PICCOLA CIRCOLAZIONE BIBLIOGRAFIA

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1 VASI SANGUIFERI PROF.SSA VERONICA ROMANO

2 Indice 1 INTRODUZIONE GRANDE CIRCOLAZIONE PICCOLA CIRCOLAZIONE BIBLIOGRAFIA di 19

3 1 Introduzione L apparato circolatorio sanguifero è costituito da vasi di diverso calibro, distinti in arterie, vene e capillari. Le arterie sono i vasi sanguiferi che originano dal cuore e che trasportano il sangue in direzione centrifuga. Le arterie che fanno parte del grande circolo contengono sangue arterioso, mentre le arterie della piccola circolazione contengono sangue venoso. I vasi arteriosi di maggior calibro sono l arteria aorta e l arteria polmonare le quali originano rispettivamente dal ventricolo sinistro e dal ventricolo destro del cuore. Tali vasi si ramificano e diminuiscono gradatamente di diametro sino ad assumere, nel parenchima degli organi, l aspetto di sottili rami detti arteriole, cui fa seguito la rete capillare. Dai capillari originano vasi venosi di piccolo calibro dette venule, le quali confluiscono in vasi di calibro sempre maggiore sino a dare origine alle due vene cave, superiore ed inferiore, che portano al cuore il sangue venoso refluo rispettivamente dalla metà superiore e dalla meta inferiore del corpo e le quattro vene polmonari che portano al cuore sangue ossigenato proveniente dai polmoni. Le arterie decorrono generalmente in profondità tra le masse muscolari e ogni arteria può emettere durante il suo decorso rami collaterali, risolvendosi infine in uno o più rami terminali. Ogni arteria è destinata ad un determinato territorio detto territorio di distribuzione, tuttavia arterie contigue possono unirsi tramite vasi di collegamento detti anastomosi. La parete delle arterie, qualunque ne sia il calibro, è formata da tre tonache sovrapposte dette: tonaca intima, tonaca media e tonaca avventizia (Fig. 1). 3 di 19

4 Figura 1: Struttura dei vasi sanguiferi La tonaca intima (o tonaca interna) è costituita da uno strato di cellule endoteliali al di sotto del quale è presente un sottile strato di tessuto connettivo ricco di fibre collagene ed esternamente a questo uno strato di tessuto connettivo elastico (o lamina elastica interna). La tonaca media è la più spessa delle tre tonache ed è costituita da tessuto connettivo elastico ricco di fibrocellule muscolari lisce ad andamento circolare. La tonaca media è più sviluppata nelle arterie che nelle vene essendo la tonaca che si oppone alla dilatazione pressoria della parete dei vasi. La tonaca avventizia (o tonaca esterna) è costituita da tessuto connettivo ricco di fibre collagene ed elastiche. Nelle arterie fasci di fibre elastiche sono particolarmente abbondanti al confine con la tonaca media, dove danno origine alla lamina elastica esterna. Nelle arterie di calibro maggiore la tonaca esterna contiene i vasa vasorum, ossia i vasi che danno nutrimento alla parete delle arterie stesse. Le arterie possono essere distinte in base al loro diametro in: arterie di grosso calibro (diametro superiore a 7 mm), arterie di medio calibro (diametro compreso tra 7 e 0,5 mm) e arterie di piccolo calibro o arteriole (diametro di circa 40 µm). Le arterie di grosso calibro presentano una tonaca interna e una tonaca media molto ispessite. Nella parete delle arterie di medio calibro sono numerose le fibrocellule muscolari lisce della tonaca media, mentre nella parete delle arterie di piccolo calibro la tonaca media è formata da fibrocellule muscolari lisce disposte circolarmente in strati che diminuiscono di numero man mano che il calibro si riduce. Alle arteriole fanno seguito i capillari ossia vasi con calibro molto ridotto (7 µm circa), la cui parete è costituita solo da endotelio e da uno strato di 4 di 19

5 sottili fibre reticolari. I capillari possono essere fenestrati (presentano una parete con interruzioni) o sinusoidi (il loro lume è molto ampio). Le vene riportano al cuore il sangue refluo dai diversi organi ossia trasportano il sangue in direzione centripeta. Le vene della piccola circolazione trasportano sangue arterioso, mentre le vene del grande circolo trasportano sangue venoso. Le vene sono più numerose delle arterie, di cui seguono generalmente il decorso, presentano numerose anastomosi e sono munite di valvole. La parete delle vene è più sottile, meno elastica e contrattile della parete delle arterie, pur essendo costituita come questa da tre tonache. Nella parete delle vene si possono infatti distinguere una tonaca interna, una tonaca media ed una tonaca avventizia (Fig. 1). La tonaca interna è costituita da endotelio, da uno strato di tessuto connettivo sottoendoteliale meno spesso che nelle arterie e da una lamina elastica interna discontinua. La tonaca media è più sottile di quella delle arterie e meno ricca di fibrocellule muscolari. La tonaca avventizia è costituita da connettivo ricco di fibre collagene ed elastiche in cui sono immerse fibrocellule muscolari lisce che aumentano con l aumentare del diametro del vaso. Le vene della parete del tronco e degli arti sono provviste di valvole, che hanno forma semilunare, sono costituite da tessuto connettivo rivestito da endotelio ed hanno il compito di sostenere la colonna liquida quando la corrente sanguifera deve vincere la forza di gravità. 5 di 19

6 2 Grande circolazione Tutte le arterie della grande circolazione originano dall arteria aorta che porta il sangue arterioso alle diverse regioni corporee e ai relativi organi. L arteria aorta prende inizio dal ventricolo sinistro del cuore, si porta quindi in alto a destra, decorrendo posteriormente all arteria polmonare (aorta ascendente), piega poi in addietro a sinistra (arco dell aorta), per volgere infine verticalmente verso il basso, addossata alla colonna vertebrale un po a sinistra del piano mediano di simmetria (aorta discendente). Termina a livello del corpo della quarta vertebra lombare dando origine alle due arterie iliache comuni destra e sinistra e all arteria sacrale media. Figura 2: Schema della distribuzione dell arteria aorta 6 di 19

7 L aorta ascendente ha una lunghezza di cinque centimetri, decorre nel sacco pericardico ed emette due soli rami collaterali, le arteria coronarie destra e sinistra, ossia le arterie nutritizie del cuore (Fig. 2). L arco dell aorta descrive una curva concava inferiormente che scavalca la biforcazione dell arteria polmonare, raggiungendo il corpo della quarta vertebra toracica. Durante il suo decorso emette tre rami collaterali: a destra l arteria anonima, a sinistra l arteria carotide comune sinistra e l arteria succlavia sinistra. L arteria anonima o arteria brachiocefalica è diretta verso l alto e dopo un decorso di circa quattro centimetri si divide nell arteria carotide comune destra e nell arteria succlavia destra. L arteria carotide comune sale nel collo formando insieme alla vena giugulare ed al nervo vago il fascio vascolo-nervoso del collo per terminare, a livello della cartilagine tiroidea, biforcandosi nell arteria carotide interna e nell arteria carotide esterna. Figura 3: Arteria carotide interna e arteria carotide esterna con i relativi rami 7 di 19

8 L arteria carotide interna risale sino alla base del cranio, dove penetra nel foro carotico esterno dell osso temporale, percorre il canale carotico e sfocia nella fossa cranica media dove emette quattro rami collaterali: l arteria oftalmica, l arteria comunicante posteriore, l arteria corioidea anteriore e l arteria cerebrale media ed un ramo terminale detto arteria cerebrale anteriore (Fig. 3). L arteria carotide esterna (Fig. 3) risale nel collo sino a raggiungere la ghiandola parotide, nel cui spessore si divide dando origine ai suoi due rami terminali, l arteria mascellare interna e l arteria temporale superficiale; la prima vascolarizza la dura madre, l orecchio esterno, la laringe, le tonsille, i muscoli masticatori, la palpebra inferiore, le due arcate gengivo-dentali, la seconda la cute dei due terzi anteriori della volta del cranio. Durante il suo decorso l arteria carotide esterna emette sei rami collaterali, che sono l arteria tiroidea superiore, l arteria linguale, l arteria mascellare esterna, l arteria faringea ascendente, l arteria occipitale, l arteria auricolare posteriore, che si distribuiscono a diverse strutture pertinenti al collo ed alla faccia (quali: ghiandola tiroidea, lingua, labbra, naso esterno, ghiandola sottomandibolare, faringe, palato molle), alle parti molli del terzo posteriore della volta del cranio ed alla dura madre. L arteria succlavia esce dall apertura superiore del torace passando sulla faccia superiore della prima costa, tra le inserzioni dei muscoli scaleno anteriore e scaleno medio, raggiunge così la parte media della faccia inferiore della clavicola dove termina continuandosi nell arteria ascellare. Durante il suo decorso l arteria succlavia emette importanti rami collaterali quali: l arteria vertebrale, l arteria mammaria interna, l arteria tireo-cervicale (che a sua volta dà origine all arteria tiroidea inferiore, all arteria cervicale ascendente, all arteria cervicale superficiale e all arteria trasversa della scapola), l arteria costo-cervicale e l arteria trasversa del collo. L arteria vertebrale sale sino a raggiungere la sesta vertebra cervicale, percorre i fori trasversari presenti a livello delle vertebre cervicali comprese tra la sesta e la prima e tramite il foro occipitale entra in cavità cranica, dove si unisce a quella del lato opposto, per formare l arteria basilare, che decorre sulla faccia ventrale del ponte sino a raggiungerne il margine superiore, quindi si divide nelle due arterie cerebrali posteriori che partecipano alla costituzione del poligono arterioso del Willis. Le due arterie cerebrali anteriori destra e sinistra (rami dell arteria carotide interna) sono connesse mediante l arteria comunicante anteriore. L arteria comunicante posteriore d altra parte collega, su ciascun lato l arteria cerebrale posteriore (ramo di divisione dell arteria basilare) con l arteria 8 di 19

9 carotide interna dando origine in corrispondenza della base cranica ad un anello arterioso a contorno poligonale, il poligono arterioso del Willis che provvede alla vascolarizzazione dell encefalo. L aorta discendente fa seguito all arco dell aorta e, dirigendosi verso il basso, percorre il mediastino posteriore assumendo il nome di aorta toracica, quindi attraversa l orifizio aortico del diaframma e percorre la cavità addominale, come aorta addominale, sino a raggiungere la quarta vertebra lombare dove termina dividendosi in due grossi rami collaterali, le arterie iliache destra e sinistra e in un piccolo vaso terminale, l arteria sacrale media (Fig. 4). Figura 4: Schema dell arteria aorta, con principale riferimento all aorta addominale L aorta toracica (Fig. 4) durante il suo decorso emette rami collaterali detti parietali (arterie intercostali) per la vascolarizzazione della parete toracica e rami collaterali viscerali (arterie bronchiali destinate ai polmoni, arterie esofagee per la vascolarizzazione dell esofago e rami pericardici che si distribuiscono alla parete posteriore del pericardio). 9 di 19

10 L aorta addominale (Fig. 4) decorre nella cavità addominale appoggiata ai corpi vertebrali in posizione retroperitoneale, a sinistra della vena cava inferiore. Durante il suo decorso emette rami collaterali parietali: l arteria diaframmatica che si distribuisce alla faccia inferiore del diaframma e alla ghiandola surrenale e le quattro arterie lombari destinate alla parete posteriore dell addome, e rami collaterali viscerali. Questi ultimi sono distinti in rami impari quali il tronco celiaco (corto vaso arterioso da cui originano l arteria gastrica sinistra, l arteria lienale e l arteria epatica comune, destinate rispettivamente allo stomaco, alla milza e al pancreas), l arteria mesenterica superiore destinata alla vascolarizzazione dell intestino mesenterico e del colon ascendente, l arteria mesenterica inferiore che vascolarizza la parte sinistra dell intestino grasso ed il retto e rami pari quali l arteria surrenale media che si distribuisce alla ghiandola surrenale, l arteria renale destinata al rene e l arteria genitale destinata alle gonadi. Le arterie iliache comuni destra e sinistra (Fig. 4) originano a livello della quarta vertebra lombare e dopo un percorso di circa cinque centimetri si dividono ciascuna in un arteria iliaca interna o ipogastrica ed un arteria iliaca esterna. Le arterie iliache comuni non emettono rami collaterali. L arteria iliaca interna origina al davanti dell articolazione sacro-iliaca e scende nella pelvi dove si divide in due tronchi, uno anteriore ed uno posteriore. Dal tronco anteriore originano principalmente rami viscerali destinati alla vascolarizzazione dei visceri accolti nella pelvi (utero, vescica, prostata, intestino crasso, condotto deferente ed organi genitali esterni), dal ramo posteriore originano principalmente rami parietali che si distribuiscono alla regione dell anca e partecipano alla vascolarizzazione dell arto inferiore. L arteria iliaca esterna origina anch essa a livello dell articolazione sacro-iliaca, scende nella pelvi sino a raggiungere la radice dell arto inferiore, dove cambia il suo nome in arteria femorale. L arteria iliaca esterna durante il suo decorso emette come rami collaterali l arteria epigastrica inferiore (che si distribuisce alla parete anteriore dell addome e dà origine a vasi che vascolarizzano il cordone spermatico nell uomo ed il legamento rotondo nella donna) e l arteria circonflessa iliaca profonda che partecipa alla vascolarizzazione della parete dell addome. L arteria femorale (Fig. 5) decorre verticalmente nella regione posteriore della coscia sino a raggiungere l articolazione del ginocchio dove si continua nell arteria poplitea. Durante il suo decorso emette numerosi rami collaterali tra cui l arteria femorale profonda destinata alla vascolarizzazione della coscia e del ginocchio, l arteria epigastrica superficiale, che insieme 10 di 19

11 all arteria circonflessa iliaca superficiale è destinata alla vascolarizzazione della regione pubica e l arteria pudenda esterna per i genitali esterni. Figura 5: Schema della distribuzione dell arteria femorale L arteria poplitea (Fig. 5) decorre posteriormente all articolazione del ginocchio e, raggiunta l estremità superiore della tibia, si divide nei suoi due rami terminali, l arteria tibiale anteriore e l arteria tibiale posteriore. Durante il suo decorso emette cinque rami collaterali destinati alla vascolarizzazione del ginocchio e due rami muscolari destinati al muscolo tricipite surale della gamba. L arteria tibiale anteriore (Fig. 5) appena dopo la sua origine si porta nella regione anteriore della gamba, scavalcando la membrana interossea, per raggiungere infine il dorso del piede, dove si continua nell arteria dorsale del piede. L arteria dorsale del piede dopo aver emesso rami collaterali (arteria tarsale laterale, arterie tarsali mediali, arteria arcuata) termina con il ramo plantare profondo che nella pianta del piede si 11 di 19

12 anastomizza con il ramo plantare laterale proveniente dall arteria tibiale posteriore per formare l arcata plantare che dà vascolarizzazione al metatarso ed alle dita. L arteria tibiale posteriore (Fig. 5) discende nella regione posteriore della gamba, dove emette numerosi rami collaterali (l arteria peronea, l arteria fibulare, l arteria nutritizia della tibia, rami malleolari mediali, rami calcaneali) per raggiungere il piede dove si divide nei suoi due rami terminali, l arteria plantare mediale e l arteria plantare laterale. Le vene sono i vasi che fanno seguito ai capillari nell ambito dei diversi organi e che, convergendo in vasi di calibro sempre maggiore, riportano il sangue al cuore. Il sangue proveniente dalla metà sovradiaframmatica del corpo viene portato al cuore dalla vena cava superiore, mentre il sangue proveniente dalla metà sottodiaframmatica del corpo viene portato al cuore dalla vena cava inferiore. Il sangue refluo dalla parete cardiaca viene raccolto dal seno coronario. Figura 6: Sistema venoso 12 di 19

13 La vena cava superiore (Fig. 6) è un grosso vaso venoso impari, in cui confluiscono le vene della porzione sovradiaframmatica del corpo ad eccezione delle vene polmonari e delle vene del cuore. Ha origine a livello del primo spazio intercostale destro, dalla confluenza delle due vene anonime destra e sinistra, e termina sfociando nell atrio destro del cuore. Lungo il suo decorso riceve la vena azigos (Fig. 6) che rappresenta la continuazione in cavità toracica della vena lombare ascendente di destra. La vena azigos raccoglie il sangue refluo dal midollo spinale, dalle pareti del torace e dagli organi del mediastino posteriore. Le vene anonime o brachiocefaliche destra e sinistra (Fig. 6) si formano dietro l articolazione sterno-clavicolare dall unione della vena giugulare interna con la vena succlavia. La vena anonima di destra è più breve e verticale rispetto a quella di sinistra. In ciascuna vena anonima sfociano numerose vene quali la vena intercostale suprema, le vene toraciche interne, il plesso venoso sottooccipitale, la vena vertebrale, il plesso tiroideo che raccolgono il sangue refluo dalla porzione superiore del torace, dalla testa e da organi quali la tiroide, la laringe, l esofago e la trachea. La vena giugulare interna (Fig. 6) è il principale vaso venoso del collo, origina a livello del foro giugulare come continuazione del seno trasverso della dura madre e termina dietro l articolazione sterno-clavicolare, dove si unisce alla vena succlavia. La vena giugulare interna riceve la vena faciale comune, le vene tiroidea superiore e tiroidea media, la vena linguale e le vene faringee tramite le quali raccoglie il sangue refluo dalla faccia, dalla tiroide, dalla lingua e dalla faringe. Il seno trasverso è uno dei vasi venosi della dura madre encefalica. Il sangue refluo dalla cavità cranica si raccoglie in vasi venosi detti seni che hanno la caratteristica di essere contenuti in uno sdoppiamento della dura madre. I seni venosi possono essere distinti in pari ed impari. I seni venosi pari sono il seno cavernoso, il seno trasverso, il seno sfenoparietale ed al seno petroso superficiale. I seni venosi impari sono il seno sagittale superiore, il seno sagittale inferiore ed il seno retto. La vena succlavia origina come prosecuzione della vena ascellare, a livello della prima costa e termina nella vena anonima. La vena succlavia riceve la vena dorsale della scapola e la vena giugulare esterna, raccogliendo così il sangue refluo dall arto superiore, dalla porzione superiore del torace e dalla testa. La vena ascellare origina a livello del margine inferiore del muscolo gran pettorale, dall unione delle due vene brachiali e riceve lo sbocco della vena cefalica. Il sistema venoso dell arto superiore comprende vasi venosi profondi e vasi venosi superficiali. Le vene brachiali sono vasi 13 di 19

14 venosi profondi insieme alle vene ulnari, alle vene radiali ed alle vene interossee, mentre la vena cefalica e la vena basilica sono vasi venosi superficiali. I vasi venosi profondi sono satelliti delle corrispondenti arterie, mentre i vasi venosi superficiali ne sono indipendenti. La vena cava inferiore (Fig.6) è il più grosso vaso venoso del corpo umano, in cui confluiscono le vene della porzione sottodiaframmatica del corpo. Ha origine a livello della quarta o quinta vertebra lombare dalla confluenza delle due vene iliache comuni. È un vaso impari che risale verticalmente addossata alla parete posteriore della cavità addominale sino a raggiungere il diaframma che attraversa per entrare in cavità toracica e sfociare nell atrio destro del cuore. Durante il suo decorso la vena cava inferiore riceve rami parietali (le vene lombari, la vena frenica inferiore che raccolgono il sangue refluo dalla parete dell addome e dalla faccia inferiore del diaframma) e rami viscerali quali la vena renale, la vena spermatica interna di destra, la vena surrenale di destra e le vene epatiche che raccolgono il sangue refluo dai reni, dalla gonade di destra, dal surrene di destra e dal fegato rispettivamente. Il sangue refluo dalla porzione sottodiaframmatica dell apparato digerente, dalla milza e dal pancreas non raggiunge direttamente la vena cava inferiore ma viene raccolto dalla vena porta, passa attraverso il fegato e raggiunge mediante le vene epatiche, la vena cava inferiore. La vena porta o tronco della vena porta (Fig. 7) origina al disotto della testa del pancreas per fusione delle vene mesenterica superiore, mesenterica inferiore e lienale. l 14 di 19

15 Figura 7: Sistema portale La vena mesenterica superiore origina in corrispondenza della porzione più distale dell ileo e lungo il suo decorso riceve le vene intestinali, la vena ileo-colica, le vene coliche di destra, la vena colica media, la vena pancreatico-duodenale, la vena gastro-epiploica destra. La vena mesenterica superiore tramite questi vasi raccoglie il sangue refluo dall intestino tenue, dalla metà destra dell intestino grasso, dallo stomaco e dal pancreas. La vena mesenterica inferiore origina dalla parete dell intestino retto e riceve le vene sigmoidee e la vena colica sinistra, tramite le quali raccoglie il sangue refluo dalla metà sinistra dell intestino crasso e dal retto. La vena lienale o splenica origina a livello dell ilo della milza, decorre da sinistra verso destra prendendo rapporto prima con il margine superiore e poi con la faccia posteriore del pancreas. Durante il suo decorso riceve la vena gastro-epiploica sinistra, la vena gastrica posteriore, le vene duodenali e le vene pancreatiche, tramite le quali raccoglie il sangue proveniente rispettivamente dalla milza, dallo stomaco, dal duodeno, dal pancreas. Le vene iliache comuni destra e sinistra originano a livello della porzione superiore dell articolazione sacro-iliaca, dall unione della vena iliaca interna e della vena iliaca esterna. Le vene iliache comuni raccolgono il sangue refluo dai genitali esterni, dalla porzione inferiore della parete addominale e dagli arti inferiori. 15 di 19

16 Figura 8: Vene dell arto inferiore La vena iliaca interna o ipogastrica (Fig. 8) origina a livello del grande foro ischiatico e risale sino a livello della porzione superiore dell articolazione sacro-iliaca. La vena iliaca origina dalla confluenza di numerosi rami venosi che possono essere distinti in rami parietali e rami viscerali. I rami parietali sono: le vene sacrali laterali, la vena otturatoria e le vene glutee, che raccolgono il sangue refluo dall anca e dalla parete della pelvi. I rami viscerali sono: la vena vescicale, la vena uterina, la vena vaginale, la vena pudenda interna, tramite i quali raccoglie il sangue refluo dalla vescica, dall utero e dai genitali. La vena iliaca esterna origina a livello del legamento inguinale come continuazione della vena femorale e risale nel bacino sino a raggiungere l articolazione sacro-iliaca. Durante il suo decorso riceve la vena epigastrica inferiore e la vena circonflessa iliaca profonda che raccolgono il sangue refluo dalla parete dell addome e dall anca. La vena femorale (Fig. 8) origina nella regione posteriore del ginocchio come continuazione della vena poplitea. Durante il suo decorso riceve numerosi rami quali la vena femorale profonda, le vene 16 di 19

17 perforanti, le vene circonflesse del femore che raccolgono il sangue refluo dalla coscia, dal ginocchio, dalla regione pubica. La vena poplitea (Fig. 8) origina nella regione superiore della gamba dall unione delle vene tibiali posteriori e delle vene tibiali anteriori. Le vene tibiali anteriori e le vene tibiali posteriori (Fig. 8) a loro volta hanno origine dai vasi venosi profondi del piede, ossia dalle vene metatarsali dorsali e plantari. I vasi venosi superficiali del piede danno origine alle reti cutanee dorsali e plantare, le quali confluiscono nella vena marginale laterale del piede e nella vena marginale mediale del piede. Dalla vena marginale laterale ha origine la vena piccola safena, mentre dalla vena marginale mediale ha origine la vena grande safena. La vena grande safena (Fig. 8) risale nella gamba e nella coscia, sino a raggiungere la radice dell arto inferiore, dove si versa nella vena femorale. La vena piccola safena (Fig. 8) risale la gamba sino a raggiungere la regione del ginocchio dove termina sfociando nella vena poplitea. 17 di 19

18 3 Piccola circolazione Ha inizio dal ventricolo destro del cuore con il tronco o arteria polmonare, nella quale scorre sangue ricco di anidride carbonica. Tale vaso arterioso, raggiunto l arco dell aorta, si biforca in un arteria polmonare destra e un arteria polmonare sinistra, ciascuna delle quali raggiunge l ilo del polmone corrispondente, vi penetra e si divide ripetutamente seguendo le ramificazioni bronchiali, sino a risolversi nella rete di vasi capillari che circondano gli alveoli polmonari, sede degli scambi gassosi. L ossigeno diffonde così dall aria polmonare al sangue, mentre l anidride carbonica passa dal sangue all aria. Dai vasi capillari originano vasi venosi (nei quali scorre però sangue ossigenato) che, confluendo tra loro, danno origine a due grossi tronchi per ogni polmone detti vene polmonari. Queste, dopo aver abbandonato il rispettivo polmone a livello dell ilo terminano sfociando nell atrio sinistro del cuore, dove portano sangue ossigenato. 18 di 19

19 Bibliografia Montagnani, Tazzi: Anatomia Umana Normale. Edizione Idelson-Gnocchi 2007 Ambrosi, Cantino: Anatomia dell Uomo. Seconda Edizione edi-ermes 19 di 19

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