SOMMARIO. La gestione dei rifiuti sanitari. Dedica. Ringraziamenti. Prefazione

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1 SOMMARIO La gestione dei rifiuti sanitari Dedica Ringraziamenti Prefazione Capitolo 1 - Inquadramento normativo 1.1 LA NORMATIVA SULL AMBIENTE E SUI RIFIUTI 1.2 LA NORMATIVA SPECIALE SUI RIFIUTI SANITARI 1.3 LE NORMATIVE INTERAGENTI 1.4 LA NORMATIVA ADR E LA SUA RILEVANZA NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI Capitolo 2 - La gestione dei rifiuti 2.1 NOZIONE DI RIFIUTO 2.2 LE DEFINIZIONI 2.3 CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI 2.4 INDIVIDUAZIONE DEL CODICE RIFIUTO 2.5 INDIVIDUAZIONE DI UN RIFIUTO PERICOLOSO 2.6 IL PRODUTTORE DI RIFIUTI 2.7 IL DEPOSITO TEMPORANEO DEI RIFIUTI 2.8 IL DEPOSITO TEMPORANEO DEI RIFIUTI E L ART. 266, COMMA LA GESTIONE DEL DEPOSITO TEMPORANEO E LA GIURISPRUDEN- ZA 2.10 LO STOCCAGGIO DEI RIFIUTI 2.11 IL TRASPORTO DEI RIFIUTI a) Vettore b) Mittente c) Destinatario d) Spedizioniere e) Speditore f) Caricatore g) Destinatario

2 h) Trasportatore i) Produttore [di rifiuti] 2.12 L APPALTO DI TRASPORTO A SMALTIMENTO DEI RIFIUTI 2.13 LE AUTORIZZAZIONI Capitolo 3 - La gestione dei rifiuti sanitari 3.1 IL D.P.R. 15 LUGLIO 2003, N DEFINIZIONI INTEGRATIVE 3.3 INDIVIDUAZIONE DEI RIFIUTI SANITARI 3.4 LA GESTIONE RIFIUTI E LA SICUREZZA DEGLI OPERATORI 3.5 I RIFIUTI ASSIMILATI AGLI URBANI 3.6 I RIFIUTI SPECIALI 3.7 ALTRI RIFIUTI E NON RIFIUTI Capitolo 4 - La gestione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo 4.1 IL DEPOSITO TEMPORANEO DEI RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO 4.2 IL DEPOSITO TEMPORANEO DEI RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO IN REPARTO OSPEDALIERO 4.3 IL DEPOSITO TEMPORANEO DEI RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO IN SEDI ESTERNE 4.4 IL DEPOSITO TEMPORANEO DEI RIFIUTI LIQUIDI DA LABORATO- RIO 4.5 IL TRASPORTO DEI RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI E SOGGETTI ALLA NORMATIVA ADR I contenitori di rifiuti pericolosi non soggetti alla normativa ADR I contenitori di rifiuti pericolosi soggetti alla normativa ADR I contenitori di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo Grandi contenitori per il trasporto Contenitori monouso e riutilizzabili 4.6 LA DESTINAZIONE DEI RIFIUTI SANITARI A RISCHIO INFETTIVO 4.7 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI A RISCHIO INFETTIVO IN AL- CUNI PAESI UE Capitolo 5 - Linee guida per la gestione delle diverse tipologie di rifiuti sanitari e rifiuti particolari 5.1 RIFIUTI ASSIMILABILI E ASSIMILATI AGLI URBANI 5.2 RACCOLTA DIFFERENZIATA DI RIFIUTI DI CARTA E CARTONE 5.3 RACCOLTA DIFFERENZIATA DI RIFIUTI DI METALLO, VETRO E

3 PLASTICA 5.4 RIFIUTI DI PILE E ACCUMULATORI 5.5 RIFIUTI COSTITUITI DA RESIDUI DA STAMPA (TONER, TONER FO- TOCOPIATRICI, CARTUCCE LASER ED INK JET, CARTUCCE FAX) 5.6 RIFIUTI DI OLIO MINERALE ESAUSTO 5.7 RIFIUTI DI OLIO VEGETALE DA CUCINA 5.8 RIFIUTI DI APPARECCHIATURE ELETTRICHEED ELETTRONICHE (RAEE) 5.9 RIFIUTI COSTITUITI DA COMPONENTI DI APPARECCHIATURE E- LETTROMEDICALI FUORI USO 5.10 RIFIUTI DI TUBI FLUORESCENTI (NEON E ALTRI) 5.11 RIFIUTI DA APPARECCHIATURE INFORMATICHE 5.12 RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO Deposito e movimentazione 5.13 RIFIUTI COSTITUITI DA MATERIALI ASSORBENTIE FILTRANTI (FILTRI, CAPPE ASPIRANTI, ECC.) 5.14 RIFIUTI COSTITUITI DA PARTI ANATOMICHE NON RICONOSCIBILI 5.15 RIFIUTI COSTITUITI DA FARMACI SCADUTI NON PERICOLOSI 5.16 RIFIUTI COSTITUITI DA MEDICINALI CITOTOSSICI E CITOSTATICI Sicurezza per la manipolazione Deposito e movimentazione Filtri delle cappe 5.17 RIFIUTI COSTITUITI DA MERCURIO 5.18 RIFIUTI COSTITUITI DA RESIDUI DI AMALGAMA DENTARIO 5.19 RIFIUTI COSTITUITI DA PELLICOLE E LASTRE RADIOGRAFICHE 5.20 RIFIUTI COSTITUITI DA LIQUIDI PERICOLOSI DA LABORATORI DI ANALISI Deposito e movimentazione 5.21 RIFIUTI COSTITUITI DA ACQUE DI DIALISI 5.22 RIFIUTI COSTITUITI DA CAMICI E COLLARI PIOMBATI DA RADIO- LOGIA 5.23 RIFIUTI COSTITUITI DA BOMBOLETTE SPRAY (DEODORANTI) 5.24 RIFIUTI COSTITUITI DA BOMBOLETTE DI GAS DA ATTIVITÀ O- DONTOTECNICA 5.25 RIFIUTI COSTITUITI DA BOMBOLETTE DI GAS MISTE 5.26 RIFIUTI COSTITUITI DA VETRINI PER ANALISI ISTOLOGICHE

4 5.27 RIFIUTI COSTITUITI DA PACE-MAKER Modalità di gestione dei pace-maker espiantati 5.28 RIFIUTI DELLA PULIZIA DELLE FOGNATURE 5.29 PARTI ANATOMICHE RICONOSCIBILI 5.30 RIFIUTI SANITARI DA ASSISTENZA VETERINARIA 5.31 RIFIUTI RADIOATTIVI 5.32 SOSTANZE STUPEFACENTI E PSICOTROPE Capitolo 6 - Campioni diagnostici 6.1 MODALITÀ DI SPEDIZIONE DEI CAMPIONIDIAGNOSTICI Capitolo 7 - Gestione documentale e amministrativa dei rifiuti 7.1 L INDIVIDUAZIONE DEL LUOGO DI PRODUZIONEE L ART. 266, COMMA LE ATTIVITÀ TERRITORIALI Le conseguenze gestionali operative 7.3 IL FORMULARIO DI IDENTIFICAZIONE RIFIUTI (FIR) 7.4 REGISTRO DI CARICO E SCARICO (CARTACEO) Registro di carico e scarico (informatico) 7.5 OBBLIGHI DI COMUNICAZIONE ANNUALE (MUD) 7.6 IL SISTRI, SISTEMA DI TRACCIABILITA DEI RIFIUTI Obbligati all iscrizione al SISTRI Modalità di gestione del SISTRI Gli operatori incaricati all uso del SISTRI e le connesse responsabilità Capitolo 8 - I rifiuti prodotti durante l'assistenza infermieristica nel terrirtorio 8.1 CHIUSURA DEL CONTENITORE NELLE ATTIVITÀ AMBULATORIALI PERIODICHE (PRELIEVI) a. Chiusura temporanea b. Chiusura definitiva 8.2 OPERAZIONI DI ASSISTENZA SANITARIA INFERMIERISTICADOMI- CILIARE (ADI) a. Produzione del rifiuto b. Organizzazione dell intervento domiciliare c. Raccolta del rifiuto prodotto d. Trasporto del rifiuto prodotto e. Rifiuti prodotti in ambito domiciliare Capitolo 9 - Gestione delle acque di scarico

5 9.1 PREMESSA E NORMATIVA DI RIFERIMENTO 9.2 CONSIDERAZIONI GENERALI SULLE ACQUE DI SCARICO IN UN AZIENDA SANITARIA Regione Friuli Venezia Giulia Regione del Veneto Provincia Autonoma di Bolzano Provincia Autonoma di Trento Regione Emilia Romagna Regione Lombardia Regione Piemonte Regione Valle d Aosta Regione Lazio Regione Sardegna Regione Abruzzo Regione Molise Regione Campania Regione Basilicata Regione Puglia Regione Calabria Regione Sicilia 9.3 IL PARTICOLARE CASO DELLE ACQUE DI SCARICO OSPEDALIERE 9.4 ACQUE DI SCARICO E RESPONSABILITÀ: COSA DICE LA GIURI- SPRUDENZA Capitolo 10 - La gestione delle emissioni in atmosfera 10.1 CONSIDERAZIONI E OBBLIGHI Capitolo 11 - Le responsabilità e gli aspetti sanzionatori 11.1 INCIDENZA DEL D.LGS. N. 231/2001SULLA RESPONSABILITÀ AM- MINISTRATIVA DEGLI ENTI Il soggetto responsabile Concetto di delega Delega di Funzione Delega di Esecuzione 11.2 RESPONSABILITÀ E DELEGA SECONDO LA GIURISPRUDENZA DI CASSAZIONE 11.3 IL PRINCIPIO DI CORRESPONSABILITÀ 11.4 ASPETTI SANZIONATORI Capitolo 12 - Organizzazione aziendale manageriale ed efficienza 12.1 CONSIDERAZIONI SULLA ORGANIZZAZIONE AZIENDALE MANA-

6 GERIALE PER UNA GESTIONE AMBIENTALE EFFICIENTE 12.2 PUNTI DI CRITICITÀ ATTUALI a) Criticità strutturale b) Criticità strutturale-manageriale c) Criticità giuridiche e giuridico manageriali d) Criticità economiche 12.3 SOLUZIONE ORGANIZZATIVA 1. Struttura 2. Funzione 3. Gestione 12.4 EFFICIENZA GESTIONALE AMBIENTALEE CONTENIMENTO DEI COSTI 12.5 CONCLUSIONI Appendice Decreto del Presidente della Repubblica 15 luglio 2003, n. 254 Regolamento Commissione UE 18 dicembre 2014, n. 1357/2014 Decisione Commissione UE 18 dicembre 2014, n. 2014/955/UE Bibliografia Tavole a colori Fig Rappresentazione grafica del corretto trasferimento di rifiuti Fig Targa o etichetta per contenitori di rifiuti pericolosi non soggetti alla normativa ADR Fig.4.5.3a - Esempio di contenitore primario (sacco giallo) inserito nel secondario esterno Fig.4.5.3b - Esempio di contenitori peroggetti taglienti e pungenti Fig.4.5.3c - Esempio di contenitore esterno monouso per rifiuti infettivi solidi Fig.4.5.3f - Contenitore esterno monouso per rifiuti infettivi Fig.4.5.4a - Esempio di cassa mobile Fig.4.5.4b - Pannello ADR che individua un mezzo trasportante merci pericolose in colli Fig Esempio di contenitore per la raccolta differenziata della carta Fig Esempio di contenitore contalame per sala operatoria Fig Etichette ADR n.2.1a e 2.1b (uso indifferente per gas infiammabili) Fig Esempio di contenitore primario con supporto Fig Esempio di contenitore secondario (a destra) e di contenitore esterno per il trasporto (a sinistra)

7 Fig Esempio di imballaggio secondario per UN3373 Fig Esempio di supporto per evitare rotture dei contenitori primari Fig Esempio di contenitore secondario in contenitore esterno etichettato UN3373 Fig Esempio di marchi relativi all uso di anidride carbonica e azoto liquido come agenti refrigeranti Fig Marchio per trasporto in quantità esenti Fig Esempio di contenitore in plastica da 25 lt per rifiuti sanitari pericolosi solidi a rischio infettivo Fig Diagramma Tabella delle Classi ed etichette di pericolo ADR

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