Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale:
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1 Politiche attive del lavoro e formazione: dalla sperimentazione dei progetti pilota alla programmazione regionale: L esperienza della Regione Marche Mauro Terzoni Dirigente Servizio Istruzione, Formazione e Lavoro Regione Marche La flexicurity nel mercato del lavoro italiano Roma 17/12/2008 1
2 LEGGE REGIONALE 25 GENNAIO 2005, n. 2 Regione Marche Concertazione Qualità del lavoro Pari Opportunità Formazione 2
3 REGIONE MARCHE LEGGE REGIONALE 25 GENNAIO 2005, n. 2 NORME REGIONALI PER L OCCUPAZIONE, LA TUTELA E LA QUALITA DEL LAVORO Titolo III - Politiche attive del lavoro Capo II Promozione dell occupazione: ART. 21 INSERIMENTO LAVORATIVO CON SOSTEGNO AL REDDITO Capo IV Sostegno alla stabilità, regolarità e sicurezza del lavoro: ART. 29 TUTELA E STABILITA DEL LAVORO ART. 30 MISURE DI ANTICIPAZIONE DELLE CRISI OCCUPAZIONALI 3
4 REGIONE MARCHE LEGGE REGIONALE 25 GENNAIO 2005, n. 2 ART. 21 Inserimento lavorativo con sostegno al reddito Misura sperimentale volta a favorire l inserimento lavorativo di inoccupati alla ricerca di un lavoro e di disoccupati privi di ammortizzatori sociali. Promozione di un progetto di inserimento lavorativo che tenga conto delle specifiche esigenze della persona La Regione, sulla base della situazione economica personale e familiare del beneficiario, può intervenire con apposita erogazione monetaria fino al raggiungimento di una soglia predeterminata e per l intera durata del progetto Intervento disciplinato con apposita Delibera, sentite le Province e le organizzazioni datoriali e sindacali. 4
5 REGIONE MARCHE LEGGE REGIONALE 25 GENNAIO 2005, n. 2 ART. 29 Tutela e stabilità del lavoro La Regione promuove accordi finalizzati ai contratti di solidarietà e contribuisce all integrazione della retribuzione dei lavoratori interessati ai contratti di solidarietà difensivi. Al fine di garantire la stabilità del lavoro, la Regione e le Province, nell ambito delle priorità e dei criteri della programmazione regionale, possono sostenere processi aziendali di trasformazione organizzativa e di formazione tecnologica finalizzati alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro. 5
6 REGIONE MARCHE LEGGE REGIONALE 25 GENNAIO 2005, n. 2 Misure di anticipazione delle crisi occupazionali ART. 30 La Regione, in concorso con gli enti locali e con le parti sociali, realizza azioni volte a prevenire situazioni di crisi territoriali, settoriali ed aziendali e a salvaguardare i livelli occupazionali, attraverso: la promozione di azioni delle parti sociali volte all individuazione di soluzioni per la salvaguardia dei livelli occupazionali e del patrimonio produttivo; il sostegno, insieme alle Province, di progetti diretti alla formazione, all orientamento, alla riqualificazione e al reinserimento dei lavoratori; l integrazione del reddito dei lavoratori sospesi o licenziati, non beneficiari di trattamenti di natura pubblica, diversi dalla disoccupazione ordinaria. 6
7 CONTRATTI DI SOLIDARIETA Accordi tra datore di lavoro e rappresentanze sindacali riguardanti la riduzione dell orario di lavoro, finalizzati ad evitare, o a limitare, i licenziamenti attraverso un più razionale impiego della forza lavoro. Precludono al datore il ricorso al licenziamento collettivo e non al licenziamento individuale, anche plurimo, per giustificato motivo oggettivo. 7
8 CONTRATTI DI SOLIDARIETA Regione Marche Intervento regionale: Contributo pari ad un terzo del monte retributivo non dovuto a seguito della riduzione dell orario di lavoro per un periodo pari a quello del contratto di solidarietà ed erogato per singole annualità: 50% ai lavoratori interessati a riduzione di orario come integrazione a retribuzione 50% all azienda per incentivo e per compensare sforzo organizzativo per la riformulazione carichi di lavoro 8
9 PROGRAMMA P.A.R.I. Finalizzato al rafforzamento di politiche occupazionali in favore di particolari categorie di soggetti ai margini del mercato del lavoro, con azioni finalizzate al reimpiego ed all incremento dell occupabilità dei destinatari, costruendo una rete di servizi dedicati che preveda: l attribuzione di doti ai lavoratori sottoforma di contributi all inserimento lavorativo e percorsi formativi (importi massimi pre-determinati dal Ministero); la sperimentazione di Sportelli dedicati presso i Centri per l Impiego, l Orientamento e la Formazione, finalizzati alla realizzazione di Azioni sulla domanda e offerta di lavoro e Servizi allo sviluppo locale e alla creazione di impresa. 9
10 PROGRAMMA P.A.R.I. Le peculiarietà della Regione Marche Intervento integrato di politiche difensive e attive del lavoro: - Sostegno al reddito - Tirocinio formativo presso le aziende - Bonus occupazionale alle imprese che assumono Coinvolte complessivamente 813 persone svantaggiate 10
11 Inserimento lavorativo con sostegno al reddito (art.21 L.R. Marche n.2/2005) - Nomina di un tutor che accompagna ed orienta l inoccupato o il disoccupato alla ricerca di un lavoro, attraverso un Patto di Servizio e un P.I.I.L. (progetto individuale di inserimento lavorativo) nei quali sono previste le seguenti attività: orientamento, Valutazione delle competenze, formazione attraverso voucher. - Attribuzione per la durata del progetto (6 mesi) alla persona un sostegno al reddito di 500 euro mesnili. Coinvolte complessivamente 240 persone (anno 2007/2008) Risorse impiegate: 1 meuro 11
12 Formazione Continua Istituzione Comitato di indirizzo regionale per la Formazione Continua (con la partecipazione di Regione, Province, Rappresentanti dei Fondi Interprofessionali e delle Parti Sociali), quale luogo di programmazione e di coordinamento degli interventi. Sono previste le seguenti azioni: - Predisporre un Piano Triennale della Formazione Continua (documento di programmazione operativa concertato nel quale indicare le azioni e le risorse da impiegare, sia per ) - Attivare un seminario-laboratorio regionale della F.C. cui partecipano gli attori pubblici e privati (fondi, parti sociali) al fine della elaborazione di piani settoriali/territoriali e piani formativi aziendali - Coordinare gli interventi tra gli attori pubblici e i Fondi interprofessionali (ad esempio intervenire con la formazione FSE verso i lavoratori atipici, non consentita 12 dai regolamenti dei Fondi)
13 La Flexicurity e il FSE Obiettivo generale del POR Marche FSE 2007/2013: Incrementare la qualità del lavoro Tra le azioni previste per raggiungere tale obiettivo quella di favorire Il giusto equilibrio tra flessibilità e sicurezza (che va perseguito al fine di garantire modalità di sviluppo socialmente sostenibili) 13
14 La Flexicurity e il FSE (Asse 1) Asse 1 Adattabilità Ob.sp. b) Favorire l innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro e c) Sviluppare politiche e servizi per l anticipazione e gestione dei cambiamenti, promuovere la competitività e l imprenditorialità Obiettivi operativi: Migliorare la qualità del lavoro, con particolare attenzione alla salute e sicurezza dei lavoratori; combattere la precarizzazione e favorire l emersione del lavoro irregolare, attuando sistemi di protezione nell ambito della flessibilità del MdL; sostenere la mobilità geografica e professionale; sostenere i percorsi femminili di carriera; innovare l organizzazione del lavoro 14
15 La Flexicurity e il FSE (Asse 1) Azioni previste: - Interventi formativi e di orientamento, incentivi e servizi rivolti ad occupati con contratti atipici, finalizzati a stabilizzare l occupazione; - Interventi formativi e di orientamento, incentivi e servizi per i lavoratori a rischio di espulsione dai processi produttivi - Formazione in accompagnamento alle ristrutturazioni aziendali, al sostegno delle innovazioni tecnologiche ed organizzative, alla diversificazione produttiva 15
16 La Flexicurity e il FSE (Asse 2) Asse 2 Occupabilità Ob.sp. e) Attuare politiche del lavoro attive e preventive, con particolare attenzione all integrazione dei migranti nel MdL, all invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all avvio di imprese e f) Migliorare l accesso delle donne all occupazione e ridurrele disparità di genere Obiettivi operativi: Promuovere l inserimento e il reinserimento di inattivi e disoccupati, ridurre la disoccupazione giovanile e di lunga durata, incrementare i tassi di attività e di occupazione degli over 45, nell ottica dell invecchiamento attivo, innalzare e qualificare la partecipazione al MdL Eliminare le discriminazioni di genere nell accesso al lavoro, con misure attive volte a favorire le pari opportunità nell inserimento lavorativo e nella creazione di impresa, combattendo anche gli squilibri rispetto alla qualità del lavoro e ai differenziali retributivi 16
17 Azioni previste: La Flexicurity e il FSE (Asse 2) - Percorsi integrati e personalizzati per l inserimento e il reinserimento lavorativo (workexperiences, tirocini, borse lavoro, piani d azione individual, attività di orientamento e counselling, voucher, prestito d onore, ecc. ; - Azioni di incentivazione all occupazione per la stabilizzazione dei lavoratori atipici 17
18 Grazie per l attenzione! Mauro Terzoni Dirigente Servizio Istruzione, Formazione e Lavoro Regione Marche La flexicurity nel mercato del lavoro italiano Roma 17/12/
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