Dott.ssa Valentina Spagone
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- Monica Franco
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1 Dott.ssa Valentina Spagone
2 1. Aumentare comportamenti e abilità adattivi 2. Facilitare l apprendimento di nuove abilità 3. Mantenere comportamenti adattivi 4. Estendere e generalizzare comportamenti e abilità da un setting all altro e da una situazione all altra 5. Ridurre le condizioni in cui si verificano comportamenti problema 6. Ridurre l intensità e la frequenza dei comportamenti problema Alla base di tutto ciò vige l applicazione di un metro di misurazione del comportamento oggettivamente definito all interno di setting significativi come scuola, casa e centro
3 Quale luogo se non la scuola è quello ideale per insegnare e apprendere? Va sottolineato come seguendo questa filosofia il luogo della terapia per i soggetti autistici non è solo quello sanitario (l asl, il centro esperto, etc.) ma è anche e soprattutto la scuola Gli insegnanti dovrebbero essere quindi a pieno titolo parte dell equipe multidisciplinare che segue il bambino e la sua famiglia e condividere quindi la responsabilità del trattamento e degli apprendimenti
4 L intervento deve essere precoce ed intensivo La scuola è la prima istituzione a poter intervenire (già all asilo nido) Il sostegno scolastico quando è a pieno regime ha un monte ore elevato (25-18 ore) che garantisce la base dell intervento intensivo
5 Dobbiamo cercare di costruire un ponte tra due realtà: il bambino e tutto quello che apprende a casa a scuola ed in terapia la scuola vista come struttura fisica ma soprattutto come insieme di persone: insegnanti e compagni
6 1. Valutazione 2. Personale formato ed esperto 3. Organizzazione del tempo, degli spazi e delle attività 4. Prevenire i problemi di comportamento 5. INTEGRAZIONE
7 Colloquio con i genitori Osservazione Somministrazione di Test
8 I genitori sono i massimi esperti dei loro figli. Conoscono le abitudini, gli interessi, i gusti, i ritmi,le capacità dei loro figli
9 Può essere partecipata o non partecipata (attiva o passiva) Può avvenire in un setting famigliare, al centro o a scuola Può avvenire in una situazione spontanea o strutturata
10 L osservazione è il punto di partenza per l intervento sulla comunicazione e per la gestione dei problemi di comportamento
11 Test di quoziente ( scale Griffiths; Leiter o WISC-R) Test Prestazionali (ABLLS;PEP3; AAPEP; EFI) Scale (CARS, CHAT)
12 1. Curricolare: vengono specificati gli obiettivi ( Che cosa? ) e le procedure che si intendono utilizzare per raggiungere tale obiettivo ( Come lavoro? ) 2. Di natura cognitivo e comportamentale, che tratti quindi il nucleo della patologia (la triade) e i sintomi associati (compulsioni, problemi di comportamento, disturbi del sonno e dell alimentazione) 3. INDIVIDUALIZZATO
13 Un buon modello di trattamento prevede: Apprendimento in rapporto 1:1 attraverso tecniche specifiche e facilitanti. Questo è il contesto a cui di solito il bambino è esposto più frequentemente (scuola con l insegnate di sostegno e l assistente comunale e al centro con l operatore) Apprendimento incidentale in momenti naturali della vita quotidiana e situazioni di gruppo
14 Ciò comporta il coinvolgimento di genitori, fratelli, insegnanti e coetanei, con opportuni training per l implementazione dei programmi di intervento sul bambino. Tale tendenza si traduce in un intervento centrato sul bambino, sulla stimolazione della sua iniziativa e sulla facilitazione del suo sviluppo sociale Dunlop e Fox, 1999; Prinzant e Wetherby, 1998
15 Rischio di valutare in maniera soggettiva cosa il bambino sa fare Quali abilità sono veramente acquisite e mantenute? L operatore porta avanti una programmazione per tentativi ed errori Adatto il programma della classe al bambino e non do invece la priorità al SUO PROGRAMMA EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI)
16 L insegnante deve concentrarsi su obiettivi che migliorino la qualità di vita dell alunno e della famiglia senza pretendere di raggiungere obiettivi didattici non raggiungibili
17 Formazione specifica ESPERIENZA sul campo Il nostro sistema-scuola non ci aiuta perché spesso non garantisce la continuità MA il ruolo dell insegnante e dell educatore non deve essere inficiato da questo
18 Calendari Agende Visive Tabelle di scelta Regolamenti Tabelle per organizzare compiti complessi
19 Minischede
20 Calendari
21 Tabella scelte
22 Regolamento
23 Organizzazione del compito
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25 Organizzo il tempo di permanenza a scuola Scompongo le attività per rendere il compito più accessibile Facilito la comprensione attraverso ausili visivi
26 I bambini autistici hanno: Difficoltà a spostare e ristabilire l attenzione Difficoltà a prestare attenzione ad alcuni suoni in presenza di rumori di fondo Difficoltà a elaborare in modo sequenziale informazioni transitorie Prevalenza del visivo sull uditivo
27 I Comportamenti Problema (CP) sono tutti quegli atti autolesionistici, aggressivi,..tutti quei comportamenti etichettati come indesiderati, inappropriati, eccessivi, disadattivi
28 Il problema di comportamento è un messaggio (Carr et al.)
29 ?! FACCIAMO QUALCHE ESEMPIO
30
31 Quando il comportamento impedisce all individuo un accesso all ambiente Un comportamento può essere problematico sia perché ECCESSIVO (es. voce troppo alta) sia perché DEFICITARIO (es. voce troppo bassa)
32 1. Identificare il comportamento 2. Raccogliere dati sulla storia dell individuo 3. Osservazioni dirette 4. Determinare la funzione ( perché? ) del comportamento
33 La definizione deve essere chiara, precisa, completa e senza interpretazioni IL COMPORTAMENTO E TALE SOLO SE SI PUO VEDERE
34 Informazioni sulla storia del comportamento Quando è comparso per la prima volta Il comportamento è diminuito o aumentato nel tempo Modificazioni cicliche del comportamento
35 Eventi setting Eventi familiari (es. trasloco, nascite etc) Tipo di attività (es. tipo di attività, materiale, difficoltà) Variabili mediche Variabili ambientali (es. temperatura, luce, rumore etc)
36 ACCESSO FUGA
37 Sonno Alimentazione Condizioni fisiche
38 Per una valutazione specifica sulla funzione ( Perché si comporta così? ) del Comportamento Problema osservato in uno o più contesti di vita del bambino è indispensabile un analisi sia quantitativa che qualitativa del Comportamento Problema
39 OSSERVAZIONE DIRETTA DEL COMPORTAMENTO PROBLEMA ANALISI ABC A= antecedente B= comportamento C= conseguenza Antecedente: tutte le condizioni ambientali o il cambiamento di situazione che avviene immediatamente prima del comportamento Comportamento Conseguenze: ciò che succede immediatamente dopo il comportamento problema
40 Contesto, attività e persone presenti Antecedente Comportamento Conseguenze Risposta dello studente alla conseguenza
41 Descrivere: Contesti, situazioni e luoghi in cui il comportamento si verifica Persone presenti Data e orario Cosa succede immediatamente prima del CP
42 Descrizione C1: Cosa è stato fatto immediatamente dopo che il comportamento problema (CP) si è verificato? Descrizione C2: Come ha reagito il bambino alla reazione dell ambiente?
43 Dopo aver svolto varie osservazioni del Comportamento Problema il gruppo di lavoro che segue il bambino decide le strategie d intervento IMPORTANTE: Tutto lo staff e la famiglia devono essere informati sulle strategie che dovranno essere messe in atto ogni volta che verrà osservato il CP Valutare se l intervento è sostenibile dal contesto
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45 Associarsi a esperienze positive Stendere un elenco delle attività/oggetti che il soggetto preferisce Inizialmente concedere senza fare richieste (NO: Cosa vuoi??, Ma non vuoi il tuo incastro preferito? ) Quando l operatore da l oggetto preferito al bambino/ragazzo osservare se il bambino/ragazzo guarda l operatore, continua a stargli vicino etc..
46 Orientamento verso il miglioramento delle autonomie Orientamento verso la vita di comunità e la partecipazione sociale (INTEGRAZIONE) Contestualizzazione positiva delle richieste Prevedibilità
47 Fare scelte = condivisione del controllo = influenzare gli altri senza ricorrere a CP Si possono scegliere persone, oggetti, compiti,.. tra una serie di alternative
48 Trasferire i risultati di un intervento da una situazione a molte altre. Si inizia in situazioni strutturate con pochi stimoli che attivano CP per poi passare a contesti più naturali in cui gli stimoli e le richieste aumentano
49 Allestire un ambiente tranquillo e comunicativo dove eseguire i compiti educativi più complessi Porre attenzione ad eliminare per quanto possibile l eccesso di stimoli Considerare la presenza di luci fastidiose (neon) o rumori persistenti. Considerare anche fonti di odori penetranti (colla o tempere) Non lasciare libero accesso ad oggetti che possono evocare stereotipie o rituali (sapone, stoffe particolari, carta da strappare, fili o cordicelle da agitare, etc.)
50 La comunicazione per il bambino con autismo deve diventare un mezzo, uno strumento più efficace del problema di comportamento Promuovere l utilizzo della comunicazione verbale e non verbale Utilizzo di sistemi di Comunicazione Aumentativa e Alternativa PECS l acronimo di Picture Exchange Communication System ovvero Sistema di Comunicazione mediante Scambio per Immagini. Tale sistema punta allo sviluppo della Comunicazione Funzionale e della Comunicazione come scambio sociale, attraverso un programma di apprendimento a piccoli passi che comprende 6 fasi (Fasi I VI) Utilizzo della lingua dei segni
51 Breve racconto che serve per dare un modello di comportamento su come il ragazzo deve comportarsi in una situazione imprevista o che potrebbe causare disagio.
52 Essere autistici non significa non essere umani, ma essere diversi. Quello che è normale per altre persone non è normale per me e quello che io ritengo normale non lo è per gli altri. In un certo senso sono mal equipaggiato per sopravvivere in questo mondo, come un extraterrestre che si sia perso senza un manuale per sapere come orientarsi. Ma la mia personalità è rimasta intatta. La mia individualità non è danneggiata. Ritrovo un grande valore e significato nella vita e non desidero essere guarito da me stesso. Concedetemi la dignità di ritrovare me stesso nei modi che desidero; riconoscete che siamo diversi l un dall altro, che il mio modo di essere non è soltanto una versione guasta del vostro. Interrogatevi sulle vostre convinzioni definite le vostre posizioni. Lavorate con me per costruire ponti tra noi. Jim Sinclair
53 "Quelli che vanno nella mia scuola sono stupidi. Solo che non mi è permesso dirlo, anche se è vero. Vogliono che dica che hanno delle difficoltà nell apprendimento o hanno delle esigenze particolari. Il termine tecnico esatto è Gruppo H. Questa sì che è una cosa stupida, perchè tutti hanno dei problemi nell apprendimento, perchè imparare a parlare Francese o capire il principio della Relatività è difficile, ed è altrettanto vero che ognuno ha delle esigenze particolari, come mio padre che deve portarsi dietro delle pillole di dolcificante da mettere dentro il caffè per non ingrassare, oppure la signora Peters che gira sempre con un apparecchio acustico color crema, o Siobhan che ha degli occhiali talmente spessi che ti fanno venire il mal di testa se li provi, e nessuna di queste persone viene classificata come Gruppo H, anche se hanno delle esigenze particolari." tratto dal libro Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon
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