e 4-5 coccigee. 7

8 Segue Apparato scheletrico I muscoli Ancorati alle varie strutture ossee tramite i tendini, modellano l impalcatura ossea, consentendo ai vari distretti articolari di compiere i movimenti stessi. Inoltre, i muscoli consentono anche di ammortizzare la violenza dell impatto nel caso dell urto di un arto contro una superficie dura, evitando in tal modo conseguenze più gravi a carico delle ossa dell arto stesso. I muscoli, costituiti da fasci di fibre che lo percorrono lungo il proprio asse maggiore, sono specializzati ad effettuare solo un certo tipo di movimento: flessione, estensione, pronazione, supinazione, rotazione, etc. Se un muscolo, detto agonista, si contrae, un altro muscolo, detto antagonista, si rilascia, consentendo il movimento voluto in quel momento in quel determinato distretto articolare. 8

9 Segue Apparato scheletrico 9

10 TRAUMI MUSCOLARI, OSSEI ED ARTICOLARI Definizioni Contusione: lesione di fibre muscolari, ma non solo, senza rottura della cute soprastante, accompagnato da stravaso di sangue di colore scuro(ematoma) che può essere superficiale(visibile) o profondo(intramuscolare). Distorsione: lesione di un articolazione con minimo spostamento temporaneo delle estremità delle ossa che costituiscono l articolazione e stiramento o lesione della capsula e/o dei legamenti. 10

11 Segue Definizioni Lussazione: spostamento permanente delle estremità ossee articolari dalla loro sede (capsula), con lesione dei legamenti che le fissano (più frequenti sono spalla, gomito, pollice e mandibola). Frattura: rotturadiunossoindueopiùparti.lafratturapuòessere: composta: senza spostamento dei frammenti ossei; scomposta:con spostamento dei frammenti ossei; esposta: l estremità dell osso rotto(moncone) viene a contatto con l esterno. 11

12 Segue Traumi muscolari, ossei ed articolari CONTUSIONE E DISTORSIONE Sintomi riferiti e segni visibili: Dolore vivo e costante, non così intenso da impedire il movimento ma solo limitarlo. Gonfiore immediato. Ematomi o stravasi ematici scuri sottocutanei. 12

13 Segue Contusione e Distorsione Cosa fare: Mettere a riposo l articolazione. Limitarne i movimenti con una fasciatura stretta. Applicare borsa del ghiaccio o impacchi freddi. Posizione antalgica dell arto. 13

14 Segue Traumi muscolari, ossei ed articolari LUSSAZIONE Fuoriuscita dell osso di un articolazione dalla sede Sintomi e segni obiettivi Dolore intenso tale da impedire ogni movimento (articolazione fissa in posizione anomala). Articolazione visibilmente deformata. Gonfiore e possibile successivo stravaso di sangue superficiale e scuro. 14

15 Segue Lussazione Cosa fare: Non tentare di allineare i capi ossei nella loro posizione originaria; immobilizzare con imbottiture e bendaggi l articolazione nella posizione più confortevole per l infortunato, rispettando la posizione assunta dopo il trauma (per il trasporto in ospedale, se autorizzati da C.O.118); controllare se ci sono ferite o emorragie; non tentare reinserimenti; trovare la posizione meno dolorosa per la vittima; raffreddare con ghiaccio rapido; immobilizzare o sostenere l arto. 15

16 Segue Traumi muscolari, ossei ed articolari FRATTURE Sintomi e segni obiettivi: Dolore intenso, vivo che si accentua ad ogni minimo movimento. Gonfiore e, successivamente, stravaso superficiale, scuro di sangue. Ferita lacero contusa della cute soprastante(non sempre). 16

17 Segue Fratture Cosa fare: spostare l infortunato solo se necessario(imminente pericolo di vita); mettere nella posizione più confortevole; aspettare i soccorsi; in caso di spostamento agire con cautela; immobilizzare l arto fratturato solo in caso di necessità di spostamento dal luogo dell infortunio e trasportare l infortunato bloccando l articolazione a monteeavalledellalesione; si deve impedire ogni movimento senza compromettere la circolazione sanguigna e senza allineare. 17

18 Segue Fratture TRATTAMENTO - controllare la presenza di: - ferite, emorragie; - traumi alla testa o alla colonna vertebrale; - trovare la posizione meno dolorosa per la vittima; - raffreddare con ghiaccio rapido: - immobilizzare con stecche. 18

19 Segue Fratture FRATTURE DEL BACINO O DEL FEMORE - non muovere l infortunato FRATTURE ESPOSTE - non spostare le ossa fuoriuscite - bloccare l emorragia a monte - non steccare 19

20 POLITRAUMA Definizione: lesione a carico di due o più distretti corporei (es. frattura di femore e trauma cranico). Segni obiettivi(visibili): ferite, emorragie esterne e interne, deformazioni di parti anatomiche, pallore, sudorazione fredda, polso frequente e difficilmente reperibile, stato confusionale, incoscienza e arresto cardiocircolatorio. 20

21 Segue Politrauma Una lesione della colonna vertebrale può coinvolgere solo la struttura ossea oppure può interessare il midollo spinale contenuto all interno del canale vertebrale. Sospettare questa lesione se: l infortunato lamenta dolore alla schiena; se lamenta formicolio, scosse elettriche, senso di caldo o freddo alle estremità; se è caduto in piedi da un altezza superiore ai 4 metri; se ha riportato trauma cranico e/o facciale al di sopra della clavicola. 21

22 Segue Politrauma L assenza del dolore non esclude che vi possa essere una lesione della colonna. 22

23 Segue Politrauma Cosa NON fare: non spostare mai l infortunato, se non in caso di imminente pericolo di vita nondaredabere non mettere in posizione di sicurezza anche se è incosciente (mantenere fuori o di lato la lingua con la garza) N.B: in presenza di infortunato, privo di coscienza, senza avere testimonianze dell accaduto, comportarsi come se fosse un politraumatizzato 23

24 Segue Politrauma Cosa fare: allertare immediatamente C.O. 118; risalire alla dinamica dell incidente; valutare le funzioni vitali(coscienza, respirazione, circolo); effettuare la chiamata di soccorso e attendere, non lasciando solo l infortunato; monitorare i parametri vitali e, se necessario, iniziare le manovre rianimatorie; tamponare le eventuali emorragie esterne; mantenere sempre la colonna in asse neutro (sospettare sempre una lesione) nel caso sia indispensabile muovere il paziente (per immediato pericolo di vita o per effettuare manovre rianimatorie) agendo in più soccorritori. 24

25 La persona traumatizzata PERCHE NON SI DEVE RIMUOVERE In caso di frattura i monconi ossei possono spostarsi provocando ulteriori lesioni di nervi, muscoli o vasi sanguigni. Se è stata colpita la colonna vertebrale, potrebbe venire lesionato il midollo spinale con conseguente perdita della sensibilità o paralisi delle parti del corpo sottostanti la lesione. 25

26 FRATTURA ESPOSTA FERITA DA CORPO ESTRANEO 26

27 Ferita profonda al torace 1. Chiamare il 118 quando vi è rischio di emorragia interna. 2. Indossare i guanti. 3. Coprire la ferita con garze sterili. 4. Coprire l infortunato con il telo. 5. Tenere sotto controllo stato di coscienza, respirazione e circolazione. COSA NON FARE Non rimuovere corpi estranei Non versare disinfettanti 27

28 Ferita lieve 1. Risciacquare sotto l acqua corrente. 2. Indossare i guanti. 3. Versare acqua ossigenata sulla ferita possibilmente dal centro verso l esterno. 4. Disinfettare solo la cute sana attorno alla ferita, dal centro verso l esterno, con disinfettante e usando garze sterili. 5. Applicare la medicazione. 6. Raccomandare di verificare lo stato della vaccinazione antitetanica. 7. Se la ferita è profonda o lunga più di 1,5 cm (o vi sono corpi estranei conficcati) trasportare l infortunato in Ospedale. COSA NON FARE Non usare cotone, polvere antibiotica, alcool Non usare il disinfettante direttamente sulla ferita 28

29 Ferita con oggetto conficcato OGGETTO PICCOLO 1. Immobilizzare l oggetto. 2. Indossare i guanti. 3. Trasportare l infortunato in ospedale. OGGETTO VOLUMINOSO 1. Chiamare il Tenere fermo l oggetto. 3. Tranquillizzare l infortunato. 4. Attendere l arrivo dei soccorsi. Se vi è emorragia attuare pressione manuale su entrambi i lati dell oggetto COSA NON FARE Non parlate sopra la ferita. Non usare cotone, polvere antibiotica, alcool. Non usare il disinfettante direttamente sulla ferita. 29

30 Traumi gravi agli arti GAMBA 1. Tagliare i vestiti. 2. Applicare il ghiaccio. 3. Chiamare il 118 per il trasporto in ospedale. BRACCIO 1. Tagliare i vestiti e togliere costrizioni 2. Immobilizzare 3. Applicare ghiaccio 4. Trasportare in ospedale COSA NON FARE Non tentare di raddrizzare l arto Non togliere le scarpe Se vi sono ferite o ossa sporgenti: indossare i guanti ed applicare garze sterili 30

31 Contusione 1. Applicare ghiaccio. 2. Se interessa una articolazione bisogna immobilizzare. 3. Trasportare l infortunato in ospedale. COSA NON FARE Non massaggiare. Non tentare di sistemare l articolazione. 31

32 Traumi multipli NON COSCIENTE CON RESPIRAZIONE E CIRCOLAZIONE ASSENTI 1. Verificare respirazione e circolazione 2. Se assenti posizionare l infortunato tenendo allineati testa, tronco e gambe. 3. Indossare i guanti. 4. Liberare le vie respiratorie. 5. Effettuare la rianimazione cardiopolmonare. SE VOMITA 1. Immobilizzare la testa. 2. Tranquillizzare l infortunato. 3. Coprire l infortunato con il telo. COSA NON FARE Non tamponare sangue o liquido che fuoriesca da orecchio, naso o bocca. 32

33 Cadute dall alto - Schiacciamento In caso di contusione cranica associata a vertigini, sonnolenza, confusione mentale, nausea, vomito, perdita di coscienza, fuoriuscita di sangue o liquido chiaro da orecchio, naso o bocca, formicolii, paralisi: 1. Chiamare il Lasciare l infortunato nella posizione in cui si trova. 3. Indossare i guanti. 4. Liberare le vie respiratorie. COSA NON FARE Non tamponare sangue o liquido che fuoriesca da orecchio, naso o bocca. 33

34 Trauma cranico COSCIENTE 1. Immobilizzare la testa. 2. Tranquillizzare l infortunato. 3. Coprire l infortunato con il telo. NON COSCIENTE 1. Verificare respirazione e circolazione. 2. Se assenti posizionare l infortunato tenendo allineati testa, tronco e gambe. 3. Indossare i guanti. 4. Liberare le vie respiratorie. 5. Effettuare la rianimazione cardiopolmonare. COSA NON FARE Non togliere le scarpe. 34

35 Traumi Oculari Cause: traumi diretti, contusione, corpi estranei anche penetranti, sostanze chimiche. Agenti chimici e corpi estranei non penetranti: Lavare abbondantemente (soluzione fisiologica sterile o acqua da rubinetto). Far chiudere l occhio ferito, coprirlo con una garza e fissare con bendaggio o cerotto. In caso di contusione, impacchi freddi non compressivi. Corpi estranei penetranti: Appoggiare garza sterile su entrambi gli occhi e fissarla con bendaggio o cerotto. 35

36 Lesioni Oculari COSA FARE 1. Raccomandare di evitare di strofinare gli occhi. 2. Se c è stato contatto con sostanze chimiche praticare abbondante lavaggio esterno. 3. Praticare il lavaggio oculare per minuti. 4. Coprire entrambi gli occhi con garze senza premere. 5. Trasportare l infortunato in ospedale. COSA NON FARE Non tentare di rimuovere oggetti penetrati (ad es. schegge). Non tentare di rimuovere lenti a contatto. Non applicare collirio. Evitare di far aprire e chiudere forzatamente le palpebre. 36

37 Lavaggio oculare Per il lavaggio oculare: 1.riempire di acqua potabile una siringa priva di ago 2.far ruotare di lato la testa 3.tenere aperte le palpebre 4.lavare l occhio dal lato nasale verso l esterno, premere stantuffo siringa 5.ripetere l operazione per minuti 37

38 Lesioni agli Orecchi Ferite da corpi estranei (rimasti penetrati) - NON rimuovere gli oggetti penetrati; - proteggere con garze senza premere; -chiamare il 118. TRATTAMENTO - NON spostare e NON rimuovere il corpo estraneo. -NON muovere e NON steccare. Bloccare l emorragia: comprimere a monte dell amputazione; utilizzare un laccio emostatico. lavare con soluzione fisiologica bloccare l oggetto per evitare spostamenti 38

39 Perdita traumatica di un dente 1. Indossare i guanti. 2. lavare il dente sotto l acqua corrente. 3. Posizionare il dente sotto la lingua dell infortunato. 4. Trasportare l infortunato in ospedale. 5. Se l emorragia prosegue tamponare con garza e far mordere garze. COSA NON FARE Non strofinare il dente. Non staccare il dente mobile. 39

40 Acquisire conoscenze generali sulle patologie specifiche in ambiente di lavoro 40

41 Sintomi: CONGELAMENTO dolore, arrossamento poi comparsa di bolle di liquidi sieroematico ed infine gangrena. Cosa fare: Togliere con delicatezza gli abiti stretti e bagnati. Coprire con telo isotermico o se possibile spostare in luogo riscaldato o al riparo dal freddo. Controllare il respiro. Fare bere bevande tiepide ma niente alcool. NON frizionare. NON applicare fonti di calore dirette. 41

42 USTIONI Definizione: lesione della cute e delle mucose con perdita delle funzioni di protezione, termoregolazione. Cause: fonti di calore e sostanze chimiche(acide o alcaline). Danni: perdita di liquidi e sali con disidratazione e infezioni. 42

43 Segue Ustioni Gravità: superficie corporea interessata (regola del 9), profondità (grado), sede della lesione, natura agente ustionante. Estensione (regola del 9): Testa 9% Torace anteriore 18% Torace posteriore 18% Arti superiori (9% + 9%) Arti inferiori (18% + 18%) Zona genitale 1% 43

44 Segue Ustioni Profondità (gradi): 1 grado: coinvolge gli strati più superficiali: si evidenzia con eritema(arrossamento). 2 grado: comparsa di flittene (bolle piene di liquido sieroso). 3 grado: carbonizzazione dei tessuti. 44

45 Segue Ustioni Cosa fare: allontanare l agente ustionante: chimico: versare abbondantemente acqua sulla lesione, sfruttando l effetto meccanico del getto d acqua; fonte di calore: spostare l infortunato dalla fonte; abiti in fiamme: versare dell acqua, usare coperte o indumenti di lana, non utilizzare estintori. Lavare abbondantemente con acqua. 45

46 Segue Ustioni In presenza di bolla (flittene), non va mai bucata per il pericolo di infezioni. Togliere gli abiti con cautela: solo se facilmente tagliabili, mai sfilarli, mai se sono attaccati alla lesione cutanea. Coprire la lesione con garza sterile. Usare i guanti. Non applicare pomate e medicamenti. 46

47 USTIONI LOCALIZZATE USTIONI LIEVI - bagnare a lungo con acqua o soluzione fisiologica USTIONI ESTESE - bagnare con acqua pulita o soluzione fisiologica - NON toccare l'ustione - proteggere con un telo sterile senza premere - chiamare il 47

48 USTIONE SUPERFICIALE 48

49 RISCHI USTIONI PROFONDE Infezione Shock TRATTAMENTO -chiamare immediatamente il - controllare il respiro - prevenire le infezioni: -NON toccare le ustioni - NON bagnare - coprire con telo sterile - prevenire lo shock con un telo isotermico 49

50 USTIONE PROFONDA 50

51 Colpo di sole Respiro affannoso, mal di testa, vertigini, crampi muscolari, arrossamento del viso 1. Trasportare l infortunato in luogo fresco e ventilato. 2. Togliere i vestiti. 3. Fare spugnature con acqua fresca. 4. Dare da bere acqua. 5. valutare lo stato generale e la gravità delle ustioni. a) Trasportare in ospedale. b) Se perde coscienza chiamare il 118. c) Tenere sotto controllo respirazione. 51

52 Colpo di Calore SINTOMI - pelle fredda, viso pallido TRATTAMENTO - spostare in luogo fresco - togliere i vestiti umidi - raffreddare con impacchi sulla fronte -fare bere acqua ma non alcolici - controllare il respiro 52

53 FOLGORAZIONE Definizione: Scarica accidentale di una corrente elettrica sull organismo umano (nell uso comune detta scossa o scossa elettrica), che può avere effetto mortale o essere causa di ustioni, di disturbi del ritmo cardiaco (fibrillazione), di lesioni degenerative dei muscoli e del sistema nervoso. 53

54 In caso di folgorazione I POSSIBILI EFFETTI SONO: 1. Contrazioni muscolari: nei casi più gravi determinano proiezione a distanza dell infortunato ovvero l impossibilità di staccarsi dal conduttore. 2. Arresto respiratorio: per contrazione persistente dei muscoli o per paralisi dei centri nervosi che presiedono alla funzione respiratoria. 3. Arresto cardiaco, aritmia: per interferenza sul sistema elettrico del cuore. 54

55 Segue I possibili effetti IN QUESTI CASI PRATICARE SUBITO LA RIANIMAZIONE USTIONI nel punto di contatto (molto profonde in caso di alta tensione). TRAUMI per proiezione a distanza o caduta a seguito di perdita di coscienza. La gravità degli effetti sul corso è in relazione a tipo di corrente: la corrente alternata è più pericolosa di quella continua; intensità e durata del contatto: solo intensità e durata appropriate producono uno stimolo elettrico pericoloso; percorso della corrente: è più pericolosa se passa attraverso il cuore, il tragitto più pericoloso è mano sinistra-torace; stato della pelle: dove la pelle è più sottile o bagnata o sudata o presenta ferite la resistenza è minore. 55

56 Segue Folgorazione. Cosa fare: Togliere la corrente Se non è possibile togliere la corrente, staccare l infortunato dalla fonte di corrente, proteggendo se stessi isolandosi: salire su asse di legno, stoffa o giornali asciutti allontanare l infortunato dalla sorgente con un bastone di legno, cinture di cuoio Se la corrente è ad alta tensione non avvicinarsi entro i 30 metri dall infortunato e non intervenire. 56

57 Segue Folgorazione Cosa fare dopo aver staccato dalla corrente l infortunato Controllare coscienza, respiro, circolo (polso). Se è in arresto cardio-respiratorio iniziare le manovre di rianimazione. Se respira e il cuore batte: metterlo in posizione di sicurezza, continuando a controllare cuore e respiro. Coprire l eventuale presenza di un ustione (contatto con il cavo elettrico) solo con garze sterili. 57

58 Segue Cosa fare. Chiamare il 118. Collocare, se possibile, l infortunato in luoghi freschi e ventilati. Spogliarlo e spruzzargli o immergerlo in acqua fresca fare applicazioni di impacchi di ghiaccio. Sorvegliare continuamente il malato e rilevare la temperatura cutanea. Attendere i soccorsi. 58

59 INTOSSICAZIONI E AVVELENAMENTI Ministero della salute - Centri Antiveleni 59

60 AVVELENAMENTO DA INGESTIONE DI PRODOTTI CHIMICI COSCIENTE 1. Trasportare in ospedale. 2. Se ha difficoltà respiratorie o convulsioni chiamare il 118 NON COSCIENTE 1. Verificare respirazione e circolazione. 2. Chiamare il 118. COSA FARE Seguire SOLOle indicazioni di: - schede di sicurezza; - etichette del prodotto; -personale del 118. COSA NON FARE Non provocare il vomito. Non fare bere. 60

61 ESEMPIO DI ETICHETTA PER PRODOTTI PERICOLOSI 61

62 ESEMPIO DI ETICHETTA PER PRODOTTI PERICOLOSI ESEMPIO DI AVVERTENZA NON PROVOCARE VOMITO 62

63 Segue Intossicazioni Fattori da considerare: Sintomi Sostanza in causa Modalità di intossicazione 63

64 Segue Intossicazioni Cosa fare: Valutare lo stato di coscienza Valutare ed eventualmente ripristinare le funzioni vitali Anamnesi e valutazione dei sintomi Raccogliere informazioni sulla natura e tossicità della sostanza(tipo di sostanza, dose, modalità di assunzione) Chiamare il centro antiveleni e decidere insieme i primi interventi efficaci per ridurre l assorbimento del tossico 64

65 Segue Intossicazioni COSCIENTE 1. Trasportare in ospedale. 2. Se ha difficoltà respiratorie o vertigini o vomito chiamare il 118. NON COSCIENTE 1. Verificare respirazione e circolazione 2. Chiamare il Con respirazione assente effettuare la rianimazione Riepilogando PROTEZIONE DEL SOCCORRITORE soccorrere la vittima solo se è possibile senza respirare le esalazioni. Fare attenzione a non causare scintille e bloccare al più presto la fonte di emissione COSA FARE 1. Allontanare l infortunato e far respirare aria pulita 2. In ambiente chiuso e saturo di gas utilizzare respiratore ed allertare un altro soccorritore 3. Identificare la sostanza pericolosa 4. Togliere gli indumenti impregnati 5. Controllare lo stato di coscienza 6. Seguire le indicazioni di: schede di sicurezza etichette del prodotto, personale del

66 Segue Intossicazioni Ingestione Cosa fare: NON indurre il vomito (sostanze caustiche, corrosive) in quanto potrebbe: estendere il danno; determinare inalazione del tossico in caso di incoscienza; ridurre l assorbimento del tossico: carbone attivo; NONdaredabere; NON usare latte come antidoto (può aumentare l assorbimento del tossico) 66

67 Segue Intossicazioni Inalazione Cosa fare: Prima di intervenire auto-proteggersi(mascherina) Allontanare il tossico o il paziente dall ambiente contaminato Assicurarsi la pervietà delle vie aeree Somministrare ossigeno Se è in arresto cardio-circolatorio, iniziare il B.L.S. 67

68 Segue Intossicazioni Contatto cutaneo Cosa fare: Lavare abbondantemente con acqua. Togliere gli indumenti contaminati solo se non attaccati alla cute sottostante lesionata. Coprire con garze sterili e fasciare. 68

69 Puntura d insetti 1. Eliminare il pungiglione raschiando con un cartoncino o togliere con pinzetta. 2. Eliminare eventuali costrizioni. 3. Applicare ghiaccio. 4. Indossare guanti. 5. Disinfettare. 6. Tenere in osservazione per ½ ora. 7. Se è allergico, se si gonfia molto, se l insetto è stato inghiottito, se le punture sono numerose: chiamare il

70 Puntura di zecca 1. Indossare guanti. 2. Estrarre la zecca con una pizzetta. 3. Per estrarre, tenere la pinzetta verticalmente, il più vicino possibile alla pelle ed eseguire movimenti rotatori. 4. Disinfettare. 5. Se parte della zecca rimane conficcata: trasportare in ospedale. 70

71 FERITE Definizione: lesione della pelle o delle mucose che, in seguito ad un trauma, perde l integrità. Conseguenze: emorragia ed infezione. 71

72 Segue Ferite Tipo di ferite: Escoriazioni: da corpo ruvido. Abrasioni: da corpo tagliente che agisce tangenzialmente. Ferite da punta: aghi, chiodi, punteruoli; poco estese ma profonde. Ferita da taglio: può sanguinare molto. Ferita lacero/contusa: da strappo, margini irregolari, poco sanguinante, ma ad alto rischio di infezioni. 72

73 Segue Ferite Cosa fare per lesioni superficiali Usare i guanti. Scopo: limitare le infezioni Lavare possibilmente con acqua fisiologica sterile e con detergente non aggressivo(sapone). Pulire e disinfettare (acqua ossigenata o disinfettanti tipo Cytrosil; MAI usare alcool) con un movimento centrifugo che va dalla ferita verso l esterno. Medicare la ferita con garze sterili o cerotto. Se sanguina leggermente, mettere per qualche minuto sotto l acqua fredda corrente. 73

74 Segue Ferite Cosa fare per lesioni estese, da corpo estraneo penetrante Scopo: controllare l emorragia Non estrarre mai il corpo estraneo. Coprire con garza possibilmente sterile. Immobilizzare il corpo estraneo sporgente dalla ferita con imbottitura a ciambella e bendaggio. 74

75 Ferita da taglio Ogni ferita, anche piccola, va disinfettata seguendo le istruzioni: 1. lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone oppure con alcool denaturato; 2. lavare i margini della ferita con acqua pura e sapone, servendosi della garza per allontanare il terriccio, la polvere, le schegge, ecc.; in mancanza di acqua, lavare la pelle intorno alla ferita con cotone idrofilo imbevuto di alcool; disinfettare sempre i margini della ferita; 3. lasciare uscire dalla ferita alcune gocce di sangue e poi asciugare con garza; 4. versare sulla ferita acqua ossigenata, coprire con garza sterile, mai con ovatta; appoggiare sopra la garza uno strato di ovatta, fasciare con una benda di garza e fissare con cerotto (se si tratta di piccola ferita, in luogo della fasciatura, fissare mediante appositi cerotti); 5. se la ferita presenta margini irregolari e contusioni, se è sporca di terra, chiedere subito al medico per l iniezione antitetanica. 75

76 Ferita con emorragia grave 1. Chiamare il Nel caso di braccia o gambe: sollevare l arto sopra il livello del cuore. 3. Indossare i guanti. 4. Applicareunagarzasoprailpuntodifuoriuscitae comprimere manualmente per 10 minuti. 5. Se l emorragia ad un arto non si arresta: applicare il laccio emostatico monte della ferita più vicino possibile alla radice dell arto annotando l ora di applicazione. COSA NON FARE Non sollevare in caso di sospetta frattura Non disinfettare Non allentare il laccio emostatico 76

77 Ferita profonda all addome 1. Chiamare il 118 quando vi è rischio di emorragia interna. 2. Indossare i guanti. 3. Coprire la ferita con garze sterili. 4. Coprire l infortunato con il telo. 5. Tenere sotto controllo stato di coscienza, respirazione e circolazione. COSA NON FARE Non rimuovere corpi estranei. Non versare disinfettanti. 77

78 DEFINIZIONE L EMORRAGIA Fuoriuscita del sangue dai vasi sanguigni EMORRAGIA ESTERNA Il sangue può fuoriuscire direttamente all esterno. EMORRAGIA INTERNA Il sangue che esce dai vasi si può raccogliere nelle cavità corporee, come cranio, torace, addome. EMORRAGIE ESTERIORIZZATE Avvengono all interno di cavita corporee collegate con l esterno (tubo digerente, naso, orecchio, polmone). La gravità dipende dalla sede e dalla quantità di sangue perso. 78

79 EMORRAGIE INTERNE (generalmente nel politrauma) Sospettabile quando il politraumatizzato ha freddo, la pelle è pallida, fredda e sudata, e i polsi periferici difficilmente percepibili. Cosa fare: Non spostare l infortunato. Coprirlo con una coperta. Attivare quanto prima i soccorsi. 79

80 Emorragie Interne Trauma Cranico Accertamento Il sospetto nasce da: - dinamica dell'incidente; - stato di shock; - punti dolenti indicati dall infortunato. Trattamento - chiamare immediatamente il - se non c è immediato pericolo di vita: NON muovere - sospettare sempre lesioni alla colonna; - controllare: stato di coscienza e respiro; - emorragie da naso e orecchi: lasciare defluire. 80

81 Le emorragie esterne si possono distinguere anche in: ARTERIOSE VENOSE CAPILLARI in genere il sangue è rosso vivo ed esce a zampillo in maniera sincrona con l azione di pompa del cuore; il sangue è scuro e fuoriesce lentamente senza una grande pressione; il sangue si spande lentamente; non è grave, anche se non viene trattata. 81

82 I metodi per fermare l emorragia sono: 1) LA COMPRESSIONE DIRETTA SULLA FERITA 2) LA COMPRESSIONE INDIRETTA SUI PUNTI DI COMPRESSIONE 3) UTILIZZO DEL LACCIO EMOSTATICO 82

83 Segue Emorragie esterne 1) LA COMPRESSIONE DIRETTA utilizzabile sia per emorragie arteriose che venose Infilare i guanti(eventualmente occhiali) e applicare un tampone di garza sterile sulla ferita(con i guanti!). Far sedere o sdraiare l infortunato. Comprimere con forza ponendo una fascia sopra il tampone. In caso di emorragia ad un arto: sollevare l arto per ridurre il flusso (punto di compressione). Non togliere mai il bendaggio o il tampone fino all arrivo in ospedale. 83

84 Segue Emorragie esterne Incasodiemorragieagliartidamedio/grossivasisenonè sufficiente il tamponamento sulla ferita, aggiungere quello a monte: prima della ferita o alla radice dell arto. 84

85 Segue Emorragie esterne 2) LA COMPRESSIONE INDIRETTA per emorragie arteriose 85

86 Segue La compressione indiretta per emorragie arteriose 86

87 Segue Emorragie esterne 3) LACCIO EMOSTATICO Puòessereevaapplicatosoloalivellodegliarti: quando la doppia compressione (sulla ferita e a monte) non sono sufficienti; nel caso di perdita anatomica di una grossa parte e amputazione di un arto. Nell emorragia arteriosa: va messo a monte di una ferita, in modo da premere l arteria contro un osso. Nell emorragia venosa: va messo a valle della ferita. 87

88 Segue Laccio emostatico Cosa usare: materiale morbido, resistente, poco elastico (stoffa) e sufficientemente lungo da permettere la regolazione della stretta e sufficientemente largo da non penetrare. NON utilizzare un laccio in gomma tubolare Utilizzare un bracciale a pressione Oppure un laccio a cinghia regolabile 88

89 Segue Laccio emostatico TIPI DI LACCI EMOSTATICI a cinghia tubolare pneumatico (normalmente utilizzato per la prova della pressione) 89

90 Segue Laccio emostatico Tempi di applicazione Puòesserelasciatoinlocoperunmassimodicirca15minuti (oltre i 40 minuti necrosi irreversibile). Se i soccorsi non arrivano entro i limiti di tempo suddetti, non togliere bruscamente ma allentare lentamente lasciandolo in loco per stringerlo subito dopo, da ripetere con una frequenza massima non superiore ai 15 minuti. N.B.: evidenziare sempre la presenza del laccio e l ora di applicazione; se possibile non togliere il laccio fino all arrivo inps. 90

91 Segue Laccio emostatico ANNOTAZIONE DELL ORARIO DI APPLICAZIONE DI UN LACCIO EMOSTATICO 91

92 ALCUNE EMORRAGIE NON VANNO FERMATE: Fuoriuscita di sangue dalle orecchie(otorragia). Se possibile, ruotare il soggetto in modo da far uscire liberamente il sangue. Chiamare il 118 Fuoriuscita di sangue dalla bocca (emottisi, ematemesi, ecc.). 92

93 EPISTASSI Dopo aver escluso un trauma cranico (segno di emorragia cerebrale!!!): Far sedere la persona e non sdraiarla; far piegare in avanti la testa; comprimere il naso alla radice tra due dita; applicare garze imbevute di acqua fredda alla radice del naso. 93

Lesioni apparato locomotore, politrauma, trauma cranico e. trauma oculare

Lesioni apparato locomotore, politrauma, trauma cranico e. trauma oculare Lesioni apparato locomotore, politrauma, trauma cranico e vertebrale,trauma toracico, trauma oculare APPARATO LOCOMOTORE Composto da ossa, articolazioni e muscoli Serve a: sostenere l organismo proteggere

Dettagli

Misericordia di Empoli Centro Formazione. Primo Soccorso. Eventi e Lesioni di Origine Traumatica

Misericordia di Empoli Centro Formazione. Primo Soccorso. Eventi e Lesioni di Origine Traumatica Misericordia di Empoli Centro Formazione Primo Soccorso Eventi e Lesioni di Origine Traumatica Il Trauma E detto trauma un evento violento che reca un danno psico-fisico ad un individuo. Incidente SI Infarto

Dettagli

Lesioni da caldo, freddo e da agenti chimici

Lesioni da caldo, freddo e da agenti chimici Lesioni da caldo, freddo e da agenti chimici LA PELLE LA PELLE La pelle è composta LA PELLE epidermide derma adipe LA PELLE La pelle ha la funzione di: proteggere da microrganismi regolare l equilibrio

Dettagli

TRAUMI AGLI ARTI LESIONI SCHELETRO-MUSCOLARI

TRAUMI AGLI ARTI LESIONI SCHELETRO-MUSCOLARI A cura di Vds Davide Bolognin Istruttore di Pronto Soccorso e Trasporto Infermi CROCE ROSSA ITALIANA Volontari del Soccorso Delegazione di Terme Euganee (PD) TRAUMI AGLI ARTI LESIONI SCHELETRO-MUSCOLARI

Dettagli

LESIONI SCHELETRICHE

LESIONI SCHELETRICHE LESIONI SCHELETRICHE LESIONI MUSCOLO - SCHELETRICHE Anatomia dell APPARATO SCHELETRICO Lo scheletro umano è costituito da 208 ossa di diversi tipi: OSSA BREVI (es.vertebre) OSSA PIATTE (es. SCAPOLA, BACINO)

Dettagli

Lezione 07. Traumi dell Apparato Tegumentario

Lezione 07. Traumi dell Apparato Tegumentario Lezione 07 Traumi dell Apparato Tegumentario La Cute Ferite Cosa è? Interruzione della continuità della cute Classificazione Taglio Punta Lacero Contusa Avulsione cutanea Complicanze: Gravità: Lesioni

Dettagli

Lo stato di Coma,Ictus cerebrale: fattori di rischio e posizione d'attesa. Epilessia, soccorso e classificazione

Lo stato di Coma,Ictus cerebrale: fattori di rischio e posizione d'attesa. Epilessia, soccorso e classificazione Lo stato di Coma,Ictus cerebrale: fattori di rischio e posizione d'attesa. Epilessia, Asma, intossicazioni, primo soccorso e classificazione COMA sindrome clinica caratterizzata da una mancata risposta

Dettagli

L APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO

L APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO L APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO L APPARATO LOCOMOTORE OSSA-ARTICOLAZIONI MUSCOLI OSSA-ARTICOLAZIONI Il sistema scheletrico garantisce le funzioni di: Sostegno rigido (le ossa danno forma al corpo e gli

Dettagli

Allegato 2 ISTRUZIONI DI PRIMO SOCCORSO PER LE SCUOLE

Allegato 2 ISTRUZIONI DI PRIMO SOCCORSO PER LE SCUOLE Allegato 2 SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA NELLE COMUNITA E DELLO SPORT ISTRUZIONI DI PRIMO SOCCORSO PER LE SCUOLE IN CASO DI COSA FARE COSA NON FARE Indossare i guanti monouso Lavare la ferita con acqua

Dettagli

Rischio ELETTRICO Prima Parte: Pericoli e conseguenze Seconda Parte: Aspetti Legislativi / Normativi Terza Parte: Misure di protezione

Rischio ELETTRICO Prima Parte: Pericoli e conseguenze Seconda Parte: Aspetti Legislativi / Normativi Terza Parte: Misure di protezione Rischio ELETTRICO Prima Parte: Pericoli e conseguenze Seconda Parte: Aspetti Legislativi / Normativi Terza Parte: Misure di protezione Normativa ART. 15, 36, 37, 45, 165 D. Lgs.. 81/2008 ART. 6.1.7 NORMA

Dettagli

FRATTURE, LUSSAZIONI, DISTORSIONI E FERITE. Aspetti concettuali e gestione del primo soccorso

FRATTURE, LUSSAZIONI, DISTORSIONI E FERITE. Aspetti concettuali e gestione del primo soccorso FRATTURE, LUSSAZIONI, DISTORSIONI E FERITE Aspetti concettuali e gestione del primo soccorso Elena Pedrotti - infermiera professionale Ortopedia e Traumatologia Ospedale S. Chiara Obiettivi formativi Valutare

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE Opera TRAUMI LO SCHELETRO FUNZIONE: DI SOSTEGNO DI MOVIMENTO DI PROTEZIONE ORGANI INTERNI (es: cranio/cervello) EMOPOIETICA (midollo osseo, produzione cellule sangue) DI DEPOSITO (riserva di Sali, Calcio)

Dettagli

Dr. Mentasti Riccardo

Dr. Mentasti Riccardo TRAUMATOLOGIA Dr. Mentasti Riccardo Obiettivi Apprendere nozioni di anatomia e fisiologia dell apparato muscolo sceletrico Conoscere i meccanismi ed i principali traumi muscolo-scheletrici più frequenti

Dettagli

La Cute, Ferite e Medicazioni

La Cute, Ferite e Medicazioni La Cute, Ferite e Medicazioni OBBIETTIVI Fornire cenni di Anatomia dell Apparato Tegumentario. e Fisiologia Definire i vari tipi di ferite. Apprendere le manovre per una corretta disinfezione e medicazione.

Dettagli

Lesione di una parte dell'organismo prodotta da una causa esterna in modo rapido e violento Può riguardare (tra l'altro...):

Lesione di una parte dell'organismo prodotta da una causa esterna in modo rapido e violento Può riguardare (tra l'altro...): COS'E' IL TRAUMA: Lesione di una parte dell'organismo prodotta da una causa esterna in modo rapido e violento Può riguardare (tra l'altro...): l'apparato scheletrico (fratture) le articolazioni (distorsioni,

Dettagli

Il B.L.S. (Basic Life Support)

Il B.L.S. (Basic Life Support) Il B.L.S. (Basic Life Support) Cos è: Sequenza di verifiche ed azioni da effettuare sulla Vittima quando A NON E COSCIENTE B NON RESPIRA C NON HA CIRCOLO Scopo: Prevenire o Limitare i danni dovuti alla

Dettagli

INSURANCE TEAM di Farina & C. S.a.s.

INSURANCE TEAM di Farina & C. S.a.s. CONGELAMENTO E una lesione locale da freddo che interessa una o più parti del corpo, generalmente le estremità: mani, piedi, naso, orecchie. - Diminuito apporto di sangue nei tessuti interessati (colore

Dettagli

LA PELLE. Tessuto epiteliale che riveste il corpo senza soluzione di continuità

LA PELLE. Tessuto epiteliale che riveste il corpo senza soluzione di continuità EPIDERMIDE: costituita da cellule morte in superficie, rigenerate continuamente DERMA: ricco di vasi sanguigni, nervi, ghiandole varie STRATO ADIPOSO: riserva energetica, isolante LA PELLE Tessuto epiteliale

Dettagli

Corso Base per Aspiranti Volontari della CROCE ROSSA ITALIANA EMORRAGIE - FERITE OBIETTIVO DELLA LEZIONE Conoscere le emorragie e saperle trattare Conoscere le ferite e saperle trattare Il meccanismo della

Dettagli

Patologia da incendio

Patologia da incendio USTIONI FUMI TOSSICI TRAUMI Patologia da incendio la vittima di un incendio può essere intossicata senza essere ustionata, al contrario ustioni gravi sono sempre concomitanti con una intossicazione da

Dettagli

ANATOMIA DELL ORECCHIO UMANO

ANATOMIA DELL ORECCHIO UMANO ANATOMIA DELL ORECCHIO UMANO Approccio all infortunato 1) Protezione del soccorritore 2) Valutazione rischio ambientale si Il paziente va rimosso no 3) Valutazione delle condizioni dell infortunato Approccio

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE Opera Ferite ed emorragie LA PELLE Funzioni delle pelle: - Rivestimento e protezione - Termoregolatrice (attraverso il sudore) - Depuratrice (eliminaz Sali, sost dannose - Reazione ai raggi solari (melanina)

Dettagli

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA COSA SONO, COME SI RICONOSCONO, COME SI OPERA Patologia Ischemica (Infarto) Cuore (infarto) Cervello (Ictus) Scompenso Cardiaco Difficoltà Respiratorie Shock Che cosa sono,

Dettagli

EMORRAGIE. Nel caso di emorragie interne semplici non vi è urgenza o emergenza di intervenire immediatamente.

EMORRAGIE. Nel caso di emorragie interne semplici non vi è urgenza o emergenza di intervenire immediatamente. Il primo soccorso è l aiuto che ogni cittadino può dare al fine di evitare che le condizioni del soggetto infortunato possano aggravarsi. AUTOPROTEZIONE LA PRIMA COSA DA RICORDARE E METTERE IN PRATICA

Dettagli

SIGNIFICATO DEI SIMBOLI UTILIZZATI NELLE SCHEDE 07

SIGNIFICATO DEI SIMBOLI UTILIZZATI NELLE SCHEDE 07 SIGNIFICATO DEI SIMBOLI UTILIZZATI NELLE SCHEDE 07 LA NORMATIVA l Primo Soccorso in azienda 10 l D.Lgs. 81/2008 10 l Decreto 388/2003 12 l Contenuto della cassetta di Primo Soccorso e contenuto del pacchetto

Dettagli

RELAZIONE INTERVENTO CROCE ROSSA ITALIANA

RELAZIONE INTERVENTO CROCE ROSSA ITALIANA Giulia Poggi 1 A RELAZIONE INTERVENTO CROCE ROSSA ITALIANA La Croce Rossa è un associazione internazionale fondata a Ginevra (Svizzera) nel 1864 da Henry Dunant. Nel 1859 durante la battaglia di Solferino

Dettagli

Sicurezza e Comportamento in un Laboratorio Chimico

Sicurezza e Comportamento in un Laboratorio Chimico Università degli Studi MagnaGræcia Facoltà di Farmacia Sicurezza e Comportamento in un Laboratorio Chimico Francesco Ortuso Obiettivi Dare informazioni sul comportamento da tenere in laboratorio. Porre

Dettagli

Corso di Primo Soccorso. Dolore. Gonfiore. Turgore. Calore. Funzione lesa. Corso di Primo Soccorso. contrazione in eccentrica

Corso di Primo Soccorso. Dolore. Gonfiore. Turgore. Calore. Funzione lesa. Corso di Primo Soccorso. contrazione in eccentrica Patologie dell apparato locomotore Traumatologia Traumatologia Ossa Fratture Definizioni Per trauma si intende una lesione fisica di natura violenta che si manifesta in maniera più o meno improvvisa. Articolazioni

Dettagli

Primo Soccorso. Come si presenta: il muscolo appare duro e dolorante. Il movimento è impedito.

Primo Soccorso. Come si presenta: il muscolo appare duro e dolorante. Il movimento è impedito. Primo Soccorso Crampo Il crampo è una contrattura dolorosa del muscolo, del tutto involontaria, determinata da un accumulo di sostanze tossiche o da una carenza di sali e di potassio. È una risposta alterata

Dettagli

FERITE. FERITE PULIZIA e PUNTI DI COMPRESSIONE FRATTURE IMMOBILIZZAZIONI TOGLIERE IL CASCO

FERITE. FERITE PULIZIA e PUNTI DI COMPRESSIONE FRATTURE IMMOBILIZZAZIONI TOGLIERE IL CASCO FERITE PULIZIA e PUNTI DI COMPRESSIONE FRATTURE IMMOBILIZZAZIONI TOGLIERE IL CASCO Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI FERITE PULIZIA e DISINFEZIONE Lavare la ferita: lavare con acqua corrente per

Dettagli

Riconoscere lo stato di incoscienza. Saper effettuare manovre su pazienti incoscienti. Saper riconoscere un paziente in stato di shock

Riconoscere lo stato di incoscienza. Saper effettuare manovre su pazienti incoscienti. Saper riconoscere un paziente in stato di shock Corso Base per Aspiranti Volontari della CROCE ROSSA ITALIANA INFORTUNATO INCOSCIENTE SHOCK OBIETTIVO DELLA LEZIONE Riconoscere lo stato di incoscienza Saper effettuare manovre su pazienti incoscienti

Dettagli

Definizione. La terra. Folgorazione. Rischi elettrico. Effetti. Tipi di corrente elettrica. Cavi. Adempimenti Primo Soccorso

Definizione. La terra. Folgorazione. Rischi elettrico. Effetti. Tipi di corrente elettrica. Cavi. Adempimenti Primo Soccorso 1 Tipi di corrente elettrica Rischi elettrico Definizione Cavi La terra Folgorazione Effetti Adempimenti Primo Soccorso 2 Possiamo paragonare la corrente elettrica ad una cascata e l energia trasferita

Dettagli

USTIONI USTIONI SHOCK IPOVOLEMICO SHOCK IPOVOLEMICO

USTIONI USTIONI SHOCK IPOVOLEMICO SHOCK IPOVOLEMICO USTIONI SHOCK IPOVOLEMICO Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI USTIONI SHOCK IPOVOLEMICO OBIETTIVI Sapere cos è l USTIONE Sapere riconoscere la gravità di un USTIONE Conoscere le tipologie di USTIONE

Dettagli

PATOLOGIE TRAUMATICHE dell APPARATO DI SOSTEGNO e LOCOMOZIONE e del SISTEMA NERVOSO / DSSDUDWRGLVRVWHJQRHORFRPR]LRQH è l insieme degli organi che

PATOLOGIE TRAUMATICHE dell APPARATO DI SOSTEGNO e LOCOMOZIONE e del SISTEMA NERVOSO / DSSDUDWRGLVRVWHJQRHORFRPR]LRQH è l insieme degli organi che PATOLOGIE TRAUMATICHE dell APPARATO DI SOSTEGNO e LOCOMOZIONE e del SISTEMA NERVOSO / DSSDUDWRGLVRVWHJQRHORFRPR]LRQH è l insieme degli organi che permettono: sostegno, movimento, e protezione di alcune

Dettagli

Corso Base Emorragie Shock Ustioni

Corso Base Emorragie Shock Ustioni Corso Base Emorragie Shock Ustioni Le ferite Lesione che provoca la rottura della continuità della pelle Escoriazione Sfregamento o graffio che interessa lo strato superficiale della pelle Ferita da taglio

Dettagli

Corso per soccorritori volontari L APPARATO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA. Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA

Corso per soccorritori volontari L APPARATO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA. Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA Corso per soccorritori volontari L APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA DEFINIZIONE: INSIEME DI ORGANI CHE CONCORRONO ALLA MEDESIMA

Dettagli

Sistema scheletrico. - ossa. - cartilagini. Il sistema scheletrico è fatto da: - articolazioni. Nel tessuto osseo

Sistema scheletrico. - ossa. - cartilagini. Il sistema scheletrico è fatto da: - articolazioni. Nel tessuto osseo Sistema scheletrico - ossa Il sistema scheletrico è fatto da: - cartilagini - articolazioni Nel tessuto osseo ci sono tante lamelle e in mezzo ci sono le cellule chiamate osteociti. I vasi sanguigni passano

Dettagli

Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze. A cura del Gruppo Formazione

Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze. A cura del Gruppo Formazione 3 2 1 disostruiamoci A cura del Gruppo Formazione Prima di tutto valutare la sicurezza della scena dove dobbiamo intervenire PREMESSA Il paziente pediatrico può essere suddiviso in medicina d urgenza schematicamente

Dettagli

MANUALE DI PRIMO SOCCORSO. (..il lupetto pensa agli altri come sé stesso.. )

MANUALE DI PRIMO SOCCORSO. (..il lupetto pensa agli altri come sé stesso.. ) MANUALE DI PRIMO SOCCORSO (..il lupetto pensa agli altri come sé stesso.. ) IN OGNI CASO,PRIMA DI TUTTO CHIAMARE UN ADULTO O SE SIAMO COL BRANCO, UN VECCHIO LUPO 1) FERITE e ABRASIONI cutanee Cosa sono?

Dettagli

I TRAUMI MUSCOLARI LE CONTUSIONI Contusioni più o meno gravi, almeno una volta nella vita, le abbiamo subite più o meno tutti. Esse, in parole povere, rappresentano il risultato di un evento traumatico

Dettagli

COLPO DI SOLE IL DISTURBO CHE SI MANIFESTA PER UNA PROTRATTA ESPOSIZIONE AL SOLE.

COLPO DI SOLE IL DISTURBO CHE SI MANIFESTA PER UNA PROTRATTA ESPOSIZIONE AL SOLE. COLPO DI SOLE IL DISTURBO CHE SI MANIFESTA PER UNA PROTRATTA ESPOSIZIONE AL SOLE. COLPO DI SOLE CAUSE LA CAUSA DETERMINANTE E L ECCESSIVA ESPOSIZIONE A L AZIONE DEI RAGGI SOLARI, RADIAZIONE INFRAROSSE

Dettagli

NOZIONI DI PRONTO SOCCORSO NEI TRAUMI DA SPORT

NOZIONI DI PRONTO SOCCORSO NEI TRAUMI DA SPORT NOZIONI DI PRONTO SOCCORSO NEI TRAUMI DA SPORT Anche se uno degli obiettivi dell'educazione Fisica o della pratica sportiva in generale è quello di potenziare il fisico per conservare lo stato di salute,

Dettagli

BARI 14-16 DICEMBRE 2006 IL COLLARE CERVICALE

BARI 14-16 DICEMBRE 2006 IL COLLARE CERVICALE BARI 14-16 DICEMBRE 2006 IL COLLARE CERVICALE Dott. Michele Perrini U.O. DI RIANIMAZIONE AUSL BAT/1 BARLETTA 1 COLLARE CERVICALE presidio principe nell immobilizzazione atraumatica del rachide cervicale

Dettagli

TRAUMI. Per trauma si intende l'azione di un agente fisico/chimico capace di determinare un danno all'integrità somato-psichica della persona

TRAUMI. Per trauma si intende l'azione di un agente fisico/chimico capace di determinare un danno all'integrità somato-psichica della persona TRAUMI Per trauma si intende l'azione di un agente fisico/chimico capace di determinare un danno all'integrità somato-psichica della persona IL TRAUMA! È la prima causa di morte nella popolazione da 1

Dettagli

BLS-D Basic Life Support- Defibrillation

BLS-D Basic Life Support- Defibrillation BLS-D Basic Life Support- Defibrillation Rianimazione Cardiopolmonare e Defibrillazione Precoce per Comunità M. & G. for and La morte cardiaca improvvisa Ogni anno colpisce una persona su 1.000 Molte di

Dettagli

Nozioni di Primo Soccorso

Nozioni di Primo Soccorso Corso RLS Nozioni di Primo Soccorso Roberto Volpe CNR-SPP, Roma Roma, 10 Aprile 2008 Regolamento sul pronto soccorso aziendale Ogni azienda, a prescindere dal numero di dipendenti che vi sono impiegati,

Dettagli

Patologie muscolo - scheletriche ed articolari

Patologie muscolo - scheletriche ed articolari Patologie muscolo - scheletriche ed articolari La struttura ossea Ossa lunghe Ossa corte Ossa piatte Struttura dell 0sso Tessuto spugnoso Tessuto compatto Struttura dell 0sso La struttura tridimensionale

Dettagli

A cura di Marcello Ghizzo

A cura di Marcello Ghizzo IL PRIMO SOCCORSO A NOI E AGLI ALTRI A cura di Marcello Ghizzo Per cominciare Il rischio che tu o i tuoi compagni possiate restare vittime di incidenti durante la pratica sportiva, il gioco, a scuola o

Dettagli

I traumi rappresentano in Italia:

I traumi rappresentano in Italia: Immobilizzare perché: L intervento di immobilizzazione ha lo scopo di: limitare i movimenti dei monconi ossei fratturati durante le manovre di mobilizzazione e trasporto del paziente di ridurre le possibilità

Dettagli

Il primo soccorso è l aiuto dato al soggetto infortunato o malato, da personale non sanitario, in attesa dell intervento specializzato (118)

Il primo soccorso è l aiuto dato al soggetto infortunato o malato, da personale non sanitario, in attesa dell intervento specializzato (118) PRIMO SOCCORSO IN MONTAGNA Il primo soccorso è l aiuto dato al soggetto infortunato o malato, da personale non sanitario, in attesa dell intervento specializzato (118) Organizzazione del primo soccorso

Dettagli

APPROCCIO AL PRIMO SOCCORSO

APPROCCIO AL PRIMO SOCCORSO sapere saper fare saper essere Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI SERVIZIO OSPEDALIERO PROVINCIALE TRENTINO EMERGENZA 118

Dettagli

EMERGENZE DA ALTERAZIONE della TEMPERATURA AMBIENTALE COPLO DI CALORE IPOTERMIA

EMERGENZE DA ALTERAZIONE della TEMPERATURA AMBIENTALE COPLO DI CALORE IPOTERMIA EMERGENZE DA ALTERAZIONE della TEMPERATURA AMBIENTALE COPLO DI CALORE IPOTERMIA Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI TEMPERATURE ESTREME OBIETTIVI Conseguenze sull organismo umano in ambienti con TEMPERATURE

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE Opera Lo shock Lo shock è uno stato di sofferenza dell organismo, grave e progressivo, potenzialmente mortale, dovuto a ridotta perfusione ai tessuti, in seguito a caduta della Pressione Arteriosa che

Dettagli

Corso di Primo Soccorso. Dr.ssa Elvezia Fumagalli

Corso di Primo Soccorso. Dr.ssa Elvezia Fumagalli Corso di Primo Soccorso Dr.ssa Elvezia Fumagalli Corso di Primo Soccorso Reazione allergica Epilessia Problemi legati al diabete Norme di igiene Traumi Ferite ed emorragie Amputazione Fratture Lussazione

Dettagli

Lezione 02. Apparato Respiratorio

Lezione 02. Apparato Respiratorio Lezione 02 Apparato Respiratorio 1 La Respirazione Perché respiriamo? Perché le nostre cellule hanno bisogno di ossigeno per poter funzionare e produrre l energia che serve per compiere il loro lavoro

Dettagli

Lesioni traumatiche della cute. Traumi delle ossa, delle articolazioni e dei muscoli

Lesioni traumatiche della cute. Traumi delle ossa, delle articolazioni e dei muscoli Lesioni traumatiche della cute Traumi delle ossa, delle articolazioni e dei muscoli Inf. Roberta Baldessari gruppo CRI Pergine Valsugana Lesioni traumatiche della cute Apparato tegumentario: -la cute:

Dettagli

CENNI DI LEGISLAZIONE

CENNI DI LEGISLAZIONE CENNI DI LEGISLAZIONE L articolo 593 del Codice Penale prescrive, in via generale, che ogni cittadino che trovi un corpo umano inanimato o una persona ferita o altrimenti in pericolo, deve prestare l assistenza

Dettagli

LEZIONE PRONTO SOCCORSO

LEZIONE PRONTO SOCCORSO LEZIONE DI PRONTO SOCCORSO 1 Arresto CARDIOCIRCOLATORIO SICUREZZA A Coscienza Sequenza a 2 soccorritori B-C VALUTA Respiro e Mo.To.Re. MAX. PER 10 sec Guarda l espansione del torace + movimenti Ascolta

Dettagli

BLS ADULTO 09/03/2011

BLS ADULTO 09/03/2011 Capitolo 3 Il Trattamento Primario RegioneLombardia 2006 Obiettivi Sapere come trattare le situazioni pericolose per la vita Trattamento primario CRI BUCCINASCO 1 Cuore - Polmone - Cervello Perdita di

Dettagli

TRAUMATOLOGIA E PRIMO SOCCORSO

TRAUMATOLOGIA E PRIMO SOCCORSO TRAUMATOLOGIA E PRIMO SOCCORSO OBIETTIVI: - CONOSCERE LE FONDAMENATLI NORME DI PRIMO SOCCORSO - CONOSCERE I PRINCIPALI TRAUMI CHE POSSONO CAPITARE DURANTE L ATTIVITA SPORTIVA Come cittadino ognuno deve

Dettagli

DOTT.MASSIMO NICCOLAI MEDICO FIDUCIARIO FEDERAZIONE NUOTO SALVAMENTO SEZIONE DI PISTOIA

DOTT.MASSIMO NICCOLAI MEDICO FIDUCIARIO FEDERAZIONE NUOTO SALVAMENTO SEZIONE DI PISTOIA CORSO DI RIANIMAZIONE E PRONTO SOCCORSO PER ASSISTENTE BAGNANTI DOTT.MASSIMO NICCOLAI MEDICO FIDUCIARIO FEDERAZIONE NUOTO SALVAMENTO SEZIONE DI PISTOIA PRIMO SOCCORSO E QUELLO CHE LA PRIMA PERSONA CHE

Dettagli

Salute e piccoli traumi. a cura della prof. PATRIZIA BIANCHINI CORSO DI AGGIORNAMENTO DI EDUCAZIONE MOTORIA

Salute e piccoli traumi. a cura della prof. PATRIZIA BIANCHINI CORSO DI AGGIORNAMENTO DI EDUCAZIONE MOTORIA Salute e piccoli traumi a cura della prof. PATRIZIA BIANCHINI CORSO DI AGGIORNAMENTO DI EDUCAZIONE MOTORIA 2. LA SALUTE E I PICCOLI TRAUMI Spesso vi sarà capitato di sentir dire ho avuto uno strappo! oppure

Dettagli

Asilo Nido ME AGAPE SCHEDE DI PRIMO SOCCORSO PER EDUCATORI D INFANZIA

Asilo Nido ME AGAPE SCHEDE DI PRIMO SOCCORSO PER EDUCATORI D INFANZIA Asilo Nido ME AGAPE SCHEDE DI PRIMO SOCCORSO PER EDUCATORI D INFANZIA Primo Soccorso per ASILI NIDO CODICE ROSSO EMERGENZA SANITARIA - 118 (AVVISARE SEMPRE CHE SI TRATTA DI UN MINORE) CODICE GIALLO PEDIATRA

Dettagli

TRAUMA approccio e trattamento. EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE

TRAUMA approccio e trattamento. EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE TRAUMA approccio e trattamento EPIDEMIOLOGIA e PREVENZIONE Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI OBIETTIVI - Cos è il TRAUMA - TRAUMA SPINALE - TRAUMA CRANICO - TRAUMA al TORACE - TRAUMA all ADDOME -

Dettagli

Esempio di piano di Primo Soccorso a scuola

Esempio di piano di Primo Soccorso a scuola sommario presentazione INTRODUZIONE 9 3 SIGNIFICATO DEI SIMBOLI UTILIZZATI NELLE SCHEDE 5 LA NORMATIVA Pronto Soccorso a scuola e in palestra - DLgs 8/08 - DLgs 9/96 - DLgs 388/03 - Contenuto della valigetta

Dettagli

A.V.A.P. MARANELLO CORSO BASE 8/11/2005 LE USTIONI ANATOMIA DELLA CUTE EPIDERMIDE DERMA (follicoli piliferi, ghiandole sebacee, terminazioni nervose) IPODERMA (grasso) DEFINIZIONE E CAUSE Le ustioni sono

Dettagli

Patologie da caldo. Collasso da calore o sincope da caldo. Colpo di calore. Ustione. Colpo di sole

Patologie da caldo. Collasso da calore o sincope da caldo. Colpo di calore. Ustione. Colpo di sole Patologie da caldo Patologie da caldo Collasso da calore o sincope da caldo Colpo di calore Ustione Colpo di sole permanenza prolungata e attività fisica in ambiente caldo, perdita elevata di acqua e sali

Dettagli

PRIMO SOCCORSO. S.lla Pamela Macario Corpo Infermiere Volontarie C.R.I.

PRIMO SOCCORSO. S.lla Pamela Macario Corpo Infermiere Volontarie C.R.I. PRIMO SOCCORSO S.lla Pamela Macario Corpo Infermiere Volontarie C.R.I. APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO Cuore Vasi Arterie Vene Capillari Sangue L APPARATO SCHELETRICO Cranio Orbite, mascella, mandibola Colonna

Dettagli

A L G O R I T M O B L S ( A d u l t o ) S o c c o r r i t o r i

A L G O R I T M O B L S ( A d u l t o ) S o c c o r r i t o r i A L G O R I T M O B L S ( A d u l t o ) S o c c o r r i t o r i Fase A: Primo Soccorritore Valuta Coscienza: Chiama e Scuote la vittima (Pizzica se Trauma) Accertato lo stato di Incoscienza Paziente Cosciente

Dettagli

Come tutti ben sappiamo il copro umano è costituito in gran parte da ossa e muscoli. Insieme costituiscono l apparato scheletrico muscolare.

Come tutti ben sappiamo il copro umano è costituito in gran parte da ossa e muscoli. Insieme costituiscono l apparato scheletrico muscolare. L APPARATO SCHELETRICO MUSCOLARE Come tutti ben sappiamo il copro umano è costituito in gran parte da ossa e muscoli. Insieme costituiscono l apparato scheletrico muscolare. Le ossa Le funzioni principali

Dettagli

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO 1 OBIETTIVI RICONOSCERE LE PRINCIPALI PATOLOGIE NEUROLOGICHE CHE PROVOCANO ALTERAZIONI DELLA COSCIENZA IDENTIFICARE I SEGNI E SINTOMI DI: SINCOPE, CONVULSIONI, MENINGITE,

Dettagli

Monitore Primo Soccorso Chiara Parola CRI Casciana Terme

Monitore Primo Soccorso Chiara Parola CRI Casciana Terme Monitore Primo Soccorso Chiara Parola CRI Casciana Terme OBIETTIVI: Anatomia del cuore Fisiologia del cuore Patologie dell apparato cardiaco Sangue e vasi sanguigni Come funziona la circolazione del sangue

Dettagli

PRIMO SOCCORSO PER SOCCORRITORI DEL LAVORO

PRIMO SOCCORSO PER SOCCORRITORI DEL LAVORO PRIMO SOCCORSO PER SOCCORRITORI DEL LAVORO OGNUNO DI NOI E INSERITO IN UNA CATENA DI SOCCORSO OGNI QUAL VOLTA DIVIENE TESTIMONE DI UN EVENTO: DIVENIAMO RESPONSABILI DELLA SUA ROTTURA OPPURE DELLA SUA CONTINUITA.

Dettagli

Croce Rossa Italiana - Emilia Romagna

Croce Rossa Italiana - Emilia Romagna Corso Base per Aspiranti Volontari della CROCE ROSSA ITALIANA ARRESTO CARDIACO B.L.S. OBIETTIVO DELLA LEZIONE conoscere il protocollo di intervento in caso di arresto cardiaco Saper effettuare le manovre

Dettagli

BASIC LIFE SUPPORT. Supporto di Base delle Funzioni Vitali

BASIC LIFE SUPPORT. Supporto di Base delle Funzioni Vitali BASIC LIFE SUPPORT Supporto di Base delle Funzioni Vitali QUALI SONO LE FUNZIONI VITALI? Respiro Circolazione del sangue SE LE FUNZIONI VITALI NON FUNZIONANO Se il respiro è assente o non valido ci sarà

Dettagli

Formazione per la vita! Dr Fabio Bonini

Formazione per la vita! Dr Fabio Bonini Dr Fabio Bonini Dipartimento Emergenza Accettazione Ospedale del Mugello * Harvard University Boston Provider Medicina d Urgenza * Istruttore Paedriatic Advanced Life Support 1 Problematiche legali nel

Dettagli

Conoscere i parametri vitali valutabili dal soccorritore Conoscere le tecniche di valutazione dei parametri vitali Riconoscere le situazioni di

Conoscere i parametri vitali valutabili dal soccorritore Conoscere le tecniche di valutazione dei parametri vitali Riconoscere le situazioni di Corso Base per Aspiranti Volontari della CROCE ROSSA ITALIANA VALUTAZIONE PARAMETRI VITALI INSUFFICIENZA CARDIACA - RESPIRATORIA OBIETTIVO DELLA LEZIONE Conoscere i parametri vitali valutabili dal soccorritore

Dettagli

Medicazioni e bendaggi

Medicazioni e bendaggi Medicazioni e bendaggi MEDICAZIONI Con una medicazione è possibile coprire una ferita. Quando possibile una medicazione dovrebbe essere: Sterile. Se non è disponibile una medicazione sterile, usare un

Dettagli

ARRESTO CARDIACO B.L.S.

ARRESTO CARDIACO B.L.S. Corso Base per Aspiranti Volontari del Soccorso della CROCE ROSSA ITALIANA ARRESTO CARDIACO B.L.S. OBIETTIVO DELLA LEZIONE conoscere il protocollo di intervento in caso di arresto cardiaco Saper effettuare

Dettagli

CORSO PER MONITORI DI PRIMO SOCCORSO autunno 2013

CORSO PER MONITORI DI PRIMO SOCCORSO autunno 2013 Comitato Locale di Varese CORSO PER MONITORI DI PRIMO SOCCORSO autunno 2013 Lezione n 9b LE USTIONI Relatore: Agnisetta Simona C.L. Varese Comitato Locale di Varese UNITA DIDATTICA N 6 -LE USTIONI AGENTI

Dettagli

Conferenza Regionale Misericordie. Ufficio Formazione

Conferenza Regionale Misericordie. Ufficio Formazione Ufficio Formazione B L S Basic Life Support La corsa contro il tempo 1 La morte cardiaca improvvisa Ogni anno colpisce 1 persona su 1000 Le malattie cardiovascolari sono la causa più frequente e nei 2/3

Dettagli

Patologie neurologiche e traumatologia cranicocervicale

Patologie neurologiche e traumatologia cranicocervicale Sistema nervoso Patologie neurologiche e traumatologia cranicocervicale Catania 18.02.2006 Anatomia e Fisiologia Trauma cranico Trauma della colonna vertebrale Convulsione Epilessia Coma Prof. F. Ventura

Dettagli

LO SHOCK Cors r o s B as a e s.. Relat a ore: Mo M nitore C RI R oberto Va V l a erian a i

LO SHOCK Cors r o s B as a e s.. Relat a ore: Mo M nitore C RI R oberto Va V l a erian a i LO SHOCK Corso Base. Relatore: Monitore CRI Roberto Valeriani Lo shock è l insieme dei sintomi che sopravvengono quando l organismo subisce un aggressione acuta. Questo stato patologico esprime la reazione

Dettagli

Lesioni traumatiche della cute LE FERITE MORSI E PUNTURE DI ANIMALI

Lesioni traumatiche della cute LE FERITE MORSI E PUNTURE DI ANIMALI A cura di Vds Davide Bolognin Istruttore di Pronto Soccorso e Trasporto Infermi CROCE ROSSA ITALIANA Volontari del Soccorso Delegazione di Terme Euganee (PD) Lesioni traumatiche della cute LE FERITE MORSI

Dettagli

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione Limite di peso da sollevare da soli Maschi adulti 25 Kg femmine adulte 20 Kg maschi adolescenti 20 Kg femmine adolescenti

Dettagli

Corso teorico pratico per i lavoratori addetti al Pronto Soccorso Aziendale Aziende di gruppo A (D.Lgs. 626/94 D.M. 15 luglio 2003 n.

Corso teorico pratico per i lavoratori addetti al Pronto Soccorso Aziendale Aziende di gruppo A (D.Lgs. 626/94 D.M. 15 luglio 2003 n. TITOLO Corso teorico pratico per i lavoratori addetti al Pronto Soccorso Aziendale Aziende di gruppo A (D.Lgs. 626/94 D.M. 15 luglio 2003 n.388) OBIETTIVI GENERALI Saper riconoscere tempestivamente le

Dettagli

Stimola la riparazione dei tessuti. Magnetoterapia BF 167

Stimola la riparazione dei tessuti. Magnetoterapia BF 167 Stimola la riparazione dei tessuti Magnetoterapia BF 167 Illustrazioni esplicative per famiglie che intendono utilizzare trattamenti con Magnetoterapia BF 167: Illustrazione Descrizione Diffusori Frequenza

Dettagli

TESTO DIGITALE SUL TEMA NOZIONI ELEMENTARI DI PRONTO SOCCORSO. Prof. TOMMASO FIORE. Ordinario di Anestesia e Rianimazione Università di Bari

TESTO DIGITALE SUL TEMA NOZIONI ELEMENTARI DI PRONTO SOCCORSO. Prof. TOMMASO FIORE. Ordinario di Anestesia e Rianimazione Università di Bari TESTO DIGITALE SUL TEMA NOZIONI ELEMENTARI DI PRONTO SOCCORSO Prof. TOMMASO FIORE Ordinario di Anestesia e Rianimazione Università di Bari Dr.ssa EMANUELLA DE FEO Dirigente Medico Centrale Operativa 118

Dettagli

SPALLE ESERCIZI DI FISIOTERAPIA

SPALLE ESERCIZI DI FISIOTERAPIA SPALLE ESERCIZI DI FISIOTERAPIA Esercizi di fisioterapia Gli esercizi descritti in questo opuscolo sono consigliati ai pazienti affetti da patologie delle spalle (periartriti, esiti di intervento, esiti

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA. Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Palmanova

CROCE ROSSA ITALIANA. Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Palmanova CROCE ROSSA ITALIANA Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Palmanova 1 SALUTE-MALATTIA Definizione dell OMS: La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplicemente

Dettagli

ferite e traumi Ferita con emorragia grave

ferite e traumi Ferita con emorragia grave PRIMO SOCCORSO Infortuni CORSO DI FORMAZIONE ADDETTI PS Primo soccorso Aspetti organizzativi ferite e traumi Ferita con emorragia grave garze sterili 118 braccia gambe SOLLEVARE L ARTO SOPRA IL LIVELLO

Dettagli

PRIMO SOCCORSO IN AZIENDA

PRIMO SOCCORSO IN AZIENDA Angelo Sacco Matteo Ciavarella Collana A B C INFORMAZIONE ESSENZIALE PRIMO SOCCORSO IN AZIENDA Manuale ad uso dei lavoratori Ai sensi dell art. 36 del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e del Decreto n. 388 del

Dettagli

SISTEMA NERVOSO. Comitato locale CRI Firenze

SISTEMA NERVOSO. Comitato locale CRI Firenze SISTEMA NERVOSO Comitato locale CRI Firenze SISTEMA NERVOSO Struttura CENTRALE: Encefalo (cervello, cervelletto, tronco) Midollo spinale NB: non confondere Il midollo spinale con il midollo osseo!!! PERIFERICO:

Dettagli

Domanda: 52377 01 - In caso di evidente emorragia da un arto si deve:

Domanda: 52377 01 - In caso di evidente emorragia da un arto si deve: Esame: Test B Domanda: 52377 01 - In caso di evidente emorragia da un arto si deve: 1) 1. Eseguire una fasciatura compressiva 2) 2. Impedire che il soggetto beva acqua 3) 3. Bendare la ferita e far camminare

Dettagli

ELEMENTI DI PRONTO SOCCORSO

ELEMENTI DI PRONTO SOCCORSO CONSORZIO PROMETEO ELEMENTI DI PRONTO SOCCORSO Manuale ad uso dell addetto aziendale al pronto soccorso (D.Lgs. 81/2008 e D.M. 388/03) Per presa visione Gli addetti aziendali al pronto soccorso INTRODUZIONE

Dettagli

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Corso Base Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Cardiopatia ischemica Definisce un quadro di malattie a diversa eziologia che interessano l integrita del cuore nelle quali il fattore

Dettagli

CONOSCERE IL PROPRIO CORPO

CONOSCERE IL PROPRIO CORPO CONOSCERE IL PROPRIO CORPO Gli esseri viventi sono fatti di parti che funzionano assieme in modo diverso. Hanno parti diverse che fanno cose diverse. Il tuo corpo è fatto di molte parti diverse. Alcune

Dettagli

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza

Dettagli

PROGRAMMA DEL CORSO INCARICATO DI PRIMO SOCCORSO AZIENDA GRUPPO A

PROGRAMMA DEL CORSO INCARICATO DI PRIMO SOCCORSO AZIENDA GRUPPO A PROGRAMMA DEL CORSO INCARICATO DI PRIMO SOCCORSO AZIENDA GRUPPO A (Decreto Legislativo coordinato 81/2008 e 106/2009 art. 45 e DM 15/07/03, n.388) Durata del corso Date e orari del corso Sede del corso

Dettagli

MILANO antinfortunistica SRL

MILANO antinfortunistica SRL Milano 07/09/2015 Spett.le Cliente, con la presente comunichiamo che nei prossimi giorni inizieranno, a nostra cura, una nuova serie di corsi di formazione "antinfortunistica D.Lgs. 81/08 e s.m.i." tra

Dettagli