SISTEMA INTEGRATO DELLA QUALITA AGROLIMENTARE DEL GAL ALTA TUSCIA *
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- Mirella Testa
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1 SISTEMA INTEGRATO DELLA QUALITA AGROLIMENTARE DEL GAL ALTA TUSCIA * 1. Premessa Fin dalla fase di ideazione e elaborazione del Piano di Azione Locale Alta Tuscia il tema della qualità, intesa non solo a livello settoriale ma in senso più ampio come qualità globale del territorio, è stato individuato come tema dominate del Piano in rapporto al quale sviluppare i diversi tematismi che compongono le singole azioni previste. Dall idea strategica della creazione di un parco inteso come marchio di qualità territoriale derivano gli obiettivi prioritari del PAL che possono essere così sintetizzati: realizzazione di misure volte a favorire forme sostenibili di sviluppo agricolo strettamente legate alla valorizzazione delle produzioni tipiche locali attraverso l incremento dei redditi della popolazione locale incremento e qualificazione dell offerta turistica. sviluppo di una maggiore propensione alla stabilità insediativa mediante la crescita e l incentivazione di nuove attività imprenditoriali e artigianali di qualità L analisi del PAL evidenzia come il tema della qualità ritorni in maniera costante in tutte le iniziative previste, da quelle legate allo sviluppo turistico con la ricerca di un nuovo modo di presentare l offerta del territorio mediante la creazione di agenzie di collegamento e di nuovi sistemi di informazione multimediali, alla incentivazioni di attività imprenditoriali finalizzate allo sviluppo sostenibile, fino alla realizzazione di iniziative di monitoraggio e recupero ambientale. E comunque nell ambito del settore agroalimentare che le attività legate allo sviluppo della politiche della qualità hanno avuto modo di concretizzarsi pienamente grazie ad una attuazione coordinate e integrata dei segmenti che lo compongono. Un fattore strategico nel coordinamento e nella integrazione delle iniziative è stato quello di individuare, già in fase di stesura del PAL, la Comunità Montana dell Alta Tuscia Laziale come organismo di riferimento (beneficiario finale) di alcune iniziative cardine di questa politica. 1
2 Questa scelta, motivata dalla forte sensibilità che la Comunità Montana aveva ed ha rispetto a questi temi e da quanto quest ultima sta già portando avanti all interno del proprio territorio attraverso una serie di iniziative legate allo sviluppo e alla valorizzazione delle produzioni tipiche dell Alta Tuscia, si è rivelata vincente sotto il profili della capacità di poter sviluppare un progetto integrato di ampio respiro. Con questi presupposti per il GAL è stato, quindi, naturale agganciarsi, in fase di programmazione/attuazione del PAL, alle iniziative già intraprese dalla Comunità Montana per continuare a svilupparle in un ottica più ampia anche dal punto di vista territoriale. 2. Obiettivi L obiettivo centrale del GAL Alta Tuscia rispetto a questo tema è stato quello di innescare un processo di valorizzazione globale delle produzioni tipiche locali, da attuarsi sia attraverso la creazione di un sistema di controllo e di certificazione della qualità dei prodotti, sia attraverso la loro promozione integrata con i specifici luoghi di produzione e commercializzazione. Le azioni del PAL alle quali fa riferimento la politica della valorizzazione del settore agroalimenatre sono: Trasferimento di tecnologie Sistema qualità Promozione dei prodotti tipici Commercializzazione In sintesi si tratta, partendo dalla realizzazione dei singoli marchi dei prodotti agroalimentari, di ideare un Marca identificativa del territorio per arrivare poi a creare poi un Sistema Integrato della Qualità. 3. Strategie operative Come già evidenziato è il concetto di integrazione operativa tra le quattro diverse azioni del PAL l idea forte del progetto, anche se rimane il sistema della qualità il punto cardine sul quale innescare un meccanismo di certezze rispetto alla qualità controllata dei prodotti. 2
3 4. L idea progetto Il sistema qualità La strategia operativa per la realizzazione del Sistema di Qualità, il quale si doterà come strumento fondamentale di comunicazione di un Marchio Collettivo di Qualità e che avrà nella Comunità Montana Alta Tuscia Laziale il proprio Organismo di Gestione, prevede i seguenti momenti attuativi: Predisposizione di un Marchio Collettivo di Qualità dei prodotti tipici Predisposizioni dei marchi relativi ai singoli prodotti Elaborazione di un disciplinare dell Organismo di Gestione Elaborazione del Regolamento di Gestione Predisposizione del norme di autodisciplina per i marchi collettivi. Inoltre, in parallelo, per i prodotti che lo consentiranno Predisposizione della documentazione per la richiesta della denominazione a livello comunitaria (DOP e IGP) Il sistema si articola nelle varie e successive fasi di lavoro: Fase 1 Individuazione e identificazione delle produzioni tipiche dell area interessata. L individuazione parte con un indagine presso gli Enti Pubblici, Organizzazioni Professionali agricole, Associazioni, Cooperative e Consorzi di produttori al fine di poter effettuare una prima elencazione dei prodotti che potenzialmente possono essere oggetto di un processo di valorizzazione. In seguito viene predisposto, anche sulla base di quanto scaturito nella ricerca precedente, uno strumento di rilevazione mediante il quale acquisire, attraverso un indagine diretta presso i soggetti interessati, le informazioni relativa a tutti i prodotti tipici dell area interessata. Fase 2 Predisposizione di uno strumento informativo sulle principali caratteristiche delle produzioni tipiche individuate. Sulla scorta dei dati acquisiti, sia direttamente che indirettamente nella prima fase del lavoro, viene predisposta una pubblicazione contenente le principali informazioni relative ai singoli prodotti tipici individuati, corredata con 3
4 un attento esame sulle politiche di marchio e sugli aspetti legislativi e normativi che le regolamentano. Fase 3 Definizione delle azioni di valorizzazione per ogni singolo prodotto. Sulla base delle indicazione emerse nella prima fase di lavoro ed in particolare sulla base delle peculiarità del prodotto, delle sue dimensioni economiche, delle caratteristiche strutturali delle aziende interessate, delle esigenze manifestate dai produttori, della situazione attuale e di prospettiva del mercato, nonché delle possibili forme di concorrenza di altre produzioni, vengono valutate e stabilite le Politiche di marchio da attuare per ogni singolo prodotto: Marchio collettivo o le denominazioni di origine tutelate a livello comunitario (IGP o DOP). Fase 4 Avvio delle attività di indagine e studio per la predisposizione degli strumenti di valorizzazione: disciplinari di produzione, sistemi di autodisciplina delle produzioni, criteri per la elaborazione grafica dei marchi, etc In questa fase vengono predisposti gli strumenti di valorizzazione con la stesura di tutta la documentazione (disciplinare, relazione tecnica, relazione socioeconomica, cartografia, elaborazione grafica dei marchi ecc..) necessaria per l attivazione dei strumenti di valorizzazione. Fase 5 Confronto con i soggetti interessati su gli strumenti predisposti Parallelamente alle altre fasi vengono organizzati incontri con i soggetti della filiera coinvolti nel sistema di disciplina e tutela della qualità. L applicazione delle linee strategiche delineate ha portato all individuazione del seguenti paniere di prodotti tipici: Lenticchia di Onano 4
5 Aglio rosso di Proceno Fagiolo del Purgatorio di Gradoli Coregone del Lago di Bolsena Asparago verde di Canino Pomodoro Scatolone Cece del Solco Dritto Patata dell Alto Viterbese Farro del Pungolo Miele di Monte Rufeno Per quanto riguarda i primi quattro prodotti grazie alle loro caratteristiche (economiche, di mercato potenziale, di quantità prodotta, legame storico del prodotto con il territorio ecc) si è ritenuto opportuno avviare un percorso di valorizzazione a livello comunitario per il riconoscimento della DOP o IGP. Per le restanti produzioni si attiverà un processo di valorizzazione mediante marchi commerciale ed autodisciplina delle produzioni. Promozione prodotti tipici Contestualmente alle attività legate alle politiche di marchio sono state attivate una serie di iniziative promozionali che hanno visto, per alcuni aspetti, ancora coinvolta la Comunità Montana mediante la realizzazione di un Atlante dei sapori e di una Cartoguida turistica, entrambi ricchi di indicazioni e informazioni sulle strutture( ristorative, produttive ecc) e sugli eventi (tradizioni culinarie, enogastronomica e fokloristiche) che naturalmente interagiscono con i prodotti tipici promovendone la loro diffusione e commercializzazione. Trasferimento tecnologie e Commercializzazione A monte e a valle delle iniziative fin qui delineata vengono attuate, come già detto, all interno del PAL altre due importanti azioni : Trasferimento di tecnologie e la Commercializzazione. Con la prima azione, incentrata sulle aziende pilota, si è voluto creare, a monte del Sistema, l indispensabile substrato produttivo, dotando queste aziende di appropriati strumenti di produzione e finanziando attività atte a 5
6 creare le idonee condizioni tecniche compatibili con le produzioni tipiche di qualità. Con la seconda si è voluto creare, a valle del Sistema, anche attraverso l utilizzo dei canali delle grande distribuzione, il necessario sbocco commerciale a tali prodotti in modo tale che anche il prodotto tipico di nicchia potesse, in maniera sempre di più ampia, essere conosciuto ed apprezzato al di fuori dalla propria area produttiva. 5. Considerazioni conclusive L integrazione del sistema sia tra le sue varie componenti che con le altre iniziative operanti sul territorio rappresenta il valore aggiunto del Piano. Per poter meglio inquadrare il valore strategica delle iniziativa è indispensabile capire la forte sinergia che c è tra quanto descritto e le altre iniziative previste PAL, in particola modo con il Sistema Informativo Turistico e con la Misura C Transnazionale. Infatti, grazie al S.I.T. il quale rappresenta uno strumento privilegiato di diffusione/informazione sarà possibili veicolare oltre alle informazioni di tipo più prettamente turistico/ambientale anche quelle relative alle produzioni tipiche e al sistema eno-gatronomico dell Alta Tuscia, creando, pertanto, sinergie d interesse verso l utente finale che avrà così modo di conoscere ed apprezzare i molteplici aspetti della qualità di questo territorio. Anche per quanto riguarda l azione C Transnazionale esistono forti legami con i tre progetti in atto nel GAL, ed in particolar modo con il Network valorizzazione della cultura eno-gastronomica e qualità dei prodotti agroalimentari tipici. Infatti, mediante questa idea progetto, che prevede un set di iniziative legate ai prodotti tipici ed eno-gastronomici ( corsi di degustazione, circuito dei vini e degli oli ecc..) si è voluto ulteriormente potenziare la conoscenza del valore delle produzioni tipiche locali attraverso appropriati strumenti di informazione e promozione. *A cura di Paolo Cipollini Consorzio Civita struttura di consulenza ed assistenza del Gal Alta Tuscia. 6
7 Per maggiori informazioni contattare: GAL Alta Tuscia Tel Presidente: Arch. Claudio Colonnelli Paolo Cipollini - Consorzio Civita Tel p.cipollini@civita.it 7
8 Traserimento tecologie SISTEMA INTEGRATO DELLA QUALITA AGROALIMENTARE DELL ALTA TUSCIA Trasferimento tecnologie Creazione substrato produttivo Sistema qualità Marchio collettivo Marchi singoli prodotti Disciplinare Organismo di Gestione Regolamento di Gestione Norme di autodisciplina per i Marchi Collettivi Denominazione Comunitaria (DOP IGP) Sistema Informativo Turistico Promozione prodotti tipici Atlante dei Sapori Cartoguida turistica Iniziative promozionali Azione Transnazionale Commercializza zione Punti vendita GDO 8
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