PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO E PARTICOLARITÀ COSTRUTTIVE DEI MOTORI ASINCRONI POLIFASI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO E PARTICOLARITÀ COSTRUTTIVE DEI MOTORI ASINCRONI POLIFASI"

Transcript

1 Fig. 1 Motore asincrono secondo lo schema di Galileo Ferraris. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO E PARTICOLARITÀ COSTRUTTIVE DEI MOTORI ASINCRONI POLIFASI Principio di funzionamento. I motori asincroni polifasi, e in particolare i trifasi, costituiscono la categoria tecnicamente più diffusa di motori elettrici. Essi realizzano la più importante utilizzazione dei campi rotanti generati mediante un sistema di correnti polifasi, e vengono perciò denominati anche motori a campo rotante. Il motore asincrono è stato realizzato la prima volta da Galileo Ferraris (1885), quale immediata conseguenza della sua scoperta del campo rotante. L'apparecchio costruito da Galileo Ferraris era costituito da due bobine uguali fissate con i rispettivi assi normali fra loro, secondo la disposizione schematica indicata in fig. 1: nello spazio compreso fra le due bobine era imperniato un leggero cilindro di rame vuoto. Alimentando le due bobine con due correnti alternate di egual frequenza ed egual valore efficace, ma sfasate fra loro di un quarto di periodo, si genera come è noto un campo rotante, di intensità costante, il quale compie un giro ad ogni periodo. Il funzionamento di questo dispositivo come motore deriva dal fatto che il campo rotante induttore scorrendo di fronte alle singole generatrici del cilindro, vi genera delle correnti indotte come in fig. 2. 1

2 Questo sistema di correnti indotte risulta a sua volta immerso nel campo magnetico rotante che le genera, il quale esercita su di esse (cioè sulle generatrici del cilindro che ne sono il supporto) un complesso di forze magnetoelettriche come f, costituenti nel loro insieme una coppia che trascina il cilindro in rotazione nello stesso verso del campo rotante induttore. (Considerando la fig. 2, assegnato il verso di rotazione ω del campo, si applica una prima volta la regola della mano destra (si deve considerare i1 moto relativo delle generatrici del cilindro rispetto al campo ; tale moto e opposto a quello del vettore B) per determinare verso delle correnti indotte I, e poi la regola della mano sinistra per determinare il verso delle forze f e quindi della coppia motrice risultante). Si può del resto osservare che le correnti indotte nel cilindro devono opporsi, per la legge di Lenz, alla causa che le genera: il loro effetto magnetoelettrico deve quindi necessariamente tradursi in una coppia che trascina il cilindro a seguire la rotazione del campo induttore, così da diminuire la velocità relativa di scorrimento fra il campo stesso ed il cilindro indotto. Nella sua rotazione tuttavia il sistema indotto non può mai raggiungere la velocità del campo rotante, perché cesserebbe in tal caso il moto relativo tra il campo induttore e il sistema indotto e si avrebbe corrispondentemente l estinzione completa delle correnti indotte e perciò anche l'annullamento dell'azione motrice. Fig. 2 - Come si genera la coppia motrice nel motore asincrono. 2

3 Ne segue che il sistema indotto può solo seguire la rotazione del campo rotante induttore con velocità minore, onde permanga precisamente, fra il campo induttore e il sistema indotto, quel moto relativo di scorrimento per il quale le correnti indotte assumono l intensità necessaria e sufficiente a sviluppare la coppia motrice che si richiede a mantenere il cilindro in rotazione. Se la rotazione viene frenata il moto rallenta, e con ciò, per la maggiore velocità relativa con la quale il campo rotante scorre davanti al cilindro, aumentano anche le correnti indotte: si stabilisce così una nuova velocità di equilibrio per la quale ancora le correnti indotte assumono la intensità necessaria a vincere la coppia resistente applicata. Si intravede così il fatto che in questi motori aumentando la coppia resistente applicata all'albero la velocità di rotazione diminuisce; la velocità di rotazione non è dunque legata rigidamente alla velocità del campo rotante (velocità sincrona) come nei motori sincroni e perciò appunto, i motori in questione, vengono denominati asincroni. Per il fatto inoltre che il sistema indotto non viene alimentato dall'esterno ma è solo percorso dalle correnti indotte dal campo rotante (funzionando in ciò come il secondario di un trasformatore di cui il sistema induttore costituisce il primario) questi motori vengono anche indicati con il nome di motori a induzione. In linea di principio sarebbe del tutto indifferente tenere fisso il sistema induttore oppure l'indotto; considerazioni pratiche evidenti consigliano però di mantenere fisso il sistema induttore che deve essere collegato alla linea di alimentazione, e mobile l'indotto in cui le correnti percorrono circuiti chiusi su se stessi senza comunicazione coll'esterno. 3

4 Si può dire quindi che i motori asincroni sono costituiti in generale da uno statore che porta gli avvolgimenti induttori collegati con la linea di alimentazione e destinati a produrre il campo rotante, e da un rotore che costituisce il sistema indotto in cui circolano le correnti indotte la cui interazione col campo rotante induttore origina la formazione della coppia motrice che trascina l indotto in rotazione. I due sistemi induttore e indotto vengono anche denominati rispettivamente primario e secondario come nei trasformatori. Per realizzare un campo rotante sufficientemente intenso, con correnti magnetizzanti relativamente piccole, è necessario ridurre al minimo la riluttanza dei circuiti magnetici attraverso cui si chiudono le linee di forza del campo. Gli avvolgimenti destinati a produrre il campo rotante vengono montati perciò su uno statore di materiale magnetico costituito da un pacco di corone circolari di lamiere di ferro isolate con carta, disponendo i conduttori attivi entro canali praticati lungo le generatrici interne del pacco lamellare, con disposizione identica a quella impiegata nella costruzione dello statore degli alternatori. Fig. 3 - Struttura schematica del motore a campo rotante. La struttura schematica del motore a campo rotante di Galileo Ferraris assume così la forma indicata nella fig. 3. Nell'intento sempre di migliorare le caratteristiche magnetiche della macchina anche il rotore di rame viene abbandonato e sostituito invece da un rotore costituito da un nucleo di ferro lamellato munito sulla periferia di un certo numero di canali entro cui vengono allogati opportuni conduttori longitudinali di rame, con le estremità sporgenti dal pacco lamellare e collegate fra loro onde formare dei circuiti chiusi per la libera circolazione delle correnti 4 indotte.

5 Si raggiunge in tal modo lo scopo di conservare all'indotto una buona conducibilità elettrica nel verso assiale obbligando le correnti indotte a circolare e richiudersi in circuiti prestabiliti, e ottenere nel contempo la minima riluttanza magnetica nelle direzioni radiali seguite dalle linee di forza del campo rotante. L'immersione dei conduttori di rame dello statore e rotore entro canali praticati lungo le generatrici dei rispettivi pacchi lamellari permette di ridurre al minimo l'intraferro tra rotore e statore, limitandolo ai più piccoli valori compatibili con le esigenze meccaniche inerenti alla rotazione del rotore. I motori asincroni possono essere realizzati evidentemente con un sistema polifase simmetrico avente un numero qualunque di fasi. In relazione al fatto però che la distribuzione dell'energia elettrica viene fatta quasi esclusivamente con sistemi trifasi, nelle applicazioni correnti si trovano applicati quasi esclusivamente motori asincroni trifasi. Le caratteristiche costruttive e di funzionamento (in particolare la velocità sincrona) rimangono del resto le stesse, indipendentemente dal numero delle fasi, variando solo il numero e la posizione reciproca degli avvolgimenti destinati a produrre il campo rotante induttore : così se il motore asincrono è bifase si hanno sullo statore due avvolgimenti induttori identici spostati l'uno rispetto all'altro di un angolo pari a 90 elettrici corrispondente a un quarto di periodo; se invece si tratta di un motore trifase lo statore porta tre avvolgimenti identici spostati l'uno rispetto all'altro di un angolo pari a 120 elettrici, e così via. Con le ordinarie frequenze industriali il numero dei giri del campo rotante bipolare risulta in genere troppo elevato, nel senso che essendo, come si vedrà, la velocità effettiva di rotazione del rotore solo leggermente inferiore a quella del campo rotante, il motore bipolare risulta troppo veloce per la maggior parte delle applicazioni pratiche. [Con la frequenza di 50 Hz ad esempio il campo rotante bipolare compie 3000 giri al primo: il rotore di un motore asincrono bipolare può girare corrispondente con una velocità dell'ordine di giri al primo].

6 Per ottenere velocità minori, i motori asincroni vengono costruiti perciò nella gran maggioranza dei casi con avvolgimenti multipolari : la velocità sincrona, cioè la velocità del campo rotante, in giri al primo, viene data allora dalla nota formula f n = 60 p essendo f la frequenza di alimentazione e p il numero delle coppie di poli del campo. 6

7 Costruzione dello statore. Lo statore dei motori asincroni si compone di un pacco lamellare a forma di corona circolare in materiale ferromagnetico (a non elevato contenuto di silicio, meno dell 1 %, onde limitare la fragilità), investito entro una carcassa di ghisa, o di lamiera saldata, o di lega leggera, la quale costituisce la parte portante della macchina. Il pacco lamellare è suddiviso in pacchi parziali separati da opportuni distanziatori per realizzare i canali di ventilazione, ed è mantenuto serrato sulle fronti mediante anelli o piastre di compressione. Le cave (o canali) entro cui vengono allogati gli avvolgimenti induttori sono in genere del tipo chiuso o semichiuso, e solo eccezionalmente del tipo aperto da chiudersi con biette. Si può del resto affermare che nei riguardi sia della struttura magnetica che della formazione degli avvolgimenti, la composizione dello statore dei motori asincroni è identica a quella dello statore delle macchine sincrone. In generale quindi un qualunque statore provvisto di avvolgimento trifase eseguito per p coppie di poli può venire senz'altro utilizzato in triplice modo, e cioè: Facendo ruotare nell'interno dello statore una ruota polare con p coppie di poli esso funziona come sistema indotto e genera corrente trifase (alternatore). Viceversa, alimentando lo statore con una linea trifase esso genera net suo interno un campo rotante con p coppie di poli il quale può trascinare in rotazione sincrona la ruota polare precedente (motore sincrono); Alimentando ancora lo statore con una linea trifase dopo aver sostituito la ruota polare con un rotore lamellato, provvisto di opportuni avvolgimenti chiusi su se stessi che consentano la libera circolazione delle correnti indotte, il campo rotante generato dallo statore trascina questo rotore in rotazione asincrona, e con ciò si realizza il motore asincrono. 7

8 Pertanto le disposizioni costruttive dell'indotto degli alternatori polifasi possono essere direttamente applicate, senza alcuna variante, alla realizzazione pratica dello statore dei motori asincroni. In via del tutto generale anzi, un alternatore o motore sincrono polifase possono essere sempre trasformati in un motore asincrono cambiando esclusivamente il rotore: il motore asincrono che ne risulta potrà essere alimentato da una linea polifase avente la stessa tensione e frequenza che costituivano i dati di targa dello statore nel funzionamento come alternatore o motore sincrono, ed anche la potenza che potrà essere sviluppata dal motore asincrono non risulterà sensibilmente variata; solo la velocità di rotazione del motore asincrono risulterà alquanto inferiore a quella del motore sincrono corrispondente, di quanto occorre perché possano generarsi nel rotore le correnti indotte necessarie a vincere la coppia resistente applicata all'albero. Per tutto ciò che riguarda la composizione dello statore dei motori asincroni restano pertanto identicamente richiamate tutte le considerazioni esposte per lo statore degli alternatori bifasi o trifasi. In particolare gli avvolgimenti statorici vengono correntemente realizzati secondo tutti i diversi schemi considerati per le macchine sincrone. Si impiega il filo isolato, realizzando gli avvolgimenti a matassa per i motori di potenza piccola oppure anche per motori di grande potenza se la tensione è elevata (correnti piccole), mentre si usano gli avvolgimenti a sbarre quando la corrente raggiunge intensità tali da sconsigliare l'uso del filo. Il numero di canali per polo e per fase non si fa mai minore di tre per ottenere con la ripartizione degli avvolgimenti una distribuzione del flusso nell'intraferro il più vicino possibile alla forma sinusoidale. 8

9 Fig. 4 - Collegamenti delle fasi ai morsetti dello statore di un motore asincrono: a) collegamento a stella; b) collegamento a triangolo. L'isolamento viene assicurato con cartoccio isolante e fasciando i lati di matassa con nastrature di cotone, per le basse tensioni, mentre se la tensione è elevata (oltre i 500 volt) si infila nei canali chiusi o semichiusi un vero tubo di cartone, o meglio ancora di micanite. Le fasi ultimate infine, vengono collegate a stella oppure a triangolo. Generalmente nei motori di serie i capi delle tre fasi vengono riportati a sei morsetti situati su un fianco della carcassa e coperti da una scatola : riesce comodo in tal modo cambiare il collegamento fra le fasi cambiando semplicemente le connessioni fra i morsetti. I collegamenti delle fasi ai morsetti possono venire eseguiti ad esempio nell'ordine indicato nella fig. 4: con una lastrina orizzontale si ottiene allora il collegamento a stella e con le tre lastrine verticali invece il collegamento a triangolo. Si costruiscono anche avvolgimenti le cui matasse, per ciascuna fase, sono divise in due gruppi che possono essere collegati fra loro in serie o in parallelo; possibile allora realizzare i collegamenti a stella semplice (con due gruppi di matasse in serie), a stella doppia (coi due gruppi di matasse in parallelo), a triangolo semplice e a triangolo doppio (coi due gruppi di matasse ancora in serie oppure in parallelo) ; la morsettiera presenta in tal caso dodici morsetti i quali per mezzo di nove piastrine consentono di ottenere tutti i 9 collegamenti indicati.

10 I motori così costruiti, a seconda dei collegamenti, possono funzionare a quattro tensioni diverse e precisamente: alla tensione V nel primo caso, e alle tensioni V/2, V/ 3, V/(2 3) ordinatamente negli altri tre. La carcassa dei motori è comunemente fusa in ghisa a sezione piena o cava a seconda del diametro, o di lamiera saldata. Per motori di piccola potenza costruiti in grandi serie si adottano frequentemente delle carcasse in lega leggera pressofusa attorno al pacco magnetico. I supporti del rotore sono generalmente del tipo a piatti o a raggiera, applicati direttamente sulle fronti della carcassa : questa costruzione è preferita anche per i motori di grande potenza perché assicura meglio la centratura del rotore che non la sospensione con supporti indipendenti ; il problema meccanico della perfetta centratura del rotore è infatti particolarmente delicato nei motori asincroni, per gli stretti limiti entro cui deve essere contenuto l'intraferro, il quale raggiunge appena dei valori prossimi a 2 mm nei motori più grandi, mentre può scendere fino a 0,3 mm nei motori minori. La cavità interna del pacco lamellare dello statore e la superficie esterna del rotore devono essere perciò sottoposte a una leggera tornitura, per correggere le eventuali imperfezioni dei pacchi lamellari. 10

11 Costruzione del rotore. Il rotore dei motori asincroni è costituito sempre, per la parte magnetica, da un pacco di corone circolari di lamiere magnetiche; si adottano in ciò disposizioni costruttive analoghe a quelle impiegate nella costruzione degli indotti delle dinamo; rispetto a queste varia solo la forma dei canali i quali, mentre nelle dinamo sono sempre aperti, nei motori asincroni sono invece semichiusi o completamente chiusi. Rimangono invariate la composizione del pacco lamellare, con l'interposizione di opportuni canali di ventilazione, e le disposizioni costruttive per il fissaggio del pacco lamellare all'albero mediante lanterne a razze, per grandi diametri, oppure mediante lanterne a disco con semplice mozzo, per diametri minori. Un particolare importante relativo alla dentatura dei pacchi lamellari dei motori asincroni deriva dall'opportunità di evitare che si verifichi la coincidenza fra molti denti del rotore con i denti contrapposti dello statore: ciò per evitare l'impuntamento del rotore, il quale tenderebbe a bloccarsi nella posizione di minima riluttanza (denti di statore e rotore contrapposti). Per tale fatto, e per ridurre al minimo le vibrazioni causate dalle pulsazioni dell'induzione lungo l'intraferro, conseguenti al periodico allinearsi dei denti di statore e di rotore, si usa tenere «primi tra loro» i due numeri di canali per polo e per fase del rotore e dello statore (*). In generale il numero di canali del rotore si fa maggiore di quello dello statore. (*) Dal numero di cave di statore e di rotore dipendono anche le interazioni tra le componenti armoniche presenti nel campo induttore e in quello indotto; se queste interazioni si susseguono ciclicamente possono dar luogo a forti vibrazioni. 11

12 Di uso corrente sono ad esempio 3 canali per polo e per fase nello statore e 4 nel rotore, oppure 4 canali per polo e per fase nello statore e 5 nel rotore. La fig. 7 indica un esempio di dentatura di statore e rotore contrapposte: ogni 3 denti di statore si hanno 4 denti di rotore. Ogni corona di rotore viene ricavata dallo stesso foglio di lamiera da cui si ricava una corona di statore; gli assi delle cave sono convergenti al centro; i fianchi dei denti sono paralleli agli assi. I canali, ottenuti nella formazione del pacco lamellare del rotore, possono venire disposti in direzione parallela all'asse di rotazione oppure inclinati di una quantità pari al passo di dentatura del pacco statorico ; quest'ultima disposizione rende impossibile un diretto allineamento fra denti di statore e di rotore, e rappresenta perciò un altro metodo per evitare l'impuntamento e le vibrazioni. Fig. 7 - I numeri di canali per polo e per fase relativi allo statore e al rotore sono primi tra loro. 12

13 Il taglio delle lamiere procede in genere nel modo seguente. Dopo aver incollato sulle lamiere (aventi in genere le dimensioni di 1 x 2 m) la carta isolante, si tagliano tanti quadrati circoscritti al diametro esterno D delle lamiere di statore si procede quindi alla punzonatura della corona di fori di statore e successivamente alla punzonatura della corona concentrica dei fori di rotore. Si taglia quindi alla cesoia circolare il disco corrispondente al diametro interno d del rotore, e infine con la stessa cesoia si separano con taglio circolare esatto fra le due punzonature le due corone che vanno a comporre i pacchi, rispettivamente di statore e rotore. I canali vengono generalmente punzonati in forma chiusa praticandone la stretta apertura dopo eseguito il taglio delle corone. 13

14 Per quanto riguarda la struttura del circuiti indotti, il tipo più semplice e robusto di rotore si realizza infilando nei canali altrettante sbarre di rame, ciascuna delle quali riempie completamente un canale. Le testate delle sbarre che sporgono dal pacco lamellare vengono direttamente collegate fra loro, da una parte e dall'altra, mediante un grosso anello di rame. Il rotore così costruito prende la forma indicata in fig. 8 e viene indicato coi nomi di rotore a gabbia di scoiattolo o rotore in corto circuito. Fig. 8 - Rotore a gabbia di scoiattolo (o in corto circuito). Le sbarre di rame collegate sulle fronti dai due anelli formano tanti circuiti chiusi di piccolissima resistenza ohmica, nei quali possono liberamente circolare le correnti che vi sono indotte dal campo rotante. Questo tipo di rotore non ha un numero di poli suo proprio, ma le correnti indotte circolano nelle sbarre in modo tale da generare altrettanti poli quanti sono quelli del campo rotante 14 induttore.

15 Per questi fatti l'applicazione del rotore a gabbia dove essere generalmente limitata ai motori di potenza relativamente piccola e destinati ad avviarsi a vuoto o per lo meno con coppie allo spunto modeste. Per motori di potenza maggiore è necessario provvedere a limitare i valori della corrente di spunto e diminuire nel contempo lo sfasamento della corrente stessa rispetto alla tensione onde ottenere, pur con la corrente ridotta, una maggiore coppia. Come sarà meglio chiarito in seguito, tale scopo richiede che venga aumentata la resistenza ohmica dei circuiti indotti del rotore, perché aumentando la resistenza diminuisce la corrente e diminuisce anche lo sfasamento. Questo problema ha trovato numerose soluzioni, ma la soluzione che si è generalizzata a tutti i motori normali viene ottenuta abbandonando il rotore a gabbia e costruendo invece sul rotore un ordinario avvolgimento polifase, equivalente all'avvolgimento statorico: tale avvolgimento polifase viene generalmente collegato a stella e i capi liberi delle fasi vengono utilizzati per in inserzione delle resistenze che si richiedono all'atto dell'avviamento (reostato di avviamento) mentre vengono poi direttamente collegati in corto circuito fra loro, quando il motore è completamente avviato. 15

16 In tal modo all'avviamento le f. e. m. indotte nelle fasi del rotore si trovano chiuse sul circuito ohmico del reostato che limita le correnti a valori tollerabili e ne diminuisce lo sfasamento aumentando la coppia, mentre a motore avviato le fasi del rotore, chiuse in corto circuito, presentano una resistenza sufficientemente piccola per conferire al motore un buon rendimento. Per effettuare l'inserzione delle resistenze nei circuiti del rotore, i capi di questi vengono collegati a tre anelli di bronzo isolati e calettati sull'albero del rotore: su tali anelli appoggiano delle spazzole fisse alle quali si collegano i conduttori che vanno al reostato di avviamento. Fig Struttura schematica di un rotore trifase ad anelli con reostato di avviamento. Lo schema elettrico di un rotore trifase di questo tipo corrisponde perciò alla disposizione indicata in fig. 11 ed il rotore viene designato praticamente col nome di rotore avvolto o rotore ad anelli. Il reostato di avviamento è costituito da tre resistenze uguali, sulle quali un cursore metallico a tre bracci realizza il centro di una stella: ruotando il cursore tale centro si sposta per tasti successivi arrivando infine a stabilire il corto circuito diretto sui morsetti connessi con gli anelli del rotore. 16

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO E PARTICOLARITÀ COSTRUTTIVE DEI MOTORI ASINCRONI POLIFASI

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO E PARTICOLARITÀ COSTRUTTIVE DEI MOTORI ASINCRONI POLIFASI Fig. 1 Motore asincrono secondo lo schema di Galileo Ferraris. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO E PARTICOLARITÀ COSTRUTTIVE DEI MOTORI ASINCRONI POLIFASI Principio di funzionamento. I motori asincroni polifasi,

Dettagli

Lezione 16. Motori elettrici: introduzione

Lezione 16. Motori elettrici: introduzione Lezione 16. Motori elettrici: introduzione 1 0. Premessa Un azionamento è un sistema che trasforma potenza elettrica in potenza meccanica in modo controllato. Esso è costituito, nella sua forma usuale,

Dettagli

L avviamento dei motori asincroni

L avviamento dei motori asincroni L avviamento dei motori asincroni Un problema rilevante è quello dell avviamento dei motori. Nei motori asincroni infatti, durante l avviamento, circolano nel motore correnti notevoli sia perché la resistenza

Dettagli

Indice: TAELLE DI AVVOLGIMENTO... 10 AVVOLGIMENTO RETTANGOLARE EMBRICATO TIPO A... 11 AVVOLGIMENTO FRONTALE EMBRICATO TIPO A... 11

Indice: TAELLE DI AVVOLGIMENTO... 10 AVVOLGIMENTO RETTANGOLARE EMBRICATO TIPO A... 11 AVVOLGIMENTO FRONTALE EMBRICATO TIPO A... 11 Progettazione di un motore asincrono trifase con rotore a gabbia semplice Indice: MISURAZIONI EFFETTUATE SULLO STATORE... 2 FORMA DELLE CAVE E DEI DENTI DELLO STATORE:... 2 IN BASE AL TIPO DI CAVA E DI

Dettagli

METODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

METODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE Ing. ENRICO BIAGI Docente di Tecnologie elettrice, Disegno, Progettazione ITIS A. Volta - Perugia ETODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAPO AGNETICO ROTANTE Viene illustrato un metodo analitico-grafico per descrivere

Dettagli

Fondamenti di macchine elettriche Corso SSIS 2006/07

Fondamenti di macchine elettriche Corso SSIS 2006/07 9.13 Caratteristica meccanica del motore asincrono trifase Essa è un grafico cartesiano che rappresenta l andamento della coppia C sviluppata dal motore in funzione della sua velocità n. La coppia è legata

Dettagli

Introduzione 2. Serie P20 4. Serie P28 6. Serie P35 8. Serie P39 10. Serie P42 12. Serie P57 14. Serie P60 16. Serie P85 18.

Introduzione 2. Serie P20 4. Serie P28 6. Serie P35 8. Serie P39 10. Serie P42 12. Serie P57 14. Serie P60 16. Serie P85 18. INDICE Introduzione 2 Serie P20 4 Serie P28 6 Serie P35 8 Serie P39 10 Serie P42 12 Serie P57 14 Serie P60 16 Serie P85 18 Serie P110 20 Schemi di connessione 22 Codifica 23 Note 24 Motori Passo Passo

Dettagli

Regole della mano destra.

Regole della mano destra. Regole della mano destra. Macchina in continua con una spira e collettore. Macchina in continua con due spire e collettore. Macchina in continua: schematizzazione di indotto. Macchina in continua. Schematizzazione

Dettagli

Macchina sincrona (alternatore)

Macchina sincrona (alternatore) Macchina sincrona (alternatore) Principio di funzionamento Le macchine sincrone si dividono in: macchina sincrona isotropa, se è realizzata la simmetria del flusso; macchina sincrona anisotropa, quanto

Dettagli

I motori elettrici più diffusi

I motori elettrici più diffusi I motori elettrici più diffusi Corrente continua Trifase ad induzione Altri Motori: Monofase Rotore avvolto (Collettore) Sincroni AC Servomotori Passo Passo Motore in Corrente Continua Gli avvolgimenti

Dettagli

Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Elettrotecnica ed Elettronica

Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Elettrotecnica ed Elettronica Docenti: Coppola Filippo Sergio Sacco Giuseppe Istituto Tecnico dei Trasporti e Logistica Nautico San Giorgio Genova A/S 2012/2013 Programma Didattico Svolto Classe 3A2 Elettrotecnica ed Elettronica Modulo

Dettagli

Motori Sincroni. Motori Sincroni

Motori Sincroni. Motori Sincroni Motori Sincroni Motori Sincroni Se ad un generatore sincrono, funzionante in parallelo su una linea, anziché alimentarlo con una potenza meccanica, gli si applica una coppia resistente, esso continuerà

Dettagli

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA LABORATORIO DI MACCHINE ELETTRICHE PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA PROVE SULLA MACCHINA A C. C. Contenuti Le prove di laboratorio che verranno prese in esame riguardano: la misura a freddo, in

Dettagli

Motore passo passo: Laboratorio di Elettronica 1

Motore passo passo: Laboratorio di Elettronica 1 Motore passo passo: Laboratorio di Elettronica 1 Motore passo passo: Cuscinetto Rotore Cuscinetto Statore Laboratorio di Elettronica 2 Motore passo passo: Statore ( #8 bobine contrapposte a due a due:

Dettagli

La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in

La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in MOTORI CORRENTE ALTERNATA: CARATTERISTICA MECCANICA La caratteristica meccanica rappresenta l'andamento della coppia motrice C in funzione della velocità di rotazione del rotore n r Alla partenza la C

Dettagli

OPENLAB APPLICAZIONI

OPENLAB APPLICAZIONI IL SISTEMA DL 10280 È COSTITUITO DA UN KIT DI COMPONENTI ADATTO PER ASSEMBLARE LE MACCHINE ELETTRICHE ROTANTI, SIA PER CORRENTE CONTINUA CHE PER CORRENTE ALTERNATA. CONSENTE ALLO STUDENTE UNA REALIZZAZIONE

Dettagli

Impianti navali B. Parte 4. II semestre 2013. giulio.barabino@unige.it. danilo.tigano@unige.it

Impianti navali B. Parte 4. II semestre 2013. giulio.barabino@unige.it. danilo.tigano@unige.it Impianti navali B Parte 4 II semestre 2013 giulio.barabino@unige.it danilo.tigano@unige.it 1 Convertitore CA-CC monofase controllato 2 Convertitore CA-CC trifase controllato 3 Tiristore 4 Convertitore

Dettagli

Sistemi Trifase. invece è nel senso degli anticipi (+) il sistema è denominato simmetrico inverso.

Sistemi Trifase. invece è nel senso degli anticipi (+) il sistema è denominato simmetrico inverso. Sistemi Trifase Un insieme di m generatori che producono f.e.m. sinusoidali di eguale valore massimo e sfasate tra di loro dello stesso angolo (2π/m) è un sistema polifase simmetrico ad m fasi. Se lo sfasamento

Dettagli

IL TRASFORMATORE Prof. S. Giannitto Il trasformatore è una macchina in grado di operare solo in corrente alternata, perché sfrutta i principi dell'elettromagnetismo legati ai flussi variabili. Il trasformatore

Dettagli

Generazione campo magnetico

Generazione campo magnetico ELETTRO-MAGNETISMO Fra magnetismo ed elettricità esistono stretti rapporti: La corrente elettrica genera un campo magnetico; Un campo magnetico può generare elettricità. Generazione campo magnetico Corrente

Dettagli

Le macchine elettriche

Le macchine elettriche Le macchine elettriche Cosa sono le macchine elettriche? Le macchine elettriche sono dispositivi atti a: convertire energia elettrica in energia meccanica; convertire energia meccanica in energia elettrica;

Dettagli

I SISTEMI TRIFASI B B A N B B

I SISTEMI TRIFASI B B A N B B I SISTEMI TRIFSI ITRODUZIOE Un sistema polifase consiste in due o più tensioni identiche, fra le quali esiste uno sfasamento fisso, che alimentano, attraverso delle linee di collegamento, dei carichi.

Dettagli

11. Macchine a corrente continua. unità. 11.1 Principio di funzionamento

11. Macchine a corrente continua. unità. 11.1 Principio di funzionamento 11. Macchine a corrente continua unità 11.1 Principio di funzionamento Si consideri una spira rotante con velocità angolare costante e immersa in un campo magnetico costante come in figura 11.1. I lati

Dettagli

Macchine elettriche. La macchina sincrona. Corso SSIS 2006-07. 07 prof. Riolo Salvatore

Macchine elettriche. La macchina sincrona. Corso SSIS 2006-07. 07 prof. Riolo Salvatore Macchine elettriche La macchina sincrona 07 prof. Struttura Essa comprende : a) albero meccanico collegato al motore primo b) circuito magnetico rotorico fissato all albero (poli induttori) i) c) avvolgimento

Dettagli

MACCHINE ELETTRICHE ROTANTI IN CORRENTE ALTERNATA

MACCHINE ELETTRICHE ROTANTI IN CORRENTE ALTERNATA RICHIAMI SUI SISTEMI TRIFASE E SUI TRASFORMATORI - Ripasso generale sui sistemi trifase. - Ripasso generale sulle misure di potenza nei sistemi trifase. - Ripasso generale sui trasformatori monofase e

Dettagli

Libri di testo adottati: Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte;

Libri di testo adottati: Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte; Libri di testo adottati: Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte; Obiettivi generali. Laboratorio di Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte; Manuale di Elettrotecnica e Automazione, Hoepli;

Dettagli

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE APPUTI UL CAPO AGETICO ROTATE Campo agnetico Rotante ad una coppia polare Consideriamo la struttura in figura che rappresenta la vista, in sezione trasversale, di un cilindro cavo, costituito da un materiale

Dettagli

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali.

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali. Sede legale: Viale Vittorio Veneto 60, 59100 Prato P.IVA /CF 02110810971 Sede operativa: Via del Mandorlo 30, 59100 Prato tel. (+39) 0574 550493 fax (+39) 0574 577854 Web: www.aria-srl.it Email: info@aria-srl.it

Dettagli

PREMESSA caratteristiche di funzionamento metodo diretto metodo indiretto

PREMESSA caratteristiche di funzionamento metodo diretto metodo indiretto pag. 1 PREMESSA Le prove di collaudo o di verifica delle macchine elettriche devono essere eseguite seguendo i criteri stabiliti dalle Norme CEI a meno che non vi siano accordi particolari tra le parti.

Dettagli

IL TRASFORMATORE REALE

IL TRASFORMATORE REALE Il trasformatore ideale è tale poiché: IL TRASFORMATORE REALE si ritengono nulle le resistenze R 1 e R 2 degli avvolgimenti; il flusso magnetico è interamente concatenato con i due avvolgimenti (non vi

Dettagli

AZIONAMENTI ELETTRICI

AZIONAMENTI ELETTRICI AZIONAMENTI ELETTRICI SORGENTE ENERGIA UTENTE SUPERVISORE PROCESSO C I R C U I T O D ' I N T E R F A C C I A CONVERTITORE STATICO CIRCUITO DI CONTROLLO SENSOR I \ \ MOTORE TRASMISSIO NE MECCANICA CARICO

Dettagli

I motori asincroni trifase possono essere considerati tra le macchine elettriche più affidabili; svolgono la loro funzione per molti anni con

I motori asincroni trifase possono essere considerati tra le macchine elettriche più affidabili; svolgono la loro funzione per molti anni con MOTORE ASINCRONO Il Motore Asincrono Trifase (MAT), venne per la prima volta realizzato da Galileo Ferraris nel 1885. Esso viene alimentato direttamente dalla rete di distribuzione, a tensione e frequenza

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca M334 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca M334 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca M334 ESAME DI STATO DI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE CORSO DI ORDINAMENTO Indirizzo: ELETTROTECNICA E AUTOMAZIONE Tema di: ELETTROTECNICA (Testo

Dettagli

Vengono detti attuatori i dispositivi in grado di agire sull ambiente esterno comandati da segnali elettrici.

Vengono detti attuatori i dispositivi in grado di agire sull ambiente esterno comandati da segnali elettrici. GLI ATTUATORI Vengono detti attuatori i dispositivi in grado di agire sull ambiente esterno comandati da segnali elettrici. La casistica è assai vasta ; sono comuni i semplici azionamenti magnetici (elettromagneti

Dettagli

LE MACCHINE ELETTRICHE

LE MACCHINE ELETTRICHE LE MACCHINE ELETTRICHE Principi generali Le macchine sono sistemi fisici in cui avvengono trasformazioni di energia. Quelle particolari macchine in cui almeno una delle forme di energia, ricevuta o resa,

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

ITI M. FARADAY Programmazione modulare

ITI M. FARADAY Programmazione modulare ITI M. FARADAY Programmazione modulare A.S. 2015/16 Indirizzo: ELETTROTECNICA ed ELETTRONICA Disciplina: ELETTROTECNICA ed ELETTRONICA Classe: V A elettrotecnica settimanali previste: 6 INSEGNANTI: ERBAGGIO

Dettagli

Soluzione del prof. Paolo Guidi

Soluzione del prof. Paolo Guidi Soluzione del prof. Paolo Guidi Lo schema elettrico del sistema formato dalla dinamo e dal motore asincrono trifase viene proposto in Fig. 1; Il motore asincrono trifase preleva la tensione di alimentazione

Dettagli

Motori asincroni monofase

Motori asincroni monofase Motori asincroni monofase Pubblicato il: 30/07/2003 Aggiornato al: 30/07/2003 di Massimo Barezzi I motori asincroni monofase possono essere utilizzati nelle più svariate applicazioni, in particolare nell'ambito

Dettagli

MISURE DI GRANDEZZE ELETTRICHE

MISURE DI GRANDEZZE ELETTRICHE MISURE DI GRANDEZZE ELETTRICHE La tecnologia oggi permette di effettuare misure di grandezze elettriche molto accurate: precisioni dell ordine dello 0,1 0,2% sono piuttosto facilmente raggiungibili. corrente:

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

Scheda di progettazione generale (UFC effettivamente svolte) UNITÀ DIDATTICHE 1. Elettromagnetismo 2. Le macchine elettromagnetiche

Scheda di progettazione generale (UFC effettivamente svolte) UNITÀ DIDATTICHE 1. Elettromagnetismo 2. Le macchine elettromagnetiche Elettrotecnica-Elettronica AREA DI RIFERIMENTO Professionale Docenti: INGROSSO Pasquale DANZA Salvatore Libro di testo adottato: Gaetano Conte, Corso di Elettrotecnica ed Elettronica per l articolazione

Dettagli

ENERGIA ELETTRICA: Generatori e tipi di collegamento. Istituto Paritario Scuole Pie Napoletane - Anno Scolastico 2012-13 -

ENERGIA ELETTRICA: Generatori e tipi di collegamento. Istituto Paritario Scuole Pie Napoletane - Anno Scolastico 2012-13 - ENERGIA ELETTRICA: Generatori e tipi di collegamento Quando un conduttore in movimento attraversa le linee di forza di un campo magnetico, nel conduttore si genera una forza elettromotrice indotta in grado

Dettagli

SISTEMI DI AVVIAMENTO - REGOLAZIONE DELLA VELOCITÀ - RIFASAMENTO DEI MOTORI ASINCRONI

SISTEMI DI AVVIAMENTO - REGOLAZIONE DELLA VELOCITÀ - RIFASAMENTO DEI MOTORI ASINCRONI SISTEMI DI AVVIAMENTO - REGOLAZIONE DELLA VELOCITÀ - RIFASAMENTO DEI MOTORI ASINCRONI Motori per avviamento a inserzione diretta. Si dicono a inserzione diretta quei motori nei quali la manovra di avviamento

Dettagli

COMPITI PER LE VACANZE ESTIVE DI TEEA

COMPITI PER LE VACANZE ESTIVE DI TEEA COMPT PE LE VCNZE ESTVE D TEE CLSSE 4P.S. 2014-15 Per tutta la classe: l rientro verranno controllati e valutati i quaderni, saranno considerati sufficienti i lavori con almeno 15 esercizi svolti. Per

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.

Dettagli

Capitolo 5 5.1 Macchine asincrone

Capitolo 5 5.1 Macchine asincrone Capitolo 5 5.1 Macchine asincrone Le macchine asincrone o a induzione sono macchine elettriche rotanti utilizzate prevalentemente come motori anche se possono funzionare come generatori. Esistono macchine

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte;

Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte; Libri di testo adottati: Elettrotecnica generale HOEPLI di Gaetano Conte; Obiettivi generali. Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte; Laboratorio di Macchine Elettriche, HOEPLI di Gaetano Conte;

Dettagli

A. Maggiore Appunti dalle lezioni di Meccanica Tecnica

A. Maggiore Appunti dalle lezioni di Meccanica Tecnica Il giunto idraulico Fra i dispositivi che consentono di trasmettere potenza nel moto rotatorio, con la possibilità di variare la velocità relativa fra movente e cedente, grande importanza ha il giunto

Dettagli

MOTORI ELETTRICI MOTORI ASINCRONI TRIFASE

MOTORI ELETTRICI MOTORI ASINCRONI TRIFASE MOTORI ELETTRICI MOTORI ASINCRONI TRIFASE I motori elettrici più utilizzati sono quelli asincroni trifasi a gabbia di scoiattolo. Possono avere forme e dimensioni differenti a seconda della potenza, della

Dettagli

Il motorino d avviamento è composto. Come controllare il motorino d avviamento. In collaborazione con TUTTI I SEGRETI PER VERIFICARE

Il motorino d avviamento è composto. Come controllare il motorino d avviamento. In collaborazione con TUTTI I SEGRETI PER VERIFICARE APPROFONDIMENTO In collaborazione con 182 NM TUTTI I SEGRETI PER VERIFICARE INDOTTO E SPAZZOLE. COME TESTARE IL DISPOSITIVO PRIMA DI SMONTARLO. ECCO QUALCHE SUGGERIMENTO PRATICO PER RICONOSCERE LE CARATTERISTICHE

Dettagli

Classe 35 A Anno Accademico 2005-06

Classe 35 A Anno Accademico 2005-06 Classe 35 A Anno Accademico 2005-06 1) In un bipolo C, in regime sinusoidale, la tensione ai suoi capi e la corrente che l attraversa sono: A) in fase; B) in opposizione di fase; C) il fasore della corrente

Dettagli

Motori brushless. Alimentando il motore e pilotando opportunamente le correnti I in modo che siano come nella figura 2 si nota come

Motori brushless. Alimentando il motore e pilotando opportunamente le correnti I in modo che siano come nella figura 2 si nota come 49 Motori brushless 1. Generalità I motori brushless sono idealmente derivati dai motori in DC con il proposito di eliminare il collettore a lamelle e quindi le spazzole. Esistono due tipi di motore brushless:

Dettagli

PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI RISPARMIO ENERGETICO

PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI RISPARMIO ENERGETICO IPIA C.A. DALLA CHIESA OMEGNA PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO classi 4 e 5 MANUTENTORI PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI RISPARMIO ENERGETICO prof. Massimo M. Bonini MACCHINE PER LA GENERAZIONE

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO IN SEGUITO ALLA SOSTITUZIONE DI UN MOTORE CON UNO A PIÙ ALTA EFFICIENZA

CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO IN SEGUITO ALLA SOSTITUZIONE DI UN MOTORE CON UNO A PIÙ ALTA EFFICIENZA CALCOLO DEL RISPARMIO ENERGETICO IN SEGUITO ALLA SOSTITUZIONE DI UN MOTORE CON UNO A PIÙ ALTA EFFICIENZA Introduzione I motori a più alta efficienza hanno minori perdite rispetto a quelli tradizionali.

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

GUIDA ALLA PREPARAZIONE DELL ESAME

GUIDA ALLA PREPARAZIONE DELL ESAME GUIDA ALLA PREPARAZIONE DELL ESAME INTRODUZIONE Questa guida è rivolta a tutti gli studenti che intendono sostenere l esame del corso di Macchine e Azionamenti Elettrici in forma orale. I testi consigliati

Dettagli

Statiche se la trasformazione dell energia avviene senza organi in movimento (es. Trasformatori.)

Statiche se la trasformazione dell energia avviene senza organi in movimento (es. Trasformatori.) Macchine elettriche parte Macchine elettriche Generalità Definizioni Molto spesso le forme di energia in natura non sono direttamente utilizzabili, ma occorre fare delle conversioni. Un qualunque sistema

Dettagli

FUNZIONAMENTO DEL MOTORE ASINCRONO TRIFASE E SUE CARATTERISTICHE

FUNZIONAMENTO DEL MOTORE ASINCRONO TRIFASE E SUE CARATTERISTICHE FUNZIONAMENTO DEL MOTORE ASINCRONO TRIFASE E SUE CARATTERISTICHE F. e. m. indotte dal campo rotante negli avvolgimenti di statore e rotore. Scorrimento. Le linee di induzione del campo rotante che attraversano

Dettagli

I.T.I.S. M. FARADAY - Programmazione modulare

I.T.I.S. M. FARADAY - Programmazione modulare I.T.I.S. M. FARADAY - Programmazione modulare A.S. 2015/2016 Indirizzo: ELETTROTECNICA Disciplina: ELETTROTECNICA E ELETTRONICA Classe: 5Aes Ore settimanali previste: 5 (2) INSEGNANTI: SCIARRA MAURIZIO

Dettagli

Capitolo 3. Motore asincrono

Capitolo 3. Motore asincrono Capitolo 3 Motore asincrono 3.1 Introduzione 3.2 Principio di funzionamento ed aspetti costruttivi 3.3 Interpretazione fisica del circuito equivalente 3.4 Funzioni e curve caratteristiche 3.5 Avviamento,

Dettagli

Filobus con marcia autonoma semplificata

Filobus con marcia autonoma semplificata Organizzato da Area Tematica - 2 (Veicolo) Filobus con marcia autonoma semplificata Autore: Menolotto Flavio Ente di Appartenenza: distribuzione energia elettrica Contatti: Tel. 0322 259715 Cell. 328 2154994

Dettagli

Il neutro, un conduttore molto "attivo" (3)

Il neutro, un conduttore molto attivo (3) 1 Il neutro, un conduttore molto "attivo" (3) 3. I sistemi elettrici in relazione al modo di collegamento a terra del neutro e delle masse In funzione della messa a terra del neutro e delle masse, un sistema

Dettagli

Esame di Stato di Istituto Tecnico Industriale A.S. 2004/2005

Esame di Stato di Istituto Tecnico Industriale A.S. 2004/2005 Esame di Stato di Istituto Tecnico Industriale A.S. 2004/2005 Indirizzo: Elettrotecnica e automazione Tema di: Elettrotecnica Una macchina in corrente continua, funzionante da dinamo con eccitazione indipendente,

Dettagli

Alcune nozioni sui motori in corrente continua

Alcune nozioni sui motori in corrente continua Alcune nozioni sui motori in corrente continua Perché scegliere un motore in corrente continua Molte applicazioni necessitano di una coppia di spunto elevata. Il motore in corrente continua, per natura,

Dettagli

Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini

Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Gli scriventi, in qualità di studiosi del generatore omopolare hanno deciso di costruire questo motore per cercare di capire le

Dettagli

BILANCIO ENERGETICO DI UN MAT

BILANCIO ENERGETICO DI UN MAT BILANCIO ENERGETICO DI UN MAT Come ben noto il mat e una macchina rotante che assorbe potenza elettrica da una rete a tensione e frequenza costanti e la converte in potenza meccanica resa all albero motore.

Dettagli

Principi costruttivi e progettazione di Gioacchino Minafò IW9 DQW. Tratto dal sito web WWW.IT9UMH.ALTERVISTA.ORG

Principi costruttivi e progettazione di Gioacchino Minafò IW9 DQW. Tratto dal sito web WWW.IT9UMH.ALTERVISTA.ORG Principi costruttivi e progettazione di Gioacchino Minafò IW9 DQW Le antenne a quadro (o telaio) Il principio di funzionamento di un'antenna a quadro è differente da quello delle comuni antenne filari

Dettagli

Esercitazione di Laboratorio - Leve di 1-2 - 3 genere TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE

Esercitazione di Laboratorio - Leve di 1-2 - 3 genere TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE PREREQUISITI RICHIESTI PER LO SVOLGIMENTO DELL ATTIVITÀ DI LABORATORIO L alunno deve conoscere la definizione di forza, la definizione di momento.

Dettagli

Aprile (recupero) tra una variazione di velocità e l intervallo di tempo in cui ha luogo.

Aprile (recupero) tra una variazione di velocità e l intervallo di tempo in cui ha luogo. Febbraio 1. Un aereo in volo orizzontale, alla velocità costante di 360 km/h, lascia cadere delle provviste per un accampamento da un altezza di 200 metri. Determina a quale distanza dall accampamento

Dettagli

Esercizio 20 - tema di meccanica applicata e macchine a fluido- 2002

Esercizio 20 - tema di meccanica applicata e macchine a fluido- 2002 Esercizio 0 - tema di meccanica applicata e macchine a fluido- 00 er regolare il regime di rotazione di un gruppo elettrogeno, viene calettato sull albero di trasmissione del motore un volano in ghisa.

Dettagli

Il motore asincrono (4 parte): avviamento, funzionamento da generatore. Lucia FROSINI

Il motore asincrono (4 parte): avviamento, funzionamento da generatore. Lucia FROSINI Il motore asincrono (4 parte): avviamento, funzionamento da generatore Lucia FROSINI Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell Informazione Università di Pavia E-mail: lucia@unipv.it 1 Avviamento del

Dettagli

Lezione 18. Magnetismo WWW.SLIDETUBE.IT

Lezione 18. Magnetismo WWW.SLIDETUBE.IT Lezione 18 Magnetismo Cenni di magnetismo Già a Talete (600 a.c.) era noto che la magnetitite ed alcune altre pietre naturali (minerali di ferro, trovati a Magnesia in Asia Minore) avevano la proprietà

Dettagli

Definizione di mutua induzione

Definizione di mutua induzione Mutua induzione Definizione di mutua induzione Una induttanza produce un campo magnetico proporzionale alla corrente che vi scorre. Se le linee di forza di questo campo magnetico intersecano una seconda

Dettagli

INDICE BOBINATRICI BOBINATRICE MATASSATRICE MANUALE COLONNA PORTAROCCHE CON TENDIFILO BOBINATRICE PER MOTORI E TRASFORMATORI

INDICE BOBINATRICI BOBINATRICE MATASSATRICE MANUALE COLONNA PORTAROCCHE CON TENDIFILO BOBINATRICE PER MOTORI E TRASFORMATORI INDICE BOBINATRICI BOBINATRICE MATASSATRICE MANUALE COLONNA PORTAROCCHE CON TENDIFILO BOBINATRICE PER MOTORI E TRASFORMATORI DL 1010B DL 1010D DL 1012Z KIT PER TRASFORMATORI E MOTORI KIT PER IL MONTAGGIO

Dettagli

MODELLIZZAZIONE, CONTROLLO E MISURA DI UN MOTORE A CORRENTE CONTINUA

MODELLIZZAZIONE, CONTROLLO E MISURA DI UN MOTORE A CORRENTE CONTINUA MODELLIZZAZIONE, CONTROLLO E MISURA DI UN MOTORE A CORRENTE CONTINUA ANDREA USAI Dipartimento di Informatica e Sistemistica Antonio Ruberti Andrea Usai (D.I.S. Antonio Ruberti ) Laboratorio di Automatica

Dettagli

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI INTEGRATORE E DERIVATORE REALI -Schemi elettrici: Integratore reale : C1 R2 vi (t) R1 vu (t) Derivatore reale : R2 vi (t) R1 C1 vu (t) Elenco componenti utilizzati : - 1 resistenza da 3,3kΩ - 1 resistenza

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

GRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI

GRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI Capitolo3:Layout 1 17-10-2012 15:33 Pagina 73 CAPITOLO 3 GRANDEZZE ELETTRICHE E COMPONENTI OBIETTIVI Conoscere le grandezze fisiche necessarie alla trattazione dei circuiti elettrici Comprendere la necessità

Dettagli

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2 COENTE ELETTICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V isolati tra loro V > V 1 V V 1 Li colleghiamo mediante un conduttore Fase transitoria: sotto

Dettagli

Esperienze con l elettricità e il magnetismo

Esperienze con l elettricità e il magnetismo Esperienze con l elettricità e il magnetismo Laboratorio di scienze Le esperienze di questo laboratorio ti permettono di acquisire maggiore familiarità con l elettricità e il magnetismo e di sperimentare

Dettagli

Generatore radiologico

Generatore radiologico Generatore radiologico Radiazioni artificiali alimentazione: corrente elettrica www.med.unipg.it/ac/rad/ www.etsrm.it oscar fiorucci. laurea.tecn.radiol@ospedale.perugia.it Impianto radiologico trasformatore

Dettagli

Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Appello di FISICA GENERALE 2 del 27/01/15

Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Appello di FISICA GENERALE 2 del 27/01/15 Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Appello di FISICA GENERALE 2 del 27/01/15 Esercizio 1 (9 punti): Una distribuzione di carica è costituita da un guscio sferico

Dettagli

FONDAMENTI TEORICI DEL MOTORE IN CORRENTE CONTINUA AD ECCITAZIONE INDIPENDENTE. a cura di G. SIMONELLI

FONDAMENTI TEORICI DEL MOTORE IN CORRENTE CONTINUA AD ECCITAZIONE INDIPENDENTE. a cura di G. SIMONELLI FONDAMENTI TEORICI DEL MOTORE IN CORRENTE CONTINUA AD ECCITAZIONE INDIPENDENTE a cura di G. SIMONELLI Nel motore a corrente continua si distinguono un sistema di eccitazione o sistema induttore che è fisicamente

Dettagli

FISICA DELLA BICICLETTA

FISICA DELLA BICICLETTA FISICA DELLA BICICLETTA Con immagini scelte dalla 3 SB PREMESSA: LEGGI FISICHE Velocità periferica (tangenziale) del moto circolare uniforme : v = 2πr / T = 2πrf Velocità angolare: ω = θ / t ; per un giro

Dettagli

ALLEGATO II Dispositivi di attacco

ALLEGATO II Dispositivi di attacco ALLEGATO II Dispositivi di attacco. : il testo compreso fra i precedenti simboli si riferisce all aggiornamento di Maggio 2011 Nel presente allegato sono riportate le possibili conformazioni dei dispositivi

Dettagli

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA La conoscenza delle grandezze elettriche fondamentali (corrente e tensione) è indispensabile per definire lo stato di un circuito elettrico. LA CORRENTE ELETTRICA DEFINIZIONE:

Dettagli

A BCDEFBCD A AA F AA A A A A

A BCDEFBCD A AA F AA A A A A ABCDEFBCD AAAFAA AAAA AA A AABCDECFDACDDD BBECDCDBBCEC AADDD DCDCDDCDBAD CFCFAADCFACDCD DDCD CEADCEEDDDCDADCE DD CADDDCDDCCBDD DDCBDB DEEDCBECDDA ACBCCECFBD DDBDDCBCCDACA ACCDDDDDC CDDBDDDBABDDD AAECBFCDDFB

Dettagli

Generatore di Forza Elettromotrice

Generatore di Forza Elettromotrice CIRCUITI ELETTRICI Corrente Elettrica 1. La corrente elettrica è un flusso ordinato di carica elettrica. 2. L intensità di corrente elettrica (i) è definita come la quantità di carica che attraversa una

Dettagli

Protezione dai contatti indiretti

Protezione dai contatti indiretti Protezione dai contatti indiretti Se una persona entra in contatto contemporaneamente con due parti di un impianto a potenziale diverso si trova sottoposto ad una tensione che può essere pericolosa. l

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ Che cos è la corrente elettrica? Nei conduttori metallici la corrente è un flusso di elettroni. L intensità della corrente è il rapporto tra la quantità

Dettagli

Le centrali idroelettriche

Le centrali idroelettriche Le centrali idroelettriche 1 Una centrale idroelettrica può definirsi una macchina in grado di trasformare l'energia potenziale dell'acqua, legata al fatto che l'acqua si trova ad un livello superiore

Dettagli

Sistemi Elettrici. Debora Botturi ALTAIR. http://metropolis.sci.univr.it. Debora Botturi. Laboratorio di Sistemi e Segnali

Sistemi Elettrici. Debora Botturi ALTAIR. http://metropolis.sci.univr.it. Debora Botturi. Laboratorio di Sistemi e Segnali Sistemi Elettrici ALTAIR http://metropolis.sci.univr.it Argomenti Osservazioni generali Argomenti Argomenti Osservazioni generali Componenti di base: resistori, sorgenti elettriche, capacitori, induttori

Dettagli

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013 Complementi di Analisi per nformatica *** Capitolo 2 Numeri Complessi e Circuiti Elettrici a Corrente Alternata Sergio Benenti 7 settembre 2013? ndice 2 Circuiti elettrici a corrente alternata 1 21 Circuito

Dettagli

CONTROLLO SCALARE V/Hz DEL MOTORE ASINCRONO. Prof. Silvio Stasi Dott. Ing. Nadia Salvatore Dott. Ing. Michele Debenedictis

CONTROLLO SCALARE V/Hz DEL MOTORE ASINCRONO. Prof. Silvio Stasi Dott. Ing. Nadia Salvatore Dott. Ing. Michele Debenedictis CONTROLLO SCALARE V/Hz DEL MOTORE ASINCRONO SCHEMA DELL AZIONAMENTO A CATENA APERTA AZIONAMENTO L azionamento a catena aperta comprende il motore asincrono e il relativo convertitore statico che riceve

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli