ECOLIFE MILANO TECNICHE DI MASSAGGIO ENERGETICO RIFLESSOLOGIA PLANTARE

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1 ECOLIFE MILANO TECNICHE DI MASSAGGIO ENERGETICO RIFLESSOLOGIA PLANTARE

2 Sommario Cos è la riflessologia Pag. 3 Capitolo 1 cos è la linfa Pag. 4 Le stazioni linfatiche Pag. 12 Controindicazioni Pag. 20 Capitolo 2 La tecnica Pag. 21 2

3 Cos'è la Reflessologia La reflessologia è la scienza che studia la proiezione completa di tutto il nostro corpo su alcune zone specifiche di esso. Queste zone sono definite aree riflesse e se correttamente sollecitate, determinano una reazione antalgica (scomparsa del dolore) o un recupero funzionale di un organo e il riequilibrio dello stesso. Esse sono situate in particolare sui piedi, sulle mani, sulle orecchie e sugli occhi, in quest ultimo caso la pratica è diversa poiché gli occhi non essendo manipolabili vengono utilizzati esclusivamente per eseguire una lettura delle aree riflesse, che serve ad identificare eventuali squilibri e problematiche. Questo tipo di Riflessologia è conosciuta con il nome di Iridologia. Come funziona la Reflessologia Le aree riflesse sono ricche di terminazioni nervose, le quali hanno la capacità di trasmettere dall interno verso l esterno e viceversa i disagi e le problematiche vissute dagli organi. I segnali generati con il massaggio di punti specifici, sono trasformati dalle terminazione nervose in segnali chimici ed elettrici e inviati al cervello che provvede a decodificarli e ad inviarli agli organi bersaglio. Con un massaggio veloce e leggero generiamo delle onde corte ad alta frequenza, veloci e penetranti che, quando raggiungono un organo bersaglio, determinano una reazione chimica acida che a sua volta determina un rilassamento dei tessuti o degli organi più contratti e irrigiditi. Con un massaggio lento e profondo si genera calore e la trasmissione di onde lunghe, basse e lente. In questo caso quando l informazione raggiunge l organo bersaglio, genera una reazione basica che determina a sua volta una tonificazione dei tessuti per effetto degli zuccheri che vengono a sintetizzarsi. Il massaggio che esercitiamo è un azione meccanica che nel nostro organismo si trasforma in una reazione chimico-elettrica. Il nostro corpo reagisce a due sollecitazioni fondamentali: contrazione e rilassamento, che possiamo tradurre in sollecitazioni caldo-freddo, tirare e rilasciare, carezza o pizzicotto e così via all infinito. Efficace anche sugli organi interni Con un normale massaggio si agisce in particolare sulle fasce muscolari, sul connettivo, sulla fascia, sulle zone viscerali e sul circolo linfatico e sanguigno. Con il trattamento reflessologico, attraverso gli stimoli generati dalle zone riflesse con sollecitazioni mirate, si riescono a raggiungere organi interni situati in profondità e protetti dalla struttura scheletrica. Perché trattare i piedi Bisogna considerare che la sensibilità delle aponeurosi plantari è dieci volte maggiore rispetto a quella delle mani, i nostri piedi sono in grado di percepire ogni piccola sfumatura del terreno anche indossando scarpe pesanti; infatti se ci trovassimo in una stanza buia, anche indossando degli scarponcini da montagna riusciremmo comunque a percepire se in quel momento ci troviamo su un tappeto oppure direttamente a contatto del pavimento. Le mani, pur avendo grande sensibilità tattile, sono mediamente abituate al contatto e risultano quindi decisamente meno ricettive rispetto ai piedi. Un altra area riflessa è rappresentata dalle orecchie, esse però dispongono di una superficie limitata per il trattamento e infatti vengono spesso stimolate con attrezzi appositi e meno con le mani. 3

4 Proiezione Ancestrale completa di tutto il corpo sui piedi Se guardiamo un disegno stilizzato di un piede di profilo potremmo riconoscere l immagine di una persona seduta, con la testa, le curve cifotiche e lordotiche, il bacino, il petto e l addome. La visione laterale della colonna vertebrale ha delle curve che ritroviamo proiettate sul piede sia in una visione plantare che in una visione mediale, nella proiezione fisiologica e nelle proiezioni patologiche del piede piatto e del piede cavo. Gli organi sono proiettati sul piede in maniera logica, una proiezione organica che rientra nel concetto microcosmo macrocosmo, come se facessimo la fotografia ad una persona, la rimpicciolissimo e la proiettassimo sui piedi. Ciò che è in alto sarà posto in alto, ciò che è in basso sarà posto in basso e così conseguentemente avanti, dietro, a destra, a sinistra, in profondità e in superficie. Un organo o un sistema organico unico e centrale lo troveremo proiettato su ambo i piedi nella visione mediale, metà su un piede e metà sull altro. Organi unici e centrali sono per esempio la tiroide, l utero, la prostata, la vescica, la colonna vertebrale. Organi e sistemi doppi come i polmoni, i reni, gli arti con le relative articolazioni li incontreremo separatamente uno sul piede destro e l altro sul piede sinistro. Il fegato, la milza, il cuore, unici e laterali, saranno proiettati sul piede del lato corrispondente: quindi il fegato con la cistifellea a destra, la milza a sinistra; a sinistra anche il cuore, benché anatomicamente centrale e solo con la punta verso sinistra. Le falangi rappresentano la testa e le sue funzioni e scendendo nei particolari vi troveremo gli occhi, le orecchie i denti ecc. L identificazione degli organi riflessi segue questo ordine: piede destro o sinistro, visione plantare o dorsale, laterale o mediale, nome dell osso di riferimento o porzione di esso. Anatomia generale del piede Il piede è un segmento distale dell estremità inferiori. È considerato una struttura tridimensionale con funzioni di organo di moto e di senso. Il piede è una specie di radar sensorio: raccoglie gli stimoli ambientali che lo circondano. Il suo scheletro è sostanzialmente somigliante a quello della mano, ma le dimensioni sono inversamente proporzionali. Lo possiamo dividere in 3 parti di facile identificazione: tarso, metatarso e falangi. Il Tarso e il Metatarso sono articolati tra di loro in maniera da creare una concavità nella regione plantare centrale. La posizione orizzontale del piede, la sua struttura, il considerevole volume delle ossa del tarso e specialmente di quelle posteriori sulle quali grava per mezzo della gamba il peso del corpo, sono in rapporto con la funzione del piede che è l organo di sostegno e di locomozione. Le ossa metatarsali vengono classificate nel gruppo delle ossa lunghe, le tarsali come ossa corte, le falangi sono da considerarsi come ossa lunghe in miniatura. 4

5 Il piede si compone di 26 ossa, un numero abbastanza elevato per una superficie così piccola e per un numero di movimenti relativamente limitati. Il tarso dell adulto, situato dietro i metatarsi, si compone di 7 ossa di cui il calcagno e l astragalo sono le più voluminose. Il calcagno è il primo ossa che poggia quando camminiamo, quindi deve sostenere oltre al nostro peso anche la relativa spinta di appoggio. E il più grosso, è posto sotto l astragalo ed è la parte più sporgente della porzione posteriore del piede. La sua estremità anteriore si articola con il cuboide. L astragalo è quello posto più superiormente, si sovrappone al calcagno, e si articola con le ossa della gamba ed è situato dietro i cuneiformi al lato mediale del piede anteriormente. In una posizione centrale c è lo scafoide chiamato anche navicolare. L astragalo è l osso chiave del piede, perché ci permette la maggior parte dei movimenti; se si rompesse, il piede diverrebbe un tutt uno con la gamba. Più distalmente troviamo una fila di ossa che dal lato tibiale verso il fibulare, identifichiamo come primo, secondo e terzo cuneiforme, più il cuboide. I cuneiformi si articolano posteriormente con lo scafoide e anteriormente con le prime tre ossa metatarsali e prendono il nome dalla loro caratteristica forma. La superficie più ampia è rivolta verso la visione dorsale, la punta verso quella plantare. Il primo è il maggiore come dimensione, seguono rispettivamente il terzo e il secondo. L osso cuboide, a forma irregolare di cubo, con le sue faccette divise da creste, tocca 5 ossa: si articola con il terzo cuneiforme con la faccia mediale, mentre con la parte posteriore una faccetta si articola con l osso scafoide. La faccia anteriore è divisa in due da una cresta che ne permette l articolazione con il quarto e quinto metatarso; la faccia posteriore vagamente quadrangolare, è incurvata a sella e si articola con la faccia cuboidea del calcagno. Il metatarso è composto da 5 ossa che appartengono, per la loro struttura, al gruppo delle ossa lunghe. Le denominiamo da primo metatarso a quinto metatarso partendo dal lato tibiale verso quello fibulare. Il primo metatarso è il più corto di tutti e anche il più grosso, si articola con il primo cuneiforme con la faccia prossimale, lateralmente con il secondo metatarso e distalmente con la prima falange. Il secondo metatarso è il più lungo e il più sottile dei cinque, si incastra con la faccia prossimale tra i cuneiformi e con le faccette laterali fra il primo e il terzo metatarso. 5

6 Il terzo metatarso si articola con il terzo cuneiforme con la faccetta posteriore e con il secondo e il quarto metatarso lateralmente, posteriormente. Il quarto metatarso si articola posteriormente con il cuboide e lateralmente con il terzo e il quinto metatarso. Il quinto osso metatarsale si articola posteriormente con il cuboide, medialmente ha una faccetta che si articola con il quarto metatarso. Prolungandosi lateralmente crea una sporgenza molto evidente che viene denominata tuberosità del quinto osso metatarsale. Le falangi sono 14 come per la mano, 3 per ogni dito a eccezione del primo che ne ha 2. Vengono definite prima seconda e terza falange ovvero falange, falangina e falangetta. Non di rado possiamo trovare delle persone con un numero di dita superiori alla norma, fenomeno che viene denominato polidattilia. Quando al contrario, le dita sono solo 4, il più delle volte è dovuta alla fusione o non diversificazione a livello fetale del secondo e terzo dito, ciò viene denominato oligodattilia. Nel piede, come anche nella mano, si formano delle escrescenze cartilaginee che nel periodo della pubertà si solidificheranno per diventare ossa e che vengono denominate ossa sesamoidi. Le troviamo quasi sempre in numero di 2, grandi come piselli in una posizione mediale e laterale a livello dell articolazione metatarso-falangea. La funzione delle ossa sesamoidi è di mantenere distanziati i tendini dell asse articolare per aumentarne la tensione. Oltre alla divisione tarso, metatarso e falangi, che corrisponde ad una divisione trasversale del piede, ne abbiamo una longitudinale che divide il piede in astragalico e calcaneare. Piede Calcaneare Il piede calcaneare è composto da 10 ossa ed è costituito dal quarto e quinto metatarso con le relative falangi, cuboide e calcagno. Questa porzione di piede è determinante per l appoggio laterale dei metatarsi ed in particolar modo della cresta esterna e della tuberosità del quinto metatarso. E il calcagno che, come un cuneo situato sotto l articolazione tibio-astragalica, ci permette di assumere la posizione eretta, quindi il calcagno diventa fondamentale per l assunzione di questa postura. Piede Astragalico Il piede astragalico è costituito da 16 ossa, occupa la porzione mediale del piede e prende nome dall astralago, osso fondamentale per la maggior parte dei movimenti del piede. E composto dall astragalo, dal navicolare, i 3 cuneiformi, i primi 3 metatarsi con le 8 falangi. Il piede astragalico ci da il senso della direzione: in caso di parestesie che interessino le prime 3 dita e in particolar modo l alluce, inciamperemmo anche su una superficie completamente liscia. Queste prime 3 dita potremmo definirle come un radar podalico 6

7 Forme e aspetti del piede (solchi, callosità, ecc.) La forma, l aspetto del piede e tutto ciò che nel piede può apparire: alluce valgo, callosità, gonfiori, sporgenze ossee ecc., deve essere letto con attenzione poiché da questo possiamo trarre informazioni più accurate sullo stato di salute del nostro cliente. In Medicina Tradizionale Cinese si dice guardare fuori per capire dentro. Ad esempio gli elementi che troveremo in più rispetto ad un piede ideale, li ritroveremo in più sulla parte del corpo corrispondente sotto forma di gonfiore, formazione di catarro, indurimento di tessuti ecc. mentre, tutto ciò che appare in meno rispetto ad un piede ideale: solchi, rughe, fossette, avvallamenti corrisponde nel corpo ad una deficienza a livello funzionale o a livello organico. Le callosità dei piedi, per esempio, si formano spesso a protezione di una zona dolente, la calzatura provoca la continua stimolazione ed irritazione di questa zona, di conseguenza il corpo genera la callosità a protezione della zona dolente. Questo meccanismo di protezione si attiva anche in altre zone corporee, ad esempio il gibbo nucale o gobba del bisonte è una formazione di grasso e tessuto connettivo a protezione delle vertebre cervicali, che denuncia la presenza di eccessiva rigidità spesso a causa di schiacciamenti vertebrali o protusioni discali. Una callosità presente nella linea mediale del piede a livello dell articolazione metatarso-falangea del primo dito, indica la presenza di una rigidità nella zona riflessa corrispondente alle vertebre cervicali. I solchi possono indicare dal punto di vista morfologico un vuoto, una carenza, una debolezza della zona corrispondente, mentre dal punto di vista psicosomatico un solco è un segno lasciato dalla vita nel nostro vissuto. I Wu Xing (i Cinque Movimenti della MTC) applicati alla Reflessologia In campo reflessologico esistono molte mappe dei punti riflessi, alcune delle quali realizzate con molta approssimazione; inoltre le zone di corrispondenza degli organi, sono state colorate scegliendo spesso un criterio più estetico che funzionale, senza nessuna logica precisa. La Reflessologia Zú sviluppata nel corso di diversi decenni di studio dal Maestro A.E. Baldassarre, si è affermata nella reflessologia per la ricerca approfondita e analitica dell identificazione dei punti riflessi sul piede. Le aree sensibili sono state identificate localizzando l epicentro del dolore in relazione alle ossa e ai muscoli, e finalmente sono state realizzate delle mappe dei punti riflessi molto precise. La colorazione degli organi riportati sulle mappe è stata applicata con una logica che si basa sulla legge del Tao relativa ai cinque movimenti, mentre le mappe dei meridiani energetici usati in Agopuntura, sono state riportate con minuziosa precisione sui piedi, per meglio identificare carenze o eccessi energetici. Ecolife Milano Ente di formazione 7

8 Con il metodo Zú viene preso in considerazione non solo il piede nel suo aspetto fisico, ma anche tutti i significati psichici, energetici e psicosomatici ad esso legati. La Medicina Tradizionale Cinese non vede l'uomo suddiviso fra corpo, mente e spirito e distaccato dall ambiente in cui vive, ma lo considera nel suo aspetto olistico, cioè una entità unica e inscindibile da se stesso e dall universo di cui è parte integrante. Secondo questi principi, viene preso in considerazione l aspetto organico, psicosomatico ed energetico di una persona riflessa sui piedi, infatti la forma dei piedi, il colore, le screpolature, il tipo di odore, la forma e la proporzione delle dita, l aspetto e l ispessimento delle unghie e della pelle, la presenza di calli e di duroni, l altezza dell arco plantare, le sporgenze ossee, i solchi nella pelle, i gonfiori e gli avvallamenti, danno indicazioni precise sullo stato di salute della persona, permettendo così di realizzare valutazioni mirate e trattamenti molto efficaci. 8

9 I.A.R.S. Identificazione Aree Riflesse Sensibili Questa parte è dedicata allo studio e alla identificazione delle aree riflesse sul piede. MOVIMENTO ACQUA Iniziamo con la struttura ossea perché il sistema osteo-articolare diventa un ottimo elemento di repere che ci aiuta nella individuazione e memorizzazione delle aree riflesse. Cranio-Colonna vertebrale L alluce viene diviso in prima e seconda falange, la prima è la più prossimale, la seconda, quella con l unghia è quella più distale. La seconda falange del primo dito corrisponde alla testa, perché la testa è la parte più alta del nostro corpo e conseguentemente ha la sua corrispondenza nella parte più alta del piede, quando questo è appoggiato sul calcagno come indicato nella spiegazione delle proiezioni ancestrali. Sotto la testa abbiamo il collo che identifichiamo come articolazione prima seconda falange del primo dito, nello specifico cranio-atlante-epistrofeo. Scendendo incontriamo l articolazione metatarso-falangea, corrispondente alla proiezione della settima vertebra cervicale prima dorsale (C7- D1). Si continua quindi con le dodici vertebre dorsali fino ad arrivare al primo cuneiforme corrispondente alle cinque vertebre lombari (L1-L5). Immediatamente sotto abbiamo l osso scafoide che corrisponde al sacro-coccige. Cranio Osservando attentamente questo piccolo osso noteremo delle sporgenze e delle cavità. Troveremo una piccola cavità evidente nella parte alta e centrale corrispondente al seno frontale destro per il piede destro e al seno frontale sinistro per quello sinistro. Il piccolo monte più esterno per ogni piede corrisponde all arcata sopracciliare. La piccola sporgenza posta in basso esternamente corrisponde al processo mastoideo; la cavità centrale mediale corrisponde alla cavità orale, la bocca. I denti I denti si proiettano sulle minuscole creste delle falangette, l arcata superiore dorsalmente, quella inferiore plantarmente secondo il seguente ordine: sul quinto dito troviamo il terzo molare o dente del giudizio, sul quarto dito il secondo e il primo molare, sul terzo dito il secondo e il primo premolare, sul secondo il canino e un incisivo. La zona riflessa dell altro incisivo si presuppone sia sull alluce. Lo sterno Verticalmente nella parte interna del primo metatarso è situata l area riflessa dello sterno. La clavicola Dorsalmente sulle epifisi distali delle teste dei metatarsi, orizzontalmente, viene identificata la clavicola che raggiunge l articolazione della spalla. Articolazione scapolo-omerale Identificata sull articolazione metatarso-falangea del quinto dito. Braccio avambraccio e mano Dall articolazione della spalla si diparte l omero che scende fino al gomito, individuabile dalla tuberosità del quinto metatarso. Dal gomito, radio e ulna raggiungono l articolazione polso- mano identificata sulla cresta superiore del cuboide. Linea di Lisfranc (diaframma) Tracciando una linea immaginaria sulle articolazioni tarso-metatarsiche, delineata linea di Lisfranc, troveremo l area riflessa del diaframma. Il rene Si trova appena sotto l epifisi distale del terzo metatarso. Uretere In realtà l uretere non è identificabile reflessologicamente poiché anche anatomicamente è poco rilevante per dimensione e funzione. 9

10 Vescica E situata nella proiezione laterale interna, metà su un piede e metà sull altro: appare grossolanamente sferica nella cavità determinata dai calcagni e dalle ossa tarsali. Articolazione coxo-femorale Si trova sull articolazione astragalico-calcaneare; circa un centimetro più in basso si nota una tuberosità sul calcagno che diventa il grande trocantere. Femore ginocchio Posta sulla tuberosità inferiore esterna del calcagno. Bacino Se guardiamo con una certa attenzione la forma del calcagno noteremo che la cavità interna ci da l idea di un emi-bacino. Mettendo i due calcagni insieme si viene a delineare il bacino. 10

11 MOVIMENTO LEGNO Vescicola biliare e fegato Visione plantare, piede destro, quarto metatarso: l epifisi distale è il punto riflesso della cistifellea che è posta sul lato destro del nostro corpo. L area attorno a questo punto diventa l area riflessa del fegato. La forma di quest area non è casuale ma ricalca la callosità che viene a generarsi quando la persona ha delle problematiche più o meno evidenti relative al fegato. L area riflessa della cistifellea è in assoluta sempre più sensibile dell area circostante. Gli occhi Secondo la visione taoista esiste una relazione tra fegato e occhi: il fegato si apre negli occhi. Questi li indicheremo su ambedue i piedi visione plantare sul secondo e terzo dito nelle articolazioni falanginafalangetta. Muscolo trapezio Nella metafisi, parte centrale dell osso, della prima falange del secondo dito di ambo i piedi. Muscolo sternocleiodomastoideo Nella visione dorsale invece, opposta alla plantare, troviamo il suo muscolo antagonista: lo sternocleiodomastoideo, situato nello spazio intraosseo tra il secondo e il terzo metatarso, su tutti e due i piedi in quanto muscolo bilaterale. 11

12 Pene vagina Situato sotto il malleolo interno sopra l area riflessa dell utero-prostata. Muscolatura addominale Nella visione dorsale, sotto la linea del diaframma, abbiamo i tre cuneiformi che con il cuboide vengono a rappresentare la muscolatura addominale. Glutei Ciò che va a coprire la parte esterna del calcagno, che rappresenta il bacino, è la zona riflessa dei glutei. Muscolatura addominale Sotto la linea del diaframma, visione dorsale abbiamo i tre cuneiformi che con il cuboide vengono a rappresentare la muscolatura addominale. 12

13 MOVIMENTO TERRA La milza Troviamo la milza sul piede sinistro, terzo prossimale dello spazio intraosseo situato tra il quarto e il quinto metatarso della visione plantare. L esofago La sua esatta dislocazione diventa lo spazio intraosseo tra le due prime falangi del piede sinistro, che continua poi nello spazio intraosseo, tra il primo e il secondo metatarso, dove si immette nella zona relativa allo stomaco. Il cardias Nel terzo distale dello spazio intra-metatarsale appena nominato, si trova il cardias, muscolo sfintere. Il piloro Sul piede destro, nello spazio intraosseo tra il primo e il secondo metatarso ma nel terzo prossimale, si trova il piloro valvola vera e propria che chiude lo stomaco. 13

14 Lo stomaco Tra il cardias e il piloro è situato lo stomaco. Il cardias in alto a sinistra, il piloro in basso a destra, due aree che segnano l entrata e l uscita dello stomaco. Il duodeno Dal piloro inizia quella parte dell intestino tenue che viene denominata duodeno. I cinesi lo associano ancora allo stomaco. Il pancreas La testa del pancreas si colloca nell ansa duodenale (piede destro, primo metatarso terzo prossimale), il corpo e la coda invece sul piede sinistro, primo metatarso, terzo prossimale. Cavo ascellare Nella visione dorsale avevamo identificato l articolazione della spalla sull epifisi distale del quinto metatarso. La stessa area, vista dalla visione plantare, ci fa evidenziare non più una sporgenza ma una cavità che corrisponde al cavo ascellare. Gruppo gola I sesamoidi sono due piccole ossa, dislocate sulla testa distale del primo metatarso. Come dislocazione ci troviamo alla base del collo, dove è situata la tiroide con le paratiroidi e il timo. Chiameremo globalmente quest area: gruppo gola. Circolazione linfatica superiore Posta negli spazi interdigitali, quest area risulta molto sensibile quando viene pizzicata con la punta delle dita, evidenziando in molti casi una sensibilità superiore alle aspettative. L ipofisi Nella parte centrale della seconda falange del primo dito troviamo una piccola protuberanza molto sensibile che identifica l area riflessa dell ipofisi. Il plesso solare Visione plantare, testa distale del terzo metatarso. Utero prostata Sul calcagno si trova l area riflessa dell utero prostata, è situata sulla tuberosità anteriore inferiore lateralmente (sustestaculum tali) sotto il cuboide. Le tonsille Su ambedue i piedi alla base della prima falange del primo dito lato esterno verso il secondo dito. Adenoidi Di fronte alla base della prima falange del secondo dito lato mediale. Seni mammellari Sull epifisi prossimale del quarto metatarso visione dorsale. Organi sessuali La parte più prossimale del piede, quello che viene chiamato comunemente il collo del piede che corrisponde all astragalo, è attraversato graficamente da una strisciolina che rappresenta il percorso che compiono le tube di falloppio o il deferente a seconda del sesso. L appendice L appendice è identificata nel piede destro visione plantare, poco al di sotto della cavità inferiore del cuboide, nel punto dove questo si articola con il calcagno. Circolazione linfatica inguinale La rimanente area dell astragalo la identifichiamo con questa circolazione che va a riempire la cavità che viene a generarsi tra il tendine estensore lungo del primo dito e il malleolo interno, nell area sottostante l epifisi distale della tibia. 14

15 Circolazione linfatica addominale La circolazione linfatica addominale, nella visione laterale esterna, viene ad essere proiettata sotto la fibula, nella cavità generata tra i tendini estensori del quarto e quinto dito; perciò medialmente avremo l inguine e nella parte più esterna l addome. Circolazione linfatica inferiore La zona posteriore distale della gamba che termina con il tendine di achille viene identificata come area riflessa di questa circolazione. Circolazione linfatica interna delle cosce Distalmente anteriormente e medialmente rispetto alla tibia abbiamo la proiezione di questa circolazione. Circolazione linfatica esterna delle cosce Distalmente anteriormente e esternamente troviamo la proiezione di questa circolazione. Circolazione linfatica paravertebrale La circolazione linfatica paravertebrale occupa le cavità laterali mediali della prima falange del primo dito del primo metatarso e del primo cuneiforme costeggiando quindi la colonna vertebrale. 15

16 MOVIMENTO FUOCO Il cuore Nella visione plantare del piede sinistro l epifisi distale del quarto metatarso corrisponde all area riflessa del cuore. Circolazione sanguigna In corrispondenza dell area riflessa del cuore dorsalmente c è un area delimitata da un ovale relativa alla circolazione. Intestino tenue Si trova nella visione plantare negli interstizi dei cuneiformi, dello scafoide, dell astragalo e del calcagno. L intestino tenue Si trova nella visione plantare su entrambe i piedi, negli interstizi dei cuneiformi, dello scafoide, dell astragalo e del calcagno. 16

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18 MOVIMENTO METALLO Faringe e laringe Nella visione dorsale la membrana tra il primo e il secondo dito. Trachea Scendendo lungo lo spazio intraosseo tra la prima falange del primo e del secondo dito, continuando sullo spazio intraosseo primo-secondo metatarso incontriamo i dodici palazzi che corrispondono ai dodici anelli della trachea. La trachea termina nel terzo prossimale dello spazio intraosseo primo e secondo metatarso. Polmoni L area riflessa dei polmoni è circoscritta alle teste del secondo-terzo metatarso, visione plantare e parte delle prime falangi del secondo e terzo dito. Il Colon Sul piede destro, la parte laterale esterna del cuboide viene a essere coperta dall area identificata come colon ascendente, che prosegue con il colon traverso, sotto la linea diaframmatica e continua sul piede sinistro discendendo sul cuboide, seguendo anatomicamente il canale che viene a generarsi sul articolazione cuboide-calcaneare e continuando poi con il sigma e una parte del retto Il retto e l ano Nella visione laterale interna, su ambedue i piedi sotto l area riflessa della vescica incontriamo il retto. L identificazione anatomica è determinata dalla cavità che viene a essere generata dalla tuberosità inferiore del calcagno. La cavità rappresenta l ampolla rettale. Il retto segue fino al punto riflesso dell ano che si identifica nella piccola tuberosità posta superiormente- posteriormente. 18

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