Sono passati oltre 50 anni dalle prime sperimentazioni scientifiche.

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1 Sono passati oltre 50 anni dalle prime sperimentazioni scientifiche. La Nostra esperienza Implantologica risale al 1982 col Professor Giordano Muratori Il sito implantare deve avere una certa quantità di osso, sia come spessore che come altezza; cambia anche la qualità dell osso, ad es. l osso mandibolare è più compatto di quello mascellare. Questo condiziona sia i tempi di guarigione, sia l aspettativa di durata. La Vite implantare, in genere, simula la radice del dente, per cui andrà dimensionata a seconda del dente da sostituire. Altezza e spessore dell osso, sono mantenuti dalla presenza della radice, dopo una estrazione l osso si contrae e si retrae nel tempo, fino a rendere molto difficile l implantologia.

2 Contrazione e retrazione dell osso sono anche un fenomeno spontaneo dell invecchiamento dell organismo. Le malattie gengivali, determinando retrazione ossea, rendono difficoltosa una successiva sostituzione con impianti. Se l operatore ritiene che non ci sia una quantità di osso sufficiente a dare garanzie, può ricorrere a varie tecniche chirurgiche per sopperire: bisogna tenere presente che, quanto più ci si allontana da una situazione ideale di osso, tanto minore diventa la garanzia di successo. Il cosiddetto rigetto non esiste, in quanto il Titanio degli Impianti (lo stesso dell ortopedia), è altamente biocompatibile, anche perché è uno degli elementi più diffusi in natura e, quindi, ci si viene a contatto quotidianamente (il bianco dei piatti dove mangiamo, è biossido di titanio). CAUSE DI INSUCCESSO: Nel corso dell intervento, per oggettive difficoltà anatomiche e/o difettosa valutazione preventiva Nei primissimi giorni dopo l intervento: Per infezione, sia veicolata durante l intervento (la bocca è un campo operatorio sporco, che non sarà mai possibile sterilizzare, al massimo si potrà ridurre, anche di molto, la carica batterica presente) sia intervenuta dopo l intervento, per i motivi più vari, compresa una scorretta igiene (o una non sufficiente motivazione all igiene) sia per carico masticatorio non opportuno un piccolo numero di casi, non sono riconducibili ad una causa apparente e predicibile. Nei primi mesi dopo aver posizionato i denti Per problemi occlussali immediati Per utilizzo improprio di questo tipo di protesi (spetta all operatore istruire il Paziente) Negli anni successivi Per variazione della situazione occlusale del Paziente (FONDAMENTALI i Controlli Periodici) Per inefficace igiene Per abitudini alimentari dannose Perché la connessione impianto/dente è rigida (anchilosi) e non paragonabile al dente naturale, che dispone del legamento che collega dente e osso, comportandosi come un microammortizzatore; per cui un impianto è più sensibile ai microtraumi perduranti nel tempo. Statisticamente, la durata di un impianto la si stima in anni, ma, pur se è una stima molto prudenziale (anche noi abbiamo impianti presenti da circa 30 anni), come tutte le medie, ci sono casi che durano tantissimo, bilanciati da casi con problemi già dopo 4-5 anni (ma sono pochi casi)

3 Depongono a sfavore anche le malattie sistemiche (generali) dell organismo, come quelle metaboliche (es.: diabete) L implantologia si esegue in anestesia locale e la tecnica può essere più o meno invasiva, in base alla situazione anatomo-clinica. La tecnica meno invasiva è a cielo coperto, ossia trans mucosa, facendo una piccola apertura della gengiva, sufficiente a far entrare l impianto. Quando la situazione lo richiede, si scopre l osso più o meno estesamente (a cielo aperto), e, naturalmente il trauma e il disagio post-operatori sono maggiori. La scelta della tecnica da eseguire è esclusivamente dell operatore, in base alle necessità: nel nostro Centro applichiamo la filosofia di essere meno invasivi possibile, come del resto è l orientamento di tutta la chirurgia. Una volta messo l impianto, si aspetta la guarigione: esiste sia l implantologia a Carico Immediato, che quella a carico differito. Bisogna tener presente che noi provochiamo una frattura scoperta (in comunicazione con l esterno) i cui tempi di guarigione (come per tutte le ossa del corpo) sono classicamente pari a 45 giorni, nella più favorevole delle ipotesi.

4 Noi eseguiamo Implantologia a Carico Immediato (dove c è l indicazione) solidarizzando gli Impianti con la Saldatrice Endorale: ossia saldiamo una barretta di titanio tra gli impianti, tramite uno strumento innocuo e sicuro, che in realtà, provoca una microfusione (sincristallizzazione) tra barretta e impianto (passano ioni da un componente all altro) realizzando una struttura unica che ha un modulo elastico simile a quello dell osso: per questo motivo si può eseguire un carico immediato sicuro, magari con un provvisorio fisso in resina, per sicurezza, che ridà subito la masticazione e/o l estetica Oggi utilizziamo un motore chirurgico che è in grado di misurare e calcolare la densità dell osso in tutto il tragitto dell impianto, sia inizialmente (per la diagnosi e la scelta dell impianto più adatto), sia durante l inserimento dell impianto ( a conferma della efficacia dell intervento), per cui, in base a questi dati (numerici, integrati e grafici, nonché sonori), possiamo prevedere il tempo di guarigione, cioè fare un carico immediato con l unico dato scientifico disponibile in questo momento, oppure dedurre un tempo variabile di guarigione che, con queste procedure, è al massimo di 4 mesi nella arcata dentale superiore. Abbiamo i dati sufficienti per decidere un carico funzionale parziale per accelerare la guarigione ed ottimizzarla, così come si fa nella moderna Ortopedia per ottenere una ricostruzione dell osso guidata dalla funzione.

5 Per carico differito, si intende che metteremo il (o i) denti dopo un tempo minimo, di estrema sicurezza, di tre mesi per la mandibola e di 5 mesi per la mascella. Nel frattempo, la vite viene chiusa con una vitina tappo, che può rimanere sottogengiva, o sporgere leggermente. Nel tempo di guarigione, l osso si ricostruisce attorno all impianto, solidarizzandolo. La connessione tra osso e impianto è rigida, nulla a che vedere rispetto ad un dente naturale dove tra osso e impianto c è il legamento dentale (connettivo) che realizza un microammortizzatore straordinariamente efficace (si pensi ad un ammortizzatore microscopico che resiste a carichi di svariati chili innumerevoli volte al giorno, si autoripara e può durare anche 90 anni). Quindi l impianto è molto sensibile ai traumi, rispetto ad un dente, per cui l occlusione (chiusura dei denti) deve essere funzionalmente perfetta (la branca che si occupa di occlusione è la Gnatologia che è una delle Specializzazioni di questo Centro

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