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1 Dipartimento di Scienze Umane e Sociali Università degli Studi di Bergamo Laurea Triennale in Scienze dell educazione Psicologia delle età della vita A.A. 2015/ Primo semestre Prof.ssa Ilaria Castelli

2 ASPETTI METODOLOGICI La raccolta dei dati sulla vita delle persone

3 Ricerca in psicologia Riferimenti teorici Argomento Disegno di ricerca Metodo Campione Strumenti Raccolta dati Applicazione degli strumenti Analisi dati Risultati

4 Ricerca in psicologia - ESEMPIO Riferimenti teorici Abilità cognitive e di mentalizzazione nei bambini FIL Disegno di ricerca Raccolta dati Metodo Bambini FIL vs sviluppo tipico Test cognitivi Test ToM Rilevazioni Presso scuola Analisi dati Risultati pres. Convegni pubblicazioni

5 FIL: DEFINIZIONE è una meta-condizione di salute che richiede specifiche cure pubbliche, educative ed attenzione legale è caratterizzato da disturbi cognitivi che possono essere eterogenei, tuttavia accumunati dalla presenza di un Quoziente Intellettivo (QI) totale tra 71 e 85 e da un deficit nel funzionamento personale, che ne limita le attività e la partecipazione sociale. (Salvador-Carulla et al. 2013)

6 I soggetti con FIL sono una popolazione altamente vulnerabile! Perché è importante studiare il FIL? Il FIL è una categoria clinica scarsamente definita e marginale, per la quale non esistono piani diagnostici terapeutici ad hoc I bambini con FIL sono circa il 7-18% della popolazione generale (Salvador-Carulla et al., 2010; Ninivaggi 2001) e circa il 7% della popolazione scolastica (Karande et al, 2008). Tuttavia, a causa della mancanza di un consenso internazionale riguardo i criteri diagnostici, la prevalenza del FIL nella popolazione si dimostra difficile da definire. Alto rischio di sviluppare disturbi mentali e comportamentali durante l adolescenza e l età adulta, ponendo questi soggetti ai margini dell attività sociale (Karande et al.2008; Emerson et al 2010, Hassiotis et al 2008, Hassiotis et al 2011)

7 FIL: CARATTERISTICHE CLINICHE I bambini FIL possono presentare: deficit cognitivi, impaccio motorio e difficoltà nel costruire relazioni affettive soddisfacenti. Difficoltà generalizzata negli apprendimenti Funzioni esecutive, working memory, attenzione (Schuchardt et al.,2010) Linguaggio (comprensione morfosintattica, ampiezza vocabolario) 70<QI<85 Difficoltà motorie Motilità fine e grossolana Coordinazione visuo-motoria (Memisevic e Sinanovic, 2012) Difficoltà comportamentali, relazionali La capacità di adattamento Le capacità metacognitive e relazionali. (van Nieuwenhuijzen et al., 2009)

8 Ricerca in psicologia - ESEMPIO Riferimenti teorici Abilità cognitive e di mentalizzazione negli anziani MCI Disegno di ricerca Raccolta dati Metodo MCI vs aging tipico Test cognitivi Test ToM Rilevazioni Presso Ospedali Analisi dati Risultati pres. Convegni pubblicazioni

9 MCI - Mild Cognitive Impairment MCI (Petersen et al., 1997): entità nosologica riferita a soggetti anziani con lievi deficit cognitivi in assenza di demenza. Il concetto di MCI è stato proposto per colmare il gap tra: aging fisiologico aging patologico legato alla demenza il concetto di MCI si fonda sull assunzione dell esistenza di un continuum tra aging fisiologioco ed aging patologico, in cui spicca l Alzheimer s disease, causa primaria di demenza senile. MCI = possibilità di una diagnosi precoce della malattia di Alzheimer (MCI quale precursore dell Alzheimer) e quindi di prevenzione e/o intervento precoce.

10 CRITERI DIAGNOSTICI MCI European Consortium on Alzheimer s Disease Working Group on MCI (Portet et al., 2006 Box 1, p. 716): Difficoltà cognitive lamentate sia dal paziente sia dai familiari; Riconoscimento da parte del paziente o dei familiari - di un declino a carico del sistema cognitivo relativamente ad abilità presenti negli anni precedenti; Presenza di disturbi cognitivi evidenziati dalla valutazione clinica (ad esempio difficoltà nella memoria); Assenza di rilevanti ripercussioni nella vita quotidiana (anche se il paziente potrebbe riportare difficoltà nello svolgimento di attività quotidiane complesse); Assenza di demenza.

11 RICERCA PERCHE STUDIARE LA ToM IN SOGGETTI MCI È possibile (e sensato) tracciare una netta demarcazione tra la ToM in condizioni di normalità e la ToM in condizioni di patologia in presenza di un fattore così rilevante quale l aging? consideriamo lo sviluppo della ToM nel ciclo di vita come lungo un continuum che comprende sia l età (giovani, adulti, anziani) sia le condizioni (tipiche e atipcihe): la competenza mentalistica non viene considerata quale abilità tutto-o-nulla ma piuttosto come una abilità soggetta a cambiamenti graduali col passare dell età e l insorgere di patologie aging-related. pazienti MCI = popolazione ideale, poichè sul crinale tra aging fisiologico ed aging patologico.

12 Gli interrogativi: Metodologie di ricerca nel ciclo di vita 1. COME? = metodologie (modalità) di raccolta dei dati 1. QUANDO? = momento e figure che si occupano della raccolta dei dati (disegno di ricerca, reperimento dei campioni) 2. IN CHE MODO? = valutazione e controllo della qualità dei dati

13 Metodologie di ricerca nel ciclo di vita COME? 1. Metodi osservazionali: a. Osservazione naturalistica b. Osservazione controllata 2. Metodi basati sul self-report: a. Interviste b. Questionari c. Test standardizzati Ogni metodo presenta i suoi vantaggi e i suoi svantaggi e soddisfa in maniera specifica diverse esigenze della ricerca

14 Metodologie di ricerca nel ciclo di vita COME? 1. Metodi osservazionali: a. Osservazione naturalistica Contesto spontaneo e naturalistico: il ricercatore coglie il contesto di vita del soggetto, cercando di rilevare come il soggetto si comporterebbe in sua assenza E necessario essere selettivi Bisogna decidere cosa osservare e come interpretare i rilevamenti fatti

15 METODI Descrizioni diaristiche: descrizione abbastanza regolare di determinati comportamenti (per es. conversazioni tra bambinocaregiver) Descrizioni di speciem: descrizioni dettagliate di sequenze di comportamenti che evitano di concentrarsi selettivamente su aspetti particolari di comportamento (per es. come giocano i bambini nell intervallo) Campionatura temporale: osservazione intermittente di comportamenti a intervalli brevi e regolari Strategia di rilevazioni per eventi: registrazioni di specifici comportamenti, escludendone altri (per es. comportamento prosociale) LIMITI influenza dell osservatore difficoltà di osservare eventi che si verificano raramente

16 1. Metodi osservazionali: b. Osservazione controllata Vengono impiegate situazioni più strutturate e definite (per es. Strange Situation) La situazione è controllata: alcune variabili sono manipolate, altre sono mantenute costanti al fine di indagare l influenza reciproca LIMITI: rispetto della validità ecologica (quanto sono generalizzabili i dati?) LIMITE delle metodologie osservative: i soggetti della ricerca sono passivi fornitori di dati

17 2. Metodi basati sul self-report: a. Interviste Coinvolgono attivamente soggetto e sperimentatore (per es. «intervista biografica» di Levinson et al., 1978) TIPI Strutturata: serie prestabilita di domande, costante nel tempo Aperta: discussione libera su argomenti definiti solo a livello generale Semistrutturata: una via di mezzo tra le precedenti

18 VANTAGGI Si ottengono informazioni personali dettagliate Adatte alla ricerca esplorativa Il soggetto gioca un ruolo attivo Si costruisce una relazione (con possibili effetti terapeutici) SVANTAGGI Costi elevati in termini di tempo e denaro Si raccolgono molti dati, spesso difficili da esaminare La qualità dei dati dipende dalle attitudini del soggetto e dalle abilità dell intervistatore

19 2. Metodi basati sul self-report: b. Questionari DOMANDE: Risposte scritte a una serie di domande predefinite strutturate (risposte multiple) non strutturate (risposte aperte) combinate VANTAGGI Poco costosi Semplici da somministrare SVANTAGGI Occorre sia ben costruito e progettato Si perde la ricchezza individuale

20 2. Metodi basati sul self-report: c. Test standardizzati VANTAGGI Usati a scopi sia diagnostici sia di ricerca Misurano costrutti psicologici predefiniti Possibilità di confrontare i risultati di più studiosi SVANTAGGI Occorre controllare efficacemente validità e affidabilità

21 Metodologie di ricerca nel ciclo di vita QUANDO? Disegno di ricerca 1. Ricerca longitudinale 2. Ricerca trasversale 3. Ricerca a intervallo temporale (time-lag) 4. Ricerca sequenziale a. disegno sequenziale di coorte b. disegno temporale sequenziale c. disegno sequenziale trasversale

22 1. Ricerca longitudinale Un gruppo di soggetti è seguito nel tempo attraverso una serie di misurazioni, con particolare attenzione sui cambiamenti delle caratteristiche prese in esame OCCORRE Considerare che i cambiamenti osservati possono non essere dovuti all età ma a condizioni sociali, economiche o altro Considerare l effetto che la partecipazione alla ricerca, prolungata nel tempo, può avere sui soggetti Preventivare la naturale riduzione graduale del numero di soggetti nel tempo

23 2. Ricerca trasversale Esaminate nello stesso momento persone di diverse età Risparmio di tempo, evita di studiare nel tempo le stesse persone LIMITE: i gruppi di soggetti devono essere il più omogenei possibile per tutte le caratteristiche tranne l età

24 3. Ricerca a intervallo temporale Studio di persone della stessa età provenienti da coorti diverse. Per es.: confrontare i ventenni nati nel 1960, con quelli nati nel 1970, nel 1980 ecc. lavoro protratto per molti anni. VANTAGGI: Consente di non studiare gli stessi soggetti nel tempo Possibilità di indagare differenze di coorti SVANTAGGI: Non è possibile indagare i motivi delle differenze riscontrate

25 4.Ricerca sequenziale Si basa su due o più disegni precedenti combinati tra loro a.disegno sequenziale di coorte Esamina le sequenze longitudinali in due o più coorti (studio longitudinale+time-lag) b.disegno temporale sequenziale Esamina i campioni trasversali in due o più occasioni (studio trasversale + time-lag) c. Disegno sequenziale trasversale Combina le caratteristiche degli studi longitudinali, trasversali e time-lag (tutte le coorti sono valutate a ogni misurazione)

26 Campionamento CHI sono i soggetti della ricerca? Il campione della ricerca è il gruppo di persone (soggetti) con le quali ricercatore decide di lavorare. Esso è rappresentativo della popolazione di riferimento, ovvero tutti gli individui che si vorrebbero testare Il campione (e il campionamento) può essere: Casuale: ogni individuo facente parte della popolazione di riferimento ha la stessa probabilità di essere selezionato

27 Rappresentativo: comprende la stessa percentuale di persone diverse per età e sesso e provenienti dai diversi contesti culturali, etnici, socioeconomici, educativi ecc, della popolazione da cui il campione è selezionato Mirato: si scelgono testimoni considerati esperti nella materia di indagine Accidentale: si scelgono le persone più facili da contattare (spesso questo tipo di campionamento si combina con gli altri due)

28 Metodologie di ricerca nel ciclo di vita IN CHE MODO? VALUTAZIONE del lavoro La validità della ricerca si divide in: validità interna: indica quanto le variazioni della variabile dipendente sono attribuibili alla variazione controllata della variabile indipendente (manipolata) validità esterna/ecologica: generalizzabilità dei dati, quanto i risultati ottenuti sono estendibili ad altri gruppi e contesti affidabilità: stabilità e replicabilità dei risultati obiettività: neutralità della ricerca, ovvero una posizione distaccata del ricercatore, assenza di preconcetti, ecc

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