INDICE 01 CALIBRI 02 STRUMENTI DI CONTROLLO 03 STRUMENTI PER INGRANAGGI 04 TERMINALI INTERCAMBIABILI 05 INFORMAZIONI TECNICHE. Introduzione...

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3 INDICE 01 CALIBRI Introduzione... 5 DB, calibro a comparazione interno/esterno DP, calibro a comparazione con precarica... 8 BDP, calibro a comparazione con precarica... 9 BP, banco di supporto per calibri DB e BDP Accessori opzionali per calibri DP e BDP AP, calibro a forcella SAP, supporto in acciaio per calibro a forcella AP DU I/E, calibro a corsoio per gole interne/esterne DR, calibro a corsoio per profondità a ponte mobile IR E - IR I, strumento digitale per misurazioni esterne/interne IR S - IR SE, strumento digitale per misurazioni interne/esterne di Seeger IR, base di appoggio per strumento STRUMENTI DI CONTROLLO SM, banco di controllo concentricità SM DS, banco di controllo concentricità BA, banco di controllo tra due punte PU, tavola di controllo Supporto inclinabile per una rapida inclinazione da 10 a 40 per PU CP, banco di controllo fra le punte STRUMENTI PER INGRANAGGI RC, banco di controllo eccentricità e misura cordale VRC, banco di controllo eccentricità e misura cordale ingranaggi su alberi TERMINALI INTERCAMBIABILI Terminali intercambiabili per calibri DB, AP, DU INFORMAZIONI TECNICHE Controlli ingranometrici Il master per il controllo degli ingranaggi Formule per il calcolo degli elementi geometrici - dentature esterne Formule per il calcolo degli elementi geometrici - dentature interne CALIBRI 3

4 NOTE 4 NOTE

5 INTRODUZIONE RIPETIBILITÀ capacità di uno strumento di misura a fornire indicazioni concordi in risposta a condizioni di ingresso (condizioni di misura) costanti e consecutive. PRECISIONE sintetizza i concetti di ripetibilità ed accuratezza; è l attitudine dello strumento a fornire una misura con il minimo errore rispetto al valore ritenuto vero e con una elevata ripetibilità. ACCURATEZZA differenza in valore e segno tra il valore ritenuto vero e la media di una serie di misure. La ripetibilità è legata al valore dello scarto quadratico medio di una serie di misure ottenute in condizioni costanti, ed uno strumento è tanto più ripetibile quanto più piccolo è lo scarto quadratico medio. La precisione è, quindi, legata al valore dell incertezza composta estesa. Uno strumento è tanto più accurato quanto più la media di una serie di misure da esso effettuate è vicina al valore ritenuto vero, cioè al valore ottenuto come media di una serie di misure effettuate con uno strumento campione. σ σ σ Ripetibilità Accuratezza Precisione RISOLUZIONE La soglia di sensibilità è la più piccola variazione della grandezza di misura capace di provocare una risposta percettibile dello strumento - risoluzione, (resolution). Negli strumenti digitali la risoluzione coincide con l ultimo digit dello strumento negli strumenti analogici la risoluzione coincide con la più piccola variazione apprezzabile dall utilizzatore (non sempre coincide con la distanza tra due tacche). Nota: Quando il sensore funziona intorno allo zero, al termine risoluzione si preferisce spesso il termine soglia (threshold), intendendo così il valore minimo del misurando che fornisce un uscita apprezzabilmente diversa da zero (si suppone che a misurando nullo corrisponda uscita nulla). CALIBRI 5

6 01 CALIBRI Calibro a comparazione interno/esterno DB Calibro a comparazione interno/ esterno Di facile utilizzo Classe di protezione IP 65 Grande display LCD per lettura dati Corpo in lega leggera con asta in acciaio inox temprato Vite di bloccaggio e vite di regolazione fine Direzione di misura reversibile Forza di misura regolabile Arresto profondità di misura regolabile con passi di 5 mm Indici di tolleranza regolabili Elettronica RS232 mm/inc, Impermeabile Puntali intercambiabili per gole e filetti Di serie, comparatore 0,01mm ø 40 mm e coppia terminali intercambiabili articolo TS 3 Confezione: scatola in legno compreso manometro e 2 bracci di misura Funzioni - On/Off - Commutazione mm/pollici - Azzaramento in qualsiasi posizione - Funzione preselezione ± - Pulsante di blocco - Uscita dati OPTO Articolo Range A B Sezione asta Risoluzione Precisione Codice Kg I x4 0,01 0, ,5 DB 200/60 E X4 0,01 0, ,600 8 Articolo Range A B Sezione asta Risoluzione Precisione Codice Kg I X5 0,01 0,02 DB 300/80 E X5 0,01 0, , ,5 DB 500/80 I X5 0,01 0,03 E X5 0,01 0, , CALIBRI

7 Esempio di applicazione 01 CALIBRI A B Registrazione profondità per misura Applicazione per interni B Applicazione per esterni Controllo dentature esterne Controllo filettature esterne Controllo canalini e gole esterne Controllo guide a V esterne Controllo dentature interne Controllo filettature interne Controllo canalini e gole interne Controllo guide a V interne Per i Terminali intercambiabili vedere a pag CALIBRI 7

8 01 CALIBRI Calibro a comparazione con precarica DP Calibro digitale interno/esterno con precarica in tiro e spinta Di facile utilizzo Corpo fibra di carbonio, particolari lega leggera Grande display LCD per lettura dati Elettronica RS 232, mm/inch Di serie, comparatore 0,01mm ø 40 mm, adattatore e coppia terminali a piattello ø 20 mm Confezione: scatola in legno A 20 Ø6 30 B Corsa utile precarica 20 mm. Interno/esterno Sezione asta in carbonio Articolo Range A Risoluzione Codice Kg DP , ,400 DP , ,900 DP , ,400 8 CALIBRI

9 Calibro a comparazione con precarica BDP 01 CALIBRI 92 A 16 Ø8 47 B Corsa utile precarica 20 mm. Interno/esterno Sezione asta in carbonio Articolo Range A Risoluzione Codice Kg BDP , ,600 BDP , ,100 BDP , ,600 BDP , ,100 BDP , ,600 CALIBRI 9

10 01 CALIBRI Banco di supporto BP per calibri DB e BDP Esempio di applicazione Articolo Codice Kg BP , CALIBRI

11 Accessori opzionali per calibri DP e BDP 01 CALIBRI Articolo Codice Kg ADT ,200 Ø8 10 Ø8 Adattatore per accessori Ø8 Ø6 Ø8 Ø , Ø Articolo Codice Kg UL ,165 Articolo Codice Kg TP ,080 Articolo Codice Kg T ,070 CALIBRI 11

12 Accessori opzionali per DP e BDP 01 CALIBRI Ø8 Ø8 Ø Articolo Codice Kg FEM ,175 Articolo Codice Kg FEC ,115 Articolo Codice Kg FES ,150 Ø8 Ø8 Ø Ø20 Ø20 Ø16 Articolo Codice Kg TS ,090 Articolo Codice Kg TS ,070 Articolo Codice Kg TS ,070 Ø8 Ø8 Ø8 Ø18 Ø30 Ø Articolo Codice Kg CN ,052 Articolo Codice Kg CN ,165 Articolo Codice Kg CN ,600 Ø8 P Articolo D P Codice Kg TZ , ,070 TZ ,070 TZ , ,070 TZ , ,070 TZ ,070 TZ , ,070 TZ ,070 TZ ,083 TZ ,083 TZ , CALIBRI

13 Ø10 Ø8 Ø10 Ø CALIBRI Articolo Codice Kg Articolo Codice Kg Art. TS81240 Art. TS81260 TS ,080 TS ,090 R Ø8 10 Ø20 10 Ø8 Ø Ø5 Ø12 Ø5 Ø10 8 Articolo Codice Kg TM ,070 Articolo Codice Kg TR ,090 Articolo Codice Kg IE ,090 R8 Ø8 Ø20 Ø8 Ø8 Ø Ø4 Articolo Codice Kg TP ,090 Articolo Codice Kg TS ,080 Articolo Codice Kg FET ,050 R8 Ø Articolo Codice Kg TP ,070 CALIBRI 13

14 01 CALIBRI Calibro a forcella AP OPTIONAL cod. F0504 cod. F0507 Calibro in fibra di carbonio estremamente leggero e resistente Di facile utilizzo Supporto centrale e comando di sollevamento Puntali intercambiabili Ø 3,5 mm Comparatore 0,01 mm Tolleranza regolabile Corsa utile 5 mm Foro di fissaggio indicatore di misura ø 8 mm Confezione: scatola in legno senza puntali di misura Applicazioni - Misura diametri esterni con inserti speciali anche per scanalature e cavità - Misurazione filetti con puntali cilindrici ø 3,5 mm No Misuratore di ingranaggi con misuratore sferico No e vite adattatore No Esempio di applicazione B Leva di apertura precaricata Impugnatura in carbonio Ø58 C 66 A CALIBRI Articolo A (Range) B C Codice Kg AP ,420 AP ,500 AP ,620 AP ,720 AP ,920 AP ,020 AP ,120 AP ,220 AP ,420 AP ,620 AP ,820 AP ,020 Per i terminali intercambiabili vedere a pag

15 Supporto in acciaio SAP per calibro a forcella AP 01 CALIBRI Articolo Codice Kg SAP ,000 Esempio di applicazione OPTIONAL cod. F0504 cod. F0502 cod. F0507 cod. F0501 cod. F0505 cod. F0503 Per i terminali intercambiabili vedere a pag CALIBRI 15

16 01 CALIBRI Calibro a corsoio per gole interne/esterne DU I/E Calibro a corsoio per gole interne/ esterne Di facile utilizzo Classe di protezione IP 54 Grande display LCD per lettura dati In acciaio inox temperato Puntali intercambiabili per gole e filetti Vite di bloccaggio Elettronica RS232 mm/inc Impermeabile Di serie coppia terminali sferici ø 3 mm. Confezione: scatola in legno con 2 viti ø 3,5 mm con filettatura interna M 2,5 e puntali di misurazione standard Funzioni - On/Off - commutazione mm/pollici - Azzeramento in qualsiasi posizione - Funzione preselezione ± - Pulsante di blocco - Uscita dati OPTO A Esempio di applicazione C B Applicazione per interni B Applicazione per esterni Articolo Codice 12 Ø3,5 Articolo Codice 12 Articolo Codice 8 TS 2, Ø2,5 TS Ø4 M2.5 BAR M2.5 Ø3,5 Articolo Range A B C Sezione asta Risoluzione Precisione Codice Kg I ,5X4 0,01 0,02 DU I/E ,260 E ,5X4 0,01 0,02 Articolo Range A B B Sezione asta Risoluzione Precisione Codice Kg DU I/E 350 DU I/E 450 DU I/E CALIBRI I X5 0,01 0, ,560 E X5 0,01 0,03 I X5 0,01 0, ,650 E X5 0,01 0,03 I X5 0,01 0, ,740 E X5 0,01 0,03 Per i terminali intercambiabili vedere a pag Ø2,5 6,5 Ø3, Ø3 Ø3,

17 Calibro a corsoio per profondità a ponte mobile DR 01 CALIBRI Calibro a corsoio per profondità a ponte mobile Di facile utilizzo Classe di protezione IP 54 Grande display LCD per lettura dati In acciaio inox temperato Puntali intercambiabili per gole e filetti Vite di bloccaggio Elettronica RS232 mm/inc Impermeabile Di serie coppia terminali sferici ø 3 mm. Confezione: scatola in legno con 2 viti ø 3,5 mm con filettatura interna M 2,5 e puntali di misurazione standard Funzioni - On/Off - Commutazione mm/pollici - Azzeramento in qualsiasi posizione - Funzione preselezione ± - Pulsante di blocco - Uscita dati OPTO 2,5 A 12 Esempio di applicazione (utilizzo con ponte) 2,5 2, ,5 Caratteristiche piedini opzionali Ø5 4 2,5 2, Ø5 8 6 Ø ,5 26 PRA* PRB PRC PRD PRE PRF PRA-W Articolo Range A Sezione asta Risoluzione Precisione Codice Kg DR x 4 0,01 0, ,430 DR x 4 0,01 0, ,465 DR x 4 0,01 0, ,495 DR x 4 0,01 0, ,530 DR x 4 0,01 0, ,580 CALIBRI 17

18 01 CALIBRI Strumento digitale per misurazioni esterne (IR E) e interne (IR I) B D A IR E per misurazioni esterne Articolo Range A B D Risoluzione Precisione Codice Kg IR 50 E 0/ ,5 3,5 0,01 0, ,300 IR 50 E 19/ ,5 3,5 0,01 0, ,300 IR 80 E 0/ ,5 0,01 0, ,300 IR 80 E 16/ ,5 0,01 0, ,300 IR I per misurazioni interne Articolo Range Max Run A B D Risoluzione Precisione Codice Kg IR 50 I 22/ ,5 3,5 0,01 0, ,300 IR 80 I 24/ ,5 0,01 0, , CALIBRI

19 Terminali Terminali intercambiabili 01 CALIBRI Articolo Codice Kg TP ,005 TC ,005 TR , TP1 TP1 e PROL10 TC1 TR1 TS... Tastatori a piattello Ø5 Tastatori a piattello Ø5 con prolunga prol10 Tastatori Ø1 Tastatori Ø10 raggiati Tastatori sferici (vedi tabella) Terminali intercambiabili con sfere calibrate Articolo A B Codice Kg TS 1 Ø ,005 TS 1,5 Ø 1, ,005 TS 2 Ø ,005 TS 2,5 Ø 2, ,005 TS 3 Ø ,005 TS 3,5 Ø 3, ,005 B TS 4 Ø ,005 TS 4,5 Ø 4, ,005 TS 5 Ø ,005 TS 5,5 Ø 5, ,005 A Ø4 M2.5 TS 6 Ø ,005 TS 6,5 Ø 6, ,005 TS 7 Ø ,005 TS 8 Ø ,005 TS 10 Ø ,005 Prolunghe intercambiabili Articolo L Codice Kg PROL ,008 L PROL ,016 PROL ,024 PROL ,032 M2.5 CALIBRI 19

20 01 CALIBRI Strumento digitale per misurazioni interne di Seeger con becche disassate (IR S) Strumento digitale per misurazioni esterne di Seeger con becche in asse (IR SE) IR S per misurazioni interne di Seeger con becche disassate Articolo Range A B C D Foro Min Ø Res. Precisione Codice Kg IR 50 S 6/ ,01 0, , B C D IR 50 S 8/ ,5 3, ,01 0, ,300 0,9 A IR 50 S 12/ ,5 5,5 3,5 12 0,01 0, ,300 IR 50 S 32/ ,5 5,5 3,5 32 0,01 0, ,300 IR 50 S 42/ ,5 5,5 3,5 42 0,01 0, ,300 IR SE per misurazioni esterne di Seeger con becche in asse C 103 B D Articolo Range A B C D Risoluzione Precisione Codice Kg IR 50 SE 0/ ,5 5,5 3,5 0,01 0, ,300 IR 50 SE 20/ ,5 5,5 3,5 0,01 0, ,300 0,9 A 20 CALIBRI

21 Base di appoggio per strumento IR 4 01 CALIBRI Esempio di applicazione Articolo Codice Kg BASE IR ,250 CALIBRI 21

22 Banco di controllo concentricità SM 02 STRUMENTI DI CONTROLLO Banco di controllo concentricità 0,002 mm Di facile utilizzo Corpo in lega leggera Rotori in acciaio temprato Posizione pezzo regolabile Posizione di lavoro regolabile in lunghezza e altezza Comando manuale frontale Rullo di precisione ø 30 mm con scanalatura in acciaio temperato Barre in acciaio cromato per misurazioni scorrevoli Per controlli concentrici e oscillanti 2 posizioni per indicatori di misura con foro fissaggio ø 8 mm Volantino di manovra Trasmissione a cinghia piatta N 3 supporti comparatori mobili Bloccaggio pezzo con sistema a molla Pezzo incudine regolabile Un misuratore base con filetto interno M 6 per ulteriore misura ULTRA N Custodia in alluminio anodizzato Comparatori non di serie Articolo Range Precisione Codice Kg SM Ø 1,5 - Ø 50 0, ,500 SM B Ø 10 - Ø 100 0, , STRUMENTI DI CONTROLLO

23 Banco di controllo concentricità SM DS 02 STRUMENTI DI CONTROLLO Banco di controllo concentricità 0,002 mm Di facile utilizzo Corpo in lega leggera Rotori in acciaio temprato Posizione pezzo regolabile Posizione di lavoro regolabile in lunghezza e altezza Comando manuale frontale Rullo di precisione ø 30 mm con scanalatura in acciaio temperato Barre in acciaio cromato per misurazioni scorrevoli Per controlli concentrici e oscillanti 2 posizioni per indicatori di misura con foro fissaggio ø 8 mm Volantino di manovra Trasmissione a cinghia piatta N 3 supporti comparatori mobili Bloccaggio pezzo con sistema a molla Pezzo incudine regolabile Un misuratore base con filetto interno M 6 per ulteriore misura ULTRA N Doppio supporto mobile per pezzi più lunghi e pesanti Custodia in alluminio anodizzato Comparatori non di serie Articolo Range Precisione Codice Kg SM DS Ø 1,5 - Ø 50 0, ,800 SM DS B Ø 10 - Ø 100 0, ,300 STRUMENTI DI CONTROLLO 23

24 Banco di controllo tra due punte BA 02 STRUMENTI DI CONTROLLO Supporto comparatori Con una contropunta fissa ed una mobile con regolazione Doppia guida con possibilità di montaggio due contropunte aggiuntive Cava a V o con cuscinetti per appoggio alberi senza centri Comparatore in dotazione C Ø 20 B Cuscinetti A BANCO PUN 300/500 CU Articolo A B C Ø Max Codice Kg BA ,000 BA ,000 BA 300 CU - C/ROLLER BEARING ,000 BA 500 CU - C/ROLLER BEARING , STRUMENTI DI CONTROLLO

25 Tavola di controllo PU 02 STRUMENTI DI CONTROLLO Strumento di misura comparativa universale Di facile utilizzo Veloce e preciso Corpo in lega leggera Piano in acciaio inox temperato 1 sonda regolabile e 1 mobile (20 mm) Puntali intercambiabili Forza di misura 0/10N Precarica interno/esterno Precisione: 1 micron rip. N 2 pomelli fine corsa Ripetibilità ± 0,001 mm Foro di montaggio misuratore ø 8 mm Foro di montaggio sonda ø 8 mm Coppia staffe di appoggio Di serie comparatore 0,01 mm Confezione: scatola in ABS senza misuratori Contenuti - Estensione comparatore 20 mm - Segmento di serraggio - Supporto di misurazione per 2 pezzi - Coppia sonde sferiche ø 10 mm - Coppia sonde circolari ø 16 mm Applicazioni - Misura interna - esterna - Misura con inserti speciali per scanalature e cavità - Inserti sferici per misurazione di denti di ingranaggi No e vite adattatore No Articolo Dimensioni Range Precisione Codice Kg PU X , ,300 PU X , ,100 PU X , ,300 ACCESSORI Ø8 Ø8 Ø8 Ø16 Articolo Codice Kg Articolo Codice Kg Articolo Codice Kg TS ,070 TS ,080 TP ,070 Ø20 R Ø8 R8 Articolo Codice Kg TP , Ø8 R10 Articolo Codice Kg TM ,070 La gamma di accessori lo rende idoneo a molteplici misurazioni 45 Ø10 Ø8 Articolo Codice Kg TS , Ø10 Ø8 Articolo Codice Kg TS , ,4 Ø8 Articolo Codice Kg TP , Ø5 Ø10 Ø8 Ø20 Articolo Codice Kg IE , Ø8 Articolo Codice Kg T ,070 STRUMENTI DI CONTROLLO 25

26 Supporto inclinabile per una rapida inclinazione da 10 a 40 per PU STRUMENTI DI CONTROLLO Esempio di applicazione Articolo Codice Kg SUPPORTO PU , STRUMENTI DI CONTROLLO

27 Banco di controllo tra le punte CP 02 STRUMENTI DI CONTROLLO Di facile utilizzo Precisione di misura Perno di misura fisso sul lato sinistro Perno di misura mobile sul lato destro Piastra di base con cava a T Confezione: scatola in legno Applicazioni - Controllo concentricità e planarità - Utilizzabile come base per misurazione di diametri, passi, lunghezze e distaze A Ø MAX Ø20 Ø20 Versione con carrello Articolo A Ø Max Codice Kg CP 550 OR ,000 Versione senza carrello - comparatore Articolo A Ø Max Codice Kg CP ,500 STRUMENTI DI CONTROLLO 27

28 Banco di controllo eccentricità e misura cordale RC 03 STRUMENTI PER INGRANAGGI Banco composto da un carro di avvicinamento porta ingranaggi mobile tramite volantino montato su guide cilindriche cromate e lardoni di accoppiamento in bronzo. Volantino di regolazione fine Di serie comparatore 0,01 mm diametro 40 mm Confezione: scatola di legno Ingranaggio da controllare Ingranaggiomaster 510 A 162 Registro molla Leva di carico e scarico Bloccaggio carro di avvicinamento Articolo Range Corsa Codice Kg RC 150 Ø 30 - Ø mm , STRUMENTI PER INGRANAGGI

29 Banco di controllo eccentricità e misura cordale ingranaggi su alberi VRC Banco di controllo eccentricità e misura cordale ingranaggi su alberi composto da un carro di avvicinamento mobile tramite volantino montato su guide cilindriche cromate e lardoni di accoppiamento in bronzo. Volantino in lega Di serie n. 1 comparatore 0,01mm Ø 60 mm Confezione: scatola in legno C 03 STRUMENTI PER INGRANAGGI 265 A B 162 C Articolo A B C Corsa Codice Kg VRC mm ,000 VRC mm ,000 STRUMENTI PER INGRANAGGI 29

30 Terminali intercambiabili per: DB, AP, DU Terminali per filettature interne Articolo Passo viti Codice Kg F0301 0,4-0, ,010 F0302 0,6-0, ,010 F , ,010 F ,010 F0305 3, ,010 F0306 5, ,010 Terminali per filettature esterne Articolo Passo viti Codice Kg F0101 0,4-0, ,010 F0102 0,6-0, ,010 F , ,010 F ,010 F0105 3, ,010 F0106 5, ,010 TERMINALI PER VARIE MISURAZIONI cod. F0504 cod. F0502 cod. F0507 cod. F0501 cod. F0505 cod. F TERMINALI INTERCAMBIABILI 4,5 Ø3,5 Ø6,5 Puntale cilindrico Articolo Codice F Ø3,5 Ø3,5 R5 Ø6,5 Ø2 Ø0,5 Ø2 Ø6,5 Ø12 Ø5 Puntale semisferico Puntale dopp. diam. Puntale a disco Puntale piatto Puntale conico a 60 Puntale a cuneo 60 Articolo Codice F Ø3,5 Ø3,5 10 0,6 Articolo Codice F Ø3,5 Ø3,5 1 Articolo Codice F ,7 Ø3,5 Articolo Codice F Ø3,5 Ø3,5 60 Articolo Codice F Ø3,5 Ø3,5 60 Articolo Codice F Ø4,8 R10 12 Ø20 Ø25 Ø30 Puntale cilindrico Puntale piatto Puntale a disco Puntale a disco Puntale a disco Articolo Codice kg F ,008 Articolo Codice kg F ,018 Articolo Codice kg F ,020 Articolo Codice kg F ,024 Articolo Codice kg F , TERMINALI INTERCAMBIABILI

31 Terminali intercambiabili per: DB, AP, DU Terminali intercambiabili con sfere calibrate Articolo A B Codice Kg TS 1,5 Ø 1, ,005 TS 2 Ø ,005 TS 2,5 Ø 2, ,005 TS 3 Ø ,005 TS 3,5 Ø 3, ,005 TS 4 Ø ,005 TS 4,5 Ø 4, ,005 TS 5 Ø ,005 TS 5,5 Ø 5, ,005 TS 6 Ø ,005 TS 6,5 Ø 6, ,005 TS 7 Ø ,005 TS 8 Ø ,005 TS 10 Ø ,005 Terminali intercambiabili con sfere calibrate in metallo duro Articolo A B Codice Kg TSW 1,5 Ø 1, ,008 TSW 2 Ø ,008 TSW 2,5 Ø 2, ,008 TSW 3 Ø ,008 TSW 3,5 Ø 3, ,008 TSW 4 Ø ,008 TSW 4,5 Ø 4, ,008 TSW 5 Ø ,008 TSW 5,5 Ø 5, ,008 TSW 6 Ø ,008 TSW 6,5 Ø 6, ,008 TSW 7 Ø ,008 TSW 8 Ø ,008 TSW 10 Ø ,008 Adattatore per terminale Articolo C Codice (coppia) Kg BAR ,008 BAR ,010 BAR ,012 B C BAR ,020 BAR ,050 A Ø4 M2.5 M2.5 Ø3,5 04 TERMINALI INTERCAMBIABILI TERMINALI INTERCAMBIABILI 31

32 Durante il processo di fabbricazione, gli ingranaggi vengono sottoposti a numerosi controlli. Ogni fase del ciclo di lavorazione richiede un controllo specifico. I controlli sulla dentatura, però, si dividono in due grandi categorie: - controlli di laboratorio - controlli funzionali (di linea). Controlli di laboratorio Vengono impiegati apparecchi sofisticati, a controllo numerico, di grande precisione e controllano in particolare i tre parametri fondamentali: - il profilo - l'elica - il passo CONTROLLI INGRANOMETRICI Gli apparecchi elettronici di ultima generazione sono dotati di software che consentono anche il controllo totale della ruota in automatico. Per esempio, sull'apparecchio si può montare una ruota qualsiasi, di caratteristiche ignote. Nella prima fase del controllo l'apparecchio tasterà i diametri, misurerà il passo ed il numero di denti, misurerà l'elica ed in base a questi dati fondamentali calcolerà le caratteristiche degli ingranaggi. Si imposterà automaticamente per la misura voluta e quindi controllerà il profilo, l'elica ed il passo facendo i diagrammi relativi. Volendo, può fare anche un esame topologico della superficie del dente fornendo sullo schermo o stampando, una rappresentazione tridimensionale del dente con i relativi errori. E' evidente che tutto ciò richiede del tempo e non è pensabile eseguire questi controlli dettagliati su tutti gli ingranaggi prodotti. Per le produzioni di serie, si può controllare il 100% della produzione con gli ingranometri che permettono un controllo funzionale, chiamato così perché, in certa misura, riproduce le condizioni di impiego delle ruote. L'ingranometro é un apparecchio di controllo che attraverso la rotazione dell'ingranaggio da controllare accoppiato ad un ingranaggio master, permette di rilevare certi tipi di errore presenti sull'ingranaggio stesso. Poiché esistono molti tipi di ingranaggi che si possono controllare ed esistono differenti motivi per cui si usano gli ingranometri e poiché ci sono anche molti modi di impiegare l'ingranometro, risulta evidente che la tipologia di apparecchi sarà alquanto vasta e le caratteristiche tecniche potranno essere anche completamente diverse da un apparecchio ad un altro. In questa breve rubrica si diranno alcune cose del classico apparecchio ingranometrico a gioco zero, tralasciando la descrizione degli ingranometri monofianco che sono dedicati a misure più fini e generalmente usati in laboratorio, anche se esistono alcuni casi di impiego in linea di questi apparecchi che comunque sono molto più complessi e costosi dei tradizionali ingranometri a gioco zero. Gli ingranometri a gioco zero costituiscono il sistema più usato per il controllo del rotolamento degli ingranaggi in quanto offre tutta una serie di possibilità che lo rendono un sistema universale. Gli ingranometri di cui si parla qui funzionano con il principio indicato in fig. N 1. Il master è tenuto premuto contro l'ingranaggio portando i due fianchi del dente a contatto e quindi non lasciando gioco nell'accoppiamento. La pressione normalmente è data da una o più molle applicate al carrello su cui è montato il master. Ruotando l'ingranaggio, il master ruota a sua volta e se l'accoppiamento è privo di errori non c'è nessun movimento radiale del master, invece se ci sono errori o anomalie nell'ingranaggio il master le evidenzia spostandosi radialmente secondo la direzione delle frecce di fig. N INFO TECNICHE 32 INFORMAZIONI TECNICHE Fig. n 1

33 Questo tipo di controllo può mettere in evidenza i seguenti errori. a) Errori sull'interasse. In pratica errori sullo spessore del dente. Poiché, conoscendo le caratteristiche della dentatura del master, l'interasse, cioè la distanza tra i due assi di rotazione, resta univocamente definito dalle dimensioni del dente dell'ingranaggio, in teoria si potrebbe conoscere l'esatto spessore cordale del dente dell'ingranaggio e giudicare se esso è o non è in tolleranza. Questa sarebbe una misura assoluta dell'interasse. In pratica si preferisce fare un controllo dell'interasse per comparazione, cioè si azzera l'apparecchio su un interasse noto, dato per esempio da un ingranaggio campione e si misurano gli scostamenti da questo valore. b) Errori di eccentricità. Vengono messi in evidenza gli spostamenti del carrello porta master durante un giro dell'ingranaggio. Il limite massimo e minimo di questi spostamenti sono appunto l'eccentricità dell'ingranaggio. c) Rilevazione dei colpi. Per "colpo" si intende una deformazione del dente, normalmente presente o sul suo diametro esterno o sugli spigoli laterali, generata da un urto accidentale. Questa deformazione, anche se di modesta entità provoca una non tollerabile rumorosità dell'ingranaggio durante il funzionamento. Una brusca variazione di interasse, cioè un rapido spostamento del master in senso radiale denota appunto la presenza di un colpo. Queste sono le tre classiche risposte che si vuole ottenere da un ingranometro ma questo controllo, che può essere definito standard, può essere integrato molto facilmente con il controllo del diametro e della cilindricità del foro, della posizione e della perpendicolarità delle superfici d'appoggio, delle dimensioni del cono del sincronizzatore se si parla di un ingranaggio classico con il foro di centraggio oppure, se siamo in presenza di un albero si possono controllare oltre a più dentature contemporaneamente, anche alcuni diametri esterni sedi di cuscinetti e i rasamenti importanti. In definitiva l'ingranometro può trasformarsi in un apparecchio che fa un esame anche di altre parti diverse da quelle della vera e propria dentatura. Una ulteriore distinzione generale va fatta in base al sistema di rilievo ed elaborazione dei segnali generati dagli errori. Si può partire dal semplice comparatore meccanico centesimale che segnala in maniera un po' grossolana gli spostamenti del master ma che comunque in certi casi può essere sufficiente, ed arrivare agli apparecchi dotati di una sofisticata apparecchiatura elettronica che, oltre a indicare l'entità dei vari errori, può eseguire una serie di elaborazioni statistiche fornendo anche la documentazione grafica di quanto succede su un lotto di pezzi sotto forma di una stampa degli errori o sotto forma di grafici statistici. Uno dei problemi che l'officina deve affrontare è anche quello dell'eventuale recupero dei pezzi riscontrati di scarto. Per esempio, se un ingranaggio è stato scartato perché su uno o su più denti sono stati riscontrati dei colpi, esso è perfettamente recuperabile asportando l'ammaccatura con una fresetta a lima ad alta velocità. Il problema però è quello di individuare in modo veloce il dente ammaccato. A questo scopo si possono applicare i cosiddetti marcatori, che sono dei dispositivi che segnano il dente ammaccato con un punto di vernice. La figura N 2 mostra un tipico diagramma ottenibile con un ingranometro dotato di registratore grafico. L+ E Z1 0 L- 1 min 1 medio 1 max Fig. n 2 La variazione di interasse in più o in meno, L1 o L2, rispetto all interasse teorico O, permette di definire anche l eccentricità E che è la variazione assoluta dell interasse in un giro dell ingranaggio. Lo scostamento istantaneo Z1 della sinusoide media indica la presenza di una ammaccatura. Le linee L- ed L+ rappresentano i limiti inferiore e superiore dell interasse, cioè la tolleranza sull interasse. In generale, gli ingranometri possono eseguire altri controlli oltre a quelli della vera e propria dentatura. INFORMAZIONI TECNICHE INFO TECNICHE

34 L ingranometro può ospitare una serie di trasduttori che rendono l apparecchio più complesso sia sotto il punto di vista della costruzione che della gestione elettronica dei segnali. E evidente che maggiore sarà il numero di parametri che si vogliono tenere sotto controllo, tanto più sofisticata sarà la meccanica e l elettronica. Nella figura N 3 è indicato un esempio di controllo generale di un ingranaggio finito. Oltre al controllo della dentatura si eseguono i controlli del diametro, cilindricità e conicità del foro, la posizione e planarità dei rasamenti e le condizioni del cono del sincronizzatore Fig. n 3 Nella figura N 4 è invece indicato un esempio di un controllo di un albero. I M B P A A Fig. n 4 Fig. n 5 Anche qui, oltre alle varie dentature controllate contemporaneamente, si possono controllare anche i diametri ed i rasamenti di maggior interesse. Nella figura N 5 è indicato schematicamente un ingranometro. 05 INFO TECNICHE Sul braccio mobile B è montato il master M che ingrana con l ingranaggio I. La forza con cui il master preme sull ingranaggio è data da una molla che può essere regolata per aumentare o ridurre la pressione secondo la necessità. E necessaria comunque una forza molto limitata in quanto il braccio B ha un inerzia molto minore ed una sensibilità molto maggiore rispetto al carrello porta master tradizionale a scorrimento orizzontale. Il movimento del braccio B è molto più preciso di quello di un carrello rettilineo. Il perno di rotazione P è montato su cuscinetti precaricati che escludono ogni possibilità di gioco sia in senso radiale che in senso assiale. Quindi il centro del master percorrerà sempre una traiettoria posta su un arco di cerchio di 300 mm, senza possibilità di uscire da questa traiettoria. 34 INFORMAZIONI TECNICHE

35 Ingranometro monofianco Accopiamento con gioco L accoppiamento tra ruota e controruota, nella quasi totalità dei casi, avviene con gioco. Ciò vuol dire che l interasse tra i due ingranaggi è leggermente maggiore di quello teorico e quindi il contatto avviene solo su un fianco del dente. I due fianchi dei denti di un ingranaggio si identificano in pratica come fianco in tiro e fianco in ritorno, secondo che il contatto su quel dente avvenga durante la trasmissione normale del moto o nella fase di decelerazione della trasmissione (fig. n 6) gioco fianchi a contatto gioco Fig. n 6 Il motivo per cui gli ingranaggi lavorano in queste condizioni deriva dalla necessità di compensare certi errori di costruzione dell ingranaggio, primo fra tutti l errore di eccentricità. Se supponiamo di lavorare con interasse fisso teorico, cioè con i due fianchi a contatto, anche una piccola eccentricità di una delle due ruote creerebbe una interferenza tale da bloccare la trasmissione. Anche una leggera maggiorazione dello spessore dei denti procurerebbe lo stesso inconveniente. Il valore del gioco sui fianchi varia molto da caso a caso e dipende dal tipo di trasmissione, dalla potenza trasmessa, dal modulo, ecc. Per i cambi automobilistici l entità del gioco non si discosta molto da 0,1 mm. E importante quindi avere uno strumento che indichi se l accoppiamento in queste condizioni avviene in maniera corretta. Uno strumento cioè che, simulando le condizioni di funzionamento, evidenzi gli errori di ingranamento. Bisogna precisare che in realtà durante il funzionamento della trasmissione i denti dell ingranaggio sono soggetti a forze che modificano la condizione di un puro rotolamento come avviene nel caso del controllo con l ingranometro monofianco. La simulazione del controllo quindi è solo approssimativa e serve solo per evidenziare alcuni errori geometrici; non va intesa come prova di funzionamento, anche perché molte altre condizioni non sono rispettate, come ad esempio la velocità di rotazione dell accoppiamento. Il rumore generato da una coppia di ingranaggi che ingranano girando ad una certa velocità, dipende da una serie di fattori non tutti ancora ben identificati. In sostanza si tratta di vibrazioni provocate da anomalie nell accoppiamento, cioè di variazioni istantanee della velocità angolare. La frequenza e l ampiezza di queste vibrazioni determinano rispettivamente l acutezza del rumore e la sua intensità. L analisi con il metodo di Fourier delle vibrazioni generate da una coppia di ingranaggi in moto, mette in evidenza che ogni singola onda di vibrazione è la sovrapposizione di onde di varie frequenze, il che significa che molte differenti irregolarità entrano in gioco provocando il rumore. Se durante la trasmissione del moto, ad una certa velocità angolare W1 dell ingranaggio conduttore corrisponde sempre, in ogni singolo istante, una velocità angolare W2 dell ingranaggio condotto, la trasmissione è silenziosa. Ma se sul fianco di un dente è presente una irregolarità tale da far variare per un istante la velocità W2, tale irregolarità diventa una fonte di vibrazioni e quindi di rumore. Nella figura n 7 è indicato quello che succede nell istante Dt. W 2 W 2 + W 2 W 1 irregolarità Fig. n 7 W 2 INFORMAZIONI TECNICHE INFO TECNICHE

36 E evidente che esistono diversi tipi di irregolarità, cioè diversi errori che il più delle volte sommano i loro effetti rendendo praticamente impossibile una discriminazione dei singoli errori. Le imperfezioni più comuni presenti in una dentatura sono: errori di profilo errori di elica errori di passo eccentricità sfarfallamento (errore angolare tra asse di rotazione ed asse della dentatura colpi (ammaccature) Tutte queste imperfezioni provocano effetti indesiderati sulla regolarità del moto, cioè vibrazioni e quindi rumore. E perciò importante avere un mezzo che, anche in assenza di un analisi metrologica della dentatura, metta in evidenza gli errori di ingranamento riflettendo, per quanto possibile, le condizioni di ingranamento. Funzionamento dell ingranometro monofianco Per capire esattamente i vantaggi di questo tipo di apparecchio rispetto l ingranometro tradizionale che lavora a gioco zero, è necessario ricordare come lavora quest ultimo tipo di ingranometro. Come si può osservare nella fig.n 8, l accoppiamento tra ingranaggio e master avviene con gioco zero, cioè sia il fianco destro che sinistro di un dente sono in contatto. ingranaggio master Fig. n 8 In queste condizioni, ogni imperfezione di ingranamento obbliga il master a spostarsi in direzione radiale e sono appunto questi spostamenti che saranno rilevati da appositi trasduttori. Il limite di questo tipo di ingranometro, che tuttavia resta validissimo per moltissimi impieghi, è costituito dall inerzia del sistema master-carrello portamaster che non permette di raggiungere sensibilità elevate. Piccole anomalie, quali ad esempio ammaccature inferiori a 0,01 mm non vengono evidenziate perché sono assorbite dai giochi presenti nelle varie parti mobili e dalla elasticità dei vari organi. Ultimamente a dire il vero ci sono sul mercato ingranometri che invece di usare un carrello portamaster con movimento radiale, montano il master su un braccio oscillante che, eliminando i movimenti lineari, permettono sensibilità maggiori. Gli spostamenti radiali del master sono inoltre fortemente influenzati dall angolo di pressione della dentatura. Infine, naturalmente, non è possibile isolare gli errori relativi ad un fianco da quelli relativi all altro fianco. L ingranometro monofianco, invece, che lavora come indicato in fig.n 9, ha una sensibilità molto maggiore perché mette in evidenza gli scostamenti angolari del master rispetto alla rotazione teorica. master ingranaggio 05 INFO TECNICHE 36 INFORMAZIONI TECNICHE Fig. n 9

37 Ci si rende subito conto che in primo luogo l inerzia è molto minore e quindi maggiore sarà la velocità di risposta del sistema ed in secondo luogo che i giochi nei vari collegamenti possono, in questo caso, essere ridotti quasi a zero, elevando la sensibilità della misura. Tutte le imperfezioni che si evidenziano in questo modo sono quelle che saranno presenti nel funzionamento dell ingranaggio montato nella scatola cambio, tenendo sempre presente però che le condizioni reali sono alquanto diverse (forze, velocità ecc.). Se il controllo di questo tipo non mette in evidenza errori, significa che l ingranamento è corretto e quindi, in assenza di altre cause, il funzionamento è silenzioso. Questo controllo cumulativo permette di saltare il controllo metrologico completo dell ingranaggio, con evidenti vantaggi di tempo. L ingranometro monofianco rileva, come si è detto, con particolare precisione, su un fianco alla volta i seguenti errori: Errore composto tangenziale (sommatoria di errori di divisione, errori di profilo, distorsione, ecc.) Valore del gioco con un interasse prefissato Entità delle ammaccature Esistono diversi tipi di ingranometri di questo tipo sul mercato, ma tutti i sistemi si basano sul principio di confrontare la rotazione teorica dell accoppiamento con quella effettiva ed evidenziarne le differenze. La comparazione tra rotazione teorica e reale può avvenire in molti modi: ad esempio impiegando la tecnologia dei controlli numerici, che oggi è quella quasi esclusivamente usata, oppure misurando la velocità di rotazione del master e dell ingranaggio con dischi ottici (Fig. n 10a), oppure perfino con sistemi meccanici, come aveva fatto alcuni anni or sono la Samputensili (Bologna) su un apparecchio che ora è fuori produzione. Ma per capire più facilmente il principio di funzionamento di questo tipo di apparecchi illustriamo proprio questo ultimo sistema. M1 M W Optical Gratings G1 G Reading Heads W1 A W1 Fig. n 10a Controllo con dischi ottici - Z1=master; Z2= ingranaggio da controllare Fig. n 10b Controllo con sistema meccanico Con riferimento alla figura n 10b, il master M ed il disco primitivo M1 sono montati sullo stesso asse e ruotano solidali tra loro alla velocità angolare W. Il disco primitivo M1 ha il diametro uguale al diametro primitivo di funzionamento del master M. Il master M ingrana con l ingranaggio G e lo trascina in rotazione con velocità angolare W1, mentre il disco primitivo M1 viene premuto contro il disco primitivo G1 (che ha il diametro uguale al diametro primitivo di funzionamento dell ingranaggio G) e lo trascina in rotazione per attrito alla velocità angolare W1. Ogni imperfezione dell ingranaggio G (ammaccature, errori di passo, ecc.) si traduce in una variazione istantanea della velocità angolare W1 rispetto alla velocità W dell ingranaggio G. Poiché l ingranaggio G ed il disco G1 sono coassiali ma non fissi tra loro si ha uno spostamento angolare dell ingranaggio G rispetto il disco G1 e l apparecchio A rileva questo spostamento angolare. Invertendo il senso di rotazione è inoltre possibile quantificare l entità del gioco tra ingranaggio G e master M. Definizione degli errori di rotolamento La norma DIN 3960 definisce gli errori di rotolamento nell ingranometro con un singolo fianco a contatto. E importante attenersi a questa simbologia che, tra l altro, è stata cambiata rispetto alla precedente edizione della norma citata, in modo che non sorgano dubbi nell interpretazione dei diagrammi. Durante il controllo del rotolamento vengono accoppiati i due ingranaggi con dentature coniugate e l insieme dei loro singoli errori geometrici (errori singoli) durante la rotazione vengono definiti come errori di rotolamento. Questi possono essere imputati ad un ingranaggio (all ingranaggio da controllare), se viene utilizzato come accoppiante un ingranaggio master i cui errori rispetto agli errori dell ingranaggio da controllare sono trascurabili. Molte volte l ingranaggio master viene scelto con una qualità di almeno tre livelli più precisa della qualità teorica dell ingranag- INFORMAZIONI TECNICHE INFO TECNICHE

38 gio da controllare. Ad esempio se si deve controllare un ingranaggio di classe 6 (DIN 3962) è opportuno scegliere un master di classe 3. Bisogna però osservare che, pur essendo possibile la costruzione di master di classe 2, normalmente non sono usati a causa del loro costo elevato e della loro difficile reperibilità. Se gli errori dell accoppiante non sono trascurabili (per es. nel controllo di rotolamento di due ingranaggi di trasmissione) le variazioni di rotolamento possono essere imputate solo all insieme della coppia di ingranaggi. La norma DIN 3960 definisce i seguenti errori: Controllo di rotolamento di un fianco Nel controllo di rotolamento di un fianco i due ingranaggi ingranano con interasse definito, dove o il fianco destro o il fianco sinistro rimangono in contatto continuo. Gli errori di rotolamento del fianco destro di un ingranaggio sono, in genere, diversi da quelli del fianco sinistro dello stesso ingranaggio. Partendo da una posizione iniziale, vengono misurate le variazioni dell angolo di rotazione, cioè le variazioni delle posizioni di rotolamento dell ingranaggio rispetto alle posizioni teoriche definite dalle posizioni dell accoppiante e dal rapporto di trasmissione (rapporto tra il numero di denti). Di solito gli errori vengono indicati come lunghezze (es. centesimi o millesimi di mm) lungo la circonferenza di un cerchio di misura, per es. del cerchio primitivo o del cerchio di base; esse possono però essere indicate anche in misura di angolo (per es. in secondi di grado oppure in millesimi di radiante). 1 giro dell ingranaggio avanzamento della carta Fig. n 11 Errori di rotolamento di un fianco Fi Con riferimento alla figura n 11 l errore di rotolamento di un fianco Fi si ricava, come si è già detto più volte, dalle posizioni reali di rotazione rispetto alle posizioni teoriche. Esso si ottiene come differenza algebrica della più grande variazione di posizione di rotazione che va avanti e della più grande variazione di rotazione che rimane indietro, rispetto ad un valore iniziale in un giro dell ingranaggio da controllare. In un diagramma polare l errore di rotolamento Fi è la differenza tra la più grande e la più piccola distanza della linea di controllo tracciata dal centro (origine degli assi polari). In un diagramma di controllo lineare l errore di rotolamento F i è la differenza tra le più grandi e le più piccole ordinate della linea di controllo. 05 INFO TECNICHE Errore somma di rotolamento f l L errore somma di rotolamento si ricava esaminando la curva ottenuta tracciando la linea di compensazione del diagramma degli errori di rotolamento. In genere questa curva è approssimativamente una sinusoide con periodo pari ad un giro dell ingranaggio. Si definisce errore somma di rotolamento f l la differenza tra il più alto ed il più basso punto della curva di compensazione (ved. fig. n 11). 38 INFORMAZIONI TECNICHE

39 Nel caso di diagramma polare f l è la differenza tra la più grande e la più piccola distanza della curva di compensazione dal centro. Errori singolo di rotolamento f k Gli errori singoli di rotolamento vengono letti nelle zone con ondulazioni brevi del diagramma di rotolamento di un fianco. Essi si ottengono dalla differenza tra il minimo ed il massimo del diagramma tracciato prendendo come riferimento la curva di compensazione di cui al punto precedente. Il numero di periodi per ogni rotazione dell ingranaggio è uguale al numero di denti dell ingranaggio da controllare. L entità e la forma di queste onde brevi che caratterizzano il passaggio da un dente all altro, dipendono, oltre che dagli errori di divisione, anche dagli errori di elica e di profilo. L errore di rotolamento singolo f k è la differenza tra il punto più alto ed il punto più basso del diagramma di un onda breve con riferimento alla curva di compensazione. L errore somma di rotolamento f l e l errore singolo di rotolamento f k danno insieme l errore di rotolamento di un fianco Fi. Salto di rotolamento fi Il salto di rotolamento di un fianco fi è la più grande differenza che si rileva esaminando tutti gli errori singoli nel diagramma degli errori di rotolamento durante un giro dell ingranaggio. Si prende cioè il punto più alto ed il punto più basso di un periodo (onde brevi) riferito alle coordinate del diagramma e tra questa serie di differenze si considera quella che ha il valore assoluto maggiore. Individuazione dei colpi Un ammaccatura su un dente dell ingranaggio è un anomalia molto comune e costituisce una delle principali fonti di rumore nell accoppiamento tra due ingranaggi. Quando nella zona di contatto si inserisce la deformazione di un colpo, la velocità di rotazione dell ingranaggio viene rapidamente variata e ciò si presenta sul diagramma di ingranamento come una punta molto acuta più o meno ampia seconda l ampiezza dell ammaccatura. Se l individuazione del colpo attraverso la lettura del diagramma è agevole e quasi immediata, l analisi da parte del computer presenta invece qualche difficoltà. Tra i vari metodi possibili c è quello del calcolo dell accelerazione, cioè del calcolo, punto per punto, della derivata seconda. Se questo valore supera un certo livello, significa che l accelerazione istantanea è provocata da un colpo. Considerazioni sull errore singolo di rotolamento f k Come si è già detto questo errore si ripete con frequenza pari al numero di denti dell ingranaggio durante un giro e dipende da molti fattori. I principali sono: l errore di passo, l errore di profilo e l errore di elica. Non è sempre possibile separare i vari errori leggendo il diagramma, ma questo in definitiva non è un grande inconveniente. Bisogna infatti tenere presente che l ingranometro monofianco giudica la dentatura nel suo complesso. Se i vari errori presenti interferiscono tra loro e sommando i loro effetti si ottiene un ingranamento buono, non è tanto importante misurare ogni singolo errore e giudicare il suo parziale effetto sull ingranamento. Ciò che si vuole dire è che probabilmente è inutile ricercare la perfezione sull evolvente, con costi alti, quando l effetto di questo errore sull ingranamento può non essere molto importante. L importanza dell ingranometro monofianco è appunto questa: che, cioè, si può giudicare l influenza di ogni singolo errore sull effetto finale e quindi restringere o allargare la tolleranza di costruzione là dove e necessario e possibile. In generale, l oscillazione ad onda corta riscontrabile nel diagramma mette in evidenza una vibrazione dell ingranaggio. Se questa vibrazione supera un certo livello, l ingranaggio sarà rumoroso e la rumorosità si manifesterà come un fischio o come un effetto sirena. Se l ampiezza della vibrazione è inferiore a questo livello limite, normalmente l ingranaggio è accettabile. A volte accade che durante un giro l ampiezza di queste oscillazioni varia, si ha cioè una modulazione dell ampiezza che provoca un effetto sonoro definito come sirena modulata, più percepibile del suono continuo. K 1 K 2 B Fig. n 12 A INFORMAZIONI TECNICHE INFO TECNICHE

40 Con riferimento alla figura n 12, il valore dell ampiezza massima A dà una prima selezione; infatti se supera il valore K1 il suono è talmente forte che l ingranaggio è sicuramente di scarto; se A è inferiore al valore K2 il suono non sarà percepibile ed il pezzo sarà accettabile anche in presenza di un effetto di modulazione. Se però l ampiezza A è compresa tra i valori K1 e K2 sarà necessario stimare se l effetto di modulazione è accettabile o no e questo si può fare calcolando il rapporto A/B stabilendo opportune barriere. La determinazione con il computer di A e di B è semplice e non presenta alcuna difficoltà. Se si vuole trovare il valore di A e di B depurato da ogni altra perturbazione è necessario calcolare l armonica numero Z della serie di Fourier. Errore di passo singolo Si è detto che è difficile distinguere i vari errori presenti nel dente dell ingranaggio perché i loro effetti si accumulano e alla fine, sia gli errori di evolvente che di elica si traducono in ogni istante in errori di passo. In pratica, a stretto rigore, ogni deviazione del diagramma rispetto ad una retta è imputabile ad un istantaneo errore di passo. Però, su due denti contigui, in punti analoghi, si può pensare che gli errori di elica e di evolvente siano molto simili, per cui, per esempio, la differenza tra due punti di massimo contigui può essere imputata con ottima approssimazione al solo errore di passo (errore di divisione). Vedere fig. n 13. Errori di passo Fig. n 13 Eccentricità della dentatura Quando si dice che la dentatura è eccentrica, si vuol dire che l asse di rotazione dell ingranaggio non corrisponde all asse sul quale è stata costruita la dentatura. Questo in pratica si traduce in un continuo spostamento del cerchio di base e quindi dell evolvente rispetto alla sua posizione teorica. Vedere fig.n luogo dei punti che sono centri di rotazione instantanea 2 3 O 4 O= centro di rotazione teorico b a b a a a b b 05 INFO TECNICHE 40 INFORMAZIONI TECNICHE pas 1 pas 2 pas 3 pas 4 Fig. n 14

Ingranometro monofianco

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